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  1.  

    Purtroppo la mia latitanza di questi giorni è legata alla situazione di M.
    Belle le sue parole ... ma solo una facciata.
    I servizi sociali, lo scorso giugno gli hanno detto che poteva tornare a casa dai suoi genitori ... grande bugia - lo stesso decreto del tribunale esclude categoricamente tale eventualità.
    Si sono mossi a nostra insaputa per farlo andare in altra comunità (noi siamo la decima e si paventava quindi l'undicesima comunità). Motivo ufficiale averlo più vicino, motivo reale contrasto con noi per altro bimbo per il quale il Tribunale dei Minori ci ha dato ragione contro il servizio sociale.
    A settembre viene emanato un decreto che colloca M. in altra comunità.
    Ne veniamo conoscenza solo a novembre, quando i servizi sociali ci telefonano per dirci che c'è un provvedimento e che sarebbero venuti ad eseguirlo ... mi metto in moto e fornisco a tribunale le parti mancanti del puzzle. Il giudice capisce e blocca il provvedimento.
    Arrivano i servizi sociali a fine novembre e dicono a M. che se lui non va dai genitori è colpa nostra.
    M., che ha un cervello da bambino di seconda terza elementare .... cosa capisce? Noi siamo i cattivi!!!
    Mette in atto una serie di modalità negative ed aggressive che lo portano a scappare di casa il 21 dicembre, all'indomani di una riunione che abbiamo avuto a scuola dove ci dicevano che questo ragazzo picchia i compagni, li deruba, li minaccia, non sta in classe, risponde ai professori, non studia ecc.
    Scappa e ... carabinieri che lo cercano, lo riaccompagnano a casa e scappa di nuovo.
    I servizi vengono avvertiti, ma non si degnano nemmeno di fare una telefonata
    Mi viene perciò un'idea: mandarlo da altra parte a levarsi un pò di grilli dalla testa. Chiedo ad una coppia di nostri amici, che stanno facendo con noi un percorso di affido da due anni e che conoscono M.
    Bel regalo di Natale gli abbiamo fatto!!!
    Hanno passato una settimana tremenda ... M. ha persino alzato le mani su uno di loro. Senza regole, senza morale.
    Torna da noi con loro il 30 dicembre. Si cosparge il capo di cenere e chiede scusa, uso figliol prodigo.
    Lo accogliamo a braccia aperte, ma già a partire dal primo dell'anno ricomincia a comportarsi male.
    Sopportiamo, cerchiamo di parlarci con amore ... ma il 4 gennaio se ne va di nuovo.
    Ed i servizi sociali? Ancora latitanti.
    Una buona sinergia con Questura e Carabinieri, ai quali si era rivolto perchè lo aiutassero ad andare via da noi, lo riportano a casa a mezzanotte.
    La mattina del 5 scrivo relazione forte al tribunale, inchiodando i servizi sociali alle proprie responsabilità, gettando la spugna e dicendo che il ragazzo se ne vuole andare. Visto il fallimento delle comunità precedenti, visto il fallimento di una famiglia affidataria, vista l'impossibilità di tornare dai suoi negativissimi genitori, sentita la neuropsichiatria che lo segue da anni, sentite le nostre psicologhe che relazionano su di lui ... suggerisco la comunità terapeutica.
    Il 5 all'ora di pranzo M mi chiede di parlare e piangendo chiede nuovamente perdono.
    Un idillio fino al 6 sera.
    Il 7 mattina scrivo al tribunale e dico che, visto l'evolversi dei fati, siamo disposti a fare altro tentativo, auspicando un incontro con i servizi sociali e dopo con il tribunale, anche alla presenza di M., in modo che il giudice possa far chiarezza sulla realtà dei fatti: che dai genitori non può tornare, che le comunità terapeutiche non sono il massimo, che i problemi che ha con noi deve affrontarli e risolverli (e sapete quali sono i problemi che ha con noi? Vuole soldi, tanti soldi, non vuole lavorare, non vuole studiare, vuole passare il tempo a giocare, dormire, dare noia, guardare la tv ... fare quello che gli va di fare .... !!!!).
    A quel punto, i servizi sociali si fanno vivi.
