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Parlerò in terza persona, ma ...
... poco importa sapere un nome o una provenienza, resta il fatto.
Bambino in adozione dall'estero.
Genitori adottivi non lo vogliono più, dicono che è tremendo e che non capisce ... e quant'altro che ve lo risparmio.
I servizi lo mandano presso comunità tipo famiglia allargata, molto lontano dalla città dove è stato preso in adozione per valutare se ancora possibile una seconda adozione oppure se deve restare in questa "famiglia allargata" per sempre.
Gli adottivi non decadono come genitori, ma il tribunale da la facoltà ai servizi di tenerli a distanza dal bimbo se fossero di intralcio al piccolo.
Mesi difficili per il bambino.
Matura, migliora, si adegua ... trova pace, serenità ed amore, quell'amore che gli è stato negato per tutta la sua vita.
Chiede di restare con quella che sente la sua famiglia.
Comincia a raccontare di violenze, maltrattamenti ed angherie subite dagli adottivi.
Scattano segnalazioni e denunce.
I servizi: cambia assistente sociale, cambia la musica.
Ai secondi non piace la scelta della struttura e la osteggiano prendendo clamorosamente le parti degli adottivi, difendendoli e ritorcendo sul bambino le accuse da lui mosse.
Ammettono, non potevano fare altrimenti, che il bambino è migliorato, ma che - SENTITE QUESTA - la famiglia ha sbagliato a lasciare che il bimbo si affezionasse a loro.
Ma dico io ... come potevano farlo migliorare senza dargli amore?
Mi viene in mente il nostro Samuel o il nostro Manuel ... scartati da nove case famiglia e da diverse adozioni e affidi ... perchè da noi si sono trovati bene? Perchè abbiamo dato loro l'unica cosa che chiedevano: Amore. Essere accettati per come sono e rimproveri non vessatori ma pieni di affetto, fatti per il loro bene.
SENZA AMORE UN BIMBO NON CAMBIA!!!
Cosa fanno i servizi?
Tramano!
Si, tramano alle spalle del bambino e della famiglia allargata che lo ha accolto.
Si mettono in contatto con altra comunità saenza farne parola.
Vanno a trovare la famigliona dove è ospite il bimbo e comunicano loro che dalla fine di marzo il bimbo dovrà andare via da quella casa "per eccessivo amore".
Andrà in comunità vicina agli adottivi per cercare di ricostruire il rapporto.
Si ... il rapporto ... non vorrei aggiungere, ma avrei tanto da dire ... stendiamo un velo pietoso che è meglio! Un rapporto dove gli adulti sono bambini viziati e gelosi ...
Fine marzo? Chiedono allibiti gli affidatari ... perchè al limite non fargli finire la scuola?
E che importa, rispondono i servizi, tanto in una settimana il bimbo si riabitua tranquillamente ... TRANQUILLAMENTE, capite?!!! ... alla nuova situazione e si dimentica di voi.
E' colpa vostra, signori affidatari, se il bambino si è affezionato a voi e per questo ve lo togliamo ...e alla svelta, senza nemmeno dargli la possibilità di partecipare ad una bellissima vacanza già organizzata da tempo.
Non è servito, mi raccontano gli affidatari, parlare con i servizi con il cuore in mano.
Non è servito chiedere proroghe.
Non sono servite le relazioni di un centro universitario famoso in tutta Italia che ha in carico il bambino da un punto di vista psicologico.
Non sono servite le relazioni della psicologa degli affidatari.
Non sono servite le relazioni, accorate, degli insegnanti.
Servizi sordi!
Bimbo che piange dopo che i servizi gli hanno comunicato la notizia.
Bimbo di 11 anni che non ha diritto ad essere sentito, ma solo preso, collocato, spostato ...
La famiglia affidataria si è allora rivolta al tribunale dei minori competente, denunciando l'accaduto ed il comportamento dei servizi.
....
Gli affidatari sono stati convocati, insieme ai servizi.
Chissà come andrà a finire!
Pregate per questo bambino, distrutto dalla notizia, ma tanto fiducioso in Dio e negli affidatari.
