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  1.  

    Sempre di più i minori stranieri in case famiglia e negli istituti, dato che spesso "le donne immigrate spesso non hanno alloggio, o sono pagate in nero e non hanno assegni familiari". La denuncia di Paola Rossi (Ordine assistenti sociali), che sull’affidamento dice: "Manca una mappa dettagliata sui minori, non solo stranieri: dove vanno, con chi vivono, a chi vengono affidati. Urgente un censimento che indaghi anche sul perché questi bambini si trovano in istituto, e che previsione si fa riguardo al recupero dei loro genitori"

    ... e se lo dicono loro, stiamo bene. Immaginate che bel coordinamento che hanno!!!

    •  
      CommentAuthorPazzeo
    • CommentTime27 Mar 2004 modificato
     

    Vi passo una notizia letta su <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.vita.it" target="_blank">www.vita.it</a><!-- BBCode auto-link end -->

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    Welfare: Cercasi famiglie per i 2600 minori che vivono ancora negli istituti

    23/03/2004



    L'appello viene dal convegno nazionale che e' concluso oggi pomeriggio dal ministro del Welfare Roberto maroni



    Cercasi nuove famiglie per accogliere i minori (oltre 2.600) che in Italia vivono ancora negli istituti: l'appello viene dal convegno nazionale che e' concluso oggi pomeriggio dal ministro del Welfare Roberto Maroni. In vista della chiusura definitiva degli orfanotrofi entro due anni, sono gia' in atto le piu' diverse forme di sperimentazione che si aggiungono ai tradizionali strumenti dell'adozione e dell'affidamento per inserire ogni bambino in un contesto familiare. La Provincia di Milano, prima in Italia, ha avviato i corsi di formazione per le famiglie professionali (la Regione Piemonte ha gia' predisposto una delibera in questo senso) che riceveranno un compenso economico per ospitare i minori. In altre parti d'Italia, invece, si sta estendendo l'esperienza dei condomini solidali, illustrata oggi da Bruno Volpi, fondatore della comunita' Villa Pizzone d Milano. ''Non c' e' una ricetta unica, un modello valido per tutti i bambini e gli adolescenti'', dice Margherita Gallina della Provincia di Milano, piuttosto un ventaglio di proposte per trovare quella piu' adeguata alle esigenze del minore. Susanna, oggi avvocato che si occupa di giustizia minorile, ad esempio, ex bambina maltrattata dalla madre e dal patrigno, ha sempre rifiutato di essere affidata a una famiglia. La sua storia e' emersa durante il meeting torinese. Fino a 19 anni Susanna (il suo cognome e' volutamente tutelato dalla privacy) e' rimasta in comunita' ed e' stata seguita da operatori e da un tutor nel lungo percorso di crescita. La sua vicenda non e' molto diversa da quella di Luca, oggi quattordicenne, vittima, come i due fratelli, di abusi da parte del padre che costringeva i figli a mettere in vendita i propri corpi e che per questo e' stato condannato a sei anni di carcere. Quando la famiglia affidataria venne a sapere delle sue vicissitudini, lo allontano' e Luca si ritrovo' di nuovo solo. Tale fu la sua sofferenza che per anni non ha piu' voluto una nuova famiglia. Dopo un lungo periodo in comunita' ora Luca sembra propenso ad accettare di essere inserito in un nuovo percorso di affidamento. Ali', di nazionalita' marocchina, in Italia del '96, ex venditore di spugnette ai semafori, e' iscritto al secondo anno di un corso professionale per meccanici. La sua e' stata una vita di fuga finora, da una famiglia all'altra. Sembra - dicono gli operatori - che adesso abbia trovato quella dove fermarsi. ''Adozione e affidamento rimangono gli interventi migliori, piu' auspicabili - spiega Anna Maria Colella - direttore dell'Agenzia regionale per le adozioni internazionali della Regione Piemonte, ma a volte non sono sufficienti, bisogna pensare a nuove proposte'' su misura di ogni minore''.

  2.  

    Rappresentazione dell’infanzia sui media: cresce l'attenzione, in calo la tendenza alla drammatizzazione, anche "per merito della politica, dei servizi e dei codici di autoregolamentazione". Ma i minori non sono coinvolti nella costruzione dell'informazione; 1 articolo su 3 parla di violenza o devianza; poco lo spazio dedicato alla scuola (6%); il 45% dei titoli ha toni "inopportuni".

  3.  

    Un aiuto ai neonati? Mille euro sul conto





    Mille euro in un conto individuale vincolato aperto dallo Stato per ogni nuovo nato.

    E, poi, altri mille euro - in media perché

    in realtà modulati in base

    alle condizioni economiche

    della famiglia - versati sempre dallo Stato anno per anno fino al compimento della fatidica maggiore età. La rivalutazione seguirà il tasso di crescita del pil pro capite e i finanziamenti saranno gestiti da un nuovo fondo a carattere regionale.

