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  1.  

    Buongiorno a tutti!
    Sono la dot.sa Bubici, Psicologa e amica di Riccardo, dei bimbi e dell'affido in genere.

    L'affido è un percorso molto bello, complesso, ricco di gioie, soddisfazioni, insegnamenti, amore, ma ricco anche di difficoltà, dissapori, malumori e a volte anche dolore.
    Molto spesso, nei momenti di difficoltà, si ha bisogno di un sostegno, di un conforto e di un confronto che spesso manca con risultati poco positivi sia per i bimbi/adolescenti in affido, sia per i genitori affidatari.
    E' per questa ragione che Riccardo mi ha chiesto di collaborare con il portale ed io ho risposto con molto entusiasmo, il benessere dei minori e di chi si occupa di loro mi sta molto a cuore...
    Sono a vostra disposizione:face-smile:.
    Qualora ne abbiate bisogno potete contattarmi anche privatamente.

    Vi saluto cordialmente.
    A presto,
    Cristina

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime28 Jan 2008
     

    Ciao Cristina, benvenuta nel portale ! La tua presenza sarà preziosa per tutti.

    Per questo vorrei invitare tutte le persone che prendono parte al portale a scrivere e a chiedere un consiglio di qualsiasi genere (dubbi, timori e quant'altro) alla nostra Cristina, senza alcuna esitazione.

    Un saluto a tutti,
    Jamin

  2.  

    Ciao Cristina, grazie di aver risposto al nostro appello e grazie per la tua solita disponibilità all'ascolto e al dialogo.
    Bellissima la tua presentazione .... amica dell'affido :face-smile:

    •  
      CommentAuthorELETTRA972
    • CommentTime29 Jan 2008
     

    ciao e benvenuta...

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime29 Jan 2008
     

    Buon giorno Cristina,
    grazie di essere qui con noi. Il suo ruolo è un ruolo fondamentale, perchè spesso le famiglie "scoppiano" per vari motivi, ma molto spesso perchè si sentono "sole e non supportate"...(io sono una tra queste) grazie per essersi messa a disposizione di tutti noi.

  3.  

    Salve Alissa,

    Mi spiace per il senso di solitudine e di non supporto...

    Non dovrebbe essere così ma purtroppo accade molto spesso...

    Per ora ci siamo noi del portale!:face-smile:

    Anche se sembra una goccia nel mare noi ci siamo...

    A presto,
    Cristina

    •  
      CommentAuthorannalisa
    • CommentTime29 Jan 2008
     

    CARISSIMA CRISTINA..HO UN FIGLIO DIABOLICO:face-devil-grin:posso a 12 anni cambiare completamente la mia" modalità educativa" e ricominciare da capo o mi devo rassegnare a vederlo crescere così....mi rando conto che è una domanda assurda e che "diabolico" non significa nulla per te ma quello che volevo chiederti è se ti sembra possibile che un genitore da un giorno all'altro diventi un altro di proposito....può fare male o .........

  4.  

    Cara Annalisa,

    capisco la tua ansia e in effetti è vero che dire "diabolico" è dire tutto e dire niente...

    Ognuno di noi è in continua evoluzione, per cui non credo ci si debba "rassegnare" a veder crescere un figlio di 12 anni...

    La crescita e il percorso educativo sono dei cammini da fare insieme, genitori e figli, in un continuo processo di scambio, di riflessionne, di evoluzione e perchè no, di cambiamento.

    12 anni sono gli anni dell'adolescenzza, in cui ci si ricrea una nuova identità, per cui è un'ottima occasione di crescita e di cambiamento.
    Sono anni anche diffcili, segnati da continui cambiamenti, fisici, psicologici e sociali. Non si è più bambini ma non si è ancora adulti, è una fase in cui ci si sente confusi e destabillizzati...Si è in continua lotta con le figure genitoriali poichè si ha bisogno di creare la propria personalità, la propria autonomia.

    Non so cosa credi non sia andato bene nella tua modalità educativa, ma se ti rendi conto che c'è stato poco dialogo, poco ascolto, o poco rispetto delle regole, ben venga fare dei passi di cambiamento, utilizzare delle strategie educative più efficaci, senza perdere di vista il ragazzo con le sue esigenze evolutive...

    Non so se tu sia sposata, ma è bene che i genitori abbiano uno stile educativo uniforme, se il papà dice una cosa e la mamma ne dice un'altra il bambino va in confusione e fa fatica ad interiorizzare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato...

    Spero di esserti stata utile,
    resto a disposizione...

    Cristina

  5.  

    Non so se può consolarti Annalisa, ma noi abbiamo cambiato diverse volte metodo educativo.
    Non certo con la facilità del cambio d'abito o di stagione, ma riflettendo anche a lungo, e non senza liti talvolta, sui nostri reciproci errori.
    Vedere che un certo modus operandi non dà frutti ... ti fa capire che qualcosa non va. A volte sono piccole sfaccettature, altre volte grandi cose.
    Più volte ho detto del mio rapporto negativo e conflittuale con la famiglia di origine ed il rinfacciare al bimbo le caratteristiche negative dei suoi genitori. Poi ho capito che sbagliavo e dovevo essere "amico" dei genitori naturali e far vedere al bimbo che quelli erano comunque i suoi genitori, anche se talvolta avevano fatto degli errori ... giudicando il peccato, ma non il peccatore.
    Anche nel rapporto più diretto con il bimbo, è bene essere fermi e risoluti e quando si dice una cosa mantenerla ad ogni costo (sia essa una punzione, oppure un premio).
    E' anche importante bilanciare ogni intervento punitivo.
    Dopo tantissimo allenamento e tantissimi errori posso dirti che adesso riesco a fare una cosa che porta frutti enormi: se mi arrabbio per un qualcosa, l'attimo successivo riesco ad essere sereno e sorridente con il bimbo con il quale mi sono arrabbiato. E questo dà loro la certezza di essere amati. Tenere il muso per un'ora, per un giorno o più non porta a niente, solo a far pensare al bimbo che l'adulto ce l'ha con lui. Se a scuola ha preso una nota certo che mi arrabbio, ma soo pronto a dargli una carezza e tutta la mia approvazione se nello stesso giorno ha preso un bel voto. Anzi ... a volte, dopo un'arrabbiatura, cerco, o cerco di creare, situazioni positive per le quali possa dirgli "bravo".

