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      CommentAuthorGiuseppe66
    • CommentTime17 Oct 2005 modificato
     

    Ciao a tutti,

    sono nuovo di questo forum. l'ho scoperto, durante un giro su internet alla ricerca di soluzioni ed esperienze sull'affido.

    Vi racconto brevemente la ns storia; abbiamo dal mese di giugno in affido un bambino di 8 anni. Abbiamo un'altro bambino di 6.
    Eravamo assolutamente "lanciati" in questa esperienza, ma con il passare del tempo, seppur poco, iniziano le crisi...il bimbo e' un minus (un termine tecnico per definire una persona poco dotata intellettualmente) e questo comporta interminabili e difficilissime ore per fare i compiti, piange spessissimo, mentre a casa sembra bravo a scuola ci segnalano che picchia gli altri compagni, nostro figlio non mi chiama piu' papa' (ma solo per nome) e racconta a scuola che vorrebbe essere l'altro bambino della famiglia perche' lui non viene mai sgridato... ormai i nervi sono a fior di pelle sia per me che per mia moglie.
    Sono spaventato per quello che potrebbe ricevere da questa avventura il nostro bimbo, sono spaventato per questa situazione di crisi, non so cosa fare ...

    Ancora di piu' mi spavento quando leggo quella fila interminabile di belle esperienze che gli altri hanno avuto ... ma siamo gli unici in crisi? che fare?

    un disperato papa'

  1.  

    Ciao Giuseppe,

    ti sono nel cuore e capisco che il problema non è di poco conto.



    Chi mi conosce sa quanto sia fautore del fatto che le famiglie che accolgano bambini in affidamento non abbiano figli propri, oppure ne abbiano di più grandi con uno scarto di età di almeno 4/5 anni. Credo che per un bambino di 6 anni sia molto difficile capire ed accettare una situazione difficile come quella da te illustrata.

    Credo che l'errore sia tutto dei servizi sociali che non sono stati in grado di valutare la reale situazione ed abbiano utilizzato la "risorsa famiglia" a tutti i costi.



    Inutile piangere su ciò che è stato e che avrebbe dovuto essere, serva quanto sopra scritto, da monito ad altre famiglie.

    Rimbocchiamoci le maniche e vediamo di risolvere la situazione verificatasi senza portare danno ad alcuno (o portandone il meno possibile).



    Primo passo. Avete una psicologa che vi segue? Immagino di no dalle tue parole. Sappi che è un tuo sacrosanto diritto avere una professionista che prenda in carico il bambino in affidamento. Ci sono inoltre centri specializzati (ASL e quindi gratuiti) dove il bambino possa essere seguito. Se è "minus" avrà probabilmete un insegnante di sostegno, se così non fosse pretendilo.

    La psicologa dovrebbe parlare non solo con il bimbo in affido, ma anche con vostro figlio per capire e per fargli capire. E chiaramente con voi.



    Ricordatevi. E' un vostro diritto, non un favore che vi fanno, quindi andate gentilmente a chiedere tale prestazione professionistica, ma se non ve la concedono, se vi inventano scuse, se dicono che è occupata, se vi danno un appuntamento fra x mesi ... allora battete il pugno sul tavolo.

    Se non vi ascoltano ... rivolgetevi al Tribunale dei Minori dicendo "l'affidamento rischia di fallire, la nostra famiglia sta entrando in crisi, si iniziano a vedere dei danni provocati su nostro figlio ... e i servizi sociali non ci danno una psicologa di sostegno" ... il Tribunale può emettere decreto che nomini una psicologa, obbligando l'Asl ad intervenire.



    Altra cosa. Noi siamo disponibili ad aiutarvi, chiaramente gratuitamente, ma per farlo, se lo riterrete opportuno, dovreste venire da noi e magari trascorrere qualche giorno in nostra compagnia. Da esterni, con l'aiuto di chi ci segue professionalmente, potremmo forse darvi dei suggerimenti e dei punti di vista diversi.



