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  1.  

    Maruen, il mio bimbo di quasi otto anni, l'ho soprannominato bradipo! Conoscete i bradipi? Quegli animaletti che si muovono talmente tanto lentamente che riescono a percorrere pochi metri in tanti giorni? Potrebbe sembrare una cosa da far sorridere e all'inizio forse era così. Ma per me questa è una cosa che è fonte di molto nervosismo con lui. Adesso penserete: "beata te che hai solo questo di problema!" Ovviamente non è affatto così. Questo bimbo ne ha tanti e diciamo che tutto nasce dal suo vissuto e dalla conseguenziale mancanza di autostima. Ma questo sarà un lavoro di anni per tutto il danno che ha subìto nel corso della sua esistenza. Questo lo porta ad avere paura di noi, ad essere il bravo bambino in casa; qui, infatti, assume la veste del bravo soldatino forse per paura di essere spedito al mittente. Fuori invece ... diventa un'altra persona. Dentro di sè si sente un bambino cattivo, un bambino che non riesce a far niente, non gli piace assolutamente andare a scuola, forse perchè lì bisogna imparare e lui pensa di non riuscirci. Sente questa casa piena di regole, forse glie ne abbiamo date troppe mentre prima, a casa sua e poi all'istituto, non ne aveva per niente. Il timore che anche noi l'abbandoniamo gli fa dire un sacco di bugie; arriva ad insistere sulla sua verità e a non ammettere quella vera fino all'estremo delle nostre forze. Da quando ha iniziato la scuola (frequenta la 3^ elementare) l'abbiamo aiutato a studiare storia, geografia e scienze con la sua grossa difficoltà a ripetere. Ma appena arrivato a casa da scuola, davanti a quella pagina da studiare, io gli chiedevo come l'aveva spiegata la maestra. La risposta era sempre una: la maestra non l'ha spiegata. L'altro giorno mi sono arrabbiata e gli ho detto che non gli credevo e l'ho invitato più volte bonariamente a dirmi se la maestra l'aveva spiegata. La risposta era sempre no. Allora gli ho detto che a questo punto sarei andata a scuola, dalla maestra, e lui con una faccia innocente continuava a ripetermi la sua verità. Ovviamente la maestra aveva fatto una lunga lezione su quell'argomento. E io mi sono chiesta se era normale mentire così a lungo anche se sapeva che sarei arrivata alla verità perchè sarei andata dalla maestra!
    Scusatemi lo sfogo, ma è un periodo di tanta stanchezza; bisogna essere tanto sereni per cercare di dare serenità e io molte volte non mi sento all'altezza della situazione. E forse anche il suo essere bradipo, che forse dipende anche dalle sue origini (chissa?) potrebbe essere da me accettato se fossi io in una condizione diversa. Ora però sta diventando una cosa che mi porta tanto nervosismo nei suoi confronti. Stamattina, ad esempio, dopo averlo invitato più volte a sbrigarsi a lavare perchè dovevamo uscire, dopo mezz'ora sono entrata nel bagno e non l'aveva ancora fatto.
    Stasera è così ... scusate lo sfogo ... ma vorrei tanto sapere se dovrò continuare a ripetere 24 ore al giorno la parola sbrigati o arrendermi al fatto che lui è veramente lento!
    Ciao Carmela

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime3 Dec 2005 modificato
     

    Spero che tu non lo chiami mai "bradipo", neppure per scherzo!!

    Secondo me non dovevi neppure pensare a questo soprannome, lui è lento!

    Chissà, nella sua testa, a cosa sta pensando?

    Ciao Paolo.


  2.  

    Scusami Paolo ma se hai letto bene la mia lettera e soprattutto hai letto tra le righe forse avresti capito che di altro avrei avuto bisogno!

    Non hai capito, soprattutto non hai capito che il mio era soprattutto uno sfogo e insieme un bisogno di aiuto e non una richiesta di essere giudicata!

    Scusami Paolo ma se hai letto bene la mia lettera e soprattutto hai letto tra le righe forse avresti capito che di altro avrei avuto bisogno!

    Non hai capito, soprattutto non hai capito che il mio era soprattutto uno sfogo e insieme un bisogno di aiuto e non una richiesta di essere giudicata!

    Beati voi se riuscite ad essere sempre all'altezza di tutte le situazioni che vi si presentano; beati voi se riuscite sempre e diligentemente a trattarli con infinito amore come si dovrebbe fare intraprendendo una strada simile! Io ho voluto raccontare il mio sentirmi inadeguata e forse limitata; io sono qui a chiedermi se è abbastanza quello che gli ho dato oggi e ogni giorno mi sembra troppo poco. Io credo di aver avuto umiltà a mettere per iscritto quelle emozioni che per il momento sto vivendo. Un forum d'altronde credo che serva anche a raccontare le difficoltà, le limitatezze, i problemi connessi a questa esperienza comune e non serve ad essere in vetrina a farci apprezzare o ad autoglorificarci parlando solo delle nostre gesta eroiche, come gli altri ci amano definirci!

