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      CommentAuthorStaff
    • CommentTime12 Dec 2002 modificato
     

    Argomento: Una domanda

    Inviato da: Antonella

    Data/ora: 16/10/01 18.45.18


    Caro Riccardo,

    ho visto per la prima volta il vostro sito alcune settimane fa, mentre facevo una ricerca di approfondimento per un esame universitario. Sono tornata spesso a visitarvi perché trovo che le tue iniziative siano molto interessanti. Quando ascolto storie come la tua, però, mi viene sempre in mente una domanda maligna, provo a fartela confidando nella tua apertura mentale:ma cosa spinge una persona come te a compiere tutti questi sacrifici? Non sarà in fondo una gran dose di egoismo? A volte penso che sia più facile vivere una vita “da eroe” che affrontare i piccoli problemi quotidiani di noi meschini uomini qualunque. Forse sono troppo cinica per capire. Se è così spiegami tu.

    Con stima

    Antonella



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Mario Cimino by <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.happychild.it" target="_blank">www.happychild.it</a><!-- BBCode auto-link end -->

    Data/ora: 17/10/01 4.01.50


    Cara Antonella, in attesa della risposta di Riccardo (che sicuramente non sarà troppo diversa dalla mia dal momento che entrambe le associazioni si occupano di bambini), ribadisco quanto già detto in un post precedente: Aiutare gli altri e i bambini in particolare, non rende eroi e se si da notizia di questa o quella iniziativa lo si fa non per vanto personale ma per diffondere quel senso di solidarietà che un pò latita.

    In ogni caso, anche chi vive per aiutare il prossimo deve affrontare i piccoli problemi quotidini preoccupandosi però di risolvere anche quelli degli altri, che sicuramente ne hanno più di noi.



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 17/10/01 7.03.47


    Carissima Antonella,

    mi fa sempre piacere il dialogo e per questo ti rispondo.

    Hai ragione a dire che ciò che mi spinge è una buona dose di egoismo. Ma non perchè, come tu dici, vivo una vita da eroe dietro la quale mi trincero per non affrontare i piccoli problemi quotidiani.

    Quali sono questi "problemi quotidiani" ? Fare la spesa? Anche noi la facciamo, ma per 9/10/15 persone. Far quadrare il bilancio? Anche noi spesso arriviamo in fondo al mese con fatture da pagare e non sappiamo come fare ... ed arrivano i sacrifici e le rinunce che si fanno in tante famiglie. Dentista? Medico? Vestiti? Che dire della scuola dei bambini ... moltiplica riunioni, libri, lezione per casa, doposcuola, problemi per 7/10/11 ... la lista potrebbe continuare, ma come vedi i piccoli problemi li affrontiamo anche noi.

    Come ti dicevo, hai ragione ... sono mosso da profondo egoismo. Ma non si puo' spiegare, deve essere vissuto. Ciò che ho nel cuore non lo si può dire a parole, ma ci provo. Arrivare alla sera stanco, spossato da 13/14/15 ore al computer, al telefono, a trattare con gente spesso arida che non capisce o non vuole capire ... andare a casa e trovare una ciurma di simpatiche canaglie che ti assale perfino prima di mettere piede in casa mi da una gioia immensa, un calore fortissimo, mi tonifica e mi rinvigorisce. Quello che voglio dire è che provo talmente tanta gioia a fare quello che faccio che il primo ad esserne avvantaggiato sono proprio io. per quanto mi sforzi di dare tutto me stesso ai miei pargoletti, senza chiedere nulla in cambio, tanto più ricevo da loro. E' persino matematico: io sono uno e do' 100, ma loro sono 7 (adesso) ed ognuno di loro mi da tutto se' stesso, ovvero 100, cosi' io più di 100 non posso dare, ma ricevo sempre e comunque 700.

    Chi si sposa solo ed esclusivamente per fare del bene al partner? Chi fa una scelta di vita solo per aiutare gli altri? In ogni scelta c'e' sempre un profondo egoismo: il fatto di stare bene con sè stessi, il fatto di potersi guardare nello specchio alla sera e di vedere una persona felice di ciò che ha fatto nella giornata. Anche tu che ti stai laureando: quando hai scelto la tua facoltà, non lo hai forse fatto perchè era una cosa che ti piaceva o perchè era più facile trovare lavoro, piuttosto che spinta da ciò di cui aveva bisogno la società. Non vedo però in questo un egoismo. Essere in pace con sè stesso, motivato al punto che niente e nessuno possa farti desistere dal cammino che hai preso, ti porta ad essere positivo e predisposto al dono di te stesso verso il prossimo.

    In questi termini hai ragione, sono un profondo egoista.