    A questo punto il giovane titolare del conto avrà dieci anni per decidere di ritirare

    la somma, anche parzialmente, per affrontare le prime fatiche decisionali, per facilitare

    il passo (in Italia più lungo rispetto ad altri Paesi europei) verso l’indipendenza economica. Per gli studi universitari come per la prima casa. La proposta si chiama «dotazione di capitale per i giovani», è contenuta nella relazione per una legge quadro di sostegno alla responsabilità familiare alla quale

    il centrosinistra sta lavorando da tempo e sarà lanciata dai Ds questa mattina a Milano durante l’incontro «Famiglie

    che contano. Un menù per

    la famiglia italiana». Ma non

    è la sola, ci tiene a sottolineare l’onorevole Livia Turco.

    Il quadro deve essere completato con tutta una serie di altri provvedimenti, dagli asili nido alla conciliazione ancora difficile per le donne tra lavoro

    e figli, che insieme daranno vita a una «Maastricht delle famiglie». Insomma, la proposta vuole essere «un segnale

    di grande fiducia nei confronti dei giovani». Un modo per diminuire la distanza tra chi nasce più fortunato e chi meno con una «dote che non giunge per via ereditaria ma arriva

    per tutti», giovani uomini

    e giovani donne. E che

    si contrappone virtualmente alla proposta del governo

    di un bonus per il secondo figlio nato entro il 31 dicembre 2004, che andrebbe a beneficiare solo «un milione di famiglie sulle 21 complessive». Ma, quesito, chi coprirà questa maggiore spesa sociale? La proposta prevede che sarà lo stesso «giovane» che utilizza la somma a restituirla,

    a tasso zero e in un arco di tempo massimo di trenta anni. Insomma, per lo Stato il costo complessivo, una volta avviata tutta la macchina e i fondi, sarà limitato solo al tasso di interesse con cui verranno rivalutate

    le somme anno per anno visto che la restituzione prevede

    un interesse nullo. Infine, il conto nasce come alternativa alle detrazioni per i figli maggiorenni a carico. La scelta su quale opzione seguire? Sarà lasciata al nuovo maggiorenne


  4.  

    Dei 172mila minori residenti a Milano (18% stranieri), 4.300 sono in carico ai servizi sociali; il 14% degli studenti delle scuole medie ha un ritardo scolastico. "Una situazione allarmante" secondo il Forum provinciale del terzo settore, che fa oggi il punto sull'infanzia e l'adolescenza milanese. Assenti Comune e Regione.

    ... mi viene da piangere pensando alle altre regioni, quando penso che la Lombardia è la regione che, a mio modesto parere, funziona meglio

    •  
      CommentAuthorAss.
    • CommentTime8 Apr 2004 modificato
     

    Solo un piccolo flash, Riccardo. Credo che oggi come oggi la regione che sta viaggiando, direi, sempre meglio è il Veneto. Il nostro assessore alle Politiche sociali , volontariato e no profit, Antonio De Poli sta lavorando sodo per la famiglia e per il disagio. Ha anticipato di due anni il termine ultimo per la conversione degli Istituti in case alloggio o case famiglia. Molti sono i convegni di formazione ed aggiornamento organizzati dalla regione, per chi opera con i minori (ai quali anch'io ho partecipato). L'Osservatorio per le politiche sociali pubblica materiale aggiornato sull'aumento delle comunità di tipo familiare. E' dell'affido che non si riesce a sapere un gran che! Ed il volontariato, anche se c'è, ha bisogno di essere valorizzato, non penalizzato con tasse e "agevolazioni zero". Intanto aspettiamo le promesse del nostro Governo... Diana

  5.  

    La famiglia non è una monade chiusa in se stessa, da sottrarre a ogni aiuto. Eppure è in corso una costante campagna di denigrazione dei servizi sociali pubblici, alimentata da talk show e settimanali". La denuncia di Paola Rossi (Ordine assistenti sociali) dopo le ultime tragedie (3 minori uccisi e una piccola in coma in una sola settimana). "Bisogna avere fiducia in chi è deputato alla tutela dei minori, che vanno sottratti a questo massacro".

    ...

    ma senti questa!!! Dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni? Nei servizi sociali poi!!!!

  6.  

    Il ministro del welfare Maroni definisce "false e inventate" le stime dell'Ires-Cgil sul minori lavoratori (400mila, di cui 70mila impegnati da 4 a 8 ore al giorno). E afferma: "Sono 31.500 i minori tra 7 e 14 anni realmente sfruttati. Odiose le strumentalizzazioni sui temi sociali".

  7.  

    Sono 46mila i minori entrati in contatto con servizi di neuropsichiatria infantile in Lombardia. L'1,98 per cento dei minori delle scuole della regione soffre di disabilità psichica. I dati della Campagna per la salute mentale, che in un documento di dodici punti chiede alle istituzioni maggiore attenzione al problema

  8.  

    In 2 anni 168 mamme di bambini prematuri ospitate nella casa alloggio dell'"L'Isola che c'è", vicina al reparto di neonatologia dell'ospedale S.Chiara di Pisa. Una struttura unica in Italia.

  9.  

    - Apre in Umbria la Comunità educativa San Sabino per minori in difficoltà 4- 14 anni, "esempio di collaborazione pubblico-privato".

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    Un'altra ... non dubito che ce ne sia bisogno ... ma i ragazzi da 14 a 18 (o 21) anni ... quelli piu' sbandati ... quelli che vengono mandati via a 14 anni ... dove possono trovare posto?