    Detto tutto questo ... noi abbiamo 3 13enni maschi ... e posso garantirti che non è una passeggiata ... siamo in continua evoluzione con i nostri metodi educativi che tengano conto di ogni singolo bambino, ovvero ... non con tutti si può agire nello stesso modo, le modalità devono essere come un bel vestito ... deve calzare a pennello.
    E' qui a volte la nostra difficoltà ... cambiare modo a seconda del bimbo e aseconda delle circostanze, cercando di tenere a freno il nostro primo impulso e ragionando sul come muoversi con la freddezza maggiore possibile.

    •  
      CommentAuthorjappale
    • CommentTime30 Jan 2008
     

    Benvenuto a Cristina!
    Per Annalisa: perchè cambiare dovrebbe fargli male? Forse sarebbe un vero segno di avvicinamento a lui, ai suoi bisogni che magari con l'età sono cambiati. Di sicuro il cambiamento lo sorprenderà e ti garantisco che anche lui cambierà.
    I miei bimbi sono piccoli ma con il secondo ho avuto u po' di problemi quando ancora ea piccolo, infatti sugli otto mesi mi teneva testa come un adulto. Io sono di carattere abbastanza dolce ma anche molto decisa. Con il primo il mix di dolcezza e autorevolezza era andato bene e non capivo perchè con lui non doveva funzionare. All'inizio d'istinto ho reagito intensificandi il braccio di ferro ma questo non portava che a combattimenti sempre più lunghi ed estenuanti, alterando in negativo il nostro rapporto. Lui non voleva saperne di fare come dicevo io, ed aveva 8 mesi!!!! Ai miei no per le piccole cose che si possono negare a quell'età lui rispondeva sbattendo violentemente la testa per terra, cose dell'altro mondo. Poi, leggendo delle esperienze di adozione, mi sono resa conto che forse non lo stavo accettando per quello che era, anzi cervavo di domarlo per farlo essere come avrei voluto. Mi sono fermata e ho rifletutto. Ma a me lui piaceva, certo lo trovavo duro ma era sempre sorridente e vivace! E allora mi sono proprio fatta un esame di coscenza e ho azzerato tutto quello che sentivo di negativo nei suoi confronti e sai cosa è successo, lui mi ha mostrato se stesso, senza dover combattere continuamente ed adesso lo amo ancora di più di quanto mi sarei potuta immaginare perchè mi ha aiutata a crescere e ad aprirmi a lui. Mi commuovo ancora a pensare come è cambiato immediatamente il suo comportamento di fronte ad una mia totale disponibilità verso i suoi bisogni. Si è accorto subito e subito mi ha perdonato per gli errori che avevo fatto e ha ripagato la mia fatica ed il mio rimettermi in gioco. Da allora sono veramente cambiata, sono più attenta ai segnali e cerco modi diversi per chiedere, magari, le stesse cose.
    In questo percorso sono stata illuminata, diciamo, dalla lettura di diversi libri, alcuni raccontavano di storie di genitori e figli difficili, ed altri riguardavano proprio l'educazione dei bambini. Di questi quello in cui mi ci ritrovo di più è "Genitori efficaci" e adesso sto' seguendo un corso per genitori efficaci che mi stà aiutando ad affrontare in modo diverso, appunto più efficace, i problemini con i miei bimbi.
    Un'ultima cosa poi, giuro, la smetto.
    Alla mia domanda: <Ma cercando sempre di trovare il modo migliore per comunicare con i figli non si rischia di viziarli e di non prepararli alle difficoltà e alle richieste che gli verranno poi fatte dalla vita esterna> la formatrice del corso mi ha risposto <I figli si accorgono dello sforzo che noi facciamo nel cercare con loro il modo più adatto nel comunicare e da questo impareranno, di fronte all'esempio, a farlo con noi e con gli altri sempre> e io sono d'accordo, anzi questa mi sembra possa essere una risorsa veramente più importante che non l'imparare ad obbedire senza protestare.
    Beh potrei continuare per ore a parlare dei piccoli e grandi spunti che ho trovato nel mettermi in discussione e devo dire che in famiglia ne abbiamo beneficiato tutti.
    Quindi Annalisa , coraggio, ascoltalo col cuore e dagli la fiducia che ti chiede, vedrai che qualcosa cambierà!
    Un abbraccio, Ale

  6.  

    Ciao Ale,
    Che bel contributo che hai dato con la tua storia...

    In effetti alla base di una buona relazione genitori-figli, di qualsiasi natura essa sia, ci dovrebbe essere una profonda accettazione dell'altro, della sua diversità, delle sue esigenze, dei suoi bisogni, e una buona consapevolezza delle proprie aspettative, bisogni ecc...

    Molto spesso i genitori si meravigliano che la stessa modalità educativa abbia portato frutti diversi su 2 fratelli, poichè si fatica ad accettare che ognuno di noi è "unico e irripetibile" e la stessa cosa sortisce su un figlio un effetto diverso rispetto all'altro, proprio perchè ognuno di noi è un mondo di emozioni, vissuti, esperienze, diverse le une dalle altre. Ad es. su 2 fratelli lo stesso rimprovero può essere per un fratello uno stimolo a far meglio in senso combattivo, per l'altro fratello un abbattimento, una sconfitta...

    Il bello e il difficile dell'essere genitori sta nel sapersi mettere nei panni dei figli, nel riuscire a guardare le cose con gli occhi dei piccoli, per una maggiore comprensione delle loro emozioni, riuscendo a guardare bene anche se stessi e riflettere sulle proprie emozioni, motivazioni, in un continuo passaggio dagli occhi dei bimbi agli occhi dell'adulto...

