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      CommentAuthorcoraggio68
    • CommentTime9 Jan 2006 modificato
     

    ciao a tutti,
    sono nuova, mi sono iscritta qualche tempo fa a questo meraviglio sito, ma dovevo metabolizzare un po' la cosa!
    dopo all'incirca 6 mesi, mi sento finalmente libera perché abbiamo preso una decisione!
    Spiego brevemente!
    io e mio marito abbiamo fatto da poco domanda di adozione e stiamo ancora agli inizi, e cioè non abbiamo neanche fatto un colloquio con gli ASS.
    Stiamo frequentando però da circa 6 mesi una casa famiglia tramite un'associazione di volontariato di cui facciamo parte.
    Abbiamo conosciuto 2 bimbi e piano piano si è creato un sentimento forte ma così forte che non riusciamo a pensare ad altro che a loro: tutto il santissimo giorno! però non ci sentivamo pronti. Siamo giovani, e questi bambini hanno 9 e 12 anni.. non ci sentivamo in grado, ci sentivamo un po' inesperti! ma il punto è che quando si provano certi sentimenti si deve per forza andare avanti. Abbiamo quindi parlato con la casa famiglia che ci ha detto che Affidamento e adozione sono due percorsi incompatibili e sono sconsigliati dai servizi sociali, e quindi che avremmo dovuto scegliere!
    noi non ci sentiamo di scegliere. ci vogliamo creare una famiglia. quindi, a questo punto la mia domanda è: dove mi posso rivolgere per avere più informazioni? c'è qualche normativa in vigore?
    Grazie per tuti i vostri suggerimenti.

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      CommentAuthorrosa
    • CommentTime9 Jan 2006 modificato
     

    sono incompatibili perchè le attese sono diverse, anzi diversissime tra un'esperienza e l'altra.

    però conosco famiglie adottive ed affidatarie insieme ma



    a) hanno sperimentato la genitorialità naturale prima di entrambe le esperienze e/o

    b) hanno fatto esperienza da molti anni nel campo dell'affido e/o dell'dozione



    in pratica è necessario aver soddisfatto la naturalissima aspirazione di procreare o di occuparsi di qualcun altro al di fuori di noi........solo che questa naturalissim aspirazione deve essere declinta e gestita nel modo più corretto possibile nei confronti dei bimbi a secondo delle situazioni,in pratica non basta dire io sono per te - bisogna saper dire io sono per te fintanto che.......sembra facile ma non lo è nemmeno coi figli naturli.



    comunque voi diverrete senz'altro una bellissima famiglia, auguriiiii






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      CommentAuthorcoraggio68
    • CommentTime9 Jan 2006 modificato
     

    grazie Rosa per la tua risposta.

    però ti volevo solo dire che sarebbe un affidamento sine die, cioè a lungo termine fino alla loro maturità, ed è per questo c he secondo me non ci sarebbe poi grande differenza con un bimbo adottato, e forse solo per la legge.

    per quanto riguarda la naturale aspirazione di procreare, ti posso dire che io non posso e non potrò mai procreare. E' un dato di fatto che ho assimilato con serenità, anzi credo che non ci sia assolutamente differenza tra un figlio naturale e un figlio "acquisito". Anzi ti posso dire che la nostra sarebbe una famiglia di "cuore" dove tutti i membri si saranno scelti con il cuore.

    non so se riesco a spiegarmi!

    C.

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      CommentAuthorrosa
    • CommentTime9 Jan 2006 modificato
     

    eccome ti sei spiegata benissimo e ti ringrazio!certo che se fosse un affido sine die sarebbe proprio come un adozione!un abbraccio coraggio68,spero proprio che TANTI BIMBI vi incontrino o in un modo o nell'altro.ciaooo

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime9 Jan 2006 modificato
     

    Prova a pensare, meditare anche se siete pronti ad accettare a condividere questi bimbi con la loro famiglia, sempre se hanno la possibilità di vederli, come nella maggior parte dei casi.

    Insomma sta solo a voi, al vostro cuore, alla vostra mente, dopo esservi fatti mille domande, mille scrupoli, a darvi una risposta...andate...dove vi porta il cuore.

    Anche se adozione e affido sono DIVERSE. Nell'affido non ti appartiene, ti appartiene con il cuore, con l'affetto...ed è condiviso con altre figure.

    Buona scelta!

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      CommentAuthorcoraggio68
    • CommentTime10 Jan 2006 modificato
     

    grazie a tutti per la vs. risposta.

    oramai, nel mio cuore, non c'è più possibilità di scelta.

    non possono vedere i genitori, per motivi molto gravi, ma hanno zii, nonni, cugini (che non gli hanno voluti! cmq), ma sempre parenti. e sono convinta che devono continuare (sempre se i servizi sociali lo reputano giusto) ad avere contatti con loro.

    io voglio solo fare da seconda mamma per loro, aiutarli a crescere, e dare loro tutto quello che posso. Credo che sia quello che si fa per un figlio! ma visto che non ne ho mai avuti non posso saperlo con certezza. Quello che so è che gli voglio tanto tanto bene!

    Basterà??

