Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime25 Jun 2003 modificato
     

    Siamo stati contattati per un abbinamento.

    Abbiamo l'incontro il 7 con ass.soc e psicologa .

    Speriamo di poter aiutare il bambino.

    Speriamo che non sia un caso che ci costringa a rifiutare.

    Un pò di paura iniziamo ad averla , per essere onesti.

    Vi farò sapere le novità.

    •  
      CommentAuthorAnnina
    • CommentTime25 Jun 2003 modificato
     

    Allora avete deciso per questo affido?


    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime7 Jul 2003 modificato
     

    Abbiamo accettato il nostro primo caso!

    Trattasi di bimbo di 8 anni , con mamma consenziente all'affido, che continuerà a vederlo i fine settimana.

    Padre praticamente inesistente , in quanto sempre in carcere per droga.

    IL bimbo fatica a rispettare le regole , con frequenti scatti di ira, anche se capace di dare e ricevere affetto.

    Ci hanno detto che necessita soprattutto di una figura maschile , come punto di riferimento.

    Avendo il padre grossi problemi , il bimbo cambierà anche scuola , per non essere rintracciato.

    Come primo affido non mi pare molto semplice , comunque ci siamo buttati , soprattutto perchè è possibile l'avvicinamento graduale del bambino , infatti il prossimo incontro avverrà con la mamma e il bambino.

    Speriamo il bene.

    Sono disponibile ad ogni consiglio !


    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime8 Jul 2003 modificato
     

    Cioa Francy. Bravissimi.



    Purtroppo i casi di affidamento sembrano assomigliarsi tutti, padre assente, droga etc.

    Come nel mio caso il padre è quasi inesistente con problemi di droga (forse superati), e i maggiori problemi che ho avuto con le bambine è stata proprio la figura paterna. Pensa che per i primi 4 mesi non mi hanno dato ne un bacio ne un abraccio, non avevano regole, vi erano dei giorni di eccessiva eccitazione ed euforia, e giorni di pianti e scatti d'ira.



    Abiamo potuto superare questo muro con i consigli degli amici, con le esperienze che ho trovato su SOS-Affido, con Riccardo.

    Una delle cose più importanti secondo me, e quella di non dare mai niente per scontato. Anche noi dopo tre anni di affido a tempo pieno, alcuni giorni sembra di essere tornati indietro ai primi giorni, ma per fortuna succede raramente.



    L'affidamento non è mai semplice, perchè vi sono molti fattori che concorrono; all'inizio avevamo grossi problemi con l'assitente sociale, con la psicologa, con la scuola, ma con i consigli di Riccardo, ( non mollare mai e litiga con tutti per il bene delle bambine) ho cambiato psicologa, mi sono inserito nel consiglio di classe con forza, per fotuna è cambiata l'assistente sociale e le cose sono migliorate giorno per giorno.

    Un'altra cosa che vorrei cambiare è il metodo con cui questi bambini vengono gestiti a scuola. Nel mio caso, le bambine erano inserite in una classe con altri bambini con gli stessi problemi, e di conseguenza si sentivano "diverse" è come se fossero state separate e messe in un recinto tra loro. Questo mi fa imbestialire molto, perche penso che un inserimento di questi bambini in classi con bambini che non abbiano questi problemi sia più positivo.



    Non scoraggiatevi, la forza verra proprio dal bambino che avete in affido, non mollate mai.



    Bacioni



    Manuel






    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime8 Jul 2003 modificato
     

    Quello che più mi rattrista è il fatto che abbiano aspettato tanto tempo a decidere per l'affido.

    Oltre a lui ci sono anche i fratelli di 13 e 11 anni , che devono tutti restare divisi.

    Da quello che ho capito si è lavorato sull'affido solo nell'ultimo anno , essendo caambiata l'ass.soc.

    Però la madre è sempre stata seguita sia prima che dopo le nascite dei figli , anche lei è stata in affido.

    Nessuno ha capito ancora che prima si interviene e meglio è?

