Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

  1.  

    Su un articolo pubblicato su Vivi Miano si legge:
    L'impegno più grande: l'affido nelle sue nuove formule.
    Genitori veri, anche se per poco.

    I vari sottotitoli:
    A tempo pieno o per un giorno
    Famiglie <<professionali>>
    Bed & Breakfast protetto.

    Appena possibile inserisco l'intero articolo (me ne manca il tempo adesso, scusatemi)

  2.  

    Tutto parte dal fatto che non ci sono abbastanza famiglie pronte all'affido.

    Lo stesso articolo inizia così:
    L'Affido è ancora un'esperienza poco conosciuta ma di grande validità (...).
    Diffudo dagli anni 70, negli ultmi decenni l'affido ha cnosciuto una crisi per mancanza di famiglie disponibili.

    Forza, non abbiate paura degli ostacoli e dei problemi ... buttatevi nella mischia ed aiutate magari un bambino.Madre Teresa diceva "se nella mi vita e con il mio lavoro avro' aiutato anche solo una persona, la mia vita non sarebbe stata sprecata"

    Forza, te che leggi e sei indeciso sull'affido, dacci una bella nostizia dicendoci "ho iniziato il percorso per aiutare un bambino"

    Noi come Associazione e come portale (con tutte le persone che camminano con noi) ti saremo di supporto ... non lasciamo che l'affido diventi un lavoro!!!

    •  
      CommentAuthormatte
    • CommentTime6 Apr 2004 modificato
     


    Madre Teresa diceva "se nella mi vita e con il mio <!-- BBCode Start --><B>lavoro</B><!-- BBCode End --> avro' aiutato anche solo una persona, la mia vita non sarebbe stata sprecata



    Noi come Associazione e come portale (con tutte le persone che camminano con noi) ti saremo di supporto ... non lasciamo che l'affido diventi un <!-- BBCode Start --><B>lavoro</B><!-- BBCode End -->!!!

    <!-- BBCode Start --><B>lavoro</B><!-- BBCode End -->



    Io non sono del tutto contrario vi spiego le mie perplessità e i miei favori

    Sarebbe fondamentale evitare che chi non trova un lavoro pensi a questa come una soluzione

    per vivere e quì sono il primo a chiedere come pensano di verificare efficacemente su tutto il territorio nazionale (di furbi, inciucci, e persone senza scrupoli ce ne sono tanti purtroppo)

    Con mia moglie abbiamo fatto tutto il percorso per l'affido, abbiamo solo rimandato perchè è arrivato il secondogenito e giustamente l'assistente sociale ci ha messi in standby.

    Durante il percorso L'assistente chiedeva come pensavamo di organizzarci essendo che lavoriamo entrambi anche se mia moglie non a tempo pieno.

    Io pensavo che sarebbe stato molto bello poter dedicare molto tempo ai bambini, ma la realtà di un papà o una mamma che lavorano per lo stipendio e non necessariamente per gratificazione personale, non lo consente perchè il tempo a disposizione è veramente poco.

    A questo punto se mi proponessero di lasciare il mio lavoro per dedicarmi esclusivamente ai bambini/ragazzi, lo farei senza pensarci su due volte.



    Secondo voi è meglio:

    A) Inserire un bimbo che ha bisogno della famiglia in un contesto dove i genitori lavorano e quindi si affidano a baby sitter e nonni quando possono e ce la fanno.

    B) Non prendere in considerazione famiglie come quella dell'esempio sopra ma solo quelle che sono economicamente abbienti

    C) Aiutare le famiglie rendendole economicamente autosufficienti.

    Forse non sono stato molto lucido eventualmente ritorno la sera

    Fatemi sapere le vostre opinioni

    Grazie Matte


  3.  

    Ciao Matte, purtroppo credo che la situazione non sia cosi' semplice. E' chiaro che per i bambini sarebbe un bene trascorrere la maggior parte del tempo con i genitori (anche se ritengo che nonni e parenti vari possano giocare ruoli importanti). La difficoltà ritengo essere insita proprio nel dubbio iniziale che ponevi tu ... ovvero, come fare a distinguere tra chi lo fa per amore ed ha bisogno di soldi per andare avanti e chi invece lo fa per soldi e lo maschera con l'amore? Difficile distinguere. Purtroppo il concetto che critco è quello del farlo esclusivamente per lavoro, senza amore. Purtroppo a molti servizi sociali questo poco interessa ... Pisa affisse qualche annon fa dei manifesti dicendo ... vuoi prendere in affido un bambino con handicap? Ti diamo un milione e mezzo al mese ... per loro contava solo il risparmio, infatti le comunità terapeutiche sarebbero costate molto di più del milione e mezzo. Chi avesse risposto all'annuncio avrebbe potuto farlo facendosi due conti.

