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      CommentAuthorLuca
    • CommentTime25 Nov 2003 modificato
     

    Salve a tutti,
    su richiesta di una casa famiglia - e con il consenso dell'assistente sociale responsabile - ospitiamo da Luglio un bambino di 11 anni ai cui genitori è stata tolta la potestà genitoriale. Ovviamente desidereremmo trasformare questa esperienza in un vero e proprio affido familiare e magari in futuro in un'adozione; ma i mesi passano e non succede niente e nonostante le rassicurazioni dell'assistente sociale cominciamo a essere un pò preoccupati. Cosa ne pensate ?

    Grazie e ciao,
    Luca & C.

  1.  

    Troppi pochi elementi per darti un consiglio.

    Posso rimanere nel generco, ma tieni ben presente che ogni situazione ha diversi aspetti che sono preponderanti per farsi un'opinione quanto meno vicina alla realta': il tipo di famiglia del bambino, le sue necessita', la sua età, il suo vissuto, il suo rapporto con la famiglia di origine.

    Adozione e' una parola grossa e si deve ricorrere a questa se non ci sono altre strade da percorrere ... vuol dire far chiudere al bambino con il suo passato. Se anche esiste un solo piccolo ma significativo rapporto affettivo si deve andare avanti con l'affidamento.

    Forse l'ass. sociale sta prendendo tempo per vagliare bene ogni ipotesi ... me lo auguro.

    Oppure sta cercando una famiglia adottiva che gli dia piu' garanzie ... magari senza voler nulla togliere a voi, ma essendovi nell'adozione la peculiarita' di non far avere rapporti con la fam. di origine ... essendovi stato un affido tali rapporti ci sno gia' e sarebbe quasi impossibile troncarli di netto, anche probabilmente per la collocazione geografica.

    Se pensi che l'ass. soc. stia facendo qualche cosa di sbagliato puoi rivolgerti al giudice e chiedere un incontro, spiegandogli le tue ragioni. Non hai altre armi. Altrimenti aspetta che l'ass. soc. faccia il suo lavoro (nela speranza che lo faccia bene)

    •  
      CommentAuthorLuca
    • CommentTime26 Nov 2003 modificato
     

    Ciao Riccardo,

    grazie mille per la risposta. Ti dò qualche elemento in più; io non ne ho moltissimi, in verità.

    - il ragazzo ha vissuto in istituto da piccolo, poi è stato dato in adozione alla madre ed al marito (non padre biologico), poi l'adozione è stata revocata.

    - in questo momento il ragazzo vive a casa nostra, ma non è in affido; in teoria dovrebbe vivere nella casa famiglia, che però ha caldeggiato l'inserimento nella nostra famiglia.

    - gli incontri con la madre e con i fratelli (che noi non conosciamo) avvengono presso la casa famiglia alla presenza di operatori. Noi non conosciamo la madre, nè la madre sa ufficialmente della nostra esistenza (anche se il ragazzo le ha detto di noi).

    - l'assistente sociale ci ha detto, dopo essere stata da noi sollecitata più volte, di aver scritto una relazione al tribunale e che potrebbero essere necessari molti mesi per avere una risposta.

    - assistente sociale e casa famiglia giudicano impossibile un ritorno in famiglia del ragazzo, ma al tempo stesso dicono che lo stato di adottabilità non può essere dichiarato.



    Io non ci capisco nulla, ho letto la legge 23/3/2001, ho paura che la situazione "informale" attuale possa pregiudicare non solo l'adozione, ma anche l'affido; temo che tutto ciò possa ritorcersi negativamente nei confronti del ragazzo.



    Ti ringrazio in anticipo per ogni consiglio vorrai / vorrete darci.

    Luca


    •  
      CommentAuthorLory
    • CommentTime27 Nov 2003 modificato
     

    Ciao Luca, capisco i tuoi buoni proposito nei riguardi del bambino ma io non avrei mai accettato

    di portarlo in casa se non dopo aver formalizzato ben bene l' affido.

    Credo che sia opportuno se non indispensabile conoscere il progetto che si deve portare avanti, la durata, le modalità, i contatti con la fam. d' origine ecc....

    E poi se dovesse ( speriamo mai ) avere un incidente e il bambino si fa male, di chi sarebbe la responsabilità? Se dovesse scappare o combinare guai, chi è responsabile di eventuali danni?

    Credimi è già complicato quando tutto è messo per iscritto figuriamoci così....!

    Ti consiglierei di rivolgerti al più presto ai Servizi che seguono il bambino per regolarizzare la sua permanenza in casa vostra e di assicurarti che tutto venga stabilito in maniera trasparente fin dall' inizio .

    Ciao e in bocca al lupo!


  2.  

    Ciao Lory, ho già visto di tali situazioni. Formalmente dovrebbero essere a posto. Il giro dovrebbe essere questo: l'affido è alla casa famiglia che percepisce la retta. La casa famiglia lo ha inserito (con beneplacito dell'ass. soc.) nella famiglia di Luca. Se così fosse Luca non avrebbe problemi perchè figura come dipendente (o volontario, a seconda se la casa famiglia gli passa qualcosa in denaro) della casa famiglia stessa. A Brescia era uso comune per una casa famiglia fare cosi' ... prendeva bambini in affido e poi li smistava fra le varie famiglie. Il guadagno della cooperativa che la gestiva era dato dalla differenza tra la retta e la cifra che dava alle famiglie. Hanno avuto grossi problemi con la finanza che hanno visto questo come lavoro in nero.



    Ciao Luca, credo comunque che sia meglio che tu ti faccia dare qualcosa di scritto dall'ass. sociale. Se questa rifiuta, per tua sicurezza, dovresti fare una raccomandata (con ric di ritorno) al Tribunale dei Minori e spiegare la situazione, almeno cosi' avresti le spalle coperte. Fin tanto che tutto va bene, nessuno dice nulla, ma poi? Se succede qualcosa rischi anche il penale perchè ognuno (casa famiglia e ass. soc. tenderà a far ricadere la colpa verso gli altri).

    Il fatto che gli incontri avvengano in casa famiglia significa che i genitori sanno che il bambino è in affido lì. Se volessero potrebbero procurarvi dei grossi guai. Mi dici che il bambino ha detto loro di voi, ma bisogna vedere in che termini e come loro l'hanno intesa. Se hanno un avvocato, sarebbe un ottimo appiglio per far cessare l'affido o per fargli cambiare struttura.

    Relazione da parte dell'ass. soc. al Tribunale ... non vi fidate. Per far star zitto l'utente le ass. soc. sono in grado di dire più bugie di quante non ne possiamo mai inventare noi due messi insieme. fai anche tu una tua relazione al tribunale. Chiedi all'ass. soc. copia della relazione. Sono pronto a scommettere che troverà mille scuse per non dartela. Chiedigli almeno la data ed il numero di protocollo, per poterla citare nella lettera che dovcresti scrivere al tribunale.

    Non rientro in casa (affidamento sine die) e non adottabilità possono essere compatibili. Qualora il legame del bambino anche con un solo familiare e' considerato importante per la sua crescita, si tende a non sopprimerlo, anche se questi puo' non essere in grado di accudirlo.

    Dammi retta ... scrivi subito al tribunale.