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime10 Jan 2006 modificato
     

    Da come parli, il tuo cuore ha già deciso...vai avanti allora!
    L'unica cosa che credo sia giusta è per il momento accantonare l'idea dell'adozione perchè per ora non sarebbe giusto ne per loro, ne per voi proseguire.
    Pultroppo la scelta dell'affido, come qualunque altra scelta ha bisogno di rinunce, di spazio, di tempo da dedicare solo alla scelta che si è fatta. Ti parlo così perchè anche il mio percorso è stato simile. Solo ora dopo tre anni che abbiamo scelto la mia gigante nella mente si sta facendo spazio ad altri pensieri.
    Proponiti per l'affido di questi due bimbi se è una cosa che ti senti veramente dentro.
    Un grosso in bocca al lupo!
    A volevo dirti: SI E' FAMIGLIA A TUTTI GLI EFFETTI E TE LO SENTI PROPRIO DI ESSERLO, ANCHE SE AFFIDATARI!

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      CommentAuthoralekarl
    • CommentTime10 Jan 2006 modificato
     

    Ciao coraggio68,
    dato che ho vissuto un'esperienza abbastanza simile vorrei scriverti un paio di pensieri che mi sono venuti in mente leggendo il tuo primo messaggio.
    Abbiamo in affidamento (ufficiosamente da ottobre 2003, ufficialmente da agosto 2004) un bambino che a giugno ha compiuto 13 anni.
    Anche noi abbiamo avuto il contatto direttamente con la casa famiglia che lo ospitava perché è nello stesso isolato di casa nostra e si trova nella stessa struttura che nostra figlia (a settembre ha compiuto 11 anni) frequentava per il centro estivo.
    Amore a prima vista e tanta tenerezza ... entusiasmo tale da annebbiare la vista fino ad arrivare a negare l'evidenza! L'assistente sociale ha provato a riportarci con i piedi per terra, ma alla fine ha deciso che non poteva rischiare di sprecare l'occasione di gestire un affidamento familiare per un bambino che altrimenti sarebbe diventato maggiorenne in casa famiglia (i genitori - separati - che incontra ogni 15 giorni hanno perso la potestà genitoriale).
    Dopo poco tempo è uscito fuori il vero carattere del bambino che aveva adottato inizialmente un comportamento molto affettuoso per suscitare tenerezza e farsi accettare.
    In realtà l'esperienza all'interno di una famiglia si è rivelata molto più difficile delle sue aspettative, visto che era abituato a vivere di espedienti e "manipolare" gli educatori (purtoppo, la struttura che lo ospitava non rispecchiava una vera casa "famiglia" dal momento che i responsabili vivono in un altro luogo e sono presenti lì - soprattutto la "mamma" - solo fino al primo pomeriggio, aiutati da un gruppo di educatori non molto motiviati in attesa di collocazione migliore!).
    Tanti alti e bassi, ma proseguiamo nonostante le difficoltà!
    L'affidamento comunque è di 2 anni in 2 anni per legge, quindi ad agosto 2006 dovrà essere confermato, questa volta anche con il parere del ragazzo che avendo raggiunto i 14 anni pùo intervenire in maniera attiva.
    Il grande sforzo che stiamo facendo è di fargli accettare che all'interno della famiglia esistono comunque delle regole e non si tratta solo di sfruttare al massimo gli altri componenti per raggiungere i suoi obiettivi. E' abituato a pretendere dalla vita, visto che lui è sfortunato ... E' giusto che abbia l'amore e l'attenzione che non ha avuto in passato ed è quello che stiamo cercando di dargli da 2 anni e mezzo a questa parte! Ma la sensazione che abbiamo è che lui viva da noi come se stesse in albergo!
    Perdonami il lungo sfogo, non voglio demoralizzarti, vorrei solo che ti rendessi conto dell'impegno al quale vai incontro.
    Sono d'accordo con alissa per il fatto che se ti impegni con questi 2 bambini non avrai le risorse (di tempo, emotive, ecc.) per gestire l'adozione. Prima che il rapporto si consolidi davvero deve passare un bel po' di tempo. Già non è stato semplice con una figlia naturale dal carattere molto aperto e accogliente, pensa come potrebbe essere con bambini che stanno ricostruendo con te la loro vita...
    A quel punto due genitori da soli non bastano, c'è bisogno di un insieme di persone più numeroso e altrettano affiatato.
    un grandissimo "in bocca al lupo" e un abbraccio sincero
    Alessandra

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      CommentAuthorCarmelaromana
    • CommentTime10 Jan 2006 modificato
     

    Potreste dirmi quando i genitori perdono la patria potesta? Grazie

    Un grosso abbraccio a tutti

    Carmela

  1.  

    I genitori perdono la patri potestà quando il giudice decide che non ci sono più speranze che diventino "bravi genitori" per quel bambino, oppure quando sono irreperibili nonostante lunghe ricerche.

    Le motivazioni che portano a questa decisione sono le più varie e dipendono anche dalla valutazione di un giudice.

    Quali? Difficile dirlo, sono tante: violenza, pedofilia, disinteresse, vagabondaggio, delinquenza ad alti livelli, prigionia a lunghissimo termine.

    Ognuna di queste cose non rappresenta però da sola una motivazione sufficiente per la perdita della patria potestà.

  2.  

