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  1.  

    Si, ne sono convinto, questo è un Miracolo che Dio ha operato servendosi anche di noi.
    Ricordate S.? Il ragazzo giunto da noi all'età di 13 anni e mezzo nell'ottobre del 2003? Violento, nove case famiglia che lo avevano respinto, due adozioni fallite, numerosi educatori mandati all'ospedale? S., lo stesso che il 27 dicembre 2003 mi mise le mani addosso? S., il ragazzo che il 10 gennaio 2004 mise le mani attorno al collo di Roberta e l'avrebbe uccisa se non ci fosse stato uno dei ragazzi più grandi? S. per il quale quel giorno dovetti chiamare la polizia per calmarlo prima ed unica volta che faccio intervenire la polizia per un ragazzo)?

    Prima di arrivare da noi l'unica soluzioen possibile era quella della comunità terapeutica, ma il Signore ha fatto in modo che una brava assistente sociale sentisse parlare di noi e di un altro caso difficile che avevamo risolto e ci interpellò.
    Ero riluttante, risposi con un primo no ... ma evidentemente l'orecchio dell'a.s. captò un ni, piuttosto che un no e continuò a bussare alla nostra porta per due lunghi mesi, ogni settimana.

    Ero spaventato ... eravamo in un periodo difficile ... ma capivo che il Signore stava bussando alla mia porta ... ed aprii.

    Il primo periodo è stato un inferno.
    Se ricordate chiesi aiuto per trovargli un'altra sistemazione, pur garantendo il nostro supporto, ma per noi era troppo difficile ... ma forse eravamo spaventati ed il Signore non la pensava come noi.

    Ci aveva messo alla prova. Voleva vedere se veramente eravamo famiglia come gli dicevamo, oppure una delle tante comunità che alla prima lo avrebbero mandato via.
    Dopo l'intervento della polizia preparò le sue valigie e lo trovai in camera ad aspettare.
    Pensava che sarebbe stato mandato via.
    Gli dissi che questo non sarebbe successo se lui avesse voluto il nostro amore ....
    non ha più messo le mani addosso a nessuno, anche se tante volte è andato di fuori ... ma si teneva le mani dietro la schiena, sapendo che avrebbe rischiato grosso.

    Lo scorso anno i professori ci telefonavano un giorno si ed uno si per chiederci di intervenire su di lui: non sta in classe, prende le cose ai suoi compagni con prepotenza, è strafottente, si arrabbia per nulla, è minaccioso.

    Quanti dialoghi, quanto amore gli abbiamo dato ed ecco il Miracolo.
    Non un atto eclattante, un fatto avvenuto in un giorno.

    Il Miracolo è lui stesso, un S. nuovo.

    Ieri a cena Roberta tira fuori tre pagelle e c'era quella di S.
    Legge: l'alunno ha un comportamento rispettoso, si impegna in classe ... e giù complimenti a non finire. Inoltre ... una sola insufficenza e tutti suff. e buono.

    Non sono facile alle lacrime ... ma ieri ci è mancato veramente poco.

  2.  

    Cosa siognifica tutto questo?

    Mai spaventarsi ... buttarsi senza paracadute ... noi lo abbiamo fatto ed ecco il risultato.



    Quasi una risposta di Dio a domande insistenti di questi giorni.



    Domani infatti vengono i servizi sociali di ... per proporci un caso, già annunciato difficile ... molto difficile.

    Fino a ieri ero molto in dubbio se accettare ... ma ieri sera .... ieri sera ho come sentito la voce di Dio che mi diceva ... potete farcela, S. ne è un esempio.

  3.  

    Lo so, lo so, siete curiosi.



    E le altre due pagelle? Di chi erano? Come sono andate?

    Una è di R., grande soddisfazione anche per lui. Professori contentintissimi sia del comportamento che del profitto ... ed anche lui era uno di quelli che a scuola era considerato un tremendo, tenuto sotto stretto controllo. Lui si era allontanato da noi da Aprile a Settembre e in quel periodo aveva fatto di tutto e di più ... ma poi, come il figliol prodigo, era tornato a bussare alla nostra porta dicendo "solo qui posso essere aiutato a cambiare strada" ... e devo dire che grande parte l'hanno avuto due splendidi genitori che hanno riconosciuto un loro errore e sono riusciti a sacrificarsi mettendo al ragazzo un muro e non dandogli alternative.



    La terza, purtroppo, è un'inversione di tendenza ... lo scorso anno parlavano bene di M, quest'anno dicono che è maleducato, scorretto e non c'è verso di tenerlo in classe.

    Non ci ha rovinato la festa .... ci ha solo riportato con i piedi per terra facendoci capire che tanta strada deve ancora essere fatta e stolto sarebbe colui che pensa "sono arrivato, la mia missione è finita".



    La nostra missione non è finita e mai finirà.



    Un appello: non spaventatevi. Buttatevi senza paracadute. Accogliete in casa anche chi è difficile ... ha soltanto bisogno di Amore, lo stesso Amore immenso di cui tutti noi abbiamo bisogno.

    •  
      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime9 Feb 2006 modificato
     

    Tu non sarai "facile alle lacrime" ma io penso proprio di esserlo... sto scrivendo e non vedo bene i monitor perchè ho gli occhi pieni di gioia.. gioia per S. soprattutto... gioia perchè il Signore c'è sempre e ci mette alla prova e ci indica la strada da seguire... e poi sta a noi dimostrargli che non si sbagliava.. che ce la potevamo fare... a una settimana dall'inizio del corso per l'affido mi vengono in mente mille domande.. mille dubbi... e forse è normale che sia così... ma poi stamani leggendo le tue parole mi sento piu forte .. mi sento di avere comunque una persona splendida come te capace un domani di darmi consigli nel momento del bisogno...

