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      CommentAuthorStaff
    • CommentTime12 Dec 2002 modificato
     

    Argomento: Affido Internazionale

    Inviato da: Rachele

    Data/ora: 19/09/01 10.38.50


    Io e mia moglie voremmo offrire l'affido ad una famiglia di conscenti in difficoltà in Ecquador. Hanno già numerosi figli e non possono mantenere anche l'ultimo, nato pochi mesi fa. Tramite amici italiani sul posto abbiamo offerto di prendere questo figlio in affido non escludendo un eventuale adozione. A quest'operazione non è legato nessun pagamento di nessun tipo. Quale sarebbe l'iter legale per avvicinarsi ad una situazione del genere?



    Risposta: Affido Internazionale

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 19/09/01 10.41.46


    Non ho mai sentito parlare di affidamento internazionale e non credo sia una cosa fattibile, ma cerchero' di informarmi meglio.

    Per quanto concerne l'adozione internazionale non e' materia nostra, occupandoci noi di affidamento e non di adozione. Comunque so che ci sono delle liste di associazioni riconosciute dai vari tribunali minori regionali e credo che solo tramite loro si possa avere dei bambini in adozione. Non credo che la pratica "da famiglia a famiglia" sia possibile, questo per evitare vendite di bambini.

    Credo proprio che l'unbica strada da poter percorrere sia quella di rivolgersi al Tribunale Minorile della sua regione, presente nel capoluogo di Regione.



    Risposta: Affido Internazionale

    Inviato da: SONIA

    Data/ora: 19/09/01 11.45.32


    Anche a me è capitata una proposta del genere tramite una conoscente con un'associazione in Nigaragua, ma alla fine con le nuove leggi sulle adozioni , e dopo tutto quello che è successo sulla vendita dei minori è stato bloccato il tutto. Ti dirò di più questa associazione dava i bambini in affido a famiglie anche non sposate,e questo progetto è stato attuato sia in Olanda che in Germania con successo........ma in Italia con le nostre leggi per il momento non è possibile. Oltretutto questa associazione con questo blocco ha un sacco di bambini in entrata che non riesce a sistemare. Se voi riuscite a sapere qualche cosa di più in merito a questo discorso, scrivimi, noi saremmo disposti ad accogliere in affido un bambino in difficoltà di un altro stato. Un saluto



    Risposta: Affido Internazionale

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 19/09/01 15.40.27


    Perche' non un bambino italiano? L'affdo verso un bambino e' molto importante e c'e tantissima necessita'



    Risposta: Affido Internazionale

    Inviato da: SONIA

    Data/ora: 20/09/01 17.31.42


    Hai ragione Riccardo è anche quello che stiamo per fare, ma l'affido di un bambino straniero come tu ben sai, vista la situazione c'è la possibilità che si trasformi in un adozione.........visto che affrontare un'adozione in Italia (e ne sò qualcosa) passano anni e anni..........e in tuttti questi anni sai quanti bambini in affido italiani e stranieri posso aiutare. Purtroppo parliamo di due tipi di affidi visti in modo differente. Noi cerchiamo di aiutare questi ragazzi a rientrare nelle loro famiglie (facciamo giustamente da supplenti) invece per quando riguarda l'estero i bambini che ti vengono affidati per la maggior parte dei casi fanno parte di famiglie composte da otto figli dove non riescono a mangiare. Forse è molto egoistico e crudo, ma spero che tutto questo possa arrivare a qualcuno che stà in alto e riesca a capire a quali muri si trova davanti una coppia che cerca di aiutare il prossimo. Sono sicura che tu possa capire. Ti abbraccio



    Risposta: Affido Internazionale

    Inviato da: Mario Cimino by <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.happychild.it" target="_blank">www.happychild.it</a><!-- BBCode auto-link end -->

    Data/ora: 21/09/01 0.16.20


    Concordo con Sonia, circa le difficoltà da affrontare in Italia per aiutare chi ha bisogno... Ogni volta che in Tv un documentario o reportage sullo sfruttamento dei minori, sui bambini di strada mi/ci viene una stretta al cuore e spesso ci si sente impotenti... ed è proprio questo che ci sta spingendo ad aprire una "casa-famiglia: Happy land" per fare ciò che Riccardo già fa egregiamente in Italia.



    Risposta: Grazie Mario

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 21/09/01 11.48.33


    Grazie per i complimenti e sopratutto per la tua voglia di fare. Sono convinto che se non ci sono i mezzi, se non c'è la collaborazione di altri, ma se c'è una forte convinzione a fare del bene ... prima o poi i risultati arrivano. Dubito sempre molto di chi molto velocemente arriva in cima alla vetta ... ho più fiducia in chi compie un passo dopo l'altro, con fatica e costanza perchè incontrando mille difficoltà riesce a capire il valore e l'importanza di ogni singolo gesto, di ogni singola azione. Pensa al maledetto denaro: chi riceve un contributo di qualche miliardo per fare una struttura ed in un anno la costruisce ... e' una scatola, bella, ma sempre una scatola.

