Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

    •  
      CommentAuthorsasaso
    • CommentTime3 Nov 2005 modificato
     

    Mi piacerebbe avere da voi che avete avuto tante e diverse esperienze quale tipo di rapporto sia meglio stabilire con un minore in affido, se vada amato e trattato proprio come un figlio o solo come un ospite. Io e mio marito abbiamo avuto, nei tempi passati, molte discussioni sulla necessità o meno di mantenere "le distanze" dal bimbo a noi affidato. Io ho sentito per lui dal primo momento che l'ho visto, uno scricciolo di tre anni e mezzo magrissimo e spaventato, lo stesso affetto che nutro nei confronti di nostra figlia, e credo ora che, dopo ben quattro anni, abbiamo cominciato a vedere in lui miracolosi progressi, che quella di farlo sentire figlio, figlio in affido si chiama a volte lui stesso, sia stata la strada giusta. Mio marito invece ha faticato di piu' a stabilire un rapporto e più volte mi ha rimproverata di essere troppo coinvolta. E' stato difficile far capire al padre naturale che come genitori eravamo un "aggiunta" anziche' dei concorrenti, ma ad oggi mi pare che le cose funzionino abbastanza bene.Questi anni sono stati comunque abbastanza difficili, e mi chiedo ora, a distanza, se in qualche modo quel mio trattarlo da "figlio" non l'abbia fatto, in alcuni momenti, soffrire di più la sua distanza dalla famiglia naturale. Il servizio di provenienza mi ha più volte rimproverata di "troppo" amore, il servizio che ora ci segue ci ha più volte elogiati per il contrario. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Credo che non esista una ricetta precisa, ma forse un comportamento "standard" che sia meglio tenere, che mi dite?

  1.  

    Carissima Sandra ... si potrebbe scrivere un trattato sull'argomento e alla fine ... non capirci niente.

    Ognuno di noi deve essere se' stesso ed agire come il cuore gli comanda.

    Io penso che questi bambini necessitino di amore più che di cose materiali. Di una famiglia piuttosto che di una casa.

    Appena un bimbo entra in casa mia è per me come un figlio, persino i ragazzini che vengono a trascorrere un periodo di vacanza da noi.

    Hanno carenze affettive enormi e tutto il nostro amore, spesso e purtroppo, non basta ad aiutarli a farli sentire amati ... lungi da me l'essere trattenuto.

    La cosa importante, grande preoccupazione dei servizi sociali, è il fatto di avere un buon rapporto con la famiglia di origie per permettere, laddove sia possibile, un rientro in famiglia.

    Il nostro essere genitori affidatari comporta dare l'esempio di come una famiglia debba comportarsi con il proprio figlio ... esempio che deve essere incamerato dalla famiglia naturale e dal bambino stesso che un domani andra' a costruirsi una propria entità familiare.

    Se noi non siamo disposti a buttarci senza freni ... non potremo pretendere che i bambini lo facciano. Non potremo pretendendere la loro stima, il loro amore, la loro attenzione ... e non potremo pretendere che ascoltino i nostri insegamenti.

    Uno dei nostri, recentemente, è stato rimproverato aspramente da una persona che vive in casa con noi ma che non si mette completamente in gioco (adempie perfettamente il suo ruolo e non invade, quindi questa persona fa il suo e va bene così). La cosa ha disturbato molto più del normale il bimbo.

    Intervento della psicologa e alla fine il bambino ha detto "se Riccardo e Roberta anche mi picchiassero, da loro lo accetto perchè lo fanno per il mio bene, ma non accetto che una persona con la quale non parlo e che non si occupa di me (eppure lavora 24 ore al giorno per i bimbi), mi brontoli" Lui, come gli altri, ci sente papà e mamma e i genitori non ne sono gelosi perchè capiscono anche loro (bambini cresciuti in molti casi) che mettiamo il cuore per dare amore ai loro figli ... e così qualcuno impara anche ad Amare.

