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      CommentAuthormoronif
    • CommentTime7 Oct 2005 modificato
     

    Caro Riccardo.

    Mi è stato fatto presente che nel caso di affido, il bambino o la bambina dopo il 14 mo anno di età, possono decidere autonomamante dove restare, indipendentemente dalle volontà
    dei genitori affidatari o di origine.

    E' vero che il giudice dei minori, che ha la patria podestà sente il minore per le sue
    decisioni. Grazie a tutti ed in particolare a Riccardo.

  1.  

    Ciao Franco,

    sino al raggiungimento del 18° anno di età il minore non può autonomamente decidere dove andare.



    E' pur vero che il giudice ha la facolta' di sentire il minore e prendere delel decisioni sulla base delle sue richieste, quando cio' sia possibile.



    Non c'e' un'età limite per sentirlo. Chiaramente più è piccolo e maggiori sono le possibilità che sia stato influenzato dagli adulti.



    Solitamente i tribunali sentono il minore quando la situazione non è chiara, qualunque età abbia, prediligendo la fascia di età compresa tra i 12 e i 14 anni.

    Chiaramente tutto dipende da giudice a giudice.

    Se fossi un giudice, ma capisco che i tempi sono ristretti, sentirei sempre, in ogni caso, il bambino.



    Dopo i 18 anni e' previsto un affidamento cosiddetto "amministrativo", promulgabile dal giudice quando il ragazzo non ha ancora compiuto la maggiore età, previo suo consenso e sentite tutte le parti interessate (comune, affidatari, genitori)



    Buona Giornata

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      CommentAuthorsasaso
    • CommentTime8 Oct 2005 modificato
     

    Ti racconto la mia esperienza: il bambino che abbiamo in affido noi è stato sentito dal giudice a soli sette anni. Nella sentenza di affidamento, che ha prorogato la sua permanenza da noi, abbiamo ritrovato le sue parole. E' vero che le sue vicissitudini lo hanno reso straordinariamente maturo, aveva infatti dichiarato "io voglio bene ai miei genitori, ma so che non sono in grado di occuparsi di me", ma è vero pure che il giudice ha dimostrato un'incredibile sensibilità.