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Ciao a tutti!!! ho bisogno di soffermamrmi su questo punto, per capire per capirmi......!!
Quando ho iniziato questa tortuosa strada con mio marito, pensavo, credevo e ne ero convinta, di essere all'occhio dei servizi sociali una persona positiva per loro, qualcuno da considerare, qualcuno con cui collaborare per raggiungere lo stesso obiettivo. Poi con il tempo, con l'esperienza ci siamo resi conto, che tutto questo era pura utopia!! Noi abbiamo cambiato ass. sociale in due anni e mezzo quattro volte e già questo mi sembra assurdo, ogni volta fai mille fatiche, oltre a quelle che già uno fa, per capirle, per riuscire a instaurare un rapporto di fiducia, il che non è facile perchè ci siamo resi conto che partono già che non si fidano, dopodichè quando arrivi allo stremo delle forze finalmente ti accorgi che un pò di passi avanti sei riuscita a farli........ma qui arriva il bello......a questo punto ti arriva una telefonata di non so chi che ti dice che..................è la nuova ass. sociale!!!!sigh e tutto ricomincia dall'inizio!!!
Non so vorrei sapere ma siamo noi sfortunati o la prassi è questa? E poi perchè due persone che decidono di entrare nel sociale per poter aiutare bambini, famiglie dei bimbi comunque non possono essere trattati come persone umane? E quindi la domanda....cosa ne pensano le ass. sociali di noi genitori affidatari?
Un bacio
dici bene giuly, secondo il mio parere il concetto è quello di utilizzazione (ed è un termine gentile per non dire sfruttamento) e non valorizzazione della risorsa famiglia!
se non si pensa a dei seri progetti tra il pubblico e le associazioni del settore che vanno dal giusto abbinamento - al monitoraggio delle situazioni in itinere nonintendo come controllo,anche se è previsto, ma come sviluppo del progetto, l'affido è destinato a morire......poi chiaro ci sono gli eroi.....ma non tutti sono capaci di esserlo ed allora valorizziamo la famiglia dandole strumenti idonei a sopportare gioie e fatiche dell'affido
figurati che l'altro giorno ho accompagnato un'ipotetica famiglia ad un colloquio per un ipotetico abbinamento, questo è avvenuto perchè hanno telefonato all'associazione chiedendo appunto un nominativo, dopodichè dicono: "ah ma voi non avetefatto il percorso di valutazione previsto, allora facciamo cosi' in attesa che questo avvenga, voi prendete in carico la bambina in modo informale, dopodiche' si vedra'......ovviamente la mia reazione è stata di sdegno mascherato male, in quanto non trovavo corretto che si affiabbiasse una minore in modo cosi'......senza definire nessun progetto,senza alcun protocollo d'intesa ecc......beh non so se mi sono spiegata,ma sono ancora arrabbiata!
aiuto!! da tempo ho in mente di chiedere l'affidamento di un minore e adesso che ho cominciato a "girare" per capire come fare... mi e' venuto lo sconforto! ma e' veramente cosi' difficile ottenere un affidamento? ho visto che consigliano di scrivere al presidente del tribunale dei minori, poi "seguire" la lettera perche' potrebbero anche non leggerla.. e se la leggono passano anni...
mi e' venuta una tristezza infinita... ma perche' deve essere cosi' difficile donare e dimostrare il proprio amore agli altri? forse lo fanno apposta per disincentivare che non e' veramente motivato?? non so... sono basita...
come mi consigliate di procedere?
un saluto a tutti
Supera lo sconforto e vai avanti se te la senti...avanti tutta, ci vuole GRINTA!
