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  1.  

    Un nuovo utente mi scrive ...
    Nella classe dove insegno, c'è un bimbo che attualmente vive in comunità. In questi due anni e mezzo, da quando hanno cominciato la prima elementare, l'abbiamo visto entrare e uscire da famiglie affidatarie almeno 3 volte. E' questo che ci preoccupa, e un po' ci spaventa. Questo dentro e fuori non credo sia un bene per questi bambini, e sicuramente non è stata una bella cosa nemmeno per le famiglie che lo avevano accolto; purtroppo non è il solo caso di bambino "preso e lasciato" che conosciamo nel nostro piccolo comune. Pensiamo che una famiglia che si offra per accogliere un bambino in affidamento ci ha pensato e fa le cose seriamente; allora perchè succedono questo cose? Tu cosa ne pensi?

    Voi cosa ne pensate?

  2.  

    A mio parere si e' persa la misura ... non si possono prendere bambini e poi mandarli via ... e' assurdo. prima di fare un certo passo ci si deve pensare tanto, tantissimo e quando si parte essere pronti a combattere per loro e con loro fino in fondo ... cosi' come faremmo con i nostri figli naturali.

    Vorrei chiedere alle famiglie che mandano via il bambino ... ma se fosse stato figlio tuo, lo avresti abbandonato cosi'?

    Ho paura che forse la risposta potrebbe anche essere un "si" ... non me ne meraviglierei piu' di tanto.



    Pensate che adesso c'e' una nuova tendenza ... abbandonare i cuccioli di uomo dopo averli adottati.

    Stiamo aspettando il nostro 14mo figlio ... bambino brasiliano, favelas fino a 4 anni, 3 anni in comunita' do Brasil (dove lo picchiavano e dove non mangiava ... ), preso da una coppia di gente benestanete con cultura ... ma "sai" mi dice la signora adottiva "quando sono partita mi sono accorta di essere incinta, ed allora cosa me ne faccio di lui? E poi sai, mia figlia non lo sopporta piu'!!!" ... il bimbo ha ora 10 anni ... e la passata estate abbiamo avuto ben 4 bambini in queste condizioni ... mi diceva un'assistente sociale che ci sono delle strutture che si stanno specializzando proprio per bambini lasciati dopo essere stati adottati. Ma scherziamo? Ma in che mondo siamo!!!



    Mi domandi perche' succedono queste cose ... sapessi risponderti, saprei anche quali numeri escono al superenalotto sabato prossimo.

    So solo che le difficolta' nel prendere un bambino in affido sono tantissime ed e' necessario che la cosa non venga fatta alla leggera. Bisogna pensarci e pensarci e poi anche buttarsi, ma solo se si ha la convinzione che quell'affido sara' per sempre, o almeno fino al giorno in cui il tribunale decidera' il contrario ... ma che il bambino non dovra' andarsene da casa nostra per nostra volonta'.

    •  
      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime4 Dec 2004 modificato
     

    credo che sia una cosa generale: niente è per sempre: e in quel niente ci sono anche i figli, in qualunque modo arrivino. E' una realtà questa con la quale mi ritrovo ogni giorno e francamente trovo sempre ogni volta più difficile da affrontare, tanto è diffusa e radicata l'idea che l'individuo è al di sopra di tutto.
    Solo che un bimbo "bio" può arrivare per caso, uno in adozione no: lì si dovrebbero aver fatto delle scelte: ma per l'appunto, le scelte possono cambiare. Francamente la tipa della tua storia mi sembra veramente eccessiva: un minimo di pudore dovrebbe esserci. Se ha potuto dire quelle cose così apertamente ad una persona che evidentemente non la pensa come lei, vuol dire che quelle idee sono molto diffuse.
    Per l'affido...
    L'affido è un po' a se'. Perchè? Perchè i protagonisti in questo caso sono molti. Mi spiego: mio figlio ha dei problemi: ok, vado dal medico, dallo psicologo, dallo psichiatra e quant'altro. Attuo insieme a mio marito e al resto della famiglia le strategie adatte (e già tra marito e moglie ci sono differenze di vedute notevoli) e si prova a risolvere i problemi. Ma nel caso di un figlio affidato entrano in gioco parecchie altre forze e mica è detto che remino tutte nella stessa direzione, fosse anche "solo" il benessere del bimbo.

    •  
      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime4 Dec 2004 modificato
     

    >>ma che il bambino non dovra' andarsene da casa nostra per nostra volonta'.



    Pensavo all'impatto che avrebbe sui nostri figli una nostra decisione di allontanare il cucciolo affidatoci. Certo ci sono situazioni che magari non si potevano prevedere, ma temo che il messaggio che passerebbe sarebbe: se non mi comporto bene, non mi vogliono bene.

    Quando si dice che in un affido si mette in gioco tutta la famiglia è proprio vero!


  3.  

    Ciao a tutti!

    E' un po' che curiosiamo in questo sito e in questo forum; siamo una coppia con due figli di 9 e 13 anni; di affido ne parliamo da tempo, ma confesso che per anni ci è parsa una cosa irraggiungibile, voglio dire qualcosa che non saremmo mai riusciti a realizzare per nostri limiti: come si fa ad accogliere un bambino, amarlo, (e non se ne può proprio fare a meno) e poi accettare che se ne vada, perderlo? Siamo stati, sia io che Moreno, per alcuni anni animatori nell'oratorio della nostra parrocchia, e quando abbiamo lasciato ci abbiamo lasciato il cuore con quei ragazzini... e li avevamo con noi un pomeriggio alla settimana!

