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      CommentAuthorF.F.
    • CommentTime26 Nov 2004 modificato
     

    Carissimi, carissime,
    buongiorno a tutti/e voi!
    Ho postato qualche tempo fà la mia storia: madre di 3 figli, separata dal marito degenero, affidataria di tutti i minori.
    In presenza di difficolà e complicazioni post-separazione, della non accettazione del mio ex della separazione, e da alcuni problemi dei miei figli, ho reputato opportuno fare presente la situazione al giudice.
    Prima di ciò, però, è da specificare che, il figlio medio, pur essendo a me affidato, vive con il padre di fatto.
    Il padre, che NON VUOLE questo bambino innocente, colpevole solo di essere nato in una famiglia dove è presente un uomo (se così lo si può chiamare) del genere, ha coinvolto i servizi sociali della zona.
    Essendo in un paesino, essendo quella la mentalità da paesino, dove tutti si conoscono, l'assistente sociale, mia conoscente, si è fatta viva come AMICA, e specificando che in quel momento si presentava come amica, e NON come assistente sociale, e specificando anche di non aver avuto ancora alcun "mandato".
    Io, stupida e ingenua quale sono, la ho accolta con fiducia ed amicizia.
    Dunque, amichevolmente, e, ripeto, senza nessun mandato da parte di nessuno, questa donna, è venuta a conoscenza della situazione, che, se non fosse stato per la sua falsa buona fede e per la nostra espressa collaborazione, non sarebbe mai venuta a sapere.
    Ora, alla minaccia del mio ex di querelarla in quanto si rifiutava di esporre un verbale nel quale dava la colpa a me di tutto, visto anche che nessuno ne aveva fatto richiesta, per paura di perdere il posto di lavoro, e per richiesta ORA, DOPO che la stessa era venuta a conoscenza dei fatti, SENZA mandato, è stata contattata dal dirigente dei servizi sociali della zona per stilare questo verbale.
    E' chiaro che le prove che ha ottenuto, le ha ottenute senza alcun mandato, e non in veste ufficiale.
    Ora, visto anche che alla fin fine, l'unico figlio che doveva controllare non è stato controllato in quanto si è rifiutato, questa figlia di buona donna, scarica il tutto sui miei due figli che spontaneamente hanno voluto interloquire con lei, ripeto, NONOSTANTE NON CI FOSSE ORDINE DI NESSUNO.
    Mi domando, anzi, domando a voi esperti del settore: è mai possibile che situazioni del genere abbiano a verificarsi nel XXI secolo?
    Può una persona che detiene una carica pubblica, farsi impressionare da un foglio di carta e, per paura di perdere la poltroncina grazie alla quale mensilmente percepisce lo stipendio, mettere nero su bianco anche fatti alterati, e dei quali è venuta a conoscenza prima del mandato?
    Vi ringrazio tutti/e per le vostre risposti.
    Tanti saluti, e buona giornata.
    F.F.

  1.  

    L'assistente sociale, al pari di ogni cittadino, ha il dovere di esporre ad un'autorità pubblica, sia essa polizia o tribunale o procura, fatti che possano essere "contra legem". La valutazione di tali fatti, la loro verdidicità e le eventuali sanzioni da comminare sono lasciati al giudizio del procuratore prima e del collegio giudicante dopo. A tali valutazioni e alle conseguenti decisioni può opporsi nei termini di legge facendo ricorso.

    Sostanzialmente un'assistente sociale che viene a ocnoscenza di fatti dannosi per un minore, comunque ciò accada, ha non solo il diritto, ma anche il dovere di stilare una relazione. Se non lo facesse, si renderebbe "complice" di tali situazioni.

    Spesso i servizi sociali, pur conoscendo determinati fatti, non compiono nessun tipo di segnalazion, sperando che il problema si risolva da solo in qualche modo, e questo comportamento è senz'altro deprecabile, non certo quello da lei descritto.

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      CommentAuthorF.F.
    • CommentTime27 Nov 2004 modificato
     

    Gentile Riccardo,

    sono la prima a credere nelle istituzioni, ma qui, si parla di tutt'altro: si parla di una persona che, per paura di una persona che è fisicamente e forse moralmente più forte di me, approffittando della sua imponenza, ha fatto mutare totalmente d'opinione questa persona che, tra l'altro, manca essenzialmente della cultura necessaria acchè il servizio sociale possa veramente espletarsi dignitosamente.

    Sappia comunque, a titolo informativo, che tale persona è già stata querelata, e che spero vivamente, presto abbia le conseguenze che merita.

    Per i miei figli, non posso che augurarmi che il giudice riconosca l'incompetenza della persona in oggetto.

    Distinti saluti

    F.F.