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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime22 Jan 2004 modificato
     

    La nostra bimba anche se è solo da ottobre che frequenta casa nostra ci chiama zio e zia quando c'è qualcuno soprattutto lo fa quando sente i nostri nipotini che ci chiamano così. A me fa piacere la cosa, anche perchè questo dimostra che in qualche modo vuole sentirsi parte della nostra famiglia, sbaglio a pensarla in questo modo o è la realtà? Io lascio a lei...e sorrido rispondendo alle sue chiamate normalmente.

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      CommentAuthorLory
    • CommentTime23 Jan 2004 modificato
     

    Se la bambina ha deciso così significa che la fa sentire di più a suo agio, io non ci vedo niente di male.

    I bambini che abbiamo in affido ci hanno chiamati per nome fin dal primo giorno, probabilmente perchè così siamo stati presentati dai servizi sociali. Nei giorni successivi all' inserimento nella nostra famiglia ci eramo posti il problema di come presentarli ai nostri parenti, ma è stato tutto più facile del previsto perchè ogni volta che incontravamo qualcuno di loro, tipo: mia madre, mio fratello, la sorella di mio marito ecc.... , i bambini , che per tempo erano stati informati dai nostri figli sul grado di parentela che ci univa, appena presentati li salutavamo calorosamente con un disarmante " ciao nonna io sono M." , oppure " ciao zio io sono E." e non hanno esitato a dar loro un bel bacio sulla guancia. I miei parenti sono stati quelli più meravigliati nel constatare che erano appena arrivati e già si sentivano parte della nostra famiglia.

    Ora a distanza di quasi cinque anni continuano a chiamarci Lory e Fabio ma a scuola, e con gli amici quando parlano di noi dicono " mia madre...., mio padre.... , i nostri fratelli.... ecc...", pur non nascondendo di avere una loro famiglia e di essere con noi perchè sono in affido.

    Ciao!




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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime25 Jan 2004 modificato
     

    ciao Lory, grazie per quello che dici. E' proprio così anche per lei sai, sembra proprio che dal momento che ha aperto la porta di casa ns. ne faceva già parte, ti dirò di più sembrerebbe come se ne ha fatto sempre parte e che non la frequenti da poco come casa...ma da sempre!

    Un affettuoso CIAO

  1.  

    Non e' importante come il bambino in affido ci chiama ... lasciarlo fare e lasciare che ci chiami come vuole e' importante. Crescendo metterà al suo posto ogni cosa. In casa abbiamo due bambine albanesi insieme alla loro mamma. Loro chiamano la loro mamma "mamma" e chiamano Roberta "mamma" ... senza confusione. Quando chiamano ... non ci sono fraintendimenti e si gira esattamente chi e' stato chiamato ... non chiedetemi come sia possibile, ma è così

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      CommentAuthoraurora
    • CommentTime26 Jan 2004 modificato
     

    questa cosa mi ha divertito tantissimo!gli educatori della comunità che frequentiamo direbbero che questo è un gravissimo problema di "sdoppiamento di mamme:mi viene un dubbio :ma i bambini hanno problemi per carenza di"mamma" o per esubero?certe volte la psicologia mi fa sorridere perchè crea problemi dove non cen'è.Meno male che ogni tanto i bambini ci danno conferma che conviene seguire il proprio cuore!

  2.  

    Per fortuna questa che vi ho raccontato e' un caso tranquillo. Esubero ... meglio abbondare piuttosto che deficere

    Comunque tutti nostri bambini ci chiamano Mamma e Papu ... ed ognuno di loro (quasi tutti) hanno sia il papa' che la mamma.

    La gelosia dei genitori naturali inizialmente c'e' ... ma poi capiscono e vedono che l'attaccamento dei loro figli, complice (speriamo) i nostri messaggi, resta invariato ... e quindi accettano.

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime27 Jan 2004 modificato
     

    Abbiamo raccontato a chi segue noi e la bimba che lei ci chiama zio e zia, soprattutto in presenza dei nostri nipotini (che hanno 9 anni come la bimba).

    La risposta è stata: non fatevi chiamare zii, perchè non lo siete, e neanche fate il ruolo di zii per lei. In oltre non così si crea solo della confusione a lei e ai vs. nipotini. Spiegate a lei quindi che siete la mamma...affidataria, e ....il papà affidatario, e di farci pure chiamare con i nostri nomi, ma non zio e zia!

