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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    Ciao a tutti,
    chi segue il forum sa a che punto siamo, la gigante ha iniziato a sett. la prima media, ha trovato amichette e sembra le piace. Io mi faccio un mazzo per far sì che ci sia sempre compagnia, perchè la vedevo felice, ma non tutti i giorni si può.
    Tutti mi chiedevano:"allora come si trova alle medie?"
    E la mia risposta era:"be, pare le piaccia, sembra contenta, va in autobus con altri compagni, ha trovato le amichette, sembra proprio le piaccia questa nuova parte".
    Invece eccoci, patapunfete ieri arriva la mazzata.
    La gigante è un periodo che ha il suo giro di amichette, ora però stanno calando le visite perchè le amichette hanno da studiare. LE AMICHETTE, COMPAGNE DI CLASSE!
    Questo è il punto loro hanno da studiare, lei mai.
    Scrive solo i compiti che ha da fare, che poi effettivamente lì fa.
    Alla mia domanda perchè tu non hai mai da studiare, lei mi risponde che l'insegnante di sostegno dice di non fare quello che fanno gli altri ma di fare quello che le da lei, (che tra l'altro ha solo 1 ora al giorno e le altre ore è in classe con tutti gli altri).
    Be a quanto pare l'abbiamo bevuta fino a ieri. La gigante ha sempre fatto la furba, ci ha sempre preso per i fondelli, non ha mai scritto sul diario una volta che doveva studiare perchè non aveva voglia di farlo, così ci ha infinocchiato con la scusa della prof. di sostegno.
    Non vi dico come ci siamo sentiti: DELUSI è dir poco-
    Racconta un sacco di balle e io non ho più fiducia in lei, mi stanno stufando le sue menzogne, il suo essere fingarda, così tanto che ora nei suoi confronti siamo diffidenti, so che corre il rischio di al lupo...al lupo...come la storiella, ma questa storia è stata troppo grossa e mi ha davvero delusa tanto.
    Sett. prossima abbiamo l'incontro con i prof. e spero si trovi un incontro collaborazione, ma con la ragazzina non so proprio che fare, ora.
    Chi può anche solo consolarmi, ringrazio con il profondo del cuore, ne ho proprio bisogno.

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      CommentAuthorGiuseppe66
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    Ciao,



    non so se la cosa ti consoli ma succede anche a noi con XXX di 8 anni. Le bugie non riguardano solo la scuola ma anche altro.

    Noi abbiamo ribadito che non si dicono bugie, ha anche visto che mio figlio naturale le ha prese per questo motivo - perche' anche lui ha questo vizio (non a scuola ma fuori).

    La prima morale che si puo' tarre da queste poche parole e' che: figlio in affido o naturale -> comunque dicono bugie.



    Non so se dire bugie per XXX sia un modo per non deluderci (puo' essere che abbiano paura di essere mandati via se "deludono" i genitori affidatari!!!!?????) o derivi dal fatto che avendo sempre un aiuto (l'insegnate di sostegno) ed essendo considerati "diversi" (a loro si chiede meno) la pigrizia prenda il sopravvento.



    Una unica consolazione e' che l'assistente sociale afferma che XXX ha piu' bisogno di affetto che di cultura... quella viene dopo; quindi, a seguito delle nostre lamentele sull'andamento scolastico, ci hanno detto di fregarcene un po'.



    Ciao

    Giuseppe

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    Infatti credo che noi lo facciamo già, diamo meno importanza alla scuola, anche se è un dovere e la pelandroneria non ci piace affatto e a lei invece MOLTO.

    Comunque sto malissimo, ogni volta che vedo o sento che mente, un conto è la caramella mangiata o la cicca, un conto sono altre cose no?!

    Io le ho detto comunque che sono stufa, stufa e arci stufa, con le buone, con le urla, con i discorsi, con la sola parola, ma non cambia nulla. Le faccio notare che frequenta la messa, che ama Dio, che frequenta gli scout, che la vogliamo una persona onesta, semplice, sincera...Ma ho solo lacrime per la tristezza che ho dentro.

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      CommentAuthorrosa
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    dai dai alissa, una donna come te non deve rimanere male perchè la gigante dice bugie!

    non sono bugie, ma il senso della realtà diverso!

    io da piccola in un contesto amicale dove mi sentivo inferiore, raccontai che andavo a balletto!

    poi altre cosette che non ricordo, quello che so è che mi avevano refilato (esternamente alla famiglia) l'appellativo di bugiarda.

    crescendo ho capito che loro esageravano, che non ne dicevo poi così tante, che potevo scegliere se in futuro volevo dimostrare agli altri e a me stessa di essere sincera. oggi mai mento.....nè a me, nè agli altri......

    la scuola poi non è tutto nella vita, anche se appoggio in pieno il fatto che il proprio dovere va fatto e che glielo facciate notare......

    un affidato mi ha portato in casa del "fumo"....., l'ho beccato e mi ha detto che era di un amico!!!anche qste sono bugie logiche dette da chi deve salvarsi a tutit i costi......