    Carissima Coraggio, come già ti dissi al telefono, e qui scrivo a beneficio degli altri e della discussione, non ci sono per legge motivazioni di impedimento all'adozione se si sta facendo affido. Certo che quello che è stato detto mi trova d'accordo. L'affido non è una passeggiata e forse occorre aspettare un po' di tempo prima di iniziare un'adozione. Quanto tempo? La risposta arriva da Alekarl ... quando sarai pronta lo saprai. Chiaramente dipende dai bimbi e dal rapporto che con loro si instaura. Un po' come partorire un secondo figlio. Per qualcuno ci vogliono due anni, per altri tre o quattro, per altri ancora il rapporto è talmente buono da poter pensare ad un'adozione dopo pochi mesi. Fatti consigliare anche da chi sia più esperto, come la psicologa che segue il casa dei bambini di cui ci parli.

    In ogni caso, avendo avviato adesso le pratiche per l'adozione, sicuramente passerà un po' di tempo prima che ti propongano un bambino.

    •  
      CommentAuthorsoleil
    • CommentTime11 Jan 2006 modificato
     

    ciao a tutti, sono silvia e sono rimasta lontana per un po' di tempo, molto indaffarata con i miei tre turbolenti e impegnativi ragazzi.

    del resto nel leggere le discussioni nel forum ho sempre trovato ampie e intelligenti riflessioni, nelle quali un po' per timidezza un po' per mancanza di tempo, non ho voluto mettere bocca

    ma coraggio68 mi è così vicina come esperienza che devo intervenire.

    nel '93 stavo per affrontare il percorso per iniziare le pratiche per l'adozione internazionale quando i servizi sociali della mia città mi hanno contattato per chiedermi di prendere in affido due sorelline. fin dal primo istante, dalla prima sillaba il mio cuore ha detto sì, ma ho razionalizzato e , dopo discussione molto seria con mio marito, abbiamo detto sì anche con le parole e i fatti.

    Abbiamo iniziato un percorso di affido direi piuttosto "facile" le bimbe erano piccole e tanto bisogno di affetto avevano, da spianarci la strada e indicarci il" verso" giusto per avvicinarle.

    il primo anno è stato il più complesso perché abbiamo dovuto imparare ad amarle senza quel senso di possesso che tutti i genitori provano per i figli "propri", ad amarle e proprio per questo insegnare loro ad amare i loro genitori naturali e prepararle a tornare da loro. Un po' doloroso, dal punto di vista dell'ego....................

    ma magicamente tutto questo esercizio d'amore ci ha preparati e rafforzati nel perseguire la strada dell'adozione , che si è concretizzata nell'ottobre 1995 con un bel ragazzino di 9 mesi!!!

    e si è creato il trio più armonioso che conosca, ricco di tutte le contraddizioni, emozioni, frustrazioni e sentimenti di un rapporto normalmente familiare. Io dico sempre che la nostra famiglia è "una famiglia inventata" ma alla fine, ci credete??? ci somigliamo pure. E i genitori naturali delle bimbe?? li abbiamo fatti sposare, abbiamo fatto i testimoni, adesso hanno un'altra bambina, che curano molto meglio di come hanno fatto a suo tempo con S.e F., li seguiamo, ma le bimbe, con disposizione del tribunale, sono ancora con noi per motivi di studio!!!

    forse è vero quello che mi dicevano quando avevo una fifa matta di non farcela: l'amore non si divide, si moltiplica,

    coraggio, una mano sul cuore e fai quello che veramente ti senti di fare.

    ciao a tutti Silvia


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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime11 Jan 2006 modificato
     

    SIGH GRAZIE...

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      CommentAuthorsasaso
    • CommentTime11 Jan 2006 modificato
     

    Ti racconto la mia esperienza: mentre aspettavamo l'idoneità per l'adozione, eravamo giovanissimi e senza figli, per uno strano e complicato caso ci siamo trovati a frequentare un corso sull'affido in un istituto per minori. Lontana da noi l'idea di affido, volevamo conoscere altre coppie ed eravamo un po' curiosi sull'argomento. Frequentando il corso e cominciando ad aiutare come volontari i bambini abbiamo avuto modo di capire cosa vuol dire essere privi di una famiglia. Un giorno la suora responsabile dell'istituto ci ha chiamato e ci ha proposto in affido temporaneo una bambina di tre mesi che preferiva affidare ad una coppia piuttosto che istituzionalizzare in età così tenera. L'affido era per pochi mesi. Ci abbiamo pensato uno o due secondi, poi abbiamo subito accettato. Dopo una settimana la bimba era con noi. Potrai immaginare l'emozione e l'impegno, l'amore che subito è scattato, il coinvolgimento totale che ci ha preso. Intanto il tribunale ci ha concesso l'idoneità: bene, per ben nove, dico nove volte, sebbene fosse nota la presenza di una bimba in affido, nell'anno dell'idoneità il tribunale ci ha convocati per proporci delle adozioni. Noi abbiamo ogni volta rifiutato, perchè consapevoli che l'impegno per la bambina in quel momento non lasciava spazio ad altri "inizi", ma questo dimostra che il tribunale non "punisce" gli aspiranti genitori adottivi qualora siano anche affidatari. La sorte ha poi voluto che la bimba rimanesse con noi e che quattro anni dopo abbiamo potuto addirittura adottarla. Quando siamo stati pronti siamo ripartiti con un altro affido, che tutt'ora è in corso, e con un'altra idoneità e siamo certi che il destino ci offrirà quello che più giusto sarà per la nostra famiglia (e già il tribunale ci ha riconvocati per un'altra adozione, che anche stavolta abbiamo dovuto rifiutare perchè pareva coincidente con il rientro del nostro affidato e non ci è sembrato giusto farlo soffrire "come di una sostituzione"). Seguite quindi il cuore per ora, non tanto la testa, saranno gli eventi futuri, il destino, Dio, a concretizzare il vostro futuro.
    P.S: noi la famiglia la "famo strana", la maggiore ha due genitori di pancia (che non conosce ma che sa esistono) e due adottivi, il minore ha due mamme, due papà, otto nonni ecc... ecc...., i bimbi sono fratelli no di nome ma certo di cuore, insomma, però pare che funzioni ed è vero, addirittura anche noi ci somigliamo un pò.....

