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      CommentAuthorrinassi
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    E' da un po' che ogni tanto vengo sul forum a leggere le vostre esperienze e oggi mi sento pronta a raccontarvi la mia.
    Un anno fa abbiamo cominciato a frequentare delle serate organizzate per il sostegno alla genitorialità. Queste "feste"si tengono in una comunità di ragazzi gestita da alcuni educatori che conosciamo da sempre. Durante la festa di carnevale la responsabile della comunità chiede a mio marito se eravamo disponibili a prendere in affidamento una ragazza che domandava con insistenza di essere inserita in una famiglia.
    Mio marito era abbastanza convinto, io invece no e ho fatto finta di niente, prendendo tempo, finchè un giorno ho ricevuto una telefonata da questa persona che mi diceva "sei proprio sicura che non ti interessi, non so più cosa fare con questa ragazza. Pensateci". La sera a cena ne abbiamo parlato con mia figlia che ha 16 anni e la sua risposta mi ha spiazzato. Lei ha immediatamente detto di sì, che non c'erano problemi. Io le ho fatto notare che avrebbe dovuto dividere le sue cose, stanza, spazio, ecc. ma soprattutto avrebbe dovuto condividere il tempo che noi dedicavamo a lei, figlia unica. Lei ha continuato a dire che andava bene. Mi sono sentita un m.: io in fondo dovevo soltanto riorganizzare il mio tempo. E abbiamo iniziato ....
    T. ha 14 anni, una personalità complessa, una storia di violenza e disadattamento comune a molti ragazzi che vivono in comunità.
    Ha cominciato a venire da noi per il week end. Riportarla la domenica sera in comunità diventava ogni settimana più complicato sia per lei che per noi. Abbiamo dato la nostra disponibilità a portarla in vacanza e i servizi sociali hanno accettato. Siamo stati insieme tutto il mese di agosto e a settembre T. ha avuto molti problemi a reinserirsi nella vita comunitaria. Di fatto è rimasta da noi e abbiamo iniziato l'iter per l'affidamento con sostegno professionale per adolescenti problematici. Il Comune di Torino sta sperimentando questa formula che prevede l'aiuto degli educatori professionali della comunità da cui la ragazza proviene, per non lasciare la famiglia da sola ad affrontare la nuova situazione.
    Cosa dire, per il momento va bene, tra alti e bassi, ma la cosa che in questi giorni mi rende veramente euforica è la relazione che la scuola ha fatto sulla diagnosi funzionale di T. Dicono che la ragazza da quando è in famiglia ha migliorato i rapporti sia con gli adulti che con i compagni, non ha più avuto episodi di rabbia e violenza immotivati e neanche di autolesionismo, è più attenta e motivata. Si tratta di piccoli passi e noi cosa abbiamo fatto? Le abbiamo "solo" dato una famiglia, un nido dove sentirsi al sicuro e tanto tanto amore.
    Buona giornata
    Assi

  1.  

    Leggerti, cara Assi, mi ha fatto tornare il sorriso.

    E' difficile prendere in casa un bambino/a in affidamento, lo sappiamo tutti, ma un adolescente di 14 anni è ancora assai più problematico, per giunta una ragazza.

    Bellissima la disponibilità di vostra figlia, bellissima sia per la risposta in sè stessa, sia per la disponibilità alla rinuncia del suo spazio, ma sopratutto bellissima perchè nella sua risposta c'era tanto dei vostr insegnamenti.

    A volte il buttarsi senza paracadute fa paura, ma quanta gioia quando si vede che non si cade, ma si volteggia in aria ... a quel punto non si pensa più ad arrivare a terra (come andrà a finire l'affido) ma si pensa a volteggiare, felici di essersi lanciati.



    Non sentirti una m. solo perchè hai titubato. E' normale e comprensivo. L'importante è essersi lanciati. Grazie per averlo fatto.



    Torino. Abbiamo iniziato adesso una collaborazione con loro e le persone che ho conosciuto sono splendide e attentissime ai bisogni e ai diritti dei bambini.