    Vi chiedo di tenere duro. Mandare via il bimbo sarebbe per lui un grande trauma, un abbandono che lo segnerebbe senza rimedio nella vita. Il fatto già che con voi sia bravo e a scuola no, significa che in voi ha trovato quella protezione e quell'accudimento che gli insegnanti non sanno dargli. Il problema è che, essendo più grande, prevarica vostro figlio.



    Vi consiglierei, magari già lo avete fatto, di parlare con entrambi i bimbi, insieme, con dolcezza e trattandoli entrambi da figli. Ogni giorno spiegate loro qualcosa, magari tenendoli in braccio, magari giocando con loro, magari leggendo loro una favola con qualche principio sano. Come una medicina ... un cucchiaino al giorno. Se non capiscono ... è solo apparenza ... forse fra un anno o forse tra due vi meraviglierete di come abbiano appreso ciò che oggi gli avete insegnato.

    Cosa dirgli ... di tutto. Spiegategli perchè cambiano le stagioni, o perchè piove ...

    A mio modesto avviso, il fatto di parlare loro, di trattarli da figli alla pari, porterà entrambi a chiamarvi (e considerarvi) papà e mamma.

    Sostanzialmente ... utilizzare il bimbo in affido per arrivare a vostro figlio.



    Percorso lungo e difficile. Vi sono nel cuore, fermamente intenzionato ad aiutarvi laddove lo vorrete per quanto sia possibile.



    In quale zona d'Italia abitate?



    Chiamatemi, magari si parla un attimo a voce. 347.184.185.0



    Buona Giornata e Buon Cammino










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      CommentAuthorGiuseppe66
    • CommentTime18 Oct 2005 modificato
     

    Ciao,



    grazie per la bella e precisa risposta.



    Siamo di ilano.



    Il bambino in affido avrebbe si dirito ad un insegnante di sostegno ma la scuola non ne ha e (dicono) non puo' fare niente fino a quando non avranno maggiori fondi; quindi in questo momento viene condivisa l'insegnante di un bambino disabile che pero' non puo' praticamente seguirlo. I servizisociali sanno di questa cosa ed avvallano.



    Abbiamo (noi genitori) con l'assistente sociale e con una neuropsichiatra un colloquio ogni circa 2 mesi, ma questi non ci sembrano sufficienti.



    Comunque, cerchero' di seguire i tuoi consigli e magari provero' a chiedere con maggiore insistenza l'insegnante di sostegno e una persona con cui possiamo esprimere i nostri dubbi. Il problema e' che qui a Milano a causa di problemi logistici del comune (gli straordinari dei commessi) non vengono fatti nenche gli incontri tra famiglie affidatarie, che potevano essere un sostegno... sai scambiare pareri ed esperienze (come avviene in questo forum) puo' essere utile.



    Comunque grazie



    Giuseppe

    •  
      CommentAuthorjolly64
    • CommentTime18 Oct 2005 modificato
     

    Caro Giuseppe, io non ho consigli pratici da darti, per quelli Riccardo come hai potuto vedere è sicuramente la persona più adatta, ma volevo solo esprimerti il mio sostegno, seppur virtuale.

    Vedi, il fatto di raccontare le nostre esperienze positive, serve proprio per far vedere a tutti che l'affido non è solo problemi. Certo, è una strada difficile da percorrere, e i momenti difficile (nel computo delle ore) superano certamente i momenti di gioia, ma quei brevi momenti spesso ci ripagano di ore spese a consolare, contenere, curare ferite (dell'anima), cercare di educare.

    Quello che voglio dire è che credo che non esistano affidi senza problemi... non è possibile, questi bambini hanno come minimo subito un trauma da abbandono, se non sono anche stati maltrattati, picchiati, dimenticati...