    Ti abbraccio con affetto



    Argomento: Re:Una domanda

    Inviato da: Jessica

    Data/ora: 17/10/01 20.50.27

    Ciao Antonella... scusami ma volevo dire anche la mia sul tuo messaggio.

    Quando dici "cosa ti spinge a compiere tutti questi sacrifici" ... hai perfettamente ragione....Riccardo... e chi, come lui ha deciso di intraprendere questa vita..la parola SACRIFICI sono all'ordine del giorno..ne fanno veramente tanti.

    Mi spiace per te che non hai avuto la gioia e l'onore di conoscere Riccardo e i suoi bambini...io l'ho avuta e ho appurato con i miei occhi di quanto si da da fare ....

    Ma quando dici che è piu' facile vivere da eroi piuttosto che affrontare i piccoli problemi quotidiani..scusa ma non ti capisco...

    la vita di un'eroe è facile per chi ha notorietà...esempio paradossale di supermen o batman...perche sono eroi che tutti conoscono....tutti stimano..e allora si puo ' dire che per loro...è facile..

    Ma non per Riccardo..Roberta...e tutti gli altri...loro vivono nell'anonimato.... non hanno "privilegi da eroi"..perchè per loro la vita dovrebbe essere facile??

    Poi ancora, a cosa ti riferisci quando dici....piccolo problemi quotidiani??

    Io mi occupo in prima persona di mia sorella di 10 anni e i problemi quotidiani a cui vado incontro sono quelli cono la scuola...lo studio... il catechismo.... comprare i vestitii... andare a fare la spesa... insegnarli l'educazione... andare alle riunioni di scuola...e 1000 altri... ma se tiriferisci a questi...be...Riccardo ha questi "piccoli problemi" moltiplicati per 7/8...9...

    Scusami...ma se dovessi usare un termine per descrivere Riccardo....egoista sarebbe veramente l'ultimo..

    A presto


    Jessica



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Antonietta

    Data/ora: 17/10/01 22.20.19


    Ciao Antonella, seppur non possa condividere il "grande egoismo " di Riccardo e di chi con lui o come lui si dedica a tanti bambini, posso dire di essere diventata un pochino egoista.

    Sino a poco tempo fa , per una serie di circostanze della vita,avevo al centro della mia vita me stessa alla quale potevo concedere , senza eccessivi limiti , tutto ciò che il benessere può dare. Bei vestiti, qualche viaggio senza particolari limiti di spesa, massaggi,palestra, lezioni di ballo.... Non tolgievo niente a nessuno,dicevo scherzosamente che la mattina lavoravo per guadagnare e la sera spendevo ciò che la mattina avevo guadagnato.

    Poi ho avuto l'opportunità di aiutare una bambina e la mia vita è completamente cambiata. Mi alzo molto presto in modo da fare le faccende domestiche quando non c'è la bambina ed avere più tempo per lei,ho accantonato i divertimenti, ho orari ben definiti e trascorro il tempo , dopo il lavoro,facendo i compiti, accompagnando la bambina a lezioni di ballo ( io ho rinunciato ), ogni settimana dal neuopsichiatra,dai genitori tutti i giorni, vado spesso a scuola a parlare con gli insegnanti in quanto stiamo cercando di reuperare anni di apatia........

    Chi me l'ha fato fare? Non sono neanche cristiana praticante, non sono felice, come non lo ero prima.Però mi sento utile,mi rendo conto di dare alla bambina opportunità di vita che altrimenti non avrebbe avuto, di rendenrla capace di fare scelte autonome. Pecco di orgoglio, me ne rendo conto. Poi, mi salta addosso, mi abbraccia in continuazione,mi riempie di baci, si stringe forte a me, mi chiama " Antoniettina". Tutto ciò mi arricchisce e mi rende serena.



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: pepita

    Data/ora: 18/10/01 11.03.41


    nessun genitore affidatario si sente un eroe, è felice delle proprie scelte e vive una vita piena di piccole cose come tutti gli altri, solo che si è messo a disposizione della comunità ...

    altro che egoismo, e meno che mai si può definire egoista Riccardo e chi con lui e come lui aiuta molti più bambini in una volta...c'è chi lo fa per soddisfare delle proprie problematiche, chi in ricordo di una persona cara, chi lo prova per dimostrare agli altri cohe con poco così si fa tanto così per un bambino - che fino algiorno prima di conoscerti ha vissuto una situazione di difficoltà, a volte molto grande, e che persone come te , che evidentemente non si sono mai avvicinate prima al problema scambiano per egoismo!!

    valli a trovare e poi ci dirai cosa ti è rimasto nel cuore!

    ciao da pepita



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Eleonora Biacchi

    Data/ora: 05/11/01 0.32.00


    Non credo che Antonella sia stata più maligna o semplicemente più maliziosa di chiunque altro.

