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Come forse già sapete stiamo pensando se l’affido è la nostra strada e fino a due giorni fa’ io mi sentivo pronta mentre mio marito ci sta’ pensando e quindi ero tranquilla all’idea: quando anche lui sarà pronto daremo la nostra disponibilità.
Diciamo che sono una che alle cose ci pensa, pensa, ripensa e pensa ancora e continuo a scavare!
Sto’ leggendo “Le cose che desidero di più” e stiamo passando un momento un po’ pesante per me: qualche malessere dei bambini, un problemino con i nonni che non riescono a gestire i piccoli, l’aver dormito poco in questi ultimi giorni.
Insomma mi senti un po’ stanca! Lo so’ che è un periodo e che passa ma questo mio non essere al 100% mi ha fatto vedere la mia vunnerabilità e adesso ho paura di non aver valutato bene le mie risorse e quello che come famiglia abbiamo da dare!
Adesso pensandoci non mi sembra così scontato che se arrivasse un bimbo in affido sarebbe giusto metterlo in camera con i miei bambini, visto che è un po’ piccolina. Noi avevamo sempre pensato di usare la seconda camera che si trova al piano terreno come sala giochi/studio, lasciando il piano superiore dedicato solo a dormire. Adesso pensare di fare aderire il bimbo in affido a questa nostra decisione mi sembra una forzatura. Non so’ se riesco a spiegarmi e quello riportato è solo il più superficiale dei dubbi che improvvisamente mi hanno assalito.
Io sono arrivata all’idea dell’affido come alternativa ad un altro figlio di pancia, quindi ho sempre dato per scontato che mi sarei comunque comportata con lui come con i miei già figli, nel senso che lo avrei amato nello stesso modo incondizionato, cercando di conoscerlo e di accettarlo per quello che è ed insegnandogli i valori che regnano nel mio cuore condividendo con lui le cose semplici della vita.
Io penso che nell’affido la voglia di aiutare un bimbo, l’amore che si creerà nel costruire un rapporto, l’essere disposti a rimettersi in gioco, a guardare le cose da una prospettiva diversa, anche facendosi aiutare, laddove non ce la si fa’ da soli, siamo delle componenti indispensabili.
Penso anche che ci voglia un certa consapevolezza che sarà difficile, e nel nostro caso sarà ancora più difficile avendo in casa due bimbi di pancia ed essendo abituati a loro e dovendo di sicuro gestire i problemi in modo diverso; certo con ogni figlio si percorrono strade diverse, partendo dallo stesso punto e arrivando alla stessa, o quasi, meta ma potrebbero esserci dei vissuti talmente diversi da rendere le diverse strade da percorrere difficili da accettare dagli altri figli.
E ci vuole anche una certa dose di pazzia nel lanciarsi in un’impresa nella quale non ci si può arrendere, perché questo per me e per noi è un punto fisso.
Si razionalmente sembra proprio una pazzia: siamo felici, stiamo bene, abbiamo dei bambini sani e sereni, possiamo anche godercela un po’, perché andare a incasinarsi la vita???? Mettendo tutto in gioco? La mia risposta è sempre stata pronta e sicura: lo farei per aiutare un bambino a vivere con maggior serenità possibile la propria infanzia, per accompagnarlo verso la vita così come penso di farlo con i miei bambini perché lui non ha meno diritti dei miei figli!
Solo che adesso mi sorge subito un’altra domanda alla quale faccio fatica a dare una risposta: Ma sei sicura che la tua famiglia, accogliendo, amando, educando possa essere veramente d’aiuto ad un bambino? Non è che vedendo il rapporto che ho con i miei figli lui si sentirà ancora più sfortunato non avendolo, magari, mai vissuto? Oppure come vivrà le mille coccole e baci che ci scambiamo quotidianamente? Magari la nostra fisicità nel dimostrare i nostri sentimenti potrebbe turbarlo?
Forse questi bimbi hanno bisogno di famiglie dedicate unicamente a loro, con figli già molto autonomi o senza figli.
Mah…. Più ci penso più la nostra umanità, la nostra normalità, la nostra semplicità nei modi e nei valori, quello che fino a qualche giorno fa mi sembrava una risorsa, adesso mi sembra un deficit, una carenza.
Mi sento delusa da me stessa, mi sembra di andare contro quello che profondamente credo e cioè che l’amore non si divide ma si moltiplica, che le cose più “belle” sono quelle che costano più fatica, …
Forse è solo la stanchezza unita all’esperienza che sto’ leggendo nel libro, molto bello tra l’altro, mah …
Certo il bambino di cui si parla aveva un passato veramente molto, molto difficile, di sicuro non un caso che potrebbe essere compatibile con la nostra famiglia.
Certo non so’ quali siano i bimbi che potrebbero avere beneficio ad entrare a far parte della nostra famiglia, con tutti i limiti che abbiamo.
Sono un po’ delusa perché per la realtà della mia famiglia, che vedo adesso più chiaramente, più obbiettivamente, non ci sarà nessun bambino che potremo aiutare almeno finchè i miei bimbi sono piccoli. Ma l’idea di rinunciare per 5/6 anni mi lascia come svuotata.
Che dire? Anche noi eravamo indecisi, soprattutto mio marito lo era, e abbiamo rinunciato per ora, e non so se quello che ti dir avrà un senso...ma spero che eventualmente qualcuno di più esperto m correggerà.
Credo che ci debba essere estrema consapevolezza in una scelta del genere e questi dubbi sono necessari per acquisirne di più.