    Perchè attendere ?


    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime8 Jul 2003 modificato
     

    Manuel , grazie per l'incoraggiamento!

    Per te qual'è stato il problema più grosso al momento dell'inserimento delle bambine?


    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime9 Jul 2003 modificato
     

    Ciao Francy



    Il problema più grande è stato sicuramente l'impotenza. Sapevamo poco sulla loro storia "reale", la madre lavorava, le lasciava sole in casa tutto il giorno e granparte della notte, a scuola andavano verso le 9\10 del mattino e quando la più grande (allora aveva circa 9 anni) si alzava, raccoglieva gli altri (totale 4 bambini ) e andavano a scuola; la scuola conoscendo la loro situazione, gli faceva trovare la colazione pronta.



    Erano da tre mesi inondate di pidocchi, non avevano regole, facevano fatica a masticare la pasta perche erano abituate a mangiare latte e merendine, quando si cambiavano o lavavano lasciavano tutto in giro per casa, non sapevano cosa vuol dire lavarsi i denti o farsi il bidett la sera, e tanti pianti per la lontananza dalla madre. insomma è stata dura. Ripensandoci adesso, lo rifaremmo altre mille volte, grazie all'esperienza fatta. Un'altra cosa che ci è pesato molto, è pesa ttu'ora, è l'atteggiamento della madre che se la vedi mi sembra un lady, tutta fighetta, vestita alla moda, insomma voi le tenete, ed io faccio la bella vita; tante promesse mai mantenute, regola date dal'assistente sociale e dal TdM mai mantenute, insomma tutto mi è dovuto.



    Nell'ultimo confronto con le bambine, l'assistente sociale e la psicologa, dove stavamo per mollare, la più grande (oggi 13 anni), ha ben chiarito che vuole restare con noi; è stata una gioia indescrivibile, non perchè non vogliamo che ritorni con la famiglia naturale, ma perchè nell'incontro ha fatto un'analisi e ha usato delle parole talmente insospettabili che siamo rimasti tutti a bocca aperta, credo che questo sia un premio al nostro lavoro.

    Purtroppo l'affido in Italia è un buco senza fondo, la finalità è quella che i bambini tornino, dopo un ragionevole periodo nella famiglia naturale, ma purtroppo in molti casi questo non si avvera, ed il nostro e sicuramente uno di questi.

    La nostra perplessità è legata a quando le bambine saranno maggiorenni. Come gestiranno la loro vitra? se tornano con la madre, e visti i risultati, andra perso i lnostro lavoro? saranno in grado di gestire la loro indipendenza o saranno influenzate negativamente dalla madre?.



    Insomma un pensiero continuo, altri casi di affido che conosco , veramente pochi, c'è un'affiatamento tra la famiglia naturale e la famiglia affidataria, in quasi tutti questi casi tutto va a buon fine dopo circa due anni; questo è vero affidamento, il caso come il nostro non so come definirlo, io lo chiamo "affidozione".



    Un caro saluto, io sono qui.





    Ciao Manuel
























    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime9 Jul 2003 modificato
     

    Vedo che la situazione è davvero simile, quì è la sorellina di 11 anni ad occuparsi di tutto !!

    Il nostro timore più grande comunque è il padre.

    Le ass. soc. non vogliono che venga a sapere dove si trova il bambino ,

    non diranno alla madre dove verrà a stare , ma chi impedirà al bambino

    quando sarà a casa nel fine settimana di dirlo?

    Già ci hanno detto che comunque la madre non riesce a stare lontano dal suo uomo , nonostante

    le abbiano cambiato abitazione.

    Secondo te , come potremo tutelare il piccolo, visto che noi non conosciamo il padre? Come evitare magari che lo trovi davanti a casa quando torna da scuola?

    Il padre ha già spacciato tranquillamente davanti a loro , ha portato persino la bimba più grande a rubare con lui , per far ricadere la colpa su di lei e non finire in carcere.

    Visto che non ha più la patria potestà , potremmo chiamare la polizia?