    Ci vuole un impegno enorme, e certamente la tua situazione mi sembra molto complicata. Tuo figlio dici ha 6 anni, quindi immagino frequenti la prima elementare, così come è per il mio cucciolo, e mi sembra già di suo un momento particolare, di passaggio, di cambiamenti. In tutto questo aggiungi anche il fatto che l'affido è iniziato da poco e quindi le dinamiche interne alla famiglia sono tuttora in divenire... insomma tante cose da gestire per tutti, figuriamoci per dei bambini.

    Non ti sono stata di nessun aiuto, lo so, ma cercate di resistere, fatevi aiutare, non isolatevi e se ti può servire anche qui su questo forum, vieni, racconta, accetta una pacca sulla spalla.

    Jolly64

  2.  

    Ciao Giuseppe,

    A Milano, forse lo conosci, c'è il Centro Ausiliario Per I Problemi Minorili Ufficio Affidi - C.A.M. 02/ 48.16.749 - 02/48.16.980 Prova a sentire loro.



    Lo sai che mi distruggi un mito? Pensavo che Milano fosse un'isola felice ove tutto funzionasse a meraviglia ...



    Insegnante di sostegno ... mi sono informato. La questione è reale, purtroppo.

    Le nomine per gli insegnanti di sostegno vengono fatte entro il 7 luglio e forse i servizi non hanno fatto richiesta alla scuola entro quella data, magari perche' non sapevano ancora dove questo bimbo sarebbe andato a scuola. Pertanto a quell'epoca viene fatto da ogni scuola il budget e richiesti i soldi al Ministero per il numero di insegnanti di ruolo in quel momento. Quindi se le richieste arrivano successivamente ... niente soldi e niente insegnate (eccetto casi straordinari assai gravi, come portatori di handicap).

    Comunque non perdete il treno per il prossimo anno. Fatene richiesta per tempo.



    Colloquio ogni due mesi per gli adulti. Assurdo. Qui si che resta fermo il discorso fatto qualche ora fa. Chiedete con forza uno psicologo/a. E' un vostro diritto e sopratutto è un diritto inalienabile per i vostri bimbi. E non fatevi scoraggiare se, quando si alzerà il tono della voce, vi diranno "voi allora non siete adatti" ... sono loro che non sono stati adatti ...

    i Tribunali sanno bene che per non mettere sul tavolo akltre risorse i comuni trovano scuse per far fallire gli affidi con la classica frase che la famiglia non è idonea per quel bambino. Rivolgendovi al giudice avrete certamente giustizia.

    La Dott.ssa Pomodoro, Presidente del TdM di Milano è persona molto attenta alle necessità dei nostri piccoli e già ha messo a tacere, mediante articoli di stampa arroventati, il vostro Sindaco Alertini, il quale diceva "Basta mettere in affido bambini, non abbiamo fondi (aggiungo io ... perchè i soldi devono servire per cose che portano più voti!)" e la Pomodoro ha risposto "trovateli, toglieteli da altre voci, ma trovateli, i bambini vengono prima di tutto".

    Quindi nel Tdm di Milano troverete un valido alleato. Pronto a venire a combattere con voi davanti al giudice se lo riterrete necessario ed opportuno.



    Incontri tra famiglie affidatarie ... ma come ...a Milano non si fanno più? Ma dove andremo a finire? Era all'avanguardia. Ricordo di aver partecipato ad una riunione a Lucca dove erano stati invitati degli ass. sociali di Muilano tanto erano all'avanguardia nel rapporto con le famiglie: corsi, servizi di babysitting, psicologi di sostegno e quant'altro servisse ai nostri ragazzi e alle famiglie affidatarie.


  3.  

    Grazie Jolly per le tue parole. Non so se sono state di aiuto a Giuseppe, ma credo di si.

    La pacca sulla spalla è sempre ben gradita.

    Non avevo considerato la fase molto particolare del figlio di sei anni che inizia la scuola ... mi ero buttato sugli aspetti tecnici e ne chiedo scusa.

    Grazie Jolly del tuo intervento.