    Chiedono un incontro e diamo la nostra disponibilità immediata ... ma loro prima del 31 gennaio non possono venire.
    Ok per il 31 gennaio.
    Nel frattempo troviamo un accordo con M.
    Non volendo più andare a scuola gli diciamo di cercarsi un lavoro e troviamo il compromesso che la mattina va a scuola ed il pomeriggio lo deve passare a cercarsi un lavoro. Una volta trovato può lasciare la scuola.
    Va un giorno a cercare lavoro ... sente tre o quattro posti che gli dicono di no ... si scoraggia e ... smette di cercarsi un lavoro.
    La situazione riprende ad andare male. Pazientiamo ed ingoiamo visto che il 31 gennaio, momento dell'incontro con i servizi sociali, è vicino.
    Il 30 gennaio mi telefona una segretaria per dirmi che i servizi non verranno causa malattia ... e ad oggi non si sono più fatti sentire.
    M. è di nuovo da ieri fuori controllo. Scappato di casa nuovamente.
    La scuola ci riferisce che il suo comportamento è peggiore di quello di un mafioso.
    Nessuno lo denuncia per paura ... forse sarebbe la sua salvezza ... se dovesse subire un processo, forse si calmerebbe.
    E stanotte ... completamente insonne ... non so cosa fare, se proteggerlo da sé stesso, mettendo ulteriormente a repentaglio la tranquillità e l'equilibrio degli altri bambini ... oppure mandandolo via, ben sapendo che l'unica soluzione possibile è la comunità terapeutica.
    Mi viene anche da pensare ... forse è il suo bene. Una comunità dove lo contengano maggiormente potrebbe forse essere una risorsa per lui.
    Il problema è che, siccome costa troppo, i servizi sociali possano mandarlo in altra comunità senza ricercarne una terapeutica (magari dicendo a giudice di non aver trovato posto), con il risultato che a 18 anni verrebbe mandato via (sempre che in un anno non ne giri altre cinque o sei) e sarebbe come un cane sciolto ed abbandonato senza alcuna risorsa né familiare, né personale.
    Nel suo piccolo cervello, ha capito che i suoi genitori non lo vogliono (gli chiudono il telefono in faccia se li chiama), che altra comunità sarebbe terapeutica e che il suo futuro sarebbe segnato. Ha quindi pensato che l'unica soluzione dove potrebbe fare quello che vuole sarebbe una famiglia.
    La scuola, le nostre psicologhe, il dottore della neuropsichiatria, io ed altri amici gli abbiamo spiegato che non esiste una famiglia disposta a prendersi in casa un ragazzo con i suoi problemi, con il suo comportamento, con la sua età (non ci sarebbe nemmeno giudice che firmerebbe un provvedimento in tal senso, che andrebbe verso un sicuro fallimento).
    Ma M. è convinto che ci siamo messi d'accordo per essere contro di lui e che se il giudice lo ascoltasse, lo manderebbe di certo in una famiglia.
    Notte insonne ...
    Stanotte ho usato io il forum per sfogarmi.
    Non spaventatevi, futuri affidatari, M. è un caso limite, già segnalato come difficilissimo, già tre anni fa e non certo proponibile ad una famiglia.
    Certo è che la latitanza dolosa dei servizi sociali ha alimentato le sue fantasie.
    Se ci fosse stato un buon gioco di squadra. Se i messaggi che gli arrivavano fossero stati tutti uguali ... avrebbe rimbalzato come su un muro di gomma e la nostra azione sarebbe stata più efficace.
    Anche alcuni professori, che non ci hanno avvertito per tempo dei sui comportamenti, oppure addirittura lo hanno incoraggiato in certi episodi (l'ultimo proprio ieri mattina, causa diretta della sua fuga) hanno contribuito a creare tale situazione.
    Ieri sera alle 23.00 hanno telefonato i carabinieri perchè M. li aveva chiamati perchè lo riportassero da noi e ci parlassero. Loro non potevano andare perchè ancora non trascorse 24 ore e non era da considerarsi "scomparsa".
    Roberta con Javier è andata a prenderlo. Silenzio totale. Stmani a scuola.
    Aspettiamo ... e stiamo a vedere.
    Farovvi sapere
    Buona Giornata ... pregate per noi e per lui