    Scusa se faccio troppe domande , ma man mano che passano i giorni vengono in mente

    tante cose!!

    Grazie di esserci




    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime9 Jul 2003 modificato
     

    Anche nel nostro caso il padre non ha più la patria podestà, e le domande che voi vi fate oggi erano le stesse che avevamo tre anni fa: se le aspetta fuori dalla scuola?, se la domenica le bambine vedono lo stesso il padre?



    Secondo me i servizzi non si stanno prendendo le loro responsabilità: è un problema che devono risolvere loro attraverso il TdM.

    Nel nostro caso, oltre alla perdita di podestà, il padre non poteva neanche vederle, strano che nel tuo caso, il bambino continui a vedere il padre, bisognerebbe sapere le motivazioni che hanno portato ad annullare la patria podestà, e se in essa vi sono restrizioni nei confronti del padre. Noi comunque cosa abbiamo fatto:



    visto che nel nostro caso i padre oltre alla perdita della patria podestà non poteva vedere le bambine se non autorizzato dal TdM:



    1) pur essendo vicina la scuola, le acompagnavamo ogni giorno e le andavamo a prendere;

    2) abbiamo scritto al Serv.Soc. che in ogni caso avremmo chiamato le forze dell'ordine, senza fare scenate o litigi con i lpadre di fornte alla bambine, inoltre se le bambine vedevano comunque il padre nel giorno di visita della madre, non le avremmo più consegnate alla madre il giorno di visita e ci saremmo recati al TdM per fare una denuncia di quello che accadeva.

    Sinceramente il padre qualche volta l'hanno visto, ma dopo la lettera, il Serv.Soc. ha scritto immediatamente al TdM, e non abbiamo avuto mai problemi.



    Ciao












    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime9 Jul 2003 modificato
     

    Il padre non può vedere i bambini , ma la madre non riesce a non vederlo , lo invita a casa appena questo esce di prigione.

    Perciò le ass.soc. sanno già che il bimbo vedrà il padre perchè non sono ancora riusciti a staccare il cordone ombelicale che lega la coppia.

    Da quello che ho capito a loro importa solo che il bimbo stia tranquillo 5 giorni a settimana , il resto verrà piano piano.

    Il loro intento è che , allontanando i bambini , la madre riesca a farsi una nuova famiglia con un altro uomo e lasciare definitivamante l'ex.

    Secondo me così non risolvono nulla , tu cosa ne pensi?

    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime10 Jul 2003 modificato
     


    Secondo me, le AS dovrebbero inporsi con la medre, e dirgli che se questo avviene dinuovo, lei non potrà più vedere il bambino se no in presenza di un'assistente sociale così come avviene con le mie bambine.



    Prima la amdre le vedeva tutte le domeniche a casa sua, ma visto che le cose andavano male, e comunque le bambine vedevano il padre, hanno deciso insieme alla psicologa, che gli incontri sarebbero stati solo una volta al mese, per un'ora, presso il servizoi sociale alla presenza di un'assistente.



    Comunque la loro filosofia è sempre la stessa:



    Affidiamo i bambini, e aspettiamo che i genitori naturali risolvino i loro preblemi !!!!!!!

    Manuel

    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime10 Jul 2003 modificato
     

    Potrebbe essere che ora agiscano così solo per assicurarsi che la donna lasci andare il bimbo in affido?

    E che magari , una volta fatti tutti i passaggi mettano delle regole più rigide ?

    Sai che impressione ho avuto , onestamente?

    Che l'ass.soc. e la psico abbiano paura del padre dei bambini e che temano delle ritorsioni mettendo troppi limiti.

    Le tue bimbe sono state affiancate a scuola da una maestra d'appoggio?

    Che rapporti avevano con i compagni dopo che ti sei inserito nel consiglio scolastico?

    A quanto dici prima erano in una classe impossibile da gestire.

    Anche i fratellini sono stati dati in affido?Avete contatti con loro?