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime18 Oct 2005 modificato
     

    Ciao Giuseppe,
    benvenuto.
    Pultroppo spesso anche io vado in crisi con la mia ragazzina, di quasi 11 anni, è arrivata da noi che ne aveva 9 e anche se non ho nessun altro figlio è dura. Ma ci sono anche momenti dove si sorride molto!
    sei di Milano città, o limitrofi?


    •  
      CommentAuthorGiuseppe66
    • CommentTime18 Oct 2005 modificato
     

    Ciao,



    grazie a tutti per il supporto morale e pratico.



    Vi terro' aggiornati sull'andamento.



    Siamo di Milano citta (zona s.siro per chi non e' di qui).



    Ciao



    Giuseppe

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime18 Oct 2005 modificato
     

    SI CARO GIUSEPPE66 ANCHE I NOSTRI FIGLI (naturali) AVEVANO SMESSO DI CHIAMARCI MAMMA E PAPA', MA SOLO PER NOME, IN ALCUNI MOMENTI PERO'.......E IL PIU' GRANDE NATURALE (11 ANNI) VOLEVA LA SUA ASSISTENTE SOCIALE PERSONALE PER RECLAMARE TORTI SUBITI DA UN AFFIDATO...............AUGURI E' UNA STRADA COMPLESSA....E SPESSO I GENITORI CON FIGLI PROPRI SI POSSONO SENTIRE ANCHE IN COLPA E/O DIVISI IN DUE.........

    PERCHE' GLI AFFIDATI HANNO BISOGNO, I FIGLI NATURALI HANNO DIRITTO.............AUGURISSIMI-CON VICINANZA

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime18 Oct 2005 modificato
     

    POI A PROPOSITO DI FAMIGLIE AFFIDATARIE E SOSTEGNO.............................

    NELLA NS CITTA' DI CA. 100.000 ABITANTI SI STANNO DANDO TUTTI DA FARE (pubblico e privato) AD ISTITUIRE CORSI, CONVEGNI, FESTE, INCONTRI SULL'ARGOMENTO AFFIDO, MA DI FATTO C'E' UNO SCOLLAMENTO GENERALE.........UNO NON INFORMAL'ALTRO, UN UFFICIO RITIENE CHE NON SIA DI COMPETENZA DELL'ALTRO, E COSI' VIA....PERCIO' NON MI MERAVIGLIA CHE MILANO COSI' GRANDE, CON MOLTE RISORSE E RETI, NON INFORMI GLI INTERESSATI CIRCA LE OPPORTUNITA'...............CIAOOOOO,

    P.S.: NON MI MERAVIGLIA PIU' NIENTE ORMAI, CIO' NONOSTANTE, SPERO, CREDO, CONTINUO....

  4.  

    Ciao Giuseppe, mi ha colpita il tuo messaggio.
    Noi ultimamente non scriviamo molto, ma leggiamo tutto.
    Ho pensato molto alla vostra crisi di famiglia e a vostro figlio.
    Io credo fermamente che le famiglie con figli propri, anche piccoli, siano una risorsa importante e possano a tutti gli effetti essere affidatari, noi lo siamo e ne conosciamo tantissime.
    Certo, è FATICOSISSIMO, al di là di tutte le cose belle che possiamo scrivere sui vari forum: sei sempre lì a tarare e ritarare il tuo comportamento verso il/gli affidati e verso il/i figli tuoi, cercando di non tirare troppo da una parte, ma neanche dall'altra, alla ricerca di un equilibrio che non si trova mai, o meglio, quando lo si trova... succede qualcosa che lo stravolge di nuovo.
    Noi abbiamo un bimbo di tre anni e otto mesi, arrivato due anni dopo la nostra prima in affido (K.) e dopo di lui ne sono arrivati altri tre (E.- I. - D.) sempre in affido. CHE CASINO!
    Lui è il nostro primo figlio, ma in realtà K. si sente la primogenita perchè è arrivata per prima, ma D. è arrivata per ultima pur essendo la più grande, I. ha otto anni ma è arrivato dopo il nostro quindi è il quarto, ma per età è il terzo, E. è già andata via ed era piccola pure lei.....
    Come vive il nostro Marco tutto questo?