    Vivere per i bambini, smettendo di lavorare al di fuori, lo si può fare anche senza bisogno di essere stipendiati da nessuno ... io e Roberta lo abbiamo realizzato. Se vuoi puoi venire a trovarci e magari troviamo una strada per camminare insieme. 347/184.185.0 se vuoi chiamarmi. <!-- BBcode auto-mailto start --><a href="mailto:Info@sos-affido.it">Info@sos-affido.it</a><!-- BBCode auto-mailto end --> se vuoi scrivermi

    •  
      CommentAuthorSimone
    • CommentTime6 Apr 2004 modificato
     

    Mi inserisco in questo tipo di discussione per dire, che non credo che si possa dire che cosa è migliore o che cosa è peggiore, ma sia necessario capire di che cosa ci sia realmente bisogno, più volte si è detto, facendola diventare un luogo comune, che ogni bimbo ha una storia e delle esigenze diverse da ogni altro... però questo non è un luogo comune ma una realtà! Penso che tutti siano concordi nel pensare che un affido in una famiglia facoltosa dove i geneitori lavorano mezza giornata ed hanno una predisposizione per accogliere sia la cosa migliore, ma visto che l'affido è realtà e non fantasia ... almeno nella mia esperienza ... sono portato a credere che non esista una situazione migliore o una peggiore, ma solamente la volontà di accogliere e di dare una parte di noi a chi ne ha bisogno, e sono portato a credere ma è solamente un pensiero a titolo personale che l'inserimento in contesti "normali" dove i genitori lavorano e spesso si deve ricorrere a baby sitter o nonni, siano contesti molto positivi, intando perchè forniscono uno spaccato di vita "reale".

    Non voglio entrare in cose un po' troppo complesse, ma quello che vorrei esprimere e che l'affido come altre forme di volontariato ed aiuto verso il prossimo devono essere alla portata di tutti e solamente se questa cosa sarà resa possibile, con la collaborazione di tutti, si potra parlare di successo, altrimenti tutto ciò rimarrà confinato ad una elitte di persone.



    Saluti a tutti


  4.  

    Verissimo quel che dice Simone.

    Come però dice ... dobbiamo guardare alla realtà ... sono tantissimi i bambini che nessuno vuole ... molti di più delle famiglie che ne fanno richiesta. Alcuni bambini sono difficilissimi perchè picchiano, perchè tentano il suicidio ad ogni no, perchè hanno visto ogni sorta di cattiveria e quella conoscono e quella ripropongono. Allora domando ... se questi bambini non trovano collocazione in posti canonici come la famiglia tipo ... dove li mettiamo? Gli istituti chiudono, le case famiglie prendono troppi soldi e sono troppo professionisti ... che facciamo? Li lasciamo per la strada? Trovare famiglie disponibili, pur anche pagate ... non mi trova in completo disaccordo, purche', come dice Matte, si possa riuscire a fare un distinguo tra chi lo fa perche' sente di volerlo fare e chi lo fa per soldi.

    Vi parlo per esperienza ... sono molti i casi che ci propongono, e sono quasi tutti casi limite (della serie ... se diciamo di no vanno in comunità psichiatrica) ... e sono tanti!!! Quello che è il mio sogno è quello di creare una rete di famiglie ... FAMIGLIE ... che abbia il nostro supporto ... collegate a noi, che possa usufruire delle nostre conquiste e possa ovviare alle nostre mancanze dovute all'essere una "quasi famiglia" e non "una famiglia"