Un suo spostamento, a detta di tanti (diciamo di tutti eccetto i servizi) sarebbe la sua morte psichica o, quantomeno, una bella batosta, anche per l'impossibilità a mantenere un qualsiasi tipo di legame con gli affidatari attuali.
Pregate perchè certi assistenti sociali vadano a coltivare la terra, così al massimo possono rompere una patata e non l'equilibrio di un bambino che chiede soltanto Amore.
speravo in ben altre notizie Riccardo...
accidenti accidenti accidenti!
che vengano trasferite loro, che tanto in una settimana...
ma senti: i servizi devono fare una relazione sul perchè viene terminato un affido con una famiglia? sono curiosa di sapere cosa scriveranno...
Il racconto di Riccardo mi ha riempito di amarezza!
La cosa triste è che le denunce a seguito dei racconti del bambino abbiano riattivato un discorso che "giaceva nel dimenticatoio" e che gli stava permettendo di vivere un periodo sereno! ...
Da piccola pensavo che alcuni lavori "speciali" (medico, infermiere, insegnante ...) dovessero essere fatti da persone speciali, che lo vivessero come una missione e non come un lavoro ... da grande ho avuto a che fare con servizi sociali, psicologi, tribunali che hanno confermato la mia disillusione, considerando nella migliore delle ipotesi il bambino oggetto dell'affidamento come una "pagina" del loro "fascicolo"!!
A proposito di quello che scrive piripilla:
"i servizi devono fare una relazione sul perchè viene terminato un affido con una famiglia? sono curiosa di sapere cosa scriveranno..."
le famiglie affidatarie possono conoscere il contenuto delle relazioni che le riguardano?
Terrò questo bambino e la speranza per il suo futuro nei miei pensieri ...
A PROPOSITO DI FIGLI ADOTTIVI
Autore: S. Cavalli
Titolo: Perchè mi hai preso?
Adolescenti adottivi
UN CONSIGLIO LEGGETELO SENZA GIUDIZIO, SOLO CON LA VOGLIA DI CAPIRE!
Non ho parole, non ho silenzio...ho solo tanta amarezza e rabbia nel leggere ciò che tu racconti Riccardo!
Vedete, sono tanti anni e potrei raccontarne tante ... ma vi assicuro che con un pò di caparbietà si riescono ad abbattere anche i muri più resistenti ... la tristezza rimane nel vedere che, riprendo il concetto di Alekarl che condivido in pieno, certe persone facciano le assistenti sociali come un mero lavoro e se non segui gli standard sei un deficente.
Già il fatto che il Tribunale abbia fatto la convocazione è già una cosa positiva ... significa ricerca di dialogo.
Spesso si è assistito ad una vittoria, vittoria a favore del bambino.
Questa volta vedremo, sono fiducioso ... staremo a vedere.
Il 28 sera vi farò sapere cosa hanno detto a questa Famiglia Allargata
... e a quel punto piangeremo insieme o brinderemo insieme ... come accade in famiglia al ricevimento delle belle o delle tristi notizie.
Si. davvero tanta amarezza...
Riferendomi al concetto di Alekarl devo dire che ho sempre pensato come lei... e cioè che alcuni lavori dovrebbero essere svolti da persone "speciali" o comunque con una spiccata propensione ai rapporti umani e io sono sempre stata affascinata dal lavoro di mia zia (assistente sociale) proprio perchè non ha mai considerato il suo un "lavoro" ma una "missione"... per la sua missione ha anche rimandato la sua importantissima operazione (le era stato diagnosticato un tumore) e facendola in ritardo si è tolta molti anni di vita..
Oltre a mia zia non ho mai frequentato altre assistenti soc. e spero di avvicinarmi a questo mondo con pochi pregiudizi.
Durante il corso per l'affido che ho finito da pochi giorni mi sono sempre chiesta come possa una sola assistente sociale del territorio riuscire ad aiutare tutte le famiglie di origine dei bambini che vengono dati in affido. E in effetti anche con lo psicologo stamani si diceva prorpio che l'anello debole di tutta la "faccenda" è proprio quello.
Non dico questo in difesa delle assistenti sociali però mi rendo anche conto che non deve essere facile riuscire a coordinare tutti gli aiuti da dare alle famiglie che devono progredire per poter riaccogliere i loro bambini dati temporaneamente in affido.