    L'ass.soc. ci ha parlato che dovremo organizzare incontri con i fratelli , se non dovessero avvenire le visite alla madre.

    Scusa se ti torturo con tutte domande


    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime11 Jul 2003 modificato
     

    Sicuramente la tua analisi è giusta, si comincia sempre pian pianino per tastare il terreno ed i comportamentei anche perchè vedersi portar via un figlio spesso causa delle reazioni anche violente e ritengo che sia naturale, sempre che ci sia la volontà che i propri figli ritornino nella famiglia naturale.



    Le AS come dici tu forse hanno paura delle ritorsioni, ma quando hanna valutato l'affido, hanno certamente considerato l'insieme delle cose; è questa era indubbiamente da mettere al primo posto.

    Sei poi riuscita a sapere le motivazioni dell'annullamento della patria potesta, e se nella sentenza di affido vi sono restrizioni nei confronti del padre?



    Per quanto riguarda le bambine, non hanno avuto la maestra d'appoggio, anche perchè sinceramente la scuola non era la cosa fondamentale; bisognava conoscere le bambine, placare la loro confusione, conoscerci, e far capire che noi eravamo li per loro, dargli delle regole ect. e percìò all'inizio, la scuola è stata un po tralasciata.



    Per quanto riguarda le riunioni di classe, ho subito sottolineato ciò che le bambine mi dicevano, "l'isolamento" era una cosa consueta, tutti fratelli all'apparenza, ma nei fatti non venivano mai convolte nella vita fuori della scuola, qualche volta anche per colpa dei genitori, guardavano all'aspetto esteriore, ai modi di fare, agli atteggiamente qualche volta violenti da parte dei fratelli insomma, non lo davano a vedere, ma chiedevano sempre: "perchè non ci invitano ai compleanni, eppure a scuola siamo tutti amici e ci vogliamo bene, persino le mie migliori amiche non mi inviatano" vai a fargli capire che loro non hanno colpe, convincile del contrario! e stata dura. Allora con la pazienze che in questi casi occorre, comincia a conoscere i genitori dei compagni di scuola, a parlarci, a digli a brutto muso alcuni comportamenti, e sinceramente oggi siamo all'opposto, spesso capita che a casa o in giardino abbiamo 10 bambini che giocano fra loro e questo non è più un problema.



    La nostra fortuna sinceramente è stata la disponibilità al dialogo di alcune maestre, la voglia di conoscere la loro situazione, di sapere quali comportamenti erano meglio evitare e quali no. All'inizio di questo tipo di esperienze ogniuno di noi ha sempre paura di non fare mai abbastanza, e spesso diamo loro quello che non daremo ai nostri figli. Avevamo deciso in accordo con queste maestre di chiamarci a casa o sul cellulare quando succedeva qualcosa o entravano in crisi (la più grande) espesso si isolava durante le ore di lezione ed era come se fosse in un'altro mondo. questo per fortuna è avvenuto e non smettero mai di ringraziarle. L'aiuto, il tempo e la costanza, hanno cambiato di molto le cosa "non mollare mai".



    Si, anche i fratelli sono in altre due famiglie affidatarie, e certamento spesso ci si vede; andiamo a mangiare la pizza, in questa stagione si vedono in piscina, cerchiamo nei limiti del possibile e degli impegni delle famiglie di far stare insieme i fratelli.



    Manuel

    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime11 Jul 2003 modificato
     

    Non so il perchè dell'annullamento della patria potestà , potrebbero bastare il fatto che spaccia tranquillamente in presenza dei figli e che porta la figlia a rubare con sè?

    Oppure occorre che ci siano dei fatti più gravi che non so?

    Non ho più sentito l'ass.soc. da lunedì , doveva organizzare un incontro a breve con la mamma e il bimbo ma ancora non si è sentito nulla.

    La loro idea era di fare questo primo incontro , farne un altro solo noi e il bambino per un pomeriggio , poi un fine settimana e poi darcelo per una settimana di ferie in montagna dal 2 al 9 agosto.

