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  1.  

    «Troppi ragazzi in istituto, mancano i fondi»

    Il Comune di Milano scrive al Tribunale dei minori: ogni anno spendiamo 22 milioni di euro per seguire 1.100 giovani


    Troppi ricoveri negli istituti, il Comune non riesce a far fronte all’emergenza minori. Il sindaco Albertini e l’assessore alle Politiche sociali Tiziana Maiolo hanno scritto al presidente del Tribunale per i minorenni Livia Pomodoro sollevando il problema della spesa, sempre più alta, per le rette dei centri che accolgono bambini e ragazzini in difficoltà. Nella lettera si precisa che il Comune «potrà adempiere ai decreti del Tribunale solo nei limiti delle risorse di bilancio» e si chiede alla Pomodoro un incontro per affrontare la questione. In altre parole, il sindaco e l’assessore con delega ai minori ribadiscono che le pubbliche casse sono vuote e avvertono che più di tanto non potranno fare. «L’amministrazione - precisa Tiziana Maiolo - spende 22 milioni di euro all’anno per i ricoveri, su un bilancio dei minori di circa 30 milioni di euro. Nell’arco degli ultimi 12 anni, tra l’altro, l’impegno economico per le rette degli istituti è aumentato del 276 per cento».

    Partendo da questi dati Albertini ha pensato di ricordare al Tribunale dei minori le difficoltà del bilancio del 2003, il patto di stabilità e i tagli alla spesa imposti dalla finanziaria. Ma in particolare, nella lettera alla Pomodoro, si fa cenno alla legge 149 del 2001, «una legge che - tiene a ricordare l’assessore - stabilisce che il minore va tenuto il più possibile nel contesto della famiglia». «E la stessa normativa - prosegue la Maiolo - decreta che i Comuni devono adempiere ai decreti nei limiti del proprio bilancio». Palazzo Marino è convenzionato con 100 istituti che accolgono minori e ogni anno i ricoverati a spese dell’amministrazione sono mediamente 1.100. I decreti del Tribunale si aggirano sui 5-600. «Le rette per i minori rappresentano il 10% del bilancio complessivo dei servizi sociali», sottolinea la Maiolo. Il passaggio di alcune competenze dalla Provincia al Comune e l’effetto delle nuova legge della Regione (già approvata in giunta, ma non ancora in Consiglio) porteranno inoltre un aggravio di circa 10 milioni di euro per le casse di Palazzo Marino. «Per tutto ciò abbiamo chiesto un incontro alla presidente del Tribunale - dice la Maiolo -. Vogliamo affrontare insieme il problema e non nascondo che alla base ci sono due filosofie diverse: noi cerchiamo di aiutare di più le famiglie, il Tribunale insiste sull’affidamento agli istituti».

    E le differenze di vedute non finiscono qui. L’assessore alle Politiche sociali torna sulla denuncia della presidente Pomodoro a proposito del boom dei telefoni d’ascolto cui spesso non fa seguito un’adeguata assistenza. «Posso essere d’accordo sul fatto che serve personale qualificato - replica - ed è anche vero che i servizi possono essere migliorati e rafforzati. Ma la macchina che muove la scenografia c’è e si chiama "Comune di Milano". Ricordo solo che sul territorio ci sono 20 servizi di segretariato sociale».

  2.  

    Se il Comune di Milano brontola perchè spende troppo per i minori ... figuriamoci quale possa essere la situazione di comuni più pioveri del sud.

    Nell'articolo si sono dimenticati di dire che il preventivo a bilancio per il sociale è si troppo basso ... ma basterebbe spendee meno in altre cose ed innalzarlo per avere i fondi sufficienti ad aiutare i bambini.

    Parlano bene quando dicono "aiutare le famiglie" piuttosto che mantenere i bambini in istituto ... e se ci fossero le condizioni per lasciare i bambini nelle famiglie ... i tribunali e i servizi sociali no lo farebbero? Sarebberno meno rogne anche per loro.

    Aggiungo ... le strutture familiari costano molto piu' di una famiglia (da almeno 2700 euro a non più di 400 Euro al mese che vengono date alle famiglie affidatarie), ma sono poche le famiglie che chiedano portino avanti un affido ... non sara' mica anche colpa della poca sensibilizzazione al problema e del poco sostegno che esse ricevono? La differenza tra 2700 e 800 potrebbe essere investita in un numero piu' alto di assistenti sociali, in informazione, in centri diurni. Sono convinto che a Milano siano all'avanguardia, ma non basta ... allora signori assessori ... quando farete il prossimo bilancio... destinate un po' piu' di soldini alla spesa sociale.

  3.  

    Dal Mattino di Napoli di oggi 10 aprile ... come si vede e' sempre una questione di soldi.



    «La giunta Falco sperpera soldi per spese superflue e non si preoccupa del destino di chi è senza alcun sostegno economico». Ubaldo Greco, leader del centrosinistra al Comune, esprime un giudizio fortemente negativo sulle previsioni per le politiche sociali contenute nel bilancio appena approvato. «Dopo i tagli del governo di centrodestra al reddito minimo - spiega l'esponente dei Ds - ci saremmo aspettati, da parte dell'amministrazione, uno sforzo finanziario per i servizi sociali. Invece non c'è quasi niente. E questo è in contrasto anche con l'intenzione del ministro Maroni di coinvolgere maggiormente Regioni e Comuni: Caserta, non avendo preventivato neanche un euro, non sarà in grado di rispondere all'appello. Così come avverrà per i progetti sociali finanziati da Palazzo Santa Lucia: senza un impegno economico dell'amministrazione saranno vanificati tutti gli sforzi». Per ovviare all'emergenza il centrosinistra aveva presentato alcuni emendamenti, tutti bocciati dalla maggioranza. Aggiunge Greco: «Si potevano ridurre le spese superflue, come per Leuciana Festival (ci sarà una compartecipazione regionale che avrebbe consentito di risparmiare risorse da destinare ad interventi per le fasce più deboli) o per le consulenze (avevamo proposto anche un riequilibrio a favore dei dipendenti municipali con programmi di formazione e aggiornamento). Sulle collaborazioni esterne il nostro giudizio è drasticamente critico, sia per la quantità esagerata sia per la qualità. Peraltro ci sono consulenti che non si sono mai visti all'opera e non si capisce a cosa servano».

    Il giudizio è negativo anche su come è stato gestito il reddito minimo in questi anni: «Sono mancati seri programmi di inserimento, che avessero l'obiettivo concreto di stabilizzare le persone coinvolte, di favorire veri sbocchi occupazionali. Non si può solo andare a Roma a pietire senza predisporre atti conseguenti e rimedi praticabili. D'altra parte, non dimentichiamo che è stato il governo di centrodestra a sopprimere il reddito minimo introdotto dal centrosinistra». La bocciatura di Greco si estende a tutto l'impianto del bilancio e riguarda «l'incremento abnorme dei mutui, che comporta l'aumento degli interessi che il Comune deve pagare: dieci miliardi e mezzo ogni anno. Ed ecco che le possibilità di spesa, anche nei servizi sociali, restano ingessate, mentre decollano le entrate previste dai tributi e dalle multe: un prelievo che non finisce neanche interamente nelle casse municipali, dato che l'affidamento a ditte private ha un costo elevatissimo, quasi tre miliardi di lire»