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  1.  

    Domani ha inizio il mese di Ramadan, periodo sacro per la religione islamica, durante il quale i fratelli musulmani osservano il digiuno dall'alba al tramonto come strumento di purificazione e di vicinanza a chi ha fame tutto l'anno.
    Perchè ve ne parlo? Perchè la nostra ragazzina più grande, K., è musulmana e da domani anche lei osserverà il suddetto digiuno per la prima volta in vita sua; l'anno scorso ha osservato il digiuno solo in parte in quanto aveva accettato di mangiare normalmente nei giorni in cui praticava pallavolo dopo la scuola per evitare un indebolimento che alla sua età sarebbe stato controproducente, ma questa volta è decisissima e si è impegnata ad osservare tutto il periodo.
    Quindi da domani lei farà colazione prestissimo, prima dell'alba, mentre gli altri dormiranno ancora e non toccherà più nulla fino all'ora del tramonto secondo uno schema che oggi la sua mamma le ha dato. Poi farà merenda, andrà agli allenamenti di pallavolo per poi finalmente cenare.
    Sarà nostro compito aiutarla in questa cosa che lei sente come un legame positivo con la sua famiglia d'origine e con il suo mondo marocchino.
    Devo dire che non è facile per noi due essere in sintonia con lei: cioè, come dire, per noi la sua religione non è mai stato un problema, anzi, al contrario ci ha permesso di conoscere meglio un mondo molto più giudicato che accolto e di affinare la nostra sensibilità verso culture diverse. Però la cosa che ci mette in difficoltà, soprattutto me ma anche Andrea, è proprio questo legame che torna a galla in modo potente e forte durante questo periodo in cui lei è molto più vicina ai suoi che a noi e tutta la sua "arabità" (nel senso buono del termine) viene fuori sotto forma di musica, amicizie, alimentazione ecc... quasi a ricordarmi il paradosso per cui lei non è mia figlia anche se in realtà lo è.
    Ecco il bello dell'affidamento: "i vostri figli non sono figli vostri" diceva un saggio... cavoli se è vero in questo caso.
    Quindi da domani mi si aprono davanti due strade: posso contare i giorni che portano al termine del mese di Ramadan pensando che tanto poi tutto torna come prima fino all'anno prossimo OPPURE posso sfruttare ogni attimo di questo periodo per amarla ancora di più, per accoglierla come lei è, in tutto il suo essere e in tutta la sua appartenenza e aiutarla a sentire e coltivare questo legame con la sua storia e, perchè no, provare per una volta ad entrare noi nel suo mondo quando ormai da 5 anni lei è antrata nel nostro con tutti i cambiamenti e le confusioni (oltre ovviamente alle gioie) che ciò le ha causato.
    Vi racconterò...
    Un ciao a tutti!

    •  
      CommentAuthorAss.
    • CommentTime15 Oct 2004 modificato
     

    Grazie per aver raccontato questa "perla". Mi ha riportato alla mente i tre bambini marocchini che hanno fatto un pezzo di cammino con noi, Sh. armeno, che da un mese è stato trasferito, S. bosniaca musulmana, M. rom, e K.con la piccola A. che sono sinti. Ciascuno/a con la loro cultura e religione... quante cose ci hanno fatto conoscere, apprezzare. Ci siamo tutti arricchiti di un pezzettino di mondo. Abbiamo imparato la vera fratellanza, noi e tutti i nostri figli.

    Ancora grazie. Diana

  2.  

    Se ci fosse piu' rispetto nel mondo delle culture e dei credi altrui, non ci sarebbero tante guerre e violenze. Ben fate a supportarla, anche se questo comporta dei sacrifici non indifferenti.

  3.  

    Il Ramadan è iniziato... molto faticosamente e pieno di conflitti interiori per K. (e anche per noi, devo dire).

    I primi due giorni sono serviti a prendere un po' il nuovo ritmo, adesso fila liscio.

    Per fortuna l'allenatore di pallavolo è un tipo in gamba che comprende, così come i prof a scuola... mi viene quasi da pensare che il Signore fa le cose per bene: quando ti mette in una situazione poi ti circonda anche di persone che magari ti dànno una mano.

    Manu

  4.  

    Parole Sante.

    A me succede sempre ... io mi butto in mille storie, non dico mai di no ... poi il Signore in qualche modo fa andare le cose ... se doveva essere un si mi sta vicino e mi aiuta, se doveva essere un no, mi mette davanti all'evidenza.