    •  
      CommentAuthorrada.elli
    • CommentTime15 Feb 2007 modificato
     

    so che in questo momento nessuna parola può alleviare il sentimento di impotenza di fronte a tanta sofferenza, alle mille domande, alle innumerevoli risorse che vengono spese e si volatilizzano o rimbalzano come contro un muro di gomma...

    Ho seguito per anni un caso simile come assistente sociale senza peraltro avere una risorsa come Riccardo dall'altra parte...è stata un'escalation di disastri fino all'ultima carcerazione per violenza sessuale e rapina a danno di una prostituta ...ho conosciuto altre situazioni simili...Lo strazio di non riuscire a fare breccia nelle loro storie è immenso...senza poi contare che dalla maggiore età in poi non hai nemmeno più la possibilità di utilizzare gli strumenti legali o tutelari...per cui si tende a peggiorare...Alcuni ragazzi hanno il cuore e la vita talmente devastata, che sono incapaci di ricevere amore e di lasciarsi plasmare e cambiare...Non so quanti anni ha M. ma penso che anche una comunità terapeutica o un supporto farmacologico siano tutto sommato interventi che funzionino come palliativi...giusto per arrivare ai 18 anni...;ma forse in questo momento potrebbe essere una strada da seguire...se è minorenne...

    L'inquietudine che ha dentro lo porterà a scappare continuamente e tutti gli altri atteggiamenti facilmente lo condurranno su strade pericolose, ma va lasciato andare...

    se c'è una possibilità per lui non è quella offertagli adesso...sarà la sua vita, se non terminerà tragicamente, ad offrirgli altre opportunità...

    Lo dico perchè ho lavorato tanto anche con adulti provenienti da storie simili, che solo dopo aver provato di tutto e aver toccato davvero il fondo hanno deciso di provare a risollevarsi...con cognizione di causa....

    ti sono vicina...spero di non essere stata troppo cinica...e comunque non ho parole per i servizi sociali latitanti...che fanno finta di niente perchè non sanno che pesci pigliare...

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime15 Feb 2007 modificato
     


    mi spiace per le vostre sofferenze,a volte non si puo' proprio fare nulla a fronte di certe devastazioni affettive che sono al confine della sofferenza psichica,per la quale ci vuole

    sicuramente un certo tipo di terapia,contenitiva si ma forse anche farmacologica...(?)




    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime15 Feb 2007 modificato
     

    Carissimo Riccardo,

    posso solo dirti che mi dispiace, non riesco ad aggiungere altre parole perchè in questi giorni mi sento un pò "causa" di quello spavento, di quella paura che possano aver potuto provare le persone affacciandosi a questo forum...mi spiace.

    Buona serata.


  2.  

    M. già prende i medicinali ... da tanto tempo!!!

    Dopo la scuola non è tornato a casa neanche stasera, ma non ha trovato nessuno che lo ascoltasse e lo accogliesse ...e questo e' stato un bene.

    E' tornato a casa ... gli ho parlato con fermeza e con amore.

    Abbiamo deciso che prensa tempo fino a martedi ... che rifletta sulle cose dette ... sul fatto che nove case famiglia e una famiglia lo hanno mandato via ... e che noi gli vogliamo bene.

    Sul fatto che non può trascorrere la vita a non fare nulla.

    Martedi ci vedremo con lo psicologo che lo ha in cura ... e lui dirà in quel contesto i suoi disagi e ne parleremo.