Io oggi come oggi non me la sento di incentivare coppie all'affido, sono d'accordo con rosa qaundo afferma che se continua cosi l'affido è destinato a morire!! se penso che quando abbiamo cominciato questo cammno ci credevo così tanto!! Ma poi andando avanti la fiducia che avevo verso tutti, si è sciolta come neve al sole!
cara Rosa ciò che è capitato a te succede praticamente ogno giorno e credo che questo non sia serio e onesto verso coloro che aprono il cuore per donare un qualcosa che è veramente una rarità oggi come oggi: amore! Quando siamo andati a fare la nostra prima testimonianza io è mio marito, sono stata chiara con coloro che ci avevano chiamato. per nulla al mondo seguirò le vostre istruzioni, se devo venire parlerò con la mia esperienza reale e non dirò ne di più ne di meno di quelle che sono state le mie emozioni e le mie problematiche di questi anni!! Ritenevo e ritengo ancora giusto che chi si avvicina all'esperienza dell''affido debba sapere nella realtà a cosa va incontro, cosa che non è successa a noi. Mi avevano dato un foglio dove vi era scritto le tematiche che dovevamo toccare!!! ,ma stiamo scherzando???
si giuly perchè sai per loro è importante essere protagonisti, protagonisti di cosa poi?
ah si di raccogliere un certo numero di persone per avviare corsi, corsi di che poi?
se alla fine le famiglie vengono utilizzate e non valorizzate?
a onor del vero conosco delle professioniste del pubblico che lavorano veramente bene,sensibili e competenti,ma probabilmente tante sono messe in condizioni di divenire scadenti o di non progredire professionalmente proprio dal sistema, che in alcune zone è inesistente, o lavora solo coi numeri delle prestazioni! non capiscono che far "prire i cuori" "promuovere la solidarietà" è un compito di testimonianza non di reclutamento (proprio nel termine piu' basso) di risorse, eh no se si parte da presupposti diametralmenti opposti l'affido non avrà vita lunga.pero' io continuo a rompere dove posso e dove mi trovo a dover esserci!
dai riccardo di la tua!
guarda giuly, pensavo di aver esagerato nel risponderti, (mi dispiace sempre di non riuscire ad essere piu' docile),ma manco farlo apposta leggi qui cosa dice anche AIBI:
10 novembre 2006
13 novembre: incontro del Coordinamento Associazioni Lombarde per l'emergenza affido
Lunedì 13 novembre si terrà ad Affori (Milano) un incontro aperto alle realtà che si occupano di diritti dei minori in Lombardia per affrontare le problematiche più urgenti sull’affido. L’appuntamento, inserito nell’ambito del progetto “Possiamo stare insieme”, si terrà dalle 18 alle 21 presso i locali dell’Associazione Familiare “Fidarsi della Vita” in viale Affori 12.
L’incontro del 13 novembre si inserisce nel quadro di un’iniziativa che, a livello nazionale, vuole creare un Comitato per la Riforma della 149/01, per valorizzare e rafforzare il ruolo delle famiglie e delle associazioni familiari rispetto a tutte le dinamiche che si instaurano nei percorsi di affidamento familiare. A livello regionale, le realtà aderenti avranno il compito di elaborare, a livello regionale, Linee Guida da sottoporre alla Regione ed ai Comuni lombardi, al fine di realizzare un intervento significativo a livello locale, nel rispetto e nella tutela dei minori e delle famiglie.
A meno di due mesi dalla chiusura degli istituti Amici dei Bambini, insieme alle altre associazioni familiari che intendono trovare una modalità di intervento concreto sui punti più critici dell’affidamento familiare discuterà i seguenti punti:
- mancato incontro tra famiglie disponibili all’affido e minori in difficoltà per la scarsità di risorse in capo ai servizi sociali territoriali, soggetti gestori dell’affidamento familiare;
- inadeguato accompagnamento alle famiglie affidatarie, che si trovano ad affrontare da sole le difficoltà quotidiane dei minori da loro accolti;
- mancato rispetto della prescritta temporaneità dell’affido nella maggior parte dei casi con la creazione dei sine die e il proseguo senza alcuno statuto giuridico sino alla maggiore età dell’accoglienza.
Per informazioni e contatti:
Gabriella Somenzi e Chiara Samarati (Responsabili Coordinamento Associazioni Familiari, progetto “Possiamo stare insieme?”)
Tel 02 988221 Fax 02 98232611 e-mail: <!-- BBcode auto-mailto start --><a href="mailto:italia@amicideibambini.it">italia@amicideibambini.it</a><!-- BBCode auto-mailto end -->
allora non mi dispiaccio piu'!!!!
