Più che di situazione tipo, parlerei di situazione limite.

Non esistono tipologie standard di famiglie con problemi sulle quali dover intervenire mediante l'affidamento.

Esistono invece dei segnali d'allarme per i quali dover cominciare a indagare sulla famiglia.

* La povertà di per sè stessa non è certo motivo di allontanamento dei figli, ma quando la povertà è presente per la poca voglia di lavorare, oppure per la mal gestione del denaro incassato.

* L'abuso sessuale o il maltrattamento son invece, a mio parere, elementi per i quali l'affidamento dovrebbe essere previsto d'ufficio e almeno un affido sine die, se non un'adozione ... invece non è così, almeno non in tutti servizi sociali.

* Il non accudiemto generico (sporcizia, malnutrizione, mal vestiti, non interessamento verso le cose di scuola ... ) sono elementi che fanno scattare dei campanelli di allarme e si deve attivare una procedura di controllo.



Se potessi dettare delle regole ... chiederei alle scuole di far fare dei questionari, appositamente studiati da psicologi ed esperti delle devianze minorili, a tutti i bambini fino a 16 anni di tutte le scuole.

Tali questionari dovrebbero permettere di capire cosa succede nelle case, magari con l'aiuto di psicologi durante la lettura e alla presenza dei ragazzi.

ma come al solito, sarebbe un metodo costoso, capillare e porterebbe a tanti affidi.

Chi lo ha detto che i bambini da dare in affido debbano essere solo quelli poveri o con casi eclattanti?

Chi non sa fare il genitore, chi non da accudimento, chi rovina un figlio ... e' anche il genitore ricco.

Conosco liberi professionisti che hanno rovinato i propri figli o che rifiutano quelli presi in adozione.

Mi sono sempre domandato, quando vedo un ragazzo che si droga o, peggio, che spaccia, come siano stati con i lui i suoi genitori e se, intervendo con forza e decisione per tempo, non si sarebbero potute evitare cert tragedie.

Molte volte sono certo ceh la colpa non sia dei genitori ... ma è sempre così?