    naturalmente abbiamo fattto scoppiare il finimondo, per la bugia e per il "fumo"........lo so che mal cumune non è mezzo gaudio, ma a volte.......

    ciao di cuore ad alissa e a giuseppe66

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      CommentAuthorbarbarella
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    Cara Alissa, io non sono ancora una mamma ma ho letto altri tuoi messaggi e posso dirti una cosa. Tu sei una persona speciale hai fatto una scelta molto importante e molto difficile nel decidere di prendere con te nella tua casa, nella tua famiglia una bambina in difficoltà. Io ti ammiro molto, sei per me un esempio da seguire. Non scoraggiarti per questi avvenimenti, tieni duro, certamente state facendo un buon laboro e anche se apertamente ci sono questi problemi sono certa che dentro di lei qualcosa sta cambiando. I bambini sono come spugne apprendono tutto e certamente i comportamenti sbagliati sono più facili da seguire di quelli retti anche se ne conoscono perfettamente la differenza. Vedrai che con la tenacia e la determinazione risucirai ad ottenere i risultati che desideri. Non ti abbattere io faccio il tifo per te, per la serenità della tua famiglia. Un abbraccio forte.

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      CommentAuthorFiordaliso
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    Ciao Alissa

    nel leggere non posso non ricordare quanto ho passato lo scorso anno con P.

    11 anni, prima media, stesso copione. Scriveva sul diario solo alcuni dei compiti, i più facili ovviamente, dimenticava libri e quaderni, raccontava che le cose a scuola andavano a meraviglia e noi, ingenui, a credergli anche perchè a casa effettivamente le cose andavano meglio. Questo fino ai primi colloqui con le insegnanti. So quanto brucia questa delusione, mi sono sentita una stupida al'inizio. Ne abbiamo poi parlato con la psico che ormai da anni segue P e con il suo aiuto sono riuscita a ridimensionare i problemi. Ho cercato, e solo io so la fatica, di capire il perchè delle bugie e di stare "dalla sua parte". Ho avuto la fortuna di avere come interlocutori insegnanti in gamba ed insieme ce l'abbiamo fatta (per ora, così pare, speriamo che duri). P. non segnava i compiti perchè riteneva di non farcela, pensava fossero troppo difficili, di non essere bravo abbastanza. L'ho seguito per tutto l'anno il pomeriggio, un pò aiutato un pò stimolato a fare da solo e gratificato ad ogni minimo risultato, ma soprattutto gli ho dimostrato che se anche avesse fatto "una schifezza" di compito l'avremmo comunque sempre amato ( e credimi, ci ha messi alla prova). Abbiamo stabilito insieme gli aiuti (in alcune materie sempre, fino a Natale per altre, una supervisione per alcune, un fare insieme per le più difficli) ma sempre con l'obbiettivo di arrivare a renderlo autonomo. Ho dato meno peso alle lamentele delle insegnanti (a volte esagerano....) e davanti alle sue provocazioni "se non mi aiuti non faccio il compito" - "è troppo difficile" - "studiare non serve" l'ho mollato da solo dicendogli che era liberissimo di non farlo e poteva scegliere di non allenarsi, di rimanere ignorante. P. è orgogliosetto ed ha reagito e la cosa a lungo andare ha funzionato. Ora sa organizzarsi i compiti da solo, addirittura ogni giorno vuole "portarsi avanti" con i compiti della settimana, è molto più autonomo e qualche settimana fa alla domanda "ma ti piace la scuola?" la risposta è stata: "no ma dal momento che ci devo andare ho deciso che lo farò bene". Non ci potevo credere, ancora non mi par vero, non so che magia è avvenuta ma è successo!!!! Quest'anno ha affrontato la scuola in tutt'altro modo. Problemi ce ne sono ancora, per carità, ma niente a che vedere con lo scorso anno. Non ho ricette cara Alissa. Credo solo l'amore e la nostra vicinanza, sempre e comunque, possa aiutare questi ragazzi. E il tempo.

    Un forte abbraccio


  1.  

    Non ho molto da aggiungere a tuti gli interventi in risposta ad Alissa che condivido in pieno.

    Non scoraggiarti Alissa ... qualche bugia e' normale, come dice Giuseppe, sia in un bambino affidato che in un figlio naturale.

    L'affidato ha in più il fatto di volersi sentire accettato dalla coppia genitoriale, mentre il figlio naturale lo da per scontato, e quindice qualche bugia in più per non deludere.

    Il trucco è quello suggerito da Fiordaliso ... falla sentire accettata, amata comunque vadano le cose, ma continua a brontolare quando scopri la bugia, come suggerisce Rosa, per farle capire dove sta il bene e dove il male e farle vedere che la ami.

    Una volta un bambino, eravamo nei primi anni 90, dopo che lo avevo brontolato con qualche urlo ... mi lasciò calmare, poi mi tirò la maglietta e mi guardò. "Cosa c'è" gli dissi ancora imbronciato. "Grazie" repliò ... rimasi sbigottito "Grazie? E per cosa?" ... "per avermi brontolato, nessuno lo aveva mai fatto!"