    Carmela

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime3 Dec 2005 modificato
     

    beh carmelaromana, a me bradipo non dispiace come soprannome, noi abbiamo chiamato ragazza di neanderthal una nostra accolta, naturalmente solo fra di noi, e nessuno sa quanto l'abbiamo amata, nostra figlia naturale la chiamiamo zitella e nessuno può dire che non è importante per noi, nostro figlio naturale era chiamato puzzolone da piccolo, ed allora????????????????

    •  
      CommentAuthorlucia39
    • CommentTime4 Dec 2005 modificato
     

    CIAO carmelaromana, è da poco che frequento questo forum perchè è da poco che io e mio marito abbiamo deciso di intraprendere la strada dell'affido (e infatti siamo stati a trovare Riccardo ad Orentano e ci ritorneremo presto) e quindi non ho ancora esprienze di bambini in affido. La tua lettera mi ha molto colpito... c'è tanto amore in te e si legge in ogni parola che scrivi. Penso che i bambini abbiano diritto di vederci a volte anche sconsolati perchè imparino a conoscerci meglio e a conoscere meglio se stessi; non possiamo essere credo sempre perfetti avrebbero un'idea della vita deformata; io credo che tu sia perfetta e comunque io fino all'età di circa 13 anni sono stata chiamata "bradipo" da mio fratello piu grande, proprio perchè ho sempre avuto una lentezza pazzesca nel fare le cose.... mi ricordo che andai a vedere sul vocabolario cosa significasse la parola "bradipo" e da quel giorno sicuramente un pochino piu veloce lo sono stata.... per dirti che non devi sentirti in colpa se hai pensato ciò... mi piacerebbe avere la tua grinta (la sento nella tua lettera) la tua dolcezza, la tua autostima, la tua grande voglia di andare avanti nonostante tutto e tutti... spero di poter avere tanti consigli da te quando sarà il mio turno (spero presto)...

    tantissimi auguri e un abbraccio grandissimo a te e al tuo bambino....


    •  
      CommentAuthorsasaso
    • CommentTime4 Dec 2005 modificato
     

    Carissima Carmela, il mio bimbo è un "guerrigliero". Cosa vuol dire? Vuol dire che fa la guerra a tutto il mondo per ogni cosa. Es. il mio piatto è più vuoto, il mio compito è più lungo, il mio bacio è stato più corto, il mio regalo è più brutto, sei più severo con me, è proprio vero (anche se è falsissimo), non sono stato io......ecc..ecc...E via battaglie teribili con urla, strilli, vittimismi, parolacce, calci e pugni anche alle maestre, ecc...ecc... Quando è arrivato, quattro anni fa, la guerra era continua, 24 ore su 24. E tutti a dirci: è impossibile farcela, lasciatelo andar via, vi rovina la vita.....Che carini, è? Ma io ho sempre tenuto duro: sono sempre riuscita a vedere quel "bambino meraviglioso" che era dentro di lui e doveva solo uscir fuori e, a furia di crederci, sono riuscita a farci credere anche lui e gli altri. Ora tutto va meglio. Abbi fiducia, tanta e sempre, consentiti di dire anche a voce alta che non ce la fai più, cerca di trovare un po' di aiuto ed ogni tanto scappa via. Io mi sono accorta che potevo trasmettere calma e serenità solo se ne avevo la forza. Fai il tentativo, anche se sai già che ti imbroglierà, di dargli un po' di fiducia ogni tanto e di credergli anche di fronte all'evidenza dei fatti. Il trucco, almeno così è stato per me, è quello di stabilire, almeno voi due, un rapporto di fiducia, da questo, piano piano verrà il resto.Cerca di permettergli di "usare" la tua energia accompagnandolo a fare le cose, piuttosto che sgridandolo perchè non le fa, e poi tira fuori tutta la pazienza che hai, e anche quella che non sapevi di avere ed abbi fede, le cose miglioreranno piano piano, e un bel giorno, ti accogerai che le cose vanno molto meglio. Per noi le cose hanno funzionato così, e questo non è stato ne' facile, ne' gratuito, non so se puo' andar bene anche per te, ma puoi provare. Spero di esserti stata di aiuto. Se vuoi più informazioni "tecniche" su questo tipo di stategia, peraltro messa a punto con la nostra psicologa, chiedimi e te le fornirò volentieri.

    N.B. ti capisco, ti penso e ti appoggio, tieni duro, devi essere sicura che ce la potrai fare!

  3.  

    Ciao Lucia, ti ringrazio tantissimo delle tue parole. Hai scritto cose su di me certamente immeritate, ma non te le contrasto perchè è questo che tu hai "sentito".

    Ti faccio gli auguri veramente più cari per questa esperienza che stai per intraprendere! Credimi ti sono vicina e stai tranquilla che se riuscirò a continuare in questo forum avrai tutto il mio aiuto e il mio appoggio. Vorrei che raccontassi la tua esperienza e se ho ben capito questi momenti che stanno precedendo la "grande avventura".

