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  1.  

    Il tribunale ha disposto che uno dei nostri ragazzi debba uscire dalla nostra famiglia per entrare in una comunità che sia più vicina alla madre, in modo da aumentare il numero degli incontri.
    C'è dolore nel cuore, non lo nascondo, anche perchè alla madre sono anni (da tre il bimbo vive con noi e prima non cnosceva la madre poichè la mamma era in Italia e lui nel suo paese di origine) che i servizi sociali prospettano la possibilità, con un loro aiuto economico, di trasferirsi a Livorno per avvicinarsi al figlio.
    Come al solito le esigenze dei genitori vengono prima di quelle dei bambini.
    La madre non vuole allontanarsi dalla sua vita e pretende che lo faccia il bambino.
    Ma forse è giusto così.
    Sarebbe stato troppo altruismo da parte della madre.
    Il trasferimento, magari questo, avverrà a giugno a scuole finite.
    Spero e prego perchè questo non provochi in L. uno scompenso e una rabbia verso la mamma che lo ha sottratto ai suoi affetti più cari.

    •  
      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime21 Mar 2006 modificato
     

    Mi spiace che L. lasci la vostra famiglia... ma lo scopo dell'affido è proprio quello di ricostituire le famiglie quando c'è la possibilità. o forse mi sbaglioi.. Penso che il desiderio di ogni bambino sia riunirsi alla famiglia di origine (anche se ha visto la mamma poche volte... ma quella è la sua MAMMA)...

    Ritengo e forse è un pensiero sbagliato.. non so... che gli operatori sociali agiscano sempre in buona fede nel rispetto dei bambini e dei genitori naturali ... non vedo perchè dovrebbero prendere delle decisioni contrarie al bene del bambino..



    Un abbraccio a tutti voi




  2.  

    Diciamo che i servizi sociali, per il bene del bambino, avrebbero preferito una soluzione diversa.

    Tale è stata prospettata per molti mesi alla madre, la quale non ha voluto saperne.

    Sarebbe stato un bene per il bambino non staccarsi da noi completamente, dai suoi amici, dalla sua scuola, da quelli ceh considera suoi fratelli.

    La madre, per il bene del bimbo, avrebbe dovuto trasferirsi a Livorno (quando le è stato proposto non aveva nè lavoro nè casa) dove l'avrebbero supportata economicamente fino a quando non avesse trovato casa e lavoro. L. si sarebbe ricongiunto alla madre, utilizzandoci come intermediari, e non avrebbe perso ciò che faticosamente aveva conquistato.

    Sono stati anni difficili per lui e solo da un paio di mesi gli psicologi e la scuola comincivano a dire di veder un miglioramento.

    Infine, lui vede in me una figura maschile di riferimento ... parlava di quando a 18 anni avrebbe aiutato altri bambini ... figura che non ritroverà nella città della madre.

    •  
      CommentAuthorMarianinfa
    • CommentTime21 Mar 2006 modificato
     

    Grande Riccardo,

    ti autorizzo a dire guarda chi si rivede,ogni tanto facio capolino,e vedo che il forum è popolatissimo,però vedo, come da me, che la musica non è cambiata. Innanzitutto i bisogni dei genitori poi il resto..Peccato che questo non sia un gioco dove se c'è qualcosa che non và si puo tornare indietro!!!! Proposta:con il nuovo governo sarà possibile dare voce ai genitori affidatari che sempre più spesso sono considerati alberghi per di più a basso costo? Un abbraccio Ninfa

  3.  

    Ben ritrovata

    Purtroppo la politica è attenta al sociale solo quando il sociale alza la voce e rischiano di perdere voti.

    Credo che non si dovrebbero aspettare i cambiamenti dagli altri ... dovremmo farceli (il solito Riccardo rivoluzionario ) ... ci vorrebbe qualcuno che fondasse il partito dei VAS (Voce Al Sociale) ...

    Ma noi non siamo politici ... non accettiamo compromessi ... vogliamo il bene di chi soffre ... e questo è impopolare ... chi ci darebbe fiducia?

    •  
      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    Per capire... nella frase "vogliamo il bene di chi soffre" oltre al bambino ci mettiamo anche i genitori naturali vero?