    Sono con Barbarella nell'ammirazione ... sei forte Alissa ... sei forte si per la scelta che hai fatto, come ogni affidatario, ma sei forte perchè vivi le tue emozioni con calore e semplicità e questa tua spontaneità e bellezza la trasmetti a tutti noi con i tuoi messaggi ... immagina tu quanta gioia sai trasmettere alla Piccola Gigante ... magari anche senza accorgertene ... e quanti semi spargi sul terreno in attesa che sboccino.

    Il resto è nelle Mani del Signore e certamente saprà Lui come far fruttare i tuoi insegnamenti.



    Ti abbraccio ... domani sono a Torino con Roberta ... vicino a te non solo con il cuore

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    Beh che dirvi: GRAZIE, grazie tanto di cuore a tutti.

    Oggi grazie a voi (che ogni 15 minuti cercavo a video una vostra risposta e la trovavo) sono riuscita a farmi scivolare un pò quell'arabbiatura, sono riuscita ad abbracciarla, a darle baci e a guardarla negli occhi quando le parlavo, sono riuscita a spiegarle senza urlare come una matta anche se ero davvero ferita, sono riuscita a fermarmi e pensare che le volevo bene e che dovevo dimostrarglielo ancora e ugualmente.

    Non sapete quanto valore hanno avuto le vostre parole, un sostegno meraviglioso e importante.

    Alle volte credo che se dovessi aspettare la consulenza dello psicologo, sarei già morta di crepacuore.

    Ho ascoltato i consigli di tutti e li ho messi in pratica. Ho fatto come ha detto Fiordaliso e le ho dedicato un pò di più del mio tempo, ho fatto da supervisore dando dei tempi e controllando poi cosa metteva in pratica. Nello stesso tempo ho dato meno peso a quelle maledette espressioni che non riuscivano, ma le ho chiesto l'impegno anche se il risultato poteva non essere esatto.

    Ho ragionato sulle parole di Giuseppe per non creare dentro di me delle distinzioni tra lei e lei ma se fosse venuta dalla mia pancia.

    Ho avuto la voglia di stimare un pochino me stessa incoraggiandomi e arrossendo nelle parole di Barbarella, ho sentito l'appoggio sincero di Rosa e infine le parole di Riccardo che mi hanno dato come sempre quell'orgoglio di andare avanti tutta...

    Grazie perchè sono più ottimista, meno ferita, ho più stima di lei e di me e più voglia di affrontare domani un'altro giorno.

    GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!



    P.S. A RICCARDO E ROBERTA:

    se non siete di fretta e volete passare a trovarci, ricordatevi di portarvi solo il num. di tel. io abito non molto lontano al casello dell'autostrada e lì c'è un'uscita....se volete seguirla troverete un cartello con scritto BENVENUTI.

    Una cena, un caffè, qualsiasi cosa con piacere

    •  
      CommentAuthorsilvia10
    • CommentTime27 Oct 2005 modificato
     

    Ma quante bugie... .. per le caramelle .. per il riposo pomeridiano.. per la colpa di chi ha comiciato per primo una litigata.... ma soprattutto per la scuola. Il secndo anno a scuola elementare di M. (di 7 anni con noi da gennaio) è proprio iniziato all'insegna delle bugie... " Hai fatto tutto a scuola? come è andata oggi?" Risposta dal lun al ven "Fatto tutto e tutto bene!".... Sera del venerdi' quaderni pieni di errori (ci tengo a precisare che M. è assolutamente normale ed in grado di fare anche bene!) e soprattutto pieno di pagine no terminate... Cosi' iniziano le punizioni....le litigate... anche perche' non abbiamo da confrontarci con i nostri figli naturali che per fortuna sono davvero bravi a scuola... Crediamo che le regole debbano essere uguali per tutti e se un nostro figlio naturale mai portasse a casa una nota.. o non facesse i compiti assegnati... lui verrebbe punito.... Lo stesso deve valere per M. e D. (sua sorella) ... i figli affidati non sono diversi....

    Aggiungo, pero', che forse per i bimbi affidati (per lo meno per quelli in affidamento da non troppi anni) la scuola non è cosi' importante.. la scuola è un valore irrinunciabile per chi come noi ci sa credere... per un bimbo che magari ha visto piu' che altro botte e abusi di vario tipo.. la scuola e' solo un modo per stare fuori di casa....non un luogo dove crescere... Sta a noi trasferire a lui che se impara, cresce ed avra' un futuro migliore.... Ci vuole tempo e credo si debba essere assolutamente inamovibile sulla questione delle bugie (non si dicono e vieni pure punito per avere detto bugie... questo vale sia se sei in affido sia se sei nato da me!!), ma fare sentire che tu sei sempre con lui, che sei il suo sostegno e sai farti carico dei suoi crucci..... La Scuola invece non deve assolutamente demordere e chiedere sempre i compiti.... per questo basta chiedere un colloquio con gli insegnanti e mettersi d'accordo... sempre che gli insegnanti ci vogliano aiutare,. In questo noi siamo molto fortunati e riesco a dialogare molto con glii insegnanti della ns bimba affidata piu' grande.... Forse facciamo capire a lei che noi la controlliamo sempre... a casa e fuori, tanto che se mi raccolta una frottola o mi nasconde qualcosa... io le cito episodi in classe che lei credeva che io non potessi sapere... non vogliamo creare un clima da Gestapo... ma credo che cio' aiuti anche M. per sentirsi importante... e M. come spesso molti affidati hanno una autostima bassissima..... Tieni dura Alissa... alla fine anche Don Chichotte farà cadere i mulini a vento!!!

    un abbraccio S.


