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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime3 Jan 2007 modificato
     

    Uno dei tanti compiti delle vacanze è scrivere la sua autobiografia, ricercare le foto che la ritraggono in momenti e in età diverse. Dice di chiedere ai propri genitori com'era e di farsi raccontare qualche episodio di cui è stata protagonista, il suo carattere, il suo comportamento negli anni passati e ordinare tutto in grogressione di tempo ricostruendo la propria storia passata.

    Questo l'ha mandata proprio in crisi. Foto di quando era piccola ne ha soltanto due, che poi non era poi proprio piccina....io ne ho da quando lei era in comunità quindi da 7 anni ad ora....
    Non so che fare, non so se è giusto farle mettere il suo presente perchè la sua vita in poche parole la può raccontare ora, mi spiace per il suo grande vuoto che come mi ha fatto notare mio marito deve provare, come potrà riempire questo pezzo che in oltre va raccontato passo per passo su un cartellone e appeso in classe, un cartellone che mostra il vuoto, un cartellone che ferisce, un cartellone che la farà sentire diversa senza quel bel pezzettino. Come fare???


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      CommentAuthorrosa
    • CommentTime4 Jan 2007 modificato
     

    si ma come dice tuo marito è un vuoto che deve provare,quella è la sua storia......

    noi vorremmo riparare tutti i buchi lasciati negli anni precedenti ai nostri incontri ma.....

    non si puo' quella è la sua storia e meno male che poi ha incontrato voi!

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      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime4 Jan 2007 modificato
     

    un compito antipatichello ma anche una interessante opportunità.

    Il fatto di avere poche foto non mi sembra un problema, c'è anche gente che non ama fotografare.

    Potrebbe raccontare il cuo carattere , episodi di vita, emozioni di quando era in comunità e del dopo con voi, senza necessariamente contestualizzarlo, oppure facendolo ma come cosa normale, la sua specifica normalità.

    Ho visto una mostra fotografica di una quinta elementare , in cui esporre foto scelte della propria storia di vita. Quanti contesti diversi!, i figli degli immigrati che si mostravano con i nonni in qualche isola delle Filippine, o con gli amici in Africa, in un cortile della Bulgaria...ognuno con la propria storia.

    ciao ciao

    ave


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      CommentAuthorMare
    • CommentTime4 Jan 2007 modificato
     

    Ciao cara alissa,

    allora senza dubbio non è un compito facile...scrivere la sua autobiografia inevitabilmente significherà affrontare il suo passato con le paure, i ricordi e le emozioni che questo comporta.

    Tuttavia credo che se affrontato con serenità questo "compito" potrà persino esserle di aiuto, nella prospettiva di un elaborazine della sua storia, della sua vita... (che credo questi bambini abbiano bisogno di fare quasi quootidianamente...o sbaglio ?!)

    Un autobiografia può essere raccontata in tanti modi...il ricordo più lontano...il ricordo più felice...quello più pauroso...i primi amici....il primo bagno in mare....insomma la sua potrebbe essere un autobiografia molto originale...pensa a come certi scrittori potrebbero realizzare una autobiografia assolutamente fuori dal normale !

    Per quanto rigurda la mancanza di foto potrebbe supplire con un bel disegno o più disegni che la ritraggano da piccola o con la sua famiglia di origine e poi con voi...



    Rimango comunque dell'idea che certi temi in classi ove la famiglia tradizionale è qualcosa di sempre più "raro"...vedi la presenza di bimbi con genitori separati, di bimbi con un solo genitore, di bimbi con famiglie allargate, di bimbi in adozione, di bimbi che vivono in comunità o di bimbi che sono in affido...siano davvero difficili da affrontare pertanto mi chiedo se non ci possano essere alternative !!!

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime4 Jan 2007 modificato
     

    Per prima cosa ho fatto comprare un bel cartellone colorato, si è scelta il GIALLO, (sostituendo quello bianco), giallo colore del sole, colore dell' estate, colore del caldo, color di un bel girasole...così potrà iniziare con più allegria questa vita già un pò come si può dire: imbarazzante?!

    Poi stiamo mettendo giù alcuni ricordi per poi passare a quel passato qua dietro l'angolo, fino ad arrivare al presente.

