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      CommentAuthorninanina
    • CommentTime20 Feb 2004 modificato
     

    Che ne pensate del limite massimo di durata di 24 mesi del provvedimento di affidamento, salvo i casi eccezionali in cui può essere prorogato?

    Tali proroghe possono creare nella prassi (quindi a prescindere da ciò che prevede la legge), un affidamento “senza termine” o almeno sino al diciottesimo anno di età?

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      CommentAuthorlilli
    • CommentTime20 Feb 2004 modificato
     

    Io mi sono fatta la convinzione che i 24 mesi siano stati messi come limite per creare un confine tra affido e adozione, almeno sulla carta.
    Secondo alcuni dotti (!) pareri, pensa un po', alcuni fanno affido perche in realtà vorrebero fare adozione ma non hanno avuto l'idoneità.
    Io penso che non sia così: l'affido è molto più difficle.
    Di fatto comunque i due anni non sono un termine definitivo, e l'affido può essre prolungato secondo le esigenze del minore.
    E visto che i 'disagi temporanei' delle famiglie naturali spesso non vengono nemmeno affrontati, figurati risolti!, ...bhè un affido può anche non finire mai, perchè viene esteso via via..
    Ad ogni modo non penso che esista una 'regola': ogni bimbo ed ogni situazione sono unici.
    E poi dipende tanto, troppo!, da chi gestisce la cosa all'interno dei Servizi.
    Ultimamente mi sta maturando la convinzione che in realtà sian meglio un affido giudiziale che uno consensuale, pensa te!
    Cia' per ora,

  1.  

    Lilli ha toccato tanti punti importanti.

    1) Due anni ... un procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minori di Firenze mi disse che due anni sono previsti per l'affido da parte dei servizi sociali (che comunque devono informare il giudice tutelare). Se rinnovo deve esserci il tribunale dei minori deve essere informato. Ad ogni modo l'escamotage per un prolungamento sine die e' quello di chiudere l'affido dopo due anni e riaprirlo subito il giorno dopo.

    2) Meglio il giudiziale ... alla grande. Il motivo e' ravvisabile nel fatto che se con i servizi va tutto bene, il tribunale generalmente ratifica senza problemi quello che le due parti (servizi e famiglia o servizi e struttura) decidono, ma se ci fossero incomprensioni fra le due parti il tribunale è solitamente un garante che sente le parti, compresi genitori naturalie e affidato), mediando le due posizioni.

    3) Affido più difficile dell'adozione ... è vero, ma è anche vero che chi vi si avvicina spesso non è preparato ed effettivamente ci sono delle persone che si avvicinano ad esso perchè non possono adottare o per i tempi lunghi di attesa. Ma anche cosi' può andare bene lo stesso, nel senso che non importa per quale motivo ci si avvicina all'affido, l'importante è accudire nel migliore dei modi questo bambino. Si ritorna allora alle capacità dei servizi di saper valutare una coppia. Una delle adozioni di S. (il nostro caso difficile ) è andata male perchè il padre adottivo aveva accettato l'idea dell'adozione spinto più dalla moglie che dalla sua voglia di avere un figlio. Aveva però posto una sola condizione, che il bambino che gli avessero dato fosse calmo e tranquillo. Gli è piombato in casa S. che è l'esatto contrario di un bambino calmo e tranquillo. L'adozione, nel suo periodo di affido preadottivo, è andata avanti 10 mesi, poi il padre ha gettato la spugna. A detta dell'assistente sociale che adesso segue S., il pasticcio è nato da un errore di valutazione della coppia da parte della sua collega.

    4) Ogni bambino ha la sua storia e non esistono regole comuni ... niente di più vero e reale. In 17 anni di vita con i ragazzi abbiamo avuto (tra diurno e residenzale) circa 450 minori. Ognuno con la sua storia e con una strada tutta sua per risolvere le problematiche in essere. Anche allorquando ci sia lo stesso problema, le implicazioni son sempre diverse, il modo di affrontarlo del bambino è diverso ... ogni volta è uno studio, un paziente studio che coinvolge tutti e necessita del supporto di uno psicologo che sappia leggere fra le righe ciò che il ragazzo, con un suo determinato comportamento, vuole dirti.