    Solo che mi pare impossibile fare tutto questo in così breve tempo , visto che ancora non è stato fissato il primo incontro.

    E non mi pare sensato partire subito in ferie se non si ha avuto l'occasione di farci conoscere un minimo , visto che il bambino è molto agitato e picchia tutti finchè non capisce chi comanda.

    In montagna ci sono mille pericoli , bisogna riuscire a gestirlo un minimo.

    Non capisco come mai non si sia partiti subito con questo discorso a giugno , visto che noi eravamo già disponibili.

    Forse l'ass.soc era in ferie!!

    Anche a noi la psico ha detto di non preoccuparci della scuola , di pensare solo a far capire al bambino come si vive realmente con l'affetto di un papà e una mamma , ad imparare a rispettare le regole basilari della vita , però ci hanno comunque detto che il bambino , come i suoi fratelli , avrà ed ha avuto l'appoggio scolastico.

    Parlavi di dare la disponibilità per un'adozione di un maschietto , ma puoi scegliere il sesso?

    Non è che ti ricapita un'altra femmina?



    Francy

    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime14 Jul 2003 modificato
     


    Anche noi quando abbiamo preso le bambine, è stato fatto tutto di fretta per l'urgenza.



    Le abbiamo viste una volta per un'oretta, la settimana dopo sono state con noi un giorno intero, e ll'improvviso le AS ci hanno detto che era meglio affrettare i tempi e vista la situazione di portarle via quanto prima; avevamo in programma un settimana di ferie giusto in quel periodo, e siamo andati con loro in ferie. E' stata dura, una settimana di pianti in particolare la più piccola che aveva quasi sei anni, per la lontananza della madre, noi molto impotenti, ma sicuramente è stata la soluzione migliore (era obbligata), perchè abbiamo imparato quello che magari a casa, con il lavoro, etc, occorreva un mese.

    Sicuramente, in quella settimana, abbiamo cercato di accontentarle quasi in tutto, (non hanno mai preteso niente per forza), di giorno era tutto abbastanza "normale", si andava in giro, al mare, ma puntualmente quando era ora di mettere la piccola a letto, cominciavano i pianti che duravano anche 2 ore, e anche con la presenza della sorella più grande non riuscivamo a calmanla. Per fortuna, un pò il mio carattere che cercavo di farla sempre ridere e giocare, un po la stanchezza, dopo 3\4 giorni le cose sono migliorate.



    Per quanto riguarda l'adozione, sulla domanda (quest'anno è un nuovo modulo con molte più domande, mi sembra la dichiarazione dei redditi), si possono scegliere delle priorità:

    la fascia di età

    se lo si desidera maschi o femmina

    se italiano o straniero

    se c'è la disponibilità ad adottare un bambino con handicap fisico o psichico

    se si sono stati precedenti adozioni

    se sono incorso affidi

    insomma credo sia un po esagerata, i genitori naturali più disastrati possibile non subiscono mai un controllo del genere, capisco che questi bambini hanno sofferto e stanno soffrendo, quindi bisogna avere le massime garanzie, ma se poi una volta adottati, o affidati, non c'è un reale controllo sui genitoir affidatari o naturali, di sembra una grande ipocrisia, anche per che nel nostro caso, i comportamenti dei genitori sono sempre gli stessi, ma noi siamo "costretti" ad affrontare riunioni, con altre famiglie affidatarie per confrontarci sui problemi, per scambiarci le esperienze, ma alla fine di queste riunioni, ognuno torna a casa propria con i propri problemi, ma a che cosa serve tutto cio? solo aprole? sarebbe giusto che queste esperienze siano la base di partenza per un adeguamento delle leggi, o comunque delle esperienze da tenere come vademecum, insomma sembra che la nostra esperienza non si ausata per evitare errori futuri con alte famiglie.