    Azzardo una risposta: come lo viviamo noi. Esattamente così: quando io e mio marito siamo sereni con tutti loro (a parte i normali alti e bassi del quotidiano) anche lui sta bene, ma quando noi siamo i primi a fare differenze o a non trovare il giusto posto ai ragazzi, allora anche lui sta male e non li sopporta.

    Anche lui qualche volta mi chiama Manu anzichè mamma, ma poi ride e si corregge da solo, così come gli altri qualche volta si sbagliano e mi chiamano mamma (noi tendiamo a farci chiamare col nostro nome, per scelta).
    Col passare degli anni noi abbiamo imparato a dare ad ognuno lo spazio di cui ha diritto e bisogno, diverso a seconda dei bambini e a seconda dei momenti: cerchiamo di non fare differenze, nel senso che il metro è uguale per tutti e ognuno di loro ha le stesse chance, MA - e sottolineo MA - è importante che nostro figlio sappia che LUI E' FIGLIO , CHE PER LUI SIAMO PROPRIO PAPA' E MAMMA e per farlo crescere con questa certezza ben salda gli riserviamo comunque uno spazio esclusivo con noi due (singolarmente e in coppia) proprio solo per lui, ovviamente senza che questo ricada sugli altri.
    Per esempio: qualche volta andiamo a mangiare la pizza noi tre, ma sappiamo che K. è alla partita di pallavolo, D. è con gli scout e magari facciamo invitare I. dai nonni, così nessuno si accorge che quello è lo spazio di Marco perchè loro sono comunque impegnati in cose piacevoli per loro.
    Alla sera quando gli altri vanno a dormire lui ha il suo momento con noi ( se non crolla prima) e così via.

    Poi c'è un altro aspetto: io mi sono resa conto ad un certo punto che ero gelosa delle cose di Marco e mi arrabbiavo tantissimo quando E. o I. gli rompevano i giochi, mentre lui non ci badava quasi. A volte gli trasmettevo questa tensione, poi ho imparato a risolvermela da sola: i giochi si ricomprano, la serenità in famiglia no. Mi sono messa come "agente unificante" e non come motivo di divisione fra loro... li lascio proprio condividere spontaneamente tutto ciò che si sentono, cercando di essere adulta rispetto a questo e cercando anche io di imparare da loro.

    Certo, difendo mio figlio. Non nel senso che gliele do vinte a scapito degli altri, ma che difendo il suo spazio e il suo benessere cercando di ridurre al minimo la tensione, e quindi di riflesso difendo anche gli altri; qui dico una cosa che spero non venga fraintesa: ci sono delle volte in cui rimando a dopo un intervento educativo per non turbare la serenità dei bambini. Mi spiego meglio: se so che i compiti con I. sono lunghi come la quaresima perchè anche lui ha qualche difficoltà, allora aspetto a farglieli fare di essere in due adulti in casa, così uno si occupa dei compiti e l'altro distrae Marco dal momento potenziale di tensione, ma siccome anche questo ogni tanto non basta, adesso lui si ferma al doposcuola dove fa i compiti con i suoi compagni e arriva poi a casa senza questo peso, allegro e pronto a giocare.

    Ti ho bombardato con la nostra esperienza, non so se ti serve, ma.... è venuto così!
    In bocca al lupo!
    Se hai domande, siamo a disposizione.

    Manu e Andrea

    •  
      CommentAuthorGiuseppe66
    • CommentTime25 Oct 2005 modificato
     

    Grazie di cuore,



    tutti i suggerimenti mi sono utili in questo momento.

    In questi giorni ho riflettuto molto sulla cosa, e non nascondo che ho anche pensato di dire " ... che si arrangino, non posso rischiare la mia famiglia per aiutare gli altri..."; non so quale sia la giusta soluzione tra il bene per uno ed il bene per l'altro. Sicuramente andiamo aiutati, ma visto che i servizi sociali non brillano in aiuti ci siamo rivolti ad uno psicologo privato che spero ci aiuti a risolvere qualche problema.