    Poi i figli crescono, Chiara soprattutto, che adesso ha 13 anni, e piano piano tu cresci con loro, ti accorgi giorno dopo giorno che neanche i tuoi figli sono TUOI. Be', a parole lo sapevamo da sempre, a sedici anni qualcuno mi regalò un poster con la poesia di Gibran sui figli, e quel poster adesso è in camera dei miei pargoli... ma un conto è saperlo, un conto è sentirlo.... insomma, questa premessa così lunga un po' per provare a farci conoscere, un po' per arrivare ad oggi... Questo del "dentro e fuori" è uno dei problemi che ci assillano di più; di affido ne abbiamo parlato tanto e tanto anche con i nostri figli, che sono contenti di questa prospettiva... ma tra il dire e il fare... come fare a sapere se poi davvero siamo adatti, siamo in grado di accogliere un bambino, sull'amarlo non ci sono dubbi da parte di nessuno di noi quattro, ma sapremo aiutarlo, dargli quello di cui ha bisogno? Sono profondamente daccordo su quello che ha detto Riccardo, che quello che una famiglia affidataria può dare ad un bambino in affido, oltre a tutto il suo amore, è una testimonianza di amore, di famiglia, questi bambini come minimo hanno nel loro vissuto un esempio di famiglia catastrofico, e a che cosa si rifaranno quando dovranno iniziare una vita propria e magari metter su famiglia? Ma come fare a sapere se noi saremo in grado di farlo? A furia di leggere mi sono venuti tanti dubbi sui servizi sociali e su quelle persone che dovrebbero aiutarci e guidarci e "giudicarci" e decidere se andiamo bene... eppure di qualcuno bisognerà pure fidarsi e affidarsi in questo cammino... La prossima settimana dovrei sentire l'assistente sociale del nostro paese per un primo incontro... siamo come si vede all'inizio di questo cammino e credo proprio che ci serve tutto l'aiuto possibile....

    Intanto grazie a tutti (e poi prometto che non lo dico più): grazie di esserci, grazie di questo sito e di questo forum. E delle persone che siete, perchè fate venir voglia di credere ancora nell'umanità


    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime5 Dec 2004 modificato
     

    Un bimbo in affido, è come un figlio anche se condiviso con la sua famiglia, e un figlio per noi genitori affidatari, e un figlio non si manda via per nessun motivo...quelli che lo fanno forse hanno rimpiazzato questa persona come figura di figlio, ma l'amore per quel figlio non l'hanno mai avuto.

  4.  

    Alt, un momento, forse non mi sono spiegata. Un figlio è un figlio e non si manda via mai, ne' tuo ne' adottato ne' in affidamento, e su questo non ho il minimo dubbio. Non starei nemmeno qui a parlarne se ne avessi, di dubbi. Farei altro, magari andrei a fare la spesa per gli anziani soli del mio paese o cose del genere. Il discorso è un altro.

    E' che di fronte a questi episodi di "dentro e fuori" di questi bambini mi chiedo se davvero la responsabilità sia da ricercare nella leggerezza con cui alcune famiglie affrontano il discorso dell'affido. Casi come quello che ha detto Riccardo sicuramente ci sono, ma non credo che sia per tutti così. Un compagno di scuola di mio figlio Andrea, terza elementare, è già entrato e uscito da famiglie affidatarie almeno tre volte da quando lo conosciamo; la prima famiglia che lo ha accolto, all'inizio della prima elementare, l'avevo conosciuta, non mi parevano persone superficiali. Mi chiedo se non ci siano altre responsabilità per questi fatti, ecco. Forse le cosiddette "risorse" andrebbero valutate meglio, invece di fare le pulci a famiglie davvero convinte da una parte e dall'altra "sbolognare" il bambino difficile, quello che nessuno vuole, alla prima famiglia disponibile, senza valutare se è una famiglia in grado di gestire determinate difficoltà.






    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime5 Dec 2004 modificato
     

    x MORENOLUCIANA
    Alt, un momento, forse non mi sono spiegata. Un figlio è un figlio e non si manda via mai, ne' tuo ne' adottato ne' in affidamento, e su questo non ho il minimo dubbio. Non starei nemmeno qui a parlarne se ne avessi, di dubbi. Farei altro, magari andrei a fare la spesa per gli anziani soli del mio paese o cose del genere. Il discorso è un altro.

    Un bimbo in affido, è come un figlio anche se condiviso con la sua famiglia, e un figlio per noi genitori affidatari, e un figlio non si manda via per nessun motivo...quelli che lo fanno forse hanno rimpiazzato questa persona come figura di figlio, ma l'amore per quel figlio non l'hanno mai avuto.


    C'E' UN MALINTESO NON RISPONDEVO AL TUO MESSAGGIO, ASSOLUTAMENTE NON ERA RIFERITO A TE...Ma ai primi messaggi di Riccardo o meglio alle situazioni e le coppie di cui parla.

    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     

    Alt! MI state pugnalando al cuore!!

    State generalizzando troppo !

    Io ho voluto bene a M. , gliene voglio tuttora molto .

    L'ho sentito come il mio primo figlio , e sempre sarà così.

    Ma non c'è l'ho fatta.

    Ho dovuto rinunciare a lui.

    Con un filgio tuo puoi muoverti , psicologi , medici , etc.

    Con lui ogni via mi era negata , c'erano sempre i servizi che bloccavano ogni tuo passo , ogni tuo movimento.