    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime27 Oct 2005 modificato
     

    Grazie tanto anche a te Silvia, grazie davvero.

    Mi servivano proprio queste pacche sulle spalle!

  2.  

    ... e come sempre, quando scrive Alissa, io rivivo la nostra storia con K. UGUALE!

    Anche noi i primi anni con lei siamo andati in crisi tante e tante volte, soprattutto io (Andrea era meno presente per lavoro).

    Anche noi bugie, piccoli furti a scuola e non solo, scappava per la strada, non faceva i compiti, ne combinava veramente di tutti i colori.

    Quante volte siamo stati sul punto di riportarla all'assistente sociale perchè ci sembrava più forte di noi, ci sentivamo invasi da una tensione pazzesca che si scaricava o in urlate a lei o in discussioni e musi lunghi fra noi. Io vivevo tutti i sentimenti e le emozioni che vivi tu, Alissa.

    E non eravamo aiutati da nessuna psicologa (PURTROPPO).

    Poi piano piano io ho imparato (forse per sopravvivenza, forse - anzi sicuramente - perchè sono diventata mamma con l'arrivo di Marco) a gestire col dovuto distacco le sue provocazioni e mi sono messa su un piano diverso.

    Ho come ridimensionato il rapporto con lei e dato ai rapporti fra noi tutti il giusto peso.

    Non nel senso che le volevo o le voglio meno bene, ma nel senso che mi sono convinta di alcune cose:

    - non devo sentirmi in colpa se lei fa così. E questo per come sono fatta io è già un buon passo avanti e mi toglie un bel po' di tensione.

    - la scuola è importante, ma non è certo prioritaria: d'accordo coi servizi e con gli insegnanti noi con i nostri bambini puntiamo prima di tutti sull'aspetto affettivo-relazionale. La scuola è il secondo punto. E infatti: terza, quarta, quinta elementare d'inferno; le tre medie con meno apprensione da parte nostra e quindi meno fiato sul collo per lei; morale della favola: uscita con buono dalle medie e adesso ha cominciato le superiori benissimo e con molta voglia di studiare.

    - mi sono rasserenata con me stessa, non so come dirti, ho notato che se sono felice e appagata io dalla mia vita, dalle mie scelte, allora posso tollerare molto ma molto meglio la frustrazione di certi momenti e di certi comportamenti loro.



    E tutte queste cose le stiamo applicando anche con gli altri.



    Ma ti confesso una cosa: noi siamo affidatari da maggio 2000, ma è da luglio 2005 che in casa nostra c'è un clima di totale, tangibile, profonda serenità qualunque cosa accada. E non vuol dire che i ragazzi non hanno più combinato niente, ANZI! La loro fantasia è più che mai florida, ma io e Andrea abbiamo risolto alcuni nodi della nostra vita personale e di coppia che ancora si intromettevano fra noi e i ragazzi e causavano alcune difficoltà.

    Per esempio ( e qui apro una perentesi che però chiudo subito) così come l'arrivo di Marco è stato FONDAMENTALE per tenere K. con noi e accogliere poi E., I., D. così adesso per raggiungere questa profonda serenità è stato fondamentale AFFRONTARE la nostra difficoltà ad avere un figlio naturale, COMPRENDERNE le cause e iniziare un percorso che speriamo ci porti a RISOLVERLA o comunque a RICONCILIARCI con essa.



    Che fatica, Alissa, ma che avventura meravigliosa!!!!!!!

    Coraggio! Vedrai che un giorno ti volterai indietro e guarderai con un sorriso alle difficoltà passate.



