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      CommentAuthorSONIA2608
    • CommentTime18 Oct 2004 modificato
     

    Ho letto con attenzione e partecipazione gli scambi di opinione degli ultimi giorni e, in generale, direi che riempie il cuore rendersi conto che a questo mondo, nonostante tutto, c'è tanta gente che si preoccupa per gli altri e si fa emotivamente e materialmente carico dei loro problemi. Sono anche un po' in imbarazzo a scrivere i miei pensieri perchè ho la senzazione di inserirmi in un gruppo di amici che si conoscono ed hanno una buona confidenza tra loro, un gruppo che si sostiene e non so' a quale titolo dico la mia, ma penso che la comunicazione sia uno strumento fondamentale per crescere e quindi...eccovi i miei pensieri.
    Leggendo le vostre parole mi accorgo che stò vivendo una situazione parzialmente lontana da molti altri affidi, e forse questo mi facilita le cose. La prossima settimana ho l'incontro con i servizi per la sottoscrizione dei documenti per l'affido (io e i genitori della piccola D. che sono mia cugina e suo marito), mi accorgo che il legame affettivo con la famiglia d'origine modifica in parte la modalità relazionali con la famiglia e forse nel mio caso collaborare con essa risulta in parte più facile. Dico in parte perchè in contropartita diventa per me molto difficile rimanere lontana dalle dinamiche familiari e dalle problematiche ad essa connesse e pertanto mi ritrovo a farmi carico anche dei genitori, insomma un'affido allargato (aiuto!!!) Questo per dirvi che talvolta vedendo le vs parole percepisco una situazione di , passatemi il termine, conflitto e competizione con le famiglie di origine che, se in alcuni casi (percosse, violenza, etc) sono perfettamente legittime e comprendo che il primo pensiero sia quello che il bene del bambino sarebbe tagliare i ponti con il passato, in altri casi (ignoranza, povertà, malattia, etc) collaborazione e sostegno alla famiglia sarebbero, almeno in via teorica, gli strumenti per la creazione di un contesto di reinserimento in famiglia, che mi sembra di aver capito cercando di documentarmi in questo periodo, dovrebbe essere l'obiettivo finale dell'affido.
    Non interpretate male le mie parole, non vogliono essere una critica alle valutazioni da voi fatte ma solo una riflessione su quella che è la realtà con la quale ci si confronta in qualità di affidatari.
    Vi abbraccio anche se non vi conosco e... visto che incontro l'assistente la prossima settimana, se avete indicazioni da darmi circa le informazioni/richieste/precisazioni da fare in tale sede, vi ringrazio.


  1.  

    Grazie dei tuoi pensieri.

    Il gruppo di Amici di cui tu parli è nato, cresciuto, si è consolidato ... grazie allo scambio di idee e di pensieri di cui tu parli. Ognuno ha iniziato dal nulla, ma è stato subito accolto da tutti con grande gioia. Se il gruppo si allarga, ognuno di noi ne gioisce e se ne avvantaggia. Sono certo di parlare anche a nome degli altri nel darti il benvenuto e ringraziarti per aver voluto condividere con noi i tuoi pensieri.



    La conflittualita' con i genitori nasce quando vediamo qualcosa di negativo nei confronti dei bambini, cosa che accade spesso. Dal canto mo faccendo ammenda e ti do pienamente ragione. Spesso mi sono trovato con conflitto con i genitori naturali ed in certi casi non e' stato un bene. Spero di aver imparato dai miei molteplici errori e forse adesso camminiamo su un sentiero che non oso definire giusto, ma almeno "un po' meno sbagliato"



    Cosa dire in sede di incontro con i servizi sociali. Chiedi che ti assicurino le piccole cose che dovrebbero essere scontate e chiedi che questo avvenga per scritto, come ad esempio l'esenzione da tasse scolastiche, mensa, trasporto a scuola, retta per l'affidamento, incontri con la famiglia naturale.



    Buona Serata




  2.  

    Benvenuta nel forum, Sonia2608.

    Sono d'accordo quando parli di sotegno alla famiglia d'origine e quando accenni al vero obiettivo dell'affido.

    Nella nostra esperienza ci sono situazioni in cui è possibile una collaborazione con la famiglia d'origine perchè recettiva e desiderosa di crescere e di lasciarsi aiutare o perchè c'è un servizio sociale che lavora bene. Altre volte invece ci sono famiglie con problemi talmente gravi che non permettono un percorso di crescita (disturbi psichiatrici gravi, delinquenza, emarginazione forte, violenza) oppure si tratta di bambini che vengono dati in affidamento invece che iniziare una pratica di adottabilità per vari motivi (età del minore, situazioni varie della famiglia o dei servizi...) e quindi il percorso di riavvicinamento è difficilissimo se non impossibile.

    Non si può generalizzare nè in un senso nè nell'altro, ma ogni caso è specifico e diverso dagli altri, però in linea teorica concordo con te, anche se poi la realtà a volte ci fa agire e parlare diversamente.

    Buona notte. Manuela