    Penso, per concludere, che l'Amore non sia mai troppo.

    Se dai tanto Amore, questo Amore si trasforma in qualcosa di magico ... forse a volte non verso chi lo dona ... magari verso altri ... ma stai certa che se tu darai Amore ai tuoi figli ... questo Amore no sarà sprecato.

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime3 Nov 2005 modificato
     

    FIGLIO, FIGLIO E FIGLIO.

    OSPITE, CHE BRUTTA PAROLA!

    Un ospite per me, non è neanche chi viene a farmi visita e star con me, un ospite è un'estraneo che tratto con riguardo ma distacco, con un ospite non vedi la parte di me diretta, reale e trasparente, quindi naaaa che brutta sta parola!

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime9 Nov 2005 modificato
     


    intervento di riccardo 3 nov 19,53

    Carissima Sandra ... si potrebbe scrivere un trattato sull'argomento e alla fine ... non capirci niente............



    _________________________________________________________________________



    sono d'accordo con lui, sappiate comunque che le loro appartenenze naturali raramente le smentiranno.........qsto è necessario sapere..........il resto comunque viene dalla quotidinianità e dalla vita vissuta insieme.

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime12 Nov 2005 modificato
     

    dicevo quello che ho scritto perchè un affidamento durato quindici anni stava ormai diventando adozione ed hanno rintracciato un fratello residente all'estero........mai fatto vivo ..... in questa occasione decise di ricollegarsi al fratello in affido.....beh quest'ultimo potendo scegliere perchè era orami sedicenne, decise di seguire il fratello mai frequentato e mai visto, pur con il dispiacere di dover lasciare gli affidatari.......che ne dite?????

  2.  

    Io li sento figli ... ieri sera ho brontolato uno dei ragazzi per alcuni brutti voti ... e sembreraà strano a dirlo ... ma in quel momento si è sentita la famiglia, si è sentito quanto siamo legati gli uni agli altri.

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime23 Nov 2005 modificato
     

    eh si ma però mi hanno pure detto che il mio legame da madre e il suo da figlio non favoriva il distacco e il suo rientro in famiglia.....................e che dovevo essere proprio io a farle capire che il nostro affetto reciproco doveva interrompersi almeno per quanto riguardava la convivenza, non per la disponibilità ad esserci comunque sempre, e allora non vi dico quanto sono stata male,...............se il distacco funziona magari con tanti altri affidi che hai avuto, c'è sempre quello per il quale è lacerante il "fine progetto", come si suol chiamare!!!! e non dipende dal fatto che non potevo vivere senza la sua presenza, come madre credo di essere ampiamente realizzata, ma dipende tanto dall'attaccamento che si è sviluppato da parte del minore......ed allora? ditemi la vostra...............

  3.  

    Due anni e mezzo fa e' rientrato in famiglia un bambino di sei anni arrivato da noi a sette mesi ... solo chi vive una certa esperienza puo' capire cosa abbiamo provato e cosa proviamo adesso. E' lacerante. E' come un lutto. Specie se ritieni che quel bambino non debba tornare in quella famiglia (non entro nei particolari, ma c'era di tutto e di più). Adesso abbiamo tutti bambini e ragazzi che dovrebbero rimanere con noi fino a quando vogliano, ma ci sono altri problemi.



    Questo pero' non deve scoraggiare. Non fare affido per paura del distacco, per paura di soffrire si chiama egoismo. Dico sempre che noi siamo adulti e sappiamo gestire un dolore, ma se non ci mettiamo in gioco ci sara' un bambino in piu' per la strada, forse un drogato in piu' a spacciare o in galera, un bambino in una famiglia dove viene maltrattato ... e certamenmte ci sar' nel vostro cuore una bella esperienza in meno.