    Ciao a tutti

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime27 Oct 2005 modificato
     

    Carissima Manu,
    con le tue parole mi rimuovi tante cose dentro, tante cose che in fondo mi appartengono, assomigliano e si confrontano benissimo con le tue.
    Anche oggi un disastro con i compiti, un sacco di scuse per non farli, mi son sentita di nuovo prendere in giro perchè le scuse che si trova la fanciulla sono così CHIARE che si intuiscono senza neanche riflettere.
    Pultroppo la mia difficoltà sta anche nell'aiutarla, mi spiego: lei se le dedico un pò di tempo e la tampino se la cucco in vena magari si impegna, se no mi fa tribulare. Poi appena dico di fare da sola, iniziamo con il casino. Insomma se fosse per lei dovrei stare dalle 2.30 fino alle 19 attaccata a lei con la sedia, scordarmi che ho una casa, una cena da preparare, lavare, stirare, stendere...io divento pazza, non riesco a far nulla se faccio come crede lei, poi è giusto che un pò se la sbrighi, io le dò un pò del mio aiuto, magari la controllo, l'ascolto ma non posso stare ogni giorno, tutte le ore attaccata a lei. Questo mi manda in crisi.
    Di più ancora mi manda in crisi quando vedo che il mio tempo prezioso lo dedico a una che non frega niente della scuola, che dopo un'osservazione che le faccio dicendo: la prof. dice che la fine del riassunto devi rivederla, leggiamola insieme la storia e vediamo cosa c'è che non va" lei risponde "forse è la prof. che non ha capito un fico di cosa dice la storia sul libro!"
    Ditemi voi se non dovrei tirarle le orecchie! Che nervi!!!!
    Risponde anche così, ed io che ho un mucchio di cose da fare, devo aver voglia di trascurare tutto, trascurare anche me per una che mi risponde pure in questo modo.
    Che ho fatto, le ho spiegato dove sbagliava, incavolandomi senza urlare, poi le ho detto di prepararsi per andare a letto senza finire il compito che per oggi mi aveva già raccontato troppe palle e che ero stanca di sentire scuse, se voleva continuare così va bene faccia pure il somaro, noi continueremo a volerle bene anche se lei vorrà fare il somaro prepotente, cocciuto e con mille frottole per ogni occasione.

    •  
      CommentAuthorFiordaliso
    • CommentTime28 Oct 2005 modificato
     

    Alissa

    ho letto l'intervento di Riccardo e ho bisogno di chiarire alcune delle cose che ho scritto.

    "stare dalla sua parte" non vuol dire ignorare o coprire le sue bugie, ma semplicemente offrirgli quello spazio d'ascolto che gli consenta di esprirmere il suo punto di vista, senza alcuna prevenzione da parte mia e con molta tranquillità. Non è stato facile arrivare a quel necessario, vitale distacco che consente di gestire i momenti di crisi ( e tuttora a volte faccio urlate di cui poi immediatamente mi vergogno...). Solo un episodio per farmi capire: mi telefona la prof a casa, prima che P. torni dalla scuola, per raccontarmi di un episodio preoccupante accaduto durante l'intervallo, così come riferito da una bambina, chiedendomi di parlarne con P. per cercare di capire cosa fosse veramente successo (i prof non hanno visto nulla...ma la bimba accusa P di averla insultata e minacciata.). P. torna a casa, non ne parla, lo lascio tranquillo per un pò e poi comincio a chiedere della giornata, con molta tranquillità (anche se dentro bollivo dalla rabbia). P. mi racconta dell'accaduto omettendo completamente alcuni particolari. A questo punto gli racconto che l'insegnante mi ha chiamato, preoccupata, ecc.... e lui nega, si arrabbia, dice che non è vero. Fatico a credergli ma ad un certo punto, non so come, mi viene un'idea: ho fatto un'urlata ma... al contrario: "Basta sono stufa, ogni volta che succede qualcosa a scuola danno sempre la colpa a te. Ora prendo il telefono, chiamo la mamma di questa bambina e le propongo di andarla a trovare a casa. Voglio proprio sentirla!" . A quel punto pensavo crollasse, invece con due occhioni sgranati (devo averlo veramente sorpreso) aspetta un attimo e mi dice "Si mamma va bene, andiamo". Ho telefonato alla mamma della bimba, le ho spiegato l'accaduto (la bimba le aveva già raccontato tutto), la versione di Paolo e lei... mi dice che sì adesso ci pensa, le sembra una buona idea, ne parlerà con la bimba e mi richiamerà. Più sentita! Evidentemente l'accaduto non era così grave.

    Due settimane dopo, stesso episodio ma questa volta è la mamma della bimba che mi assale nel parcheggio della scuola, propongo allora di sentire i due bambini subito e questa volta Paolo aveva clamorosamente torto... Sono riuscita a mantenere la calma al momento e poi a casa sono esplosa. Come posso difenderti e proteggerti se anche a me racconti bugie! Lacrime, scuse, promesse di non farlo più. E' ricapitato un mese dopo, questa volta convocata dalle insegnanti. Ad un certo punto del colloquio chiedo che mandino a chiamare Paolo. Cerco di stare dalla sua parte, sottolineando di fronte alle insegnanti per prima cosa i progressi fatti, e poi a Paolo nuovamente dico che voglio poterlo difendere ma di fronte a certi episodi...le sue posizioni diventano indifendibili. E così per mesi e mesi. Cerco ogni volta di risolvere la cosa mettendolo a confronto con la "parte lesa". E' stata una fatica disumana. Ci ha messi alla prova, ma il fatto di aver sempre ascoltato (cercando di non essere prevenuti....) la sua versione dei fatti ed avere anche con l'aiuto della psico cercato di capire le ragioni di alcuni sui comportamenti, nel nostro caso ha funzionato. E la bimba che lo tormentava ha smesso di farlo. Bugie ne racconta ancora, ma solo per sciocchezze (e comunque ci stiamo lavorando....).