Senza contare che non sempre il loro aiuto è gradito o richiesto.
Ovviamente sono miei pensieri scaturiti dal corso e dalle riflessioni che facevamo tutte le coppie insieme.
Quando avrò anche io un'esperienza di affido potrò parlare con cognizione di causa.
Nel frattempo pregherò perchè il 28 di marzo sia un "giorno speciale" per quel bambino che ha bisogno di vivere una vita felice accanto a chi ora gli vuole davvero bene...
A presto
Spesso i comuni non amano fare affido.
Sono soldi che "non si vedono" e non producono voti.
Quindi ... numero di asssitenti sociali ridotti al minimo con doppio vantaggio: pochi stipendi e poco affidamento.
Politica e denaro son valori considerati da molti ben più importanti della tutela dei diritti di un bambino
Sembrano cose dell'altro mondo!
NON C'E' LOGICA
"All'eccesso di amore" si risponde con "la pochezza dei soldi", che anche in questo caso vincono!
Il mio amico ha vinto!!!
I servizi sociali lo hanno incalzato con bugie e falsità.
Hanno detto che i genitori adottivi si sentivano pienamente tutelati da loro.
Hanno riportato per vero tutto ciò che i genitori gli hanno raccontato
Hanno considerato falso tutto quello che gli affidatari dicevano.
Hanno ammesso che nei racconti del bambino sui maltrattamenti del padre adottivo ci fosse del vero, ma che erano cose di poco conto e comunque invenzioni del bambino al 90 per cento ... anzi ... hanno detto che è il bambino a maltrattare i compagni e poi fa un transfert sul padre. Peccato che in un anno di affidamento non ci sia mai stato un episodio di violenza da parte sua e certamente nessun transfert del genere sul mio amico affidatario.
Ultima chicca: domenica l'ass. sociale si è recata alla casa che il mio amico ha in campagna, a sorpresa. Sembrava una visita di cortesia, distensiva. Invece no: il giudice le ha chiesto come fosse per un bambino lo stare con noi e la prima cosa che è uscita dalla bocca dell'ass. sociale è stata che il giardino è bello ma che la casa è un pò buia (non ha saputo trovare altro per descrivere la casa Qualcuno di voi forse conosce il mio amico ed è stato in casa sua ... e sa che la luce della casa è data dai bambini che la frequentano ed è tutt'altro che buia. Si sa, chi ha gli occhi foderati di prosciutto vede soltanto buio). Il mio amico le ha risposto che provvederà a comprare un pò di luci ed il giudice l'ha ripresa insistendo, un pò stufo, su come sia per i bambini stare con questi miei amici. L'ass. sociale ha dovuto ammettere (su domande incalzanti del giudice che voleva vederci chiaro, nonostante il buio della casa
) che i bambini si trovano bene e che la realtà di cui si parla è molto vivace, frizzante, coinvolgente ed educativa.
Ma lì, davanti ai miei amici, che con molta diplomazia si scannavamo senza alzare la voce, c'era un bravo giudice, attento all'interesse del bambino.
Ha dichiarato che non sarebbe un bene spostarlo adesso.
Che è necessario un percorso e ha dato un tempo di verifica di alcuni mesi.
Ha brontolato i servizi per aver interrotto i contatti (sia telefonici che di visita) tra affidatari e adottivi.
Ha dichiarato che è un grosso errore ed una grossa cattiveria da parte degli adottivi non mandare il bambino alla bella gita organizzata dai miei amici.
Ha chiesto ai servizi quante volte avessero visto il bambino e, alla loro risposta "due in un anno", ha storto la bocca e le ha rimproverate, come a dire "voi avete visto il bambino solo due volte, in una situazione di visita che i bambini vivono con ansia, e potete dire come la pensa il bambino non credendo a quanto dice una famiglia affidataria che lo vive tutti i giorni, nè alla psicologa che lo segue, né alla scuola, né al centro di neuropsichiatria dell'asl che lo segue che convergono sugli stessi punti"
Seguirà un provvedimento che regolamenterà ulteriormente l'affido che per ora va avanti.
