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  1.  

    Molto spesso, visto sia il disgregarsi delle famiglie, sia le varie scelte compiute da molti, mi si chiede se l'affido posa essere fatto anche ad un single.

    Per legge la risposta è certamente positiva. Non ci sono preclusioni nella legge 149 del 28/3/200.

    Il mio parere è comunque che solo in casi particolari si debba ricorrere all'affido ad un singolo. Il motivo di questa mia posizione non è da ricercarsi nella difficoltà di gestione del bambino, difficoltà che potrebbe anche non sserci come nel caso di donna che lavora fino alle 14.00, bambino che esce di scuola alle 16.00, nonni o zii disponibili ad un appoggio esterno in caso di necessità
    Le mie considerazioni son rivolte più che altro al modello familiare che al bambino viene offerto.
    Come tutti noi sappiamo i modelli familiari dei bambini che intraprendono il percorso dell'affido non sono certo esemplari, quindi il minore ha necessità di vivere esmpi di famiglia intesa come un papà ed una mamma per poi poterli riutilizzare al momento in cui costituira' il suo nucleo.

    Inoltre capita spesso che in questi casi ci siano stati forti e brutti rapporti con il padre e quindi la figura maschile di rifermento è molto spesso vista come imprescindibile.

    Altra considerazione. Ci è spesso capitato che i genitori naturali si "innamorino" dell'affidatario del sesso opposto, costruendo fantasie su un loro ipotetico rapporto che vedrebbe una situazione di stabilità per lui/lei e per il figlio.
    Nel caso di una coppia non ci sono grandi difficoltà a far capire l'impossibilità a tale relazione, ma nel caso di un single, tutto diventa più difficile.

    Sono comunque certo che vi siano situazioni in cui l'affidamento al single non solo è possibile, ma in certi casi è addirittura preferibile, come quando trattasi di affido (spesso consensuale) dovuto a fattori economici piuttosto che a fattori sociali e quindi il nucleo familiare di origine è sostanzialmente buono.

    Dite la vostra, please.

    •  
      CommentAuthorPaola
    • CommentTime23 Feb 2005 modificato
     

    In effetti è una questione che sempre più spesso diventa oggetto di riflessione, e già questo rimanda alla delicatezza della scelta . il fatto stesso che la legge lo contempli è la dimostrazione tangibile e concreta che si tratta di una possibilità realizzabile, pedagogicamente sensata nell'ottica dell'interesse dei minori.

    Forse occorre precisare proprio questo: è nel loro interesse che tale possibilità viene contemplata. tengo a precisarlo non per mettere in dubbio che venga trascurato ma per mantenere bilanciata l'attenzione sui due poli coinvolti: BAMBINO E ADULTO.



    Come dicevi tu, Riccardo, in alcuni casi l'affido ad un sigle è la scelta migliore per il minore e in tal senso si pone come risorsa di grande valore e come tale viene posta in essere. Il problema rischia di sorgere laddove il bisogno educativo è complesso e articolato, laddove il nucleo familiare di origine si caratterizze per dinamiche relazionali tali per cui il bambino ha bisongo di fare esperienza di un circolo relazionale virtuoso ma in cui possa ritrovare la struttura della propria famiglia: una mamma e un papà.

    In educazione non ci sono criteri universalmente validi, universalmente applicabili, ricette standard per tutti...e lo sappiamo , anche per l'affido vale questa regola. D'altra parte ogni bimbo ha la sua storia, che per quanto simile "al caso x o y" non può che essere vissuta che in modo differente per il solo fatto che cambiano le persone coinvolte, e con esse il loro vissuto, le loro modalità relazionali.

    l'affido al single può essere un'ottima possibilità per un adolescente - Maria - che non ha bisogno della presenza fisica costante dell'adulto ma piuttosto di fare un'esperienza affettiva-pedagogica - mentale educativamente significativa ma per Claudia - adolescente anche lei, - può non essere la soluzione auspicabile perchè ha invece bisogno di fare esperienza di una relazione tangibilmente più stretta che si concretizzi anche uin una "cura" più concreta.

    E oltre che del bambino , occorre tener conto dell'adulto, di quell'adulto con le sue peculiarissime caratteristiche: modalità relazionali, disponibilità, tempo, capacità di gestire una realzione uno-a-uno che è più difficile di quanto non possa sembrare, ecc. ecc.



    Sarebbe molto interessante sentire la voce di chi ha fatto questa esperienza per poter approfondire la riflessione su questa risorsa che viene offerta ai minori.

  2.  

    Simona, psicologa Asl di Bologna mi scrive in e-mail chiedendomi di inserire nel forum.



    La questione dell'affidamento di un minore a un nucleo familiare composto da una sola persona è oggetto di diverse riflessione anche in campo di separazione di coniugi, ovvero quando c'è una separazione fra due coniugi l'affidamento dei figli viene fatto ad uno dei due genitori, con i conseguenti diritto di visita da parte del coniuge non affidatario.Questo per consentire al minore, là dove ci sono le condizioni, di continuare un rapporto importante con il genitore non affidatario.

    Detto ciò, a mio avviso, nel caso in cui un minore affidato ad un nucleo composto da un singolo, potrebbe essere possibile solo se si creano le condizioni ovvero la chiarezza del "ruolo" ricoperto in quell'ambito specifico e i cosidetti "confini"naturali opportuni, valorizzando sempre il concetto di FAMIGLIA (mamma e papà) per creare nel minore un modello di vita , un importante imprenting nel suo ruolo sociale di riferimento!

    L'importante, inoltre che il singolo affidatario, a mio avviso, non costruisca sul minore un proprio modello di riferimento, ovvero che il minore non sia un altro "sè", ma che sia una crescita continua condivisa. Inoltre l'affidamento di un minore in fase pre-adolescenziale potrebbe rivelarsi rischiosa, non solo per la famiglia d'origine si "innamori" come si è già ribadito, ma dello stesso minore si innamori del genitore affidatario considerandosi così "coppia" e investendosi di un ruolo dannoso per la crescita psico-sociale dell'individuo stesso.

    Tuttavia, se le condizioni logistiche lo permettono, l'affidamento in questione può rivelarsi un successo, ma a mio parere è certamente più impegnativo, e l'affidatario dovrebbe avere una motivazione molto forte, per accogliere tale compito.