    Il mio sogno di costruire un grande posto per i bambini è in cantiere da alcuni anni e per altri dovrà essere portato avanti, ma quando sarà finito sarà importantissimo per tutti noi, perchè ogni mattone sarà fatto con il cuore e con le 1000 lire guadagnate con tanto sacrificio ogni giorno ... allora anche l'offerta di 5 o 10 mila lire di ognuno avra' una grande importanza e sarà sempre motivo di festa.

    Ti saluto con affetto



    Risposta: Hai ragione

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 21/09/01 11.37.29


    Carissima Sonia hai perfettamente ragione, ma purtroppo sappiamo come la burocrazia è lenta a muoversi e quali danni possa fare. Ci vorrebbe più elasticità tra i giudici e i politici ... per la Fiorentina hanno chiuso un occhio (anche tutti e due), ma per dei bambini che muoiono di fame non sono disposti a rischiare ... non sono problemi di casa nostra "dicono".

    Contraccambio l'abbraccio.

    Ciao

    Riccardo



    Risposta: Hai ragione

    Inviato da: Carla Forcolin

    Data/ora: 26/10/01 17.11.11


    Dando un'occhiata a ciò che scrivete voi, trovo gli stessi sentimenti che hanno animato me nel costruire l'associazione "La gabbianella e altri animali". Per far conoscere al mondo queste problematiche, ho raccolto le storie di persone che avrebbero voluto adottare e non hanno potuto farlo. Il libro, che ho fatto avere a Riccardo e che spero lui abbia letto (lo hai letto?) è stato pubblicato in sole 1000 copie da D. Piazza di Torino ed è presto finito. Ma io l'ho spedito anche a Feltrinelli , per sapere se voleva farmene lui una seconda ristampa e la risposta è stata positiva,a patto che io ampliassi ed aggiornassi il lavoro. Quest'estate ho lavorato in questo senso ed ora il libro è in mano all'editore. Non so quando uscirà, ma uscirà. Non vi dico questo per farmi pubblicità, ma perchè spero che la notizia vi faccia piacere.

    Vorrei aggiungere però che , pur non essendo quasi mai d'accordo con certi enti che gestiscono le adozioni internazionali, nel caso della bambina equadoriana (si dice così?)risponderei come fanno loro: lasciatela alla sua famiglia, se potete mantenerla assieme ai suoi. Il problema della iniquità delle adozioni che non ci lasciano fare nasce quando i bambini sono soli (nella sola Ucraina ci sono 18.000 bambini in attesa di adozione) non quando sono poveri e si possono aiutare da qui.

    Per quanto riguarda gli affidi di cui tu, Riccardo, dici che c'è tanto bisogno, io che pure sono già stata un'affidataria, ho fatto domanda di nuovo in maggio e non ho avuto neancora proposte serie... non credo che ciò avvenga perchè io non sono considerata idonea e quindi spiegami tu come mai ci sono persone (non sono l'unica nella Gabbianella in questa situazione) che aspettano un affido per anni. Carla Forcolin



    Risposta: La Gabbianella...

    Inviato da: Mario Cimino by <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.happychild.it" target="_blank">www.happychild.it</a><!-- BBCode auto-link end -->

    Data/ora: 27/10/01 2.54.20


    Ciao Carla,

    dopo aver letto il tuo post, interessante, siamo ansiosi di leggere il tuo libro e anche se l'hai citato senza voler fare pubbliicità, ci piacerebbe aiutarti a farlo conoscere. Se puoi inviarci una prefazione, saremmo lieti di inserirla nel sito della nostra associazione <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.happychild.it" target="_blank">www.happychild.it</a><!-- BBCode auto-link end --> (sezione libri). Facci sapere... <!-- BBcode auto-mailto start --><a href="mailto:associazione@happychild.it">associazione@happychild.it</a><!-- BBCode auto-mailto end -->



    Risposta: Hai ragione

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 27/10/01 5.11.18


    Innanzitutto complimenti per il successo del tuo libro. Ogni sforzo fatto con il cuore per fini buoni merita la realizzazione. I tempi li decide il Signore, ma l'importante è giungere a destinazione.

    Affido. Confermo e ribadisco che ce ne sia tanto, tantissimo bisogno. Il fatto che molti chiedano e non ottengano è dovuto a molteplici fattori.

    1) Le indagini sull'idoneità o meno vengono fatte da persone, considerate qualificate. Tutte le persone possono sbagliare.

    2) Chi fa le indagini tiene conto di molti fattori, tra cui l'età e la presenza di una famiglia conmposta da una mamma ed un papà o meno. La nuova legge su Affidi e Adozioni, la n° 149 del 28/3/2001, all'articolo 2 secondo comma recita "1. Il minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, nonostante gli interventi di sostegno e aiuto disposti ai sensi dell’articolo 1, è affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola, in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno", dal quale si evince la preferenza verso una famiglia con altri bambini. Chi parla il burocratese, come le asssitenti sociali, spesso non vuole assumersi il rischio di essere criticata nelle proprie scelte nel caso un affido andasse male, perciò preferisce seguire i "consigli" dettati dalla legge, senza considerare che un bambino in situazioni difficili starebbe meglio con una "nonna" o nu single" piuttosto che restare in tale situazione di disagio.

