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      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime22 Dec 2003 modificato
     

    una madre come può essere recuperata se vive sempre insieme a tutti i parenti , sorelle , nipoti e cognati e nessuno tenta di recuperare questi?
    A che può servire un incontro mensile con psico e ass.soc. se tutti gli altri giorni li passa in un gruppo che vive con regole completamente diverse?
    Io credo che non serva nulla , perchè gli ass.soc. non capiscono che alcuni casi sono perduti e hanno bisogno di regole molto diverse?
    Il bambino con noi ora è ingestibile perchè ci ritiene troppo rigidi e non vede l'ora di tornare a casa , vorrebbe sempre telefonare , vorrebbe sempre rientrare , perchè " a casa non comando io , ma sua madre e perciò lui può fare quello che vuole" .
    L'aria è irrespirabile , non usa coltelli ora , ma la tensione è sempre alta , solo con la forza riesci ad ottenere qualcosa da lui , altrimenti fa quello che vuole.
    Picchia persino gli animali , con il risultato che il mio cane (misto labrador ) ormai quando lo vede si nasconde sotto il tavolo , il più lontano possibile da lui.
    Il pastore tedesco invece cerca semplicemente di non staccarsi dai nostri piedi , in modo che possiamo difenderlo.
    Per fortuna non lo mordono , ma per quanto tempo porteranno ancora pazienza?
    Sono più di 4 mesi che la situazione è così , non si vede uno spiraglio di luce.
    Ho detto alla psico che questa settimana in cui il bimbo sarà a casa dalla mamma , ci prenderemo un pò di tempo per pensare e prendere una decisione.Ci ha fissato perciò un incontro per il 9 gennaio , per ascoltarci.
    Ho chiamato anche la neuropsichiatra , ma ha detto che finchè il bimbo non ha 12 anni non si può fare nulla .
    In pratica altri 4 anni così!!
    Anche a scuola le cose non vanno , il programma prosegue e lui si accorge di non capire , con il risultato che la sua rabbia sale alle stelle e le botte verso i compagni aumentano , solo da sabato che è finita la scuola è calmo .
    Speravo di dare notizie più belle per il natale , ma non è così.
    Francy


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      CommentAuthorbaronessa
    • CommentTime27 Dec 2003 modificato
     

    Cara Francy



    Congratulazioni per la forza e la pazienza necessaria in questi casi. Non so se qualcuno l' ha mai avvertita che la violenza sugli animali e' un atteggiamento sintomatico in casi in cui bambini in affido che hanno subito violenze (fisiche o emotive). Anche la rabbia naturalmente lo e' cosi come l'atteggiamento in classe. Ora, anche se il bambino si lamenta perche' vorrebbe vivere in un ambiente piu' permissivo, l'ambiente con struttura piu' rigida e disciplinata sembra poi funzionare molto meglio ed e' quello piu' consigliato. Alcuni casi sono molto difficili da recuperare ( purtroppo), e le risorse della famiglia affidataria non sono sufficenti in casi molto difficili. Le case di gruppo funzionano meglio. per le strutture a disposizione. In ogni caso e' importante pensare che la tutela di nostri figli naturali, della salute fisica e mentale dei componenti della nostra stessa famiglia - incluso noi stesse-deve essere garantita prima di ogni cosa.

    Grazie per l'attenzione e ci tenga informati


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      CommentAuthorFiordaliso
    • CommentTime2 Jan 2004 modificato
     

    Francy leggo il tuo messaggio e ti sono vicina. Non posso non ricordare quando anche noi ci siamo trovati in una situazione simile (il bimbo a noi affidato ha veramente puntato un coltello contro mio marito a seguito di un nostro rimprovero …). Nel corso di questi sei anni e mezzo di affidamento ci siamo trovati più volte a pensare di “alzare bandiera bianca”, esausti, sfiniti, soli. Ogni volta abbiamo avuto la fortuna di aver trovato accanto a noi persone sensibili ed attente (A.S. e psicologa tra le poche preparate in materia… tra parentesi ora non ci sono più, sono state sostituite, come spesso accade nella P.A. i bravi vengono “allontanati”…. ).