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    sono d'accordo con Lucia39. E' importante trasmettere al bambino che "comunque" il suo ritorno alla madre naturale è buono e giusto. Bellissimo che nel periodo dell'affido si parli di famiglia, di fratelli, di casa, ma che tutto ciò sia provvisorio dovrebbe permeare il quotidiano, proprio per evitare traumi o confusione nel bambino o ragazzo.

    •  
      CommentAuthorLory
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    Per capire... nella frase "vogliamo il bene di chi soffre" oltre al bambino ci mettiamo anche i genitori naturali vero?

    _________________

    Lucia Paoli





    La precedenza dovrebbe essere sempre la tutela dei bambini.......ma ti assicuro che spesso, molto spesso vengono prima gli interessi degli adulti anche quando questi sono considerati dai servizi stessi non idonei.



    Non è per sentito dire ma esperienza diretta.




    •  
      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    Faccio un sacco di domande perchè ancora non ho un'esperienza di affido e quindi ho solo basi teoriche e non pratiche.

    So bene però che l'affido si pone come aiuto temporaneo per il bambino/ragazzo la cui famiglia d'origine non ha i mezzi necessari per la sua crescita fisica-educativa-intellettuale... ma che comunque tornerà alla sua famiglia non appena questa sarà ritornata idoena... Ma chi aiuta veramente la famiglia d'origine?? Quali strumenti può avere il quartiere.. comune per riuscire a far rientrare il bambino ?? E' importantissimo aiutare il bambino (famiglia affidataria + bambino in affido = 1 x 1).. e la famiglia di origine?? 1 assistente sociale x quante famiglie??

    La famiglia affidataria è solo piu fortunata della famiglia di origine ... non è piu brava nell'educare e mantenere il bambino...

    La famiglia di origine a sua volta non ha avuto quel calore quell'amore che tutti necessitiamo per crescere.. va aiutata amata in maniera da ricongiungersi ai suoi figli.



    Ditemi se sbaglio...

    Grazie

    •  
      CommentAuthorFiordaliso
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    >>Per capire... nella frase "vogliamo il bene di chi soffre" oltre al bambino ci mettiamo anche i genitori naturali vero?



    Purtroppo molto spesso, nelle valutazioni dei Servizi, vengono prima del bene del bambino.

    Il ritorno a casa è una delle possibili conclusioni dell'affido, ma non l'unica e non la principale. Non sono parole mie, ma di uno dei responsabili del Servizio Affidi della provincia in cui abito, che in una conferenza ha citato un dato, a livello provinciale, che mi ha colpito: meno della metà dei bimbi torna a casa. Purtroppo.

    Perchè?

    Forse l'analisi della situazione iniziale non era corretta? Forse non vi erano nei genitori naturali quelle potenzialità di recupero del rapporto con il bambino intraviste in fase iniziale, oppure i timorosi servizi sociali hanno semplicemente preferito non urtare la sensibilità dei grandi (i genitori naturali), cercare di salvare capra e cavoli con l'affido? Le denunce da parte dei genitori naturali partono a volte per molto meno....qui da noi.

    Nel nostro caso, alla luce dei fatti, la prima ipotesi è quella corretta (anche a detta di alcuni operatori del Centro Affidi)

    La nostra situazione dopo anni e anni si è stabilizzata ed ora le cose vanno meglio (nel frattempo sono cambiate tre ass. soc. e tre psic. in tempi diversi, ci sono state due denunce contro i servizi ed una minacciata contro noi, qualche letterina al giudice del tribunale dei minori da parte dei genitori ed un tentativo di accusarci di sottrazione di minore perchè il bimbo stava ..... al mare, in colonia, ed era necessariamente saltato, con preavviso, un incontro con la madre). Abbiamo avuto la fortuna di trovare un' A.S. ed una psico in gamba (tra quelle che nel tempo si sono succedute nella gestione del affido) e per ora ne siamo fuori (azioni di disturbo ce ne sono ancora, ma piccolezze, rispetto a quanto sperimentato finora...)

    La sofferenza dei bimbi l'abbiamo vissuto di prima persona, spesso i genitori naturali non se ne rendono nemmeno conto, non ci pensano, mettono sè ed il proprio dolore al centro di tutto e semplicemente pretendono... E molto spesso il bene del bambino e le esigenze dei genitori naturali sono inconciliabili...

    E situazioni come quella che Riccardo si trova ora a vivere mi fanno molto male.