    •  
      CommentAuthorcoraggio68
    • CommentTime13 Jan 2006 modificato
     

    grazie a tutti quanti per le vs. risposte.

    Purtroppo, siamo ancora titubanti... e vi spiego perché...

    Abbiamo parlato con la suora per chiedere un incontro con gli assistenti sociali di questi 2 bambini che poi sono anche i tutori, per chiedere l'affidamento.

    Il colloquio con la suora è stato molto produttivo, interessante e ci ha fatto riflettere...

    Il problema non è più tanto l'adozione ma più che altro il tempo che noi potremmo dedicare loro.

    Io lavoro fino alle 17,30 e anche oltre a volte, mio marito non torna a casa prima delle 20.. chi si occupa di loro nel frattempo? quindi ci sarebbe anche un problema logistico, che si potrebbe risolvere adesso che vanno tutti due alla stessa scuola, ma poi quando la bambina andrà ai superiori e lei e il fratello avranno scuole e orari diversi, come faremmo? chi porterà loro a scuola di danza, di calcio, o dagli amichetti per i compleanni? si potrebbe pensare ad una baby-sitter! ma allora dov'è lo scopo? a questo punto sarebbe quasi la stessa cosa che stare in casa famiglia...

    mi sono fatta tante domande! non avrebbero bisogno di una mamma a tempo pieno, che si dedichi esclusivamente a loro per darli quell'amore e quell'equilibrio che cmq, gli è venuto a mancare in questi anni? Sopratutto perché so, che di solito, regrediscono un po', cioè vogliono tornare indietro, vogliono bere il latte come i piccoli, soffrono di gelosia, etc...

    e poi c'è il lato economico... non ci potremmo permettere di prendere una persona a servizio tutto i giorni... ma visto che non so, come funziona con gli affidamenti, quello che lo stato ti dà per ogni bambino, e non so se è bello parlando con gli ASS, dire: "se mi date i soldi, posso prendere una baby sitter", non so, sono ancora più confusa di prima... non so cosa fare...

    la suora mi ha detto di pensarci molto bene, perché si tratta di materiale umano (non è la sua espressione!) e gli abbinamenti sbagliati fanno dei danni quasi sempre irreparabili...

    Avremmo cmq quasi deciso di lasciar perdere! con un rammarico che voi non immaginate, e una tristezza nel cuore!

  3.  

    Il dedicarsi a tempo pieno non è una questione di tempo, ma di qualità.
    Vuol dire che quando ci sei ... CI SEI!!! Che quando il lavoro te lo consente, il tempo lo dedichi a loro ritagliando più spazio per loro che non per te personalmente.

    Economicamente parlando, i comuni danno tra i 400 ed i 600 euro mensili a bambino. La cifra scende di poco se trattasi di fratelli.
    Il problema del tempo libero e del lavoro non esiste. Se c'è amore non lasciate perdere, andate avanti. Loro hanno bisogno di sentirsi amati.
    I miei genitori lavoravano entrambi tutto il giorno ... eppure sono stato tanto amato, anche se passavo molto tempo da amici, nonni, baby sitter. Ma quando stavamo insieme, specie con la mia mamma, era una gioia ed un'armonia senza fine.
    I servizi sociali danno comunque aiuto fornendo persone che supportino gli affidatari.
    Infine ... se il problema adesso non sussiste perchè frequentano la scuola ... vuol dire che non c'è un problema. Il futuro potrà anche cambiare, ma le soluzione, se si vuole, si trovano sempre.
    Ci sono molti centri di aggregazione per ragazzi, associazioni, centri culturali e sportivi, del comune e privati (laddove si paghi, i servizi sociali possono intervenire econmicamente).
    Quando poi saranno alle superiori potrebbero trovare un'amico i cui genitori possano accogliere i o il ragazzo in affido nel pomeriggio a fare la lezione e giocare fino al momento in cui tu sarai pronta dal lavoro.

    Non dire che con voi o in comunità è la stessa cosa ... perchè non è così. Assolutamente!

    Se questi ragazzi sono affezionati a voi e voi a loro ... non mollate.

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      CommentAuthoralekarl
    • CommentTime15 Jan 2006 modificato
     

    Ciao coraggio68,

    ritorno ad intervenire perché vi sento molto vicini alla mia esperienza!