    •  
      CommentAuthorlilli
    • CommentTime7 Apr 2004 modificato
     

    Mi associo a quanto dice Simone: le difficoltà degli affidatari, nella loro quotidianeità, ed il modo in cui vengono superate e organizzate sono spesso una ricchezza per bimbi che vengono da situazioni di assenza di contenimento, lasciati allo sbando, in mabienti in cui si fa troppo ricorso all'assitenzialismo e poco alle proprie maniche rimboccate...ed è verissimo che per gli affidatari inserire un bimbo con tanti problemi nel proprio nucleo comporta la revisione, a volte drastica, di certe abitudini, richiede tante attenzioni e moltissime precauzioni...non per nulla spesso è più difficile per chi ha figli pre-adolescenti....Dover nascondere e rendere inaccessibili tutti i coltelli può essere solo l'aspetto più 'materiale' della cosa, e le dinamiche di relazione tra i componenti originari della famiglia possono subire qualche contraccolpo, ma la realtà vera è questa, sono queste famiglie, il loro lavoro, il loro essere in affanno dietro a mille impegni, il dentista, il carrozziere, la banca, ...il nonno che si amamla, la sorella che si rompe una gamba..

    Quello che vedo io invece come VERO FATTORE CRITICO è che sono spesso LATITANTI i Serivizi, sia verso la famiglia gli affidatari che nei confronti delle famiglie naturali.

    Per n-mila motivi, compresa (! ) la mancanza di risorse . Ma anche per lacune gravissime dell'impainto normativo.

    Ed a questo proprosito sono anch'io del parere che si debba creare una rete circolare di solidarietà tra le famiglie affidatarie, una sorta di 'iper-famiglia-allargata', così da poter veramente fare meglio/di più quanto occorre ai bimbi .

    Ne abbiamo aprlato domenica, alal festa dell?Affido organizzata dal nostro Comune, e l'assessore che segue la questione è anche lui di questo parere, per fortuna. E anche se mi resta la rabbia per la mancanza di fondi, ...nemmeno per una psicoterapia dopo mesi dalla segnalazione di un abuso (!!!!)...quando poi si danno i contributi per i decoder....Bhè, spero che qualcosa di valido si possa realizzare.


  5.  

    L'incontro che terremo sull'Affido alla fine di giugno ha anche questo scopo ... trovarci, conoscerci, vagliare la possibilita' di collegarci meglio e vedere come questo sia possibile

    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime7 Apr 2004 modificato
     

    Ciao ragazzi, ciao Riccardo



    E' molto tempo che non mi faccio sentire, ma vi leggo sempre.



    Stiamo attraversando un periodo buio, da qui a giugno una delle ragazze che abbiamo in affidamento a tempo pieno da 4 anni, ci lascerà (la pia grande - 14 anni).

    Abbiamo spesso parlato dei soldi che ci danno, dei servizi, delle leggi, ma la realtà ci sbatte contro un muro. Possiamo metterci tutta la nostra buona volontà, ma ci sono casi talmente difficili e complicati, che nessuno sa come risolverli, e spesso i servizi hanno problemi che neanche noi immaginiamo.

    Vi faccio un breve riassunto.

    Sembrava tutto andare avanti normalmente, quando il padre naturale, che gli era stata tolta la patria potestà, si è recato al tribunale dei minori per potersi riavvicinare ai suoi figli, avendo risolto i problemi di droga da qualche anno, e ripreso una vita "normale". I rapporti con noi sono stati immediatamente sinceri, reali e sperava in noi per conoscere meglio i suoi figli ed essere aiutato a capirli, e adesso li vede il sabato e la domenica.

    Nello stesso tempo, i nostri rapporti con la madre sono peggiorati ancora di più; e lei continua a vedere le bambine in presenza dell'assistente sociale una volta ogni 15 giorni.

    Tutto questo forse ha influito sulla ragazza, e spera che le cose tornino come prima (tutta la famiglia riunita). Ha cominciato ad isolarsi da noi come se fossimo degli intrusi nella sua nuova situazione, e per ogni cosa reagisce in modo aggressivo e violento. Il nostro comportamento è stato sempre costante, e gli abbiamo parlato dicendogli che dovrebbe essere contenta per questo avvicinamento da parte del padre, lei si trova molto a suo agio con lui, ma quando la riprendiamo, o gli diamo un piccolo "castigo", ci troviamo in un inferno, fino all'ultimo episodio, che nasce da una discussione sull'uso del cellulare, regalato dalla madre quando aveva 10 anni. L'abbiamo trovata a mandare messaggi alle due di notte, non sappiamo se alla madre o ad altri. Ma per noi era semplicemente normale riprenderla e incavolarci perché ci ha confermato, anche in presenza della psicologa, che non era la prima volta.

