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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime9 Apr 2008 modificato
     

    Dopo aver letto questo articolo - pubblicato in rassegna a questo indirizzo http://www.sos-affido.it/index.php?it/219/elisabetta-deve-ritornare-a-casa - sono rimasta un po' pensierosa per la sorte di questa bambina e dubbiosa su come il consorzio di Chivasso abbia agito per dare l'avvio a questo affido...

    purtroppo non ci sono informazioni relative al perché di tale decisione, quindi non posso in questo momento giudicare la posizione del consorzio. mi sembra però veramente molto strano che una bambina possa essere strappata dai nonni per vivere in un istituto ... spero che sotto sotto ci siano delle motivazioni importanti che abbiamo indotto il consorzio a prendere questa decisione, altrimenti...

  1.  

    Quando viene emesso un provvedimento di tale portata, ci sono delle motivazioni importanti. Il servizio sociale avrebbe tutto l'interesse a che la bambina rimanesse dai nonni: un costo in meno, un lavoro difficile di gestione dei rapporti, il reperimento di una famiglia affidataria.
    Tante potrebbero essere le motivazioni ... ma senza il decreto non possiamo far pendere l'ago della bilancia ...
    - i nonni potrebbero essere anziani e quindi per la bambina che futuro si prospetterebbe?
    - potrebbe esserci stata qualche segnalazione di abuso (segni sul corpo o racconti o disegni della bambina) ed in questo caso la giusta prassi è un controllo in luogo neutro dove sia impossibile eventualmente perpetrare altre violenze sulla bambina.

    Leggendo l'articolo faccio alcune considerazioni:

    - Se da settembre la bambina sta con i nonni ... già c'è una situazione familiare disgregata.
    - Provvedimento in via cautelare ... significa che comunque il tribunale vuole vederci chiaro su certe situazioni e dinamiche e ha chiesto certamente alla procura un supplemento di indagini (come fa intendere il Sindaco).
    - Richiamo dell'attenzione dell'opinione pubblica ... è il metodo per non arrivare a nulla. Il tribunale non si fa condizionare da cortei, articoli e manifestazioni, anche perchè è forte delle motivazioni del proprio decreto. Non dico che il tribunale non possa sbagliare, ma se agisce ha documentazioni valide per agire in quella determinata direzione. Tali manifestazioni pubbliche possono solo far male alla bambina (i nonni possono essere giudicati come persone che non stanno alle regole e quindi incapaci di dare regole alla nipote) e a tanti altri bambini (gli amministratori pubblici sono sensibili a tali manifestazioni ed articoli sui giornali e ci pensano su mille volte prima di togliere un bambino - anche quando sia giusto - ad una famiglia onde evitare "sollevazioni popolari" nocive alla loro carriera politica.
    - Il fatto di andare in corteo e non affidarsi ad un avvocato lascia intendere l'incapacità di stare alle regole e forse anche l'impossibilità a ribaltare il decreto del tribunale in via processuale.
    - Il fatto che il tribunale faccia vedere la bambina ai nonni solo per un'ora alla settimana (quasi certamente in incontro protetto, ovvero alla presenza di un operatore) è una misura forte che si mette in atto solo in rari casi ... se ciò è avvenuto ci saranno certamente delle motivazioni forti.
    - Il voler essere in Chiesa per la Prima Comunione è comprensibile, ma andando contro i dettami della legge otterrà solo di far del male alla bambina (alla quale magari impediranno di fare la Prima Comunione per timore di scenate) dimostrando ancora una volta di non riuscire a combattere con le armi date dalla legge ... che ci sono.
    - L'avvocato vuole presentare un esposto contro i servizi sociali per abuso di potere. Certe cose si fanno, non si sventolano. Se le minaccia è solo guerra psicologica. Per fare un'esposto di tal natura ci vogliono delle motivazioni forti, onde evitare una denuncia per diffamazione.

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime9 Apr 2008
     

    Tempo fa anche qui era successo qualcosa del genere, con raccolta firme, su una famiglia molto molto problematica. Io sono sempre molto perplessa su queste cose, su queste manifestazioni: l'unica sarebbe essere di lì e conoscere la situazione. Certo che normalmente i figli di separati non vengono affidati ai nonni: qualcosa di particolare c'è. Per carità i Servizi possono sbagliare, ma in genere per un allontanamento... insomma ci pensano bene, perchè sono rogne grosse. Le assistenti con cui ho avuto a che fare io, ricevono normalmente insulti, minacce, anche per strada, perchè poi le persone si incontrano spesso in una piccola città...
    Povera cucciola!

