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      CommentAuthorstefi
    • CommentTime29 Oct 2005 modificato
     

    Quando ci siamo avventurati nel mondo dell’affido era chiaro per noi il desiderio di perseguire un progetto di famiglia un po’ speciale perchè ci sentivamo chiamati a seguire la strada dell’affido ma anche quella dell’adozione. Data la nostra giovane età e il desiderio, manifestato fin da subito ai servizi sociali, di adottare, ci è stato consigliato di accantonare momentaneamente l’affidamento per poter prima realizzare la nostra genitorialità adottiva. Noi abbiamo riflettuto a lungo, ci siamo confrontati con altre famiglie (tra cui in particolare Manu e Andrea che ringraziamo ancora) e abbiamo deciso di seguire il nostro cuore e di iniziare il percorso di affido. Dopo pochi mesi dall’arrivo del bimbo affidato abbiamo presentato domanda di adozione. Ora sono ormai passati alcuni anni, abbiamo da poco intrapreso in modo più attivo il cammino per l’adozione internazionale, ma in questa fase della nostra vita, il fatto di non vivere una genitorialità più forte, ci sta mettendo molto alla prova. Siamo contenti della scelta fatta, ma il dolore e la rabbia per la mancanza di un figlio a volte rischiano di logorare la nostra coppia. Da qui alcune riflessioni e proposte di confronto:
    - chi non ha figli tende ad “appropiarsi” di più dei bimbi in affido e a riversare su di loro maggiori aspettatative e anche maggiori tensioni quando ci sperimentano delle delusioni
    - adozione e affidamento. Il fatto che un bambino in affidamento richieda tante energie da parte della famiglia significa che non ci sono più risorse per accogliere un bambino adottivo? Questa è l’idea che i servizi sociali ci hanno trasmesso, confermata dal fatto che non abbiamo avuto nessun abbinamento con l’adozione nazionale. Accoglieremo quindi (speriamo!) un bimbo straniero, con gioia sicuramente, ma il fatto di andare all’estero, di integrarsi con un’altra cultura non dovrebbe essere teoricamente più faticoso?
    - Essere genitori. Siamo genitori anche dei nostri figli affidatari ma il fatto che rimanga questo doppio legame e che, come nel caso del nostro bimbo, il “richiamo della natura” sia comunque forte, rende questa genitorialità diversa, più fragile da una parte (perchè se i figli naturali non sono nostra proprietà questi sono proprio un investimento a titolo completamente gratuito) e più forte per la quantità di amore che richiede. Sicuramente bella ma molto molto difficile, soprattutto per chi non ha la forza emotiva che deriva dallo sperimentare una genitorialità più esclusiva.
    Io la penso così, evoi?

  1.  

    Difficile rispondere.

    Entrano in ballo sentimenti forti ed ognuno conosce i propri e ciò che può essere giusto per me, per il mio carattere ... potrebbe non esserlo per altri.

    Ciò che può essere semplice e affrontabile per qualcuno, potrebbe essere difficile ed un grande ostacolo quasi insormontabile per qualcun'altro.



    Nel mio piccolo ho deciso di non avere figli nè naturali nè in adozione perchè mi sono ritrovato sulla strada dell'affido e credo che il fatto di non avere figli mi comporti una maggiore libertà nelle mie scelte, come ad esempio l'accoglienza verso ragazzi in età difficile e raramente accettati da famiglie.



    Non è certo detto che la mia scelta sia quella giusta. E' giusta per me, ma non necessariamente deve essere giusta per altri.

    Manuela ne è un esempio. Con un figlio adottivo è riuscita ad accogliere tanti bambini.

    Alcune famiglie con figli hanno problemi, altre riescono a trovare un giusto equilibrio.



    Dipende da molteplici fattori ... dal nostro carattere, da quello dei bambini, dalle situazion ambientali.



    Io non riuscirei a prendere in casa un bambino con handicap fisici tali da aver bisogno di grandi cure ... eppure ci sono coppie che rispondono all'appello del gruppo di magistrati "Cercafamiglia" per bambini anche cerebrolesi ...



    Ognuno di noi ha la sua strada. Giusto il confronto, ma non il giudizio.

    L'importante è fare ... poco o tanto, ma l'importante è aiutare questi bambini.

  2.  

    Ciao Stefi, è una vita che non ci sentiamo!

    ... per noi questo è un periodo non facile per motivi a cui accenni anche tu nelle tue riflessioni.