    La sua reazione ci ha spaventati moltissimo, l'ho trovata, dopo la discussione, a piangere e con un taglierino metallico nella mano. Abbiamo cercato di tranquillizzarla e ci ha confessato che ci aveva pensato un'altra volta, ma solo pensato.

    Abbiamo immediatamente interpellato i servizi e la psicologa, e da queste riunioni e venuto fuori ben poco, la cosa più chiara che ci ha fatto capire e che vuole lasciarci, che e stufa, e che vuole fare quello che gli pare, che non siamo i suoi genitori, che non è obbligata a tenere in ordine la sua stanza, che non la possiamo obbligarla a darci una mano in casa (apparecchiare il tavolo, etc.) e siccome noi prendiamo dei soldi, dobbiamo ricaricargli più spesso il telefonino, che compriamo da vestire solo nei grandi magazzini (la madre gli compra solo biancheria firmata), insomma una battaglia continua con rispettiva umiliazione. Crediamo che tutto questo gli sia stato inculcato da qualcuno, perché nello stesso tempo, gli altri fratelli affidati ad altre famiglie, hanno fatto gli stessi ragionamenti.

    Dopo molte sedute con la psicologa che l'ha seguita in questi anni, è emerso il rifiuto incondizionato a tutto quello che prevede regole anche minime, ma non riesce a capire cosa ha scatenato tutto questo.

    Il problema è che non hanno intenzione di affidarla ad altre famiglie, secondo loro e le psicologhe, il problema non è stata la famiglia affidataria, anche perché non ci sono più famiglie disposte ad accogliere minori in affido, e tra quelle che hanno avuto esperienze precedenti, sono spaventate e hanno sofferto molto e non lo faranno più. Tutto questo dimostra che l'affido non è mai un affare di soldi, sicuramente qualcuno ci sarà, ma è un granello.

    Stiamo soffrendo moltissimo, dopo 4 anni la sentiamo "nostra figlia", ma la sua aggressività e troppo violenta, e dobbiamo pensare che abbiamo la sorella di 10 anni che potrebbe seguire il suo esempio e nostra figlia di 3 anni che non può crescere in un campo di battaglia quotidiano.

    Scusatemi della confusione nel raccontarvi i fatti, ma voglio solo aggiungere che se una famiglia con un solo stipendio vuole occuparsi di bambini in affido in una città cara come la nostra o come altre, ha bisogno di una mano; è state tranquilli che se il mantenimento dei bambini negli istituti costerebbe meno, noi non esisteremo, esistiamo perché costiamo meno, è non perché possiamo dargli qualcosa in più degli istituti.



    Scusatemi nuovamente, ma siamo molto amareggiati.


    •  
      CommentAuthorlilli
    • CommentTime7 Apr 2004 modificato
     

    Vi sembrerò cinica, ma penso anch'io che il ricorso alle famiglie sia ANCHE uno 'scaricabarile' dei Servizi:

    1) costiamo molto, moltissimo meno di qualsiasi struttura

    2) ci facciamo carico, perchè direttamente coinvolti, di cose che non dovremmo fare (materiali e non)

    3) offriamo una situazione decisamente migliore dell'istituzionalizzazione

    4) riusciamo a fare 'muro' verso le "intemperanze" delle famiglie naturali

    5) se l'affido si prolunga accettiamo la cosa, perchè amiamo il bambino

    6) attivano reti civiche di autoaiuto perchè lo stato destinerà sempre meno risorse a certi interventi, quindi più ci aiutimo tra noi è meglio è (li fanno anche altrove, gli incontri per sensibilizzare la cittadinanza alla solidarietà reciproca?, qui da noi sì)

    7) se anche i servizi non sono efficaci, noi cerchiamo di esserlo e questo è un buon tranquillante per la loro coscienza!



    ...mi fermo, vhà, che è meglio!




