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Ciao, non so' è giusto che io scriva qui, perchè non si tratta direttamente di affido ma indirettamente si, ma forse voi potete darmi un'opinione più da dentro.
Questa settimana sono tornata a casa dalla comunità, dove vado a dare una mano per i compiti un pomeriggio alla settimana, ero molto contrariata e delusa.
Stavo aiutando B. a fare i compiti quando è entrato un educatore che l'ha gridata duramente perchè era sistemata male sulla sedia e aveva i capelli sciolti. A quanto pare glielo avevano detto già più volte di stare sistemata bene e di tenere i capelli legati a scuola e durante i compiti, da lì è passato a chiederle dov'era una fascia che le avevano regalato proprio a quello scopo, lei risponde che si è rotta, lui ribatte ma come è possibile che si sia rotta, lei cerca di spiegare come è successo ma interviene un'altra educatrice che aggiunge come è possibile che lei perde tutti gli elastici, i cerchietti, tutto pur di tenere i capelli scolti. Così le legano in modo brusco i capelli e la aggiustano sulla sedia. Lei ha gli occhi bassi e comincia a piangere così le dicono che no è possibile che per ogni cosa che le dicono lei pianga e questo la fa' piangere di più quindi la chiamano di là un attimo per parlarle.
Per capire meglio la situazione aggiungo che poi scopro che l'avevano già ripresa due volte e poi l'hanno gridata ancora perchè aveva preso una nota e non l'aveva ancora detto, e ancora perchè non aveva scritto un compito da fare sul giorno giusto e poi ancora perchè non aveva finito di fare il compito di tecnica per il giorno dopo.
In più a merenda c'era la cioccolata calda che profumava tutta la stanza, ma lei no può mangiarla perchè sta' facendo la dieta (indispensabile) e avrebbe dovuto mangiare un frutto, che ha rifiutato.
Forse sono troppo sensibile o troppo empatica, ma mi chiedo se non c'era un altro modo per gestire la questione. Io capisco che all'ennesima volta che si dice una cosa si vorrebbe che fosse entrata, io stessa come mamma a volte perdo la pazienza e sgrido, a volte, pultroppo, anche in modo brusco, ma loro, gli educatori, sono lì per fare un lavoro e poi possibile che erano tutti arrabbiati, possibile che non si sono resi conto che se piangeva ci stava male, che magari le si poteva parlare in modo diverso. E' stato il modo che mi ha lasciata un po' perplessa.
Lo so' che probabilmente era giusto che la riprendessero e magari anche che fossero arrabbiati ma pensavo sapessero fare arrivare il messaggio in modo diverso, in modo più efficace.
E pensare che io mi faccio un sacco di paranoie per cercare di non gridare mai con i miei bimbi e che cerco i modi migliori per comunicare con loro.
E poi quando penso all'affido mi immagino delle scene terribili: io che grido per riuscire a gestire 3 bimbi (2 bio che ho già e un in affido, che ho solo nei miei pensieri) e quindi mi dico che poteri non farcela e poi vedo quelle scene lì!
Certo siamo tutti umani, è normale che si perda la pazienza, mah...
Scusate sono ancora delusa e confusa.
Ciao, Ale
Ciao Ale
Mi aggiungo a te nella rabbia dei comportamenti degli educatori nei confronti di un bambino che vive una condizione di disagio. Personalmente credo che un educatore debba chiedersi il perchè di determinati comportamenti e mettere in atto strategie solo quando ne ha compreso il motivo. Non voglio entrare nel merito dei fatti da te raccontati, ma per la mia esperienza, che peraltro non è breve, proverei a chiedermi perchè una bambina perde o rompe tutte le fascie dei capelli.... perchè vuole tenere i capelli sciolti (magari le coprono il viso e la nascondono...) e mi farei altre mille domande. Mi auguro che quegli educatori siano affiancati da un percorso di supervisione, perchè se così non fosse non hanno senso le quote che gli enti pagano per l'ospitalità dei bambini loro affidati. E' compito delle strutture di accoglienza capire, con i servizi, quali sono i problemi che emergono da una condizione di prolungato disagio.
