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ciao sono da poco iscritta a questo forum ma mi sento di condividere con voi la mia storia:da cinque anni abbiamo un meraviglioso bimbo in affido, è stata una pronta emergenza nel giro di un'ora era a casa nostra poichè abbandonato all'asilo .Da qui è iniziata una avventura bellissima con lui ,la nostra famiglia (noi avevamo una figlia di 9 anni)era completa elo è diventata ancora di più con la nascita di chiara 9 mesi dopo.Ma è iniziato qualche mese dopo un calvario con i genitori naturali che, essendo persone disturbate,hanno deciso di rendere la nostra vita un inferno pieno di pedinamenti, telefonate anonime giorno enotte(abbiamo cambiato5 volte il numero)minacce di morte,carabinieri in casa che ci scortavano ,ingiurie e falsità scritte direttamente sui giornali locali.Noi in tutto questo abbiamo pensato al bene di R.e non abbiamo risposto se non esasperati con una azione legale suggerita dai sevizi sociali che sostenendoci ci chiedono di non mollare.Ora dopo due C.T.u siamo un pò stanchi vorremmo solo vivere con i nostri bambini serenamente ,possibile che la nostra vita sia sempre subordinata a visite dallo psicologo del tribunale e del servizio affidi, collloqui in questura ,visite della polizia ,tensione ...Lo soche che era da mettere in conto e so che per il bene che vogliamo a R.non molleremo e seguiremo con serietà e correttezza il progetto iniziale ma c'è permesso ogni tanto dire che siamo stanchi ...c'è permesso chidere di essre ascoltati e supportati e tutelati da chi di dovere...
Vi prego, tenete duro. Ho appena vissuto l'esperienza di una famiglia amica che ha "mollato". Vi assicuro, nulla di più devastante per l'affidata e gli affidatari, ma soprattutto per i figli naturali che hanno vissuto lo strappo dalla sorella in un modo che definirei straziante.
Alzate la voce con chi di dovere per ottenere maggiore protezione oppure, se è possibile, fate come noi lo sforzo di conciliare, se è possibile, con la famiglia naturale. Incontri protetti, qualche telefonata, insomma, abbiamo imparato che concedere qualcosa è servito a tutti per ottenere meno tensioni nella vita di tutti i giorni.
Certo, questo non si può fare da soli, ma si può pretendere da giudici e servizi che svolgano anche in questo tipo di situazioni il loro lavoro.
Vi penso da lontano e spero che il mio pensiero vi possa un poco sollevare dalla fatica.
Ma più di tutto, sono sicura, sarà d'aiuto il sorriso del vostro bambino.
P.S. la psicologa che ci segue ci ha insegnato che dire anche sono stanca, non ce la faccio più, a voce alta è un nostro diritto, concedetevelo, quando ne sentite il bisogno. Anche questo vi sarà d'aiuto!
Oh se l'ho detto, mannaggia quante volte l'ho detto!
Non c'è nulla di male, mia mamma l'ha detto anche lei a sua volta...e ora capisco cosa voleva dire.
La tua situazione mi ha fatto riflettere, mi ha fatto pensare a quanto sono fortunata di aver trovato dei genitori naturali (della mia gigante) che non intralciano, che non mancano di rispetto, che sono discreti, che fino ad ora verso i nostri confronti sono stati comprensivi, che hanno capito il nostro ruolo e che persino ci stimano.
Questo è per me di grande aiuto non solo per vivere serenamente, per vivere senza conflitti, ma soprattutto questo dà la possibilità di vivere alla ragazzina la sua vita senza essere tra l'incudine e il martello. Di assaporarsi le due famiglie indistintamente e con tutto l'amore che ha dentro al cuore.
Le cose che dici, mi hanno davvero fatto pensare a come è triste condurre una vita così, a quanto sia difficile e a quanto avete ragione ad avere una gran voglia di dire siamo stanchi!
Mi spiace per voi, per il bimbo che sicuramente questa situazione le crea problemi.
Pultroppo bisognava tenerlo in conto è vero...ed era il mio terrore.
Forse ho talmente chiesto che venissi ascoltata prima di iniziare l'affido su questa cosa che Dio ha voluto ascoltarmi. E oggi ascoltando la tua storia mi rendo ancora più conto di quanto sono fortunata ad avere accolto una bimba con dei genitori così tranquilli.
Un bacio
si mammamarzia hai ragione ad essere stanca, i conflitti con la famiglia d'origine sfibrano, se poi i rapporti sono del tipo che hai descritto: intimidazioni ecc... non è vita!!!!!!!!! coraggio dai
grazie!Anche se non vi conosco personalmente grazie anche solo di aver ascoltato il mio sfogo.E' vero quando guardiamo gli occhi diR.i dubbi scompaiono la nostra vita senza di lui è impensabile ma qualche volta uno è giusto che faccia i conti con i suoi limiti e li accetti a volte la pretesa di essere perfetta e sempre disponibile per tuutti è faticosa e sicuramente poco utile.Grazie ancora!
Leggendo ciò che hai scritto, la prima cosa che mi è venuta in mente è la grande stima che sia il tribunale, sia i servizi hanno nei vostri confronti ed ho anche pensato che vi stimano al punto da ritenere che l'unica vita possibile per il piccolo R. sia quella con voi.
Dico questo perchè un tribunale, davanti a dei conflitti, anche minori di quelli da te descritti, non ci pensa due volte a far cambiare famiglia al bambino nel tentativo o di calmare i genitori o di allontanarli definitivamente con un'adozione. Se lottano (poco o tanto che sia) accanto a vo, con voi e per il bambino ... significa che ritengono migliore questa situazione rispetto ad altre.
E' giusto non mollare, è giusto essere stanchi.
Credo sia difficile, nel tuo caso, anche se lo ritengo importante, dirimiere le controversie con i genitori naturali perchè ci sono certe cose che appaiono ovvi ai nostri occhi, ma vengono totalmente travisate da chi vuole trovare ogni scusa valida per dare battaglia.
Buona cosa l'azione legale, quantomeno per far vedere che lottate con loro ad armi pari e che non vi fanno paura.
Da quel che ho capito avete tutto il supporto che potete avere (anche se forse è poca cosa e non vi basta), ma sappiate che avete trovato in noi, tutti noi, un sostegno, almeno morale.
Personalmente sono disponibile, anche telefonicamente, se volete sfogarvi ... magari parlando si capisce meglio la situazione e possono venire fuori piccoli consigli.
All'atto pratico, l'unica cosa che mi viene in mente adesso, è la possibilità di darvi "rifugio" per qualche giorno. Se volete e se potete "staccare la spina" dal lavoro, casa nostra è aperta per voi e per i vostri tre figli. Se si riesce (se il tribunale lo concede) potreste non dire nulla ai genitori e farvi qualche giorno senza il pensiero che possano presentarsi o darvi fastidio ... se non fosse possibile non dir loro dove si trova il figlio ... beh, non mi spavento di certo ... lotteremo insieme per arginare questo ciclone ... ho rosicchiato ossi molto duri e non mi fanno certo paura le minacce di questi signori.
grazie per l'invito lo terremo molto in considerazione ma grazie soprattutto per avermi ascoltata !
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