Mi giungono segnali forti di un malcostume. Molte famiglie adottive abbandonano i figli presi anni prima in adozione. Lo trovo veramente riprovevole. Qualunque siano i problemi dei loro figli. E' come se un genitore mettesse fuori di casa il figlio di 17 anni perchè si comporta male. Ultimamente mi sono stati proposti diversi casi, di cui non posso parlare, ma vi assicuro che la cosa mi fa tanta tristezza. Arrivo a capire (non certo a giustificare) il cattivo comportamento di un genitore, che magari non ha avuto la cultura per capire ... ma genitori di buona famiglia, con lavori da professinisti, con una cultura notevole ... che lascino un bambino di 10 anni perche' quando lo hanno preso a 7 anni lei on sapeva di essere incinta della sua secondogenita e parlando con noi dice ... capite, mia figlia non lo sopporta piu'. Lui è stupido, mentre mia figlia va bene a scuola ... ecc. ... che prurito alle mani!!!

Succede veramente di tutto sulla pelle dei bambini, è assurdo!

Anche noi ne sentiamo tante, di vario tipo.

Tutti i giorni io e Andrea contempliamo un po' i nostri bambini, io durante la giornata li osservo mentre magari sono intenti a fare qualcosa e non se ne accorgono, mio marito al mattino mentre loro dormono ancora e lui va a lavorare... e sempre veniamo avvolti da un'ondata di tenerezza infinita perchè li amiamo nel profondo, ma anche da un'ondata di dolore pensando al loro passato, caratterizzato per tutti da un abbandono più o meno lungo.

Non riesco a dare una risposta al perchè certa gente si permette di tutto solo perchè sono bambini. Ho letto una volta in un libro una cosa del genere: se trovi qualcosa fuori posto messo lì in disordine da un tuo amico o da un adulto, glielo fai notare in un certo modo o ci passi sopra, ma se si tratta di un bambino ti permetti anche di parlargli in malo modo perchè ti senti superiore, perchè tanto è solo un bambino.

Conosco tanti genitori rispettabili e colti che però trattano male i bambini, i loro bambini: per strada, all'asilo, nei negozi, in spiaggia... genitori che li insultano, li picchiano, urlano, usano termini troppo grossi o frasi troppo forti per un bimbo, genitori che dicono in loro presenza "La prossima volta prendo piuttosto un cane", ecc...

Ogni volta che mi trovo in una situazione del genere sto male, mi sento veramente ferita dentro e mi immedesimo nei panni del piccolino in questione e mi sento sparire, mi sento schiacciata. Devo dire che qualche volta intervengo anche.

E quando sento di "bambini restituiti" da genitori adottivi mi viene veramente la nausea, mi verrebbe voglia di accoglierli tutti qui da noi, piuttosto mettiamo giù dei materassi e si dorme per terra vicini vicini per scaldare di più i cuori.

Coraggio, uniamo ancora di più le forze e schieriamoci sempre e comunque dalla parte dei bambini, difendiamoli sempre,a tutti i costi!

Ho lavorato quasi un anno intero in un ente che si occupa di adozione, ho seguito gruppi di preparazione all'adozione, gruppi di sostegno alla genitorialità post-adottiva strutturati tipo mutuo aiuto e incontri formativi aperti sia a coppie adottive che non: le esperienze emerse riflettono un lavoro dei servizi non sempre efficiente e puntuale.

Ora, andando aldilà delle recriminazioni che lasciamo magari ad altra sede, credo che il fallimento adottivo dipenda molto da un sostegno inesistente e da un'incapacità della coppia di "restare in gioco" aprendosi al territorio, cercando il confronto con altri genitori.

Non so che pensare del caso che è raccontato qui...sembrerebbe proprio che quella coppia nbn sia stata in grado di andare oltre la motivazione egocentrica legata al "partorire un figlio mio"...sembrerebbe che non abbia grandi capacità di amare.

Gli sbarammenti "burocratici" servono se attuati da professionisti, altrimenti i risultati non possono che essere tragici.

L'aspetto più triste di queste vicende è che , come sempre, gli errori vengono scontati sulla pelle dei bambini, errori di leggerezza, di superficialità che passando da un estremo all'altro (vedansi quelle coppie a cui viene negata l'adozione e che invece sarebbero dei buoni genitori) precludono un'esperienza di amore e di crescita.