    Capisco la difficolta' delle famiglie a prendere in casa un ragazzo adolescente problematico ... ma un istituto, collaborante con i servizi, con del personale specializzato ... perche' non prendere ragazzi dai 14 ai 18?

  10.  

    Aiuta un bambino a crescere meglio": a Napoli un progetto per prendere in carico i minori oggi in istituto, potenziando in particolare l'affido familiare. La legge 285 confermata nelle città riservatarie fino al 2006, annuncia il sottosegretario Sestini.

    •  
      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime28 Apr 2004 modificato
     

    Dal Corriere della Sera:





    Un uomo abusava sessualmente del figlio della sua compagna

    Roma, violentava bimbo di 8 anni: arrestato

    Il piccolo era anche costretto ad assistere agli incontri della madre, una prostituta. In carcere anche due marocchini

    ROMA - Un uomo di nazionalitá italiana di circa 30 anni è stato arrestato a Roma dalla polizia per aver abusato sessualmente di un bimbo di otto anni, figlio della sua nuova compagna. L'operazione è stata condotta dagli agenti della IV sezione della squadra mobile che hanno raccolto l'agghiacciante racconto della vittima e poi hanno bloccato il patrigno che costringeva il piccolo anche ad assistere ai rapporti sessuali della madre prostituta con i clienti. Nel corso dell'indagine sono stati fermati due cittadini marocchini coinvolti nelle violenze al bambino. Il bimbo è stato ora affidato alle cure di assistenti sociali e psicologi, in attesa che il giudice decida di un'eventuale adiozione.



    PSICOLOGO - Subito si sono levate voci contrarie. Non bisogna decidere di allontanare definitivamente dalla madre il bambino di 8 anni che la madre stessa e il suo convivente facevano prostituire, finché «non saranno appurate le potenzialità ancora presenti» nel loro legame. Lo ha detto il presidente dell'ordine degli psicologi del Lazio Emanuele Morozzo della Rocca che ha lanciato un appello alle istituzioni affinché «il bambino abusato non subisca ulteriore violenza ad opera di una imperfetta presa in carico da parte delle stesse».


    •  
      CommentAuthormatte
    • CommentTime29 Apr 2004 modificato
     

    >Il bimbo è stato ora affidato alle cure di assistenti sociali e psicologi, in attesa che il giudice >decida di un'eventuale adiozione.



    Vorrei sentir dire che il primo passo per aiutare questo bimbo è quello di aiutare la madre ad uscire fuori dal giro della prostituzione.

    Una mamma senza dignità come può riuscire a voler bene a suo figlio?

    Io credo che se il bambino non riceve un messaggio concreto con i fatti che la sua

    mamma non è + schiava degli sfruttatori e dei clienti, sarà molto molto difficile ridargli serenità, fiducia nel prossimo, fiducia in se stesso, voglia di vivere e di amare.

    Ma se si attende che il giudice decida di un'eventuale adozione forse non ci proveranno neppure?

    Possibile che la mamma di questo bimbo sia strafelice di fare la prostituta e non accetterebbe nessu progetto d'aiuto per cambiare vita?

    Sono i dubbi che + mi attanagliano, i PROGETTI ci sono? li studiano? li attuano? o pensano che basta staccare il minore dai genitori per risolvergli i problemi?

    Forse non hanno i soldi? devono risparmiare dando i bimbi in affido alle famiglie anzichè agli istituti o alle case famiglia probabilmente a maggior ragione non ci sono i soldi per mettere in atto i progetti d'aiuto per i genitori?

    Come possono uno psicologo e una famiglia affidataria o adottiva ridare serenità ad un bambino che ha conosciuto sua madre come una prostituta, una schiava, un oggetto, e non ha avuto modo di vederla tornare una mamma "normale"?

    Ditemi che non è proprio così la realtà di ogni affido.

    Ciao Matteo

  11.  

    Caro Matteo ... vorrei dirti che ti sbagli. Vorrei!!!

    Forse è esagerato dire che la realtà di OGNI affido è questa. Certo è che molti affidi nascono dalla facilità di togliere un bambino, dal minor costo di una struttura ospitante, dalla possibilità di gestire meglio (e lavorare meno) la situazione.

    Più volte mio sono ritrovato in mezzo a situazioni di abusi sessuali e violenze psicologiche da parte di un genitore o altro familiare convivente: strappare il bambino (perchè con l'adozione si parla di taglio netto e preciso) no è mai la soluzione migliore. Il bambino si colpevolizza. Crede che sia colpa sua perchè è lui a subire. Ogni bambino, anch se maltrattato, riconosce la propria mamma e gli vuole bene (potrei parlarvi di mille casi) e sentirsi portare via da lei, senza la possibilità di rivederla ... gli fa scattare solo cattiveria e rabbia che proromperanno in un prossimo futuro. Il bambino deve essere allontanato, aiutato a capire che il problema non è lui, a rivedere i suoi aguzzini e impostare con loro un rapporto diverso dal precedente, finanche all'allontanamento definitvo, graduale, voluto da lui che klancerà sicuramente dei messaggi che un bravo psicologo non potrà non cogliere.