    Comunque va detto che in taluni casi [ad esempio quello in cui i genitori sono validi, ma la situazione familiare attorno a loro è disastrata, ad esempio un altro figlio drogato] è preferibile la presenza di un single o di una nonna, ma nella maggior parte dei casi i bambini con problemi hanno necessità di trovare un ambiente familiare "completo", cioè con un papà ed una mamma e, preferibilmente, con dei fratellini

    3) Giudici e Servizi sociali guardano anche ai trascorsi delle famiglie che fanno richiesta, in special modo gli affidamenti conclusisi. Certo è che se, per un motivo o per un altro, ci sono stati dissapori tra famiglia affidataria e assistenti sociali o, peggio, giudici ... vedo l'affidamento assai difficile.

    4) Gli Affidi sono gestiti, direttamente o indirettamente, dai Centri Affidi dei comuni. Le famiglie che vogliono in affidamento un bambino, di solito, fanno richiesta solo al centro affidi della propria città, dove potrebbe non esserci "disponibilità" di bambini da dare in affidamento (specie se il Comune è piccolo). Consiglio mio è sempre quello di rivolgersi a più centri affidi di comuni limitrofi (al limite a tutti i comuni più grandi della propria regione) e scrivendo una lettera a tutti i presidenti di tribunali minorili (indirizzi che puoi trovare su Sos-Affido tra breve) dando la propria disponibilità.

    5) Soldi, sempre soldi, maledetti soldi!!!

    Gli affidamenti sono portati avanti a seconda del denaro a disposizione del sociale previsto nel bilancio comunale. Pochi soldi = pochi bambini in affidamento. Inoltre, i politici spesso preferiscono destinare più denaro a fare panchine, piazze e nuovi semafori piuttosto che aiutare bambini. Nel primo caso il loro lavoro di bravi amministratori si vede e c'è la possibilità di essere rieletti, nel secondo caso non si vede e si è soggetti a critiche (quante volte ho sentito dire, anche da un sacerdote ... questi bambini sono ormai persi, inutile spendere denaro e risorse umane su di loro ... e non sai in quanti la pensano così !!!)

    6) Infine molti assistenti sociali

    "aspettano che si presenti il caso" e non lo vanno a cercare. Voglio dire che ci sono molti più bambini in difficoltà di quanti non dicano i servizi. Non tutti i casi vengono alla luce perchè in pochi hanno il coraggio di fare denunce scritte (i primi a temere e non agire sono spesso gli insegnanti ... ne abbiamo diverse esperienze) ed i servizi sociali, non sempre ma spesso, non si muovono a verificare i casi senza la segnalazione di qualcuno (ed anche in questo caso, molti, con grande disappunto di molti giudici, non si muovono lo stesso, seppellendo le pratiche nell'oblio).

    7) A onor del vero va anche detto che pochi sono gli assistenti sociali (sempre un problema di bilancio comunale) rispetto alla moltitudine di casi da seguire (e non ci sono solo bambini, ma anche anziani, poveri, tossicodipendenti, persone che cercano di approfittarsi, malati ...). Gli assistenti sociali sono troppo pochi rispetto alle esigenze della maggior parte dei territori. Come pochi sono anche i giudici. Quando una pratica arriva sul tavolo del giudice, prima che si possa prendere una decisione, eccezion fatta per i casi di estrema gravità, può passare anche un anno o più dall'istruttoria.

    Le famiglie affidatarie, ahimè, spesso vogliono scegliere i bambini da prendere in affido: piccoli, carini, senza grossi problemi con la famiglia di origine, senza difetti fisici o psichici. Ma quanti bambini già grandi hanno bisogno di famiglie affidatarie. E ancora ... quanti bambini con disturbi della personalità o handicap

    9) Per molti bambini c'è la necessità, espressa da psicologi e tribunali nel decreto, di essere affidati a comunità di tipo terapeutico per ricevere quelle cure che le famiglie non potrebbero darte loro. la scelta della comunità è spesso dettata dalla violenza e dalla difficoltà a gestire la situazione, in presenza di famiglie di origine particolarmente agguerrite (si pensi ai figli di camorristi o mafiosi finiti in galera)

    10) Esiste una pratica molto diffusa tra le famiglie affidatarie che è quella di rimandare indietro il bambino preso in affidamento se non corrisponde ai canoni richiesti o se lui o la famiglia di origine scuote la tranquillitaà della propria famiglia. Quindi gli assistenti sociali ed i giudici con loro, preferiscono affidare i bambini a comunità di tipo familiare (come la nostra) che danno sicurezza di continuità. Sapeste che danni fa una famiglia affidataria nel rifiutare un bambino ... fa peggio della famiglia naturale che lo ha trattato male. Abbiamo avuto diversi casi del genere e ne posso parlare a ragion veduta e per esperienza personale.


    A fronte di tutto ciò voglio dirti che esistono molti bambini da dare in affidamento, ma, in percentuale, sono pochissimi quelli che raggiungono un affido in famiglia.