    Se molti genitori riuscissero a far risorgere "il proprio Fanciullino" ormai sepolto e sopito, riuscissero a godere anche dell'aspetto ludico delle cose e della vita, sarebbe meno complicato "mettersi nei panni dei bimbi/adolescenti" e comprenderli...

    A presto,
    Cristina

    •  
      CommentAuthorannalisa
    • CommentTime30 Jan 2008
     

    carissima cristina e jappale..ho letto genitori efficaci e credo di essere la fanciullina + fanciullina della storia,l'ho abbracciato,l'ho sgridato.l'ho lasciato fare,l'ho accompagnato,ho detto si,no e ni..insomma credo di avere provato quasi tutto,ma lui mi chiede e vorrebbe da me sempre l'esatto contrario di ciò che io stò dando..se l'aiuto mi dice che sono ignorante(sono un medico con due specializzazioni,una in scienze dell'alimentazione e ieri mi ha detto che non sapevo nulla sul sistema digerente!!!)se non l'aiuto che lo trascuro....se chiedo della scuola che sono impicciona se non chiedo che me ne frego di lui,se insisto perchè svolga un'attività iniziata sono una che vuole fare di lui quello che lui non sente di poter essere,se lo lascio smettere non sò consigliarlo ,se lo punisco e urlo sono un isterica e lui chiama telefono azzurro,se non lo punisco dovevo solo provare a farlo ecc..ecc.. ma scusate..avete cose molto migliori da fare che non ascoltare continuamente le mie storie....lui era così prima ch iniziassimo gli affidi,ll'asilo era uno che contestava e non accettava nulla era ed è rimasto un disfattista,ma i bimbi che sono arrivati e andati,non lo hanno toccato minimamente ,scusate,questo è un sos-affido non un sosannalisa

  7.  

    Cara Annalisa,
    mentre leggo ciò che scrivi mi viene in mente l'immagine di un bambino molto arrabbiato con la madre, che cerca in qualche modo di fargliela pagare per qualcosa...qualcosa magari che non ha avuto o che ha avuto non come avrebbe voluto...è possibile?
    Sei un medico con due specializzazioni, può essere, secondo te, che sia arrabbiato con te perchè magari ti ha vista molto presa dal tuo lavoro e si sia sentito un pò trascurato?

    Annalisa è difficile per me fare ipotesi e pensare a possibili spiegazioni poichè io di te non so niente, se non che stai affrontando un momento difficile con un figlio adolescente (il che, in questa particolare fase evolutiva adolescenziale è fisiologico, diciamo così!).

    Hai pensato di farti aiutare, di chiedere una consulenza ad un esperto in materia? A volte comprendere certe dinamiche è difficile per chi le vive, molto più semplice leggerle per chi, esperto (psicologo-psicoterapeuta) si trova all'esterno e lo fa per mestiere...
    Aiuta molto...
    Io per quanto mi è possibile resto a tua disposizione:face-smile:

    A presto,
    Cristina

  8.  

    Annalisa dimenticavo:
    non so neanche se stiamo parlando di un bambino naturale o affidatario!

    Per quanto mi riguarda è poco sensato commentare qualcosa che non conosci, soprattutto in campo di relazioni...aspetto tue notizie!

    A presto,
    Cristina

  9.  

    Ciao Annalisa ... hai ragione questo è sos-affido e non sos-annalisa ... ma tu sei parte di un gruppo, di una famiglia e dire sos-affido significa anche dire sos-annalisa.
    Ognuno di noi può trovarsi a passare momenti difficili o semplicemente avere qualche dubbio, perplessità, domanda ... e perchè non esserci?
    Tu, come coloro che scrivono o solo leggono questo forum, sei parte di questo gruppo, di questa famiglia e sono certo che ti butteresti a capofitto ad aiutare chiunque chiedesse un tuo intervento o solo si sfogasse.
    Il fatto poi di essere "intrigata" dall'affidamento aggiunge valore ad un nome e lo rende speciale ai miei occhi.
    Grazie della tua fiducia, grazie perchè ti racconti, grazie perchè ti metti in discussione, grazie perchè ascolti i nostri consigli.

  10.  

    Tuo figlio.
    Sono convinto anche io che tuo figlio possa essere arrabbiato con te.
    Tu dici che gli affidi non lo hanno sfiorato ... cedo che a volte ciò che non si vede a prima vista possa essere la chiave e la soluzione del problema.
    Un po' il lavoro, un po' gli affidi, un po' forse un carattere niente male :face-smile: hanno creato una situazione di contrasto.
    Bisogna tornare indietro, capire cosa è successo e porvi rimedio se possibile, o almeno parlarne.
    Un'altra cosa che mi sento di dire, ma prendila con trecentomila pinze perchè nemmeno io ti conosco o so bene la tua sitauazione, è che dalle tue parole sembra che sia un po' lui a comandare, sembra che tu cambi metodologia a seconda delle sue critiche. Credo che sia opportuno rimanere fermi e decisi (a meno di un cambiamento di rotta continuo e graduale) sulle posizioni. Se, ad esempio, ti informi sulla scuola e lui ti dice che sei impicciona ... continua ad informarti sulla scuola, fregatene se lui dice che tu sei impicciona ... a lungo andare capirà che lo fai per il suo bene, che non è impicciarsi, ma interessarsi.
    Ogni sua critica contrastala con la ragione avversa ... e credo tu lo faccia già --- ma non mollare, non smettere mai questo dialogo, non lasciare mai che vada a letto senza che vi siate chiariti sulla discussione dell'ultim'ora.
    La mia mamma mi prendeva e ragionava con me. Ero caparbio, non volevo sentire ragioni anmche quando mi ero fatto la convinzione che fossi stato io a sbagliare ... ma poi con pazienza, tempo e dolcezza ... capivo e mi adeguavo, finanche ad interiorizzare.
    Troppo lungo raccontare episodi e forse non interessano a nessuno ... ma sono tanti gli esempi della vita che mi ronzano ancora nel cervello e hanno fatto di me la persona che sono, bravo o non bravo, buono o cattivo ... ma quei discorsi basati sui princi iniziati quando avevo 4 anni ed avevo picchiato un bambino all'asilo, quei discorsi senza tempo e senza età ... quei discorsi ancora oggi mi guidano ... quando prendo la strada sbagliata li riascolto dentro di me, li adatto alla situazione e li vivo con intensità, commozione e con la gioia di aver avuto una mamma "rompipalle" ... ma una mamma sempre presente che non si è arresa nemmeno di fronte al nemico più brutto che una mamma possa trovarsi davanti: il proprio figlio ed il suo carattere oppositorio.