    Il bene dei bimbi e solo il loro dovrebbe essere la prima preoccupazione dei Servizi. O sbaglio?

    Scusate lo sfogo.

    •  
      CommentAuthorFra
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    Salve,

    sarà che sono un padre ma c'è una cosa che non riesco proprio a capire... Spesso leggo e/o sento di famiglia d'origine che di fatto è costituita (se così si può dire) soltanto dalla madre.

    Sono convinto che per un bimbo, specialmente se piccolo, è meglio stare in una famiglia con 2 genitori (ovvero una madre e un padre) che con una madre sola anche se naturale!

    Quindi non capisco il senso della decisione presa dai servizi sociali nella storia racontatatci da Riccardo.

    Mi sembra cha a volte il ruolo del padre sia un pò sottodimensionato dagli addetti ai lavori (assistenti sociali, psi,...)!!

    So che è un concetto del quale ho già parlato ma leggendo questi messaggi non ho resistito...


    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    no, credo proprio che questo non possa essere motivo per un affido, il fatto di essere madre singola. E allora le donne vedove, le divorziate o ragazze madri? La discriminante per l'affido è solo la capacità o meno dei/della/del genitori naturali a fare il bene del bambino.

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    aggiungo : lo stesso dicasi per un padre naturale singolo, naturalmente...

  4.  

    Quanti spunti! E' bello, grazie a chi ha contribuito e a chi porta avanti questo forum.



    Son in linea con Lory e con Fiordaliso: il bene dei grandi è visto come il diritto primario da tutelare. I motivi? I più disparati.

    La teoria dell'affido prevede un rientro in famiglia. Il problema nasce nel porre un limite discrezionale a tale rientro. Quando questo è possibile?

    Sono d'accordo con Perlanima quando dice che il fatto di essere un genitore solo possa essere un motivo per l'affido, ma aggiungo che quando si addiviene ad una ffidamento si guardano a molti motivi: un genitore solo potrebbe essere una concausa o un elemento che, inseme ad altri, può portare instabilità nel bambino.

    Certo che non toglierei mai un bambino solo per il fatto che ha un solo genitore, ma se questo genitore ha problemi sociale ed economici, il fatto di essere da solo/a può aggravare una situazione già debole. Del tipo: se la madre deve uscire di casa per cercare lavoro e non ha abbastanza soldi per dargli da mangiare e lo lascia solo tutto il giorno ... un aiutino sarebbe necessario.



    Il bambino deve essere tutelato prima dell'adulto, e su questo non mi stancherò mai di lottare e di ripeterlo.

    Per il nostro L. è giusto ritornare dalla mamma? Detta così, certo ... ma ogni caso è a sè stante.

    Bisogna conoscere il bambino, la sua realtà, la sua psiche, i suoi lenti progressi, la sua vita. Un bambino che per i primi otto anni della sua vita non ha visto la mamma, ma in conpenso ha visto la gente uccisa a colpi di macete e nessuno che lo proteggesse ... anzi! Botte e bruciature da orbi.

    La madre fa venire L. in Italia e per un anno lo lascia solo in casa perchè lei lavora tutto il giorno, non seguito, non accudito, anzi, picchiato da una zia convivente della madre.

    Arriva l'estate e arriva questo "animaletto" (nel senso buono non fraintendetemi, ma zero regole, permalosissimo, violento, rapinoso, italiano quasi zero) per passare l'estate.

    Alla fine di agosto la madre viene a riprenderlo, si sfoga e dice che lei non ce la fa a seguirlo e che la zia e altri adulti lo picchiano e chiede come fare per allontanarlo da sè (pensava all'adozione). Le proponiamo l'affido. Il bimbo resta e i servizi ratificano.

    Progetto con la madre di incontri. Non viene quasi mai e quando viene passa due giorni a dormire. Incapace assoultamente di interagire con il bambino.

    Il tempo passa e sono quasi tre anni che L. è con noi. Migliorato tantissimo, ma come ovvio non riconosce la madre (quanti sforzi per portarlo verso di lei ... ma difficile fargli intendere che lei gli vuole bene quando L. le chiede di vedere come nuota o di giocare con lui e lei dice di no perchè è stanca - una visita ogni due o tre mesi per due giorni!). E' naturale che riconosca come genitori le uniche due persone che lo hanno accudito, per non parlare di quanto amore gli abbiamo dato.