Buongiorno e grazie cara rosa , ora in qualche modo riesco a capire che non sono l'unica a provare sentimenti di rabbbia, di inadeguatezza. Mi piacerebbe partecipare a quell'incontro.....sai qaunte volte vorrei lottare insieme a coppie che hanno i nostri problemi, ma poi mi sembra di essere sempre da sola!!!!
Un bacio
ma giuly davvero dalle tue parti non esistono gruppi di mutuo aiuto fra famiglie affidatarie?dimmi di dove sei esattamente e vediamo......
Buongiorno dolce Rosa, alla tua domanda rispondo: cosa è un gruppo di autoaiuto????
Perchè nella mia testa la prima volta che ci è stato proposto pensavo fosse un bel gruppo di coppie amiche che si incontrano, una volta al mese e parlano liberamente e sottolineo liberamente della propria esperienza, si sfogano.................Il primo anno devo dire nell'insieme non è andato male, avevamo formato un bel gruppo ed eravamo seguiti da una psicologa che lasciava uscire le nostre emozioni, ci lasciava sfogare ed eravamo liberi di parlare senza sentirci sotto accusa......... di nulla!!! La tristezza è iniziata quando abbiamo cambiato ass. sociale, un anno fa, ci hanno obbligato a cambiare gruppo ma fosse solo per questo, cio hanno obbligato adf andare al gruppo, assolutamente a non mancare agli incontri, si firma la presenza, e per di più solitamente non siamo noi a parlare perchè le discussioni sono tenute in vita dall'ass, sociale che parla dei prori casi!!!
Ma io dico che autoaiuto è se 1) sono obbligata ad andare dove dicono loro 2)firmo le presenze??
3) è tenuto da un ass. sociale anzi da due!!
4) parlano solo,loro!!!
Io veramente non ho parole davvero sono sempre più stremata da tutto questo!!!
Rosa mi sto informando per poter creare un associazione di genitori affidatari per lottare su tante cose ma principalmente il punto di vista umano, sostegno vero, reale alla risorsa famiglia che credo sia fondamentale, credimi se non avevo tutti questi problemi con i servizi , io avrei preso in affido un altro bimba o bimbo, grande piccola non mi interessa ma lo avrei fatto perchè ho tanto tanto da dare, e lotto perchè credo nell'affido ma in quello vero!!!
per Riccardo: ma che fine hai fatto?? mi piacerebbe un tuo parere!!!
Ciao a tutti.
Le considerazioni di Giuly sono purtroppo vere e comuni a moltissime realtà.
Assistenti sociali che ti trattano con indifferenza, se non da nemico e cambi di guardia sono assai frequenti e ci si trova spiazzati se non preparati e sostenuti.
Spero che questo non spaventi ulteriormente chi si stia avvicnando all'affidamento familiare, ma è comunque un dato di fatto.
Se noi adulti abbiamo poche armi (ma ne abbiamo!) contro la burocrazia ... figuriamoci i bambini ... quindi queste considerazioni non devono spaventare, anzi, devono incentivare le persone a fare affido per aiutare i bambini a sopravvivere anche alla buricrazia che li vorrebbe trattare come pratiche e non come esseri umani.
Va comunque detto che ogni assistente sociale, ogni centro affidi ... deve essere preso singolarmente: fare di tutta un'erba un fascio non sarebbe giusto perchè molte sono le assistenti sociali che prendono a cuore le situazioni (ne ho conosciute alcune che si sono pure ribellate alle indicazioni date dal proprio centro affidi)
Sarebbe comunque interessante che le parti in causa (che so per certo che ci leggono), potessero dire la loro.
Rosa accenna ai progetti con le associazioni ... noi combattiamo da anni ... ed è assurdo che si debba combattere proprio contro le istituzioni che dovrebbero fare e spesso non fanno, anche quando trovano chi è disposto a fare gratuitamente al posto loro o insieme a loro.