    Sono sinceramente convinta che chiunque faccia qualunque scelta la faccia perchè ci crede, certamente, ma anche perchè riempie pian piano quel vuoto che c'è in ognuno di noi. E trovo altrettanto falso chi dice che le famiglie affidatarie non sono "eroiche", e che chi fa un certo tipo di scelta non vuol fare l'eroe, che questa non è notorietà o simili.

    Dovremmo essere innanzitutto sinceri con noi stessi: tutto è assoggettabile anche a nostre piccole smanie egoistiche, anche quelle che ci portano a sentirci dire dalla vicina di casa "ma come siete bravi!".

    E poi niente viene dal nulla... sono stata una figlia unica con un gran gelo in casa? Riempio la casa di bambini e raccolgo un po' del calore perso, riappropriandomene.

    Istituire una casa famiglia mi da la possibilità di fuggire dall'ufficio che ho sempre odiato e contemporaneamente mi fa sentire brava e buona? Vada per la casa famiglia! Ho la possibilità di dimostrare a tutti come sono ineccepibile, generosa, attiva, persino davanti alle famiglie dei bambini che ho in affido.

    Una famiglia che abita a pochi km da me ha avuto in affidamento vari bambini, anche piccolissimi e prima ancora hanno fatto esperienze di volontariato all'estero.

    Lei ha la madre paraplegica, dalla quale non va mai: forse non le direbbero troppe volte "brava".

    Conosco varie famiglie che, nella mia regione, hanno fatto scelte similari: se dovessi dire che in tutte le famiglie le motivazioni sono solotanto ed esclusivamente nobili e generose direi una balla.



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Luca P.

    Data/ora: 05/11/01 0.34.42


    Sono d'accordo con Eleonora.



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 06/11/01 9.33.41


    Per non ripetermi con quanto gia' detto in data 17 Ottobre, aggiungo solo che ogni realta' e' a se' stante e non si puo' fare di tutta un'erba un fascio. Conoscere prima di giudicare e criticare.

    Inoltre. Siamo uomini, pieni di difetti. E' vero che talvolta per una scelta "buona" (prender in affidamento dei bambini ad esempio) se ne fa almeno un'altra "cattiva" (non star dietro al proprio genitore malato ed anziano), ma capita di essere portati verso una cosa piuttosto che verso un'altra e potremmo non essere bravi o adatti ad asssitere una persona malata, ma piu' bravi ad assistere un nugolo di bambini. Meglio fare qualcosa piuttosto che non fare nulla. Le motivazioni che ci spingono ad iniziare sono spesso egoistiche, ma c'e' egoismo ed egoismo. Sarebbe brutto essere spinti dalla sete di denaro, ma non vedo nulla di male ad essere spinti dal colmare un vuoto o dall'allontanare da noi la tristezza che ci pervade ogniqualvolta si vede un bambino soffrire.



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: MARUSKA

    Data/ora: 07/11/01 10.21.49


    IN RISPOSTA A ANTONELLA ,PERSONALMENTE PREFERISCO VIVERE DI QUESTE FORME DI EGOISMO DOVE UNA PERSONA COME RICCARDO ,ROBERTA E TANTI ALTRI, DEDICANO LA LORO VITA AL SERVIZIO DEI PIU BISOGNOSI ,PIUTTOSTO CHE VIVERE NELL INDIFFERENZA ,L' AMORE è ANCHE UNA FORMA DI EGOISMO.MARUSKA



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Antonietta

    Data/ora: 07/11/01 18.34.23


    ciao Antonella,dal momento che vedi tanti aspetti " di convenienza" in chi tiene bambini in affidamento ( sentirsi buoni, notorietà, non andare in ufficio,ammirazione da parte dei vicini, notorietà, riempimento dei buchi di solitudine... ) perchè non provi anche tu a fare questa esperienza?

    O forse ti senti più portata per altre ancor più gratificanti attività di utilità sociale oppure......?

    Come riempi " gli spazi vuoti " , la sensazione di inutilità, di solitudine nella quale qualche volta, per un motivo o per l'altro , qualsiasi essere umano può trovarsi?

    Ti sarei molto grata se volessi darmi qualche suggerimento ( esclusa l'assistenza ai genitori che non ho più )

    Antonietta



    Risposta: Una domanda

    Inviato da: Eleonora

    Data/ora: 26/11/01 22.52.00

    Nessuno condanna la scelta di chi prende un bambino in affidamento, tutt'altro.

    Spero di non essere stata precedentemente fraintesa!

    E' solo che bisognerebbe spezzare quel velo di "lo facciamo perchè siam così buoni e generosi" che ci sta intorno...Mi basterebbe se ognuno di noi (umilmente) ammettesse che lo fa anche per se stesso.

    Io l'ho fatto ANCHE per me stessa, e non me ne vergogno affatto!