    •  
      CommentAuthorSimone
    • CommentTime7 Apr 2004 modificato
     

    Ogni iniziativa è positiva, però come dice Lilli, il problema sta nel fare pressing sui servizi, affinchè svolgano il loro lavoro in maniera corretta, coerente e di supporto alle famiglie affidatarie. E tutte le loro azioni siano volte a tutelare il minore. La nostra rete di ... autoaiuto .. è di importanza fondamentale, ma purtroppo credo che senza un adeguato supporto da parte di chi ha il POTERE, tutto ciò sia praticamente inutile, almeno per quella parte di noi che non ha il tempo o il coraggio di mettersi in prima persona contro il sistema, e le ragioni sono tante, in primo luogo, la protezione del proprio nucleo familiare. Il ragionamento che sempre faccio ogni qualvolta qualcuno mi racconta la bellissima cartolina dell'affido, ( mi riferisco anche al fatto ... buttatevi non abbiate paura ... ) è inutile accogliere se poi la situazione mi può portare a distirbare il nostro sistema familiare.



    Non sono una persona pessimista, tutt'altro, però cerco sempre di non scostarmi dalla realtà in tutto quello che faccio, e ormai posso dire con una certa sicurezza che l'affido senza UN FATTIVO CONTRIBUTO dei servizi, sia sul nucleo naturale che anche e molto sugli affidatari e sull' AFFIDATO (SOPRATTUTTO!), sarà sempre un fatto marginale che solamente persone particolarmente predisposte ed illuminate potranno portare avanti.

    L'importanza di questo portale, dovrebbe essere quelle di spronare i servizi, le istituzioni, ad emanare normative a creare una vera e propria rete di supporto e sostegno, offrendo la possibilità di confronti COSTRUTTIVI che portino a proposte innovative ed efficaci.






  6.  

    Carissimo Manuel,

    mentre ti parlo ho davanti a me uno dei miei ragazzi .. 17 anni, non voglia di studiare, non voglia di lavorare. Unica cosa importante nella sua vita e' il cellulare. E' il potere assoluto ... la possibilità di essere uguale agli altri. E' come una droga. Ruba per il cellulare, risponde e minaccia per il cellulare. Proibito per tutti fino allo scorso anno, abbiamo acconsentito da un anno che lo avesse ... anche perche' era impossibile evitarlo ... sua madre, nonostante i nostri divieti, gli aveva regalato due cellulari con tre schede ... nascostamente. Tolto e ridato piu' volte ... adesso e' motivo di vita. Tempo fa sveniva durante il giorno. Visite specialistiche di ogni genere, grado e costo ... niente ... preoccupatissimi perche' questo ragazzo deperiva e sveniva durante il giorno. Ala fine abbiamo capito ... passava la notte a mandare messaggi e non dormiva. L'adolescenza e' una gran brutta bestia ... i ragazzi entrano in conflitto con i genitori e minaciano di scappare, di fuggire lontano da loro ... ma poi pensano "dove vado" ... ma i ragazzi in affidamento sanno dove andare (o almeno se lo immaginano) ... dalla loro famiglia naturale che trova terreno fertile facendo loro promesse "materiali" e dando e dicendo loro ciò che vogliono e vogliono sentirsi dire. Tra settembre e novembre abbiamo perso tre adolescenti ... con uno combattevamo da tre anni ... ma combattimenti all'ultimo fiato ... che ci sarebbe voluta un'equipe di psicologi solo per tenergli testa ... adesso è in una casa famiglia dove fa esattamente quello che vuole, senza alcuna regola o educazione o principio ... un altro è tornato in Sicilia dove probabilmente è rientrato nella gang di mafiosi come la sua famiglia ... l'ultimo ha abbandonato la scuola e passa tutto il tempo a girare con il motorino parassita dei suoi poverissimi (ma stupidi) genitori. Adesso ... il migliore dei nostri ... una lite continua ... ieri ha rubato 50 euro per ricaricare il telefono a una ragazza con 4 figli e senza una lira ... ruba e tradisce e offende a tutto spiano ... ma cosa possiamo fare? Chi può aiutarci? Sarebbe facile rimandarlo dalla madre (che no lo vuole, che non ha un lavoro ed abita ospite di una famiglia) e lavarsene le mani ... oppure denunciarlo ... oppure metterlo in castigo vita natural durante per evitare che faccia del male a noi e a sè stesso ... ma non è giusto. Quale è la strada per aiutare i ragazzi in questa difficilissima fase?