    Spero a rileggerti

    Carmela

  4.  

    Carissima Sandra, anche a te un grazie sentito per la tua sensibilità e per le parole donatemi! Ti ho letto molte volte nel forum e mi sei sembrata una persona veramente forte e in molti tuoi post sono veramente rimasta a bocca aperta!

    Grazie per farci conoscere che cosa è la forza, la pazienza, la tenacia, la tenerezza, l'amore e l'andare contro tutti in nome dei propri credi ed ideali è proprio un bell'esempio di vita!

    Certo la tua piccola è proprio una peste e leggendoti mi sono rincuorata del mio bimbo!

    Ma ogni volta che ti ho letto il pensiero è andato sempre ad un libro letto di recente, più che altro una esperienza messa per iscritto vissuta da un'amica di una mia amica la quale scrive della sua bambina presa in Russia con grossissimi problemi e che proveniva da una esperienza tremenda. E' irraccontabile lo stato psicologico di questa bambina quando è stata presa! E soprattutto la sua rabbia, che ha dei tratti della rabbia della tua bimba, che esplodeva 24 ore su 24 come dici tu.

    Questa mamma, insieme alla psicologa, hanno adottato un metodo "di contenimento"; cioè in questi momenti di crisi, lei la stringeva fortissimo a sè, facendole sentire il contatto, contatto che lei inizialmente rifiutava ma con il passare del tempo è andato tutto molto positivamente e questo metodo è risultato molto fruttuoso anche se per la bimba poteva sembrare una sorta di violenza in quanto aveva paura del contatto fisico.

    Mi piacerebbe fartelo leggere ma non saprei proprio come fare.

    Mostrati sempre forte, Sandra, quale sei, soprattutto con lei. Non farti mancare di rispetto, deve capire che è la prima regola. E comunque loro cercano, come qualsiasi altro bambino, di misurare il tuo limite, e provano sempre a vedere fino a che punto i grandi possano arrivare.

    Tu sei l'adulta e sei la persona che le vuole bene; devi farle capire che quando si ama e si ama con trasporto il bene ritorna sempre indietro, come un boomerang.

    Ciao a rileggerti

    Carmela


    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime4 Dec 2005 modificato
     

    Ciao Carmelaromana,

    io sono Alissa, mamma di una sola bimba di undici anni (affidataria). Se hai letto un pò il forum puoi capire che anche io vivo molte ansie, molti nervosismi e molte rabbie ma con questo credo ugualmente di essere all'altezza di fare da mamma a lei, anche se spesso ho creduto il contrario, anche se mi son sentita cadere le calzette alle caviglie, anche se alle spesso credevo di non farcela, anche se alle volte penso di essere una bomba che da un momento all'altro possa esplodere...poi passa tutto e mi ricarico per la prossima guerretta.

    Credo che solo il fatto che la mia provocatrice folle (io la chiamo così, altre volte invece stressosa)

    sia qui con noi, non sia tanto per puro caso.

    Proprio ieri a un gruppo di persone interessate all'affido ho raccontato la mia storia e alla fine mi son ritrovata a dire queste parole: "sono convinta che ora come ora non potrei immaginare la mia vita diversamente, la risceglierei ancora nonostante le urla che mi faccia fare. E risceglierei proprio lei, nessun altro prima di lei".

    Infatti io sono fiera di averla scelta, di essere qui con questa storia e di fare ogni giorno concorrenza a tarzan.

    Certo alle volte è stressante, ti capisco anche perchè la mia ragazzina è pressapoco come il tuo bimbo. L'insegnante non spiega mai nulla, non da mai nulla da fare e c'è un sbrigati per ogni cosa. Le bugie poi...non ne parliamo riesce a convincerti anche che siano verità.

    Oggi come oggi, credo che lei sia semplicemente così: una con il ritmo lento, senza la voglia di capire cosa sia un dovere, con la testa sempre fra le nuvole tanto che credi non ti stia neanche ascoltando quando parli...

    mi sento responsabile nel trasmettergli queste cose a più non posso, a insegnarli a capire, ma non posso fare altro di più se non continuandoglielo a ridire.

    Questo per farti capire che sei in una situazione normalissima, che non sei l'unica, anzi...probabilmente sei più vera di tante persone con le loro belle parole....magari sarebbero le prime ad esplodere. O magari, chissà meglio di noi.

    Non sentirti giudicata, o meglio non dare peso. Pultroppo partecipare a discussioni, esporsi, vuol dire anche questo. Acchiapparsi risposte che non si vorrebbero, sentirsi giudicati o malintesi.

    Ma tu sai quello che hai dentro e quanto amore accompagna il tuo sforzo. Pensa il povero Riccardo quante volte si è sentito così.

