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      CommentAuthorGaia
    • CommentTime17 May 2004 modificato
     

    Sono molto giu' oggi.
    Ho parlato con unamia cara amica che vive lontano, le ho detto dei ns programmi riguardo l'affido e mi ha bombardato di parole.
    Mi ha detto che sono un'incosciente, una masochista, che non mi rendo conto delle cose cui sto andando incontro, che ne io ne Mauro siamo abbastanza forti per un'esperienza del genere. Ha detto che sto prendendo la cosa troppo sotto gamba, e come posso essere sicura di essere pronta, e perche dovrei crearmi tanto dolore da sola, dice che dopo 2,3,4,5,6 annic on un bimbo che poi ti tolgono non ne uscirei, non saprei affrotnare la cosa. Dice che lei lo sa, xche mi conosce, dice che io sono una che si fa sempre coinvolgere troppo dalle cose figuriamoci una cosa del genere!
    Dice che dovrei dedicarmi a cercare di averne uno mio o al massimo di valutare l'adozione.
    Io ho cercato di chiederle se pensava che il bimbo si sarebbe potuto trovare male qui da noi, se pensasse che non avessi delle caratteristiche necessarie per fargli affrontare una situazione del genere ma lei insisteva sulla sofferenza che avevo deciso di autoinfliggermi dicendo che queste cose meglio lasciarle a chi è abbastanza forte.
    Io penso che accanirsi in modo esagerato con le tecniche di PMA sia una scelta particolare anch'essa, penso che le sofferenze dei fallimenti possono essere ugualmente devastanti e senza una contropartita postiva. E' vero, con l'affido una certa dose di sofferenza da parte ns sarà anche prevista ma c'e' anche tanta gioia compresa nell'operazione. No? E' vero che l'adozione è una strada anche lei per dare una casa ad unbimbo che non lo ha ma mi sembrano due cose cosi diverse.... Non dico di aver chiuso le porte della PMA o dell'adozione ma mi sembra che questa strada sia quella che sento maggiormente vicina alla mia realtà al momento.
    Mi aiutate a capire?
    Grazie!

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      CommentAuthoraurora
    • CommentTime17 May 2004 modificato
     

    io non me la sento di dirti che non ci sarà la sofferenza,se sei una persona che ha cuore,e mi sembra venga fuori da quello che hai scritto,vivrai tutto sulla tua pelle e le lacrime non mancheranno,ma allora perchè io e altri perseveriamo in questo cammino?Perchè se per fare felici gli innocenti,il prezzo è un pò di dolore,ne vale la pena,la molla che vi deve spingere è questa,la felicità loro sarà la nostra anche se dovremo separarcene.Non devi farti influenzare dagli altri,se te e tuo marito siete uniti,questa sarà la vostra forza,e sarete il meglio per qualunque bambino su cui riverserete il vostro amore.E non credere che per chi ha già dei figli,come me ,sia più indolore,l'affido.Mi si è spezzato il cuore quando una persona m'ha detto"sarebbe meglio che non fossero mai nati",non ho ri battuto,la mia risposta è stata il silenzio,ma credimi servono tante persone come te e tuo marito che abbiano il coraggio di affrontare l'affido.Ci sono tanti bambini che aspettano....

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      CommentAuthorGaia
    • CommentTime17 May 2004 modificato
     

    Grazie Aurora!

    grazie mille!

    Avevo bisogno delle tue parole.

    Grazie.

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      CommentAuthorLory
    • CommentTime18 May 2004 modificato
     

    Condivido a pieno ogni parola di Aurora compresa l'ultima frase nonostante io in questo momento sappia perfettamente qual è il dolore del distacco.

    Un abbraccio


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      CommentAuthorManuel
    • CommentTime18 May 2004 modificato
     


    Ciao Gaia.