    Se poi vorrà ancora andarsene, lo faremo presente al giudice che deciderà.

    In cambio gli ho chiesto di stare alle regole in questi giorni e di comportarsi in modo corretto.

    L'ho visto molto provato ... speriamo abbia capito.

    Ai posteri l'ardua sentenza... voi però continuata e pregare per lui e per noi ...

    Grazie di esserci ... vi ho sentiti molto vicini ... molte anche le telefonate e gli sms ... mi avete fatto molto, molto piacere

    Un abbraccio ... Grande Famiglia dell'Affido

    •  
      CommentAuthorgiuly
    • CommentTime16 Feb 2007 modificato
     

    Caro riccardo ieri sera ho letto la tua storia, una due tre quattro volte e più la leggevo e più dicevo a me stessa, trai la forza da loro per andare a avanti senza crollare. Vi ammiro, vi stimo e cerco di essere come voi ma non è facile. A volte mi domando se questi bambini di fondo hanno tutti le stesse particolarità e semmai riuscirò ad aiutarli ad uscire fuori dal vortice in cui a volte entrano anche, apparentemente, senza motivo.

    Io purtroppo nel mio piccolo, dico così perchè la gestione di un bimbo di quasi 8 anni è molto più semplice rispetto ad un adolescente, mi sono dovuta rivolgere ad una neuropsichiatra perchè dopo quasi tre anni mi sento incapace, sento che sto sbagliando tutto, sento che non riesco ad andare avanti da sola. I nostri bimbi dentro casa sono "apparentemente normali", con noi sono dolcissimi, vivaci si ma comunque in casa rispettano le regole che pe cause forza maggiore abbiamo dovuto imporgli, ma fuori di casa e soprattuttto in nostra assenza nessuno riesce a gestirli. A scuola un disastro, il grande alterna momenti di apparente tranquillità a momenti di completo non rispetto delle insegnanti e delle regole, fa versi, urli e gesti che a casa non gli ho mai sentitio fare, tanto che qundo sentivo la maestra e la direttrice della scuola dicevo a me stessa "non sta parlando del mio bambino"!!

    Ma purtroppo pur facendo sacrifici (e tanti) per mandarlo alla scuola privata quest'anno ci ritroviamo nelle stesse condizioni, gli stessi problemi, le stesse lamentele degli insegnanti! Ma noi cosa possiamo fare??? Ho provato ogni metodo,inizialmente con le buone, parlandoci, spiegandogli, dandogli premi quando si comportava bene, punizioni, ma niente non ha funzionato niente!!E mi sono detta ora cosa faccio? In tutto questo non abbiamo avuto mai dico mai un sostegno ed un aiuto è ovvio dai servizi Sociali che ci hanno sempre e solo detto e ripetuto che era ovvio che avevamo davanti dei bambini con problemi, e che dovevamo aspettarcelo, queste parole risalgono a settembre da allora ne più visti ne sentiti!!!altro che latitanza!!! Per cui ci siamo rimboccati le maniche e la decisione immediata è stata quella di sentire una neuropsichiatra e così mercoledì iniziamo questo cammino che non avrei mai voluto fargli affrontare, mi dispiace che sia lui e solo lui a dover seguire questo discorso, anche perchè mi sento in colpa, perchè mi dico che non sono stata capace di aiutarlo a superare i suoi fantasmi nonostante l'amore che provo per lui.

    Perdonami se mi sono lasciata trasportare, ma sono mesi che sto male per queta storia tanto che mi sto allontanando da tutti ho avuto la forza di parlarne solo leggendo la tua stori e ti ringrazio per avermene data l'opportunità, credo che voi siete persone speciali con tanta forza e tanto amore da dare, grazie Riccardo, la mia speranza è sempre quella di incontrarvi un giorno e avere consigli da voi perchè sono più le volte che mi sento inadeguata che altro.

    un Abbraccio a presto

  3.  