    E' come andare dal dentista con il mal di denti ... quello prende le pinze ... "quale dente fa male? ... ok ... togliamo" Ma come, dottore, non guarda prima se si può salvare, se si può curare?

    Il medico ha un codice deontologico, o almeno sa che più sedute farà e più guadagnerà ... ma i servizi ... devono lavorare di più, subire minacce ... e devono pure pagare ... ma chi glielo fa fa fare!!! Parole come Amore, Giustizia, Bambino indifeso e bisognoso di protezione ed affetto ... spesso non sannon nemmeno cosa vogliano dire.

    Vorrei Matteo dirti che tutto ciò che scrivi non è vero ... vorrei, ma non posso.

    Quello che dispiace è che così spaventiamo chi si avvicini per la prima volta all'affido ... ma non me la sento di far vedere un mondo rosa quando è grigio. Ma grigio, comunque, non è nero e per dargli una qualche sfumatura di colore ... tocca a noi.

    A chi si avvicina per la prima volta all'affido dico ... coraggio. E' difficile, ma non impossibile e sopratutto NECESSARIO per aiutare tanti bambini bistrattati e violentati non solo dalla loro famiglia di origine, ma anche da questa nostra società. Non lasciamoli soli. Facciamo gruppo compatto per star loro vicini. Forza Alissa. Forza Manuel. Forza Diana ... e Forza a tutti gli altri che comunque decidano di andare avanti.

  12.  

    A quasi un anno dalla ratifica della Convenzione di Strasburgo - l'ascolto del minore come strumento prioritario per l'effettiva tutela dei suoi diritti - nei fatti il principio resta lettera morta. Gli interventi al primo incontro nazionale sulla presenza dei bambini nei procedimenti giudiziari, promosso a Firenze da Unicef e Istituto Innocenti lo hanno confermato

  13.  

    Abuso e sfruttamento sessuale: avviato centro diurno terapeutico-riabilitativo a Marghera. Dei 1.863 minori ospitati nelle strutture tutelari del Veneto, il 9% lo è per maltrattamento, incuria o abuso sessuale

  14.  

    "Noi non rubiamo i bambini…". L'ordine degli assistenti sociali cerca di tessere "un filo diretto tra la professione e i media" e lancia il dialogo con i giornalisti sui diritti e la cronaca. Il 30 giugno un seminario in Umbria, dove è in cantiere anche un osservatorio regionale permanente sulla questione

  15.  

    FAMIGLIA - Nel 2002 le separazioni in Italia sono state 79.642 e i divorzi 41.835, con un aumento rispettivamente del 4,9% e 4,5% sul 2001. L’affidamento dei figli minori alla madre ancora predominante, anche se in leggero calo. L’affidamento esclusivo al padre si verifica nel 4,1% delle separazioni e nel 6,5% dei divorzi. In crescita l’affidamento congiunto o alternato al padre e alla madre (10.5% e 8,8%).

  16.  

    I fondi per i minori della legge 285 mai destinati a progetti, rette per le comunità di accoglienza non pagate, attività interrotte e personale Asl nella totale incertezza. Le opposizioni in Consiglio comunale di Milano denunciano la Giunta Albertini: "Per i minori c'è uno scandaloso disinteresse".



    Ricordo un articolo ove Albertini si scagliava contro il tribunale dei minori dicendo "non abbiamo soldi per pagare le rette, basta con questi affidi" e la Livia Pomodoro (presidente Tribunale Minori di Milano) rispondeva duramente dicendo ... trovateli i soldi per i bambini ... spendete meno in panchine ed altro (piu' o meno questo era il tenore).

    •  
      CommentAuthorAss.
    • CommentTime18 Oct 2004 modificato
     

    Permettetemi di comunicarvi una nota positiva in merito ai soldini disposti dalla Legge 285 per i minori. Nel nostro territorio del Basso Piave si è composta una commissione ove Pubblico e Privato sociale si sono messi a tavolino per confrontarsi su quali sono le esigenze del territorio. Prima fra tutte è la promozione all'affido. La nostra rappresentante (dell'Associazione "il Girotondo") ha proposto lo "sportello per l'affido", ove possano coinvolgersi proprio le famiglie affidatarie, debitamente formate, e portino con la loro sensibilità ed esperienza una vera e propria Promozione all'affido; e se serve anche attraverso le loro testimonianze. Siamo in attesa di approvazione ma confidiamo che gli Enti che hanno sposato questa iniziativa facciano le dovute pressioni. E se non passa... amen. Proveremo a metterci in proprio. Ciò che conta comunque è aver collaborato in armonia con i Servizi sociali e... non è poco! Diana

  17.  

    Emergenza minori non accompagnati: sarebbero circa 8 mila quelli accertati in Italia, senza contare chi resta in clandestinità; di essi, solo 15 hanno presentato la richiesta di asilo. L’Unchr: "Forse perché il minore è più tutelato non facendo la domanda...". Il disagio dei Comuni: "Questi ragazzi gravano tutti sugli enti locali: per loro mancano strategie e un sistema organico di accoglienza".

  18.  

    Nel nuovo sito della Procura per i minorenni a Torino dati, link, modelli per le principali procedure e una bacheca virtuale per discutere con i magistrati.

  19.  