    Ora, e la prima volta che è successo non potevo quasi credere, è lui che tornando da scuola mi racconta di sè soprattutto quando succedono cose spiacevoli, oppure la sera, ora delle preghiere mi regala alcuni suoi pensieri sulla giornata, i suoi sentimenti, le paure o le aspettative, senza essere sollecitato. E questo mi riempie di gioia. Ora credo abbia la certezza di essere veramente da noi accolto e amato. (Ho omesso un particolare... è da noi da ormai otto anni e solo da quest'anno cominciamo a respirare....). Tante volte ho avuto la tentazione di alzare bandiera bianca. Sono contenta di non averlo fatto. Ora sono più forte anche io!

    Ti sono vicina.

    Un abbraccio

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime28 Oct 2005 modificato
     

    Cara Fiordaliso,

    mi hai aiutato con il tuo primo intervento e ora l'hai fatto anche con questo tuo secondo.

    Che devo dirti, grazie di cuore perchè sono un pò più sù.

    •  
      CommentAuthorstefi
    • CommentTime29 Oct 2005 modificato
     

    Ciao! Anche il nostro bimbo ha iniziato quest’anno la prima media. I primi giorni sono stati splendidi: lui era molto contento, perchè sentiva che era una scuola da grandi, più adatta alla sua età. Ha iniziato a prendere bei voti fino a che, alcuni giorni fa, ha preso una grave insufficienza e ha falsificato il voto sul diario sostituendolo con un bel buono. Me ne sono accorta subito e la cosa mi ha fatto...ridere, perchè era proprio un lavoro da bambino che non voleva essere beccato, una falsificazione veramente mal fatta. Naturalmente gli ho fatto una bella ramanzina (di solito è mio marito che fa più la parte del cattivo ma in quei giorni non c’era!) ma in realtà lui era veramente dispiaciuto di quel brutto voto e quindi non è stato il caso di insistere più di tanto...Questo per dire che le delusioni ci sono e anche spesso, sta a noi prendere la giusta misura e cercare di mantenere il nostro equilibrio e non enfatizzare troppo quando non è necessario....Per quanto riguarda in generale la scuola, noi abbiamo notato che il nostro bimbo non investe sulla scuola perchè pensa di non riuscire. Emblematico è il suo approccio nei confronti delle lingue straniere: si vergogna di parlare un’altra lingua e non si applica assolutamente, soprattutto nei cfr del francese che ha iniziato a studiare quest’anno. Ma quando riesce a fare qualcosa che riteneva irrealizzabile, tanto da non provare neanche, è veramente soddisfatto di sè. Noi cerchiamo, quando possibile, di fargli sperimentare la gioia di aver imparato qualcosa di difficile...Buona scuola a tutti.

  3.  

    Ciao Alissa, oggi siamo andati in gita ai laghi di Avigliana e mentre passeggiavamo intorno al lago grande e poi sul motoscafo turistico pensavo ancora a te e alla vostra gigante.

    Mi è venuta voglia di condividere ancora una cosa: provate ad eliminare o ridurre i motivi di stress e di tensione che sono risolvibili, in modo da avere più energie per affrontare quelli irrisolvibili (legati per es. alla famiglia d'origine o a situazioni fondamentali).

    Ti faccio un esempio.

    Andrea ed io ci siamo ad un certo punto resi conto che avevamo bisogno ogni tanto di uno spazio nostro di coppia che si riduce di un pezzettino ogni volta che c'è un bambino nuovo in famiglia e qualche volta abbiamo bisogno di uno spazio nostro in casa, cioè di non essere obbligati ad uscire per stare un po' da soli.

    E in casa nostra si era verificata una situazione per cui dopo cena le ragazze approfittavano del fatto che io sistemavo la cucina e Andrea preparava i piccoli per la nanna, e loro si impadronivano dalla sala, del telecomando e della TV... anche senza guardare niente, ma solo per stare lì davanti. Quando arrivavamo noi... o dovevano finire di vedere il programma scelto ("Amici", "C'è posta per te"...) o comunque bisognava ogni volta chiedere di poter magari usare noi la tele. Tutto questo a parte le sere in cui si decide di guardare un film tutti insieme, ovviamente.

    Questo ci metteva in difficoltà, perchè ci sembrava di non avere un posto nostro dove dirci due parole o stare un po' insieme dopo tutta la giornata di lavoro, senza contare che sembrava proprio che loro godessero nel toglierci quello spazio.

    Ci siamo detti che non aveva senso lasciarci mettere in buca da questa cosa, ma neanche aveva senso che noi fossimo obbligati a stare in cucina e non poterci rilassare qualche volta in poltrona...

    Pensa che ti pensa abbiamo deciso di mettere una TV in camera delle ragazze, in modo che la sala alla sera è un po' più nostra e questo ha fatto sì che Andrea recuperasse il suo spazio di relax dopo il lavoro, che le ragazze potessero vedersi i programmi che seguono solo loro e ha ridato molto valore alle serate (e sono tante!) passate a guardare un film insieme o a giocare a qualche gioco in scatola.