    Carissima Giuly ... spero che un giorno i problemi di cui mi parli siano solo un brutto e lontano ricordo, ma quando ci siamo nel mezzo ... è dura affrontarli.
    Stamani ho telefonato al giudice per dirle del comportamento dei servizi i quali, nonostante la mia accorata telefonata di ieri, non hanno richiamato.
    E' stata molto comprensiva e disponibile e ha detto che non può dirimere le controversie con i servizi sociali, ma che comunque può autonomamente convocare noi ed il ragazzo, cosa che accadrà nei prossimi giorni.
    Se martedi il medico e poi il giudice gli dicessero la stessa cosa ... forse, la speranza è l'ultima a morire, lo riusciamo a salvare.
    Cara Giuly, ti aspettiamo a braccia aperte, ma non per dare consigli, ma per mettere a confronto le nostre diverse esperienze e poterne fare tesoro entrambi.

    Ti auguro ogni bene e ... tieni duro.

    •  
      CommentAuthorpepper
    • CommentTime18 Feb 2007 modificato
     

    Cara Alissa sento il dovere che tu sappia che se io ho avuto "paura" il problema è unicamente mio e non voglio che ti senta responsabile di un mio problema.



    Devi anche tenere presente che io non sto vivendo le vostre situazioni per cui mi è difficile entrare nelle vostre emozioni.



    Aldilà della paura io trovo comunque importante potere leggere i vostri sfoghi in quanto mi aiutano a diminuire quelle che a volte diventano aspettative troppo alte che possono poi sfociare in enormi delusioni.

    Della serie è meglio stare con i piedi per terra.



    Un abbraccio

    Paola

    •  
      CommentAuthorlemon
    • CommentTime19 Feb 2007 modificato
     

    Mamma mia Riccardo...che situazione...

    Come sai io ho avuto un diciassettenne problematico per due mesi...ed è finita che peggio di così non poteva andare...quindi ho ben pochi consigli. Più grandi sono peggio è... forse solo una grande "cooperazione" tra assistenti sociali, psicologi, psicoterapeuti, giudici, famiglie affidatarie e comunità potrebbe migliorare le cose... ma so che è una cosa quasi impossibile.

    Ti sono vicina e mi auguro con tutto il cuore che questa situazione possa risolversi al più presto



    un abbraccio



    Arianna

    •  
      CommentAuthornicluc
    • CommentTime19 Feb 2007 modificato
     

    ciao Riccardo...ho letto la storia dei problemi con M.... mi dispiace molto ma voglio dirti che noi ti siamo vicini e che siamo sicuri che riuscirete a risolvere la situazione nel modo migliore...vi ammiro veramente tanto..avere una tenacia di questo genere e una forza che vi spinge ad andare avanti sempre...per di più ho letto che ora è arrivato un altro ragazzino per un pò ...continuate così!! Un abbraccio grande a te Roberta e tutti i bimbi..spero che riusciamo a venire presto da voi Nico e Simo

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime19 Feb 2007 modificato
     

    per pepper




  4.  

    Eccomi reduce dall'incontro con la neuropsichiatria.

    Il dottore è stato molto bravo. Noi eravamo al gran completo.

    M. è rimasto della sua idea di volersene andare, ed i motivi che sono emersi: fuga dai problemi, dove il problema maggiore è il non volere regole e dove queste ci sono, se non siamo d'accordo, non si rispettano.

    Quindi è venuto fuori che "se io non voglio stare in classe non ci sto" ... "se non posso avere una cosa me la prendo (rubo)" ... "se ho voglia di giocare, gioco e magari esco e non studio" ... "devo avere il cellulare perchè tutti lo hanno"

    Una fuga continua dalla realtà e dai problemi.

    Nel suo passato ogni volta che ha avuto un problema è scappato e chi doveva proteggerlo ed amarlo lo ha lasciato scappare ... anzi, lo ha sollecitato ad andarsene.