    •  
      CommentAuthorannalisa
    • CommentTime31 Jan 2008
     

    appena laureata avevo 4 ambulatori come libera professionista,poi con la scelta di avere dei figli prima e dell'affido poi ,ho quasi rinunciato alla mia professione,lavoro al mattino quando i bimbi sono a scuola e faccio un pò di libera prof al mio paese nei buchi fra una piscina,un campo da calcio,una scuola di musica e un incontro di catechismo.....tempo per i miei figli ne ho da vendere quindi questo non è un problema-credo-ma certamente mio figlio ce l'ha con me,ma anche con il resto del mondo perchè è cattivo con suo padre ,la sorella,il fratello affidatario,è duro a scuola,a calcio,a catechismo...ma hai ragione tu Cristina forse dovrei chiedere aiuto a qualcuno...lui è stato da un neuropsichiatra 2 anni fa su sua richiesta..ma dopo alcune sedute giocavano a calcio e il neuropsichiatra mi ha detto che era solo un carattere duro,competitivo,intuitivo e quindi annoiato della normalità....io però mi sono sempre illusa di conoscere le mie magagne e di saperle compensare abbastanza bene.Ma forse non è così,i bimbi sono dei radar che captano velocissimamante le mancanze i difetti le incoerenze dei genitori e le sfruttano a loro favore.....leggendo Riccardo ho pensato che una delle cose che mio figlio non mi perdona è proprio quella di raccontarmi spesso e di confrontarmi con gli altri..forse vorrebbe una mamma senza dubbi e indecisioni,un robottino che sa esattamente ciò che vuole e lo ottiene a ogni costo...forse ha ragione perchè a questo mondo io conosco pochissime persone che si raccontino...grazie vi voglio bene.......:face-smile:

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime31 Jan 2008 modificato
     

    E noi ne vogliamo a te! Ciao....Annalisa::face-smile:

  11.  

    Ciao Annalisa!

    Mi spiace sentirti demoralizzata, anche se immagino la situazione non sia proprio piacevole...

    Sai bene che ognuno di noi è il prodotto di un sistema fatto di relazioni, emozioni, vissuti, esperienze, educazione ecc..non è proprio semplice comprendere e dare una chiave di lettura a ciò che accade intorno a noi e dentro di noi quando ci siamo dentro e apparteniamo al sistema...
    Pensavo: dato che la situazione con tuo figlio è di natura relazionale e abbraccia un pò tutto il sistema familiare (da come l'hai descritto) pensavo che, qualora ne abbiate voglia, sarebbe più utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta familiare e relazionale, poichè legge le varie dinamiche innescatesi tra di voi, compresi il padre e gli altri fratelli...

    Ti garantisco che i risultati sono efficaci (chiaramente dipende anche dalla bravura del terapeuta e dalla collaboarazione della famiglia) e il trattamento potrebbe anche durare meno del previsto...

    Pensaci...Potreste trarne beneficio tutti e comprendere cose che oggi non vi spiegate ma ci sono e creano malessere...

    Ti auguro di cuore che presto ritrovi la serenità, poichè prima la ritrovi e prima ritorna a splendere il bel sole caldo e luminoso nella tua vita e in quella dei tuoi cari...:face-smile:

    A presto,
    Cristina

    •  
      CommentAuthorannalisa
    • CommentTime2 Feb 2008
     

    quante emozioni danno questi figli..
    ti invidio cristina,ho sempre pensato che come seconda laurea avrei preso psicologia...capire e ;aiutare gli altri a capire ,è un privilegio di pochi..io sono un medico ma mi accorgo che il motto "mens sana in corpore sano" andrebbe capovolto in "corpore sano in mens sana"..mio figlio cambierà poco a poco,forse stà già cambiando,forse l'errore stà proprio nel fatto che non cambio io......
    ma voi con i vostri consigli già mi date una mano abbracci

  12.  

    Ciao Annalisa!
    Mi fa piacere sentirti parlare così, ti sento più sollevata e risoluta, sebbene in riflessione!

    In effetti adoro la mia professione perchè mi dà la possibilità di entrare ad esplorare e a comprendere altri mondi, altri modi di vedere le cose, altri modi di vivere e affrontare le cose...mi emoziona molto e mi arricchisce...ma come tutte le cose dipende da noi e dalla nostra umiltà, si può comprendere e aiutare gli altri senza essere psicologi e credo tu lo faccia già...Voi medici avete una forma mentis diversa dalla nostra, molto più organicista, meno emotiva (e credo che vi serva per svolgere la vostra missione, il vostro lavoro) ma, a volte, con i figli si deve scendere al loro livello, imparare a guardare le cose con i loro piccoli occhi, dalla loro altezza, con il loro bagaglio di esperienze, andare anche oltre ciò che appare e che manifestano verbalmente...quanta insicurezza ed emozione c'è dietro a quella richiesta: "mamma come sta il mio ciuffo???"!

    A volte bisogna lavorare sulle proprie aspettative e imparare ad accettare l'altro per quello che è, amarlo per quello che è, facendogli arrivare questa profonda accettazione e approvazione, senza esigere che l'altro cambi o diventi ciò e come noi dedideriamo che sia... è difficile ma è una buona base di partenza...

    Dico 'lavorare sulle proprie aspettative e su di sè' perchè senza rendercene conto siamo in continua comunicazione e relazione e ciò che profondamente e sinceramente noi sentiamo all'altro arriva...
    Noi non siamo consapevoli di quanti messaggi inviamo anche con la comunicazione non verbale, pensa che è il 93% rispetto a quella verbale!

