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      CommentAuthorF.F.
    • CommentTime24 Jul 2004 modificato
     

    Salve,
    scrivo per la prima volta, ho bisogno di alcune delucidazioni.
    Reduce di una vita apra e dura per me e per i miei figli, separata di ca. 3 anni da mio marito, sono madre di 3 figli: 15,(e mezzo) 11(e mezzo), 5(e mezzo).
    La situazione che si protraeva purtroppo sin dai primi tempi del mio matrimonio, ha lasciato purtroppo, diversi danni.
    Il primogenito, che ha vissuto in prima persona il tutto, che evito di raccontare anche per questione di tempo, è cresciuto molto in fretta, denota una maturità non certo della sua età (nè di una persona giovane, ma più tosto adulta), e, a causa di tutto il nervosismo accumulato, e forse di una predisposizione naturale, (è di corporatura rubusta) ha acquisto dei chili di troppo che lo portano ad una situazione di obesità, ancora attenuata dall'altezza.
    Premetto di essere una Biologa Patologa, e di rendermi conto della situazione, che comunque, con un pò di impegno, è facilmente recuperabile.
    Egli frequenta uno psichiatra per rilevare le possibili cause correlata a questa vita infernale, circa la sua obesità.
    Mio figlio, si rifiuta poi di vedere il padre, essendo, in prima persona, a conoscenza di tutti misfatti, ed arrivando a considerarlo un nemico (che, per quanto io cerchi di negare per il suo bene e per la sua serenità, è davvero stato in questi anni).
    La separazione, non è mai stata accettata da mio marito, che la ignora, alternando di cicli di potenziale riconciliazione, ad azioni violente, manaccie, ecc. che non poco turbano mio figlio, divenuto oramai vittima dell'ansia a causa di mio marito che turba il nostro normale ciclo familiare.
    Ha indubbiamente dei problemi, non esce con i suoi coetanei come molti farebbero, ma, frequenta persone adulte specialmente in ambito ecclesiastico, dove ha trovato un suo equilibrio.
    Da precisare, che la sua maturità, che sicuramente sfocia da una situazione in cui lui è dovuto crescere troppo velocemente, lo porta ad insidiare rapporti di amicizia (amicizia a livello vero) anche con i suoi docenti, molti dei quali, non lo considerano proprio un alunno per il suo comportamento maturo. (aimè, troppo: ogni età ha le sue mete, ma ormai, il tempo per lui sembra passato di decenni)
    Io personalmente riconosco che ha dei problemi, e, mi stò impegnando con tutta me stessa ad aiutarlo.
    Ciò viene vanificato molte delle volte dal mio ex, che continua nel suo vizioso circolo a turbare i nostri equilibri e in particolare quello del mio primogenito figlio.
    Passando al medio, è stato il più attaccato al padre (ed anche il più somigliante, sia nel carattere che nel fisico), che, purtroppo, non ha perso occasione di usarlo contro di me come arma impropria.
    Tutti e tre i figli sono affidati a me, ma, da qualche mese, il medio, di 11 e mezzo, vive di fatto con il padre, dormendo a casa sua ma alternando a volte pasto e cena anche con noi.
    Il padre però, non è disposto ad accoglierlo, giustificando i suoi motivi con l'invivibilità della sua casa, e la sua mancanza di esperienza nella cura e assistenza ai figli. (dette brevemente, a stento riesce a cucinare per se, è pressochè insostenibile, anche in atti materiali come il mangiare, che lui si occupi anche del bambino)
    Così, dopo molti esitazioni (non vorrei coinvolgere i figli in niente che possa turbarli), e sotto espressa richiesta del padre che vorrebbe vedere il grande che si rifiuta di vederlo e "liberarsi" (lo so, è una parola molto brutta, ma purtroppo è così) del medio, mi sono rivolta al mio rappresentante legale che ha fatto denuncia della attuale situazione al tribunale per i minorenni, per ottenere delle specifiche clausole circa gli accordi.
    In particolare, ho chiesto che venga modificata la sentenza nel punto in cui recita che il padre deve visitare i figli nel luogo in cui si trovano, in quanto, visti i suoi violenti comportamenti, e l'ansia che suscita nel figlio grande, credo sia preferibile evitare questa situazione di ansia e disequilibrio generale. (anche per me stessa)
    Il bambino piccolo, grazie a Dio, non ha problemi, e il venturo anno, frequenterà la scuola elementare.
    Il bambino esce regolarmente con il padre, pur essendo molto legato a me.
    Vi scrivo, per sapere se in questi casi, può essere contemplato l'affido dei figli a diversa famiglia?
    Chiedo scusa per la lunghezza del messaggio, necessaria alla corretta esposizione dei fatti.
    Vi ringrazio tutti, e vi saluto.
    F.F.