    So che qualcuno forse potrebbe non essere d'accordo con questa scelta, ma noi ci siamo sentiti di farla perchè già si condivide tutto e ancora un po' e quindi era diventato vitale riprendersi un po' del nostro spazio.

    E' un esempio stupido, ma per dirti che a volte basta una cosa stupida per eliminare un motivo di tensione o di arrabbiatura.

    Quanto mi arrabbiavo con K. perchè non voleva mai leggere un pezzo di giornale! Poi ho smesso dicendole che non me ne importava più niente, facesse pure come voleva.

    Bene, adesso da settembre quasi tutti i giorni prende il giornale gratuito mentre va a scuola e quando torna a casa mi racconta gli articoli principali.



    Prova, Alissa, prova a vedere quali sono le cose che ti mandano in bestia o che mettono tensione e prova a risolvere nel modo più facile possibile, più ovvio: non è sempre detto che la soluzione più facile debba per forza essere anti-educativa, anzi!

    Un ultimo esempio: quante volte mi sono arrabbiata con K. perchè trattava male i vestiti che le comperavo o le scarpe, o decideva di non metterli perchè aveva cambiato idea o cambiato gusti, o perchè sua mamma la convinceva che erano brutti (tutta roba alla moda scelta da me e K. insieme!!!) Bene, l'anno scorso ho deciso che era ora di smetterla con questa storia e ne ho parlato con K.

    Le ho detto più o meno così: K., ho deciso che non spenderò più di 20-25 euro per le scarpe e di 10-15 euro per i pantaloni e le maglie, tanto non vale la pena perchè tu non apprezzi. Se vuoi la roba più bella te la compri con la paghetta.

    E ho tenuto duro da novembre 2004 a settembre 2005 (non è stato facile).

    Lei subito non ha dato peso, pensando che mi sarei stufata... e invece io non ho mollato: "MI puoi comprare quella gonna?" "Quanto costa?" "25 €" "No" .

    "Mi servono le scarpe di marca per la pallavolo" "Io metto 25 e tu metti le altre 45" "Non le ho" "Stai senza". E così via, per quasi un anno, ovviamente comprandole comunque cose decorose, solo che al mercato invece che in jeanseria o come le sue compagne.

    Bene. Dopo che si è comprata lei le agognate "converse" spendendosi la paghetta di un mese, alcune maglie, e altre cose... bèh, ieri siamo andate a fare shopping in centro e ho potuto finalmente comprarle qualcosa di carino in due negozi perchè mi pare che abbia imparato la lezione.

    E io da novembre dell'anno scorso non mi sono più rosa il fegato nel vedere i vestiti appallottolati o buttati nell'armadio, perchè finalmente ha imparato che forse vale la pena avere un po' più cura di sè e un po' più rispetto dei soldi.



    Scusa la lungaggine, ciao!

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime31 Oct 2005 modificato
     

    Cara Manu,

    tu per me non sei mai lunga, sinceramente ogni volta che mi parli invece mi insegni molte cose. Secondo me molte cose di quelle che dici si specchiano molto bene con quello che penso e quello che ho dentro.

    Ultimamente capita proprio così, mi sento mancare i miei spazi, i miei e quelli di coppia. Mi lacero dentro perchè non ho mai tempo di parlare con R. perchè lei è sempre in mezzo. Sento di non avere più un posto mio in casa, sento che alle volte tutto questo mi manca.

    Proprio così anche noi abbiamo pensato di darle come regalo per il suo compleanno una tv da mettere in camera sua (come primo passo ci siamo?).

    Anche noi teniamo dei momenti nostri di tutti e tre, tipo passeggiate nei boschi, un pò di tv, una cena pasticciona, il cucinare tutti insieme qualcosa tipo lavoro a catena, ma ne abbiamo bisogno di altri tutti nostri. Io soprattutto!

    Alle volte diventa rilassante anche andare sola al supermercato pensa un pò te, questo non esclude l'affetto, la voglia di accoglierla ancora nel cuore oltre che in casa, no è solo un'esigenza e voglia di continuare a voler bene oltre a me singola persona anche a me come coppia con mio marito. Ogni tanto capita che strillo e dico: Caspita, ma esisto anche io!

    Riguardo al discorso che hai fatto con K. con i vestiti, anche io sto facendo così, anche se mi vengono i nervi anche se tratta male le cose che si pagano meno, anche perchè neanche quelle mi son piovute dal cielo.

    Ma la cosa che mi irrita di più è il maltrattare la casa e tutto ciò che c'è intorno. Lei non bada a nulla, casa nuova di pacca, sbatte le porte, zanzariere, manate sul muro, frega niente di niente, quelle sì che è un pò difficile a gestirle, tu come le affronti? Divano sfondato, perchè si tuffa senza grazia, bagno in stato pietoso, camera sua disordinatissima, cose nuove buttate un pò così...ora vedremo la tv. quanto dura!

    A proposito di gita, quando credete di passare da queste parti? Saremo felici di chiacchierare un pò con voi e la gigante di stare con la tua truppa.