    Tra l'altro, penso che i problemi derivino anche dal fatto che ormai siamo entrati in un loop perverso in cui la nostra tensione genera altra tensione in un crescendo sempre maggiore. I bambini si accorgono di questo (appena alzo la voce - pur non litigando - con mia moglie, nostro figlio ci chiede di non litigare! ... quindi percepisce benissimo questa situazione di tensione) e ne risentono sia indirettamente che direttamente (le sgridate aumentano ... anche per cose futili).



    Speriamo bene



    Giuseppe






    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime25 Oct 2005 modificato
     

    Come ti capisco, anche io sto passando una crisi...di nervi.

    Chi ci va di mezzo poi siamo tutti e tre. Il mio problema in questione è che gli 11 anni della ragazzina non sono perniente facili da gestire, Le motivazioni sono tante e io mi sento in questo periodo un pò più stanca, un pò più fragile, un pò troppo assorta da altri pensieri che tutto insieme mi fa soltanto esplodere. Ma da due giorni sto leggendo un libro che credo mi stia dando la forza di staccarmi un attimo quando sta arrivando la crisi, (quella con la fanciulla) così un pò si calma tutto. Invece con il marito non ho trovato ancora soluzioni nelle mie letture. Ma spero abbiamo spalle enormi e solidità alle spalle per superare tutto al più presto con serenità.

    In fondo lui arriva alla sera dal lavoro, quando ormai io ho già sperimentato ogni momento di ...allora quando arriva sono bella carica, lui logicamente cade un pò dal pero e io boooom, esplodo!

    SPERO PASSI INFRETTA PERCHE' COMUNQUE SI STA MALE, MALE DA MORIRE.

    Ieri e oggi però sembra vada meglio e io mi sento più rilassata dentro.

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    opppsssssssssss, quella di litigare col patner perchè la comunione d'intenti educativa e non solo, nei confronti dei figli naturali e affidati, l'ho provata anch'io.........

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime26 Oct 2005 modificato
     

    ripeto, ho sbagliato nel testo precedente



    opppsssssssssss, quella di litigare col patner perchè non trovavavmo la comunione d'intenti educativa e non solo, nei confronti dei figli naturali e affidati, l'ho provata anch'io.........

    _________________


  5.  

    Penso che sia una cosa comune a quasi tutte le famiglia. Noi uomini arriviamo a casa stanchi e pieni di pensieri e vorremmo trovare pace e tranquillità in casa, le donne hanno voglia (e ne hanno tutte le ragioni) di sfogarsi sulle vicende accadute durante il giorno con i figli. I papà aiutino le mamme a ridimensionare i problemi e a risolverli, le mamme aiutino i papà a prendere un maggior ruolo educativo nei confronti dei figli.

    Ricordo ancora qualche anno fa quando Roberta mi telefonò in sede per dirmi di correre a casa perchè non ce la faceva più con alcuni bimbi ed era arrabbiatissima con loro.
    Arrivai a casa immediatamente, e mi misi sul divano a parlare con loro per capire cosa fosse successo ...

    ... Roberta si arrabbiò tantissimo perchè non ero arrivato a casa arrabbiatoi, ma dialogante, al punto da andare a letto senza nemmeno mangiare.

    Poi ha capito di aver sbagliato ... ma lì per lì era stressata, arrabbiata e non aveva sentito il moi appoggio ... come darle torto?

    •  
      CommentAuthorsilvia10
    • CommentTime27 Oct 2005 modificato
     

    Ciao a tutti

    noi leggiamo e poco partecipiamo... Siamo tutti presi da 1000 affari quotidiani... Condividiamo con voi l'esperienza dell'affido e in particoalre intervengo sul prolema posto da Giuseppe non solo per confortarlo.. ma perche' credo che sia un problema molto comune... Noi abbiamo 3 figli naturali e 2 in affidamento tutti nella fascia 4,5 anni- 10 anni....

