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      CommentAuthorManuel
    • CommentTime28 Apr 2004 modificato
     

    Ciao ragazzi, vi seguo sempre con affetto.

    Ho intitolato questa lettera così perché siamo alla fine dell’affido, almeno una parte.
    Dopo l’ennesima litigata con la ragazza più grande (13 anni) e dopo aver ricevuto vari insulti, gli ho mollato un ceffone (la prima volta dopo 4 anni), lei ha continuato mandandomi a fanculo e gli ho mollato uno sculaccione. Tutto sembrava finito. Ma all’improvviso mi chiama il padre e con insulti e minacce ha cercato di intimidirmi. Gli ho risposto che sono 4 anni che le sue figlie sono con noi, che è la prima volta che gli mollo una sberla e se in futuro riterrò ci sia la necessità, lo rifarò. Ha continuato a minacciarmi ed insultarmi ed io ho agganciato il telefono. Erano le 19:00 circa.
    Finita la cena, le bambine vanno a letto, mia moglie và da una sua amica ed io resto a casa. Alle 22:30 suonano il campanello. Era la polizia, mandata dalla questura dopo una denuncia del padre.
    Capirete l’intrusione in casa della polizia a quell’ora. Mi hanno chiesto di vedere la ragazza; l’ho svegliata, e mi hanno chiesto di lasciarli soli. UMILIANTE. Hanno parlato per pochi minuti, lei è tornata a letto e mi hanno spiegato che il padre aveva paura che io l’avessi picchiata dopo la nostra telefonata. Ho spiegato la mia versione dei fatti, e mi è stato detto che per loro la faccenda era finita li, e che tutto era tranquillo.
    Tutto questo ci ha molto scosso, e abbiamo deciso di non tenere più la ragazza. Per tutti: l’assistente, la psicologa, il giudice, quello che è successo è stata una cosa molto grave. Guardacaso dopo questi fatti, i servizi hanno trovato immediatamente un’altra sistemazione, nonostante fossero passati due mesi dalla nostra richiesta di non voler proseguire con l’affido della ragazza.
    Due giorni dopo abbiamo un incontro con l’assistente, e qui diventa ancora più drammatico il tutto; l’assistente ha detto che lei ha sentito tutti: Il magistrato, la procura, la questura e non risulta assolutamente niente ????????, ha anche interpellato il padre delle ragazze e gli ha risposto che lui non intendeva fare nessuna denuncia ma aveva paura per la ragazza e che in questura non gli hanno fatto firmare nessuna dichiarazione. Insomma non esiste nessun documento. Voi pensate che la polizia vada a casa di qualcuno di notte, senza che ci sia una denuncia, o almeno un verbale?
    Dalla discussione scaturisce che il padre poverino, probabilmente non si è reso conto di quello che faceva, e che sembrerebbe che vuole vedere le ragazze qualche giorno in più, andarle a prendere a scuola etc. Da ieri la più grande non è più con noi, e per la sorella, abbiamo dettato le condizioni, se questo non avviene, dovranno pensare a sistemare altrove anche lei. La più grande aveva espresso il desiderio di voler andare solo con il padre, ma la risposta del servizio è stata: per ora è impossibile. Famiglie affidatarie non c’è ne sono più come una volta, anche perché chi ha già fatto una esperienza non la vuole più ripetere, e strutture idonee per accogliere questi casi non c’è ne sono. Non vorrei che tutto questo fosse stato orchestrato a dovere.
    Abbiamo dato la nostra disponibilità alle seguenti regole:
    • I genitori DEVONO venire a prendersi la bambina nei giorni e negli orari previsti (fino adesso il cretino di turno, io, spesso le accompagnavo e le andavo a riprendere;
    • Quando ci sono eventi scolastici es. recite, spettacoli etc, i genitori possono venire, ma non possono passare la serata con lei, altrimenti noi reggiamo sempre il moccolo;
    • Non gli venga in mente di dargli un cellulare.
    Siamo frastornati, umiliati, svuotati, impotenti e non crediamo di meritarci tutto questo. Non pensavamo che facesse tanto male allontanarci da lei e soprattutto in questo modo. Da quello che i servizi ci hanno detto, il padre, secondo quanto dice il giudice, può vedere le ragazze quando vuole, sempre in accordo con la famiglia affidataria. Insomma:
    • Giovedì con la mamma
    • Sabato e domenica con il padre
    • Durante la settimana andrebbero a prendere a scuola la bambina e le riporterebbero a casa verso le 19:00 etc.
    Sicuramente non siamo dei baby sitter, con tutto il rispetto, ma così diventa impossibile gestire un affido a tempo pieno. Allora non capiamo perché non possono rientrare nella famiglia naturale, perché ad oggi, passano quasi più tempo con loro che con noi.
    Vorrei concludere, scusandomi con voi perché ultimamente sto solo portando notizie negative, ma purtroppo nell’affido c’è una enorme voragine, infine vorrei rispondere a quei rari commenti di imbecilli che pensano che tutto questo viene fatto per soldi: siete degli ignobili che si nascondono dietro uno pseudonimo, perché non hanno un minimo di umiltà e dignità.

    Ciao e grazie

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime28 Apr 2004 modificato
     

    Manuel...che dire...vi sono vicina, ma non credo basti...

