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      CommentAuthorverodani
    • CommentTime21 Mar 2004 modificato
     

    Ciao a tutti, siamo Veronica e Daniele, abbiamo 2 bambine stupende di 9 e 6 anni ed un maschietto in arrivo, speriamo tra pochi giorni, visto che che la pancia comincia ad essere ingombrante.
    Qualcuno direbbe che siamo già una famiglia "numerosa" , ma da tempo coltiviamo interesse per il mondo dell'affido. Abbiamo preso contatti con il centro affidi della nostra a.s.l. di riferimento, dove abbiamo trovato persone attente e preparate che ci hanno consigliato di inizare partecipando agli incontri che il centro tiene mensilmente con le famiglie affidatarie. La scorsa estate ci hanno contattato per iniziare la nostra prima esperienza di affidamento, ma per vari motivi non è decollata, poi è arrivata questa terza gravidanza, voluta, desiderata ma non certo programmata. Adesso siamo molto presi dal prossimo lieto evento ma questo non ci impedisce di continuare a coltivare il desiderio di aprire la nostra famiglia ad altri bambini che potrebbero aver bisogno di una famiglia come la nostra. Quello che ci ha frenato fino ad ora sono state questioni molto pratiche....siamo tutti e 2 impiegati, io, la mamma part-time dopo che è arrivata la seconda figlia e già con 2 dobbiamo a volte ricorrere a qualche aiuto esterno, nonni, ecc, soprattutto per i periodi di vacanze, malattie, ecc....chiaramente se decidessimo di affrontare un affido dovremmo trovare il modo di non far pesare la nostra scelta su di loro che oltre tutto hanno già una certa età. Io sarei disposta per questo progetto a rinunciare a lavorare e dedicarmi completamente alla famiglia, sarebbe un sogno, ma economicamente siamo un po' stretti, mutuo della casa, ecc....insomma non è una scelta facile, vedremo!!! Speriamo di ricevere qyualche messaggio da parte di chi queste incertezze le ha già superate e magari ci possa aiutare un po'

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      CommentAuthorAss.
    • CommentTime22 Mar 2004 modificato
     

    Cari amici, prima che arrivi Riccardo a darvi il benvenuto, mi permetto di farlo io. Sono Diana e conduco con Giampietro il Gruppo Famiglia "il Girotondo", una famiglia un po' allargata... Scrivo mentre ascolto dal baby controll il respiro di A. (2 anni) che dorme di sopra. Proprio ieri sera, tenendo una relazione al corso fidanzati della Parrocchia azzardavamo a dire " i figli sono un dono, non sono di nostra proprietà. Vanno accolti e il nostro compito è avviarli pian piano verso quel cammino che sarà il loro". Questo in estrema sintesi. Bei discorsi! Beh, voi miei cari mi sembrate proprio un segno di questa paternità e maternità gratuita... Con due figli, un terzo che state già amando profondamente, eppure c'è spazio nelle vostre parole per qualcun'altro, un altro "figlio" :un altro dono. C'è indubbiamente una grande carica dentro il vostro cuore. Certo, poi bisogna fare i conti con quello che possiamo... i nostri limiti. E non finirò mai di dirlo: cercate di non trovarvi soli, ragazzi! Condividete questo progetto con un'altra coppia che vi possa sostenere e in certi momenti darvi un aiuto concreto. Ad ognuno il suo ruolo, piccolo o grande, ma insieme si puo'. Credete a me che eravamo "quattro gatti" e ora ci si sostiene in più di trenta. Auguri!!