    Se leggi tutto ciò che ho scritto, be capiresti che io in prima persona non sempre mi son sentita all'altezza della mia situazione, non sempre sono diligente verso la mia fanciulla, non sempre la tratto con infinito amore...ma spesso sbaglio, ho sbagliato e sbaglierò ancora, con i gesti, con le parole, con le emozioni...poi mi accorgo che forse avrei potuto reagire diversamente...allora alcune volte corro ai ripari e le chiedo scusa, oppure imparo per una prossima volta.

    Non sono perfetta nemmeno io e questo a lei lo dico sempre, faccio errori anche io eccome. Forse sono troppo diretta, trasparente, precipitosa, impulsiva, sensibile, permalosa, maliziosa che so...ma comunque poi ritorno a creare una situazione calma, normale e soprattutto le spiego. Anche se poi urlo ancora dopo due giorni...

    Spero nel leggere che ci sono tante persone che non ti hanno giudicata ma capita e magari si sono anche rispecchiati...continui a condividere ancora le tue debolezze con noi.

    Un abbraccio solidale Alissa




  5.  

    Carissima Carmela,

    sono contento che tu abbia voluto sfogarti con tutti noi.

    Forse la cosa è servita a te, e me lo auguro, ma serve certamente a tutti coloro che leggono.

    Le paure di chi intraprende un cammino di questo genere sono moltissime e far loro vedere che siamo uniti, che ci aiutiamo, che le paure sono anche le nostre ... li aiuta a riflettere e a valutare se hanno la forza per affrontare certe situazioni.



    Una domanda ... non avete uno spicologo che vi segue?

    Se si, lui/lei che dice?

    Se no ... dovreste chiederlo con forza ai servizi sociali e se non ve lo danno ... pretendetelo, è un vostro diritto, anche a costo di fare una lettera al giudice (come ultima ipotesi) e dirgli che i servizi sociali non vi forniscono unos trumento importante, senza il quale l'affido rischia di fallire.



    Piccoli pensieri:



    1) Tante bugie a volte sono frutto della sua poca autostima. Si sente cattivo e cerca di far di tutto per essere sgrifato. In casi simili i bambini tendono a rubare e poi a farsi scoprire, così vengono sgridati, cosa che gli fa piacere perchè si autopuniscono e si sentono considerati dall'adulto. Non bisogna però cadere in questo tranello. Gli si deve far capire che sono bravi per quel poco che fanbno e, in questo momento, non pretendere di più. Inoltre bisogna fargli capire che non servono le bugie per avere considerazione ... quindi io, al posto tuo, tenterei un'altra tattica ... bugia = non considerazione. Hai detto una bugia, ne sono certo ... quindi non ti considero (le modalità vedile tu in base alle abitudini vostre di casa).



    2) Il timore di essere mandato via, come già successo dalla comunità dove era e dalla sua famiglia, lo porta a dire bugie, in modo da essere punito talmente tanto fino al momento in cui verrà mandato via (così magari pensa lui), in modo da dimostrare che lui aveva ragione, che è cattivo, che nessuno o vuole e che verràò sempre mandato via da qualunque posto. Quindi la maniera per ovviare può essere quella di rassicurarlo: qualunque cosa tu faccia o dica mai e poi mai ti manderemo via. Abbiamo un ragazzo che picchiava ... ma picchiava di brutto ... prima di venire da noi. Ci ha picchiato una volta me ed una Roberta (prendendola per il collo fino a soffocarla ... è viva perchè un ragazzo gli ha dato una spinta forte) ed il giorno dopo (intervenuta pure la polizia perchè non riuscivamo a calmarlo ... ha distrutto una camera) aveva già preparato le valigie per andare via. "Dove vai?" gli ho chiesto "Me ne vado perchè ho picchiato e dovunque è sempre stato così" Ci aveva messo alla prova perchè gli avevamo detto che la nostra non è una comunità, ma una Famiglia dove ci vogliamo tuitti bene, dove ci aiutiamo e dove ci perdoniamo a vicenda per gli errori commessi e subiti. Gli ho anche detto che per il bene degli altri bambini, s avesse rifatto una cosa del genere avrei dovuto mandarlo via per il bene degli altri.

    Non ci crederai, ma non ha più alzato le mani e adesso, dopo due anni, è irriconoscibile. Parla di perdono verso gli altri (forse perchè è stato perdonato), ci vuole un bene enorme come a due genitori, è diventato bravo a scuola e tutti gli vogliono bene.

    Spero di non aver messo paura ai potenziali affidatari ... leggete fra le righe: con l'Amore si vince ogni battaglia, basta aver pazienza e Fede e tutto si risolve ... usando l'Amore.

    3) Lentezza ... porta pazienza. Non incalzarlo ... altrimenti te lo fa apposta. Fagli riununciare a qualcosa cui tiene molto per colpa della sua lentezza e poi riproponigli la stessa cosa. Esempio. Digli che andate al Luna Park, digli che dovete uscire alle 8.00 e alle 7.30 digli di prepararsi. Se per le 8.00 è pronto ... ok, andate, altrimenti restate in casa. Qualche giorno dopo, se gli riproponi di andare al Luna Park ... sono convinto che sarà un razzo.