    Il nostro Marchino dall'alto dei suoi tre anni e otto mesi sta rivendicando un suo spazio personale e lo fa in modo veramente determinato: probabilmente adesso che è un po' più grandino si rende più conto della presenza problematica e difficile degli altri fratelli e sorelle e quindi sta reagendo e cercando un nuovo equilibrio.

    Ogni tanto ci facciamo anche noi domande tipo: Abbiamo cominciato troppo presto la strada dell'affido? Avremmo dovuto prima dedicarci a figli nostri, crescerli e solo dopo aprirci ai bambini in difficoltà? Sarà anche per questo che un figlio biologico per ora non ci viene (avendo risolto il problema organico?)

    Tutte domande che non vogliono una risposta, ma che stimolano la riflessione e la ricerca di risorse sempre nuove per affrontare i disequilibri che a volte si verificano in casa e le tensioni che Marco ogni tanto presenta.

    Il richiamo della natura è forte, sì.

    Ancora una volta ripeto che senza Marco sicuramente non saremmo qui oggi a scrivere su questo forum perchè avremmo sicuramente terminato anche l'affido di K. anni fa, ma concordo con Riccardo nel dire che dipende dalle persone, da come siamo fatti e dalla nostra storia.

    Anche noi quando non avevamo ancora Marco abbiamo impostato il rapporto con K. in modo "sbagliato" ed è stato poi difficile portare tale rapporto a diventare una relazione più vera e più autentica.

    Poi con gli altri non abbiamo fatto più lo stesso errore (ne abbiamo fatti altri, ovviamente... )perchè eravamo finalmente genitori nel senso pieno.



    "Il dolore e la rabbia per la mancanza di un figlio a volte rischiano di logorare la nostra coppia" dici.

    Condivido... si è messi alla prova anche nella cosa più forte che abbiamo che è il nostro Amore.

    Ma l'Amore è più forte dei problemi e delle difficoltà, a volte ci vuole maggior impegno, ma ce la si fa. A volte io chiudo gli occhi, respiro profondamente e mi immagino di buttarmi, di tuffarmi ancora una volta in questo progetto di Dio che mi affascina, che sento mio/nostro, ma che ancora non comprendo, che ancora ogni tanto mi turba e sento più grande di me e di noi, Gli affido la nostra barchetta (noi due) perchè la porti Lui dove sa, gli affido Marco perchè non debba un giorno rimproverarci di averlo fatto vivere e crescere in mezzo alle difficoltà di bambini che stanno male, e gli affido chi accogliamo perchè possano sentirsi in famiglia e non ospiti, perchè in noi trovino quel calore che riesce a scaldare il cuore e sanare le ferite anche profonde.

    E poi mi abbandono... sia quel che sia. Così trovo pace e serenità... fino alla prossima domanda, alla prossima difficoltà, alla prossima caduta.



    ...Stefi, venite una sera? I. chiede spesso di R.

    Ciao a tutti.

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      CommentAuthorstefi
    • CommentTime10 Nov 2005 modificato
     

    Grazie di cuore per queste bellissime riflessioni...Non intendevo emettere giudizi e mi scuso se le mie parole hanno il tono della sentenza. La mia voleva essere più che altro un’autocritica, la constatazione di come vanno le cose per me, al fine di capire come le vivono gli altri. Ma penso proprio che abbiate ragione: ogni persona ha un carattere diverso, ogni famiglia ha la sua storia e ognuno la vive a modo suo. Per quel che mi riguarda l’egoismo è un ostacolo molto grande e a volte mi impedisce di cogliere le cose più importanti della vita, inoltre nell’affido mi pesa molto il fatto di vivere frequentemente delle sofferenze. Ciò non toglie che io creda nell’affido, anzi penso che per questi bimbi sia un’occasione grandissima per poter crescere in modo maturo ... Penso però che sia bello poter condividere anche i nostri limiti più profondi, anzi per me è la cosa più importante.

    Per Manu: la prossima settimana ti telefono. Saluta tutti.

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      CommentAuthorCarmelaromana
    • CommentTime12 Nov 2005 modificato
     

    Grazie ... grazie per averci regalato quest'AMEN, così sentito, così vero! Questo abbandonarsi completamente alle Sue mani ed essere sicuri di essere accolti. Questo vivere giorno per giorno nella consapevolezza di voler fare sempre la Sua volontà. Ti ammiro: perchè tante belle parole tante volte le sentiamo, quando queste invece riescono a raggiungere il cuore e a creare emozioni capisci che sono vere. Continua a vivere giorno per giorno abbandonandoti ... affidandoti appunto come questi bimbi fanno con noi! Grazie ancora.