    Da parte nostra, abbiamo imparato a prendere carta e penna ed a mettere per iscritto i fatti accaduti, i timori, le nostre perplessità riguardo alle condizioni dell’affidamento e, ad un certo punto, le nostre “richieste” .Abbiamo indirizzato tutto al giudice, chiedendo di essere ricevuti per un’udienza. Anche in questo caso l’ultimo dei tre giudici che in questi anni si sono susseguiti si è dimostrato attento, così come dev’essere, ai bisogni del bambino a noi affidato (non è sempre scontato….) e pur con alcune mediazioni ha regolato l’affidamento in modo da garantire una maggiore stabilità di rapporto tra noi e P. (nel nostro caso sembra non vi siano le condizioni per un rientro in famiglia nonostante gli innumerevoli tentativi di “recuperare” i genitori naturali). Abbiamo anche cambiato tipo di psicoterapia e ci siamo rivolti ( a nostre spese, l’A.S.L. non ne vuole sapere di contribuire …) ad una psicologa che da un lato ha puntato a rafforzare i legami familiari e dall’altro, adottando un metodo di tipo contenitivo, ci ha aiutati ad affrontare ed “accogliere” senza paura, contenendole, le esplosioni di rabbia di P.

    Le cose vanno meglio ora, ma sono stati anni difficili e nel tempo sono emersi problemi nuovi. Abbiamo anche imparato a riconoscere i nostri limiti e ad affrontare la fatica della relazione con P. con più serenità. Non è facile.

    Troppe sono le variabili esterne (A.S., psicologa asl, giudice, genitori naturali, insegnanti, …) che possono con le loro azioni contribuire a rafforzare o distruggere un rapporto di per sé fragile. Tante sono le energie richieste ed ancora spesso mi chiedo fino a quando ne avrò. Ne vale la pena? Per P. sicuramente sì. Forse non siamo la migliore famiglia affidataria ma nel suo caso l’unica disponibile (l’alternativa per lui è l’inserimento in una comunità terapeutica). E’ cresciuto, migliorato, ogni tanto cogliamo piccoli frutti del faticoso nostro seminare, è più sereno, le esplosioni di rabbia sono meno frequenti, siamo sempre più i suoi riferimenti stabili. Le difficoltà non mancano ma alcuni punti fermi ora sono stati fissati. Per noi? Ha rivoluzionato la nostra vita (nel senso letterale del termine!), il rapporto di coppia. Le difficoltà mi hanno sicuramente rafforzata e resa più combattiva. Ho anche scoperto e sperimentato alcuni miei limiti. So che quanto sto facendo è, in questo momento, la cosa giusta, non vedo alternative degne di essere prese in considerazione. Ma sono stanca e, in questo momento, infelice.

    Ti sono vicina.


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      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime5 Jan 2004 modificato
     

    Quello che mi spaventa maggiormente è il dopo , ora il bimbo ha solo 8 anni e lo riesci ancora a tenere con la forza.

    Ma cresce a vista d'occhio , sia in altezza che in larghezza in quanto quando rientra i fine settimana a casa passa tutto il tempo a mangiare , senza limite.

    Quando rientra passa 3 giorni o quattro con male alla pancia e altro.

    Fino a quando si riuscirà a contenere?Fino a quando la sua forza sarà inferiore alla mia ?

    Il nostro affido doveva essere fino alla 5 elementare almeno , ancora 2 anni e mezzo , ma non so se è il caso.

    Intanto cerchiamo di proseguire fino a giugno, un passo dopo l'altro, un giono dopo l'altro, ma siamo stanchi , stanchi soprattutto di lottare contro tutti e tutto per non arrivare mai da nessuna parte.