    Quello che stamanii gli è stato detto è che "per una volta che ha trovato chi gli voglia bene e che è disposto a stargli vicino, vuole andarsene!" E poi? Che ne sarà di lui dopo? Altra casa famiglia o comunità terapeutica o carcere minorile ... e poi? Poi avrà solo la strada e quindi altri e ben più grossi problemi.

    Il dottore alla fine gli ha chiesto cosa vuole fare della sua vita e la sua risposta è stata "ormai ho combinato quello che ho combinato e sono segnato ... devo andarmene"

    Non è così ... se un abito si sporca lo si può ripulire. Beninteso che deve esserci la volontà di farlo. Il dottore gli ha dato qualche giorno per rifletterci e poi ci dovremo reincontrare per rifare il punto della situazione.

    Certo è che con la forza non possiamo e non vogliamo trattenerlo, ma è anche vero che se lo lasciamo andare via ...che fine farà?!

    Edi servizi sociali? Dove sono? Mah ... scomparsi nella nebbia ... e magari un giorno vengono qui per dirgli "Poverino, hai ragione, troppe regole, ma vedi un po' questi!!! Dai, ci pensiamo noi a farti andare in un altro posto dove puoi fare tutto quelo che vuoi ... noi siamo tuoi amici, Noi!"


    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime20 Feb 2007 modificato
     

    Le sue risposte continuano a denotare "atteggiamento infantile" , le sue fughe sono fughe dalla realtà ma non ha un mondo esterno, alternativo, valido, sicuro...ho paura che continuerà così.

    Tu tieni duro, assegnali dei compiti con assunzioni di responsabilità: so che accetterà; spero che non cambi idea troppo presto!

    Paolo.


  5.  

    Purtropo non credo che senta ragioni. Ogni compito che gli chiediamo non lo assolve ... ormai ha cominciato a fuggire, a correre lontano da noi e dagli altri ragazzi. Alle due psicologhe, appena uscito dal luogo dell'incontro di ieri, ha detto "tanto io non cambio idea".

    Ed erano appena passati 5 minuti da quando aveva detto al dottore che ci avrebbe seriamente pensato (a restare e ad affrontare e risolvere i problemi).

    Non passa giorno a scuola che non faccia qualcosa di male ... ed ogni giorno è peggio.

    La comunità terapeutica non credo sia il massimo, ma forse è l'unico luogo dove riescano a calmierarlo e ad imporgli il rispetto delle più elementari regole di convivenza e di vivere civile. Tale soluzione potrebbe rappresentare per lui l'unico futuro possibile oltre a noi.

    Se dovese andare in una struttura di casa famiglia, arrivato a 18 anni sarebbe libero di andarsene, e se ne andrebbe, e questo lo porterebbe a perdersi per la strada e diventare uno dei tanti delinquenti che circolano liberi di fare danno ... fin tanto che non ne comini una troppo grossa e venga messo in carcere o in manicomio criminale.

    Troppo pessimista? Forse ... ma visto anche come i servizi sociali sono così prodighi nell'aiutarlo ... mi immagino che una volta raggiunta la maggiore età lo lascino al suo destino, al destino di chi non abbia rispetto per gli altri, non stia a nessuna regola, non abbia un minimo di cultura, non abbia imparato un minimo di mestiere.

    Mi auguro con tutto il cuore di sbagliarmi e sono addolorato di vedere un ragazzo buttare via così la sua vita ... ma è la SUA vita e noi possiamo solo stargli vicino e consigliarlo ... ma s elui non vuole ascoltare ... che fare?!

    La notte, si dice, porta consiglio A me porta insonnia

    •  
      CommentAuthorrada.elli
    • CommentTime21 Feb 2007 modificato
     

    mi piacerebbe sapere che cosa immagini possano fare a questo punto i servizi sociali...purtroppo credo non molto...il problema sta nel capire che cosa avrebbero dovuto fare le assistenti sociali quando M. era molto piccolo...e probabilmente non hanno fatto...