Il 9 gennaio 2004 abbiamo presentato un progetto di ristrutturazione per un centro che, nelle nostre intenzioni, dovrebbe diventare aggregazione, prevenzione, affidamento, centro informazioni sull'affido a livello nazionale ... darebbe lustro alla nostra città, sarebbe utile a molti bambini e a molte famiglie, darebbe lavoro a circa 25 persone ... invece ogni scusa è buona per ritardare ... nonostante l'interessamento di Violante, Ciampi, Prefetto, Bertinotti, Prodi ...
La verità è che purtroppo molti comuni non vogliono fare affido ...e non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire ... ma noi dobbiamo continuare ad urlare ... prima o poi dovranno ascolatrci!!!
Perchè non vogliono fare affido?
Semplice: motivi economici (l'affido costa in termini di rette e di assistenti sociali) e politici (spendere un milione per rifare una piazza porta voti ... spendere per aiutare un bambino non è cosa visibile e comunque spesso anche criticata ...e quindi non guadagno di voti o addirittura perdita).
Il problema è che la legge lascia un grande margine al governo locale ... e forse in questo caso ci sarebbe bisogno di un maggior coordinamento e maggior chiarezza ... invece siamo nella giungla e nell'anarchia: ognuno fa come vuole e ti puoi trovare al paradosso che un comune non ti dia l'idoneità, mentre un'altro si.
Cmolinx ... non scoraggiarti.
La strada per l'affido è difficile, non si può nascondere, maci sono gli strumenti.
Recati al centro affidi a te più vicino e vedi cosa ti dicono .. magari trovi quello buono.
Non so da dove chiami, ma ci sono dei centri affidi, che se mi dici in quale zona risiedi posso segalarti.
Inoltre noi come associazione non possiamo dare bambini in affidamento, ma avendo molti contatti possiamo dare la vostra disponibilità per casi specifici, ma per far questo dovremmo prima incontrarci ... quindi se volete, vi aspettiamo nella nostra casa in Toscana.
Ottima cosa l'iniziativa di Milano
Mentre mi chiamavi ... stavo già rispondendo
Perdonatemi se a volte sono latitante ... ma non ce la faccio a gestire sempre tutto
Ma ci sono ... e seppur con quache giorno di ritardo cerco sempre di rispondere
Non fraintedetemi vi prego!!! non voglio scoraggiare nessuno a questa meravigliosa esperienza, perchè il rapporto con i bimbi è fantastico, splendido, ti riempie il cuore, l'anima, la vita e questo è fondamentale davvero, l'unica cosa che io volevo sottolineare ed è giusto che le risorse lo sappiano cosa che non è capitata a me, erano le aspettative che uno si crea nei confronti dei servizi, ti aspetti collaborazione e ti ritrovi costretta, e chiusa nelle loro scusate il termine pazzie!! ma io voglio lottare, è per questo che cerco altre coppie per poter formare un gruppo solido che lotta per gli stessi diritti.
Cmolinx se davvero hai questo nel cuore seguilo perchè davvero è l'esperienza più bella della mia vita, dal punto di vista umano, le difficoltà si superano davvero, ascolta Riccardo e fatti aiutare da lui se avessi scoperto il sito qualche anno fa!!!!
Baci a tutti
no giuly il gruppo di mutuo aiuto vero non è gestito da nessun professionista,ma è presente un facilitatore che ha la funzione di far parlare le persone accomunate dalla medesima esperienza...questa è la filosofia vera del mutuo aiuto-dunque mi raccomando cerca qualche cosa del genere........il facilitatore puo' essere un affidatario/a o una persona con competenze professionali che si mette pero' al livello delle famiglie e non come persona superiore ecc.....insomma dietro questa figura (del facilitatore) c'è tutto uno stile....è chiaro che dai servizi -anche quelli sanitari pero'-questi veri gruppi di mutuo aiuto sono poco riconosciuti,in quanto non danno loro (ai professionisti) il riconoscimento che vorrebbero.....ma sappiamo che un conto è l'apporto professionistico di psicologi,ass.sociali ecc., che non neghiamo affatto, ed un conto è l'esperienza, solo su questa si puo' costruire metodologia,filosofia,testimonianza......
Non ho mai sentito parlare di mutuo aiuto rosa! Però potrei proporrlo io, sempre che mi mettano a disposizione una stanza !!! Chi??? ma i servizi sociali!!!