    Comnuque è natura.

    Abbiamo una bambina che mangia quanto un adulto ... ma è lenta da morire. Si mette a tavola alle 13.45 e alle 16.15 è ancora lì

    Qualche giorno fa le 4 bimbe sono venute a dormire nella casa dove dormo con i quattro più grandi. La mattina ho detto a questa bambina di mnuoversi, perchè se fosse stata lenta non l'avrei più fatta venire a dormire con noi ... in 15 minuti si è lavata, vestita ed ha fatto colazinoe, tanto che li avevo sveglia alle 6.00 anzichè alle 6.30 come al solito ... e alle 7.00 eravamo già tutti pronti, quando di solito usciamo alle 7.30

    Giustissimo ciò che dice Alissa ... dagli fiducia, ma sopratutto digli quando sbagli, dagli l'esempio, in modo che si accorga che anche tu sei umana e che anche tu, come lui, puoi sabgaliare e che la via giusta è quella di chiedere scusa e di rimediare.

    infine ... se vuoi venire con lui e la tua famiglia a trovarci, mi farà piacere conoscerti e scambiare qualche idea e qualche reciproco consiglio.

    Buona Giornata

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime6 Dec 2005 modificato
     

    Tanto per rimanere in tema, oggi ho scoperto alcuni voti che aveva cancellato (naturalmente brutti), non mi fa vedere le comunicazioni che le danno le prof. e non fa leggere a loro il diario con i miei messaggi al momento giusto, quando tutti ce ne accorgiamo è troppo tardi.

    Sostituisce studiare con leggere, cancella le pagine che ha segnato, allegerendosi di qualche pag., ho parlato con i prof. ma non tutti credo collaborano ad aiutarci a visionare il diario della peste ogni giorno, non tutti la controllano.

    Anche noi ci sentiamo tristi per questo suo comportamento, soprattutto perchè noi abbiamo capito i suoi limiti e non abbiamo pretese eppure lei si comporta ugualmente così. Arriva la sera che ci sentiamo presi in giro e ogni giorno è così.

    Le ho detto che peggio di così non si può andare, che abbiamo toccato il fondo eppure non cambia nulla, ne con le buone, ne standole con il fiato sul collo. Dove crede di arrivare non lo so, so solo che ogni giorno mi carico di forza per alleggerire questo pesuccio, per non scendere ai suoi livelli, per non farmi trascinare dalle sue provocazioni, per rimanere abbastanza serena.

    Le ripeto comunque che la risceglierei ancora. Che sono fiera di averla scelta e che le voglio bene, ma lei ascolta, tace e non cambia. E io credo che devo fare un rifornimento di pazienza...anzi credo lo chiedo come dono per l'Immacolata.

  6.  

    Grazie Riccardo per il tuo intervento. Sì il bambino è seguito da una psicologa da circa 1 anno. Ha riscontrato in lui una forte disistima, ma secondo lei ci sono stati dei passi in avanti. Certo se penso ai primi tempi, anzi il giorno che definitivamente l'ho preso dall'istituto, prima di portarlo a casa, siamo andati ad un centro commerciale per comprargli un cappotto perchè quello che portava era tutto rotto e la cosa che mi colpì incredibilmente era che quando l'ha indossato per provarlo, non riusciva a guardarsi allo specchio! Mi ricordo che gli chiesi se gli piacesse, ma lui non si guardava, aveva paura come se ci fosse un mostro! Ora è diventato quasi vanitoso e addirittura gli piace che gli metta la crema per il corpo dopo il bagno e riesce anche ad abbinare i colori del vestiario. Mi è venuto in mente questo episodio mentre le mie mani si muovono sulla tastiera e forse è proprio questo che bisogna fare: guardarsi indietro e vedere la strada percorsa. Forse i loro progressi, rispetto agli altri bambini vissuti in situazioni e ambienti più sereni, avvengono in modo molto più rallentato, sono impercettibili, almeno con il nostro concetto di tempo.

    Forse dobbiamo soffermarci di più a considerare grandi miracoli delle conquiste che magari con un figlio naturale sono invece dei risultati normali! Forse alcune cose ci sfuggono o le guardiamo con occhi distratti?

    Lo voglio dire a me ed è una riflessione che voglio estendere un po' a tutti questa sera.

    Mi hai parlato di autopunizione, ma non riesco a comprendere bene il meccanismo. La psicologa mi ha spiegato che i bambini si sentono colpevoli e responsabili di tutto quello che succede nell'ambiente familiare: i genitori l'hanno abbandonato e la colpa e la sua, i genitori litigavano e lo facevano per colpa sua. Dunque per questo si sente un bambino cattivo? Perchè è sua la colpa se i genitori lo hanno abbandonato? E perchè autopunirsi cercando i nostri castighi, le nostre strillate o le nostre sculacciate? Come fa ad avere paura di essere spedito al mittente e nello stesso tempo per autopunirsi desiderare di ritornarci?