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      CommentAuthornonparte
    • CommentTime31 Oct 2005 modificato
     

    Sono un insegnante e sono da poco nel forum: molti miei alunni si comportano così -dicono che non hanno compiti per casa e i genitori “ la bevono ” - scusa la sincerità. Ci sono molti modi per controllare, dirle anche “non ci credo” oppure “bene, visto che hai tempo, aiutami nelle faccende in casa o prendi un libro e leggi!”. Falle capire il valore dello studio e della cultura.

    Io, ripeto, sono entrato nel forum da ieri, comunque, nel tuo caso, sarei andato subito a spiegare certe situazioni agli insegnanti, almeno al Preside della scuola.

    Ciao, Paolo.


  4.  

    Ritornando al post di Alissa... non so riguardo alla casa... anche io mi arrabbio quando vedo la non cura o il disordine e anche io a volte mi sento "straniera in casa mia".

    Ho cercato di suddividere e limitare gli spazi. Casa nostra è grande, ma in realtà per 6 persone è piccola, diciamo che siamo al limite. Cerco di sfruttare il più possibile le loro camere.

    Fino all'anno scorso avevamo la scarpiera in bagno, per esempio, ma dentro c'erano solo le scarpe mie, di Andrea e di Marco (perchè è piccolo e gliele ordino io): i ragazzi K., D., I., si toglievano le scarpe e le lasciavano nel centro del bagno una qua e una là. E io a richiamarli indietro, a fargliele sistemare, a mettergliele sul balcone... Niente, ogni giorno da capo!

    E così gli zaini del catechismo, della pallavolo, degli scout... tutto in giro o per terra in stanza così come capita.

    Per cui ogni volta che entravo in bagno mi veniva su il livello di rabbia: ma perchè rovinarmi il fegato?

    Quest'estate avevo qualche soldo da parte e sono andata all'IKEA: ho comprato due scarpiere e qualche bel contenitore con le ruote da mettere sotto i letti.

    Adesso c'è una scarpiera nell'armadio a muro della stanza dei maschietti e una sotto la finestra della stanza delle ragazze... con tutte le loro scarpe dentro, abbastanza ordinate e io ho finalmente il bagno LIBERO!!! E quando viene qualcuno non deve più fare lo slalom fra le scarpe.

    Nei contenitori sotto il letto ho messo i vari zaini e zainetti e i pattini a rotelle.

    Le ragazze e i maschietti hanno il DOVERE di tenere in ordine semi-perfetto la loro stanza: sopporto un po' di disordine dal lunedì al sabato perchè c'è la scuola e i vari impegni pomeridiani, ma nel fine settimana si ordina, altrimenti butto giù tutto quello che trovo in giro o sui letti o direttamente butto via.

    Con K. fino a due anni fa è capitato tante volte che trovasse il mucchio immenso di vestiti appallottolati e di robe varie per terra da ordinare prima di fare qualunque altra cosa, adesso da due anni circa non c'è più bisogno, anzi.

    A I. ho buttato via diversi giochi che sistematicamente trovavo in giro, un pezzo qua e un pezzo là (anche a Marco), adesso va un po' meglio.

    A D. basta ricordarlo ogni tanto.

    Certo è che loro il disordine cel'hanno dentro, nel cuore e finchè non si fa ordine lì, nei loro sentimenti, nelle loro emozioni, non possiamo pretendere un ordine esteriore più di tanto, ma è anche vero che un ambiente ben curato aiuta a stare meglio dentro.



    Per quanto riguarda il divano... pare sia uno sport interessante tuffarcisi sopra, ma anche qua sono serviti 2 anni e mezzo di cazziate a K. per farla smettere... , ma eravamo inesperti.

    Adesso con I. siamo stati molto più veloci... alla terza volta che si tuffava ignorando i rimproveri... bene, un bel cuscino per terra e la TV la guarda da lì se non si siede subito bene sul divano o sulle poltrone.

    Ti racconto questa: l'anno scorso sono venuti a cena da noi degli amici con tre figli loro naturali grandi (12, 14, 16 anni). Siamo rimasti sconvolti perchè erano tutti e tre tuffati sui divani e sulle poltrone, come fossero a casa loro e a nulla sono valsi i richiami dei genitori (era anche la prima volta che venivano a casa nostra), mentre i nostri ragazzi a casa d'altri sono veramente impeccabili e tutti ci fanno i complimenti per come sono educati!

    Per il resto... io tengo molto alla casa, e mi sono organizzata con contenitori, cestoni, una lavanderia che nasconde tutto... in modo che in un attimo rendo il nostro caos un po' più gestito e più organizzato.

    E poi c'è da dire che amo casa nostra così com'è, con cose sparse (in ogni stanza puoi trovare un po' di tutto... che fortuna, no?) e tracce di vita in giro perchè è una casa vissuta, dove si fanno un sacco di cose e non si sta mai fermi. Che deprimenti le case di certi nostri amici...PERFETTE, LUCIDE, CON OGNI COSA A SUO POSTO. Sarà, ma poi scopri che sono anche monotone, tristi e vuote (di bambini, di gioia, di attività, di risate...).

    Un bacio, ciao!