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Nella mia città c'era...è durato credo un paio di anni, poi ognuno "forse" si è stufato a partecipare e così ora non c'è più il gruppo...che nessuno aveva più bisogno di aiuto? bo!!!
Mi spiace, perchè sono untili. Ti danno forza, aiuto e non ti senti solo....anche se io ho voi!
giuly, il gruppo di mutuo aiuto è si informale, ma ha dietro di se' delle tecniche soprattutto di informalità,di sollecitazione per chi non osa parlare, di valorizzazione di chi è depresso,di tacitazioni a chi tenderebbe a monopolizzare, ecc...il facilitatore ha questi compiti,ciaooo sempre in gamba
Comunicato stampa del Cesvot
Oltre 3mila i gruppi di auto aiuto in Italia
Firenze, 14 novembre 2006 . Sarà presentata venerdì 17 novembre alla Rassegna “Dire&Fare” di Carrara la ricerca I gruppi di auto aiuto in Italia pubblicata nella collana “Briciole” del Cesvot.
Il volume di Francesca Focardi, Francesca Gori, Romina Raspini presenta i risultati dell'indagine conoscitiva sulle realtà di auto aiuto in Italia realizzata dal Coordinamento regionale toscano dei gruppi di auto aiuto e dalla Fondazione Istituto Andrea Devoto. Finanziata dal Cesvot, la ricerca ha come primo obiettivo quello di aggiornare i dati raccolti nel 1999, anno in cui è stata condotto, su commissione del Ministero degli Affari Sociali, il primo censimento nazionale dei gruppi di auto aiuto.
Secondo l'indagine, sono circa 30.000 le persone che in Italia partecipano a gruppi di auto aiuto. Rispetto al 1999, si registra un incremento dei gruppi del 203% . Attualmente nel nostro paese sono attivi 3265 gruppi di auto aiuto , mentre sette anni fa risultavano complessivamente 1603. Il 63% dei gruppi si trova al nord, il 24% al centro, il 13% nel sud e nelle isole.
In Toscana i gruppi di auto aiuto sono 285 attestando la nostra regione al 5° posto dopo Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio.
L'incremento si registra in quasi tutti i settori, soprattutto in quegli ambiti in cui l'auto aiuto non era particolarmente diffuso (identità di genere, minori in condizioni di marginalità, gioco d'azzardo, lutto, neoplasie e altre patologie d'organo, tabagismo, adozioni e disabilità, ecc).
In forte crescita risultano i gruppi di familiari che costituiscono il 32% del campione (1059 gruppi). I gruppi per familiari sono presenti con maggior frequenza nei seguenti ambiti: alcolismo (431 gruppi di familiari adulti di alcolisti), dipendenza da sostanze psicotrope (251 gruppi), disabilità (142 gruppi), disagio mentale (122 gruppi), patologie d'organo (44 gruppi).
Il 94% dei gruppi sono aperti , disposti cioè ad accogliere in qualunque momento persone che chiedono di partecipare. Il 62% del campione prevede la presenza di un facilitatore che conduce le riunioni e favorisce lo scambio di esperienze tra i membri del gruppo. Tuttavia soltanto nel 32% dei casi in cui è previsto il facilitatore quest'ultimo non condivide il problema con i membri del gruppo.
Il 74% dei gruppi svolge altre forme di sostegno , soprattutto attività di informazione e sensibilizzazione. Come sottolineano le autrici della ricerca, i gruppi di auto aiuto rappresentano, infatti, micro comunità fondate su scelte individuali di azione nei confronti di un disagio.
Nel 35% dei casi i gruppi sono dotati di siti web e nel 28% dei casi producono volantini e opuscoli per diffondere notizie a livello locale ad un costo inferiore rispetto ad altre forme di informazione. Il 10% produce riviste curate non soltanto dai membri dei gruppi, ma anche da volontari che lavorano all'interno di associazioni. Il 7% pubblica fogli periodici ed il 6% produce video informativi, utilizzati per interventi educativi e preventivi.