    Ho tentato , ma ho fallito.

    E ogni volta che lo sento sto male , sento la sua e la nostra sofferenza , ieri sera ad esempio mi ha detto "tanto qui non mi sgrida nessuno , se non vado bene a scuola".

    Questo per lui vuol dire che gli mancano le nostre attenzioni , ma anche le nostre sgridate , che per lui erano il miglior segno di interesse nei suoi riguardi.

    Francy

    •  
      CommentAuthoraurora
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     

    "Antonio non era un ragazzo cattivo però cominciò a frequentare delle brutte amicizie.Un piccolo furto oggi ,un piccolo furto domani la situazione gli sfuggì di mano e ne combinò una più grossa delle altre e con gran dolore e sorpresa dei suoi buoni genitori finì in carcere.Nella fredda cella,cominciò a ragionare su quello che con tanta leggerezza aveva fattoe su come gli mancavano le coccole della mamma...i rimproveri del papà...la sua famiglia ....ma come aveva fatto a non dare la giusta importanza a tutto questo che ora gli sembrava un tesoro inestimabile?Prese coraggio e cominciò a scrivere delle lunghissime lettere alla mamma,gli chiedeva perdono dal profondo del cuore......ma i giorni passavano e la sua mamma non rispondeva mai.E lui continuava a scrivere..........ma nessuna risposta.I giorni passavano e s'avvicinava il giorno della sua scarcerazione,decise di scrivere l'ultima lettera che diceva così:Cara mamma,domani verrò scarcerato sai che per arrivare a casa prendo il treno quando sto per arrivare m'affaccio al finestrino e guardo l'albero di pere che si trova nel nostro giardino e che si vede dal treno se tu ci appendi un fiocco bianco io scendo dal treno e torno a casa sennò me ne andrò da solo per la mia strada.

    Durante tutto il viaggio in treno antonio era agitatissimo e non aveva il coraggio di guardare,si confidò con un signore che gli disse che avrebbeguardato con lui........l'abero era ricoperto di fiocchi bianchi.........la mamma aveva avuto paura che uno non lo vedesse.



    La mamma tutto comprende,tutto perdona.....e tutto dona

  5.  

    Cavoli che bella Aurora.



    Francy ... nessuno pensava a te.

    Nessuno voleva pugnalarti nè giudicarti.

    Ognuno conosce sè stesso ed il giudizio è proprio solo di Dio.

    Secondo me i servizi ti hanno dato un bimbo troppo difficile, specie come primo caso.



    Dispiace pero' sentire "Con un filgio tuo puoi muoverti , psicologi , medici , etc. " ... beh ... io mi sono sempre mosso come se fossero tutti miei figli e paghiamo di tasca nostra lo psicologo.

    Una cosa è dire "non ho solfi per pagare", una cosa è dire "fosse stato mio figli"



    Con affetto

    •  
      CommentAuthoraurora
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     

    abbiamo un nuovo sacerdote in parrocchia ogni predica racconta una di queste storie che la maggior parte a suo dire son successe davvero ,ho pensato che le cose belle bisogna condividerle con gli altri e penso che la mamma può anche essere dura a volte ma nel tuo cuore ,per crescere bene ,devi sentire che è sempre disposta a darti un altra possibilità,ad aprirti le braccia.Ne scriverò anche altre se vi fà piacere son belle anche da raccontare ai bambini.

    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     

    Riccardo, io appena dicevo che il bimbo era in affido mi chiedevano il permesso degli ass.soc.

    Anche per fare l'esame del sangue!

    Con un figlio tuo questo non succede.

    FOrse con gli affidi giudiziari è diverso , forse io non sono stata così forte come sei tu .

    MA così la vedo.

    E così l'ho vissuta.

    Credo che prima di generalizzare i fatti , prima di incolpare le famiglie affidatarie di rifiutare i bambini , prima di tutto ciò , bisognerebbe conoscere le situazioni reali dei bambini.

    E' vero che a volte gli affidatari sono solo persone che vogliono un'adozione negata e perciò pensano che sia facile , ma credo che la maggior parte delle volte sia colpa dei servizi che non cercano la famgilai adatta al bambino , ma solo un luogo dove scaricarlo per un pò, per non pensarci .

    Francy

    •  
      CommentAuthorSimone
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     

    E molto che non scrivo sul sito ma leggo i messaggi e questa volta intervengo per dire che mi sembra che si stia proprio esagerando con i giudizi e i PREgiudizi, l'affido è una cosa molto complessa che non la si può liquidare sempre con L'AMORE con AVANTI a TUTTI I COSTI.

    I problemi i risvolti psicologici sono diversi che per un figlio naturale, dove il rapporto è costruito giorno per giorno, ed anche li fallimenti e tragedie mi sembrano che siano all'ordine del giorno.



    Quello che volio esprimere è che l'AMORE non è mai in discussione, però tante volte la ragione deve prevalere, posso portare esempi nel mio ambito territoriale, dove fallimenti d'affido ben gestiti da servizi, hanno portato a successivi abbinamenti e modifiche del programma d'affido che ne hanno garantito il successo, e che se fossero andati avanti per AMORE sarebbero stati dei DISASTRI per il bambino e per la Famiglia affidataria.