    Prima che le bambine fossero affidate a noi, sono andate in altre 2\3 famiglie per pochi mesi, tutto questo dimostra che le bambine, a mio modesto parere, sono state "scaricate" sicuramente anche per i gravi problemi della famiglia naturale, ma questo dimostra che c'è molto da lavorare, e per la bambine e sembrato come se queste famiglie non le volessero più e quindi si sentivano colpevoli.

    Nella nostra decisione di mollare tutto ha influito sicuramente anche questo aspetto; si sarebbero sentite di nuovo scaricate.

    Manuel








    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime14 Jul 2003 modificato
     

    In pratica con l'adozione hai la possibilità di decidere che bambino vuoi.

    Manca solo il colore dei capelli!!

    Non può essere che domande così selettive spingano a desiderare sempre più un bambino perfetto , caricando così il nuovo arrivato di tremende aspettative?

    Non è che mettendo così tanti vincoli si rischi di far aumentare i piccoli senza famiglia?


    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime15 Jul 2003 modificato
     

    Capisco la decisione di accogliere o no un bambino con handicap , ma deciderne anche il sesso mi pare eccessivo , non credi?

    Va bè , tralasciamo l'adozione.

    Da quando c'è stata la possibilità di questo affidamento ci sono i suoceri che stanno andando in paranoia a causa del padre del bambino.

    Tutte le volte che andiamo d aloro non fanno altro che dirci i rischi che corriamo , come se noi non avessimo valutato le cose.

    Inoltre la sorella di mio marito , amica di un educatore di una casa famiglia , mette in discussione tutto ciò che diciamo , tutto ciò che ci hanno detto l'ass. soc. e la psico , ci tratta insomma come fossimo due bambini sprovveduti , che non sanno nulla e che hanno preso questa decisione senza nemmeno pensarci.

    Insomma , domenica mi hanno fatto venire una rabbia che avrei strozzato tutti!!!

    Capisco che magari loro , riportando solo esperienze sentite dire , siano spaventati , ma perchè non capire che abbiamo valutato bene le cose prima di affrontare un passo così importante'?

    Perchè credere che tutti i casi siano uguali e senza una via d'uscita?

    La cosa che più mi arreca fastidio è il fatto che Alle è già abbastanza in ansia per questo primo abbinamento non facile ed agendo così i suoi gli creano ulteriori dubbi.

    Spero che il primo incontro avvenga a breve , così almeno il bambino non sarà più solo un caso .


    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime15 Jul 2003 modificato
     

    Ciao



    IL punto di vista di Francy, forse è anche giusto, ma prova un po a pensare:



    due ragazzi si sposano, felici, due cuori ed una capanna, e dopo qualche mese, si accorgono che non possono avere figli. Guarda che è molto dura, prima di tutto quando lo vieni a sapere, ti cade il mondo addosso, vieni sballato da un urologo o ginecologo all'altro, provi a fare un sacco di visite inutili, Milano, Bologna, estero; e tutto questo senza che nessuno ti indichi di sentire prima degli esperti, psicologi assistenti sociali. Nel nostro caso ci siamo arrivati da soli (ci cono arrivato) solo dopo 10 anni: sono troppi. L'affido è qualcosa che conosciamo perchè lo viviamo, ma poche persone aldifuori della nostra scelta si rendono conto di quale sia le realtà..



    chiaramente se questa coppia vuole pensare all'adozione, non si possono imporre dei paletti rigidi, ma come nel mio caso, ho messo la preferenza per un bambino, ma se arriva una femminuccia, care donzelle, è ovvio che sarei contentissimo ugualmente, (5 contro 1 ??!!!!?!?!??!).



    L'altra considerazione è molto più intima, quante famiglie naturali, decidono di non avere più il loro bambino, o di abortire perchè con handicap?

    Io non credo di essere ipocrita, forse farei lo stesso, o se trovamdomi in quella situazione mi conporterei diversamente; sicuramente non potrei per niente al mondo giudicare qualsiasi decisione neanche la più drastica, perchè se è vero che vogliamo bene ai nostri figli, pensate la sofferenza e il dolore di una madre dover decidere di non avere il suo bambino. E' una ferita che non si rimargina, e una colpa che si porterà con se per tutta le vita. Stiamo attenti a d avere troppe certezze.