    E' giusto ricongiungerlo alla madre? In teoria si ... ma in pratica?

    Che danno si sta facendo a questo bimbo?!

    Lui che parla di cosa farà da grande con noi e per altri bimbi che soffrono.

    Un seme della solidarietà che andava ancora innaffiato.



    Tristezza e dolore e rabbia ... ma non abbiamo armi contro questo che definisco un sopruso psicologico ai danni di una creatura che non si può difendere.



    Non so dove troveremo la forza per dirglielo e come lo spiegheremo se nemmeno noi ci crediamo?

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    argh! come è facile teorizzare e dire quel che è giusto senza sapere... nel sentire storie come questa sento come un improvviso annientamento psicologico, come un colpo fisico sul cuore e la mente. Bisogna essere persone fuori dall'ordinario per fare affido e confrontarsi quotidianamente con queste situazioni.

    •  
      CommentAuthorFra
    • CommentTime22 Mar 2006 modificato
     

    Ciao

    non voglio essere frainteso: certo che il fatto di essere una madre da sola non è certo un buon motivo per allontanare un bambino in affido.

    Sono anch'io convinto che l'interesse del bambino deve essere messo al primo posto; la mia domanda era soltanto la seguente (è anche quella che si pone Riccardo): nella pratica, il ricongiungimento di un bambino con una madre sola è la soluzione migliore per lui?

    Come forse avete già letto noi abbiamo un bambino piccolo in affido (oltre uno naturale); vedendo il rapporto che si sta creando con me (di fatto suo "unico" padre perché la madre naturale è da sola e il padre naturale non sa di essere padre) mi fa venire questo dubbio: quando la madre sarà in grado di accogliere il bambino, sicuramente i servizi sociali decideranno per il ricongiungimento. Ma mi chiedo, come Riccardo, se è realmente un bene per lui?

    Spero di essermi spiegato meglio!


    •  
      CommentAuthornesquik
    • CommentTime23 Mar 2006 modificato
     

    Ciao,

    due parole di riflessione senza entrare troppo nei dettagli.

    Sono una mamma sola, con un buon lavoro, una casa ed un sacco di interessi.

    E vivo in un condominio, molto decoroso, famiglie di professionisti e dirigenti ..., dove di sera si moltiplicano le urla di genitori arrabbiati con figli che non hanno fatto i compiti, figli che non vogliono dormire, figli che rompono le scatole ...

    Non tutti i genitori sono cosi' ... come non tutte le mamme sole (o i papa' soli) sono incapaci di gestire i figli ...

    Non grido mai con la mia bimba di quattro anni, non l'ho mai sfiorata se non per una carezza, non mi sono mai lasciata prendere da una crisi di nervi, la bacio, la coccolo, faccio con lei un sacco di attivita', le voglio tutto il bene di cui sono capace, e di questo ne vado fiera, perche' mi e' costato tantissimo in termini di fatica fisica, ma sono contenta di essere la mamma che sono, di avere una bimba serena e tranquilla, che dorme tutta la notte, che mangia e cresce, che si diverte alla scuola materna, che ha tanti amici, che ha imparato a sciare ... e tremo al solo pensiero che ci sia ancora della gente che pensa che un bimbo con un genitore solo non stia bene, non sia felice: perche' invece che condannarle non le aiutiamo queste mamme sole? sapete che ci sono zone (la mia ad esempio) in cui non c'e' NESSUNA agevolazione (nidi, pediatra, scuola materna...) per una mamma sola?

    Ciao, Nesquik

  5.  

    Non vorrei, cara Nesquik, che tu mi fraintendessi.

    Le famiglie, comunque sono composte, sono famiglie a tutti gli effetti.

    E questa è la base.

    Ma prima di tutto devono essere Famiglie.



    Se una mamma sola picchia il bimbo o lascia che altri lo facciano. Non parla con lui. Non lo accudisce. Pensa ai propri bisogni prima che a quelli dei bimbi ... questa non è famiglia. E sarebbe lo stesso se ci fosse un padre o altri in cas con lei che si comportassero nello stesso modo.



    Ma se una mamma sola ama il proprio bambino, lo accudisce, fa sacrifici per lui, lotta per lui ... questa è famiglia e nessuno penserebbe mai di toglierle il bambino.