    Purtroppo è capitato a tutti e anche a me, le persone più vicine, quelle in cui speri in una mano o in un conforto sono quelle che ti feriscono prima. Noi abbiamo una bellissima bambina adottata e adesso ha 4 anni, e credo sia stata la scelta più bella che potessimo fare; quella dell'affido e tutta un'altra storia, perche il problema principale, almeno per noi, non sono stati i bambini, ma il rapporto che abbiamo avuto con i genitori che è veramente faticoso e spesso condito da insulti. Dopo gli ultimi avvenimenti, e dopo 4 anni, una delle due ragazze è andata via (la più grande 14 anni). Sapevamo che sarebbe successo, sapevamo che sarebbe stato doloroso, ma lo dico con tutto il cuore, è stato qualcosa di unico, e da lei abbiamo ricevuto tantissimo. Purtroppo ci sono casi irrecuperabili. Dopo il trambusto della polizia in casa, abbiamo avuto per la prima volta un dialogo VERO con le assistenti e la psicologa, ed è venuto fuori, che forse si parla molto dei bambini, dei loro problemi, ma non si accennano mai i problemi che potrebbero venir fuori con i loro genitori. QUESTO L'HANNO AMMESSO.

    Non avere mai timore di fare delle scelte che senti veramnete, e se per caso ti accorgi che non riuscite ad andare avanti, non preoccupatevi, noi dobbiamo dargli una possibilità in più, non dobbiamo cercare a tutti i costi di "aggiustarli", i mali del duore non si riparano, ma li possiamo cercare di alleviarli.



    Un saluto a tutti. CIAO








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      CommentAuthorale_karl
    • CommentTime18 May 2004 modificato
     

    Ciao Gaia,

    non ti scoraggiare, è capitato che abbiano detto sia a me che a mio marito che ci stavamo mettendo un delinquente in casa, che volevamo rovinarci la vita aiutando un piccolo selvaggio, ecc.

    Solo tu conosci la forza che hai, e forse non completamente perché nel momento della necessità le forze si moltiplicano.

    Anche io ho vissuto (in modo molto anomalo) l'inizio dell'affidamento con una carica emotiva eccessiva, punzecchiata dall'a.s. che cercava di portarmi con i piedi per terra.

    La carica emotiva serve, perché se ti fermi a pensare a quello a cui andrai incontro, non riuscirai mai a metterti in moto.

    La carica emotiva ti rende più vulnerabile, sei più soggetta a restare ferita, ma ti da la forza di seguire il tuo cuore.

    Ci saranno le difficoltà. Io e mio marito non abbiamo ancora conosciuto i genitori del bambino che vive con noi da settembre (per ora gli incontri avvengono in un ambiente neutro sotto il controllo dell'a.s. e/o di un obiettore) e quindi non ho dovuto affrontare di persona i contrasti, ma effettivamente sono gelosi di te, cercano di metterti contro il bambino, si comportano come i genitori separati che riversano sul piccolo le cattiverie che vorrebbero dire all'ex-coniuge. Per questo da noi sono intervenuti i servizi a monitorare gli incontri: sperano di poter "salvare" il bambino e non vogliono che la famiglia distrugga il lavoro che si sta facendo.

    Ma la famiglia naturale esiste! Non si può alienare! Se sarai fortunata troverai dei servizi che riescano a definire un vero progetto che preveda anche la famiglia.

    Un consiglio che ho ricevuto e mi sento di girarti:

    "Dai amore, sempre, a tutti" e "Dai SOLO quello che hai". Non cercare di andare al di là delle tue risorse (anche emotive) e come dice Manuel "noi dobbiamo dargli una possibilità in più, non dobbiamo cercare a tutti i costi di "aggiustarli", i mali del cuore non si riparano, ma li possiamo cercare di alleviarli"

    Se il tuo cuore si sente pronto, non lasciarti confondere da chi, non avendo provato questa esperienza, cerca di smontarti!

    Come direbbero alla trasmissione "il ruggito del coniglio": STAI SU !!!

    Un saluto a tutti

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      CommentAuthorstefi
    • CommentTime18 May 2004 modificato
     

    Molto belle tutte le cose che sono state scritte: le condivido appieno!

    Penso che quando si decide di prendere un bambino in affidamento sia inevitabile mettere in conto un po' di sofferenza. Personalmente ho iniziato l'affidamento con molto entusiasmo e convinzione, ma mi sono subito scontrata con una serie di difficoltà che, data l'inesperienza, non avevo immaginato. Inizialmente è stata dura ma poco per volta io e mio marito abbiamo acquisito esperienza, abbiamo adottato dei comportamenti più corretti, abbiamo imparato a confrontarci con il dolore. Io dico sempre, anche se può sembrare un parallelo un po' forte, che è stato un po' come affrontare un lutto: ho dovuto elaborare la peridta di quelle immagini del bambino e della nostra vita con lui che mi ero fatta prima di conoscerlo, per riuscire a vivere bene con delle situazioni diverse da quelle immaginate ma reali, concrete, non meno belle, solo diverse.