    In pratica ha solo tre anni di vita da raccontare il 2004-05-06 ma abbiamo fatto alcuni discorsi stamane e oggi sembra più serena. Pultroppo il vuoto c'è e lo deve accettare. Ma puo riempire il suo adesso se vuole, senza sprecarne un attimo.

    Era molto tempo che non provavo questa tenerezza per lei, pultroppo questo periodo è tanto particolare che il rapporto con lei lo vivo con grosse difficoltà.

    Ma mi ha anche fatto piacere riprovare quella tenerezza che mi ha fatto subito pensare a quante di quelle volte ultimamente vorrei mandare tutto all'aria.




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      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime5 Jan 2007 modificato
     

    A me sembra importante che troviate un modo di raccontare anche gli altri anni della sua vita, non solo gli ultimi tre.

    Non è una seduta psicoanalitica, non deve scavare nei ricordi.

    Solo qualche momento, qualche emozione anche piccola piccola, un giocattolo, un'amicizia, una gita...

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      CommentAuthoralekarl
    • CommentTime6 Jan 2007 modificato
     

    ciao Alissa,

    anche noi, un paio d'anni fa ci siamo trovati di fronte a questo "compito" e al modo operativo di affrontarlo!

    Alla fine abbiamo raggiunto un compromesso: abbiamo mischiato qualche ricordo reale e qualche ricordo "inventato" da lui (del resto già alcuni ricordi che ci aveva riferito erano romanzati ... rielaborati da qualche film o telefilm).

    Per quanto riguarda le foto ... su alcune riviste abbiamo "ritagliato" alcune immagini di bambini "compatibili" e abbiamo aggiunto l'indicazione che non riuscivamo a trovare le foto di quando era piccolo, ma ci ricordavamo (si ricordava) che era più o meno come quelle che avevamo ritagliato ....

    Abbiamo cercato di non caricare di "tensione" questo tipo di compito ... affrontandolo serenamente.

    Vivi la tenerezza nei suoi confronti con tutto l'amore di cui sei capace e stupisciti del suo interesse per i compiti

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime7 Jan 2007 modificato
     

    Be la parola interesse è troppo grossa...comunque l'abbiamo fatto, abbiamo dato il meglio.

    Nonostante la tenerezza che posso sentire, la crisi continua...

    Non è per niente facile!


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    Ciao Alissa,

    dall'esperienza con i miei ragazzi ho capito che loro <!-- BBCode Start --><B>vogliono</B><!-- BBCode End --> scavare dentro di sè. Vogliono parlare del loro passato, anche quando questo fa male ... perhè il loro passato. Sono quelli che sono anche grazie al fatto di aver trascorso un periodo difficile ... ma averlo alle spalle ... sentire la sicurezza del presente ... dà loro forza.

    Chi non è pronto a farlo, però, non va forzato, neanche per un compito in classe ... meglio un quattro che obbligarlo a tirare fuori qualcosa che non è ancora pronto o sicuroi di poter affrontare.

    Molti dei nostri ragazzi ed ex ragazzi parlano ed hanno parlato delle cose loro accadute con una crudezza che spesso lascia tutti interdetti ... raccontano fatti agghiaccianti alla prima persona che viene a trovarci o che trovano a scuola ... in maniera liberatoria, come se ogni volta che ne parlano allontanassero da sè il pericolo di un ripetersi di certi avvenimenti, di certe persone.

    Dapprima li frenavamo ... perchè l'etichetta del buon vivere civile ci impone il rispetto di certi canoni ... ma poi noi siamo stati a nostra volta frenati dagli psicologi che ci hanno insegnato che è un bene per loro liberarsi di questi pesi, purchè lo facciano in modo sereno e quando lo desiderano ... senza costrizioni o imposizioni, specie se legate ad un compito in classe, specie se lo si deve mostrare a tutti.



    Gli psicologi dicono che quando questo avviene, significa che è già iniziato un buon percorso verso la guarigione che è completo quando non si sente più la necessità di raccontarlo mille volte al giorno a tutti coloro che si incontrano, ma solo in certe occasioni e a certe persone.