    L’Istituto Innocenti analizza per la prima volta 6.000 articoli riguardanti i bambini, raccolti nel 2003 da 26 quotidiani. Solo il 5% del totale conquista la prima pagina, dove si preferisce di solito un taglio negativo della notizia a prescindere dal tema (solo 16 articoli su disagio e devianza). Ma l’attenzione dei giornali comincia a spostarsi "dall’eccezionalità alla quotidianità", dove si annidano i rischi e che spinge alla riflessione. E’ Avvenire la testata con il maggior numero di articoli.

  20.  

    A Gorizia convegno sui diritti dei bambini, organizzato dal Pubblico Tutore dei Minori del Friuli Venezia Giulia e dall’Irsses. Il magistrato Alfredo Carlo Moro: “La cultura dell'infanzia si sta pericolosamente appannando in Italia. E se i diritti dei minori appaiono sufficientemente riconosciuti a livello di ordinamento generale, grazie soprattutto a un’intensa stagione legislativa, altro è invece chiedersi se questi diritti formalmente riconosciuti siano realmente attuati”. Insomma, “questo secolo dedicato ai diritti dell'infanzia rischia di essere quello della restaurazione dei diritti dell'adulto”.

    - Giustizia minorile, evidenziata la necessità di un giudice specializzato e unico, l’importanza di mantenere il collegamento del sistema giudiziario con i servizi del territorio e sull'opportunità che il collegio giudicante sia composto da figure pluridisciplinari e non solo di carattere tecnico-giuridico.

    - Il problema dell’astensione educativa degli adulti, loro stessi espressione della “generazione della post-durezza”.

  21.  

    Minori e Stampa: presentato il rapporto dell'Osservatorio dell'Istituto degli Innocenti. Le fatiche, i limiti, gli atteggiamenti del cronista nell'informazione sociale. Analizzati nel corso del 2003 circa 6mila articoli di 26 testate nazionali e regionali. Il problema? E’ il taglio dato alla notizia. Dunque, non più l’eclatante ma la quotidianità.

    - Maria Cristina Carratù (Repubblica): “Ma è notizia ciò che evidenzia un contrasto; e questo avviene certamente di più in relazione a realtà negative: Non penso si possa cambiare”. Renata Maderna (Famiglia Cristiana): “Ci troviamo a muoverci tra varie sollecitazioni esterne e la reticenza di coloro che lavorano con le realtà dei bambini”. Francesca Folda (Panorama): “Ci vorrebbe un ritorno al ‘giornalismo di servizio’, che si dedichi anche ai bambini ed a fornire notizie utili e ‘positive’ intorno a ciò che li riguarda”.

  22.  

    Meglio in comunità che in una famiglia". Assemblea del Coordinamento nazionale servizi pubblici affidi, la presidente del tribunale minorenni di Roma, Brienza: "I genitori in difficoltà si oppongono all’affido: preferiscono gli istituti, le comunità e le case famiglia". L'assessore del comune capitolino, Milano: "Non si può dare in affido un bambino solo per motivi di povertà materiale dei suoi genitori".

  23.  

    Sono circa 30 mila in Italia i bambini "fuori dalla famiglia", di cui meno di 3 mila in istituto e 10 mila in affido. La Commissione parlamentare infanzia approva all’unanimità il documento sulle adozioni. Interesse per la formula dell'adozione "mite" e per l’affido internazionale. Chiesto il potenziamento della Commissione Adozioni internazionali e un più rigoroso controllo sull'attività degli enti autorizzati

  24.  

    Nel nuovo sito della Procura per i minorenni a Torino dati, link, modelli per le principali procedure e una bacheca virtuale per discutere con i magistrati. <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.comune.torino.it/procuragenerale/" target="_blank">http://www.comune.torino.it/procuragenerale/</a><!-- BBCode auto-link end -->

  25.  

    Il Centro ausiliario minori rilancia a Milano il "Bed & Breakfast" protetto, forma particolare di accoglienza, meno impegnativa dell'affido, per accompagnare giovani in condizioni di disagio (17-20 anni) verso l'autonomia

  26.  

    Ammalarsi di SMS

    In Italia c’è chi si preoccupa della salute dei giovani e soprattutto dei giovanissimi in relazione all’utilizzo ‘smodato’ della messaggistica via telefono cellulare.



    Una ricerca dell’istituto di ricerca Demoskopea, condotto su un campione di 13.360 casi, ha dimostrato che il 37% dei ragazzi compresi fra i 13 e i 18 anni soffrono di dipendenza da cellulari e TV, il 49% da videogiochi e il 44% da computer. Per le ragazze invece, l’età critica sarebbe scesa dai 14-16 anni agli 11-13.



    Infine, segnaliamo che in Danimarca è stata addirittura aperta una clinica psichiatrica interamente dedicata a chi soffre di ‘SMS-dipendenzà.

  27.  