    Prima di esprimere giudizi e dire come fare, credo che sia opportuno ragionare e ragionare anche perchè le famiglie sono spesso sole nell'affrontare l'affido ed anche i servizi più efficenti difficilmente sono messi in grado di seguire adeguatamente tutti, perciò riflettiamo prima di parlare, anche perchè, e poi concludo, il fallimento o la rinuncia ad un affido, sono per la famiglia affidataria una sofferenza incredibile, piena di dubbi e senzi di colpa ....



    saluti a tutti

    Simone

  6.  

    Credo che prima di generalizzare i fatti , prima di incolpare le famiglie affidatarie di rifiutare i bambini , prima di tutto ciò , bisognerebbe conoscere le situazioni reali dei bambini.



    Io non colpevolizzo nessuno. Ci mancherebbe che non si debbano conoscere i casi uno ad uno. Chiaro che i figli in affido comportano problemi non indifferenti rispetto ai figli naturali. Avanti tutta ad ogni costo ... anche io ho alle spalle un fallimento dopo 16 mesi ...



    .... ma ...



    conosco molte situazioni reali, per averle accolte in casa nostra.

    Non è ammissibile che un affido fallisca 9 volte (ho due bimbi così) oppure 5 (uno ) oppure una bambino preso a 7 anni in adozione venga mandato via a 10 oppure due bambini di 12 e 13 anni presi a 2 e 3 anni vengano mandati via dopo che per dieci anni non sono stati accuditi dai genitori adottivi (con prove certe, vi assicuro).



    Francy, ne hai fatto una crociata personale e me ne dolgo. Se hai delle colpe lo saprai tu. Non è questione di "essere forte come sei tu", ma di far intervenire da subito chi possa scavalcare i servizi quando questo necessita. Ricordi, mi chiedevi consiglio ... ed io ti dissi di rivolgerti al giudice. Ma se ad un giudice dici "questo bimbo ha questi problemi e il comune non provvede, pensi che il giudice non intervenga?"

    Se lo hai fatto ne sono contento, se non lo hai fatto resterai con il dubbio se la cosa avrebbe suscitato un effetto benefico per M. oppure no.

    Avanti tutta ... e perche' no Simone? Non si lascia intentata nessuna strada. Non si parla di abbinamenti di cagnolini, ma di bambini. No si puo' fare la prova. Non si può vedere chi possa andare bene o male per lui se on a priori. Dopo un anno, dopo un mese ... si crea un legame, un affetto. Vuoi venire a parlare con i bambini che sono stati abbandonati più volte? Vuoi venire ad accertarti dei problemi che quelle famiglie rinunciatarie hanno creato in loro? Dopo essere stati maltrattati dalle loro famiglie di origine ricevono promesse che poi vengon disattese ... magari anche più volte ... come pensi che si sentano? Cosa vuoi che mi importi di "come si sentono le famiglie che devono mandarli via" DEVONO!!!! Ma scherziamo? Loro sono adulti ... prendono loro le decisioni e sono responsabili delle medesime. Un bambino le deve subire. Credo che metterli sullo stesso piano non sia proprio equo.

  7.  

    ... mica è obbligatorio essere affidatari... però se lo si è... bisognerebbe esserlo fino in fondo, anche a costo di rinunce personali.

    Passo e chiudo.

    •  
      CommentAuthoralissa
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     

    Carissima Francy,

    mi spiace che ti sia sentita un pò presa in questo discorso, penso che nessuno aveva riferimenti ne con te e ne con nessuna altra persona di questo forum.

    Per quanto mi riguarda so cosa hai dovuto superare ed ero e sono vicina a te per ciò che hai passato e stai passando, nei riferimenti non c'era la tua presenza in quanto so quanto hanno lavorato da cani i servizi con te... anzi visto che la mia storia riguardo ai servizi assomiglia alla tua,(perfortuna la mia bimba non ha una situazione broblematicissima, almeno per ora) spesso ho molta paura....e per questo non giudico nessuno...delle famiglie tipo le ns. qui se ne stava parlando di altre e ti assicuro ce ne sono, io conosco una coppia che ha mollato l'affido e il bimbo ora ha gravi danni, e sai perchè, perchè era incinta finalmente della figlia tanto desiderata e due erano troppi. Quindi dici che una situazione è da paragonare alle ns.?

    Tu dici: HO TENTATO, MA HO FALLITO

    Perchè? Francy tu non hai fallito credimi, tu sei stata di più che brava a portare avanti quanto l'hai portato, per un caso così. Credimi, credici e credilo!!!!

    Sappi che come persona penso tutti ti hanno solo ammirata.

    •  
      CommentAuthorELETTRA972
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     

    Crescere un figlio con problematiche e'difficile anche per genitori biologici...nessuno ti da' una mano e nn e' vero che c'e' sempre qualcuno a consolarti...a farti credere che passeranno quei periodi in cui pensi che sarebbe meglio mollare tutto(perche' credetemi anche a questi genitori passano idee brutte per la testa)....e'la forza ,la fede, l'amore dei genitori che renderanno quel bambino poi SPECIALE.....

    ognuno si prenda le proprie responsabilita' e basta...

    ognuno sa che ha provato di tutto per dare il meglio e se nn c'e'riuscito forse qualcosa nn e' andato....forse nn era pronta per affrontare le difficolta'della vita ...e' facile dire ...ma tra il dire e il fare c'e'sempre di mezzo il mare

    posso dirvi con tutto cuore che e' dura dura dura far crescere questi bimbi in una societa' come la nostra ,lottando contro tutto e contro tutti si riesce a inserirli perlomeno a scuola e poi se compatibile con l'ambiente a fare piccoli lavoretti....ma solo dopo aver lottato una vita ...solo dopo aver il coraggio di rispondere "ha finito di guardare"alle persone che ti guardano e i loro occhi dicono ....poverina/o ..poveri genitori e poveri fratelli...