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      CommentAuthortrefigli
    • CommentTime9 Apr 2008
     

    Ho letto sui giornali locali la vicenda di questa bimbetta.
    I nonni sembrano molto determinati, la settimana prossima andranno in Rai ospiti dalla D'Eusanio per rivendicare le loro richieste, minacciano di incatenarsi davanti al Quirinale e cose varie....
    Non viene specificato nell'articolo, di due pagine, il motivo dell'allontanamento.
    Comunque vorrei anche segnalare, che sulla rubrica Specchio dei Tempi, del giornale La Stampa, è ormai da diverso tempo che lettori scrivono per lamentare il metodo usato dai servizi sociali per l'allontamento dei bambini dalle loro famiglie.
    Anche oggi c'è una lettera molto dura.
    Ci sono state un paio di risposte, molto "tecniche", da parte degli operatori chiamati in causa, risposte che non hanno soddisfatto molto, a causa forse dei problemi legati alla privacy che impediscono loro di dare più particolari.
    Non so cosa pensare, sembra che tutti abbiano ragione.
    Trovo strano però che questi casi, che si trascinano da mesi, vengano fuori tutti insieme, mi sembra una situazione un po' strumentalizzata...
    Cate

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      CommentAuthorSCIMMIA
    • CommentTime9 Apr 2008
     

    non ho parole!!!!:face-crying:

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime20 Apr 2008
     

    Ancora qualche notizia su questa vicenda. L'articolo è pubblicato su questo sito: http://www.localport.it/eventi/notizie/notizie_espansa.asp?N=30969

    Attualità - Chivasso - 16/04/2008

    I nonni di Elisabetta in tv
    A cura di Annarita Scalvenzo

    Non si sono fermati Imperia e Luciano Massaro, i nonni della piccola Elisabetta, 8 anni, tolta alle loro cure e oggi ospitata in una comunità per minori del chivassese.

    Dopo il corteo di protesta dello scorso 5 aprile, che aveva portato familiari e amici a manifestare lungo le vie del centro cittadino, dalla casa dei nonni paterni della piccola, dove lei stessa ha vissuto fino all’autunno scorso, fino a Piazza del Municipio, dove hanno incontrato il sindaco Bruno Matola, Imperia e Luciano hanno lanciato il loro appello attraverso la tv di Stato.

    Mentre percorreva le vie di Chivasso chiamando la nipotina, Imperia aveva già preannunciato questa sua decisione, un modo per attirare l’attenzione sul suo caso: «Andrò in televione», aveva detto marciando. D’altra parte, sempre quello stesso sabato pomeriggio, nonna Imperia aveva più volte dichiarato di essere disposta a tutto pur di riavere la sua Elisabetta e di non fermarsi di fronte a nulla.

    La scorsa settimana, Imperia è stata ospite della trasmissione “Piazza Grande”, in onda su Raidue nella fascia di mezzogiorno, dove ha raccontato la sua storia alla conduttrice, Monica Leoffredi.

    La nonna ha raccontato ancora una volta la sua dolorosa vicenda, confermando la sua intenzione di proseguire con iniziative che, spera, potranno riportare a casa, da lei, la sua nipotina.

    Elisabetta, era stata allontanata dalla casa dei nonni paterni, che fino a sei mesi fa si sono presi amorevolmente cura di lei, su decisione del Tribunale dei Minori di Torino, che ha basato la propria sentenza tenendo conto delle valutazioni fornite dall’equipe multiprofessionale del Ciss, il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali di Chivasso.

    La decisione del Tribunale è arrivata dopo la richiesta di affido che Imperia e Luciano Massaro avevano presentato, poiché da lungo tempo si prendevano già cura della bambina, ma il Tribunale non li ha ritenuti idonei a svolgere tale ruolo.

    Domani, mercoledì, i nonni di Elisabetta saranno ancora a Roma per partecipare alla registrazione di una puntata della trasmissione “Ricomincio da qui” di Alba D’Eusanio e, se in questi giorni non avranno scorto un segno di speranza per riavere con loro la nipotina, potrebbero decidere di portare la loro protesta anche al Quirinale.

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      CommentAuthorSCIMMIA
    • CommentTime20 Apr 2008
     

    Su quali basi il tribunale ha ritenuti i nonni non in grado di prendersi cura della piccola ?
    Mi è sembrato di capire che si sono sempre occupati loro....
    Forse era meglio se continuavano a farlo senza chiedere l'affidamento?
    Non so cosa pensare ....:face-sad:

  2.  

    Non mi ripeto, dico solo che non è questo il modo di agire e fanno solo male alla bimba, dimostrando di non saper stare alle regole e combattere con le armi legali. I giudici non si fanno impressionare dalla partecipazione a trasmissioni televisive e se hanno emesso un decreto ci sono motivazioni che certamente i nonni omettono di dire.
    Qualcuno, prima di scrivere articoli e mandarli in tv, dovrebbe chieder loro di vedere il provvedimento.

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      CommentAuthorJamin
    • CommentTime21 Apr 2008
     

    magari qualcuno ha già chiesto loro il provvedimento. magari non è stato reso pubblico. ma credo che chiunque, istintivamente avrebbe manifestato usando tutti i mezzi in modo da poter riavere la nipotina. questa storia è sempre più strana. magari se qualcuno potesse vedere la puntata della Deusanio potrebbe aiutarci a capire meglio. purtroppo da qui non ho accesso a questo programma. chi ha voglia di farci un resoconto ?