Per quanto riguarda il tuo possibile ruolo di affidataria.... beh credo che una che si mette così tanto in discussione potrebbe diventare davvero una brava mamma affidataria, di quelle che pur dicendo (come molte volte è capitato anche a me) "non ce la faccio più" poi... ce la fanno sempre e non hanno mai esaurito le energie. Auguri a te e ai tuoi piccoli
Grazie Dany, mi hai fatta arrossire!
La comunità dove vado in generale non è male, ma di fronte a interventi un po' duri e per niente efficaci resto sempre interdetta.
Mi chiedevo anche se la condizione di un bimbo che si trova lì non debba contare quando si interagisce con lui. Mi spiego meglio, sono o non sono bambini che ne hanno già passate troppe o comunque si deve pretendere da loro un comportamento dello stesso livello dei bambini nati e vissuti tranquilli nelle loro famiglie?
Certo c'è il pericolo che loro, i bimbi, ci giochino un po' con questa cosa quindi bisognerebbe essere rigidi solo sui punti più importanti e cercare di raggiungerli sempre attraverso il dialogo, il rispetto e la dolcezza.
Utopia, forse, laddove ci sono 8/9 bimbe da gestire ...... bah però il loro è un lavoro quindi faccio più fatica ad accettarne gli sbagli e la perdita di pazienza.
Mi chiedo anche un'altra cosa. Quando si accetta un affido non si conosce ancora personalmente il bimbo o la bimba, giusto? Non può capitare che l'interessato non ci piaccia a pelle o che noi non piacciamo a lui. Detto così è molto brutto, ma succedere così, nel senso che ci si può piacere o non piacere, anche nei confronti dei bambini.
Per esempio, io ho sempre pensato di amare i bambini, tutti e questo si è rivelato sempre vero fino a quando non ho conosciuto una bimba che proprio mi stava antipatica, così senza un vero motivo, anche se il suo atteggiamento arrogante e un po' strafottente deve avere un po' influito.
Me lo chiedo perchè ieri questa bimba ha passato la domenica con noi ed io ho fatto proprio molta più fatica rispetto alle altre domeniche passate con le altre bimbe. Di sicuro il mio pensarla in modo non positivissimo mi ha pesato e chissà se anche lei se n'è accorta. Però è stato più faticoso e meno piacevole del solito e questo mi ha un po' spaventato e deluso, era delusa da me stessa! Si perchè lei si è comportata veramente bene, ha borbottato solo un paio di volte, beh l'ha fatto a modo suo, però è andato tutto bene. Forse il fatto che è molto taciturna e rispondeva solo se interrogata ha reso un po' più difficile l'approccio, però devo dire che alla fine della giornata l'ho vista sorridere in modo diverso, più aperto, più sincero, si è lasciata un po' andare, quindi, forse, le sensazioni iniziali possono essere positive o meno, magari possono aiutare l'inizio di un rapporto ma comunque il rapporto va costruito e questa bimba ha bisogno di tutto l'affetto che può arrivarle.
Come al solito sono un po' confusa anche se devo dire che il condividere le mie sensazioni e idee mi aiuta a riordinarle.
Quindi GRAZIE, Ale
Ciao Ale
I bambini come gli adulti non ci stanno tutti simpatici allo stesso modo "a pelle" e di questo non dobbiamo mai sentirci colpevoli. In ogni caso se guardiamo nella storia di ciascuno di noi, a tutti sarà capitato poi di diventare grande amico di persone che inizialmente "non ci avevano ispirato" e questo sembra essere quello che ti è successo a fine giornata.... sei riuscita a vederla sorridere in un modo diverso Il fatto stesso che tu abbia osservato ciò significa che hai già abbattuto qualche barriera di "antipatia" che predentemente ti aveva ispirato. in ogni caso quando si inizia l'affiancamento ad un probabile affido, tutte queste emozioni vanno elaborate, i sentimenti si costruiscono con la storia, non sono scontati, mai. La genitorialità affidataria è difficile proprio per questo, non è come quella fisiologica che è scontata in qualche modo. Amo il mio figlio affidatario quanto il mio..... ma oggi, a distanza di 15 anni da quel percorso cominciato tanti anni fa, anche se con lui c'è una storia diversa rispetto a mio figlio del quale ho goduto tutto fin dal concepimento. Per questi sentimenti mi sento felice oggi, ma è stato un lungo percorso fatto anche di dubbi come i tuoi.
non temere.... di madre teresa di calcutta ce ne è stata una sola, noi siamo persone normali.