    Francy nn ce l'ho con te ....hai lottato ..ci hai provato....hai fatto il meglio per quel bimbo sicuramente ...e solo tu sai se devi sentirti in colpa o no

    e permettetemi forse in questi casi esiste davvero la differenza di......... "figlio "


    •  
      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime7 Dec 2004 modificato
     


    >>Dispiace pero' sentire "Con un filgio tuo puoi muoverti , psicologi , medici , etc. " ... beh ... io mi sono sempre mosso come se fossero tutti miei figli e paghiamo di tasca nostra lo psicologo.

    >>Una cosa è dire "non ho solfi per pagare", una cosa è dire "fosse stato mio figli"

    >>

    >>Con affetto





    Non pensavo ai soldi, Ric: se hai bisogno di uno specialista urgentemente lo paghi e basta, figlio o non figlio. Il problema è che - credo - con un figlio affidato devi chiedere ai servizi e magari avere anche il benestare della famiglia d'origine...

  8.  

    Ciao, Francy. Sento il tuo dolore come se potessi toccarlo con le mani. E quello che tu racconti è, per me che mi affaccio adesso in questa avventura dell'affido, la più grande paura. Ce la farò? Ce la faremo? Tra il dire e il fare, c'è davvero di mezzo il solito mare. E' che tu sai che cos'è la tua famiglia, hai tutta la voglia di metterti in gioco, ma non sai che cosa ti troverai a dover affrontare e se sarai in grado di farlo.... Il fatto è che qui dovresti avere a che fare con dei servizi sociali che lavorino bene, che si rendano conto di cosa sei, di cosa puoi e non puoi affrontare, do cosa potrai o non potai gestire. Ma questa cosa dei servizi una scatola chiusa.

    Lunedì ho sentito l'assistente sociale del mio comune; abbiamo un appuntamento per sabato pomeriggio, ci darà del materiale e faremo quattro chiacchiere; nel frattempo abbiamo parlato un po' (veramente quasi un'ora) al telefono, e la prima impressione che mi ha fatto è stata positiva. Mi sembra una persona attenta e disponibile, e da quel che mi ha detto dell'equipe mi pare che non sia male... almeno spero! Vi farò sapere.

    Per esempio abbiamo parlato dei nostri due figli, e lei ha detto che nell'affido il rapporto con i servizi sociali continua non solo nei riguardi del bambino affidato, ma anche nei riguardi della famiglia che si trova a vivere una situazione nuova e dei figli che a volte si trovano a vivere delle difficoltà ma non hanno il coraggio di parlarne perchè hanno paura di sembrare cattivi o egoisti nei confronti del nuovo fratellino..... Insomma, vedremo.




    •  
      CommentAuthorSimone
    • CommentTime9 Dec 2004 modificato
     

    Vorrei fare delle precisazioni, probabilmente non mi sono spiegato bene.





    """Avanti tutta ... e perche' no Simone? """



    proprio perchè i bambini non sono cagnolini, Avanti tutta deve essere valutato bene, purtroppo errare è umano ... mentre perseverare è diabolico. E ci sono tante sfumatore, dal bianco al nero, e ciascuna ha il suo valore, la sua ragione di esistere, e non bisogna trascurare le esigenze di questi bimbi, nè dei nostri, nè le complicazioni familiari che purtroppo possono insorgere, magari per cause di terzi.







    """Non si lascia intentata nessuna strada. Non si parla di abbinamenti di cagnolini, ma di bambini."""







    Mai parlato di CAGNOLINI o cose, ho solo chiesto una attenta valutazione, mi dispiace ma non condivido estremismi, di nessun genere, su nessun versante.





    """No si puo' fare la prova. Non si può vedere chi possa andare bene o male per lui se on a priori.



    Dopo un anno, dopo un mese ... si crea un legame, un affetto. Vuoi venire a parlare con i bambini



    che sono stati abbandonati più volte?"""





    Non si finisce mai di imparare, e condivido a pieno i tuoi discorsi ma non tutti hanno la tua forza o la forza di tante altre famiglie, non credo che l'affido debba essere un dono ristretto; sto solamente chiedendo di valutare i casi uno ad uno e di non fare di tutta un erba un fascio. Noi famiglie "normali" ci basiamo sui servizi sociali e facciamo affidamento su di loro, se parli cosi come scrivi precludi a molti la strada dell'affido, il che può essere anche giusto, però ho i miei dubbi: bisogna che vengano potenziati i servizi e le loro risorse, affinchè possano gestire bene gli abbinamenti, siano SINCERI con i potenziali affidatari in merito alle VERE problematiche di questi ragazzi, e tengano conto degli impatti che possonoa vere sul contesto originario, che epr quanto aperto, disponibile ed accogliente, non può annullarsi e destabilizzarsi, perchè se non cresce di apri passo col fanciullo, in realtà non può realmente aiutarlo, no? Noi abbiamo due figlie, e ne teniamo conto. Tu stesso hai detto che per poter essere più-accolgienti (anche se il termine ''più'' non mi sembra abbastanza capiente), tu e Roberta avete scelto di non avere figli vostri, no?