    Qui aggiungo la solita frase: tante teste, tante idee!

    Ma il punto è, come faccio a dirglielo..sembra felice di chiamarci così. Prima o poi, tanto non smetterà da sola di chiamarci così o no!?

  3.  

    Di' a coloro che fanno i burocrati ... di continuare a fare i burocrati che all'amore, piccola essenza, ma importante essenza della vita, ci pensate voi. Non siete una scatola ove rinchiudere un bambino in attesa degli eventi, siete persone e come tali date e ricevete sentimenti ... come si puo' chiedere di prescindere da questi? Cosa vogliono degli automi!!!? E poi ... sono anche acattivi burocrati ... perche' un giudice mi rimprovero' perche' mi autodefinii papa' affidatario ... secondo la burocrazia piu' spinta, non siamo nemmeno papa' affidatari, ma semplicemente "affidatari".

    Il piu' piccolo dei nostri bambini, datoci dalla madre all'eta' di 7 mesi, ha iniziato a parlare e non vedendo quasi mai i suoi veri genitori, ha iniziato a chiamarci papa' e mamma ... Quando ha compiuto tre anni abbiamo chiesto l'affidamento. La psicologa e' venuta ad "interrogarci" e la prima cosa che ci ha chiesto e' stata "come vi chiama?" e noi ingenuamente e felicemnete, con un sorriso a 34 denti, abbiamo risposto "papa' e mamma" ... la psicologa si e' alzata e nel voltarsi con la superiorita' di un duce ha detto "non siete adatti all'affido". Beh, l'affido lo abbiamo ottenuto lo stesso. Il bambino e' restato con noi fino al suo sesto anno di eta' ...

    Non vado oltre perche' sarebbe troppo lungo e difficile spiegare mille emozioni e mille pensieri, ma chi ha conosciuto il piccolo sa di cosa parlo.

    Fatevi chiamare da ogni bambino come questi ritiene piu' opportuno e fregatevene altamente di cosa dice il linguaggio distorto della burocrazia. Burocrazia che sa essere molto tagliente ed estremamente precisa in mille piccoli futili casi, e non sa capire, valutare, gestire situazioni difficili.

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      CommentAuthorLory
    • CommentTime28 Jan 2004 modificato
     

    ..... chi ci capisce è bravo!

    Al mio penultimo incontro di autoaiuto tra famiglie affidatarie in presenza di uno psicologo abbiamo affrontato proprio questo argomento e dopo vari interventi dove ognuno ha espresso la sua, il psico, ha detto che probabilmente il termine migliore che dovrebbe usare il bambino per chiamarci è : zio e zia. In pratica ha sostenuto che quando ancora non c' era l' istituto dell' affido, di solito erano i parenti a prendersi cura del minore maltrattato o abbandonato, quindi non essendo, noi affidatari, ne padri e ne madri per il bambino ricopriamo un ruolo molto simile allo " zio/zia".

    Comunque ha sicuramente sconsigliato di farsi chiamare mamma o papà per non correre il rischio di creare confusioni nel bambino.

    A questo punto chi più ne ha più ne metta....... ma insomma non vi sembra che la confusione sia più nell' adulto?????

    Anch'io resto dell' idea che nessuno meglio del bambino sa come è meglio chiamare chi si prende cura di lui.

    Ciao a tutti

  4.  

    Esatto Lory, la confusione è tutta nell'adulto. Come su ogni questione, 100 persone hanno 100 pareri diversi. La teoria lasciamola discutere a loro, che si mettano d'accordo ... noi viviamo la nostra pratica con i nostri bambini e non diamo loro delle impostazioni sul come comportarsi nei nostri confronti ... che siano loro a decidere come chiamarci e al di là del nome sappiano quanto amore ci mettiamo.

    Lo psicologo dice che siamo più simili agli zii? Non mi sembra proprio! L'accudiento che si ha nei loro confronti mi sembra inconfutabile che sia più simile a quello di un papà e di una mamma.

    Considera anche che vengono a mancare loro le figure genitoriali ... sono quelle a dover essere sostituite ... non vengono tolti dalla famiglia di zio e zia, ma dalla famiglia (marcia) di papà e mammà!