    Cioè vorrei dire che bisogna avere il coraggio di intervenire sulle situazioni con tempestività, quando i bambini sono molto piccoli...altrimenti quando il danno è fatto diventa molto difficile trovare possibili soluzioni...Quanti bambini soffrono nelle loro famiglie d'origine, ma prima di stabilire un allontanamento deve succedere qualcosa di grosso o grave a loro danno??? Perchè questa situazione???

    Credo che adesso dovresti lottare solo per fare in modo che M. riesca ad andare in comunità terapeutica...e sperare che possa servirgli...


  6.  

    A me basterebbe che si creasse un muro compatto.

    Le uniche fuori dal coro sono proprio le asssitenti sociali.

    Dovrebbero venire e dirgli le cose che tutti noi gli ripetiamo da sempre: esistono delle regole, ovunque tu possa andare, e devi rispettarle, anche magari criticarle e cercare di cambiarle ... ma non fuggire da esse ogni volta che ti fa comodo.

    Invece l'ultima volta che sono venute non hanno fatto altro che fomentarlo di più.

    Anche il giudice ha corretto il tiro ritirando un provvedimento.



    Hai ragione sul fatto che dovrebbero agire con maggiore tempestività ... a spesso qquesto dipende dal comune. Molti non amano l'affido e non assumono abbastanza assistenti sociali, così molte si trovano nella condizione di avere appena il tempo di gestire le emergenze.



    Soldi e sempre soldi prima di ogni cosa, anche prima della serenità dei bambini!

    Pochi i comuni che veramente credono nell'affido e lo promuovono con tutte le loro forze.



    Pensate che per legge sarebbero obbligati a fare pubblicità e a fare dei corsi per l'affido ... quanti comuni lo fanno?!!

    Nel nord Italia diversi, nel centro pochi, nel sud quasi nessuno.

    •  
      CommentAuthorrada.elli
    • CommentTime22 Feb 2007 modificato
     

    fare muro compatto è oltre che doveroso, metodologicamente l'unica via corretta da tenere di fronte ad un minore...poi se vuoi ci si confronta tra adulti, ma in separata sede...non capisco che cos'hanno da perdere queste assistenti sociali; di fronte ad un caso così tosto è necessario mettere da parte l'orgoglio e tentare il tutto e per tutto...o no?

    E poi non capisco perchè le assistenti sociali debbano occuparsi di soldi....visto che non è il loro lavoro....Mi sembra che la nostra copetenza sia lavorare con le persone elaborando dei progetti per il loro bene e per permettere loro di crescere e poi fare in modo che i politici li comprendano e li sostengano...so quanto questo sia difficile, ma non bisogna arrendersi...piuttosto cercare e ricercare le strade per arrivare ad obbligare i politici a pagare....ma le assistenti sociali non possono pensare di non fare progetti perchè costano!!!stiamo scherzando?

  7.  

    Carissima ... hai perfetttamente ragione ... in teoria, nel senso che la pratica è molto differente.

    Le assistenti sociali hanno dei contratti con i comuni, di solito a progetto ... e sono i comuni a dettare le regole ... altrimenti i contratti non vengono rinnovati e/o le assistenti sociali vengono mandate ad altra destinazione.

    Mettere da parte l'orgoglio!!!

    Ho trovato giudici che hanno ritirato e cambiato provvedimenti chiedendo scusa, ma ancora devo trovare assistenti sociali, anche se redarguite dal giudice che per primo fa ammenda, che solo lontanamente ti facciano capire di aver sbagliato. Anzi ... perpetrano l'errore e cercano di nasconderlo combinado spesso disastri che dovranno essere pagati dai bambini stessi.

    Ho trovato assistenti sociali che pur di difendere il proprio operato, clamorosamente errato (il caso di un bambino in adozione, tanto per fare un esempio e non parlare in astratto, non voluto dai genitori adottivi già un anno dopo il suo inserimento in famiglia e di cui già abbondantemente discusso nel presente forum) sono pronti ad agire nell'ombra non informando il giudice dei progressi ottenuti.