    """Vuoi venire ad accertarti dei problemi che quelle famiglie rinunciatarie hanno creato in loro? Dopo essere stati maltrattati dalle loro famiglie di origine ricevono promesse che poi vengon disattese ... magari anche più volte ... come pensi che si sentano? Cosa vuoi che mi importi di "come si sentono le famiglie che devono mandarli via" DEVONO!!!! Ma scherziamo?""""





    Non ho MAI DETTO CHE DEVONO MANDARLI VIA, per favore non mettiamo in bocca cose che non sono state dette. Come tutte le fasi dell'affido, anche un eventuale distacco VA GESTITO bene. E per non arrivare al distacco, ancor più va fatto bene l'inseriemtno. Sono felice di appartenere ad un Centro Afifdi che cura moltissimo questa fase, perchè l'affiancamento graduale e rispettoso predispone una buona riuscita. Non dimenticandosi che poi in relatà i problemi dovranno essere risolti alla loro origine, quindi nel nucelo originario, e qualora questo fosse troppo deteriorato, sarà comunque prsente anche se non riaccoglierà il fanciullo, e noi ne dovremo tenere conto, nel bene e nel "male".



    Parlare in un Form è già difficile, cerchiamo di usare toni pacati e corretti, altrimenti la discussione diventa sterile e finisce per creare solamente blocchi contrapposti, qui mi sentirei di dire che è proprio il contrario dello scopo di un Forum, no? Personalmente sono convinto che la crescita personale nasca dallo scambio di idee ed opinioni.



    ""Loro sono adulti ... prendono loro le decisioni e sono responsabili delle medesime. Un bambino le deve subire. Credo che metterli sullo stesso piano non sia proprio equo."""





    Non ho mai messo niente sulla stesso piano, non credo, come già ribadito più volte alla generalizzazione, per favore cerchiamo di creare un piano di discussione che rispetti le idee di tutti, inoltre dire che delle famiglie non te ne importa nulla mi sembra di una gravità inaudita, visto che sono le famiglie che accolgono e che devono creare i presupposti per una crescita positiva ed un rientro positivo dei bambini nella famiglia di origine.





    Grazie

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    •  
      CommentAuthorlilli
    • CommentTime9 Dec 2004 modificato
     

    Anch'io, pienamente.

  9.  

    Ciao Simone,



    Avanti tutta: non intendevo certo dire "perseverando ad ogni costo" (apposta ho messo che anche noi abbiamo un fallimento di affido alle spalle, un ragazzo che abbiamo dovuto mandare via), bensì non lasciare intentata nessuna possibile strada ... non arrendersi davanti alla prima difficoltà, tentare ogni passo possibile.



    Sono estremamente d'accordo con te nel dover sollecitare i servizi affinché si comportino secondo le regole ... e' doverso farlo, ma quando questi non funzionano, ed in attesa che migliorino, cosa e' consigliabile fare? Lasciare che siano sempre loro a prendere in mano le redini di ogni possibile decisione, oppure lottare per i bambini che abbiamo in affidamento? Lottare con qualunque mezzo legalmente lecito? Anche rivolgendosi direttamente al tribunale.



    Sono pienamente d'accordo nel valutare i casi ad uno ad uno ... il mio appello era solo quello di non essere facili all'abbandono. Purtroppo quando vedo situazioni in cui famiglie affidatarie e adottive lasciano i bambini presi sotto la loro ala e sento certe motivazioni (come ad esemio ... beh, sono rimasta incinta, perciò non c'è più bisogno di un bambino in affido o in adozione), rabbrividisco.

    Scusami se non ho usato toni pacati, me ne dolgo. Non sono un estremista e credo nel dialogo (libero di non credermi), ma vedere un bimbo che soffre a causa degli adulti ... e per giunta di quegli adulti che hanno giurato di volerlo aiutare. Credo che a volte certe scelte vengono fatte alla leggera ... talvolta e' colpa delle famiglie, talvolta dei servizi (come nel caso di Francy). L'esempio che in questo momento mi fa star male e' la propensione di moltissime famiglie adottive ad abbandonare i propri figli adottati perche' non corrispondenti alle loro aspettative. Non dimenticare che per qualcuno l'affidamento è la via alternativa all'adozione e spesso alla loro necessità di riempire un vuoto. Non dico che questo sia un male. Talvolta il perchè si inizia non è importante, ma una volta intrapreso un percorso ... Avanti Tutta ... almeno fino ad esaurimento risorse personali.



    "Non mi importa delle famiglie" ... se leggi bene, non ho detto che non mi importa delle famiglie affidatarie, questo sarebbe grave, ma ho detto che non mi importa di quelle che devono mandare via un bambino (fermo restando il concetto che non siano stati fatti da parte loro tutti i passi necessari per tentare una strada alternativa).



    Come puoi pensare che non mi importi delle famiglie affidatarie? Per quale motivo pensi che abbia aperto questo portale e lo mandi avanti con notevole utilizzo di tempo?



    Il potenziamento dei servizi ... molti comuni non vogliono potenziarli per motivi economici e di conseguenza politici (vale più in termini di voti fare una piazza che pagare una psicologa in più). Vedi a tal proposito la diatriba tra il sindaco di Milano e la presidente del tribunale minorile di Milano. Il sindaco dice "basta affidi, non abbiamo più soldi" ed il giudice risponde "trovateli, se un bambino necessita di affido, non se ne può fare una questione di soldi"



    Sincerità dei servizi ... sarebbe bello, ma in molti casi (francy ne è una delle tante vittime) è solo un'utopia. Ti parlano di bambini in certi termini dicendo che hanno certe problematiche, poi ne hanno tutt'altre e molto più gravi. Uno dei nostri ragazzi, piuttosto violento, era stato abbinato, in adozione (per ammissinoe degli stessi servizi) ad una famiglia che aveva chiesto espressamente un bambino tranquillo.