    Non possiamo neppure lasciarli da soli mezza giornata perche' si approfittano di questo indebolimento.

    Domenica ho avuto un incidente con un cavallo ... una cosa che poteva essere molto grave ma che mi ha solo gonfiato il viso e riempito di sangue un occhio ... il medico mi ha ordinato 20 (barzelletta) giorni di assoluto riposo ... ma non ho potuto prendermi neanche un'ora di poco riposo ... si sono aprofittati anche di questo momento ... anche di questo!!!

    E' uno sfogo ... non molliamo.

    Manuel parla di sua figlia di tre anni ... come dargli torto? Se avesi una figlia/o che assistesse a queste battaglie, che vedesse i suoi genitori trattati da delinquenti ... non esiterei un solo istante a mandare via la causa di tanta pena ... ma io e Roberta abbiamo scelto proprio per questo di non avere figli ... un altro enorme sacrificio tributato alla causa del bambino in affido ...e volentieri ... ma a volte mi domando. Ne vale la pena? Vorrei avere una sfera magica per sapere come saranno in futuro, per sapere se la mia briciola ha fatto cambiare qualcosa in loro ... o se tutto è stato inutile. Immagino che qualcosa riusciamo a dar loro lo stesso ... perche' se cosi' non fosse sarebbe una tragedia ... un sacrificio dietro l'altro inutile, vano.

    Ma non molliamo ... mai!!!

  7.  

    Hai ragione Simone ... interventi sopratutto sull'Affidato. Il bambino è l'ultima persona che viene valutata, seguita, aiutata ... si pensa in prima persona ai genitori naturali (cattiveria: che possono votare e che possono smuovere avvocati).

    Purtroppo è difficile smuovere ... i servizi sono lasciati alla gestione comunale.

    Occorrono fondi per pagare gli assistenti sociali.

    Fare una legge valida per tutti ... e chi la fa rispettare?

    Mi sono trovato più volte in situazioni in cui i giudici hanno richiesto relazioni su certi casi da noi denunciati entro un mese ... relazioni arrivate dopo diverse sollecitazioni dopo un anno ed anche oltre!!!

    Hanno un potere che nessuno puo' togliere loro ... ci vorrebbe un organo di controllo, con ispettori e fondi statali ... ma di soldi non si puo' parlare e in unperiodo in cui tutto viene decentrato, pensare di accentrare e' impossibile.

    Si potrebbe far ricorso ai giornali ... ma ci sono dei minori di mezzo e non si puo' ...

    Scriviamo un libro di denunce ... proposi tempo fa delle schede sui servizi sociali che funzionano e quelli che non funzionano, ma l'idea fu accolta con poco favore. Forse sbagliata ... facciamo un libro dove raccogliamo le critiche e per ogni critica diciamo come secondo noi dovrebbe andare il mondo ... noi chi? Costituiamo un comitato... un gruppo di famiiglie che si riuniscano una tantum con un pacchetto di critiche raccolte ovunque (amici, forum, personali) ed alle quali dare risposte concrete formulando conrete proposte.

    Incontriamoci ad Orentano il 25,26 e 27 giugno e discutiamone. E' difficile lo so, ma non è impossibile ... mettiamocela tutta per cambiare le cose, per aiutare i ragazzi. Forza che insieme ce la possiamo fare. Ne sono certo!!!

    •  
      CommentAuthorlilli
    • CommentTime8 Apr 2004 modificato
     

    I tre giorni ad Orentano che propone a Riccardo sono sicuramente una grande idea,ma per gli affidatari: difficilmente qualcuno degli operatori verrebbe..
    Io penso che si possano 'smuovere le acque', far crescere la realtà dell'affido, impiegando al meglio l'enorme potenziale di tante famiglie accogleinti, e credo che potremmo farlo meglio in colalborazione con i servizi, colalborndo con loro, facendo capire che là dove non c'è niente in realtà c'è molto: un enorme potenziale di crewvita ed organizzazione. Se coinvolgiamo fin da subiti gli operatori più aperti e collaborativi, i servizi non ci vedranno come antagonisti ed il successo arriverà.
    Io non vedrei male una formula del tipo 'giornata di studi', una dibattito propositivo, cui invitare si agli A.Sociali che gli Assessori. Con una traccia di dibattito diffusa prima (grande cosa la tecnologia!), così che ciascuno possa arrivare all'incontro con una serie di riflessioni e proposte da condividere. Altri soggetti da coinvolgere secondo me potrebbero essere gli avvocati che si occupano dell amateria; possono portarci un'esperienza ed una competenza di grande valore. Se poi riuscissimo a coinvolgere anche qualche personaggio politico, qualcuno che poi si faccia promotore di una proposta di legge e ci aiuti a migliorare l'assetto normativo...
    Sono una illusa?