    Francy


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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime5 Jan 2004 modificato
     

    Aiuto...io sono agli inizi di un affido, o meglio sto solo facendo l'inserimento anche se la bimba la conosciamo già da un pezzo, eravamo volontari nella comunità dove lei vive. Ma ti assicuro quando ti ascolto ho un pò paura, che incoraggiamento devo darti, non sono in grado.

    Tieni duro, posso dirti solo questo e spero che tu riesca. Un abbraccio

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      CommentAuthoralissa
    • CommentTime5 Jan 2004 modificato
     

    Aiuto...io sono agli inizi di un affido, o meglio sto solo facendo l'inserimento anche se la bimba la conosciamo già da un pezzo, eravamo volontari nella comunità dove lei vive. Ma ti assicuro quando ti ascolto ho un pò paura, che incoraggiamento devo darti, non sono in grado.

    Tieni duro, posso dirti solo questo e spero che tu riesca. Un abbraccio

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      CommentAuthorbaronessa
    • CommentTime7 Jan 2004 modificato
     

    Cara Francy



    Non c'e' regola fissa in queste situazioni, si procede giorno per giorno, combattendo, sperando che le situazioni si stabilizzino, ma il piu' delle volte questo non succede.

    Non dobbiamo sentirci in colpa se la battaglia non e' vinta, se le risorse necessarie sono troppe per salvare il salvabile. Noi sappiamo che ce l'abbiamo messa tutta. Anche un mese, un giorno ,in famiglia e' sempre meglio di niente per questi ragazzi.

    Baronessa






  1.  

    Cara Francy,

    ti capisco. L'errore e' a monte ... nei servizi che non vi hanno avvertito e preparato adegutamente. Non si da un caso cosi' difficile ad una coppia che non ha mai fatto affidamento.

    Anche noi siamo messi male con l'ultimo bambino arrivato ... ho ancora il livido sulla schiena per essere stato sbattuto contro un armadio.

    La cosa che mi preoccupa e' quella che questo ragazzo, se lo mandiamo via noi, subira' per l'ennesima volta un abbandono, peggiorando sicuramente ... e quale fine fara'? Una fattispecie di ospedale psichiatrico. Ti garantisco che ce la metteremo tutta per andare avanti, come sono certo avete fatto voi, ma se dovesse andare male ... non sara' tutta colpa nostra.

    Purtroppo, mi ripeto, non e' quetione di colpe, ma della fine che fara' quel ragazzo.

    Sai dove siamo.

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      CommentAuthorlilli
    • CommentTime8 Jan 2004 modificato
     

    Bentrovati, ...e Buon Anno, in specialmodo a tutti quelli che si sentono scoraggiati, dolenti e stanchi.

    Concordo con Riccardo: non bisogna guardare tanto alle colpe quanto piuttosto a quello che possiamo concretamente fare. Tutti gli interventi in risposta a Francy secondo me evidanziano, ciascuno, uno degli aspetti cruciali dell'affido: dispnibilità, limiti, opportunità... ed il quandro è già completato.

    Di mio vorrei aggiungere che, qualsiasi sia la decisione che Franci e Alessandro prederanno in merito a M., ciò che fanno, hanno fatto e faranno non sarà MAI un errore, nè per loro nè per il bimbo, perchè in sostanza gli hanno comunque dato due cose fondamentali: Amore e Possibilità (in termini di una diversa visione del mondo, delle relazioni interpersonali, degli schemi comportamentali, ....).

    Un abbraccione, tieni duro carisima, lilli

  2.  

    La cosa bellissima in questo momento e' continuare a leggere di Francy e del suo affido. Significa che nonostante le paure, le incertezze, il non supporto ... l'affido continua. Facciamo tutti il tifo per te Francy e con te saremo anche se dovessi riunciare all'affido perche' sappiamo che hai lottato con i denti e se rinuncerai sara' certo una decisione presa con dolore, ma anche con coscienza.