    Nel caso di M. parlano con il ragazzo senza relazionarsi con noi, quasi come se fosse un'indagine di polizia attraverso la quale trovare un appiglio per venirci contro (guarda caso sono gli stessi servizi, assistenti sociali diversi, del caso sopra esposto); mandano la richiesta al giudice di cambio di comunità, dicono al bimbo "ora tu devi rivolgerti a noi e solo a noi perchè l'Associazione non conta più nulla" ... vi potete immaginare quanto questo sia destabilizzante per chiunque, specie per un ragazzo, specie per M. che ha tutto un carico di problemi, che ha bisogno che ogni giorno gli si dica "bravo" o "ti vogliamo bene", altrimenti interpreta un viso stanco o un attimo di silenzio come un'accusa verso di lui.

    Meno male che il giudice è stato molto comprensivo nel ritirare il provvedimento voluto dai servizi sociali, i quali peraltro ne erano a conoscenza da settembre e mai comunicatolo (è stato il giudice, dietro nostra richiesta, a farcelo avere) ... sembra quasi una guerra!!!

    Ma on dovremmo essere dalla stessa parte?

    E' qui che allora mi domando "io so per cosa e per chi combatto ... ma i servizi sociali per cosa e per chi combattono? Evidentemente non per i ragazzi, questo è certo (non faccio di tutta un'erba un fascio ... anche se in molti casi mi sono trovato in tale situazione). Mi osno sentito dire più volte, sia da questi, sia da quelli del caso sopra menzionato, che non sappiamo fare il nostro lavoro (per loro è di questo che si tratta ... di un lavoro) perchè abbiamo lasciato che i bambini si affezionassero a noi ... secondo loro dovemao essere impersonali! Secondo loro dovemao trattarli con distacco e con disinteresse! Secondo loro quelli che abbiamo salvato li avremmo aiutati lo stesso anche senza dare loro amore! Ed allora perchè sia per M che per S si sono avvicendate in pochi anni ben 9, dico nove, comunità d'accoglienza?!!!

    Hai ragione ... in teoria. Ma in pratica?

    Comunque non spaventatevi ... i servizi sociali non sono tutti così!

    Albano Laziale, Melegnano, Torino, Rozzano ... non posso, almeno per ora che parlarvene bene ... e tantissimi non li conosco e non so. Magari un giorno scopriamo insieme che le mosche bianche non sono quelli che agiscono a favore dei ragazzi, bensì il contrario e che quelle che si comportano male sono pochissime.

    Sperare è lecito

  8.  

    Ieri abbiamo avuto l'incontro con l'equipe medica, con le nostre psicologhe e con M.

    E' un periodo di calma ed M. e' molto adeguato, nache se a scuola, per sua stessa ammissione, non si comporta benissimo.

    Purtroppo ci sono dei picchi e non va bene nè quando è tutto nero e vede tutti come dei nemici, nè quando è all'opposto che vede tutti amici e tutto va bene.

    Ma intanto questa crisi è superata ... aspettiamo la prossima e vediamo come va.

    Siamo in attesa di un ulteriore incontro con i servizi sociali ... speriamo sia la volta buona che vengono

    •  
      CommentAuthorlahiara
    • CommentTime5 Mar 2007 modificato
     

    ciao riccardo...

    ciao a tutti

    ho letto e riletto senza intervenire,xche´nel cuor mio ,mi dicevo:

    "adesso apro il forum e riccardo mi da la bella notizia"

    sono gg. che rileggo la storia e l´ultimo aperiododi M.

    mi spiace.....

    nn ho parole di aiuto...posso solo esprimere un mio parere:

    chi meglio di voi,lo conosce?

    chi meglio di voi,sa che cosa sarebbe bene x lui?

    e´vero la vita e ´SUA,ma in ui c´e´ancora molta ,molta confusione



    sappiate che le mie preghierine continueranno



    un abbracio

    l´h