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      CommentAuthorninanina
    • CommentTime25 Feb 2004 modificato
     

    Cosa si intende, con precisione, per servizio sociale locale?

    È possibile che, nei fatti, la famiglia naturale sia seguita da un servizio locale e la famiglia affidataria da un altro, ad es. nel caso in cui entrambe vivano in Regioni diverse?

  1.  

    Ahinoi ... possibilissimo. Anzi, ti diro' di piu'. Mi e' pure capitato un caso in cui la famiglia affidataria era seguita dal centro affido, la famiglia naturale dal servizio sociale del comune ove la famiglia si era trasferita, il bambino dall'assistente sociale della zona dove il bambino aveva la residenza. Purtroppo viene creata tanta confusione ed il coordinamento che dovrebbe esserci non c'è quasi mai ...

    I servizi sociali sono suddivisi per distretti anche all'interno di una stessa città. Quello locale è quello specifico, avente riferimento alla circoscrizione in cui opera.

    Le famiglie che vengono seguite ed aiutate adottano spesso il trucco di cambiare residenza per cambiare assistente sociale. Questa cosa funziona poco quando restano nlla stessa città, in quanto il servizio sociale "capo" può derogare e dare l'autorizzazione affinchè l'ass. soc. che ha sempre seguito il caso, continui a farlo, magari in collaborazione con la nuova. Riesce bene, quando invece c'e' un cambio di città o di paese, specie se in altra provincia. L'iter inizia da capo (o quasi).

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      CommentAuthorninanina
    • CommentTime27 Feb 2004 modificato
     

    Ma se tra i servizi che operano per la famiglia naturale e quelli della famiglia affidataria non c’è collaborazione come si fa a tutelare l’interesse del minore, visto che è proprio su tale interesse che si dovrebbero “incontrare” le opinioni di entrambi i servizi?

  2.  

    Interesse del Minore? Quale ass. soc. ha interesse al minore? Interesse per il posto di lavoro, interesse per non far spendere troppi soldi al comune (altrimenti si e' licenziati), Interesse a non prendere botte (dai genitori naturali), Interesse a lavorare meno possibile, tanto la fine del mese arriva lo stesso.

    Ci sono alcune ass. sociali che ho conosciuto che hanno effettivamente interesse per il minore.

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime27 Feb 2004 modificato
     

    Ma se è così vorrei incontrarle anch'io prima o poi nella mia strada, se no ...non ci credo esistano!
    Io non ho mai fatto tutto di un erba un fascio, ma in questo caso su di loro, penso purtroppo di credere sia così

  3.  

    Con Rozzano, Melegnano, Monza ... ne abbiamo viste diverse (specie su Melegnano) e tutte si sono comportate molto bene. Alcune addirittura telefonano per sapere come sta il ragazzo, nonostante non siano piu' le ass. soc. di riferimento. Di altre che fanno bene il loro dovere ne ho sentito parlare ... ma sono comunque sempre mosche bianche

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      CommentAuthorninanina
    • CommentTime29 Feb 2004 modificato
     

    Nessuno controlla l’operato degli assistenti sociali? Il servizio è responsabile del programma di assistenza che presenta, poi ci sono le relazioni semestrali, che poteri ha l’autorità giudiziaria in pendenza dell’esecuzione del provvedimento di affido?

  4.  

    Dovrebbe esserci un controllo, ma all'atto pratico hanno pieni poteri. Io ho fatto due denunce-segnalazioni sia all'ordine degli assistenti sociali, sia al tribunale dei Minori. L'ordine ha fatto quadrato e alla fine ha chiesto che non gli scrivessi piu'. La magistratura non ha replicato. Il comune, che paga gli assistenti sociali talvolta controlla e talvolta non ha interesse a farlo. Un comune lombardo ha tolto, ad esempio, l'incarico alla ASL di gestire l'affidamento perche' si era accorta che lo gestiva male, facendo economie sulla pelle dei bimbi. Altri comuni, invece, intimano alle ass. sociali di non fare affidi perche' sono costosi e non portano voti, minacciandole che in caso contrario il loro contratto, quasi sempre a termine, non sara' rinnovato.

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      CommentAuthorAss.
    • CommentTime10 Mar 2004 modificato
     

    Leggevo e...rabbrividivo. Avevamo una ragazzina (16 enne) che è stata un anno e mezzo da noi. Recupero incredibile. Pur essendo Rom aveva scoperto un interesse scolastico fuori dalla norma (ovvio che certe lacune ci sono). Pur nel reciproco rispetto delle culture aveva maturato una consapevolezza del positivo e negativo in ciascuna e le stava valutando con crescente coscienziosità. Certo... era ancora in cammino. Ma i Rom la volevano nel loro mondo. E il servizio sociale HA CEDUTO! A distanza di un anno lei ha rimesso i 20 Kg persi. Ha maturato assenze che la escludono dalla promozione. E' venuto meno un equilibrio affettivo che prima era sotto stretto controllo. Mi telefona: sono mamy per lei, ma non posso fare niente. Il Comune ha dichiarato di non avere più soldi da investire in cause perse (un Rom). Questo è il senso di impotenza che scopri quando un affido è concluso e tutto va a rotoli... e tu non puoi fare più nulla. Sai solo che niente andrà mai perduto. Ma dentro il petto qualcosa batte troppo velocemente. Tu l'ami, c'è poco da fare.

    Diana

  5.  