    Perchè nessuno le aiuta? Bella domanda!

    Perchè il sociale non è di moda nelle amministrazioni pubbliche e si tende a spendere meno possibile.

    un'assistente sociale da sola in un quartiere povero con mille abitanti o anche più ... come fa materialmente a soddisfare o ascoltare tutti i bisogni?

    Il problema è a monte ... negli amministratori che non assumono un numero adeguato di operatori sociali.

    Ma il problema non è tanto chi aiuta le mamme sole, che sono da aiutare, ma sopratutto chi aiuta i bambini che vengono picchiati, chi aiuta i barboni che dormono (e muoiono) sotto i ponti.



    Siamo tutti pronti a fare bei discorsi ... ma noi ... quanto siamo disposti a mettere in gioco della nostra vita per aiutare gli altri?

    Si aiutano, talvolta, quando questo non ci comporta sacrifici.

    Per questo ci sono poche famiglie affidatarie rispetto alle reali esigenze.

    Se ognuno di noi mettese a disposizione del prossimo almeno un'ora al giorno, non avremmo bisogno delle pubbliche amministrazioni per aiutare chi soffre o chi ha bisogno e, sono convinto, con l'esempio, le pubbliche amministrazion sarebbero costrette ad imitare per non perdere terreno con i propri elettori.

    •  
      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime23 Mar 2006 modificato
     

    Per ritornare al post che ha originato tutto il resto, ho letto con tantissima tristezza la storia di L. e a questo punto mi chiedo:

    Ma non sarebbe meglio se la mamma di L. si trasferisse per qualche tempo da Voi per tentare di ricostruire un rapporto con suo figlio nell'ambiente che per L. è il suo naturale di questi ultimi anni?

    Ovviamente avevo dato la mia opinione senza sapere nulla di L. del suo straziante vissuto (come del resto non conosco le storie degli altri bambini).

    Ma ora che capisco quello che te e Roberta state passando mi chiedo e me lo sono chiesta tutta la sera : ma in questi casi non sarebbe meglio che voi lo adottaste? Non so se è possibile da parte vostra.

    Un abbraccio

  6.  

    Carissima Lucia ... quello che è meglio per il bambino è una valutazione.

    Le cose che dici sono sacrosante ... ma ai miei occhi.

    Purtroppo il giudice e i servizi sociali la pensano diversamente.

    Certo, secondo me, che sarebbe meglio che la madre venisse da noi ... c'è però il piccolo particolare che non vuole.

    Certo che potremmo adottarlo ... ma non è un'ipotesi sul tavolo.

    Anzi, diciamo che non c'è nessun tavolo: non siamo stati interpellati, ma ci è stata comunicata, da parte dei servizi (bontà loro perchè non erano tenuti a farlo) la decisione ormai presa con decreto dopo incontro fatto con la madre ed i servizi stessi ... senza sentire nè noi, nè L. ...

    Che vuoi farci Lucia ... questo è l'affidamento.

    La teoria dice: ritorno dalla mamma a qualunque costo ... e così sia.

    Sono certo che L. soffrirà, sono certo che avrà problemi psicologici, sono certo che avrà problemi di adattamento ... ma i signori della guerra hanno deciso la sua sentenza e non c'è appello ...

    Triste? No, tristissimo, dolorisissimo ... ma questo è l''affidamento e qualcuno deve farlo ... sporco o pulito che sia.

    Dio benedica tutti voi che fate o che siete in procinto di fare affidamento.

    Sono certo che in questi quasi tre anni, siamo riusciti a dare a L. tanto amore ... e nessuno potrà mai portarglielo via. Il seme è nella terra e magari un giorno crescerà e diventerà una grande quercia.

    Ci resta solo questo cui aggrapparci ...

    •  
      CommentAuthorlahiara
    • CommentTime24 Mar 2006 modificato
     

    ciao atutti.

    lúltima volta che sono venut in visita da voi,ho visto la madre di L.

    L. e´unbambino molto tenero e gentile,come tutti gli altri....ma nei suoi occhi leggi qlcs di diverso.

    mi spiace che sia lui a cambiare tutto,amici,citta´,scuola e nn sia un adulto ad adatarsi all´ámbiente del bambino....

    forse si avvicineranno a me, a noi come zona.......chissa......





    l´h