    Buon fine settimana!:face-smile:

    Cristina

    •  
      CommentAuthoremilia
    • CommentTime3 Feb 2008
     

    Salve Cristina! E salve a tutti!
    Io sono sempre stata "pro" psicologo, pro "aiuto" ho sempre cercato di capirmi, di capire, di cercare le ragioni dei comportamenti, come già detto sono stata anch'io dallo psicologo molti anni fa per capire i miei problemi col cibo..ho sempre amato molto ascoltare, parlare analizzare ..."spezzettare" la vita per dare una ragione , una colpa...una spiegazione..ma ultimamente...credo che non serva analizzare troppo!!:face-smile: Invece di analizzare e cercare di capire e parlare è molto meglio agire....(devo dire che è anche più difficile!!)Alcuni miei amici sono psicologi, io li conosco "dal di fuori" e certe volte sconsolati ci raccontano di "sedute" delle tre del pomeriggio di persone che i problemi se li creano e loro rischiano di addormentarsi!!!Questi psicologi io li conosco come genitori, come persone e vi assicuro che hanno gli stessi problemi con i figli, col grasso e ..con i capelli che cadono!:face-devil-grin: Nessuno, credo, sappia veramente dare una psiegazione certa e sicura sui comportamenti umani..ma parlarne comunque aiuta!!!Uff....oggi scrivo in modo veramente contorto!!!:face-smile: Aiuta parlare con le amiche mamme (giuro che alla fine siamo tutte più rilassate!) aiuta parlare con le amiche single, aiuta parlare con il proprio compagno (aiuto...aiuto.....sono cotta e negativa!!!!:face-smile:).. aiuta parlare con un' estraneo..ma se le persone non sono esattamente come le vorremmo sto imparando a dire "pazienza)!! La vita è tutta un'emozione...
    PS:mmmh....ma devo scrivere sempre qualcosa sull'affido per poter chiacchierare con voi???:face-smile::face-smile::

  13.  

    Cara Emilia mi sento di dover fare un appunto...

    Rispetto il tuo pensiero ma non lo condivido:

    spesso l'azione priva di riflessione e di comprensione porta a molti errori e brutture altrimenti evitabili...

    Lo psicologo è chiaramente un uomo, fatto di carne e come tale in grado di sbagliare e soggetto a tutte le brutture della vita, come tutti...il fatto che aiuti gli altri non lo esime dalla possibilità di commettere errori in qualità di moglie, marito o genitore o amico...Quando siamo nel privato usciamo dal ruolo, o comunque dovremmo farlo, per salvaguardare la nostra salute, e perchè c'è un coinvolgimento emotivo diverso...

    Rischiare di addormentarsi in seduta vuol dire non essere in contatto emotivo con il paziente, non essere in sintonia con lui, sono d'accordo con te che non sia una cosa positiva ma grazie a Dio non capita a tutti!

    Sono d'accordo con te che aiuti molto parlare con le amiche, con i partners ecc...ma sono due tipi di aiuto diverso sebbene basati entrambi sul dialogo ed entrambi molto importanti.

    Quando si ha un problema di natura psichica, emotiva, relazionale, che crea disagio e malessere e da cui non si sa uscire, lo psicologo ha di certo delle competenze e degli strumenti che le amiche e i partner non sempre hanno, nonchè un'obiettività e un'assenza di giudizio che sono la conditio sine qua non per dei risultati efficaci...

    A presto,
    Cristina

    •  
      CommentAuthoremilia
    • CommentTime4 Feb 2008
     

    Salve Cristina,
    non volevo sminuire il tuo lavoro che in molti, moltissimi casi è utilissimo!!!!

  14.  

    No Emilia ... non è necessario parlare sempre e solo di affido.
    Il Portale è sull'affido e su questo tema ci si confronta, ma ogni argomento è ben accetto se serve a conoscersi meglio e a capirsi.

    Credo che Emilia vosse dire che l'azione è più importante delle parole, ma sono in accordo con Cristina che in taluni casi, nell'affido quasi sempre, la copetnza dello psicologa ti incanala verso strade (che tu dovrai percorrere) che non pensavi nemmeno esistessero.
    A volte lo psicologo ti apre una finestra e ti immette luce che ti fa vedere dentro la tua stanza, dentro di te ... una stanza che è buia e che credevi di non poter più vedere illuminata.
    Quante volte mi sono trovato di fronte ad un vicolo cieco ... e quante volte sono stato aiutato a comprendere comportamenti miei e dei mie ragazzi. Soluzioni impensate si affacciavano alla mia mente ... e spesso risolvevano il problema.

    •  
      CommentAuthorannalisa
    • CommentTime5 Feb 2008 modificato
     

    il compito dello psicologo è aiutare a capire e non dare soluzioni...ci sono psicologi che avrebbero fatto meglio a fare i metalmeccanici come medici che avrebbero fatto meglio a diventare muratori...espresso questo mio credo in maniera piuttosto violenta,credo che un'estraneo ti dia una libertà di espressione che nessun marito o compagno o amica ecc ecc può darti...la confidenza,questa sensazione che ci rende la vita così bella,in realtà a volte ci fa tacere per non urtare la sensibilità di altri,per non scoprirsi troppo,per paura di deludere...e allora le verità sono mezze verità e lo sfogo è un mezzo sfogo.............che bella la psicologia....ho sempre pensato allo psicologo come un "cartografo" che ti dà la possibilità di scoprire il mondo intero-se lo vuoi-ciao
    .....Chissà se è in vendita una cartina per scoprire mio figlio???????????????vi voglio benissimo

    •  
      CommentAuthoremilia
    • CommentTime6 Feb 2008
     

    In questo periodo abbiamo (anche) deciso di cambiare delle cose in casa (legno per terra, riimbiancare...)...e il lavoro manuale sfoga tantissimo!!!!Annalisa Se vuoi puoi unirti a noi..:face-devil-grin: scheeerzooooo......