    L'ultima considerazione credo sia la paura. La paura di cosa ne sarà del nostro figlio con handicap quando noi noi ci saremo più , o se ci accadesse qualcosa chi se ne occuperebbe?

    Pensate che nella città di ognuno di noi ci siano dei centri attrezzati a questo? da noi ne conosco solo uno ed è strapieno.

    Forse stò esagerando, sarebbe positivo se le nostre "chiacchiere", fossero commentate da una famiglia con figli che hanno un handicap, impareremmo qualcosa.



    Salutandoti sono d'accordo con quello che dice Maddy (ciao e grazie) non possiamo per moralismi o altro far finta che ognuno di noi prenderebbe un bambino con handicapo, molti lo farebbero, altri ci penserebbero su tanto, altri invece non lo farebbero per niente al mondo, ma questo non vuol dire che vogliamo tutti i bambini belli, acchii azzurri etc.





    Ciao Francy

    •  
      CommentAuthorManuel
    • CommentTime15 Jul 2003 modificato
     


    Hei hei hei hei hei hei ehi, non ti abbattere, all'inizio anche a noi qualcuno ha tentato (mio padre) ma l'ho subito steso, metaforicamnete: è una nostra scelta o l'accetti, non commeti, o non mi vedi più cosi frequentemente. gli è passata subito e credo sia stata la paura a fargli dire parole che ho trovato pesanti. La situazione, la droga, i rischi. Spesso ho sentito da alcune persone: che si arrangino, sono fatti loro.



    Coraggio, se siete convinti di quello che stati facendo , e per me lo siete, devi essere come un treno, spiana tutto, non ti prendo in giro, ma mi ero dimenticato di dirti che i conti bisogna farli prima con quelli che ti stanno vicino e magari cerchiamo maggio reappoggio.



    Ciao Francy

    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime15 Jul 2003 modificato
     

    Vedi, l'argomento handicap lo conosco bene , ed è per questo che ho messo il limite .

    Mio fratello è invalido totale , so cosa vuol dire doversi occupare di una persona che ha bisogno di tutto , che vorrebbe fare molte cose ma che non può.

    L'abbattimento psicologico sia del ragazzo che dei genitori , la lotta quotidiana per ottenere cose normali ma irraggiungibili.

    Noi cerchiamo di farlo vivere il più possibile in mezzo agli altri , ma il razzismo esiste anche per lui.

    Per quanto riguarda anche il non poter avere figli , so cosa vuol dire già da anni.

    Noi non abbiamo fatto nessun test e nessun esame , abbiamo preferito dedicarci ad aiutare bambini già al mondo piuttosto che accanirci su noi stessi ed avere un figlio a tutti i costi.

    Decisione , come ben potrai capire , valutata pazientemente e per molto tempo prima di agire.

    Lottare , non smetterò mai di farlo , altrimenti non avrei nemmneo deciso di iniziare quest'esperienza .



    francy


    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime15 Jul 2003 modificato
     

    Comunque Manuel tienimi aggiornata su come funziona l'adozione , non si sa mai che un giorno venga voglia anche a noi di proseguire per quella strada e , se avremo ancora il bambino , ci toccherà proprio chiedere un maschio , visto che la camera a disposizione è una!!



    Ciao e ... valigie già caricate per partire?


    •  
      CommentAuthorAnnina
    • CommentTime16 Jul 2003 modificato
     

    Ho letto con attenzione i vostri interventi.

    In effetti sono molto d'accordo con te Francy per quanto riguarda il discorso di "un figlio a tutti i costi".

    Noi abbiamo avuto una figlia, sebbene io avessi non pochi problemi, eppure lei è nata, con molta meraviglia da parte dei medici.

    Il nostro desiderio sarebbe quello di aumentare famiglia, ma purtroppo la natura non ci dà una mano. Certo ci siamo illusi..."com'è nata Ilaria, di certo avremo altri figli"...e invece...