    SONO FELICISSIMA DI S. veramente dal profondo del mio cuore e tu sai bene perchè...

    perchè non ho dormito un po di notti pensando di aver agito male.....

    Un abbraccio a tutti voi... a presto

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime11 Feb 2006 modificato
     

    Sono felice di come vanno le cose, soprattutto sono felice per S. BRAVO S. BRAVO!!!!!!

    Allora dite che anche io avrò speranze per la mia gigante per la scuola?

    La gigante non si impegna, ha l'insegnante di sostegno ma oltre alla sua grossa fatica è una gran lazzarona!

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime12 Feb 2006 modificato
     

    forse alissa non è lazzarona la gigante ma non è interessata, ed allora il gran quesito è: come farla interessare? chiaramente dipende tanto dagli insegnanti, hanno la carismaticità di coinvologere gli alunni che fanno più fatica? e il sostegno è dato solo per far loro eseguire le operazioni o per far sentire protagonisti anche coloro che altrimenti non lo saranno mai?ehhhhhh si qui avrei molte altre cosa da dire, ma mi fermo!

    no anzi vi riferisco il ricordo di un ragazzo ormai uomo, (non un mio affidato, ma figlio naturale-perciò vedete che la regola vale per tutti), "con l'insegnante di musica alle medie sono persino riuscito a suonare il flauto, proprio io!!!!!!!", ed aggiungo anch'io proprio luiiiiiiiiiii!!!

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime12 Feb 2006 modificato
     

    Credo hai ragione Rosa,

    credo hai colpito in pieno, ma non sappiamo nemmeno noi come aiutarla oltre che a spiegarle, ad aiutarla, a elogiarla quando riesce in qualcosa, oltre che a stimolarla...non sappiamo nemmeno noi.

    Ogni tanto oltre gli elogi le faccio invitare amiche, la premio...ma non sempre si può premiare per un proprio dovere, se no non lo vede più come un dovere no!

    Se avete consigli da darmi, sono qui ad acchiapparli a braccia aperte.


    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime13 Feb 2006 modificato
     

    ciao alissa, un progetto educativo quale è la crescita dei nostri figli deve essere condiviso da chi se ne occupa, insegnanti compresi per la loro parte, a questo punto mi viene proprio da dirti che la non riuscita scolastica non deve farci sentire in colpa quando noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo, tieni presente però che tutto quello che è importante per lei è avere una famiglia che sostituisca la sua, e voi lo state facendo, questo è fondamentale, la scuola beh si insomma non la metterei sullo stesso piano, senza contare che se ha un sostegno ed un vissuto problematico, beh ripeto la scuola.......con la confusione che ha in testa......sono altri i suoi pensieri! anche se voi state dandole molto.........notte e coraggio!

    •  
      CommentAuthoralekarl
    • CommentTime13 Feb 2006 modificato
     

    Ciao Alissa,

    noi abbiamo investito molto sul discorso scuola, perché per noi è l'ambiente nel quale vive e nel quale il nostro ragazzo si trova a confrontarsi con gli altri. E' arrivato da noi che iniziava la prima media, ora è in terza ...

    Purtroppo il problema risiede proprio nella scuola e nella voglia di mettersi in gioco dei professori.

    La classe è molto confusionaria, a lui basta un niente per distrarsi, i professori cambiano atteggiamento in continuazione confondendo ancora di più la percezione che questi ragazzi hanno degli adulti!

    E' più facile "compatire" il ragazzino e lasciarlo da una parte che investire tempo per cercare di convincerlo a fare qualcosa!



    All'inizio c'erano veramente problemi di comprensione dovuti soprattutto a lacune accumulate durante le elementari: l'ho aiutato giorno per giorno a leggere, capire, ripetere quello che doveva studiare, spiegando in modo semplice ogni argomento.

    Si è sentito più inserito nella classe perché riusciva a rispondere dalle interrogazioni dal posto e gli altri ragazzini non lo trattavano più come un portatore di handicap anche se rimpiangeva i tempi delle elementari quando chiedeva all'insegnante di sostegno di avere 10 e lo otteneva senza nessun "merito" se non quello di essere "proverino".

    Nonostante tutti i nostri sforzi e i colloqui SETTIMANALI con la professoressa rappresentante del consiglio di classe non siamo mai riusciti a fornire una visione coerente della scuola e dell'impegno che rappresenta.

    Ancora oggi, come può, cerca di nascondere i compiti, di mascherare le interrogazioni o i compiti in classe andati male.

    "Manipola" tranquillamente i professori raccontando che lo sottoponiamo a chissà quali ingiustizie e che deve tornare in casa-famiglia da un momento all'altro e cose del genere

    Quello che abbiamo ottenuto con 3 anno di impegno costante è che non abbia più l'alibi che non riesce a fare le cose, ma la consapevolezza che è lui che non le vuole fare! E non è poco!

    Stiamo combattendo perché lui si senta "normale" e si comporti come un ragazzo "normale" e venga trattato come tale e perché capisca che le cose vanno fatte, anche se non ne ha voglia.

    Stiamo battendo sul punto che non è importante il risultato, ma l'impegno dimostrato!



    Se il nostro comportamento rimane coerente piano piano inizia a crederci anche lui e scopre che è meno faticoso cercare di fare le cose al primo tentativo e poi avere tempo libero per gli amici e i giochi che litigare ogni giorno e trovarsi dei "genitori" arrabbiati.



    Vedrai che anche la gigante capirà che la tua richiesta di impegno è un segno di amore nei suoi confronti! Ci vorrà tempo ...



    Alessandra

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime13 Feb 2006 modificato
     

    Che fatica però!