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      CommentAuthorAss.
    • CommentTime25 Jul 2004 modificato
     

    Provo a dirti ciò che, leggendo, mi ha suscitato il tuo racconto. Premetto che io e mio marito abbiamo avuto in accoglienza ormai 18 ragazzi e un po’ di esperienza l’abbiamo fatta, con minori che hanno avuto problemi in famiglia, anche simili ai tuoi. Ora tu chiedi se c’è il rischio di... Io non credo. Credo invece che se c’è una mamma che ce la mette tutta per aiutare i propri figli in una situazione non voluta, come fanno a ritenerla non idonea? Noi abbiamo avuto bambini con un solo genitore ma solo in qualche caso un padre rimasto vedovo o separato ha chiesto aiuto ai Servizi per dare una collocazione ai propri figli, non essendo in grado di accudirli. Non mi pare proprio il tuo caso!!

    Ritengo invece indispensabile che il tuo figlio maggiore veda con continuità uno psicologo perchè credo ne abbia tanto bisogno. Una mamma non può anche volendo, in una fase dell’età adolescenziale, essere il supporto giusto proprio per il necessario, lento, distacco che viene a crearsi con le figlure genitoriali.

    Sapessi quanti ragazzi obesi abbiamo avuto. E’ un modo come altri per scaricare le tensioni interne che uno ha, attraverso il cibo. Attraverso una adeguata lettura del passato vissuto, gestita da persona competente, ed una rielaborazione della sofferenza per trovarne la giusta collocazione; credo che in questo modo egli potrà recuperare.

    Quello che tu chiami precoce maturità potrebbe nascondere una paura di affrontare esperienze specifiche dell’età, il rapporto con i coetanei, ecc. Può celare una certa insicurezza, non fiducia in se stesso e nelle sue potenzialità. Il fatto è che i maschi tendono a identificarsi con la figura paterna ma nel caso del tuo ragazzo questa figura è rifiutata. Che modello può allora trovare?

    Certo, l’amore di una mamma è insostituibile e nel tuo caso nessuno può togliertelo. Un sostegno dall’esterno, invece si può dare, e non solo ai figli ma anche a te che, sola, avrai bisogno di consigli per essere sempre attenta e pronta in qualsiasi momento.

    I consultori dovrebbero dare questo servizio gratuitamente. Auguri! Diana


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      CommentAuthorF.F.
    • CommentTime25 Jul 2004 modificato
     

    Ciao,

    ti ringrazio sinceramente per la tua risposta.

    Mio figlio è regolarmente in cura presso una psichiatra, con la quale và molto d'accordo e và volontariamente, ed anzi, l'ha scelta lui stesso tra diversi che ha conosciuto.

    Grazie a Dio non cè nulla di psichiatrico, solo, come dicevo, un'infazia strappata di violenza, ed un'ansia generalizzata alla paura che, il mio ex, possa farci del male. (purtroppo ha assistito a troppe scene di violenza da parte del padre, e in alcuni casi continua ad assistere)

    Io si, frequento un consultorio, forse scegliero anche un professionista privato/a. (sai, purtroppo l'azienda pubblica non è delle migliori...)