La ricerca offre dunque una 'fotografia' abbastanza chiara delle esperienze di self help in Italia. Una realtà in forte crescita che – osservano le autrici – “non si manifesta come un fenomeno unitario, differenziandosi per distribuzione geografica, organizzazione, struttura, attività svolte, obiettivi e specificità del problema trattato”. Tuttavia, concludono le autrici, “al di là delle caratteristiche peculiari di ciascuna realtà, alla base di tutte le esperienze individuate permane un'ideologia di fondo, che si ispira ad una scelta individuale di azione nei confronti di un disagio. Tutti i gruppi sono fortemente orientati al miglioramento della qualità di vita, cercano di trovare strategie per modificare situazioni disadattive o assumono un ruolo di pressione sociale e politica nella comunità in cui operano”.
La pubblicazione è consultabile sul sito del Cesvot <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.cesvot.it" target="_blank">www.cesvot.it</a><!-- BBCode auto-link end --> (area pubblicazioni).
Cristiana Guccinelli
Responsabile settore comunicazione, promozione e ufficio stampa
Tel. 329 3709406
Ti ringrazio caro Riccardo di queste informazioni....certo è che credo in nessun di quel gruppo di auto aiutoi fanno firrmare la presenza, come in ufficio che timbri il cartellino!!!
Ma che gruppo di auto aiuto è??? Io quest'estate ho avuto tanti problemi con mio papà, talmente tanti che purtroppo sono mancata a due incontri, be non potete capire come siamo stati trattati dal servizio sociale per questo!!!
Allora mi domando se si chiama gruppo di auto aiuto si presume che uno scelga di andarci per se stesso non perchè sei obbligato!! Credetemi ti fanno odiare anche le cose più belle dell'affidamento, e questa lo era.......cosa c'è di più bello di avere degli amici con cui riunirsi e parlare della propria esperienza, dell'amore, della propria vita!!
Un bacio a tutti
Molti servizi sociali vogliono delle famiglie alle proprie dipendenze
Non vogliono persone che pensino ed abbiano dei sentimenti: i sentimenti devono essere banditi dall'affidamento e a pensare ci pensano loro ... tu devi solo fare quello che loro vogliono e quando non lo fai ti scavalcano, ti eliminano, ti mettono da parte.
E in tutto questo i bambini cosa sono? Semplici pratihce, faldoni da spostare da uno scaffale ad un altro
....
e poi non ci si dorme.
....
sono contento di una cosa ... che tante volte hanno provato a calpestarci ... e quasi sempre (quasi ... sigh!!!) abbiamo vinto.
Anche in questi giorni ...
... oggi incontro per decidere
poi vediamo quale risposta dare loro ... se risposta dovrà esserci.
Caro ric sei stupefacente!! Vorrei avere solo un pizzico della tua saggezza e pazienza! Ecco perchè spero di venirvi a trovare perchè sono sicura che troverei quella pace interiore che mi aiuterebbe ad andare avanti e lottare per i miei piccoli angioletti!!(spesso sono diavoletti)!!!!!
!!
Ora so che mio marito nella sua decisione fa bene a lottare, io mi ero rassegnata a dover piegare sempre la testa.
Sabato andiamo ad un incontro monotematico sui diritti dei genitori affidatari. Vediamo se riusciamo a venirne a capo di questa storia che ci sta davvero facendo del male!
saluti a tutti
Alissa dove seiiii????
Rosa!!!!!!!!! se ci sei fatti sentire!!!!
sono qui sempre,ma con un carico di impegno un po' .... grosso per questo periodo - sempre inerente alla solidarietà e ai diritti dei bambini e degli adolescenti.....ciaoooo ci sentiamo con piu' calma!
un bacione cara rosa! Appena puoi possiamo sentirci anche per mail se ti va!
smack
ma giuly scusa il tuo email è nascosto,come faccio a scriverti? il mio lo trovi cliccando sul nick-name rosa- ciao-aspetto tue segnalazioni
Giuly...eccomi!!!
opppssssss...il mio cane mi vuole mangiare il mouse...
ahahahah che testa di rapa hai ragione, scusa rosa ma è che sono un po di coccio a volte!!
provvedo subito!
bohh giuly,non vedo l'email tuo-cliccando sul nickname
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