    Riesco a comprende meglio l'altro tuo pensiero: richiedere le strillate perchè così riesce ad attrarre la nostra attenzione e riesce forse così a sentire la sua presenza! Io esisto!

    Una volta per avergli detto: "Ma chi ti credi essere?" Mi ha risposto "Nessuno!". Lui si sente nessuno, forse non ha la percezione di sè.

    Poi mi chiedo come mai io non riesca a tollerare queste sue bugie? Io capisco la bugia che viene detta quando si ha paura di essere rimproverati o si sta nascondendo qualcosa che noi grandi riteniamo sbagliata. Ma oggi lui ne ha detta una grossa rispondendo ad una domanda formulata con estrema calma in un momento altrettanto sereno. Eppure anche in questa situazione ha sentito la necessità di mentire, mandandomi su tutte le furie una volta scoperta la verità. Per fortuna ho acceso il pc e collegandomi ho trovato i vostri scritti che hanno avuto un effetto balsamico. Sì, perchè dopo queste lotte, mi sento sfinita, sì forse come tanti di voi; ma in più poi devo fare i conti con i miei sensi di colpa!!! Era giusto comportarsi in quella maniera? Alzare così la voce o quella frase non me la potevo risparmiare? E allora vado a misurare quel male fatto, quel non agire con amore, a lui, proprio a lui, che ne ha passate già così tante! E' qui che non mi sento all'altezza della situazione, che sprofondo nella sensazione di sentirmi incapace a reggere questa situazione. Eppure a questo piccolo gli voglio un gran bene; fa parte ormai della nostra vita e mi è difficile pensare che un giorno potrebbe andarsene perchè potrebbe cambiare la situazione dei suoi genitori!

    Un po' di tempo fa mi sono ritrovata a leggere un mio scritto su un vecchio quaderno di tanti anni fa, certamente in anni lontani da questa esperienza e ad un certo punto ho letto: "Cosa mi piacerebbe fare nella mia vita? Far ritornare il sorriso negli occhi tristi di un bambino".

    Mi chiedo se lo sto facendo ... mi rispondo di no ... spero tanto di farlo ... spero ancora con voi!

    Carmela




  7.  

    Che bella lettera Carmela ... profonda e meravigliosa!



    Mettere in discussione sè sessi, e pubblicamente per giunta, non è una cosa per nente facile, ma necessaria.

    Scoprire i propri limiti e cercare di superarli, capire i propri errori e cercare di rimediarli e di non ricascarci, mettere in dubbio ogni proprio gesto, pesare ogni parola, valutare sempre l'effetto che un nostro comportamento possa avere sugli altri ... questo è crescere.

    E se ti risponderai ... cavoli, ho sbagliato ... sappi che sei entrat a far parte di un club, quello delle persone umane ... chi di noi non ha mai sbagliato? Quale affidatario, quale genitore non ha mai compiuto errori? La cosa importante è fare come fai tu ... interrogarsi sempre, mettersi sempre in discussione con noi stessi, confrontarsi con gli altri, chiedere e domandare ... non stancarsi mai di crescere, perché la nostra crescita aumenta l'amore negli altri e specialmente nel bambino che abbiamo davanti ... perché è il bambino che abbiamo dentro che matura.



    Rispondi di no alla domanda se stai facendo tornare il sorriso negli occhi tristi di un bambino? Tu sei pazza! Ma credi davvero che essergli stata vicina, averlo brontolato per migliorarlo, avergi fatto tornare in parte l'autostima ai limiti della vanità sia un qualcosa che sia diverso dall'amore? Tu hai fatto e stai facendo, e son certo che non mollerai, il possibile. Tu stai dando tutta te stessa a questo picolo. Tu gli stai dando amore, quell'amore che per anni gli è stato rifiutato. Hai cominciato a pulire la sua anima ed il suo cuore e non è impresa da poco. Quanti si metterebbero a pulire un castello, chiuso da anni, armati di una scopa solamente? Hai iniziato un cammino e se il sorriso in lui ancora non lo vedi ... stai certa, lo vedrai. Già il fatto che appaiano meno lacrime e abbia una sicurezza è un qualcosa che lo fa sorridere ... magari per ora solamente dentro. E poi non dirmi che non ci sono momenti in cui è felice, spensierato ... e pensi che prima abbia avuto momenti del genere? Non era tranquilo, non poteva averne. Adesso è tranquillo, sa di essere al sicuro. E' per questo che l'autopunizione è forte ... andare via da te vorrebbe dire perdere quella tranquillità, quale punizione più forte potrebbe pensare da infliggere a sè stesso?

    Non vuole tornare a casa ... vuole autopunirsi facendo in modo che tu lo mandi via.