    Io lavoro come libera professionista, soprattutto a casa, e ho decisamente ridotto la mia attività dopo l'arrivo del bambino/ragazzo in affidamento! Solo ora a distanza di quasi 3 anni riesco a dedicare del tempo al lavoro che non sia "inquinato" dai pensieri legati al ragazzo.

    La situazione era un po' particolare: all'inizio della prima media F. leggeva sillabando, non era in grado di fare divisioni e sottrazioni, aveva un vocabolario molto povero! Per 2 anni ho studiato con lui tutti i giorni, cercando di colmare le lacune accumulate alle elementari dove avevano deciso che era più facile considerarlo portatore di handicap che perderci un po' di tempo.

    L'impegno è servito perché la sua autostima sta lentamente crescendo!!

    Abbiamo seguito anche problemi di salute (occhio pigro, valutazione psicologica e cognitiva per capire se c'era davvero un hadicap, dentista) che erano stati ignorati dalla casa famiglia.

    Il vero problema che ci siamo trovati a gestire è stato quello di poter contare solo sulle nostre forze! Dato il carattere di F. che cerca di evitare ogni tipo di regola, tende a fare la vittima ed è molto bugiardo ci siamo trovati in difficoltà con tutti quelli che hanno provato ad aiutarci quando avevamo bisogno di "lasciarlo" a qualcuno ...

    Morale della favola: molto dipende dal carattere dei bambini e dalla "rete" di aiuti sulla quale tu puoi contare: nonni, zii, amici, baby sitter, ecc. Ritendo che da soli sia piuttosto dura!

    Sono d'accordo con Riccardo che un problema futuro non è un problema, si impara ad affrontare le cose man mano che si presentano perché a volte evolvono in un modo diverso da quello che ti aspetti.

    Tra l'altro, se non mi sbaglio, puoi usufruire dei permessi e delle aspettative legate alla maternità ...

    Sono perplessa sugli importi che ha indicato Riccardo per l'affidamento: a noi riconoscono 250 euro al mese! Nenache puntualissimi!

    Sicuramente la vita in famiglia, anche se con genitori che lavorano fuori casa, sarà sempre meglio della vita in comunità! Tanti bambini (compresa mia figlia) sono stati a doposcuola o centri di aggregazione senza ricavarne grandi problemi. Se la soluzione è vissuta con serenità e senza sensi di colpa sono sereni anche loro!

    L'assistente sociale aveva tentato di dissuaderci più di una volta, ma alla fine ci ha visti determinati e ha "rischiato". Dovete capire quanto siete disposti a mettervi in gioco, perché è un tipo di esperienza che ti assorbe in modo totale (già adesso non fate che pensare a loro ...)

    Non bisogna sottovalutare le difficoltà, ma non si deve neanche lasciare che ci blocchino nelle scelte. Se avete dubbi credo che la cosa migliore sia di continuare con il volontariato, e aspettare che il cuore prenda di nuovo il sopravvento.

    Credo che se si fosse fossilizzata sui possibili problemi e avesse ascoltato la ragione la maggior parte delle famiglie affidatarie non avrebbe intrapreso il cammino ...

    Un abbraccio

    Alessandra

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime15 Jan 2006 modificato
     

    Proprio così, proprio come dice aleKarl....ora ti aggiungo il mio pensiero e la mia esperienza di tutt'ora:

    Alcuni anni fa, dopo la mia disponibilità di affido mi sono state fatte alcune proposte, in quel momento non facevo altro che fasciarmi la testa per trovare soluzioni sull'accudimento, sulla gestione del tempo e per l'organizzazione perchè io lavoravo dalle 8 alle 18. Non riuscivo a trovare soluzioni...così rispondevo: ma io non posso, come faccio lavoro otto ore al giorno!

    Quando si è spalancata la proposta della mia gigante anche io ed il mio cuore ci siamo spalancati, abbiamo pensato, abbiamo discusso a lungo...(io e mio marito) con mille paure, mille incertezze, mille domande ma ci siamo lanciati anche con mille gioie e abbiamo deciso di andare dal datore di lavoro a chiedere una riduzione di orario, cioè passare da otto a quattro ore al giorno. Forse quello era il momento giusto, questa bimba è quella che ci era stata destinata, me lo sentivo dentro ed era così perchè per lei ho avuto la forza e la voglia di modificare la mia vita, di mettere da parte molte cose che prima mi appagavano, di rinunciare in parte al mio lavoro e anche di essere messa da allora in un angolino del mio ufficio...tanto per quattro ore, è meglio chi è presente per otto darle importanza! Ma a me frega niente, ma ORA, e PER LEI!

    Così da allora faccio 4 ore, seguo la ragazzina nel pomeriggio e mi dedico a lei. Certo sono sacrifici, ma l'affido in parte è anche questo: sacrificio. Ma d'altronde se non si è pronti per sacrificarsi un pochino, diventa difficile farlo.

    La mia gigante richiede molto tempo per lei, deve essere seguita nei compiti, deve essere gestita e soprattutto ha bisogno di una figura costante che non ha mai avuto, che le da sicurezza e non si senta un pò di qua un pò di là.

    Per quanto riguarda la retta, la mia è di 330 euro mensili, anche se ormai è da molti mesi che ritarda ad arrivare.