Quanta fatica!
E' stato un giorno duro per il mio amico. Una prova difficile ma necessaria per il bene del bimbo.
Questo sia da esempio: quando i servizi sociali alzano la voce e fanno valere il loro strapotere, ci si può e ci si deve opporre. Il giudice ha detto che sarebbe un grosso errore togliere quel bambino dalla situazione di felicità (il primo anno di gioia della sua vita dopo quasi 12 vissuti su questa terra) e tranquillità in cui si trova adesso. Ogni elemento portava a questo ed il giudice ne ha preso atto scavalcando i servizi che, a questo punto è chiaro, hanno un altro interesse, diverso dal bene del bambino. Hanno preso le difese dei genitori adottivi e non quelle del bambino. Certo è che non sono imparziali, quale ne sia il motivo dovranno renderne conto a Dio. E se un giorno il bambino dovesse rientrare nella famiglia adottiva e questi dovessero nuovamente rifiutarlo ed espellerlo, facendo di lui un emarginato ... troveranno sulla loro strada non solo la giustizia di Dio, ma anche quella dell'uomo perché il mio amico mi ha garantito che non mollerà la presa ed è pronto a fare una denuncia con i fiocchi alla magistratura. La legge parla chiaro "interesse del bambino prima di tutto" e già dal verbale redatto ieri in tribunale, risulta chiaro che i servizi sociali, in questo caso, non hanno certo fatto il bene del bimbo.
Una battaglia, una battaglia importante è vinta, ma la guerra è ancora lunga.
Il mio amico si è sinceramente dichiarato pronto ad accompagnare il bambino ad un rientro, ma solo quando tutti gli operatori saranno concordi nel dire che quello è il suo bene!
La gioia di una vittoria bilancia la fatica di una giornata pesante e difficile, ma la spazzatura che è stata gettata addosso al mio amico ha bisogno di tante carezze per essere tolta dal suo animo.
E oggi è un altro giorno, altre battaglie, ma anche tanta gioia di andare avanti e di cercare di essere utili a questi ragazzi che spesso, troppo spesso, non sono solamente abbandonati dagli adulti, ma addirittura perseguitati.
Anziché essere contenti che finalmente hanno donato un sorriso ad un bambino, sono gelosi, invidiosi, arrabbiati. A volte mi domando il perché , ma non trovo risposta o ne trovo troppe.
Il mio amico telefonando ieri al bambino in questione per tranquillizzarlo, si è sentito chiedere "sei stanco?" "come è andato il viaggio?" preoccupato per lui più che di sé stesso.
Se questo non è amore, che cos'è?
Se questa non è Famiglia, che cos’é?
E VAI!!!!! Sono strafelice (per il tuo amico...) le preghiere di tutti noi del forum forse sono state ascoltate... e altri mesi di felicità verranno donati al bimbo... spero molti mesi..
Ma quanta amarezza nel tuo racconto sui Servizi... dovrò accostarmi a questo mondo con cautela cercando di capire bene come funziona e so che non sarà facile... ma ce la metterò tutta.. perchè avrò sempre sotto gli occhi il tuo esempio ... la tua totale dedizione... la tua tenacia, perseveranza, il t uo ottimismo, amore per tutti i bambini che sono con te...
Si il bene del bambino prima di tutto, e spero proprio di poter essere di aiuto per alcuni di loro..
Riccardo... grazie di esistere e di essre di esempio per tutti noi
Un abbraccio
Grazie Lucia, il mio amico sarà contento delle tue parole e della tua solidarietà.
Ricordati anche questo: le famiglie possono rivolgersi anche alle Associazioni che si occupano di affidamento per ricevere informazioni, sostegno e accompagnamento nel percorso verso e durante l'affidamento. Possono anche indicare ai servizi se intendono essere seguiti da una particolare associazione come indicato dalla legge 149/01 all'articolo 5.
ciao riccardo,
nn ho parole riguardo ai servizi.soc....
sono molto contenta x il tuo amico , dilgi di continuare ,di essere forte e vicino al bambino
,ma soprattutto sono contetna x il bambino...
potra´godersi ancora il calore della famiglia affidataria e tutto l'amore che i tuoi amici sono certamente in grado di donargli....qst lo rendera´molto forte...
un abbraccio
A quel tuo amico...chiunque esso sia digli che gli sto stringendo la mano, no anzi digli che lo sto abbracciando forte.