    Non è vero quando dici che i loro progressi sono più lenti di quelli di un figlio naturale. Pensa ad un campionato di calcio, pensa ad una squadra che per colpa di qualcuno sia stata amessa al campionato per il rotto della cuffia, ma gli sia stata data una penalizzazione di meno 10 punti. Tutte le altre squadre, a inizio campionato vinceranno, pareggeranno, perderanno, esattamente come la squadra in questione e faranno gli stessi punti, più o meno ... ma la nostra squadra parte da meno 10 e quando le altre saranno a 10 punti, la nostra sarà a zero. Forse non vincerà il campionato, ma stai certo che i giocatori metteranno tanto cuore per uscire da quella situazione, ma avranno bisogno di un buon allenatore, una persona paziente, una persona che creda in loro e gli dia fiducia ... e allora vedrai che un giorno prenderanno forza dalle parole di quel bravo allenatore e meraviglieranno tutti per scaltrezza, velocità, cuore, solidarietà ...

    I nostri bimbi forse non diventeranno mai ricchi industriali o non ricopriranno cariche politiche di rilievo ... ma chi se ne frega ... Loro arriveranno ad avere un cuore buono, pulito, pieno di amore. Saranno persone che sanno che cosa sia la sofferenza e che cosa sia il perdono. Chi ha visto "tutto" può dirsi completo.



    La nostra forza la dobbiamo prendere, come dici tu, nei piccoli risultati di ogni giorno. Nel guardarci allo specchi la sera e dire ... stamani mi sono alzato stanco, ma alla sera ci sono arrivato senza fare grandi danni e forse avendo costruito qualcosina. Forza, domani è un altro giorno. Un giorno alla volta, un successo alla volta, una gioia alla volta. Attaccarsi alle piccole cose, ai piccoli srisultati ... quelli grandi arriveranno con il tempo.

    Se penso al Samuel di due anni fa e lo se penso a come è ora ... sembra impossibile pure a me che l'ho vissuto. Affidati alle Mani sapienbti di Dio, Lui saprà indicarti la strada giusta da seguire. E se non credi ... Lui ti aiuterà lo stesso, perchè ciò che stai facendo è buon ai suoi occhi.

  8.  

    ... "E poi non dirmi che non ci sono momenti in cui è felice, spensierato ... e pensi che prima abbia avuto momenti del genere? Non era tranquilo, non poteva averne. Adesso è tranquillo, sa di essere al sicuro. E' per questo che l'autopunizione è forte ... andare via da te vorrebbe dire perdere quella tranquillità, quale punizione più forte potrebbe pensare da infliggere a sè stesso?

    Non vuole tornare a casa ... vuole autopunirsi facendo in modo che tu lo mandi via."



    Ho appena finito di leggere il tuo scritto e non ho potuto fare a meno di commuovermi davanti a tanta partecipazione e solidarietà!

    Ho riportato una parte del tuo scritto e con un po' di timore - perchè ho paura di risultare forse un po' testona - mi ritrovo a chiedere a te quello che tante volte dico al mio bambino quando non capisce una spiegazione della maestra: non aver paura di fare una figuraccia, se non hai capito alza la mano e se non basta rialzala un'altra volta.

    Stasera sono io che alzo la mano, perchè veramente mi risulta difficile capire quale sia il meccanismo dell'autopunizione ... perchè autopunirsi? ... "quale punizione più forte potebbe pensare di infliggere a se stesso? ... vuole autopunirsi facendo in modo che tu lo mandi via ... Perchè?



    Buona festa dell'Immacolata! Domani mattina, alla Messa, credimi sarà una gioia poter ringraziare la nostra Madre di avermi fatto dono di questo aiuto che sto ricevendo!

    Buonanotte




  9.  

    Trppo cara ... non meirto tanto. E' una gioia per me potermi rendre utile, laddove, con i miei tanti limiti, possa farlo.



    Perche' ... il perchè è da rintracciare nella sua testa, nelle sue esperienze passate. Questa è solo una possibile chiave di lettura, ma possono essercene altre.

    L'autopunizione avviene quando ci facciamo del male apposta. In questo caso lui potrebbe farsi male prendendo un coltello e sfregiandosi (purtroppo capita) oppure facendo il cattivo in modo tale che tu lo punisca ... e la punizione massima sarebbe quella di togliergli l'unica cosa bella che la vita gli ha finora riservato: la tua famiglia, il tuo amore.



    Altra spiegazione possibile al suo comportamento potrebbe anche essere che lui sta bene in casa tua, nel tuo affetto. Questa situazione gli piace, ma sa (ritiene di sapere) che questa non può durare e anticipa le mosse di chi lo porterà (sempre nella sua testa) lontano da te ... deve essere lui a far vedere che vuole andare via e non qualcuno che lo manda via ... questo per non ferirsi.

  10.  

    Anche il nostro I. (terza elementare) è un BRADIPO, con tutto il rispetto per quei simpatici animaletti... anzi, ogni tanto gli cantiamo "Lento, lento, lento va... va lentamente il lumacone!"

    Allora: sveglia ore 7.25

    Alle 7.35 compare per colazione

    Alle 7.50 ingurgita tutto il latte dopo che gli ho sparecchiato tutto per sveltirlo e poi va in camera.