    Per quanto riguarda ai diritti: all'ingresso della mia gigante ho usufruito per un anno l'ora di allattamento (se fai 8 ore sono due ore al giorno per tutti i giorni lavorativi) e anche se io ho usufruito solo di un mese, aspettano 6 mesi di maternità facoltativa visto che aveva 9 anni quando è venuta da noi.

    E poi alle volte nella vita...se c'è qualcosa dentro che veramente te lo senti, bisogna sapersi buttare!

    Pensandoti


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      CommentAuthorsoleil
    • CommentTime16 Jan 2006 modificato
     

    carissimi tutti, ritorno sull'argomento per dire che no, non è uguale affatto alla casa famiglia.............io ci ho lavorato per un paio di mesi quando ero ragazza, era tutto molto "bello e giusto" e facevamo davvero un sacco di cose coi ragazzi.........ma la sera c'era il turno...eravamo tutte diverse.........l'attaccamento era proibiito.....

    ci sono adesso giorni in cui io e mio marito a mala pena riusciamo a parlare coi ragazzi, io ho un albergo, lui un istituto di vigilanza quindi gli orari per noi non esistono........però la notte dormiamo tutti insieme (in casa voglio dire!!) e c'è sempre il tempo per creare i rituali tanto rassicuranti , per la colazione la mattina, per tutti quei gesti inconsapevoli che creano consuetudine e sicurezza......



    invece brutte notizie sul fronte economico: a noi non danno un euro perché il comune in cui viviamo sostiene che, avendo io e mio marito un certo reddito non ci spetta, trascurando un particolare importante: che non siamo noi i destinatari del contributo ma i minori in affido. Ma ormai non ho più nemmeno voglia di lottare..............Pensate che non ci spetta nemmeno aiuto dal punto di vista del ticket, o delle tasse scolastiche...



    quindi non ci fate troppo conto, spero per voi che l'assessore del vostro comune sia una persona intelligfente!!!

    in bocca al lupo

    S.

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime16 Jan 2006 modificato
     

    SOLEIL ciaoooo! ma cosa vuol dire che non siete vi i destinatari del contributo, ma i minori in affido?

    poi cosa intendi che avendo un certo reddito non vi spetta il contributo? ma come viene allora sancito il protocollo d'intesa per il quale avete in affido qualcuno per il quale vi spetto il rimborso spese? dico rimborso spese per il loro mantenimento? cos'è sta roba? in che regione abiti?

    po volevo dire di nuovo che dove lavoravi tu non erauna casa famiglia, ma una comunità alloggio impropriamente chiamata casa-famiglia.....

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime16 Jan 2006 modificato
     

    MI DATE DELUCIDAZIONI SUI TERMINI: CONTRIBUTO ECONOMICO (RETTA) E RIMBORSO SPESE, QUALI LE DIFFERENZE?....



    Per Soleil la cosidetta retta, è un piccolo contributo economico che aspetta agli affidatari, indipendentemente dal loro reddito. Ma, questa Italia...ogni paese ha la sua politica!


    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime19 Jan 2006 modificato
     

    Mi chiedo spesso cosa state pensando, se avete deciso. Sicuramente l'ho già detto in altre occasioni ma lo ridico, sto leggendo un libro di Richard F. Miniter il titolo è: Le cose che voglio di più:una famiglia, una canna da pesca, una famiglia. Di nuovo dico che mi piace da morire, che rivedo la mia ragazzina di prima e di ora, rivedo me in Sue la mamma affidataria, rivivo le emozioni, le lotte e le conquiste del mio affido. Oltre a consigliarlo a tutti, ti dico cosa dice la mamma affidataria alla domanda "che cosa s'impara in una famiglia che in istituto non può insegnarti?"

    lei:"Partocpòaro che diamo per scontato che i nostri figli capiscano. Il fatto che si vada a fare la spesa ogni settimana, che la gente abbia una proffessione e non possa occuparsi esclusivamente di te".

    La quotidianità normalissima. E' di questo che hanno bisogno e che è diverso!

    Un abbraccio

    •  
      CommentAuthorCarmelaromana
    • CommentTime19 Jan 2006 modificato
     

    Ciao Coraggio 68,

    mi ha colpito molto quello che stai vivendo. Non so che decisione tu abbia preso nel frattempo ma volevo esserti vicina e dirti di essere tranquilla. Nei tuoi primi post ho notato questo coinvolgimento per questi due bimbi: so cosa si prova, non riesci per tutto il giorno a pensare ad altro e vorresti che nella tua casa ci siano altri due componenti la famiglia. Poi i dubbi, le incertezze, il tirarsi indietro, la paura dell'ignoto!

    E' stata questa anche un po' la mia esperienza. Per molti anni mi è stato proposto di prendere dei bambini da un istituto per il wee-kend. Ho risposto sempre di no accampando mille giustificazioni più o meno vere. Ma il Signore con noi è molto paziente e sa aspettare, Lui sa quello che è meglio per noi, Lui sa quale è la nostra strada.