Ciao a te
Dany
jappale...quando ti leggo, mi sembra di tornare indietro nella mia vita di qualche anno fa, anche noi allora volontari in una comunità, anche noi con a pelle, simpatie e meno simpatie...anche noi con mille cose da chiedere...ora ti leggo e mi ritrovo...ora ti leggo e torno ai miei ricordi.
Un abbraccio Alissa.
Cara Alissa, le righe che hai scritto lasciano intravedere delusione e rammarico che le cose siano andate in modo diverso, molto diverso da come ti aspettavi.
Mi dispiace tantissimo!
Si tratta di problemi strettamente legati all'affido o, più in generale, legati al rapporto con i bambini/ragazzi.
Scusa se te lo chiedo ma mi piacerebbe esserti d'aiuto e magari nel secondo caso se ne potrebbe parlare un po'.
Naturalmente se sono stata indiscreta, perdonami.
Un abbraccio, Ale
Scusa sono stata fuori casa 6 gg. appena mi concentro ti rispondo meglio.
Baci Alissa
Ciao jappale ... è vero, gli educatori dovrebbero avere una marcia in più, dovrebbero saper gestire la situazione senza perdere la pazienza ... ma forse, proprio perché è un lavoro ... possono metterci un po' meno cuore!
Gli educatori che ho conosciuto io erano ragazzi piuttosto giovani, che si sono laureati che già lavoravano in casa famiglia, "spremuti" dalla struttura e tenuti in situazione di poca chiarezza di ruoli, fino ad arrivare al punto di andare via . Come mamma affidataria (la mia esperienza è durata 3 anni) mi sono accorta di essere molto più rude e rigida di quello che potessi immaginare. Mi sono sempre considerata una persona pacata, così mi vedevano anche gli altri, ma ogni tanto si innescavano dei meccanismi che mi portavano a perdere le staffe ... e dopo mi sentivo uno schifo!
Sto parlando in questi giorni con una amica che ha adottato 2 bimbi, lei 3 anni e mezzo, lui 4 anni e mezzo, e nelle sue parole mi sono riconosciuta: "non sapevo di poter arrivare ad essere così dura, cattiva ... sto scoprendo di me delle cose che mi fanno paura ... reagisco senza poter mantenere il controllo ..."
Il percorso è lungo, difficile ... la mancanza di "empatia", la sensazione di distacco nei confronti del ragazzo in affidamento sicuramente non aiutano ... arrivano a farti sentire la presenza ingombrante di un estraneo nella tua vita, nella tua casa, nella tua famiglia.
Come puoi leggere, in questo momento non ho una visione ottimistica dell'affido ... ritengo che se "desiderato o accettato" dal bambino/ragazzo, sia un percorso che possa avere qualche risultato, negli altri casi il rapporto non si instaura unilateralmente ... e si tratta di una convivenza "di lusso" rispetto a quella in casa famiglia.