    Alle 8 (dieci minuti dopo!) torna in pigiama a chiedermi: "Devo vestirmi?"

    TUTTE LE MATTINE!!!!



    Ore 20.45 va a lavarsi i denti.

    Esce dal bagno, viene a salutare e gli chiedo "Hai fatto la pipì?"

    Risposta "Ah, devo fare la pipì?"

    TUTTE LE SERE!!!!!!



    Però da qualche mese riesce a finire cena con noi e di questo siamo contenti.



    Che dire... la lentezza mi ha sempre innervosita, avevo il mio nonno che negli ultimi anni della sua vita era lentissimo, ma aveva 90 anni.

    Con I. cerco di avere pazienza:ci sono mattine in cui ci riesco, altre in cui urlo.

    L'altro giorno ho urlato molto, ero esasperata e alla fine gli ho detto che sarebbe stata l'ultima volta in cui mi arrabbiavo per quello: dopo non gli avrei più detto nulla e se fosse arrivato a scuola in ritardo a me non importava, tanto la sgridata della maestra e la punizione da noi (esagero sempre quando li sgrido... faccio scene un po' teatrali perchè se le ricordino bene e devo dire che funziona) se la sarebbe beccata lui e non io!

    Ha funzionato! E' una settimana che si veste senza venirmi a chiedere se deve farlo e abbastanza in fretta; vedremo...



    ... in questi due anni ho capito che ci sono delle volte in cui lui si disattiva perchè troppo stimolato: ha trascorso i primi sei anni di vita nella totale assenza di stimolazioni e poi è piombato da noi dopo una breve pausa in comunità... posso comprendere che ogni tanto il suo cervello vada proprio in tilt perchè sovraccarico, per esempio quando gli dico due o tre cose insieme; mi fa tenerezza perchè mi guarda con i suoi occhioni (hai presente, Lory?) e mi dice "No, un attimo, non capisco. Dimmi una cosa per volta" e allora con pazienza gli "sbriciolo" la realtà.

    Altre volte sembra che abbia nelle tasche dei pesi di piombo o nelle scarpe ed è il giovedì, quando sa che deve incontrare il papà. E lì sono io che devo stare attenta a non ricordargli che è giovedì fino a che non ha la cartella sulle spalle, altrimenti.... addio tutte le scuse sono buone per non vestirsi.

    Quando mangia qualcosa che non gli piace o di cui non ha più voglia, per orgoglio non te lo dice, ma il panino o il gelato possono anche durare un'ora (nella coppetta, perchè con il cono sono ancora disastri).



    ... però è lui, I., il nostro I. e siamo felici quando fa la gara con Marco a chi finisce prima la merenda e magari vince, o quando si prepara in fretta e furia (allora è capace!!!) per andare agli scout.



    Poi ho imparato che si possono mettere in atto delle strategie per evitare lo scontro laddove può essere superfluo o continuo.

    Con I. per esempio ogni tanto gli dilatiamo i tempi: magari cominciamo mezz'ora prima le operazioni della nanna o della sveglia o gliele diluiamo un po' (pigiama prima di cena, denti subito dopo, poi una partita al gioco, poi la pipì,ecc...).

    Quando dobbiamo prepararci tutti e sei per andare da qualche parte... ci dividiamo i piccoli: uno veste Marco e l'altro sta dietro a I. perchè non si perda nelle nuvole.

    A volte non gli permettiamo di mettersi il gel in testa perchè magari ha fatto tardi e quindi, siccome non c'è tempo per tutto, si rinuncia a qualcosa a cui tiene lui.

    E comunque cerco di non avere fretta io, perchè altrimenti è finita: gli trasmetto ansia e lui va in blakc out e purtroppo capita ancora troppo spesso.




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      CommentAuthorCarmelaromana
    • CommentTime20 Dec 2005 modificato
     

    Grazie per il tuo intervento; parole come queste aiutano a non sentirsi soli ad avere questo "problema" che alla fine, diciamola tutta, è un nostro problema. Come sono contenta che anche qualcun'altro con la stessa età (penso 8 anni come il mio dato che fa la terza elementare) venga soprannominato "bradipo". Forse il suono di questa parola risulterà un po' forte, duro, ma se poi lo andiamo a cercare in qualche documentario ci accorgeremo di quanto dolce e simpatico sia il suo musetto.



    E come non consolarsi leggendo la descrizione di una giornata "tipo" come quella di I. che è esattamente quella del mio bimbo! Le stesse espressioni per giunta!



    Hai ragione quando dici - e lo dice anche Riccardo - che bisogna penalizzarli in qualcosa, ma il 90% delle volte la sua lentezza si ritorce su di noi, quasi mai su di lui.



    Comunque PAZIENZA PAZIENZA ... quante volte al giorno ce lo ripetiamo ogni giorno! Da due anni a questa parte forse è la litania più usata. A volte ci riesce, altre volte è molto molto molto difficile!



    ... e andiamo avanti ogni giorno ... sicuri che domani faremo sicuramente meglio di oggi.

    Carmela