    Già, volevo dire proprio questo, oltre alle parole anche l'azione...per usare una metafora: se sto pitturando casa (ecco appunto..:face-smile:) e sto tre ore a parlare della spennellata...la vernice si secca!!
    Annalisa dici che è uno sfogo ( a parte che un'ora dallo psicologo qui a firenze costa 100 euro, quidi ...mi sfogo con la mia amica alter ego!:face-smile:) Ma dopo lo sfogo? ?Non capisco: se non ti da le soluzioni , non t'indirizza,non ti spiega....rimane appunto uno sfogo!!
    Giuro che sono fermamente convinta che in molti casi serva...
    Ci sono dei casi di necessità vera di un supporto: nell'affido è importante saper capire i comportamenti dei bambini, cercare una spiegazione, avere un aiuto, un punto d'appoggio...sicuramente sono bambini "provati".....e sicuramente noi saremo (sempre se ci ritengono idonei) messi a dura prova, SErve quando si vede tutto nero e non si riesce a tornare su,,, serve se vedi tua figlia 40 chili e si vede ancora grassa, serve in altri milioni di casi.....
    SE qualcuno scopre dove sono in vendita quelle cartine..ne ordinerei due...

  15.  

    Buongiorno!
    Come sempre mi fa molto piacere leggervi e confrontarmi con voi, con le vostre opinioni, fantasie, disappunti...

    Mi piace la metafora del "cartografo", ma soprattutto mi piace la definizione "ti fa scoprire il mondo intero SE LO VUOI", perchè in effetti il compito dello psicologo (in contesti terapeutici) non è quello di offrire soluzioni o dispensare consigli, nè di fungere soltanto da contenitore muto degli sfoghi delle persone, ma di "fare un pezzo di strada insieme, tenendo la persona (o la famiglia) per mano, aiutandola a far luce sui propri vissuti, dinamiche ed emozioni, a scioglere la matassa, a comprendere cosa è accaduto, a cosa rispondono determinati comportamenti, aiutando la persona o la famiglia a farsi promotore di nuove soluzioni alternative e magari di processi di cambiamento scelti personalmente, maturati, interiorizzati...Il tutto in continuo scambio, in continua relazione empatica...e con una forte motivazione della persona a mettersi in gioco...

    Buon lavoro ad Emilia!:face-smile:

    A presto,
    Cristina

  16.  

    Ho appena sentito al tg che ci sono state in Italia truffe per non so quanti milioni, miliardi ai danni della ASL con arresti di politici, amministrativi e...MEDICI...:face-crying:

    Che tristezza, queste si che sono sconfitte...

    Sono sempre stata convinta che in ogni lavoro occorra la passione per farlo in modo efficace, ma nelle professioni di aiuto, sanitarie, che si tratti di medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri ecc... se oltre alla passione non vi è il cuore, se non si è mossi dall'AMORE per l'altro...bè forse davvero è meglio fare l'imbianchino o il meccanico...di certo si fa meno danno...

    Il paziente che soffre diventa un modo per rubare soldi, oggetto di guadagno, speculazione, spersonalizzato della sua dignità, del suo valore, non più uomo nel cui sguardo e nella cui mano tesa ci si riflette e ci si rispecchia...

    Che sconforto...è consolante che siano stati scoperti e arrestati ma mi chiedo: cambierà qualcosa? e mi rispondo: siamo noi tutti a fare il mondo, e se ci sono mele marce non è detto che non ci siano meli ricchi di mele sane, saporite, salutari, colorate e ricche di vitamine!:face-smile:

    Ho voluto condividere con voi un mio pensiero...

    A presto,
    Cristina

  17.  

    Purtroppo mi viene da pensaer che per ogni 100 che arrestano, ce ne siano 1000 che delinquono ... e poi chi viene scoperto, smette? Viene fatto smettere o gli viene dato un buffetto e poi a casa .. o meglio a ricoprire cariche puubbliche.

  18.  

    MARZIA
    cara Cristina,ti racconto la rabbia che ho dentro grazie al caro psicologo che segue Gulli.
    Partiamo da fatto che Gulli non lo ha mai accettato perchè dice lui non capisce quello che dicoe vuole che dico quel che dice lui,e già .... ultimamente Gulli ha avuto momenti veramente pesanti con un genitore durante gli incontri.Lui si apre molto con me mi racconta le sue paure e molto spesso mi abbraccia
    e mi dice:io voglio stare con voi.Non è facile restare idifferenti eh! Ultimamente ha rifiutato un incontro con il genitore che si è risposato comunicandolo
    dopo mesi e per caso al bambino,dicendo anche che ora c"è pronta una nuova famiglia!
    Mi sembra ovvio che Gulli si sia spaventato e rifiuti di rivederli,e lo psicologo che dice?
    ma dai non fare capricci inventa nuove cose da fare insieme e vedrai???!! Gulli è uscito disperato dalla seduta piangeva e urlava:chi mi capisce?
    perchè non mi aiuta io non torno indietro. Capisci con chi abbiamo a che fare?
    Ho disdetto l"appuntamento prossimo e aspetto la prossima battaglia
    grazie per quello che potrai dirmi

    ,

  19.  

    Cara Marzia,
    immagino come ti senta e come purtroppo si senta il piccolo Gulli...

    Non sentirsi capiti e ascoltati è terribile, è frustrante, soprattutto per un bimbo che si sente anche impotente rispetto alla sua volontà e alla scelta della sua vita...

    Rispetto allo psicologo lo sgomento è doppio poichè siamo delle figure professionali preposte all'ascolto e alla comprensione dell'altro, però purtroppo siamo umani e può essere successo che questo psicologo, chissà per quale motivazione, sia convinto (secondo lui chiaramente!) che la scelta giusta sia che il minore torni col padre e vuole convincerlo a farlo...sono d'accordo con te che non sia giusto e che soprattutto Gulli, che non è più troppo piccolo, abbia diritto di esprimersi, di essere compreso e ASCOLTATO!