Mi rendo conto di avere trasmesso tanta negatività e ne chiedo scusa a tutti, ma è quello che sento dentro
Un caro saluto a tutti
Alekarl
Si Alekart capisco quello che dici quando scrivi "non sapevo di poter arrivare ad essere così dura, cattiva ... sto scoprendo di me delle cose che mi fanno paura ... reagisco senza poter mantenere il controllo ..." eccome se capisco. Anche io, mamma bio, di due bimbi piccoli l'ho vissuto e mi sono spaventata: non mi piaceva quello che stavo vedendo, non mi ci riconoscevo, stavo diventando esattamente l'opposto di quello che pensavo di essere, di quello che VOLEVO essere! Senza contare che il bimbo, allora piccolissimo, rispondeva con altrettanta forza e aggressività ai miei modi. Ci siamo scontrati per diversi mesi prima che mi rendessi conto, grazie a delle letture di esperienze di adozione, grazie a degli incontri per genitori e anche grazie a un corso per volontari, che ero io la fonte del problema e non lui. Certo per me è stato facile pensare che era io il problema visto che lui non aveva ancora un anno! Così ho cercato di capire cosa stava succedendo e, faccio ancora fatica ad ammetterlo adesso che sono passati quasi 2 anni, che il mio orgoglio insieme con la mia insicurezza e tanti "insegnamenti" mai condivisi e nemmeno mai pensati avevano fatto tutto il resto. Mi ero ritrovata ad essere la mamma che mai avrei voluto, io che non sopporto le persone che urlano, urlavo tutto il giorno, io che volevo un rapporto basato sul rispetto e la fiducia, volevo avere il CONTROLLO assoluto di quello che succedeva in casa mia usando anche il mio essere adulto pur di vincere certi conflitti. E lui non aveva neanche un anno! Eccome se ti capisco!
Ma io non mi piacevo, io non ero così! Doveva esserci un motivo per quei miei atteggiamenti e per le sue reazioni. Doveva esserci un modo per creare un rapporto positivo e accettabile per entrambi. E toccava a me cercarlo e l'ho trovato. Ho avuto fortuna, cercavo e ho trovato, e mi sono ritrovata me stessa. Adesso non urlo quasi, interndiamoci quasi, più. Con il mio piccolo va bene, certo che è un bel peperino ma il mio compito non è quello di plasmarlo ma di accompagnarlo nella sua crescita.
Mi dispiace molto quello che stai vivendo e capisco anche che con un bimbo in affido sia veramente molto più difficile. Però mi piacerebbe capire se il problema è proprio l'affido, quindi legato strettamente al dolore del piccolo, alla sua situazione, o se non un problema di gestione di cose più pratiche, cose che possono dovre affrontare anche genitori bio. Scusate se sembra che voglia sapere i fatti vostri, nei minimi dettagli, ma sto' valutando se la strada dell'affido può far per noi e non riesco a capire, sembra che le difficoltà siano veramente troppe. Io penso che in casa nostra ci sia ancora un po' di posto ma poi mi chiedo, leggendovi se sono pazza o talmente ingenua da non rendermi conto.
Ciao, Alessandra
Ciao Jappale, penso che ogni storia sia diversa ... è che spesso usiamo questo forum per sfogarci ... così sembra tutto nero e difficile!
Penso che per l'affido serva comunque una dose di incoscienza (altrimenti non inizieresti, come non decideresti di avere un figlio tuo pensando alla responsabilità di essere genitori), ma è bene anche avere presenti le difficoltà che si incontrano ...
Noi abbiamo avuto un percorso un po' particolare: abbiamo conosciuto il ragazzo (all'epoca 11enne) e siamo partiti con lui per 3 settimane di vacanza al mare dato che ci avevano segnalato che era reduce da una delusione dovuta ad un possibile affidamento andato in fumo perché la futura mamma affidataria aveva dichiarato di non sentirsela di affrontare il discorso con un ragazzo così vicino all'adolscenza ... così eravamo arrivati noi (io, mio marito e mia figlia - allora di 9 anni, che si è trovata davanti al fatto compiuto ed è riuscita a gestire la situazione nonostante tutto) "salvatori della patria", animati da sincero desiderio di accogliere questo ragazzo (in realtà avevo cercato una seconda maternità che non era arrivata) .... solo successivamente abbiamo conosciuto l'assistente sociale che seguiva il caso di questo ragazzo (peccato che non si ricordasse neanche il nome di battesimo!) ed abbia fatto la preparazione all'affidamento sul campo, sulla nostra pelle e su quella del ragazzo ... solo con il tempo abbiamo capito che il presupposto di partenza era sbagliato. Un altra illuminazione arrivata con il tempo è stata quella che il nostro voler bene (e ti assicuro che ce n'era tanto) non doveva essere corrisposto automaticamente. Non puoi "costringere" qualcuno a volerti bene ... Comunque durante il periodo dell'affido abbiamo dato tanto e ricevuto tanto ... anche se alla fine si è concluso con rabbia ... rancore ... (ha chiesto lui di tornare in casa famiglia)
Ora che nostra figlia ha 13 anni mi rendo conto che tante cose che rimproveravo al ragazzo, a lei le lascio passare, imputandole all'età ... Un amico (un po' più grande di me che ha vissuto l'esperienza dell'affido come ragazzo inserito in una famiglia) ci ha spiegato anche certi meccanismi che si innescano, secondo lui, quando non si riconosce un sincero rapporto genitoriale... da un lato ti ripetono che non ti devi sostituire ai genitori naturali, dall'altro, se non instauri un rapporto profondo è difficile entrare in contatto con questi ragazzi che hanno già subito tanti distacchi e che non hanno fiducia negli adulti ...