    BARI – Un’insegnate di scuola materna di Gravina di Puglia è stata arrestata oggi dai carabinieri con l’accusa di violenze sessuali sui bambini a lei affidati. Una sua collega ed un bidello sono stati invece denunciati a piede libero in base all’'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Bari, Michele Parisi, su richiesta del pm Lidia De Iure che coordina le indagini. Le molestie avvenivano all’interno dell’istituto dove ai bambini venivano mostrati documentari sulla riproduzione umana. Gli adulti poi li spogliavano e chiedevano loro di mimare atti sessuali davanti alla videocamera del bidello. Chi si rifiutava veniva punito oppure costretto con la forza. L’inchiesta sarebbe scattata dopo ripetute segnalazione da parte dei genitori: nonostante l’età delle vittime (3/4 anni) la somiglianza delle situazioni descritte e la ricchezza raggelante dei dettagli non permetteva di credere a semplici episodi di suggestione, come ipotizzato in un primo momento. Gli investigatori stanno cercando di capire se i tre potessero contare su appoggi esterni e sulla eventuale complicità di altri dipendenti della scuola.

  28.  

    ''Accogliere un bambino per crescere insieme'': al via una campagna di sensibilizzazione all'affido familiare, lanciata da Comune di Firenze e Istituto degli Innocenti

    FIRENZE - "Accogliere un bambino per crescere insieme". E’ l’invito che ha rivolto l’assessore alla pubblica istruzione e politiche per l'infanzia Daniela Lastri, con una lettera inviata a circa 10.000 nuclei familiari, anche monoparentali, della fascia di età dai 35 ai 60 anni, con figli in età scolare. In questi giorni il Comune di Firenze, in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti, ha infatti avviato una campagna di sensibilizzazione sull'affido familiare. Un’iniziativa di particolare importanza, che pone in primo piano la buona crescita di quei bambini che, per vari motivi, si trovano in difficoltà. Accogliere un bambino significa quindi aiutarlo nella sua crescita, accompagnandolo fino a quando sarà in grado di separarsi e di percorrere autonomamente la sua strada. "L'affido è la possibilità di costruire legami forti - ha scritto l’assessore nella lettera inviata alle famiglie - che possono aiutare una bambina e un bambino a crescere, sostenendoli nel loro percorso personale, educativo e relazionale’. Chi fosse interessato ad accogliere questo impegno, consapevole della responsabilità di un incontro così importante, può chiedere informazioni al Centro Affidi, dove personale specializzato potrà dare risposta alle richieste in merito. Il Centro Affidi riceve su appuntamento in via Palazzuolo 12, Firenze, tel. 055 2616436, fax 055 2616432, e-mail <!-- BBcode auto-mailto start --><a href="mailto:centroaffidi@comune.fi.it.(sm)">centroaffidi@comune.fi.it.(sm)</a><!-- BBCode auto-mailto end -->


  29.  

    Terza Assemblea del Coordinamento nazionale servizi pubblici affidi. L'assessore del comune capitolino, Milano: ''Non si può dare in affido un bambino solo per motivi di povertà materiale dei suoi genitori''

    ROMA – “Mancano strumenti di sostegno alla genitorialità: non si può dare in affido un bambino solo per motivi di povertà materiale dei suoi genitori”. Alla III Assemblea nazionale del Coordinamento nazionale servizi affidi, in corso presso il centro comunale "Pollicino”, l'assessore capitolino alle Politiche sociali e promozione della salute, Raffaela Milano, esprime “preoccupazione per i processi di impoverimento in atto e di sfilacciamento dei legami familiari”.



    L’assessore ha anche ricordato che il Comune di Roma ha assunto l’impegno di chiudere gli istituti per minori entro il 2004, cioè 2 anni prima della scadenza prevista dalla legge. Il tam tam verrà condotto anche tramite una campagna cittadina sull’affido, che punta alla sensibilizzazione e informazione della popolazione, più che al “reclutamento” di famiglie affidatarie. Finora la capitale può garantire 300-400 posti di accoglienza per i minorenni. È importante anche – ha rilevato Milano – “il sostegno della famiglia affidataria, il rapporto con le associazioni, fermo restando il ruolo del servizio pubblico, che non può essere delegato”.







    Ha portato il suo contributo all’assemblea anche Magda Brienza, presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, confermando che la povertà “non deve essere una ragione per un allontanamento. Tuttavia, “i genitori in difficoltà si oppongono all’affido, hanno difficoltà ad accettarlo come rimedio: preferiscono gli istituti, le comunità e le case famiglia, per evitare che i minori si affezionino a qualcun altro”. Invece dovrebbe essere proprio la famiglia d’origine “la vera protagonista dell’affido”. Secondo Pasquale Andria, presidente dell’Associazione italiana dei Magistrati per i minorenni e la famiglia, “l’istituto dell’affido non è applicato in tutta la sua potenzialità e andrebbe depurato di quelle valenze assistenziali da cui talvolta è ancora gravato”. Infatti la legge pone “come intervento primario il sostegno alla genitorialità”, ma l’affido deve essere concepito “come un segmento di una strategia complessiva e graduale, non un assoluto in via privilegiata”, anche se non viene ancora “sostenuto in maniera adeguata dal punto di vista progettuale”.







    L'assessore alle Politiche sociali della Provincia di Roma, Claudio Cecchini, ha rilevato che verranno attivati nel territorio provinciale 4 “Poli affido”, che si occuperanno della formazione degli operatori e della preparazione delle coppie affidatarie; in futuro, ha auspicato, “vorremmo aprire un Polo in ciascuno dei 17 distretti sociosanitari”.