    Non sai quanto sei fortunato ad appartenere ad un centro affidi che provvede ad un inserimento graduale. Non è il solo per fortuna. A noi purtroppo, almeno fino ad ora, ci sono solo capitati servizi che ci hanno catapultato il bambino dal dire al fare ... e non sempre e' facile, anche perche' non sempre (quasi mai) ti viene detto tutto ed in termini del tutto sinceri.

    •  
      CommentAuthormoni69
    • CommentTime10 Dec 2004 modificato
     

    Sottoscrivo pienamente il pensiero di Riccardo. Le famiglie soprattutto quando decidono di adottare un bimbo devono essere in coscienza convinti che sta arrivando non un bambino ma loro figlio. Un figlio non si abbandona.....non si sceglie ...si ama....e si educa. L'individuo che diventerà è altro da noi e se non ci piace nessuno ci dà il diritto di abbandonarlo come non si abbandonerebbe mai un figlio naturale..anche se diventasse insopportabile, per non dire altro.

    Comunque siete tutti in gamba ce ne fosse gente coraggiosa come voi.

    Saluti Monica

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      CommentAuthorSimone
    • CommentTime10 Dec 2004 modificato
     

    Non esiste secondo me una contrapposizione fra Me e Riccardo, ma

    solamente idee diverse di approcciare e di giungere allo stesso fine che è quello

    rivolto a fare del bene ed aiutare i bimbi in difficoltà.



    Sicuramente in caso di adozione la questione della rinuncia può risultare di una gravità inaudita: basti pensare a quelle internazionali, con tutto quello che cambiare nazione comporta...Però anche qui bisogna vedere caso per caso, come stanno le cose e come sono state condotte, per cui IN GENERALE è corretto dire che bisogna trovare la forza, resistere, ecc...eccc..., ma senza dimenticarsi che se le norme nel tempo sono state evolute e prevedono sempre, in caso di adozione, un anno di affido pre-adottivo, bhè, avrei l'umiltà di pensare che chi c'ha pensato l'abbia fatto sulla base di esperienze che motivano l'esistenza di questa clausola.





    Nessuno vuole abbandonare nessuno,

    in caso di affido direi che è un'apertura verso il prossimo, verso dei grandi bisogni, un'accoglienza improntata all'amore, ma non è una

    missione suicida, --- mi si passi il termine --- ,.

    ritengo che oltre all'amore, senza il

    quale nulla è possibile e sarebbe anche inutile tutto ciò che ci stiamo dicendo,

    sia necessario utilizzare il cervello, e non dimenticarsi mai, sempre in ogni momento dell'affido,

    che cose è importate per il bambino, e non ciò che è giusto secondo la nostra concezione della vita.



    Insieme ai servizi (non possono essere che sempre in primo piano ) e necessario valutare

    gli stati di avanzamento dell'affido, e se le cose non vanno per il verso giusto,

    è necessario trovare gli adeguati aggiustamenti, quali che siano.

    Ritengo presuntuoso da parti di chiunque ergersi a giudice unico di situazioni così complesse, e ogni 'attore' coinvolto deve poter dire la sua, con la certezza di essere ascoltato e 'accolto' nelle sue considerazioni. ( Molti obbietteranno che spesso i servi sono sordi o assenti, è vero ma questo potrebbe essere oggetto di un'altro approfondimento sul forum)



    Condivido anche io l'intervento di Riccardo e lo ringrazio per la risposta che

    ritengo vada nel verso giusto del confronto costruttivo, e concordo pienamente con

    un passaggio che per me sta alla base dell'affido :



    - l'affido NON E UNA ALTERNATIVA e aggiungo io SCORCIATOIA per L'ADOZIONE, ma un

    qualcosa di incredibilmente diverso, che richiede molto più sacrificio ed uso

    della testa oltre che del cuore.



    Saluti


  10.  

    Missione Suicida no ... ma nemmeno Omicida verso il bimbo.

    L'errore di valutazione da parte delle famiglie o da parte del sistema ...perchè deve pagarlo il bimbo?



    La legge prevede un anno di affidamento preadottivo, periodo che può essere portato a due anni ... una sorta di prova per veder se l'abbinamento è quello giusto.

    Lo dice la legge. Ma chi dice che tutte le leggi del nostro ordinamento siano giuste in ogni loro aspetto?

    Questo del periodo di prova (chiamato affidamento preadottivo) è a mio parere errato, specie nel caso delle adozioni internazionali (la stragrande maggioranza delle adozioni)

    Il bambino "in prova" viene testato quando ormai è in Italia ... e se la prova non va bene, cosa facciamo, lo rispediamo da dove è venuto? Impossibile giuridicamente (e moralmente aggiungerei) perchè il bimbo esce dal paese di origine come adottato e non più cittadino di quella nazione. Entra in Italia come cittadino italiano e adottabile. Dopo un anno o dopo due la famiglia adottiva non lo vuole più ... dove lo mandiamo? Anche in considerazione che nessuno lo vuole più adottare perchè grande e perchè le famiglie dicono "se lo hanno mandato via deve esserci pure un motivo". Poi si viene a dire che i Italia non ci sono bimbi da adottare ... non ci sono dell'età desiderata, forse, ma certamente ci sono. Uno dei nostri ragazzi ha 15 anni ... è da adottare ... chi lo vuole? Nessuno e il Signore sa quanto io abbia provato.