Un caro saluto
Ale
Grazie! Mi dispiace per come è andata. Il ragazzo lo avete più visto ?
Ciao, Ale
No, non lo abbiamo più incontrato, lo abbiamo sentito per telefono una volta i questo anno abbondante ... ho avuto sue notizie in modo indiretto, ma non l'ho cercato direttamente perché vorrei che il riavvicinameno fosse una cosa spontanea, sentita ... sono sicura che qualcosa sia stato seminato, come ti dicevo, abbiamo dato tanto, abbiamo ricevuto tanto ... purtoppo non ho dalla mia parte la fede che si legge nelle parole di alcune persone del forum e che sorregge Riccardo nella grande esperienza che porta avanti, per cui quando le mie forze e quelle della mia famiglia non sono state sufficienti, abbiamo gettato la spugna ... nonostante tutto spesso rivolgo un pensiero (una preghiera?) che il suo cammino sia al sicuro da brutte cadute, da sbagli che si pagano cari ... Non credo che sarei stata in grado di proteggerlo, se fosse rimasto con noi ...
Un caro saluto
Ale
Grazie per le tue risposte e scusa se continuo con le domande, se ti scoccio fermami!
Ma tua figlia come ha vissuto l'esperienza di dividere la sua famiglia e la sua casa con questo ragazzo e poi come ha vissuto la sua partenza?
Ciao e ancora grazie, Ale
Pensavo e ripensavo al discorso del tuo rimanerci male per la reazione dell'educatore verso il minore quando distrugge qualcosa, beh anche io ero come te. Quando poi me la sono acchiappata in casa una di queste belle bambine sterminator, ho cambiato modo di vedere le cose. Io ora batto l'educatrice o educatore in campo di urla e messaggi spiacevoli perchè da quattro anni a questa parte è sempre la solita, distruggi tutto e senza cura di nulla, e dopo un pò credimi ti girano!!!
Le ciabatte che le ho preso gli sono durate 10 giorni, un mp3 un 20 giorni max., la macchina fotografica mai usata già rotta...ancora prima di portarsela in gita...tutto così. Qualsiasi cosa le dai lo perde, i libri sono distrutti, le matite mangiate, le scarpe rotte nel giro di poco i maglioni sprchi o bucati...vedi tu se dopo un pò non ti si brucia qualche neurone!
Scusate ma sono alla frutta
Ciao Ale (jappale)
ho sempre pensato che mia figlia avesse una marcia in più, fosse quasi "speciale" e in occasione dell'affido ha dimostrato di essere comunque più matura della sua età.
All'inizio subiva la presenza del ragazzo per non addolorare noi, fino a quando non mi è capitato di sgridarlo davanti a lei perché le aveva rotto deliberatamente una cosa ... da quel momento ha capito che lui non era intoccabile ed è stato più facile per lei accettarlo.
Il comportameno di mia figlia nel periodo dell'affidamento è stato ineccepibile, anche perché il suo carattere, fondamentalmente pigro ma pieno di amor proprio, ha fatto si che si sentisse in competizione con lui ... quindi se lui mi faceva penare su qualcosa, lei metteva il massimo impegno perché quella cosa a lei riuscisse senza problemi.