    Ti chiedo: hai provato a parlarne tu con lo psicologo? Richiedere l'appuntamento e andarci a parlare con tuo marito da soli potrebbe aiutare lo psicologo a vedere delle cose che magari lui non sta vedendo, sottolineare questo aspetto (il fatto che Gulli piange e non si sente da lui capito, il fatto che non vuole tornare indietro, il fatto che si stia facendo su di lui una forzatura...), puntando a fargli comprendere come si sente il bambino e indurlo a riflettere con molta, molta calma....

    Potrebbe essere importante....

    Cerca di rasserenarti, respira profondamente, vedi lo psicologo con lo sguardo umano, tutti possono sbagliare e aiutalo a capire cosa sta accadendo...

    Dovesse andare male ci si può sempre rivolgere al giudice per esprimere queste situazioni, però fossi in te proverei prima la via dolce...

    A presto,
    in bocca al lupo e tienimi aggiornata!
    Cristina

  20.  

    In 2 anni ho ottenuto 3 incontri privati dove disperatamente ho cercato di raccontare i disagi veri di Gulli
    questo in genere è quello che mi viene risposto.,

  21.  

    scusate finisco ho sbagliato sopra, mi è stato detto in poche parole che non ho la professionalità per capire le reazioni del ragazzo
    e che troppo affetto mi offusca.Che devo dire?

    •  
      CommentAuthoremilia
    • CommentTime12 Mar 2008
     

    ...parolacce???:face-devil-grin::face-smile::face-devil-grin:
    Scherzoooo...beh..mi sembra che tuabbia un sacco di grita e che il troppo amore non storpia!!!!

    •  
      CommentAuthorprincy76
    • CommentTime12 Mar 2008
     

    Ciao piacere!!!
    sono Princy e sono qui da pochissimo! sono un'aspirante mamma affidataria... sto cercando di capire come funziona...:face-smile:

  22.  

    Grazie Emilia
    ma lo sapete quanto mi conforta scambiare pensieri con voi?
    anche discutendo e confrontandoci ma è bellissimo:
    diciamola tutta ho trascurato le faccende di casa ma ora mi ci metto
    Un abbraccio

  23.  

    Cara Marzia mi spiace leggere questo...a volte la presunzione di saperne più degli altri offusca la realtà....al posto tuo non mi arrenderei e tornerei da questa persona per fargli capire per bene come stanno le cose, come si sente il piccolo ogni volta che esce di lì (non capito, non ascoltato ecc...)per aiutarlo a capire che tu non sei offuscata dal troppo amore ma che lui forse è offuscato da ciò che ritiene giusto per se stesso, non per il bambino...
    3 colloqui in 2 anni non sono tanti!:face-smile:

    A parte gli scherzi non ti arrendere e sii determinata a farti ascoltare, però mi raccomando, non farlo sentire incapace, giudicato negativamente, altrimenti lo psico va sulla difensiva, ti sminuisce (dicendo che sei offuscata e non hai gli strumenti professionali) e buonanotte! Si tappa le orecchie e parli da sola! Fai venire pure tuo marito, no? Una coppia unita anche in questo fa la differenza...

    Attendo notizie e in bocca al lupo!

  24.  

    Ho parlato con servizio affidi,nella persona della d.ssa che ci segue.
    Consiglio... riposiamo 10 giorni,poi si riprendono le sedute da psico.io non devo più conferire con lui,porto attendo fuori e riprendo Gulli
    a fine seduta,per ogni cosa che eventualmente mi sembra non vada bene,conferisco con d.ssa che comunica a psico,che si spera prenderà nota
    di eventuale ulteriori problemi creati a Gulli. Eee mi sembra ragionevole ...nooo?!

  25.  

    Cara princy
    come funziona? primo...non puoi sparare a vista ma cercare di mediare con i sevizi che non sempre servono!!!
    seriamente ,posso raccontarti come è per noi:
    S
    Si porta il bambino agli incontri con i genitori Ogni 15 giorni noi in sede protetta cioè una stanza con un operatore che assiste
    lasci il bambino e lo riprendi dopo un ora senza incontrare la sua famiglia.
    Ovviamente se i genitori sono divorziati la cosa si ripete con ciascun genitore,
    poi il fratello maggiorenne sempre incontro protetto,
    poi seduta psico quindicinale.
    una volta al mese noi affidatari facciamo una chiacchierata in ufficio con nostro servizio composto da Psicologa e ass.sociale
    é il srvizio affidi di zona che ci ha fatto il percorso per essere idonei (durato circa 9 mesi) con incontri circa mensili.dove giustamente hanno

    sondato ben bene la famiglia. Una sera al mese ci troviamo negli uffici dei servizi,tra noi famiglie con le d.sse e ci scambiamo esperienze
    Per ora basta? spero sia questo che volevi capire se ho sbagliato scusa
    almeno ho chiacchierato un pò.
    Un caloroso ciao.

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime13 Mar 2008
     

    ...certo questo fatto degli incontri sembra proprio in tira e molla quasi disumano...sbaglio ?

  26.  

    Non sbagli Jamin

    per Gulli sono pesantissimi, ma è mai possibile che siano assolutamente obbligatori?

    •  
      CommentAuthorJamin
    • CommentTime13 Mar 2008
     

    certo, senza conoscere certe situazioni d'istinto mi viene da rispondere "ma certo che sì, ci mancherebbe altro che non lo fossero! La legge lo prevede ed è proprio questo lo spirito dell'affidamento, riunire il bambino con la propria famiglia di origine".

    poi, calandosi nei casi particolari, si scopre che in alcuni casi gli incontri sono una vera e propria tortura, quasi una punizione che viene fatta ad un bimbo che magari sarebbe più tranquillo se ci fosse una vera e propria interruzione, una rottura, un distacco totale con il proprio passato. per questo servono delle brave persone, dei bravi giudici, che capiscano realmente quelle che sono le reali necessità di un bambino...e spero che almeno questo sia sempre possibile.

  27.  