    Ancora oggi i problemi ci sono e anche le sofferenze. Ma rimane la grande gioia di poter vedere un bambino che cresce, che poco per volta diventa grande e maturo anche grazie all'affetto, alle coccole, alle regole che riceve da te e dalla tua famiglia.

    Per Gaia: il tuo entusiasmo è fondamentale. Buttati in questa meravigliosa avventura, se è quella che tu e tuo marito sentite essere quella giusta, senza aver paura, perchè la sofferenza si può affrontare. Riguardo a tuo marito, anche il mio era il più spaventato all'inizio, ma ora è quello che impiega più energia e che riversa un sacco di affetto e di attenzione sul nostro bimbo.

    Grazie a tutti delle belle testimonianze.

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime19 May 2004 modificato
     

    Cara Gaia,

    non sarà l'unica persona a darti della pazza, ne sentirai molte altre, e chi fa silenzio lo fa con delle facce contraddittorie, facce che fanno solo male credimi...è molta quellagente che è indifferente all'affido, contraria, che ignora, che non conosce che significa ma la sua parola ce la mette, magari che pensa a noi, al ns. bene ma involontariamente ci ferisce, che pensano solo a un domani quando se ne andrà da casa ns. questa e la fatidica frase che spesso pronunciano, alcuni aggiungono, alla fine...non avrai niente! Pensa pochi giorni fa una mia amica che fa sempre la parte di quella interessata alla mia decisione ma che probabilmente non ha capito un fico secco, che ha seguito i miei racconti in tutti questi anni della voglia di questo progetto ecc...quella sera dopo la sua serie di domandine carine ha aggiunto, "Alla fine però avere A.in casa sarà sempre come avere un'ospite tutti i giorni...! perchè non può essere altro che un'ospite.

    Non ti dico dentro di me cosa ho sentito. Mi sono accorta di averla azzittita sia con il tono che con l'amarezza che mi aveva regalato, non è così, come può dire una cosa simile per me A. è come una figlia, è venuta dal mio cuore, e quando se ne andrà oltre la sofferenza troverò la forza di rialzarmi in piedi magari pensando a quello che le abbiamo dato, poi mi son fermata e nella mia mente mi son sentita io tra le due la più cretina, che le cercavo anche di dare risposte e ho lasciato perdere. Il giorno dopo avevo ancora un pò di nervoso ma anche un bel sorriso, perchè ho capito quanto è ignorante, quanto è superficiale, e quanto poco c'entra con la mia vita. I ns. bimbi e del resto anche noi i genitori non ce li scegliamo, perf ortuna gli amici te li puoi scegliere.

    Insomma di chi non ci capisce di chi non ci comprende siamo circondati, basta dare peso al giusto valore, e un consiglio sai cosa faccio io: ascolto quella vocina originaria che ognuno di noi custodisce nella profondità del proprio essere...e con quella vai...va dove ti porta il cuore.

  1.  

    E' vero, la strada dell'affido è costellata di difficoltà e, mentre si mettono in conto fin dall'inizio le difficoltà che vengono dai servizi o dalle famiglie di origine, non si è mai troppo preparati alle provocazioni (o persecuzioni...) di amici, conoscenti e della gente cosiddetta "normale".

    Anche per noi sono quotidiane, non sto a fare degli esempi.

    La cosa importante che vorrei però dire a tutti è che accanto a chi ci ostacola, non ci capisce, ci prende in giro o peggio ci compatisce c'è anche un sacco di gente che osserva magari in silenzio e impara a conoscere un mondo forse poco noto, una realtà poco conosciuta come quella dei nostri bimbi.

    C'è un sacco di gente che dall'incontro con tutti noi esce un po' diversa, sicuramente più ricca, magari più coraggiosa nell'impegnarsi in prima persona.

    Adesso, dopo 4 anni, iniziamo a renderci conto di come davvero sei il lievito che fermenta la pasta senza farsi vedere, sei anche un po' la lucerna posta sul mobile ad illuminare la stanza, magari senza rendertene conto, perchè se c'è chi non vuole capire certe scelte, c'è anche chi a poco a poco inizia a fare riferimento a te e lasciarsi anche un po' guidare in qualche scelta analoga, così, semplicemente.

    Bye.




