Affidamenti, sempre più bimbi allontanati dalle famiglie

Da Repubblica.it cronaca di Parma del 24/06/2008
Di Stefania Parmeggiani


Un'infanzia difficile, fotografata dal numero di affidi (in crescita) e di adozioni (in diminuzione). Un'infanzia da aiutare con finanziamenti (450mila euro) e progetti specifici. I dati degli ultimi cinque anni e il piano minori 2008.

Sempre più minori dati in affidamento, allontanati dalle famiglie di origine incapaci di prendersi cura di loro o arrivati in Italia da soli, senza alcuna rete di protezione. Nel 2005 erano 220, nel 2007 cento in più. In alcuni casi si è trattato di vere e proprie emergenze, in altri - fortunatamente la maggioranza - i bimbi erano "soli" sulla carta, ma non nella realtà, al seguito di genitori senza documenti o destinati a raggiungere parenti in regola.

Gli affidi, comunque, aumentano e per questo è nata una rete di famiglie e comunità in grado di garantire risposte qualificate ai piccoli in difficoltà, una rete che per il 2008 potrà contare su circa 450mila euro.

L'assessore provinciale Tiziana Mozzoni, Francesca Donati e Anna Maria Canovi, responsabili dell'area di lavoro sui minori del settore politiche sociali e sanitarie, hanno presentato il piano minori 2008 e i dati su affidi e adozioni, sia nazionali che internazionali.

Affidi

323 sono stati i minori collocati fuori dalla famiglia nel 2007, il 48% in più rispetto all'anno precedente ma con età leggermente inferiore. Il 28% è stato affidato a famiglie terze, il 19% a parenti, il 12% si trova in comunità familiari. Solo il 23% dei minori si trova in una comunità educativa e in ogni caso, come prevede la legge, non ci sono piccoli con meno di sei anni. La fascia di età maggiormente rappresentata è quella dei minori tra i 14 e i 17 anni, seguita da quella dei sei-dieci anni. Il 18% dei minori allontanati da casa è ospitato insieme alla propria madre nelle comunità madre-bambino che accolgono prevalentemente piccoli tra gli 0 e i 5 anni. Questa è l'unica tipologia che registra una forte prevalenza di stranieri rispetto agli italiani che, in tutte le altre situazioni, rappresentano la maggioranza.

Adozioni

Per il 2008 l'intenzione è quella di sostenere le famiglie adottive, diffondere una corretta cultura dell'adozione e formare gli operatori che entrano in contatto con le adozioni. Negli ultimi cinque anni oltre 560 coppie hanno chiesto informazioni tramite almeno un colloquio informativo ai servizi adozione. Non tutti hanno poi avviato le "pratiche" vere e proprie e non tutti sono arrivati alla fine del programma. In cinque anni, a fronte delle intenzioni di tante famiglie della provincia, solamente 160 sono stati i bimbi adottati.

Lo scarto è un elemento positivo, stando agli esperti, poiché riduce drasticamente il numero dei fallimenti, ridotto a due casi, quattro al massimo, ogni anno. Si tratta di casi estremi, di bambini maltrattati o comunque traumatizzati dal loro passato pre-adozione. Poi, dopo qualche anno nella nuova famiglia, soprattutto in prossimità dell'adolescenza, i traumi tornano alla luce, la situazione degenera e generalmente sono proprio le famiglie adottive a chiedere l'intervento dei servizi sociali dopo anni di "lontananza" o mancanza di contatti.

Il 29% dei bimbi adottati sono italiani, il 71% proviene da altri paesi, soprattutto dall'Est Europa (40% del totale), dal Sud America (35%) e dall'Asia (20%). Il 92% degli aspiranti genitori adottivi è compreso nella fascia di età tra i 31 e i 50 anni, ha una buona posizione lavorativa, con una netta prevalenza d'impiegati e insegnanti (52%), seguita da operai e tecnici (15%).

Gli interventi per aiutare bimbi e famiglie


Diverse le azioni in programma per il 2008. Tra queste, i progetti per l'ampliamento e il consolidamento della "Rete provinciale delle associazioni e dei gruppi di volontariato per la famiglia", alla quale aderiscono 24 associazioni del territorio.

Nel 2008, di concerto con la rete provinciale, sono stati realizzati la prima conferenza provinciale della famiglia e un progetto rivolto alle famiglie numerose. Altri finanziamenti sono andati al progetto di sensibilizzazione all'adozione e sostegno a distanza "Sotto le stesse stelle", realizzato in collaborazione con 30 organizzazioni locali, e alla rassegna teatrale "Una coperta per Linus", rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado per promuovere e diffondere i diritti d'infanzia. Contributi anche al progetto "Giocamico" del reparto di Oncoematologia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera di Parma e a due progetti sulla genitorialità presentati da Comunità familiari e famiglie affidatarie.

Avviato anche il "Programma provinciale oratori", composto da tre diverse iniziative presentate dalle Diocesi di Parma, Fidenza e Piacenza con il coinvolgimento di 25 comuni e 37 parrocchie.

 

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