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  1.  

    Una psicologa mi ha telefonato per segnalarmi il caso di un ragazzo. Mi ha chiesto ed autorizzato a chiedere aiuto attraverso il portale e a reperire una famiglia disponibile all'accoglienza. E' un ragazzo grande, 17 anni, italiano, ma di padre tunisino e madre tedesca. La patria potestà è stata data ai servizi, quindi non c'è possibilità di rientro. La psicologa si è impegnata a seguire il caso con visite costanti anche ogni mese e a collaborare fattivamente con la famiglia affidataria. Il ragazzo necessita di accudimento ed attenzioni, quelle attenzioni che nessuno sino ad ora ha saputo o voluto dargli ... nè i genitori, nè le varie comunità dove ha alloggiato. Lo avremmo preso noi se avessimo avuto più spazio, ma prenderlo significherebbe non dargli quelle attenzioni che necessita. Sono in attesa della relazione che illustrerà meglio la casistica

    •  
      CommentAuthorLory
    • CommentTime3 Mar 2004 modificato
     

    Quindi l' eventuale famiglia affidataria deve abitare dalle vostre parti? O è previsto

    l'inserimento anche in altra regione?

  2.  

    Qualunque regione, preferibilmente centro nord

  3.  

    La relazione è arrivata. Per questioni di riservatezza non posso pubblicizzarla, salvo farla visionare a quelle famiglie che fossero veramente intenzionate a valutare l'accoglienza di questo ragazzo.

    A grandi linee posso però dire alcune caratteristiche:



    Lievi difficoltà cognitive.

    Ripetuti abbandoni da parte delle figure di accudimento.

    Atti impulsivi contro oggetti.

    Rapidi cambi di umore dovuti a pensieri brutti risalenti al passato.

    Diagnosi attuale: disturbo della personalità emotivamente instabile di tipo impulsivo.

    Ricerca relazioni di dipendenza verso le figure educative.

    E' ricoverato presso un centro, in attesa di una famiglia che lo voglia.



    Secondo il mio parere occorre per questo ragazzo una famiglia senza figli oppure con figli gia' grandicelli.




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      CommentAuthorLory
    • CommentTime21 Mar 2004 modificato
     

    Riguardo il ragazzo di 17 anni, mi sono sentita con la neuropsic. che lo segue; eravamo rimaste d'accordo che avrebbe dovuto contattarlo per informarlo sulla disponibilità della nostra famiglia ad accoglierlo anche solo fino alla maggiore età, se lui avesse accettato, per evitare guai con la giustizia allo zio, ma evidentemente non è riuscito a cogliere l'importanza di tale opportunità e l'ha rifiutata. Credo di aver capito che rimarrà comunque con questo parente.

    Abbiamo fatto il possibile, speriamo solo che la scelta del ragazzo non si riveli dannosa altrimenti per lui sarebbe un disastro.

    Personalmente penso che situazioni come queste avvengono a causa di ritardi cronici nelle segnalazioni e/o interventi di chi di competenza; non è possibile aspettare così tanti anni prima di tutelare un minore che, da quanto mi è stato detto, ha vissuto con la famiglia una situazione multiproblematica da sempre ( e con lui altri fratelli! ). Peccato!

    Buona giornata a tutti.

  4.  

    Non dobbiamo mai rassegnarci nel cercare di aiutare un ragazzo, nemmeno se questo si presenta come "molto difficile", ma purtroppo dobbiamo essere obiettivi e capire che ad una certa età si sono creati certi meccanismi difficili da sradicare.

    Le forze che servono per aiutare un ragazzo così difficile, forse le si possono impiegare meglio per aiutarne uno un pò meno difficoltoso con risultati assai migliori.

    E' un pò come obbligare un ragazzo tossicodipendente ad entrare in comunità ... se non è lui a capire la necessità di uscire da quel tunnel, non c'è obbligo che tenga.

    Per tornare all'affido ... è più facile convincere un ragazzo di 10 o 12 anni che siamo in grado di aiutarlo e strappare la sua fiducia, piuttosto che un ragazzo di 17 anni che nella vita ha già avuto tantissime delusioni (e cattiverie) dagli adulti.

    Certo, i miracoli accadono ... quindi ben venga il coraggi di chi decide di provare.

    Grazie con tutto il cuore, Lory, per averci provato.

    Resta l'amaro in bocca per non aver potuto far nulla per lui.

    Resta l'amaro in bocca di come il settore pubblico possa talvolta danneggiare un ragazzo quando avrebbe tutti gli strumenti per aiutarlo