  2.  

    ...scusate, sono partite troppe faccine...

  3.  

    Che dirti Gaia ... certo che ci sarà dolore. C'è sempre dolore, in ogni rapporto. Quando più e quando meno. Ma come c'e' il dolore c'è anche la gioia. E con l'affido c'è veramente tanta gioia.

    N. aveva 7 mesi quando è arrivato. E' stato con noi per sei anni. Lo scorso anno ce lo hanno portato via per ridarlo alla madre in una situazione che non voglio commentare. Tribunale che asseriva che l'incontro con noi doveva rimanere perche' significativi per la sua vita, assistenti sociali che annuivano, ma che poi hanno fatto di tutto (anche ostacolando i genitori) affinchè N. non ci incontrasse ... e da allora lo abbiamo rivisto solo due volte, ed in maniera molto fugace in luglio ... e da luglio più niente, neanche una telefonata.

    Puoi immaginare la nostra sofferenza? Tantissima, enorme, specie sapendo che è tornato in una famiglia dove c'era stata pedofilia e dove la madre convive con due sue fidanzate omosessuali ed il padre è assente e vive da altra parte.

    Nonostante la sofferenza ... se tornassimo indietro rifaremmo le stesse scelte. La gioia enorme che N. ci ha dato è indescrivibile, illimitata. Chiunque ha conosciuto N. lo descriveva come un "Piccolo Riccardino". Avevamo un legame tra cuore e cuore che nessuno potrà mai tagliare e la consapevolezza di aver dato a quel piccolo uomo un seme che sicuramente farà fruttare nella sua vita. E se il costro di tutto questo è una forte sofferenza ... sono pronto a pagare altre mille e mille volte.

    Credo di voler bene a tutti, anche all'assistente sociale che ci ha portato via N. ... ma sento un amore fortissimo verso chi fa o cerca di fare affido. Qundi sappi questo ... che per quante persone parleranno male di te o ti criticheranno ... avrai sempre dalla tua parte tante persone che ti vorranno bene solo per la tua idea di volerti mettere in discussione.

    E a nome di tutti ... Grazie. Grazie di Cuore.



    Mia mdre diceva ... non ti curar di lor ma guarda e passa e a tal proposito mi raccontava una storiella che spesso dico ai miei ragazzi:

    C'era una volta un vecchio, un bambino ed un asino. Stavano andando al mercato e sia il bambino che il vecchio portavano l'asino per la corda, camminandogli accanto.

    La gente, nel vederli, criticava mormorando "guarda come sono stupidi, hanno un asino e non ci salgoo sopra"

    Uditi questi discorsi, il bambino ed il vecchio montarono sul'asino.

    La gente, nel vederli, criticava mormorando "guarda che persone senza cuore, sono in due su quel povero asino".

    Uditi questi discorsi, il bambino scese dall'asino, mettendosi a camminare accanto alla bestia.

    La gente, nel vederli, criticava mormorando "guarda che vecchio senza cuore, manda un povero bambino a piedi".

    Uditi questi discorsi, il vecchio scese dall'asino, mettendosi a camminare accanto alla bestia e fece salire il bambino.

    La gente, nel vederli, criticava mormorando "guarda che bambino senza cuore, manda un povero vecchio a piedi".



    La morale ... qualunque cosa tu faccia, troverai sempre qualcuno pronto a criticarti per quello che stai facendo.

    Noi siamo spesso criticati, ma per ogni critica c'e' sempre qualcuno che per il medesimo fatto e' pronto a farci i complimenti. Quindi io vado per la mia strada, ascoltando i consigli della gente, ma ragionandoci sopra ... se mi sembrano buone cose ne faccio tesoro, altrimenti ... "non ti curar di loro ma guarda e passa"


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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime1 Jun 2004 modificato
     

    GRANDE RICKY,

    LA STORIELLA DELL'ASINO E' BELLISSIMA, MI PIACEREBBE FARE CARTELLONI OVUNQUE CON QUELLA STORIA.

    MA ALTRETTANTO BELLA E' QUELLA DEL PICCOLO RICCARDINO!

    grazie perchè ogni volta mi dai una forza enorme.



    Gaia, ognuno deve fare quello che si sente dal suo profondo del cuore, ma ti avevo già scritto anche i miei pensieri.

    Spero i tuoi progetti sull'affido non si siano fermatil. Un abbraccio