    Ciao Diana, sono vicino a te, a voi quando si avverte questo senso di impotenza.
    Ogni caso ha la sua storia, il suo inizio ed il suo epilogo ... ma prima che qualcuno metta la parola Fine ad uno degli affidamenti che abbiamo, deve prima passare sul mio corpo ... devo e voglio dire la mia e se qualcuno non mi ascolta ... vado più in alto ... busso alle porte fin tanto che qualcuno non mi apre ... e mi aprono perchè sanno che l'ultima mia mossa sono i media ... e li temono perchè la cattiva pubblicità o anche solo il sospetto nuoce alla politica.
    Il comune NON PUO' giustificare la fine di un affido per la mancanza di denaro. La legge su questo parla chiaro:
    L'Articolo 80 della legge 4 maggio 1983, n° 184 - comma 3 cita:
    Le regioni determinano le condizioni e modalità di sostegno alle famiglie, persone e comunità di tipo familiare che hanno minori in affidamento affinché tale affidamento si possa fondare sulla disponibilità e l’idoneità all’accoglienza <!-- BBCode Start --><B>indipendentemente dalle condizioni economiche</B><!-- BBCode End -->
    In questi casi ci si DEVE rivolgere al Tribunale e segnalare, relazionare ... farsi sentire per sancire un diritto fondamentale, un diritto del minore ... quello di essere tutelato indipendentemente dalla propria cultura, tradizione, fondi disponibili o quant'altro.
    Anche il comma 4 dell'articolo 5 della legge 28 marzo 2001 numero 149 recita
    Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie competenze e nei limiti delle disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci, intervengono con misure di sostegno e di aiuto economico in favore della famiglia affidataria.
    Non si dice che tale intervento non debba esserci ... ma s eil comune non ha soldi (e lo deve dimostrare e non solo dire), tale retta deve essere pagata dalla Regione o in mancanza di fondi dallo Stato.
    Ed infine il comma 4, articolo 38 della medesima legge, ribadisce quanto espresso nella 184, ovvero:
    Le regioni determinano le condizioni e modalità di sostegno alle famiglie, persone e comunità di tipo familiare che hanno minori in affidamento, affinchè tale affidamento si possa fondare sulla disponibilità e l’idoneità all’accoglienza indipendentemente dalle condizioni economiche.
    Se vuoi noi ci siamo per darti tutto il supporto legale di cui necessitate per risolvere questo caso.

    Più che per mancanza di soldi vedo la fine dell'affido o per motivi razzisti o per la paura di ritorsioni da parte della comunità rom

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      CommentAuthorAss.
    • CommentTime12 Mar 2004 modificato
     

    Io non sono stata certo a "guardare", specie quando la ragazzina mi mandava messaggi di aiuto.Ho affrontato la questione con l'ass. sociale di turno (l'altra era andata in maternità) il quale mi ha dato tutte le ragioni di questo mondo, accompagnate da critiche al "sistema". Certo, condivido pienamente, la questione denaro in questo caso è facilmente una copertura. Di mezzo ci sono questioni politiche e una buona dose di debolezza verso questo clan Rom che ha ripetutamente inviato sottili minacce al Comune. Ora l'ass. sociale, che sembrava vollesse spaccare il mondo, ha chiesto trasferimento, e così finisce la storia. La ragazza si è rassegnata, anche perchè rischia le botte. Ma una cosa mi ha giurato: non sposerà mai un Rom ma, dice, uno dei "vostri". Racconta che tra loro non c'e rispetto e che i tradimenti sono continui. Nell'anno e mezzo che ha vissuto con noi ha capito come dovrebbe essere l'amore coniugale e questo è ciò che vorrà nella sua vita (parole sue). Come ho già detto nella mia precedente... mai niente va perduto.

    P.S. prima che se ne vada citerò all'ass. soc. le informazioni di legge che mi hai gentilmente inviato. Chissà che egli non voglia concludere in bellezza contro il "sistema". Diana

  6.  

    Qualche anno fa abbiamo avuto vicino alla nostra casa di campagna una carovana di Rom. Abbiamo fatto amicizia con loro e con i loro bambini. E' stata una bella espereinza, ma la loro cultura, ai nostri occhi, è quanto meno discutibile. Alcune ragazze vvenivano a sfogarsi con le nostre ragazze e ci hanno raccontato cose per noi fuori dal mondo: ragazzine a 12 anni vendute ai mariti ... 60 milioni e quindi oggetti ... e come oggetti usate, nel senso che l'uomo può fare la bella vita con tutte le donne che vuole, anzi ... più donne ha e meglio è considerato, mentre le donne ... guai ad avere una relazione extraconiugale. Devono inoltre fare figli (una ragazza a 24 anni era già alla sua sesta gravidanza) fin tanto che non nasce il maschio, erede della famiglia, sostegno perhè accattona e poi va a rubare, colui che dovrà prender in casa la madre quando il marito la ripudierà per una donna più givane e maggiormenete capace di fare figli ...

    Quello che voglio dire è che è difficile entrare nel loro mondo, come per loro entrare nel nostro. Mentre leggevo il tuo post, cara Diana, pensavo che avendoti lei detto una cosa del genere ... puoi essere orgogliosissima del lavoro da voi fatto e quel seme che agli occhi dei più potrebbe sembrare essere stato buttato nel fango, ha trovato terreno fertile e, grazie alle vostre cure, sta crescendo nella mente di quella ragazza.

    Siamo sempre pronti, io per primo, a criticare le cos che non vanno ... ma cominciamo a sottolineare quelle che invece sono fatte bene, affinche' siano di esempio a quanti dopo di noi decideranno di intraprendere questa strada ... affinche' non si spaventino perche' oltre alle difficoltà e alle frustrazioni, ci sono anche gioie e soddisfazioni.