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      CommentAuthorStaff
    • CommentTime12 Dec 2002 modificato
     

    Argomento: Bambini in Guerra

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 21/10/01 7.56.31


    Sono rimasto esterefatto da una notizia ascoltata ieri al telegiornale. Si diceva che "ha suscitato profonda commozione, in tutto il popolo americano, la notizia della morte dei due piloti elicottero" ... ma nessuna emozione, nessun disappunto ... anzi!!! per le decine, forse centinaia di civili uccisi dai missili, per i camion con i profughi centrati, per i bambini che si ritrovano in guerra ... solo Bush, ma credo proprio sia solo una facciata, dice di dispiacersene.

    Ghandi disse, mi ripeto, se voi cristiani metteste in pratica ciò che c'è scritto nel Vangelo, tutti vi seguiremmo.

    Ci pensate che bello sarebbe stato se il popolo americano avesse perdonato i suoi aggressori? Avesse detto, ci avete ferito, anche noi lo abbimo fatto con voi, in mille modi ... perdionamoci a vicenda e ricominciamo da capo ... e' piu' facile fare la guerra che la pace. La guerra paga la poltrona di "leader del mondo" che per la sua sete di potere ha portato il mondo in guerra.



    Risposta: Bambini in Guerra

    Inviato da: MariovCimino by <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.happychild.it" target="_blank">www.happychild.it</a><!-- BBCode auto-link end -->

    Data/ora: 21/10/01 20.06.24


    Caro Riccardo,

    effettivamnete "pretendere" che Bush perdonasse i suoi aggressori sarebbe stato un avallo al terrorismo. Sicuramente le colpe stanno da entrambe le parti e sicuramente quando Bush parla dei bambini in guerra lo fa solo per darsi un tono.

    Oltre ai tanti civili uccisi dai bombardamenti, si è saputo anche della morte del figlio del Mullan Omar (10 anni) ma non ha suscitato lo stesso clamore suscitato dalla morte dei due soldati americani. Per una più profonda riflessione invito a leggere questo report:

    11 settembre 2001: anche oggi 35.615 bambini sono morti per fame

    Vittime: 35.615 (Fao)

    Luogo: i paesi poveri del pianeta

    Edizioni speciali dei telegiornali: zero

    Articoli sulla stampa: zero

    Messaggi del presidente della repubblica: zero

    Convocazione di unità di crisi: zero

    Manifestazioni di solidarietà: zero

    Minuti di silenzio: zero

    Commemorazioni delle vittime: zero

    Social forum organizzati: zero

    Messaggi del papa: zero

    Le borse: niente male

    L'euro: in ripresa

    Livello d'allarme: zero

    Mobilitazione dell'esercito: zero

    Ipotesi sull'identità dei criminali: nessuna

    Probabili mandanti del crimine: i paesi ricchi.



    Risposta: Bambini in Guerra

    Inviato da: Antonio

    Data/ora: 22/10/01 11.21.26


    Le riflessioni di Riccardo le condivido in pieno ed allo stesso tempo condivido quanto in proposito risposto da MariovCimino: perdonare gli aggressori sarebbe stato dare un avallo al terrorismo non solo, ma avrebbe certamente contribuito a che tali vili attentati di nuovo si ripetessero. Ed è evidente che a nulla valgono le reazioni dei capi di coloro che questi atti terroristici hanno compiuto, quando cercano di far risalire le loro terrificanti azioni a negativi precedenti della loro storia, quanto meno in questi ultimi 80 anni, perpetrati dal mondo occidentale. Condanna giusta quindi, condanna che deve servire anche di esempio per quei popoli, per quei Paesi che avvessero in animo un ripetersi di tali crimini.

    Ma tutto ciò non toglie che su quanto detto dobbiamo profondamente e ancor più largamente riflettere.

    Se è vero, come è vero, che con estremo dolore abbiamo assistito a tali efferatezze, che abbiamo pianto e pregato per 6/7mila innocenti, come facciamo a non provare ugual dolore - e le sole parole non bastano! - per milioni e milioni di bambini che da anni ed anni muoiono per malattie, per denutrimento, per soprusi ed abusi nei loro confronti? E se oggi il mondo intiero si è mosso per dar la caccia a questi terroristi, perché questo stesso mondo non si è mosso, niente ha fatto perché a questi milioni di vittime innocenti, di vittime dell'egoismo, di vittime della cattiveria umana, di vittime di coloro che accentrano nelle loro mani - e sono il 20% della popolazione mondiale - l'80% della mondiale ricchezza? Perché solo oggi si dice che il popolo palestinese ha diritto - sì, diritto - ad avere uno Stato, pur nell'asssoluta sicurezza ed integrità dello Stato Ebraico? Problema che si trascina irrisolto da oltre 40 anni e che, forse oggi, se prima risolto, avrebbe evitato la morte di tanti innocenti, specie di tanti bambini più che innocenti? Perché nessuno mai si è mosso per rimuovere lo stato di avvilimento della dignità umana, data da Dio in pari misura a tutti i suoi figli, ai bambini dell'occidente come ai bambini di ogni altra parte del mondo, di tante e tante donne che devono sfidare la miseria, devono sfidare la prostituzione, devono sfidare la morte per poter dare ai loro bambini - che sono bambini per quelle mamme, come lo sono i bambini delle nostre mamme - anche un solo misero pezzo di pane? E perché - e non solo una volta - sono stati da noi armati quei popoli contro i quali oggi combattiamo (e analoga storia si sta ripetendo in queste ore)? Non c'è forse in tutto ciò - e chi potrebbe dubitarne? - un interesse specifico di alcuni Paesi, in particolari specifici momenti, di armare la mano di chi poi si va a combattere? E quanti sono gli Stati di questo pianeta - e nessuno di noi probabilmente lo sa - che anche oggi tra loro si combattono, tra loro si uccidono, ma che per noi non hanno rilevanza alcuna sotto il profilo economico e di potenza, ed allora?...allora conviene non interessarcene!

    Si, sconfiggano i terroristi, ma allo stesso tempo sconfiggiamo lo strapotere del mondo, lo strapotere economico dei pochi, pochissimi, a danno della quasi totalità del popolo di questa terra. Incominciamo a sentirci un po' di più come veri fratelli, figli tutti di un unico Dio, incominciamo a capire - incomincino a capire i governanti di tanti Paesi del mondo - che non c'è una civiltà mia superiore alla tua, che ogni religione, se vissuta con rettitudine di cuore, si fonde in un'unica religine, la religione del Dio in cui si crede! Tutti inconciamo a capire che la vita di un solo bambino nero o di altro colore o di altra religione, vale quanto la vita di uno dei nostri figli!