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    Grazie Diana per aver fatto gli onori di casa ... una casa che è di tutti noi e dove basta arrivare per essere di famiglia.
    Diana ha inquadrato il problema in maniera egregia.
    Anche io sono rimasto estremamente colpito dalla volontà di aiuto che volete dare ad un bambino in difficoltà, nonostante tre figli amati.
    Ritengo positivo il fatto che la vostra ASL organizzi incontri per famiglie affidatarie, per di più mensili ... è cosa tanto rara. Approfittatente perchè certamente sono esperienza formative che arricchiscono e preparano, se ben organizzate e laddove si possa parlare sia dei pregi che delle difficoltà dell'affido.
    Ciò che dice Diana è giusto e loro sono riusciti a fare una cosa che oserei dire grandiosa. Ho purtroppo sentore di famiglie affidatarie che hanno niziato questo percorso, credendo nell'aiuto di amici che poi, per un motivo o per un altro, si sono dileguati.
    Io sono abituato, quando mi butto in un progetto, a contare sulle mie forze (mie per modo di dire ... sono le forze che in 17 anni io e Roberta siamo riusciti a creare) e non sulle promesse, altrimenti il progetto e' destinato a fallire se tali promesse vengono meno.
    L'aggregazione tra famiglie è importantissima ed auspicabile, ma non tutti sono disponibili a sacrificare parte del loro tempo, della loro vita, per bambini non propri.
    Comunque ciò che è difficile non è impossibile.
    Mi permetto però di obiettare su un altro aspetto, con molta sincerità. Non credo che una coppia con un figlio molto piccolo sia in grado di fare affidamento. Non per voi, ma per la tutela del bambino stesso.
    Mettiate il caso che vi diano in affidamento un bambino molto piccolo, quasi coetaneo del nascituro. I due bambin crescono insieme, stesso papà e stessa mamma, stessi giochi, stesse abotudinie ... come due veri e propri fratelli di sangue. Tutto bene. Passano 5 o 6 anni e quell'affido che sembrava essere destinato a durare per sempre, una sorta di adozione, finisce. Dall'oggi al domani viene deciso dall'alto che i genitori di quel bambino sono in grado di accudirlo. In casi del genere il cuore di nu adulto si squarcia in mille pezzi. Chi lo va (e sopratutto come) a spiegare a vostro figlio che il piccolo fratellino è tornato dalla sua papà e dalla sua mamma. Che ricadute psicologiche potrà avere? Potrebbe arrivare addirittura a pensare che se "avete permesso" all'altro bambino di andarsene (o addirittura pensasse che è colpa vostra), presto potrebbe toccare anche a lui.
    Altro esempio ... se vi capita un bambino già grandicello e piuttosto violento e possessivo (domandate a Francy) quale esempio darà al nascituro (i bambini a 6 e 9 anni sono già in grado di capire bene tante cose e fare le dovute differenze e magari dare il prorpio buon esempio per aiutare l'altro a crescere bene)? I primi anni di vita sono i più importanti ed io credo che i bambini in quel periodo non debbano esser tenuti nella bambagia, ma certo non gli si deve mettere in casa un possibile problema, a volte difficilmente gestibile anche da parte di un adulto.
    Forse sono estremista, ma la paura di far del male ad un bambino è più forte del desiderio di aiutarne un altro.
    Da un punto di vista economico, ci sono mille modi.
    Io e Roberta non lavoriamo (eufemismo inteso nel senso del non percepimento di alcun reddito), ma riusciamo ad avere 6 bambini in affido oltre a 11 in diurno coin tre strutture di proprietà. Difficile spiegare come, ma il nostro sito <!-- BBCode auto-link start --><a href="http://www.zizzi.org" target="_blank">www.zizzi.org</a><!-- BBCode auto-link end --> può darti una prima infarinatura. Se poi vuoi possiamo incontrarci per mostrarvi come facciamo noi (non unica strada, ma certamente una strada possibile) con la possibilità anche di creare una sinergia o un rapporto di collaborazione teso all'aiuto di qualche altro bambino.

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      CommentAuthorpiripilla
    • CommentTime22 Mar 2004 modificato
     

    Caro Riccardo, avendo anch'io tre figli, mi sono posta le tue domande e molte altre ancora.

    La nostra famiglia ha ampie possibilità di assestamento, ma certo alcune problematiche la manderebbero in crisi. Forse. E comunque mandare in crisi non è necessariamente negativo, anzi.

    Nei vari problemi che abbiamo avuto, anche se non con l'affido - esperienza che deve ancora cominciare - ci siamo stupiti di ritrovare in noi genitori e nei nostri figli risorse incredibili, risorse che sarebbero rimaste nascoste a noi e a loro. Certo, non mi auguro problemi a non finire per verificare fin dove possiamo arrivare, ma neanche nascondere la testa nella sabbia.

    Ad alcuni problemi può rispondere anche una famiglia con tre figli, anche piccoli: ad altri no.

    Valutare le proprie forze, le proprie possibilità è necessario, ma ad un certo punto ci vuole anche una certa dose di...incoscienza oppure di fede. Una canzone di Gaber dice ad un certo punto: non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore il resto è niente.

    E un'assistente sociale ci ha scritto: Investire sulla vita è credere nell'amore di DIo, è sentire che possiamo benedire altre persone e aiutare a fare il mondo più solidale e fraterno.

    Credo che sì, investire nella vita sia credere all'amore, perchè il rischio è enorme, sempre e solo una "scandalosa" fiducia (in Dio?, nel destino?) te la fa correre.

    Hai scritto:

    Forse sono estremista, ma la paura di far del male ad un bambino è più forte del desiderio di aiutarne un altro.

    Mi perdoni se non ci credo? Ricordo quando hai preso dei ragazzi "difficili" e di recente hai scritto qualcosa in proposito: mi sbaglio? Anche tu rischi, forse rischi calcolati, ma...

    Un abbraccio a tutti.

  2.  

    Grande Piripilla ... hai ragione ... anche io rischio molto ... e' vero, si chiama Fede.