Si è fatta anche grandi pianti quando mi sentiva litigare con lui (e non sono stati pochi i litigi in 3 anni ...), si allontanava dalla stanza dove avveniva la discussione e la trovavo rannicchiata dietro qualche porta.
Il rapporto con lui è stato quello che penso ci sia "normalmente" tra fratelli, giochi, litigi, complicità ... ma fino ad un certo punto.
Una delle volte che è scappato di casa e siamo dovuti andare dai carabinieri perché a mezzanotte non lo avevamo ancora ritrovato (se cerchi nei post scritti da me, scoprirai che avevamo anche la collaborazione della nostra assistente sociale dell'epoca che ci aiutava nelle ricerche!), lei era disperata all'idea che potesse succedergli qualcosa, che qualcuno gli facesse del male.
Quando è andato via è stata ferita dal fatto che lui non le abbia rivolto un saluto, non le abbia dato un bacio (ma era un momeno nel quale lui non si sarebbe mai concesso delle debolezze) ... ma dopo poco ha riconquistato i suoi benefici di figlia unica e si è consolata rapidamente.
Cosa ci sia davvero nel suo cuore, cosa le abbia lasciato questa esperienza davvero non lo so ...
Anche se è brutto dirlo, la serenità che abbiamo riacquistato tornando ad essere tre è stata una cosa che ha sicuramente aiutato a voltare pagina senza troppa fatica ...
Non ti preoccupare di essere invadente ... in genere sono una persona piuttosto solare e non mi nascondo ...
Buona giornata a tutti
Ale (alekarl)
Grazie AleKarl!
Per Alissa: mi dispiace molto quello che ti sta' succedento! Hai qualcuno che ti aiuta in questa situazione difficile? Io non sono un'esperta ma piuttosto una sognatrice, come, a quanto ho capito, te qualche tempo fa'. Io ho trovato durante degli incontri per genitori dei punti di vista nuovi, degli spunti che mi hanno fatto molto riglettere e che mi hanno aiutato a cercare un nuovo modo di comunicare, di ascoltare, di stare accanto a chi amiamo. Gli stessi suggerimenti mi sono arrivati anche attraversi un brevissimo corso per i volontari, presso la comunità dove vado. Allora ho cercato di approfondire e quello che ho trovato mi ha proprio aiutato. Adesso sto' aspettando di partecipare ad un corso per genitori efficaci che però tarda a partire per le poche adesioni. Però parlando con la signora dei problemi e dei dubbi che ho mi aiuta a vedere le cose un po' dal di fuori e mi consente di trovare nuove soluzioni, mi insegna a trovare IO nuovi modi di approccio e di dialogo. Non si tratta di un metodo di educazione rigido ma piuttosto di una modalità di comunicazione che consente veramente di accostarsi all'altro ed eventualmente di aiutarlo a risolvere i suoi problemi. Certo nel tuo caso le cose saranno sicuramente molto più complicate e difficili sotto tanti punti di vista, ma se a questa bimba vuoi bene, secondo me, c'è una vera possibilità di trovare una strada, un modo che vi faccia parlare la stessa lingua e vi faccia percorrere insieme unesto meraviglioso sentiero che è la vita.
Ecco dopo essere caduta nel mieloso, SCUSAMI, ti abbraccio e resto a tua disposizione, anche in privato, magari anche solo parlarne ti è di aiuto.
Ale
PS: in questo forum non è possibile mandare dei messaggi privati?
Ciao,
mi sono letta un pò...mi sono letta nel forum, post vecchi...non so come mai rispondo qui, non so come mai rispondo a te...ma non c'è più nessuno di quelli che postavano qui. Mi sento triste, mi sento sola...mi sento stanca e mi sento spenta a continuare quest'affido, per questo si è deciso per il FINE.
Un abbraccio, in un momento di sofferenza ...
Alissa, non si può certo dire che tu ti sia arresa presto... anche se riguardi i tuoi post ti rendi conto che era tanto, troppo tempo che eri stanca e sfiduciata. Hai fatto tutto quello che potevi ed ora piano piano riprenderai altri ritmi di vita , ritroverai anche il piacere di occuparti di te stessa e dei tuoi cari.