    Certo abbiamo fatto qualche esame, soprattutto la sottoscritta per scongiurare altri problemi e comunque tenere sotto controllo la situazione affinchè non peggiori.

    Per tutti quelli che ci stanno attorno, sembra facile... farmaci, fecondazione assistita, ecc.

    Abbiamo lasciato perdere e non è stata una scelta semplice, ma per noi era una forzatura che non ce la siamo sentita di affrontare.

    Certo continuo a curare il mio problema, perchè in ogni caso devo farlo, e non nascondo che speriamo ancora di poter avere altri figli.

    Abbiamo pensato all'adozione e all'affido, ma ci siamo soffermati sull'affido per tanti motivi.



    Sto leggendo un libro molto interessante sull'affido dove vengono analizzate le varie problematiche sia dal punto di vista dei genitori naturai, del minore e dei genitori affidari.

    Vengono trattate anche le motivazioni dei genitori affidatari per scegliere la strada dell'affido e devo dire che mi ha fatto molto riflettere.

    In effetti le motivazioni sono molte, ma per noi le principali sono:

    - dare la possibilità ad un bambino di vivere in una famiglia per un certo periodo dove viene accudito in modo "normale";

    di certo non riteniamo la nostra famiglia peggiore o migliore di altre, non crediamo di essere migliori di altri per aver deciso di intraprendere questa strada, l'unica cosa in più che forse abbiamo è la disponibilità;

    - non vorremmo che nostra figlia crescesse sola, ma crediamo sia bene anche per lei imparare a condividere ed accogliere altri bambini sebbene siamo coscienti che si potrebbero creare alcuni problemi perchè non è facile avere un comportamento uguale con tutti i minori della famiglia, inoltre può accadere che i due bimbi/e non vadano assolutamente d'accordo e si creino situazioni molto particolari.



    Leggevo che in molti genitori affidatari sono insiti dei desideri adottivi, quasi mai chiaramente manifestati, che possono insorgere soprattutto in seguito all'entrata del minore nella famiglia.

    Certo è un rischio, l'affido è complesso, il minore viene a vivere con la TUA famiglia e qui entrano in ruolo molteplici fattori e bisognerebbe riuscire a dare amore ed affetto al bambino, cercando di non affezionarsi troppo....com'è possibile questo?

    Quante volte parlando di affido con altre persone si cade sempre su questo discorso ... "ma poi ti affezioni al bambino e si soffre quando dovrà tornare dalla sua famiglia" .... certo, ne sono convinta ... mi chiedo però quanto ha importanza la nostra sofferenza rispetto al suo bisogno di amore ed affetto.

    Questo ci hanno detto i miei genitori, quando ne abbiamo parlato con loro e so che non ci daranno vita facile, so che ci creeranno sempre nuovi problemi, ma speriamo di tener duro e andare vanti per la nostra strada.




    •  
      CommentAuthorfrancy
    • CommentTime16 Jul 2003 modificato
     

    Sono daccordo con te Anna , penso che sia impossibile non affezionarsi , sia da parte del gen.aff. che del bambino affidato.

    La famiglia affidataria serve fondamnetalmente a far capire al bambino come è il rapporto in una famiglia "normale" con una mamma e un papà che danno amore.

    Se non lo si dà, per difendersi e non soffrire, allora a cosa serve l'affido?

    Diverrebbe uguale ad un istituto , solo con regole e divieti.

    Chi decide di fare l'affido , a differenza dell'adozione, sa già di partenza che soffrirà al momento del distacco , bene o male che si risolva la situazione.

    E' vero che a volte gli affidi diventano delle pseudo adozioni , ma solo nei casi veramente gravi , a causa della non disponibilità a collaborare dei genitori o di fattori ancora più brutti.

    Io spero di aiutare una mamma a capire i bisogni del suo bambino e i modi per poterli soddisfare , per permettere così la loro ricongiunzione.

    Se così non fosse , si vedrà.

    Ciao

    Francy