    Abbiamo sofferto, e' vero ... e non poco ... ma abbiamo la certezza di aver donato qualcosa a quel bambino e dentro il nostro cuore portiamo il ricordo di tanti bellissimi momenti e di tanto amore.



    Come si fa a dire che non e' un figlio? E' un figlio ... al di là delle parole ... vi garantisco che ogni bambino che entra in casa nostra è per noi un figlio. Per quanto mi riguarda non potrebbe essere altrimenti ... non riuscirei a dargli nulla se non mi buttassi senza paracadute.

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime24 Nov 2005 modificato
     

    sono ancora troppo arrabbiata per l'esperienza che ho descritto sopra, nonostante l'amore che è circolato e non andato sicuramente a vuoto sono troppo arrabbiata per come sono andate le cose, troppo per discutere se è egoismo o no, forse ve lo saprò dire in seguito, adesso lasciatemi così......anche accogliere il dolore degli altri è accogliere

    •  
      CommentAuthorperlanima
    • CommentTime24 Nov 2005 modificato
     

    l'esperienza di Riccardo mi sembra quanto di peggio possa capitare in quest'ambito : un bambino che rientra in famiglia quando non lo si ritiene positivo ("c'era di tutto e di più" ma come è possibile da parte dei servizi!). E per di più con un bambino piccolo a cui magari non si riesce a far capire del tutto dove stanno le responsabilità della cosa. E se non ci è riuscito lui a convincerli che non era il caso...

    •  
      CommentAuthorsasaso
    • CommentTime24 Nov 2005 modificato
     

    Cara Rosa, accolgo il tuo tuo dolore e spero che il mio esserti vicino possa lenirlo un poco.

    Vedi, leggo in quel che hai scritto proprio quello che il primo servizio che ci ha seguito ci ha rimproverato più volte, addirittura con le stesse parole "il vostro legame madre-figlio ostacola lo svilupparsi del progetto", quale progetto, poi, dobbiamo ancora saperlo

    Cio' non toglie che abbia letto con tantissimo piacere che di "pazzi" per amore ce ne sono un sacco. Essere madre, padre, affidatario, genitore, insomma, è una attività da compiere, come dice Riccardo, sempre e solo senza paracadute, sono davvero contenta che in tanti la pensiate come me!

  4.  

    Riprendo la tua frase Sasaso ... "Pazzi" ... si, estremamente Pazzi d'amore per questi ragazzi ... forse e' per questo che facciamo tanta paura ai servizi ...

    Purtroppo per quel bambino e per la sua sorella ho lottato con tutte le mie forze.
    I servizi (senza mai, e non scherzo, aver incontrato i due bimbi, ma solo i genitori) volevano toglierlo quando aveva 5 anni. Ho litigato con un giudice, ma un altro lo ha sopravanzato dandomi raginoe e concedendoci un tempo illimitato per ulteriori verifiche ... ho guadagnato un anno, ma quando una psicologa, nominata dal tribunale dietro mia richiesta, una psicologa asl che aveva visto il bimbo sin da quando era arrivato da noi (ma che non aveva rapporti con il servizio di provenienza) perche' da noi richiesto (non dai servizi che hanno sempre messo un muro verso questa psicologa, al punto da litigare con il giudice che ha dovuto materialmente alzarsi dalla scrivania, prendere l'assistente sociale per un braccio, e dirle di accomodarsi fuori a urlare perchè così lui aveva deciso) ha detto a Roberta e alla nostra psicologa "so per certo che questo bambino dovrebbe restare con voi, ma io contro una collega non mi ci metto" ... non c'e' stato piu' nulla da fare. Avevo promesso al giudice che se questa dottoressa avesse espresso favorevole al rientro, non mi sarei più opposto, tanto ero convinto di averla dalla nostra parte. Non avevo più armi, se non quello che avevo già detto sulla famiglia ... e quanto c'era da dire!!!
    Qualche giorno dopo la mamma di questa psicologa è venuta a mancare, improvvisamente.