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      CommentAuthornonparte
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    E' una storia molto bella.

    un fiore che sta sbocciando,

    una stella che sta nascendo.



    bravi e auguri

    Io avrei avuto + di un dubbio

    e complimenti anche al comune di Torino



    ciao, Paolo.

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    Anche a te un dolce benvenuta!

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      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime23 Mar 2006 modificato
     

    Ciao Rinassi,

    davvero un bel coraggio... e io che sto per essere inserita in banca dati e devo redigere una relazione sulla mia disponibilità riguardo al bambino da accogliere in casa ho ancora piu dubbi... non abbiamo figli naturali e l'idea di accogliere un adolescente ci "terrorizza" .. non tanto per noi ma per lui/lei... quale esperienza abbiamo noi di adolescenti??? Non abbiamo esperienza di bambini piu piccoli con cui forse è piu facile interagire... figuriamoci con un adolescente...

    e lo psicologo ci ha detto di essere sinceri fino in fondo e di non sentirsi "onnipotenti" nei confronti del bambino da accogliere.. di pensare bene ai nostri limiti per essere veramente di aiuto e non un ulteriore ostacolo al bambino.

    a questo proposito sono a chiedere a voi un consiglio proprio sull'età del bambino da accogliere... siamo ancora in alto mare e lunedi 27 marzo si avvicina...

    Grazie

  2.  

    Non credo che nessuno possa darti un consiglio sull'età.

    Certo è che un bambino adolescente crea più problemi, ma devi mettere in gioco anche che un bambino piccolo è più facile che venga restituito alla famiglia di origine.

    C'è comunque adolescente e adolescente e ogni situazione va ponderata, così come non tutti i bambini piccoli sono facili da supportare.

    Dare la propria disponibilità non è comunque vincolante, nel senso che se date disponibilità per la fascia di età 0-14, non è che i servizi si presentano alla porta con un ragazzino come vogliono loro ... ci sono degli incontri e l'ultimo si o no spetta comunque a voi.

    Se un bambino è stato (brutta parola) istituzioinalizzato sin da piccolo ... arriva a 14 anni che magari è tranquillo, magari arriva perchè la struttura che lo accoglieva ha deciso un limite di età (altra brutta cosa ... ma di legge).



    Non metterei un limite ... valuterei a seconda della situazione.



    Ricordo che la scorsa estate venne G. di 17 anni ... cervellino da 10 ... gestibilissima.

    Ricordo due fratelli di 8 e 10 anni due estati fa ... intenibili.



    Se stai a vedere la teoria comincia scartare i quattordicenni, i tredicenni e via via giù fino a che non arrivi ad un bambino appena nato perchè ogni età, in teoria, può dare problemi e presenta aspetti positivi e negativi.



    Sono felice quando gioco con i piccoli, ma sono felice quando parlo con i grandi di valori e di principi.

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      CommentAuthorrinassi
    • CommentTime23 Mar 2006 modificato
     

    Non mi sento particolarmente coraggiosa. Come abbiamo fatto notare ai servizi sociali, per noi è stato molto importante conoscere prima la ragazza, sapere il tipo di vissuto che aveva. Avvicinarci a lei piano piano. So che questa non è la prassi e si chiede una disponibilità totale, ma per una famiglia che si deve rapportare con i ragazzi è molto importante sapere le problematiche a cui andrà incontro, fa vivere con più serenità.

    Io mi sento più portata ad un rapporto con un adolescente, con cui si può creare un rapporto tra adulti, più facile forse anche da mantenere nel tempo. Parto da presupposto che, avendo una figlia, non ho vissuto l'affidamento come una ricerca di maternità anche se a termine, ma come un servizio, un aiuto che davamo a una persona in difficoltà. Ho sempre avuto ben chiaro in mente che T. non sarebbe stata mia figlia ma un'amica con cui costruire un rapporto affettivo molto profondo. Questo atteggiamento sta aiutando tutti noi nei momenti difficili, quando ci rendiamo conto che ci sono degli scogli che noi non possiamo eliminare ma soltanto aiutare ad arginare. In alcuni momenti ci sentiamo impotenti, vorremmo toglierle dalle spalle il fardello che non è giusto che una ragazza di questa età debba portare. Ma non è colpa nostra, noi siamo stati chiamati a darle serenità.

