L'affido, opportunità di crescita per bambini in difficoltà

Da Dire del 20/11/07

BARI - Non si tratta di una giornata meramente celebrativa dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza quella che si svolge oggi a Bari in un convegno organizzato dall'assessorato regionale alla solidarietà sociale sull'affido familiare.

"Credo che la storia abbia prodotto nei confronti dell'infanzia la più lunga storia di violazione, da una parte e dall'altra del mondo. Erode è tra noi, ha attraversato tutti i luoghi storici.". Con queste parole il presidente della giunta regionale Nichi Vendola ha aperto il convegno "La cura dei diritti" in corso di svolgimento a Bari, presso Villa Romanazzi Carducci. "Da una parte le guerre che vedono arruolati tanti bambini e i dopoguerra con tutte le conseguenze lesive, i bambini mutilati volontariamente per essere arruolati nel mercato dell'accattonaggio, o ancora, l'infanticidio dei villaggi rurali della Cina e i bambini che muoiono di fame e di sete - continua Vendola, descrivendo due modi di violare l'infanzia, in due mondi solo apparentemente dissimili. "E poi c'è il nostro mondo, un ‘altrove' che non è molto differente da tutto questo: la strumentalizzazione del mercato, l'abuso sessuale che viene perpetrato soprattutto all'interno della famiglia, la solitudine a cui sempre più sono condannati i bambini, la solitudine davanti alla Tv, sono ancora esempi di violazione dell'infanzia". "L'affido - conclude il presidente della giunta - è un momento di responsabilizzazione della comunità nei confronti dei più piccoli, una comunità che dovrebbe sempre conservare una quota di indignazione per le violenze che vengono perpetrate ai danni dei bambini e delle bambine".

E sullo strumento dell'affido come modalità di supporto alla crescita dei bambini e delle bambine, la Puglia sta recuperando uno storico svantaggio nelle politiche del territorio. Nel 2005 (dati dell'ottavo Rapporto Eurispes sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza) la Puglia si attesta al quarto posto in Italia per numero di affidi (più di 1.400), dopo la Lombardia, la Toscana e il Piemonte. Lo annuncia Anna Maria Candela, dirigente regionale del settore integrazione e programmazione sociale, che descrive il percorso normativo e operativo attuato in Puglia allo scopo di rendere concreti gli interventi per favorire l'affido. "Le linee guida sull'affido (approvate nell'aprile scorso, ndr) sono la traduzione concreta della normativa ai nostri contesti territoriali, strumento che ci consente di assicurare che tutti i Comuni abbiano un analogo approccio al fenomeno dell'affido" spiega la Candela. Tre le principali linee di attuazione del piano dell'affido pugliese collegato alle linee guida: l'attuazione di interventi sperimentali sul territorio già intrapresa attraverso il finanziamento ai progetti comunali appena approvati, il monitoraggio e la valutazione sugli interventi attuati in ambito regionale, la costituzione di un'anagrafe regionale delle famiglie affidatarie. "L'anagrafe - spiega in conclusione Anna Maria Candela - è lo strumento che riteniamo più importante e decisivo per una svolta nella nostra regione".

Articolo segnalato grazie alla collaborazione di Marisa Garofalo

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