    Volevo farti i miei complimenti per la tua bontà, a mettere la tua vita a disposizione degli altri: un grazie, che ti è dovuto dall'Italia intera.

    Purtroppo, gente come te, ne esiste sempre meno, ognuno si fà i fatti suoi oggi, non è più come una volta... (io sono del 50, la situazione era comunque meglio di oggi)

    Ciao, grazie ancora per la risposta, una Buona Domenica!

    F.F.

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      CommentAuthorF.F.
    • CommentTime1 Aug 2004 modificato
     

    Cara Maddalena,

    io si, ce la metto tutta, ma purtroppo il mio ex marito, a sua volta, ce la metta tutta per distruggermi e stremarmi, suscitando in me tutte queste paure e forse esagerate apprensioni.

    Poi, lui, gioca molto sul fatto che io sono affetta da sclerosi multipla in stato non avanzato e non progressivo, quindi non ho grossi e seri problemi, (grazie a Dio) e mi stà facendo impaurire seriamente.

    I miei figli sono tutta la mia vita... io senza di loro non potrei vivere, e loro, specialmente il grande e il piccolo, neanche senza di me.

    Lo so, forse saranno domande stupide, inutili, non necessarie, ma, come madre, tengo troppo ai miei figli, al punto da preoccuparmi anche eccessivamente.

    Lo ammetto, la sitauzione è sicuramente non ottima, ma come si fa a condannare delle persone che cercano con tutte le loro forze di emergere da una situazione, come giustamente sottolineava l'altra gentile lettrice, NON VOLUTA?

    Alla fine noi (io e i miei figli) siamo e rimaniamo la parte lesa, rovinata, e tinta da una vita ingiusta durata anche troppo.

    Forse questo non vi interesserà e non sarà di vostra competenza, ma posso dirvi, sinceramente, che l'unico scopo per il quale il mio ex ci tormenta, è che vorrebbe titornare a casa, ma sinceramente, preferisco correre qualche rischio e passare un po di ansie, anzichè continuare a mentenere un disgraziato che mi ha rovinato la vita.

    Vi ringrazio tutte/i per le vostre risposte.

    Buona settimana.

    F.F.

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime2 Aug 2004 modificato
     

    Auguri di cuore, per la tua battaglia, non mollare....mai


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      CommentAuthorF.F.
    • CommentTime4 Aug 2004 modificato
     

    Vi ringrazio tutte, mi siete di grande conforto.

    In risposta al secondo messaggio di Maddalena, un grazie anche a te per la disponibilità: la mia paura (o meglio il mio timore) deriva essenzialmente da due punti:

    in primis, il mio ex marito, che continuamente mi rinfaccia la malattia dalla quale sono stata malauguratamente colpita, per il quale secondo lui, io non sarei idonea;

    il secondo, è la preparazione dei servizi sociali locali.

    Abitiamo in un paesino di 6000 abitanti, l'assistente sociale, l'unico assistente sociale, è una donna che prima vendeva frutta e verdura.... ora fà l'assistente sociale.

    Non per discriminare nessuno, ma una donna dalla bassa istruzione non può sapere certe cose: ad esempio, il mio ex che alla parvenza non è un'esaltato, la riempe di parole difficili, e lei, che non sà cosa possano significare, spesso e volentieri si fà "plagiare", diciamo così, pensando che io realmente non sia idonea alla gestione dei figli.

    E' una brava donna, in buona fede: ma la sua ignoranza in materia di legge, ho paura che sia un pericolo.

    E' vero, alla fine a decretare è sempre la Corte, ma la relazione di un'assistente sociale potrebbe influenzarla.

    Io, spero di non dover ricorrere al tribunale, almeno non in sede di antagonismo, ma se ciò dovesse accadere, la storia si prospetta dura.

    Ma con la grazia di Dio, si fà questo e altro.

    Un caro saluto a tutte/i voi, ancora un grazie per il vostro sostegno.

    F.F.