  8.  

    No Lilli, non sono illusioni. Sono cose concrete quelle che dici. Ma prima occorre creare una base. Quale politico si interessa a noi se non possiamo assicurargli buona visibilità? Dobbiamo intanto partire noi, farci vedere forti, far vedere che possiamo e sappiamo smuovere molte persone e l'opinione pubblica, anche attraverso i media se serve ... ed allora arriveranno anche i politici ed i servizi con loro.
    I servizi a giugno comunque ci saranno ... attendo conferme, ma qualcuno verra'. Anche un assessore al sociale.
    Avvocato ... sono in attesa della risposta (probabilmente positiva) di uno dei piu' grossi avvocati italiani esperto in problemi di affido e presidente di un'organizazzione che combatte da sempre contro la pedofilia.
    Giudici ... a Firenze e' cambiato presidente ... adesso c'e' il Dott. Casciano che aveva (spero abbia) molta stima di noi ... siamo in attesa di risposta anche dal Tribunale.

    •  
      CommentAuthorjolly64
    • CommentTime8 Apr 2004 modificato
     

    Quante cose importanti in questa discussione... condivido molto di quello che sino a qui è venuto fuori e "sento" la sofferenza di tutti coloro che coinvolti in un'esperienza di affido come lo sono io speso si sentono impotenti di fronte agli innumerevoli problemi che ogni giorno ci si presentano. L'altro aspetto di cui sin qui non si è accennato (forse per voi non è così) è quel sentirsi diversi, le persone ti guardano e mentre si prodigano in complimenti per quello che stai facendo per la maggio parte pensano che sei una pazza o al limite come nel mio caso che non avendo figli biologici mi sono presa il figlio di un'altra. Quando non ritengono che lo si faccia per i soldi...(noi percepiamo 334 euro, perdiamo entrambi una giornata di lavoro al mese per portarlo all'incontro mensile a 150 KM da casa, spendiamo 120 euro al mese per la terapeuta infantile ecc. ecc.).

    Contenitori, è questo che siamo, come già detto costiamo poco molto poco e spesso pretendiamo ancora meno, perchè ci innamoriamo di questi bambini dallo sguardo triste, dal dolore scritto in faccia e cerchiamo un compromesso per non mollare, cerchiamo di chiedere senza disturbare troppo perchè, diciamola comè, alla fin fine se non accetti le loro condizioni il coltello dalla parte del manico ce l'hanno i servizi, velatamente qualche se non ti stà bene il bambino và in istituto, in un'altra famiglia, o che sò io almeno a me è arrivato. E così ingoiamo quasi tutto senza lamentarci troppo. Ma principalmente ci sono loro, i nostri bambini, io credo siano in grado di ripagarci di ogni cosa, ogniuno nel suo piccolo, perchè incominciano a parlare, magari a fidarsi appena appena un pò e magari perchè qualche volta si alza il velo di tristezza dai loro occhi e per un attimo vedi che sono veramente "felici". Io lo rifarei anzi... IO LO RIFARO' ...e spero presto. Forse hanno ragione quelli che mi guardano e pensano che sia pazza...

    P.S. Riccardo, di tutto quello che fai nulla và perso, domani dovunque saranno e in qualsiasi situazione si troveranno saranno comunque migliori di come avrebbero potuto essere se qualcuno non gli avesse teso una mano...