Per fortuna qualche "bravo giudice" esiste ancora
... e forse anche qualche bravo al mio amico, amico dei bambini, che riesce ad andare al di là delle imposizioni, anche perchè il bravo giudice aveva deciso, per sua ammissione, insieme ai servizi il cammino del bambino e quindi comunità adesso e avvicinamento agli adottivi, ma dalle contestazioni del mio amico si è reso conto, con obiettività, che non era cosa corretta, non era l'interesse del bambino. I servizi avevano paventato al mio amico di recarsi dal giudice, forti del fatto che questi avrebbe dato loro ragione ... e si sono trovati spiazzati.
Chi non risica, non rosica ... e lottare a volte è non solo utile, ma necesario, anche se a volte il confine è labile e non si capisce sempre bene quando sia il momento di interrompere la lotta per il bene del bimbo.
... e la storia continua. Il Bimbo non è andato in vacanza con questo mio amico per volere dei genitori adottivi, e ne ha sofferto moltissimo, maturando un certo risentimento contro queste persone. Oggi so che i servizi sociali accompagneranno i genitori nella città dove il bambino è in affidamento per una visita e per comunicare ufficialmente al bambino il progetto di rientro, previsto per Settembre. Lui è spaventatissimo ed il mio amico non sa come stargli vicino. Oggi staremo a vedere quel che succede.
Povero piccolo, mi viene una stretta allo stomaco, solo se provo a immaginare il tutto. La cosa più brutta è che lui ha la peggio e nessuno può anche volendo aiutarlo a essere sereno impedendo ai servizi alcune decisioni.
Con molta obbiettività devo dire che ieri i servizi sociali hanno cambiato atteggiamento. Non sono più dalla parte dei genitori adottivi, almeno così è sembrato al mio amico nell'incontro di ieri. Sembra che stiano in mezzo, sembra che abbiano finalmente capito che il mio amico non vuole remare contro di loro ma vuole fare l'interesse del bambino. Hanno forse capito che il mio amico e la sua famiglia sono disposti alla collaborazione, mentre i genitroi del bambino non lo sono. Infatti questi signori adottivi hanno rifiutato l'incontro con la famiglia affidataria, nonostante fosse stato richiesto dal giudice. Si rifiutano persino di avvicinarsi alla casa dove abita il bambino per venirlo a prendere in una delle visite periodiche, quando il giudice aveva detto che non era sufficiente andarlo a prender, ma era doveroso che gli adottivi vivessero qualche ora con il bambino il suo inserimento in famiglia affidataria: il bimbo anela a far loro vedere ogni cosa che in un anno ha fatto ed ha vissuto ... ma da parte di questi signori c'è menefreghismo assoluto. E' questo, secondo loro, l'interesse del bambino? E' così che si preparano ad accoglierlo?
Il clima con i servizi, nella giornata di ieri, era molto più tranquillo, ci sono stati scambi di battute e visi più rilassati e la psicologa ha preso atto delle richieste del bambino.
E questo è il dato più importante: finalmente il bambino ha avuto il coraggio di parlare, di chiedere, di esprimersi ... e ha fatto richieste importanti di cui la psicologa ha preso atto con soddisfazione. non voglio che gli adottivi vengano a trovarmi nel periodo pasquale (motivo, pensa il mio amico, perché Pasqua è festa di famiglia e lui sente quella del mio amico come la sua vera ed unica famiglia); non voglio che sia consegnato (come un pacco) agli adottivi quando verranno a farmi visita ... voglio che vengano a prendermi a casa.
I servizi hanno chiesto anche la possibilità di parlare con il bambino in luogo neutro per circa un'ora ... ed è lì che il clima si è disteso. Il piccolo deve aver detto cose che, finalmente, almeno lo spero, hanno toccato le corde del cuore della psicologa.
Il mio amico non si illude. La strada è ancora irta di difficoltà, ma quel che conta è il bene del bambino, e solo quello.
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