In bocca al lupo...
ave
Grazie
In questo momento posso solo dirti grazie. Per le tue poche parole, gentili e senza perchè, senza pregiudizi, senza giudizi. Quello che la gente è solita fare, quello che la gente è brava fare...si credono tutti psicologi di solito. Invece conta ben altro. Si cerca ben altro...che la presunzione di credere e sapere, sempre tutto.
Grazie
Ciao a tutti,
sono nel forum per caso, gironzolavo nel sito per leggere un po' di novita' sull'Associazione Amici della Zizzi. Non riusciro' a scrivere tutto quello che vorrei (e questo sara' un bene per tutti voi, mi definisco una GRAFORROICA) perche' sto per stramazzare dalla stanchezza. Solo poche considerazioni. Ho fatto volontariato in un Istituto vecchio stampo con grande passione per diversi anni, poi ho seguito il corso per Educatrice Professionale (nel lontano '90) ed ho lavorato per altri 4 o 5 anni come educatrice nello stesso posto in cui avevo fatto volontariato. Il mio grosso problema era che dovevo da sola seguire un gruppo di quasi 15 adolescenti femmine (11-15 anni) nei compiti e nel (poco) tempo libero che rimaneva; l'Istituto era gestito da religiose, ma non avevo molto aiuto durante i duri pomeriggi... c'era una Suora che avrebbe dovuto lavorare con me ma la Comunita' aveva sempre bisogno di lei per dell'altro. Ho sperimentato la frustrazione di non arrivare a fare non dico tutto, ma almeno un decimo di quello che mi sentivo di dover fare e molte volte sono stata severa con le ragazze perche' ero stanca. Non cerco giustificazione nel fatto che la mia presenza era una goccia nell'oceano per le necessita' di quelle ragazze: necessita' soprattutto affettive, mentre per le Suore bastava che avessero fatto i compiti! A volte tornando a casa (morta) la sera mi ricordavo che una di loro mi aveva chiesto di parlare un po' di qualche suo problema e mi sentivo inutile ed arrabbiata per dover stare li' a fare la guardiana anziche' l'educatrice. Poi ho trovato un altro lavoro (li' ho dovuto chiudere per dissidi con l'Economa, vi basti sapere che ho vinto una causa al Tribunale del Lavoro), ma purtroppo lo stress e la delusione di quegli anni mi ha portata ad allontanarmi del tutto, anche come volontaria. Alla fine la parte peggiore erano gli adulti (Suore, genitori, ecc...). Anche se amo molto i bambini, non ho voluto figli perche' molto egoisticamente ritengo che sia un compito IMMANE , una responsabilita' a vita che non riesco ad assumermi. Dico sempre che sono nata per fare la zia ed in effetti i miei nipoti (tutti acquisiti, figli di amiche) mi vogliono molto bene e io ne voglio a loro. Ma e' un meraviglioso rapporto a tempo DETERMINATO.
Avendo promesso di non dilungarmi, voglio solo dire due cose: leggendo il racconto di Jippale anche io rimango sconcertata da questa specie di accanimento, ma forse questi educatori non hanno possibilita' di "elaborare" il loro stress, non sono seguiti da qualche esperto che dia loro un po' di psicosupporto... Avete mai letto qualcosa circa il burn-out dell'operatore sociale? Io ho fatto quella fine: cortocircuito e zac! Non intendo comunque giustificarli ne' giudicarli, solo fare questa considerazione. Altra considerazione ( e ultima) sulle mamme: non sentitevi cosi' "mostri"! Avere dei figli e crescerli e' un'impresa epica (che io mi guardo bene dall'affrontare, appunto); ho avuto una madre MOLTO severa, che mi ha cominciato a dimostrare tenerezza solo quando ormai ero grande, ma non le rimprovero niente, si e' tolta tutto per noi. Siete madri biologiche e/o affidatarie e/o adottive (dio che coraggio!). Siete molto molto molto molto molto degne di grandissima ammirazione.
eli
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