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Ciao, è la prima volta che scrivo avendo conosciuto il portale da poco tempo e cioè da quanto ho cominciato ad interessarmi all'affido. Da quanto ho pensato che dopo tanti anni dedicati alla famiglia ed al lavoro era ora di guardare anche più lontano.
Ho cercato un sito che mi spiegasse tutto sull'affido ma nonostante il Vs. sia molto ben fatto e completo mi sono rimasti tantissimi dubbi, perplessità , paure e domande che forse solo chi ha già avuto questa esperiemza può aiutarmi a risolvere.
1) Non so nella mia città (Latina) a chi mi posso rivolgere per dare la mia disponibilità
2) La cosa che più mi spaventa è il rapporto con la famiglia di origine del bambino la quale potrà non essere disponibile nei miei confronti.
3)Mio marito non è molto convinto avendo paura di soffrire troppo quanto sarà necessario distaccarsi dal bambino per cui accetta l'affido non per una sua convinzione personale ma perchè richiesto da me.
Mi sembra che per oggi possa bastare così, ringrazio chi mi risponderà . Ciao a presto
BENVENUTA ALESSIA!
3)Mio marito non è molto convinto avendo paura di soffrire troppo quanto sarà necessario distaccarsi dal bambino per cui accetta l'affido non per una sua convinzione personale ma perchè richiesto da me.
QUESTO PUNTO 3 CHE HO RIPORTATO SOPRA E' A MIO AVVISO IL PIU' DELICATO!
FORSE POTRESTE FARE INSIEME UN PERCORSO,OPPURE POTRESTI RICHIEDERE UN AFFIDO DIURNO,OPPURE FARE VOLONTARIATO PRESSO UNA STRUTTURA CHE SI OCCUPA DI BAMBINI, IN MODO CHE NON PORTI A CASA TROPPO COINVOLGIMENTO, SE NON IL TUO PERSONALE,BEH SONO SOLO IDEE, POI DOVETE VEDERE VOI! CIAO CIAO
Ciao Alessia, condivido quanto detto da Rosa e ti dichiaro la mia disponibilità' ad avervi tra noi un giorno , un fine settimana, una settimana o anche un periodo più lungo, nella speranza di fugare tutti i dubbi che all'inizio è normale avere.
Per avere un bambino in affidamento bisogna rivolgersi al centro affidi di un comune. Non è necessario che sia il proprio comune di residenza. Puoi quindi andare a Latina, a Roma o anche a Grosseto o più lontano.
Ci sono centri affido che scoraggiano ed altri che incoraggiano l'affidamento.
L'affido prevede un rientro in famiglia, pertanto è preferibile un centro affidi vicino alla propria residenza, in modo da dare la possibilità ai genitori di avere un contatto con il bambino. Questo però non sempre è richiesto, quindi non è impossibile, anzi è abbastanza frequente, che i bambini possano essere dati in affido anche in città non vicinissime. Noi, per esempio, abbiamo 10 bambini in Toscana e di questi 5 vengono dal nord Italia.
Altro modo per arrivare all'affido è tramite noi.
Noi non possiamo dare bambini in affido, ma abbiamo contatti con diversi assistenti sociali che spesso ci chiedono aiuto per reperire famiglie disponibili all'affido.
Ti ho comunque scritto una mail con qualche chiarimento sull'affido e sui primi passi.
Buona Giornata e sopratutto ... ben arrivata tra noi.
Nella vostra zona è attivo un centro, Centro Famiglia e Vita, che ha sede ad Aprilia in via Trieste n. 19 tel. 069275185 che, collegato alla diocesi di Albano e ad altre, si occupa tra le altre cose di affido. Potresti contattarli e chiedere a loro indicazioni, ed eventuali altri indirizzi a cui rivolgerti. La nostra esperienza è cominciata dall'incontro con una persona speciale, Marcella Guglielmi, che organizzava a Lido dei Pini dei corsi sull'affido. <Ci andiamo, no, sì..... per curiosità ma noi no, abbiamo paura di soffrire.......> è cominciata così, più di dieci anni fa la nostra esperienza, ed oggi siamo qui, genitori affidatari prima, adottivi poi, poi di nuovo affidatari.