    Promossa dalla Provincia e dal Comune di Roma, la III Assemblea nazionale del Coordinamento nazionale "Servizi affidi" (Cnsa) ha visto un’ampia partecipazione di operatori, assistenti sociali e psicologi; al Coordinamento – costituito nel maggio 1998 - aderiscono 46 Enti pubblici di 17 Regioni. (lab)


  30.  

    Bilancio dei primi 7 anni di attività del Centro di Aiuto al bambino maltrattato del Comune di Roma. Il 31% dei bambini che hanno subito abusi sessuali o maltrattamenti ha tra i 6 e i 10 anni. ''Nell’80% dei casi l'abuso si consuma in famiglia''

    ROMA – Bilancio dei primi 7 anni di attività del Centro di Aiuto al bambino maltrattato del Comune di Roma: una ricerca effettuata sui primi 6 anni di attività (1998 –2003), su un campione di 292 casi seguiti (182 femmine e 110 maschi), evidenzia che nel 77%% dei casi a rivolgersi al Centro sono i servizi sociali dei Municipi, mentre per il 12% dei casi è la Procura o il Tribunale dei Minori ad effettuare la segnalazione. Raramente la richiesta di aiuto arriva direttamente dai genitori o da altri parenti (genitore maltrattante 1%, genitore non maltrattante 3%, altri parenti 2%). Il 31% dei bambini che hanno subito abuso sessuale e altre forme di maltrattamento infantile ha tra i 6 e i 10 anni, il 29% tra i 3 e i 5 anni.



    I dati sono emersi durante il convegno "Maltrattamento e abuso sessuale: i danni a breve e a lungo termine", promosso oggi dal Centro Aiuto al bambino maltrattato e dall'Ipab Isma (Istituti di Santa Maria in Aquiro) presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.



    Il “Centro aiuto al bambino maltrattato” è un progetto del Comune di Roma finanziato grazie alla Legge 285/97 per la promozione dei diritti e delle opportunità per l’infanzia e l’adolescenza. Attivo dal 1998, nasce per rispondere al bisogno di servizi di psicoterapia mirati per i minori vittime di abuso sessuale e per le loro famiglie. Il progetto, promosso dal V Dipartimento alle Politiche Sociali del Comune di Roma, è gestito dalla Associazione “Bambini nel tempo- onlus” sotto la supervisione scientifica del prof. Luigi Cancrini e ha un costo annuale di circa 250mila euro.



    Nel corso dei sette anni di lavoro il Centro è entrato in contatto con centinaia di bambini che hanno subito abuso sessuale e altre forme di maltrattamento infantile e con le loro famiglie. Il 18% dei minori al momento del maltrattamento aveva tra 0 e 2 anni, il 14% tra 11 e 13 anni, l’8% tra 14 e 17 anni. Diversi i tipi di maltrattamento subiti dai minori: trascuratezza (26%), psicologico (24%), abuso sessuale (18%), rischio -violenza assistita (18%), fisico (13%), ipercura (1%). Dai risultati della ricerca nel 31% dei casi il minore vittima di maltrattamento o di abuso risulta essere il secondogenito, mentre nel 28% è il primogenito e nel 26% risulta essere figlio unico. In molti casi almeno un fratello/sorella è presente al momento del maltrattamento. Per quanto riguarda l’età dei genitori, nella maggioranza dei casi l’età è compresa tra i 30 e i 40 anni; ben l’84% dei minori maltrattati vive con il padre biologico.



    “Nell’80% dei casi l’abuso si consuma in famiglia – ha osservato Cancrini – e il minore si trova spesso in un conflitto d’interessi: se ne parla si mette contro i suoi familiari o può mettere a rischio l’economia familiare, se l’abusante è il compagno della madre”. (lab)




  31.  

    Al 30 giugno 2003, erano 215 gli istituti per minori ancora aperti in Italia, 105 dei quali nel Mezzogiorno, per un totale di 2.633 minorenni accolti (452 stranieri e 185 disabili). I dati sono stati diffusi dal ministero del Welfare, che lancia una campagna per promuovere l'affido familiare, in aumento rispetto a quello presso le comunità.

  32.  

    Un osservatorio sui giovani e un comitato regionale per le politiche sociali per i minori tra le novità previste dalla legge della Regione Lombardia appena approvata. 500 mila euro in più previsti per le famiglie

  33.  

    A Firenze nascerà Centro di prima accoglienza per la valutazione dell’abuso sui minori presso l’ospedale pediatrico Meyer.

  34.  

    Giustizia minorile, due casi contrapposti. A Catanzaro inaugurata una Comunità ministeriale per minori sottoposti a provvedimenti penali. Può accogliere fino a 10 ragazzi dai 14 ai 21 anni di sesso maschile.

    A Treviso, invece, parte la denuncia di operatori e volontari: ''L'Istituto di Santa Bona non ha requisiti e spazi per una crescita educativa dei minori ospiti. Chiudetelo!''. 59 ingressi in sei mesi, di cui 49 stranieri

  35.  

    Oltre la metà dei bambini del pianeta (complessivamente, sono 2 miliardi e 200 milioni) soffre pesanti privazioni a causa di povertà (più di un miliardo di minori), conflitti e Hiv/Aids. Negativo il bilancio del Rapporto annuale Unicef sulla condizione dell'infanzia nel mondo.