    Di qualsiasi età sarà il bambino che vi sarà affidato, l'unica cosa da fare secondo me, è mettersi al suo livello, cercare di capire che non ci sono di cattiverie nei vostri confronti, anche nel momento in cui vi metterà seriamente alla prova per capire fino a che punto può arrivare prima che voi lo mettiate alla porta.

    Noi cerchiamo di insegnare a T. il rispetto reciproco che aiuta a creare rapporti sereni e duraturi a qualsiasi età.

    Un consiglio e una citazione "Va' dove ti porta il cuore"

    Assi


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      CommentAuthorrinassi
    • CommentTime23 Mar 2006 modificato
     

    Grazie di cuore per l'incoraggiamento e grazie per aver creato questo spazio dove potersi confrontare.

    Cercherò di essere presente sul forum per dare e ricevere conforto.

    Assi

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime23 Mar 2006 modificato
     

    Per Lucia soprattutto: anche noi come voi siamo una coppia senza figli, il motivo della nostra scelta è perchè volevamo dare amore e diventare genitori anche senza esserlo.
    Prima di tutto abbiamo capito questo, che volevamo farlo anche senza essere GENITORI e poi perchè ci sentivamo di dare amore indipendentemente a qualcuno che ci appartenesse o no, senza stare lì a piangerci addosso mentre dall'altra parte c'era qualcuno che aveva bisogno di essere tra le nostre braccia.
    Ed eccoci qui...non è stato facile capirlo ma con sincerità e guardandoci nel profondo ci siamo riusciti. Una volta scelto l'affido abbiamo fatto il nostro lungo percorso e quando è toccato a noi a guardarci dentro, di limiti ne abbiamo messi eccome.
    Prima dell'età noi abbiamo messo la salute poi la famiglia di origine, nel senso che fosse una non al massimo del disturbo, ma possibilmente calmina, e poi siamo passati all'età.
    All'inizio avevamo detto non più di 5-6 anni poi frequentando la comunità dove viveva la mia gigante, man mano abbiamo cambiato idea, fino all'arrivo della giga che ho accolto con un mega sorriso senza troppi pensieri, anche perchè le paure erano davvero tante e se ci soffermavamo troppo credo che a quest'ora non eravamo qui.
    Beh appena è arrivata, tutto bene, come in un matrimonio all'inizio c'è l'innamoramento poi piano piano si vedono i diffettucci e si inizia la convivenza e il rapporto vero e proprio alle volte anche molto difficile...ma con l'amore si supera tutto.
    Volevo anche aggiungere che spesso ho pensato "abbiamo sbagliato, dovevamo stare con la nostra convinzione, sull'età!"
    Adesso che il rapporto si è stabilizzato e viviamo normalmente, non lo penso nemmeno più, anche se la voglia di spupazzarmi un bimbo più piccolo nel mio grande istinto materno c'è ed è evidente...e continua ad esserci, ma questo è un'altro discorso, perchè lei la risceglierei ancora e convintissima! Certo ti perdi pappine e pannolotti, strilli e grembiulini dell'asilo, le giostrine e il parchetto...ma trovi il dialogo, un qualcuno che ti imita perchè ha voglia di crescere, un qualcuno che ti scruta perchè vuole diventare come te, un qualcuno che ti ascolta perchè vuole sapere, vuole capire, un qualcuno che ti scontra perchè vuole dire ci sono anche io e sono diverso da te, sono un'altra persona che ha bisogno di tanto amore e soprattutto di essere al tuo fianco per crescere ancora un pò, fino a diventare grande.

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      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime23 Mar 2006 modificato
     

    Grazie per le vostre parole e i vostri vissuti.

    Ho deciso di intraprendere il percorso dell'affido non per un desiderio di maternità (avrei deciso per l'adozione) ma per mettere alla prova anche noi (io e mio marito) e per uno scambio (sono sicurissima che abbiamo da imparare tanto dai bambini/ragazzi) di intense emozioni sia positive che negative. Sono conscia del fatto che sia temporaneo soprattutto per quanto riguarda i bambini piccoli e anche io mi sento piu adatta da un'età di 7/8 in su.