    Buona Pasqua a tutti


    •  
      CommentAuthorAss.
    • CommentTime9 Apr 2004 modificato
     

    So cosa vuol dire essere famiglia affidataria. Lo siamo stati con A. per quasi 6 anni. Controllati, bistrattati, deboli...noi... alla prima esperienza. E poi il fallimento perchè tutto era stato impostato in maniera sbagliata dai servizi (alle prime armi pure loro). Già, ma noi non avevamo alcuna forza per dire la nostra, se anche fosse servito pretendere qualcosa dal servizio. Ora le cose sono ben diverse e, se riusciremo a venire al Corso di giugno, ne parleremo. Ora siamo "riconosciuti e rispettati" semplicemente perchè abbiamo cambiato nome: siamo un Gruppo Famiglia. Eppure siamo sempre noi due che accogliamo i bambini in casa (che non è neanche nostra perchè paghiamo l'affitto), le fatiche e le gioie sono le stesse, anzi l'impegno è maggiore perchè possiamo avere fino a 5 bambini in accoglienza. Solo che non lo chiamano più affido. Solo che la nostra casa la chiamano struttura.

    Eppure Diana è la mamma, Giampietro è il papà. Vengono spesso i nonni. La zia aiuta nelle pulizie. Gli amici vanno e vengono. Però siamo riconosciuti, rispettati dal sistema. Una nostra lettera di protesta e prendono paura... E poi economicamente ora si respira! Sembra che più chiedi (non è il caso nostro perchè tutto è redicontato e tutto va per i ragazzi e il mantenimento dell'abitazione) e più sei ricercato. Sarà assurdo ma adesso ogni spesa da sostenere non pesa più di tanto. Puoi

    portarli a mangiar la pizza, al cinema o, se occorre, vestire in modo dignitoso anche il ragazzino

    che ha la famiglia indigente. Consci di questo ora, all'interno dell'Associazione che abbiamo

    fondato, cerchiamo di accompagnare, di proteggere e sostenere anche con mezzi concreti, ove è necessario, altre famiglie che hanno in affidamento dei bambini. Questo, per noi, non è potere, per noi è servizio, anche se alzare la voce, là dove serve, può dare dei risultati per ottenere quello

    che fino ad 8 anni fa era un'utopia.

    A proposito, nonostante il fallimento del prematuro rientro in famiglia, nonostante egli viva in una casa alloggio... A. torna a trovarci e quando è qui sta bene. E' come un fratello con nostra figlia (sono coetanei). Non riesce a non chiamarci come faceva fin da piccolo: mamma e papy.

    Diana

  9.  

    Questo intendo. Grazie Diana per la tua testimonianza.

    L'adolescente di cui vi ho parlato ha chiesto scusa, accetta la punizione (niente cellulare fino a data da destinarsi), ha fatto per la prima volta un ragionamento intelligente su quanto era accaduto, non ha messo il muso per settimane come era già accaduto in un recente passato ... ci siamo ulteriormente chiariti, capiti ... e adesso siamo tutti maggiormente pronti ad accettare M.

    Ieri abbiamo fatto il giro delle Sette Chiese (tradizione tutta Livornese, almeno credo). Il tema dominante della serata era la Pace ... Pace nel mondo, Pace in Famiglia, Pace nei nostri cuori. I sette ragazzi più grandi hanno fatto la loro intenzione ... sono venute fuori delle cose veramente molto belle. Anche S. adesso è pronto ad accogliere M. ... hanno radicato in loro, ne sono certo, il valore della solidarietà ... e scusate se è poco.

    •  
      CommentAuthoraurora
    • CommentTime9 Apr 2004 modificato
     

    L'amore dà forza,l'amore fà acquistare sicurezza:non ci dobbiamo meravigliare se questa forza che noi stessi abbiamo dato a volte si ritorce contro di noi.L'adolescenza è un età difficilissima,ma voglio dire a Manuel che comunque la cosa importante è che anche se l'avete trovata col taglierino in mano,non l'ha fatto,non si è tolta la vita,e se voi non foste entrati a far parte di lei,e sicuramente siete dei punti di riferimento fortissimi, pensi che avrebbe tentennato?E'normale che cerchino di riallacciare con la loro famiglia,per quanto malandata essa sia,proprio perchè vorrrebbero realizzare in essa quello che hanno scoperto con voi.Avranno sicuramente delle grosse delusioni,ma la forza per andare avanti gli sarà data da quell'amore incondizionato che hanno conosciuto con quelle "strane"famiglie che non si sono mai arrese,anche quando loro ci hanno respinto.Abbiatene la certezza che quello che stiamo facendo serve a qualcosa.Per il momento dobbiamo accettare la sofferenza,che è grandissima,e aspettare....i frutti arriveranno.