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      CommentAuthorStaff
    • CommentTime12 Dec 2002 modificato
     

    Argomento: Affidamento punitivo?

    Inviato da: Antonio

    Data/ora: 24/11/01 18.17.47


    Da "Panorama" del 22.11.2001, pag. 130, di Carmelo Abbate: "Ambiente familiare"

    "Desta peoccupazione l'allontanamento del minore dai geniitori. L'affidamento temporaneo ad una famiglia resta marginale rispetto all'accoglienza in comunità, spesso non è accompagnato da un programma serio di reinserimento nella famiglia di origine (nel primo semestre del '99 solo il 42% degli affidamenti si è concluso con un rientro), viene vissuto come punitivo e la durata media è di 4 anni e mezzo, nonostante la legge detti un termine prorogabile di 24 mesi"


    Tutto ciò mi trova in posizione del tutto contraria e a prescindere da un vostro parere in proposito, oggi stesso a "Panorama" ho scritto:


    Nell'articolo citato è testualmente detto: "Desta preoccupazione l'allontanamento dai genitori". Ma vorrei fosse ben specificato: desta preoccupazione tale fatto in quanto espressione di disagio in una società in cui, purtroppo svariate volte, i genitori naturali non sono all'altezza dei loro compiti per colpa loro o della stessa società che li accoglie, o per il fatto stesso che questi minori, a prescindere dalle cause reali ora dette, vengono dati in affidamento a terzi?

    E una prima risposta mi sembra assai chiara, ancor leggendo quanto dal Sig. Abbate scritto: "L'affidamento temporaneo ad una famiglia resta marginale rispetto all'accoglienza in comunità, in quanto non accompagnato da un programma serio di reinserimento nella famiglia di origine e viene quindi vissuto come punitivo".

    Proprio no, non sono d'accordo! Solo che si pensi - pur con tutto il rispetto che ho per le comunità (meglio, per alcune di esse) - che in queste operano persone sì disponibili, ma sempre giustamente legate ad una attività lavorativa, svolta con tutto l'amore che si vuole, ma anche con un fine personale di utilitarismo. La famiglia, al contrario, che adotta uno o più minori, lo fa solo ed esclusivamente per un impulso di amore, tenendo spesso questi bambini in contatto con i loro genitori naturali (quando, e se lo desiderano), aggiungendo ancora che la famiglia adottante è spinta a far ciò - questo è il mio pensiero - per spirito vocazionale! E poco contano le statistiche, solo che si pensi che molte e molte volte sono proprio i genitori naturali a non rivoler in casa i figli dati in adozione, anche se da essi raggiunta la maggiore età! E quasi sempre sono proprio le famiglie, le famiglie più semplici, che mettono a disposizione di questi minori tutto quanto essi hanno e, innanzi tutto, tutto quanto il loro Amore!

    Concludo, ma un pensiero ancora mi viene in mente: perché, ad esempio, perché altri non vanno a visitare il sito: <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.zizzi.org?" target="_blank">http://www.zizzi.org?</a><!-- BBCode auto-link end --> Certamente si potrebe vedere se sul volto di alcuni bambini in affido c'è gioia, la vera gioia, se c'è serenità, se c'è quell'atmosfera di amore che più riempie i cuori dei nostri bimbi. Ed un augurio: che sempre più ci siano famiglie disposte ad adottare minori bisognosi, bisognosi di tutto, ma specialmente bisognosi di Amore!