    Sono d'accordo (come sempre) con Manu ... le famiglie con figli naturali sono un'ottima risorsa... Spesso per un bimbo affidato è il confronto con i suoi cooetanei che aiuta a crescere e non solo cio' che viene "impartito" dagli adulti...

    Chi di noi non è entrato in crisi per essersi sentito "menato per il naso" da un "gagnetto di pochi anni" perche' ci racconta storie... anche bugie importanti come quelle che riguardano la scuola...

    Noi abbiamo avuto fasi di crisi diverse a seconda dell'età dei nostri figli. Il primo ad entrare in crisi è stato il piu' piccolo ed e' successo praticamente appena sono arrivate le due bimbe affidate (due sorelle).. una crisi tipica di gelosia per i nuovi venuti... Esattamente come è stato all'arrivo dei fratellini naturali... la paura di perdersi mamma e papà ... che i genitori non avessero piu' posto per lui,....

    Gli altri nostri figli invece sono entrati in crisi successivamente.... Dopo la novità iniziale ... ci si è resi conto che il tempo per loro era meno... in piu' M., che va a scuola, ci costringeva a ore di compiti .. mentre i nostri figli sono in grado di gestirsi in modo autonomo...Cosi' abbiamo avuto delle grosse difficoltà... Ne abbiamo parlato anche con la psicologa che seguiva le nostre due affidate... lei ci ha consigliato di coccolare i nostri figli un po' di piu'... talvolta lasciare passare qualcosa invece di sgridarli... e robe simili... Noi cerchiamo di ricavare dei mini spazi per stare soli con i nostri figli.... per esempio io faccio di tutto per accompagnare i miei figli naturali alle loro attività sportive.. si puo' molto chiaccherare lungo il viaggio... prima e dopo lo spogliatoio... fare in modo che ti sentano vicini-

    Le crisi non sono terminate... ci saranno sempre... ma noi stiamo tentando di spiegare ai nostri figli che l'AMORE non è una scatola il cui volume è predefinito e se voglio metterci dentro qualcosa di nuovo devo togliere qualcosa che già c'era dentro... L'amore non ha limiti finiti... Spiegavo al mio secondo genito che quando è nato lui noi non abbiamo smesso di volere bene alla nostra primogenita... abbiamo solo aggiunto anche lui nel nostro cuore... e lo stesso è stato quando è arrivato il nostro figlio piu' piccolo. Ora che ci sono anche M e D, noi continuiamo ad adorare loro e cerchiamo di dare anche un po' del nostro amore a M e D che cosi' poco ne hanno avuto in passato.

    Credi Giuseppe... il tuo bambino sa benissimo quanto lo amiate... vi sta mettendo alla prova... anche la mamma vera di M e D dice alle sue figlie che sono tutta la sua vita... ma lo dice in modo distaccato e spesso va a casa prima che sia scaduto il tempo che dovrebbe trascorrere con le sue figlie o viene con sue amiche e chiacchera con loro... i bimbi lo percepiscono....

    L'AS che ci segue al primo incontro prima dell'affidamento ci ha chiesto.. ma come fate a gestire le crisi nella vostra famiglia... Ricordo di averle risposto che noi in ogni caso avevamo trovato un nostro equilibrio e che ci sentivamo tutti sereni... Allora ci ha chiesto " ma perche' allora volete fare gli affidatari... l'affido non è mai equilibrio" . Aveva perfettamente ragione.. Forse vogliamo fare gli affidatari per il desidero di dare.... per la sensazione di aver eancora un po' di posto nella nostra casa... perche' i nostri figli crescano con questi valori e li possano davvero sperimentare vivendoli... e non solo a parole....



    Ce la faremo tutti insieme



    un abbraccio a tutti

    •  
      CommentAuthorrosa
    • CommentTime27 Oct 2005 modificato
     

    bene silvia10, grazie per la tua freschezza, SI ALLARGA IL CUORE SEMPRE A SENTIRVI.........



    ciaoooo