    Guarda, io col tempo e la mia pur poca esperienza penso e credo che,se la famiglia fosse veramente costantemente monitorata e supportata
    in modo serio,(parlo della famiglia di origine) forse tanto dolore inutile sarebbe risparmiato al bambino.
    Posso anche sbagliarmi, ma se ad ogni incontro il bambino rafforza la convinzione di non vedere più nessuno di loro, e ogni volta è una discussione dove noi cerchiamo di porre i lati....positivi del vedere papà o mamma.... e poi il bambino dice và bene dai ma dopo basta.

    Ma non vi sembra veramente il caso di rivedere la situazione? Sbaglio?
    Ciao e grazie Jamin
    Se qualcuno ha vissuto la stessa esperienza......AIUTATEMI..

  28.  

    Sono d'accordo con te Marzia, la fam. d'origine andrebbe più seguita, monitorata e curata...alcune situazioni restano invariate e ci si chiede quale sia il senso...

  29.  

    P.S. Ti ho risposto sulla mail

  30.  

    Quando non sono d'accordo con i serivizi contatto il tribunale e veniamo convocati con i servizi. Davanti al gioudice ognuno dice la sua e poi il giudide decide. Ho trovato sempre giudici disponibili all'ascolto e siamo semrpe riusciti a sanare le controversie ... magari perchè le sanava di ufficio il tribunale.

    Sul tuo caso Marzia mi viene da pensare ad un giochino sporco dei servizi sociali.

    Io la leggo così:
    La nuova famiglia del padre vuole riprendersil bambino.
    Sta muovendosi in questa direzione.
    Ha le carte in regole (questo non vuol dire che sia un bene per il bimbo, ma solo che per la legge non ci sono problemi tecnici ad un inserimento in questo jnuovo nucleo familiare).
    I servizi hanno l'interesse a farlo rientrare in famiglia: potrebbero vantarsi di aver concluso "positivamente" un affido e non dovrebbero più pagare una retta.
    Lo psicologo spinge in questa direzione e non dialoga con voi perchè questa deve essere la direzione da prendere.
    La dott.ssa di cui parli è un pò più furba e cerca la mediazione (o finge la mediazione) per evitare che tu faccia altre mosse (tipo andare dal giudice) ... intato vanno tutti nella direzione di andare avanti (infatti non ha detto "sospendiamo gli incontri e valutiamo insieme, magari con lo psicologo", ma ha detto "pausa di 10 giorni e poi tutto com prima").

    Fossi in te, scriverei al giudice per fargli sapere il tuo punto di vista.
    Nient'altro.
    La cosa va agli atti e viene messa nella cartella del ragazzo, ma quando i servizi chiederanno al tribunale un ritorno dal padre, chi dovrà decidere vedrà la tua relazione ed avrà due punti di vista e cercherà il dialogo per capire meglio.

    Ti parlo per esperienza ... non ti fidare.

  31.  

    Ma i servizi mi hanno detto e ripetuto che quella del padre è pura utopia e che loro manderanno parere non favorevole.
    ho chiesto se potevo aggiungere una mia nota nella loro relazione al Giudice ma la risposta è stata..non scriva niente che non si sà mai!?
    A Cristina ho dettagliato il tutto ma se mi consigli cosi... Ne parlo con mio marito e poi ti disturbo ancora sicuramente.
    Scusa ...ben tornato e GRAZIE è una immensa fortuna avervi trovato.

  32.  

    Il fatto che ti abbiano detto di non scrivere ... mi conferma solo quanto sospetto.

    A Natale di qualche anno fa un'assistente sociale mi disse: per questo bambino siete voi la famiglia (arrivato a 7 mesi ed allora di quasi 5 anni) e per sua sorella staccarla da voi dopo tante cose negative sarebbe assurdo.
    Non immagini come ci siamo sentiti sollevati, fiducioso, tranquilizzati. Situazione familiare veramente difficile e pesante. C'era di tutto in quella famiglia: pedofidlia, prostituzione, omosessualità femminile con convivenza a tre, droga e chissà quant'altro.
    Ci sembrava naturale che questi due fratellini restassero con noi ... ma sentirselo dire dall'assistente sociale ci rincuorò non poco ... ed abbassammo la guardia.

    Ma la realtà era ben diversa!
    Qualche giorno prima una delle conviventi della madre fece richiesta di riprendere i bimbi e l'assistente sociale si mosse in tale direzione ... il fatto di tranquillizzarci fu solo tattica, strategia diversiva.
    Due mesi dopo, due mesi di assoluta tranquillità, ci comunicò che a giugno i bambini sarebbero tornati in famiglia.
    Diventai una tigre e trovai un prezioso alleato nel tribunale che capì ... ma mi fidai di una piscologa e dissi al giudice che se lei avesse detto che i bambini sarebbero potuti tornare ... avrei mollato la presa.
    Questa brava psicologa di cui mi fidavo, dopo un anno di tranquillizzamenti un bel giorno, alla vigilia di inviare la sua relazione al tribunale ci disse, davanti a testimoni: "per questi bambini voi siete la vera famiglia e son certa che dovrebbero restare con voi .... ma io contro una collega non mi ci metto!!!"

    Quindi ... traine tu le consguenze.
    Scrivere al trobunale non può essere negativo. Se la situazione è quella descritta dai tuoi servzi sociali e se la loro relazione sarà in linea con quanto dicono, un tuo scritto sarà solo rafforzativo ... semmai inutile ... ma non certo dannoso.
    Al contrario, se pensano diverso da come parlano ... il tuo scrivere darà al giudice un altro punto di vista, un appiglio per poter vedere meglio e con maggiore obiettività la situazione sulla quale è chiamato a decidere.

  33.  

    Riccardo
    grazie di cuore per l"interessamento che ci dimostri,
    stiamo pensando bene al tuo suggerimento,se decidiamo di scrivere al Tribunale puoi darci un aiuto su come impostare la lettera?
    non sò se hai parlato con Cristina e sai delle mail che le ho inviato,a proposito anche di quanto ci aveva detto il Giudice.
    eventualmente ci risentiamo.
    Un pensiero di affetto e gratitudine.