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime28 Apr 2004 modificato
     

    Mi spiace, per la situazione, per come vi sentite e per come tutti quanti a noi genitori affidatari ci trattano, in questo momento non ho altre parole perchè io stessa mi sento uno zerbino, una baby sitter, un parcheggio senza diritti.


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      CommentAuthorAss.
    • CommentTime28 Apr 2004 modificato
     

    Caro Manuel, una famiglia è una cosa speciale, impareggiabile, per ogni bambino, e parliamo soprattutto del bambino affidato. Il servizio sociale lo sa bene. Quelli in gamba (e per fortuna ne conosco) ne esaltano le potenzialità proprio perchè ci sono una mamma e una papà. Cosa di meglio può avere un ragazzo allontanato? Certo, un adolescente ci giocherà, ti metterà alla prova, ti provocherà. Lo deve fare perchè è l'età che lo chiede. Oltretutto ha avuto già fregature nella vita... vatti a fidare degli adulti! Chiaro che noi bisogna essere sostenuti, costantemente. L'ass. sociale deve essere al nostro fianco così il ragazzo sa che non puo' sgammare! Ecco qui sta Progetto. La fedeltà al Progetto... e il minore deve avere i messaggi che la famiglia e i servizi sono uniti, per il Suo Progetto, per aiutarlo a tornare a casa. Quelli che hanno sbagliato mestiere, che dovevano andar piegare banane, pensano che l'affido costa poco al Comune, che la famiglia, specie alla prima esperienza, la rigiri come vuoi. E ci riescono perchè un papà e una mamma sono più coinvolti affettivamente, e questo li frega! Io non mi stancherò mai, per l'esperienza di 15 affidi che ho, di dire: Diventate più forti, alzate la voce, se serve perchè la situazione è insostenibile e, ad es. l'ass. sociale si dà per defunta, andate col minore al servizio e provate a consegnarlo. Sapete quanto costa a un Comune una casa alloggio ?! Come dice Alissa faranno di tutto per farvi tornar sui vostri passi perchè giocano con i sentimenti. Ebbene, ora siete voi che avete VOCE, finalmente. Le cose si devono rivedere col servizio, dalla base! Poi: Nero su bianco. E trovate qualcuno che abbia esperienza che vi accompagni e vi consigli (noi siamo in Associazione e le famiglie affidatarie, giuro, non hanno paura di niente perchè sono protette, anche nelle sedi appropriate). La solitudine, nei momenti bui dell'affido( che ci sono SEMPRE), ci fa sentire perdenti, falliti, per noi stessi e per chi ci è stato affidato. Non perdete invece il senso della scelta che avete fatto all'inizio. Ha un valore inestimabile perchè E' VOSTRA! E se un affido non può più proseguire, pazienza, si riparte per una nuova avventura. Coraggio Manuel, coraggio Alissa. Diana

  1.  

    Non credo ci sia molto da aggiungere ai post che sono stati inseriti in risposta a quello di Manuel. Le considerazioni sui servizi sono sempre le stesse, inadeguati e carenti nella maggior parte dei casi. L'umiliazione della polizia in casa di sera è cosa bruttissima, ma per amore si sopporta tutto. Certo è che le corde, a forza di tirarle si rompono e nessuno può biasimare te e la tua famiglia se avete deciso di mollare. L'adolescente e' difficile da trattare, e lo è ancor di più se alle spalle trova chi lo protegge. Forse qualcuno potrebbe criticarti dicendo che hai pensato alla tua serenità piuttosto che al bene della ragazza. Ma io non credo sia così. Credo che tale decisione vi sia costata sacrificio e dubbi a non finire ... ma credo che abbiate fatto bene per la serenità di tutti, per esempio alla sorella che non si comporti nello stesso modo in un prossimo futuro, per lanciare un messaggio chiaro ai servizi ... ma sopratutto per la ragazza che capisca che con la forza, la prepotenza, la falsita' si arriva solo a cose negative. Solo una volta mi è capitato di mandare via un ragazzo ... e lo rifarei: 16 mesi con lui di violenze fisiche e psicologiche per noi e per gli altri bambini.

    Noi possiamo dare tutto noi stessi. Possiamo andare contro il mare in burrasca. Possiamo andare anche contro chi ci rema contro ... ma tutto ha un limite. Siamo persone, non extraterrestri. Da noi pretendono, pretendono e pretendono e quando noi chiediamo, umilmente, nell'interesse più del bambino che notro ... la risposta è come minimo un falso silenzio quando non è un no categorico ed inappellabile ...

    Ti sono vicino Manuel perchè so quanto si soffra in queste circostanze. Il fatto che abbia detto "lo rifarei" non significa che dop quasi un anno ancora non ci soffra.

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      CommentAuthorManuel
    • CommentTime29 Apr 2004 modificato
     

    Grazie immensamente.



    Stiamo girando tra il tribunale, la procura, la questura, e oggi i genitori naturali hanno un incontro con le assistenti, speriamo bene. Come sempre succede in questi casi, abbiamo saputo che a scuola la più piccola racconta alle sue amiche che tra pochissimo tempo, il papà gli ha tetto che andranno tutti e 4 a vivere con lui, e che la sorella gli ha detto: devi andare via da quella famiglia, non fa per te, devi andartene. Immaginiamo adesso con quello che e successo cosa gli diranno i genitori nei loro incontri, ma noi siamo sereni e affronteremo il tutto con onestà, tranquillità come abbiamo sempre fatto, e che vada come deve andare.



    Grazie