    - Micali (presidente Unicef Italia): "L'immagine di un'infanzia sana e protetta, dipinta dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia, sottoscritta da quasi tutti i paesi del mondo, rimane un sogno lontano per oltre un miliardo di bambini. Occorrono un incremento dell'aiuto pubblico allo sviluppo e una maggiore efficienza nella gestione delle finanze pubbliche nazionali: non cifre astronomiche, ma l'equivalente di poco più del 5% della spesa militare globale".

  36.  

    Marchigiani soddisfatti della qualità della vita e dell’offerta dei servizi sociali: è quanto emerge da un’indagine realizzata dal Centro regionale di documentazione per l’infanzia, l’adolescenza e i giovani e presentata oggi in Ancona. L’assessore regionale fa il bilancio di cinque anni di attività a favore delle politiche sociali.

    - In vista delle elezioni regionali, oltre 150 associazioni marchigiane sottoscrivono l’appello per una continuità nelle politiche sociali lanciato dalla Comunità di Capodarco di Fermo, prima firmataria e promotrice dell’iniziativa. Don Albanesi: "Ci preoccupiamo perché le politiche sociali non siano relegate ad un ruolo marginale".

  37.  

    Il 114, numero di emergenza per segnalare minori in pericolo, arriva in Emilia Romagna, Lazio e Piemonte.

  38.  

    A Bologna sono in corso circa 60 affidi familiari. Numerose le mamme straniere sole in difficoltà che hanno bisogno di un sostegno temporaneo per crescere il loro bambino.



    .... Ma come 60? Solo 60? A Bologna?!!! Qualcosa non quadra!

  39.  

    Niente più conflitti e palleggiamenti di competenze nella presa in carico dei minori a rischio. Firmato in Veneto innovativo accordo tra Regione, Comuni e Aziende Asl. Tra le novità, le norme per non coinvolgere il minore nei procedimenti penali e l'introduzione del principio del giusto processo. Parlano l’assessore Bressan e il pubblico tutore dei minori, Strumento

  40.  

    Giovanissimi con problemi familiari, ragazzini che vivono forme di disagio relazionale o scolastico, adolescenti stranieri: aumenta il numero dei minori in carico ai servizi sociali dell'Emilia-Romagna (+17,66% nel 2003).

  41.  

    A Cologno (To) nasce il primo "asilo sportivo" in Italia, sul modello delle scuole austriache: punta su corretta alimentazione e psicomotricità per combattere l’obesità infantile e consentire uno sviluppo corretto del corpo

  42.  

    Il ddl 4294 concernte la " disciplina della difesa d’ufficio nei giudizi civili minorili e modifica degli articoli 336 e 337 del codice civile in materia di procedimenti davanti al tribunale per i minorenni " è stato approvato dalla Camera dei deputati nella seduta del giorno 15 luglio 2004 con l'unanimità dei voti.

    Il disegno di legge si trova ora all'esame del Senato e reca il n. 3048.

    Il Testo del ddl approvato dalla Camera lo trovate nella sezione "Leggi, Delibere, Decreti"


  43.  

    Sono in crescita le richieste di sostegno psicologico per casi di bambini affetti da "disturbi dell'identità di genere". I primi sintomi in media verso i 2-3 di età. Al pediatrico Gaslini di Genova 51 soggetti trattati: "Fondamentale la diagnosi precoce per evitare da adulti il passaggio al transessualismo

  44.  

    PEDOFILIA, ORRORI ALLA SBARRA



    PARIGI - E’ il processo di massa più grande e clamoroso mai celebrato davanti alla corte d’assise della capitale: 66 imputati (49 uomini e 27 donne), 45 vittime (tutti minori), fatti accertati dopo un’inchiesta che i magistrati definiscono “ripugnante”. Fra il 1999 ed il 2002 adulti residenti in un quartiere di case popolari ad Angers (Loira) si sono dedicati a stupri singoli e di gruppo su figli e nipoti, che venivano anche prostituiti oppure filmati e fotografati per pochi soldi da altri pedofili. Una storia inconcepibile nella Francia moderna, come commenta la stampa locale, eppure vera. La vicenda è maturata in un ambiente povero, moralmente e culturalmente degradato, in cui la perversione sessuale di 4/5 individui “detonatore” ha provocato effetti che gli inquirenti stentano a definire. Sorprende il range di età degli accusati (dai 24 ai 75 anni) ed il ruolo attivo delle donne nelle sevizie: solo una delle vittime è infatti rappresent ata in aula dalla madre, mentre tutti gli altri sono affidati alla procura minorile.


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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime4 Mar 2005 modificato
     

    forse vi è sfuggita la natizia che ad amburgo i genitori hanno lasciato morire di stenti una bimba di (mi pare) 8 anni: il gatto siamese invece era ben nutrito.

    La maestra della piccola aveva lanciato l'allarme per l'assenza dell'alunna: l'assistente sociale ha dichiarato di essere andata varie volte, ma nessuno aveva aperto.

    Finisco qui, perchè mi vengono dal profonde alcune parole che neanche i salmi più duri...