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      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime29 Jan 2004 modificato
     

    M. ci chiama per nome, i miei genitori li chiama nonni e i genitori di mio marito per nome.

    Lui ha deciso così , nulla è stato imposto.

    Alla fine come ti chiama non conta , conta solo il rapporto che si istaura.

    Lasciamoli liberi di esprimersi come vogliono , basta che sappiano di poter contare su di noi.

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      CommentAuthorFiordaliso
    • CommentTime29 Jan 2004 modificato
     

    Del tutto d'accordo con Riccardo. Sono i bambini a sentire e sapere come fare. Anche noi ci siamo fatti mille problemi. Poche settimane dopo l'inserimento nella nostra famiglia P. ha cominciato a chiamarci mamma e papà (i genitori naturali li ha sempre chiamati con il nome di battesimo e questo a loro piaceva molto...). Nel momento in cui ha cominciato a chiamare mammma e papà noi, apriti cielo! I genitori si sono arrabbiati, hanno riferito tutto all'A.S., nel corso di una riunione questa ha rimproverato P. davanti a tutti noi (ma come mai chiami papà e mammà i genitori affidatari, devi chiamare papà e mamma i tuoi genitori naturali, quelli veri .... testuali parole dell'A.S.!!!!!!! con P. che davanti a noi ed ai genitori non sapeva più cosa fare, dove nascondersi). Fortunatamente in seguito abbiamo ottenuto la sostituzione dell'A.S. unicamente preoccupata, così a noi è sembrato, di tutelare i genitori naturali, con il perenne sospetto che noi volessimo "appropriarci" del bimbo. Con P. abbiamo tamponato la situazione al momento, per alcune settimane ci ha chiamato con il nome di battesimo come gli era stato "imposto" dall'A.S. e dai genitori naturali e poi di sua iniziativa è ritornato a chiamarci mamma e papà, allora gli abbiamo spiegato che ha due mamme e due papà, la mamma che lo ha fatto nascere e quella che lo aiuta a crescere, idem per il papà. Spiegazione che a lui è servita soprattutto nel momento in cui ha cominciato a frequentare la scuola materna, nei confronti degli altri bambini. Poi in presenza dei genitori ha di sua iniziativa cominciato a chiamare noi e loro indifferentemente mamma e papà aggiungendo il rispettivo nome di battesimo. Ora invece chiama "mamma" le due mamme anche quando capita d'incontrarci, e come per Riccardo e Roberta, capiamo al volo chi sta chiamando.

    P. non si è mai fatto problemi, questi sono solo nostri!


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      CommentAuthorlilli
    • CommentTime29 Jan 2004 modificato
     

    Concordo con Francy: ad esempio, la nostra bimba era fortemente condizionata dalla madre, per cui ci tenne subito a specificare 'tu non sei la mamma', al che le dissi che era proprio vero, per cui lei poteva chiamarmi per nome, o 'mamma stefania' come fanno alcuni amichetti delle bimbe con cui il rapporto è più stretto e prolungato, oppure poteva inventarsi un appellattivo giocoso che le piacesse. Ha scelto lei, dopo le prime riluttanze ed incertezze, chiamandoci coi nostri nomi, e definendo (una sola volta, visto anche come si è evoluta la cosa) le bimbe 'le mie quasi sorelline'.
    Con i 'nonni' è più semplice: non mettono in discussione nessuno dei legami di partenza, secondo me, e quindi si sentono liberi di chiamarli 'nonni', come facciamo anche noi con gli anziani del paese, no?
    Ciao a tutti,

  5.  

    Nelle righe di Fiordaliso leggo "unicamente preoccupata di tutelare i genitori naturali" ... triste realtà! Capita troppo spesso che le Assistenti Sociali tutelino i genitori (che hanno la possibilità di fare confusione ed utilizzare avvocati) piuttosto che i bambini.

    Ma nonostante questo, per fortuna, ci sono ass. sociali in gamba. Ieri ne ho conosciute addirittura due ... a prima vista sembrano ottime. Basterebbe il fatto che stanno seguendo un caso ciascuno (e si sono fatti 8 ore di macchina solo per venirceli ad esporre di persone perchè non gli piaceva farlo per scritto) che non è più di loro competenza.

    Le critiche sono giuste, sono il primo a farle, ma teniamo accesa la fiamma della speranza e come sottolineiamo le cose negative perpetrate dai servizi, sottolineaiamo anche le buone.