    Ma non sono sola in questa scelta e devo dare ascolto anche a mio marito.

    Mio marito non c'è molto in casa ... la sera torna verso le 20 e il sabato mattina spesso lavora.



    E sono d'accordissimo con Riccardo che ogni bambino ha la sua storia e ogni situazione è diversa da un'altra.

    Ma molto probabilmente mi ha un po scosso il racconto che ci hanno fatto durante il corso:

    - famiglia affidataria senza figli naturali che aveva dato la sua disponibilità per neonati

    - ragazza di 15 anni da diversi anni in istituto con alle spalle un'adozione fallita e due affidi anch'essi falliti

    - gliela propongono e loro dopo qualche incontro con la ragazza accettano

    Disastro completo... dopo otto mesi di affido la ragazza sta chiedendo di essere rimandata in Istituto.

    Ecco io non vorrei mai e poi mai essere la causa di un ulteriore fallimento per nessun ragazzo




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      CommentAuthoralekarl
    • CommentTime27 Mar 2006 modificato
     

    Prima dell'inizio del nostro affido (2003) desideravamo un secondo figlio di pancia (la prima, all'epoca aveva 9 anni) ... ma non è arrivato. A un certo punto ho detto a mio marito di prenderlo come un segno ed ho ammesso che non me la sarei sentita di ricominciare con pannolini e dipendenza costante dal neonato avendo una figlia che ha interessi, attività pomeridiane alle quali non era giusto che rinunciasse ...
    Quindi immagina che splendida soluzione quando abbiamo conosciuto il ragazzo che oggi abbiamo in affidamento (all'epoca 11 anni, con la speranza nascosta di poterlo adottare) ... Niente pannolini, bagnetto ... bimbo già cresciuto ... che si presenta con una dolcezza incredibile, fa spessissimo gli occhi da cucciolo, ti abbraccia forte forte ...
    La dipendenza da lui è stata per i primi due anni molto maggiore di quella da un neonato , lui interagisce con un mondo complesso e articolato (scuola, psicologi, famiglia naturale ...)
    Sono d'accordo con Rinassi quando dice che l'età non è forse un parametro così vincolante, in realtà devi riuscire a metterti in gioco, con tutta te stessa e lasciare che il bambino/ragazzo possa vedere che nei suoi confronti le difese sono abbassate, che lasci che lui entri in contatto con te, quando lo desidera, per quello che è realmente e non solo per come vuole apparire!
    E poi nel nostro caso ci siamo trovati a casa un bambino di 11 anni per l'anagrafe, ma di 7 per quanto riguarda l'aspetto "di testa"
    Per Lucia: penso che ogni situazione sia diversa, non possiamo fare riferimento ad esperienze negative delle quali siamo venuti a conoscenza ... dai racconti che mi hanno fatto i servizi sociali ci sono stati fallimenti anche con bambini piccolini ... ma se ci soffermiamo su queste cose si rischia di non fare più nulla
    Viviamo la "nostra" esperienza, con disponibilità, amore, buona fede ... se le cose non dovessero funzionare ... potrebbe non dipendere da noi, l'importante è sapre che ce l'abbiamo messa tutta ...

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      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime27 Mar 2006 modificato
     

    Grazie Alessandra, e grazie a tutti...

    Oggi abbiamo avuto l'ultimo colloquio con psicologo e ass. soc. per la cosiddetta "restituzione finale" ossia la nostra dettagliata disponibilità... Abbiamo messo un limite nell'età e nelle condizioni fisiche del bimbo... ci siamo resi disponibili per eventuali fratelli... ma abbiamo anche chiesto di essere contattati per situazioni che si allontanano un poco dai nostri limiti decidendo di volta in volta...

    A questo punto siamo stati inseriti nella banca dati delle "risorse" come famiglia affidataria... e.. non ci resta che aspettare ...

    Un abbraccio

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime27 Mar 2006 modificato
     

    La pazienza prima o poi verrà premiata!

    In bocca al lupo.