    •  
      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime11 Dec 2004 modificato
     

    >>

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    >>La legge prevede un anno di affidamento preadottivo, periodo che può essere portato a due anni ... una sorta di prova per veder se l'abbinamento è quello giusto.

    >>Lo dice la legge. Ma chi dice che tutte le leggi del nostro ordinamento siano giuste in ogni loro aspetto?

    >>Questo del periodo di prova (chiamato affidamento preadottivo) è a mio parere errato, specie nel caso delle adozioni internazionali (la stragrande maggioranza delle adozioni)

    >>Il bambino "in prova" viene testato quando ormai è in Italia ... e se la prova non va bene, cosa facciamo, lo rispediamo da dove è venuto? Impossibile giuridicamente (e moralmente aggiungerei) perchè il bimbo esce dal paese di origine come adottato e non più cittadino di quella nazione. Entra in Italia come cittadino italiano e adottabile. Dopo un anno o dopo due la famiglia adottiva non lo vuole più ... dove lo mandiamo? Anche in considerazione che nessuno lo vuole più adottare perchè grande e perchè le famiglie dicono "se lo hanno mandato via deve esserci pure un motivo".



    Caro Ric.

    Io non ricordo molto bene le cose....e soprattutto in giurisprudenza non capisco le differenze tra una parola e l'altra. Quando noi siamo diventati la famiglia del nostro terzo piccolotto, le cose non sono andate come scrivi.

    Adozione internazionale. Nel momento in cui l'affido in BRASILE si è risolto positivamente e avevamo il passaporto del piccolo, per il brasile lui non esisteva più (o quasi). In Italia è entrato come figlio nostro. C'è stato sì un permesso di soggiorno, ma solo per il tempo necessario all'iscrizione nello staato di famiglia e perquesto ci voleva il decreto del tribunale. Guarda, non sono sicura, ma noi siamo tornati in luglio e tutto era finito in settembre. Nel decreto del TdM c'era scritto che saremmo stati seguiti dai servizi per almeno un anno, ma non si parlava di affido preadottivo. Infatti avremmo potuto rifiutare l'aiuto dei servizi (nel nostro caso aiuto vero e proprio).

    Il Brasile in questo secondo me è avanti. L'abbinamento viene confermato dalla coabitazione in Brasile (per almeno 40 gg, mi pare). Nel caso andasse male, il danno per il cucciolo ci sarebbe, ma sarebbe minore.

    Comunque io l'affido preaddottivo l'ho sempre pensato in modo differente: non una prova, ma una possibilità per i servizi di poter seguire una famiglia in un momento delicato.

    Capisco che per altri sia diverso, ma....

  11.  

    Carissima Piripilla, è vero ... dovrebbe essere come dici e voglio augurarmi che nelle intenzioni del legislatore ci fosse l'idea che un anno o due di affidamento preadottivo servissero alle famiglie per essere sostenute ed aiutate dai servizi.

    Forse dove abiti, regione a statuto speciale, le cose sono leggermente diverse, ma la legge italiana dice a riguardo:

    <!-- BBCode Start --><B>La Legge 149 del 28/03/01, Articolo 19 Punto 8 :</B><!-- BBCode End -->

    <!-- BBCode Start --><I>Il tribunale per i minorenni vigila sul buon andamento dell’affidamento preadottivo avvalendosi anche del giudice tutelare e dei servizi locali sociali e consultoriali. In caso di accertate difficoltà, convoca, anche separatamente, gli affidatari e il minore, alla presenza, se del caso, di uno psicologo, al fine di valutare le cause all’origine delle difficoltà. Ove necessario, dispone interventi di sostegno psicologico e sociale».</I><!-- BBCode End -->

    <!-- BBCode Start --><B>Articolo 21 Punto 1 :</B><!-- BBCode End -->

    <!-- BBCode Start --><I>Il tribunale per i minorenni che ha dichiarato lo stato di adottabilità, decorso un anno dall’affidamento, sentiti i coniugi adottanti, il minore che abbia compiuto gli anni dodici e il minore di età inferiore, in considerazione della sua capacità di discernimento, il pubblico ministero, il tutore e coloro che abbiano svolto attività di vigilanza o di sostegno, verifica che ricorrano tutte le condizioni previste dal presente capo e, senza altra formalità di procedura, provvede sull’adozione con sentenza in camera di consiglio, decidendo di fare luogo o di non fare luogo all’adozione. Il minore che abbia compiuto gli anni quattordici deve manifestare espresso consenso all’adozione nei confronti della coppia prescelta</I><!-- BBCode End -->

    <!-- BBCode Start --><B>Articolo 21 Punto 3 :</B><!-- BBCode End -->

    <!-- BBCode Start --><I>Nell’interesse del minore il termine di cui al comma 1 può essere prorogato di un anno, d’ufficio o su domanda dei coniugi affidatari, con ordinanza motivata. </I><!-- BBCode End -->


    •  
      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime13 Dec 2004 modificato
     


    >>Il tribunale per i minorenni che ha dichiarato lo stato di adottabilità, decorso un anno dall’affidamento,





    E per l'adozione internazionale? Il tribunale che ha dichiarato lo stato di adottabilità non è italiano...

  12.  

    Si parla di affidamento preadottivo ... quindi il tribunale è quello che controlla sull'andamento di tale fase, ovvero il tribunale per i minorenni.