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      CommentAuthorsissina
    • CommentTime29 Jan 2004 modificato
     

    Io non ho bimbi (naturali, in adozione o in affido) e vivo per lo più nel "mondo dei grandi", quindi non ho molta esperienza diretta, però una cosa più di tutte mi ha colpito: che la bimba chiami alissa e suo marito zia e zio soprattutto in presenza di altri bambini che hanno effettivamente questa relazione parentelare e che hanno la stessa età. A me sembra un tentativo per sentirsi e farsi percepire uguale (con tutto ciò che questa parola può significare in questo contesto) ad altri, quegli altri che per età le sono più simili; secondo me è un modo per entrare, seppure per vie traverse, nella vostra famiglia e per farvi capire che vi riconosce, in un certo qual senso come parte del suo nucleo familiare, forse non ancora vicinissimi, ma comunque molto vicini, come probabilmente dimostrate di essere vicini ai vostri nipoti.



    La burocrazia e la psicologia che viene usata solo per incasellare, imprigionare e non per aiutare a capire, sinceramente le lascerei dove sono. Basta che la bimba stai bene nel chiamarvi così.



    Ciao a tutti

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      CommentAuthorjolly64
    • CommentTime29 Jan 2004 modificato
     

    Io continuo a pensare di essere stata molto fortunata con gli assistenti sociali che seguono L.

    L'immagine più struggente che ho di lui nel giono che lo abbiamo conosciuto è mio marito seduto su una seggiolina da asilo con L. seduto a cavalcioni che con le manine gli batteva sulle guance per attirare la sua attenzione e dicendogli "mamma, mamma...." E già quel giorno A:S: gli ha subito risposto che quello era un papà. L: stava in una struttura gestita da suore da circa sette mesi (non aveva ancora tre anni quando lo abbiamo conosciuto), queste suore facevano anche da asilo per il paese vicino e così L: e gli altri piccoli tutti i giorni assistevano allo strazio di vedere mamme che venivano a prendere gli altri bambini continuando giorno dopo giorno a lasciarli li.

    L. mi chiama mamma dal primo giorno (ne aveva troppa voglia) e l'A.S. per non crearli confusione a fatto diventare la mamma biologlica mamma+nome e con questo mi sembra che per ora il problema non si ponga.

    Ma ora vedremo cosa succederà, visto che all'ultimo incontro la signora ha pensato bene di dirgli che noi non siamo il suo papà e la sua mamma, lui la sera stessa a cena ce lo ha riferito dicendoci che lui gli ha risposto di si che siamo il suo papà e la sua mamma e anzi pare gli abbia chiesto se non cel 'ha un bimbo suo. L. è di origine nigeriana eppure sino ad ora non sembra ancora voler accettare che questa donna del suo stesso colore è la mamma che lo ha tenuto nella pancia, lui quando ne parla mi dice sempre "quando ero nella tua pancia..." , io so che dobbiamo incominciare a chiarirgli il tutto ma lui non pone domamde, ha delle certezze sue sulle quali basa la sua vita, e temo che a neppure 5 anni minargli queste sicurezze non sia del tutto positivo. Comunque lunedi prossimo vengono in visita domiciliare l'A:S: e lo psicologo che a quanto ho capito vogliono parlargli proprio di questo. Speriamo bene....

    Grazie di esserci.

  6.  

    Vi son nel cuore. In bocca al lupo per questo incontro. Credo comunque sia giusto dargli chiarezza perche' non perda il rapporto con la madre e perche' la consideri tale.

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime3 Feb 2004 modificato
     

    Risposta a Sissina: La penso proprio come te.
    Infatti la bimba vuole far parte della nostra famiglia, e vuole trasmetterlo anche agli altri lo dimostra in tanti modi.
    In questo fine settimana, ci ha chiamati in diversi modi, zii, per nome, mamma Alissa. Io non ho detto nulla a lei, tanto deciderà lei come chiamarci una volta che l'affido avrà un inizio, sai adesso vedendoci solo nei fine sett. anche lei un pò di confusione ne ha...ma a giugno quando si trasferirà da noi ci chiami come vuole, andrà sempre bene. Io non deciderò per lei tanto me le chiederò di chiamarmi....è giusto che lo faccia lei, e quello che si sente.
    CIAO A TUTTI