    Dopo parecchi anni, senza che andassi a cercare assolutamente di fare questa esperienza, mi si viene a prospettare una cosa ancora più grande: un affido e addirittura un affido per tre bambini fratelli tra loro. Il primo pensiero non ti nascondo è stato quello di farmi una gran risata ritenendo da un lato la cosa assurda e dall'altra pensavo che se questo Signore insisteva così doveva essere poprio una cosa veramente buona per me e per la mia famiglia! All'assistente sociale dissi di non sentirmi pronta per prendere 3 bambini ma che mi sarei adoperata per trovare altre due famiglie, magari vicine alla mia abitazione così i fratelli avrebbero potuto ancora stare insieme. Ci riuscii, anche se feci tanta opera di sensiblizzazione soprattutto per trovare la terza famiglia. E mentre ti sto scrivendo mi accorgo che non potrebbe essere questa per te una soluzione? Trovare un'altra famiglia a te vicina, con la quale magari hai dei legami che possa ospitare uno di questi bambini?

    Ti assicuro è sempre meglio che questi bambini siano in una famiglia anzichè in un istituto o casa famiglia e ogni giorno passato in più lì è fonte di una grande sofferenza per loro e questo te lo posso assicurare avendone una esperienza diretta!

    All'inizio pensavo, date le difficoltà che stavo avendo a trovare la terza famiglia, di prenderne due ma in verità, però, oggi ti dico che forse sarebbe stata una scelta troppo pesante per le mie spalle, perchè quando conosciamo questi bimbi ce ne innamoriamo ed è difficile a volte agire razionalmente. Ma poi ci si scontra con le problematiche a volte pesanti che hanno questi fanciulli e raddoppiare il tutto a volte può farci non sentire in grado! Ma non per questo non bisogna trovare la soluzione del cuore e buttarsi stando però attenti a lasciare anche un po' di ragione cercando di valutare l'esperienza ed adattarla alla nostra famiglia in quanto un fallimento poi è sicuramente distruttivo per gli affidati!

    Non so se sono riuscita ad esprimere quello che volevo dirti, spero che riceverai questo messaggio cercando di trovare in te la tranquillità nel caso tu oggi possa non sentire di affrontare questa esperienza: se la dovrai fare ti si presenterà, di valutare la proposta che ti ho fatto nelle righe precedenti nel caso fossi ancora dubbiosa e se sei credente pregaci su nel convincimento che nell'affido bisogna necessariamente AFFIDARSI ...

    Un forte abbraccio

    Carmela




    •  
      CommentAuthorcoraggio68
    • CommentTime20 Jan 2006 modificato
     

    carissimi tutti...

    ho letto i vostri messaggi con il pianto nel cuore...

    dico cosi, perché purtroppo abbiamo deciso io e mio marito di non fare più niente!

    vi assicuro che non è per vigliaccheria, né per paura dell'ignoto e neanche perché non ci vogliamo sacrificare...

    ma penso di non essere la mamma giusta per loro... ho dei limiti, e davanti ad una scelta cosi importante (non per me ma per loro), per la prima volta nella mia vita ho voluto usare il cervello, e non l'impulsività che mi contradistingue...

    mi rendo conto dei miei limiti, che sono spesso stanca, che mi ammalo spesso perché ho dei problemi di salute, mi rendo conto che sono sola, che siamo soli io e mio marito senza nessuno che ci possa dare una mano nella vita di tutti i giorni.

    Questo messaggio non è un lamento ma la realtà della mia vita, non ho genitori sui quali appoggiarmi, ne zii, parenti, o altro e la stessa cosa per mio marito...

    Credo che nella vita, bisogna cercare di trovare la soluzione più giusta ai problemi... credo che ha ragione carmelaromana e mi ha dato una possibile soluzione....

    ho chiesto alla casa famiglia di prendere almeno i ragazzi il week-end per qualche tempo per cercare di capire, ma niente da fare... non si può. e hanno ragione...

    Immaginate che proprio l'altro giorno la piccolina è andata dalla sua assistente e gli ha detto: "adesso basta. trovami una mamma. non voglio più stare qui."

    Quando l'ho saputo mi è venuto il magone... ma io non sono giusta per loro...

    forse avete ragione, mi sono messa paura... ma per favore, riuscite a capirmi????

    mi sento così sola... e triste....

    aiutatemi voi...

    grazie.

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime20 Jan 2006 modificato
     

    mmmhhhhhh, dunque quando una questione così non si realizza, e può succedere per mille motivi, capita che c'è un perchè (fermo restando il desiderio autentico, la buona fede ecc...),se appunto questo talento all'accoglienza è insito nella coppia, si sposta magari di qualche anno, ma poi lo si realizza.....stai tranquilla che capirete.....quando è il momento. altrimenti significa che sarete chiamati a qualche cosa d'altro....

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime20 Jan 2006 modificato
     

    Quello che dice Rosa è un pò quello che ho detto io, o meglio che volevo dire io....nel mio primo post.
    Insomma ora non sarà il tuo momento, non sarà con loro.
    Ti parlo per esperienza, anche se hai dei problemi di salute, se vuoi davvero amare in quel momento, non ti ferma nessuno. A me non mi ha fermata nessuno!


    A dimenticavo: comunque anche capire i propri limiti, ammetterli è una cosa da apprezzare.
    Immagino che starai male, ma passerà, continua a cercare...prima o poi verrà fuori quello che è destinato per voi. Ti sono vicina.