    Ma anche io ho dei limiti e non voglio tentare oltremodo la Provvidenza ed il Buon Dio ... per questo la decisine, drastica e dolorosissima, di non avere figli.

    Un grande abbraccio ... con affetto

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      CommentAuthorverodani
    • CommentTime23 Mar 2004 modificato
     

    Ringrazio sinceramente tutti quelli che hanno risposto al nostro primo messaggio. Ringrazio Diana del gruppo famiglia il "Girotondo" e Piripilla per l'iniezione di fiducia e di entusiasmo, ringrazio Riccardo perchè con il suo tono discreto, ma deciso, ci ha raccomandato di guardare bene le nostre possibilità prima di fare una scelta. Vorrei solo aggiungere 2 cose, condivido con Diana l'importanza di creare una rete di famiglie che possa sostenersi a vicenda nei momenti di inevitabile difficoltà. Io e Daniele ci stiamo provando, all'interno della nostra comunità parrocchiale, ma non è facile far passare il discorso dell'affido, come la possibilità aperta a tutte le famiglie di dare una mano, concretamente, ad un bambino che ha bisogno.. da quando, 10 anni fa, ci siamo sposati ci siamo impeganati in varie attività, all'interno della parrocchia e fuori, perchè crediamo che una famiglia ripiegata su se stessa non possa essere segno dell'amore di Dio nel mondo, spesso però ci siamo chiesti quale poteva essere il campo d'azione privilegiato per una famiglia e proprio con questo intento ci siamo avvicinati al mondo dell'affido...ma tra il dire e il fare!!!! Ha ragione Riccardo quando ci ricorda di tener presente prima di tutto le responsabilità che abbiamo verso i nostri filgi naturali, che hanno diritto a vivere la loro vita in un contesto sereno e sicuro...ed infatti proprio questa valutazione, oltre agli aspetti pratici di cui parlavo nel messaggio precedente, ci ha un pò frenati fino ad ora...ne abbiamo parlato anche con i servizi sociali e chiaramente la nostra disponibilità dovrà conmunque avere qualche "limite"...bambini con gravi problemi comportamentali o fisici sarebbero un peso troppo grande da portare, soprattutto per i nostri filgi, ma crediamo che forse potrebbe esserci una situazione di disagio che ha proprio bisogno della risposta di una famiglia con bambini piccoli, come la nostra. Inoltre mi chiedo spesso che cosa è bene per la crescita e lo sviluppo dei miei figli, crescere in un clima sereno è senza dubbio il diritto principale che hanno, ma credo che sia importante farli crescere in una ambiente che riesca a dar loro un valido esempio di vita, magari da grandi faranno scelte diverse dalle nostre ma spero che comunque facciano scelte ricche significato. Sapere che i propri genitori hanno deciso di prendersi cura, anche se solo per un po' di tempo come del resto lo strumento dell'affido prevede, di un bambino in difficoltà spero che li aiuti a crescere con un desiderio di impegnarsi in un progetto di vita più grande...che non sia solo la carriera, i soldi, il piacere. Forse sono un pò idealista, ma continuo a credere che con l'esempio si ottiene molto più che con le parole. Detto questo è chiaro che dovremo valutare con attenzione ogni proposta e vorrei veramente incontrare Riccardo e saperne un po' di più della loro esperienza, oltre tutto abbiamo la fortuna che Orentano non è molto lontana da casa nostra per cui potremmo veramente organizzare un incontro....a questo punto dopo la nascita del pargoletto, che dopo mesi in cui mi ha costretto ad un forzato riposo, adesso sembra non avere più tanta fretta di nascere. A presto


  3.  

    Carissimi Veronica e Daniele, vi ringrazio per le vostre bellissime parole e per la fiducia, nonchè per la bella testimonianza di Fede che ci date.

    Sono con voi quando dite "la nostra disponibilità dovrà comunque avere qualche "limite"...bambini con gravi problemi comportamentali o fisici sarebbero un peso troppo grande da portare, soprattutto per i nostri figli".

    Mi viene a mente il caso di Francy, più volte letto su questo forum ... laddove come primo affidamento è stato dato loro un bambino con grandi problemi comportamentali, nonostante la richiesta di un affido tranquillo.

    Ma non solo ... il nostro S. ... una delle due adozioni fallite, la seconda ... era stato chiesto un bambino tranquillo ... S. era tutt'altro che tranquillo e questo i servizi lo sapevano bene, ma dovevano "sistemarlo" in qualche modo ... ed hanno agito sulla pelle del ragazzo, facendo danno a lui e alla famiglia che lo ha ospitato (oltre ad altri bambini ... in quanto tale famiglia non vuole saperne più nè di affido, nè di adozioni).



    Venite pure quando volete, ci farete tanto piacere e sarà certamente edificante.

    A presto