Non so quale sia il vostro percorso ma i dubbi sulla "compatibilità" arriveranno nel mommento in cui la storia del bambino vi sarà raccontata, e almeno all'inizio un supporto esterno dovrebbe esserci. Se però i problemi familiari di cui parli all'inizio sono una fetta importante nella vostra vita forse è meglio risolvere quelli....non so, immagino che anche passare dai nonni ad una babysitter ptrebbe essere un piccolo problema per i tuoi bimbi che aggiunti a quelli di un nuovo bimbo in casa......
di contro mi hanno detto che i bimbi hanno cmq le loro risorse e potrebbe sorprenderci .... chi uò dirlo!!!
Forse ho generato più entropia di quanto ce ne fosse già, ma volevo cmq risponderti!!!
Ciao!!
Jappale ... quella che tu definisci una pazzia ... l'abbandonare una certa agiatezza per rimettersi in gioco e sconvolgere la vita dell'intera famiglia ... altro non è che Amore, Altruismo. Se a questo aggiungi che come chiodo fisso c'è il fatto di non mandare via il bambino in affido per nessuna ragione ... eccoti servito il menù di quella miscela esplosiva che si chiama Affidamento.
Per come il bambino vivrà i meravigliosi atti di amore che tu descrivi esserci in seno alla vosra famiglia ... non dartene pena. Il bambino non penserà a quanto è stato sfortunato nel non aver avuto, bensì guarderà a quanto sia fortunato ad avere ...
Ho conosciuto bambini provenienti da famiglie che si sono dedicate solo al bimbo in affido ... li hanno viziati per mancanza di un figlio proprio e poi li hanno abbandonati a loro stessi.
Due anni fa arrivò da noi un bambino ... famiglia affidataria sin da quando era piccolino, al punto che quasi non ricorda niente del suo passato nella famiglia di origine ... dall'oggi al domani si vede mandato via e intende che la motivazione è legata a sue colpe ... messo in comunità dove non regge e .... arriva da noi. Sono quasi due anni che è in cas nostra ... e non è facile gestirlo, eppure è un bambino non grandissimo ... ma la difficoltà è legata a due fattori: essere stato viziato ed essere stato mandato via ... comincia a fidarsi adesso e comincia ad adeguarsi alle regole da poco.
Il tuo metterti in gioco e la tua umiltà mi fanno capire che sarete un'ottima risorsa per un bambino in affido.
Ho sempre detto che l'età dei figli propri è importante e spesso è un ostacolo, e non mi rimangio quanto asserito, ma ho anche detto che certi casi, specie quelli "sine die" di bambini piccolo possono comunque trovare spazio anche in una famiglia con bambini piccoli.Mettersi in gioco, accettare certe regole significa anche saper aspettare ... anche questo è Amore.
Dalla mia esperienza, io sono un euforico ed un entusiasta che quando mi metto in testa una cosa devo realizzarla subito altrimenti non ci dormo ... posso dirti che il Buon Dio mi ha donato molto ed ogni giorno mi dona ... anche ciò che Gli chiedo ... ma mai quando lo chiedo ... Lui sa quando sono i tempi giusti delle cose. Basta mettersi a Sua disposizione ed al resto penserà Lui. Per noi è semrpe stato così e le cose non sono andate poi tanto male.
Grazie Picchietta per la tua risposta. Concordo con te che i dubbi servono a creare consapevolezza e ti posso dire che rileggendo quello che ho scritto le cose appaiono molto più grandi di quello che in realtà sono. Quello che ho definito “problemino con i nonni” non è neanche un problema, sono io che quando le cose non vanno, secondo me, come dovrebbero, mi metto in discussione anche se questa volta l’episodio successo non dipende da me ma in generale da come noi abbiamo deciso di vivere con i nostri figli rispetto a come invece i nonni erano abituati con gli altri nipoti; ma noi siamo convinti delle nostre scelte e i nonni vogliono bene a noi e ai bambini.
Anch’io sto’ aspettando mio marito e non so’ quando sarà pronto, però in fondo al cuore, conoscendolo, penso che INSIEME potremmo veramente essere una famiglia accogliente!
Grazie Riccardo! Anche io penso che in fondo la mia pazzia non sia altro che un atto d’amore nel cercare di rendere un po’ di quello che si è ricevuto.
Per il chiodo fisso di non mandar via il bimbo per nessuna ragione ti posso dire che è la stessa cosa che penso e faccio con i miei figli. Che differenza c’è? Per me nessuna perché se diventiamo la famiglia del bimbo, va be affidataria, il nostro ruolo è sempre quello: amare, educare e accompagnare l’aquilotto, renderlo forte e capace per quelle che sono le sue caratteristiche, e salutarlo con gioia nel momento in cui prenderà il volo verso la sua vita, guardandolo con orgoglio attraversare vallate e superare montagne e sempre pronti a riaccompagnarlo quando ne avrà bisogno.
Grazie per l’incoraggiamento, le tue parole sono come un forte abbraccio; grazie!
Jappale, sono tutte domande normali...anzi saresti troppo superficiale se non te le saresti mai posta.
E' vero che per fare i genitori affidatari bisogna anche avere quel pizzico di (bonariamente uso questo termine) incoscenza.
Come un pò tuffarsi.
Il consiglio che ti posso dare davvero di cuore è di aspettare e rispettare i tempi di tuo marito, puoi avvicinarlo alla cosa andando ad incontri sull'affido, facendolo avvicinare a questa realtà e magari fargli ascoltare qualche esperienza con le sue orecchie, ma rispetta i suoi tempi. Soprattutto otre a convincerlo pensate se siete davvero al 100% motivati tutti e due.
E poi...che dirti d'altro? Be lo sai già...il camminare SEMPRE UNO A FIANCO ALL'ALTRO, il pieno supporto dell'altro non è positivo è divino!
Buon percorso, se questa è la vostra strada prima o poi troverete il bivio e dopo il bivio, il segnale...e poi non vi resta che camminare...ma "insieme".
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