  4.  

    Anche io ti sono vicino, anche se il mio pensiero va a quei bimbi ... va alla piccolina che chiede una mamma.

    Mi piace essere concreto. Mi piace parlare dei problemi, ma ancor più mi piace cercare di risolverli. Per questo ti chiedo di mettermi in contatto con l'assistente sociale. Magari, tutti insieme, riusciamo a trovare una mamma ed un papà a questi bambini.

    •  
      CommentAuthorcoraggio68
    • CommentTime24 Jan 2006 modificato
     

    <!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font class="pn-sub">Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT class="pn-sub"><BLOCKQUOTE> Per questo ti chiedo di mettermi in contatto con l'assistente sociale. Magari, tutti insieme, riusciamo a trovare una mamma ed un papà a questi bambini. </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->



    Ciao Riccardo, grazie per queste tue parole...

    Ma vorrei dire che la questione ancora non è chiusa qui... dobbiamo ancora parlare con l'assistente sociale.... Abbiamo solo pensato e ripensato e ripensato, forse anche di lasciar perdere, e poi di continuare insomma con una confusione in testa... Visto che il problema principale è la parte economica, mi sento di dover parlare con l'assistente sociale ed esporre i nostri dubbi. A quel punto, deciderà lei cosa fare...

    tutto quello che ho scritto prima, era uno sfogo e forse il fatto di aver pienamente realizzato quali sono i problemi... ma ancora non è finita...

    se ho dato un'impressione sbagliata, me ne scuso... quando ho scritto che avevamo deciso di lasciar perdere, intendevo dire che sono conscia dei problemi e che sicuramente l'ass. sociale mi dirà di lasciar perdere....

    spero di essermi spiegata.... e penso che quella bambina cmq non rimarrà senza una mamma, perché ci sono diversi volontari che hanno chiesto l'affidamento, ma fino ad adesso non c'è stato un vero coinvolgimento da parte soprattutto dei bambini...

    un abbraccio.

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime24 Jan 2006 modificato
     

    una cosa alla volta, vedrai che piano piano..............

    certo che riccardo è un mito!!

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime25 Jan 2006 modificato
     

    x coraggio68....Io sono felice che il tuo pensiero va oltre!!!!!!!!!!!

    •  
      CommentAuthorstefi
    • CommentTime27 Jan 2006 modificato
     

    Da un po' di tempo non mi collegavo al sito, per cui non ho potuto rispondere prima.

    Anch'io mi sento molto vicina all'esperienza di Coraggio68 e racconto la nostra storia, anche se altre volte l'ho già fatto per cui mi scuso con chi leggesse per l'ennesima volta.

    Mio marito ed io abbiamo deciso di affacciarci al mondo dell'affido quando entrambi eravamo molto giovani, avendo comunque in testa l'idea di adottare e quindi di dar vita ad una famiglia fatta di bimbi adottivi e affidatari. Siamo stati messi in guardia sui "pericoli" dell'affido ma ci siamo lanciati e così all'età di 28 anni io e 32 mio marito abbiamo avuto in affido un bimbo di 8 anni. Poco dopo, essendo scattati i 3 anni dal matrimonio, abbiamo presentato domanda di adozione.

    Ora sono passati ormai 3 anni da quel momento e le cose stanno così. Continuiamo ad avere in affido il bimbo che ora è un ragazzino, non abbiamo avuto nessun abbinamento con l'adozione nazionale ma siamo in attesa di un'adozione internazionale.

    Dal punto di vista psicologico la situazione è molto pesante da vivere. Il ragazzino è fonte di tante tensioni e bisogna sceglierlo tutti i giorni. Tante volte mi trovo a dire "Ma cosa abbiamo fatto??!" e ciò unito al fatto che un bimbo adottivo non arriva ed è sempre nei miei pensieri rende la vita difficile.

    Tuttavia, ed è questo il messaggio che volevo lanciare, io penso che quando si sceglie l'affido ci si tuffa in mare: a volte è calmo, a volte agitato, ma comunque tu devi sempre nuotare per stare a galla. E' una sfida quotidiana. La scelta di viverla dipende da noi e forse non dev'essere una scelta troppo meditata. Mi spiego: se noi avessimo dovuto scegliere considerando razionalmente tutti i pro e i contro del confronto con l'adozione e del fatto di non avere figli nostri, non avremmo mai presoil bimbo che oggi è con noi. E, per quanto sia difficile vederlo nella quotidianità, non avremmo mai fatto rifiorire una vita.


    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime27 Jan 2006 modificato
     

    grazieeee stefi

    •  
      CommentAuthorcoraggio68
    • CommentTime28 Jan 2006 modificato
     

    Grazie stefi, e grazie a tutti voi per il vostro appoggio.

    Devo dire che sto passando dei momenti veramente difficili...

    non ho ancora avuto notizie, e tutto tace...

    ma ogni volta che li vedo mi si stringe il cuore...

    speriamo che prima o poi si arriverà alla fine di questa storia...

    qualsiasi sia....

    un abbraccio a tutti...

    per Stefi e carmelaromana: questa sera mi collego e starà sulla chat, se ci siete mi farebbe veramente piacere....

    un abbraccio....

    C.