So inoltre che a Latina, Cisterna di Latina ed Aprilia, dovrebbe ancora operare una rete di promozione, realizzazione e tutela di affidi familiari " Progetto famiglia risorsa" tel. 0774472409 e 3351816537, con referenti nel comune di Latina Dott. Carchitto D. e Dott.ssa Del Giudice F. presso gli uffici comunali di Via Duca del Mare,1, a Latina tel. 0773652504.
Auguri e buon percorso.
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Ciao Alessia: spaventati pure. Mica è la paura che ci impedisce di fare la cose. La paura tua della famiglia d'origine, la paura di tuo marito per il distacco... Le paure possono rimanere, ma diventa più forte il desiderio, la volontà di "guardare più lontano".
Non succede in un giorno. E forse passeranno anni. Intanto maturerete insieme una riflessione.
Perchè per me nell'affido sono fondamentali due cose: il totale accordo sul progetto col partner; e una rete amicale che sostenga la famiglia che fa l'esperienza d'affido. E ci vuole del tempo, sia per creare la complicità necessaria col partner, che trovare gli amici giusti...
Ciao e buon percorso!
<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font class="pn-sub">Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT class="pn-sub"><BLOCKQUOTE> 3)Mio marito non è molto convinto avendo paura di soffrire troppo quanto sarà necessario distaccarsi dal bambino per cui accetta l'affido non per una sua convinzione personale ma perchè richiesto da me.</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
Ciao Alessia,
ritorno, a fianco di rosa, sul dubbio che riguarda tuo marito ... ed esprimo il mio pensiero senza "filtri" ... non conosco te e tuo marito, non so che tipo di vita abbiate ... quindi ti racconto di me!
Per un caso fortuito avevo saputo che un ragazzo che viveva in una casafamiglia vicino a casa nostra aveva chiesto di trovargli una famiglia ... e che non riuscivano a trovargliela.
Io avevo da un paio d'anni lasciato il lavoro dipendente e avevo iniziato una attività da libera professionista che mi permettesse di stare più vicina a mia figlia di 8 anni.
Mi sentivo perfettamente realizzata e disponevo di una carica incredibile ... e con grande entusiasmo ho proposto a mio marito di prendere noi il ragazzo ... sembrava che tutti gli eventi si fossero svolti perché si potesse concretizzare questa cosa.
Mio marito è stato trascinato dal mio entusiasmo, ha messo rapidamente a tacere i dubbi che gli erano venuti e al mio fianco ha iniziato questa esperienza insieme a me.
Non ti nego che nei momenti difficili (noi ne abbiamo avuti, vanno messi in conto) abbiamo messo alla prova il nosto rapporto (22 anni di matrimonio) che ha retto (fortunatamente) come in altri momenti critici ...
Nonostante ritengo che siamo due persone abbastanza mature e affiatate, ci siamo trovati "divisi" dalla presenza "ingombrante" di questo ragazzo ...
Ci sono stati momenti nei quali mi sentivo "criticata" silenziosamente dallo sguardo di mio marito, perché da una vita da "famiglia del mulino bianco" eravamo passati a vivere una vita di discussioni per le bugie, i compiti, le difficoltò legate al rapporto con un ragazzo vicino all'adolescenza ...
Ci sono stati momenti nei quali ho smesso di parlare, di sfogarmi delle difficoltà, per evitare di riportare ogni sera l'argomento sul ragazzo (per molti mesi è stato l'unico argomento che affrontavamo!) e piano piano si è creato un "muro di silenzio" tra di noi ...
Ci sono stati anche momenti belli, ci siamo ritrovati cresciuti e "rinsaldati" da questa esperienza ...ma l'importante è esserci stati tutti e due (e a un certo punto non potevamo darlo per scontato ...)
Il mio consiglio è di fare tranquillamente tutto il percorso di preparazione (noi non lo avevamo fatto ...) e soprattutto di essere completamente aperti e schietti tutti e due ...
In bocca al lupo
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