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      CommentAuthorStaff
    • CommentTime18 Dec 2002 modificato
     

    Argomento: Denunciati i Servizi Sociali

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 27/07/01 9.21.05


    A volte è proprio duro poter operare con i ragazzi. Troppo spesso ci sono influenze negative che vanificano i migliori risultati ottenuti.


    Ad uno dei nostri ragazzi, in affidamento da quando aveva 14 anni, è stato concesso dal Tribunale Minorile il prolungamento dell'affido fino ai 21 anni.

    E' il caso di un ragazzo molto difficile. Arrivato da noi estremamente violento, nei primi due anni siamo riusciti a calmarlo. Da allora due anni sono trascorsi senza troppi problemi, se non qualche furtarello o minaccia verso i più piccoli (mai messa in atto) ... e credetemi, era già un ottimo risultato.

    Nuovi problemi, però sono sorti da settembre dello scorso anno, quando, ormai vicino alla maggiore età, è stato messo davanti alla responsabilità di un ingresso nella società autonomo, vale a dire la prospettiva di un lavoro.

    Gli abbiamo trovato un'occupazione, ma dopo due giorni è stato cacciato perchè disturbava e non aveva voglia di lavorare. Gli abbiamo dato noi un lavoro, ma se ne è approfittato ed ha rubato diversi soldi. Gli abbiamo concesso una seconda opportunità ed ha ripetuto l'errore.

    Abbiamo così deciso di soprassedere ed attendere tempi migliiori, lasciando così passare un altro anno nella speranza che maturasse. Nel frattempo si sono intensificati i rapporti con la psicologa dell'ASL di Livorno ed i nostri ragionamenti con lui erano tesi alla ricerca di un lavoro a partire da Settembre 2001.

    Qualche giorno fa ho chiesto al ragazzo spiegazioni relativamente ad un suo comportamento scorretto ed aggressivo nei confronti di una nostra volontaria e nei confronti di un bambino. Da questa cosa ne è nata una forte discussione dove A. incolpava tutti asserendo di essere la vittima di ognuno. Alla fine, urlando, ha detto che se ne sarebbe andato. E’ corso in camera sua, ha fatto le valigie ed è andato via. Non ho saputo come fermarlo, ma ho subito telefonato ai suoi genitori, con i quali si è instaurato un ottimo rapporto, spiegando loro la situazione. I signori I. sono venuti subito da noi e ci hanno detto di aver incontrato A. per la strada, vicino alla nostra casa, arrabbiatissimo. Ho spiegato loro che ultimamente A. ha un cattivo comportamento: è difficilmente gestibile in quanto è aggressivo ed è stato spesso scoperto a rubare sia ai volontari, sia in casa, sia agli altri ospiti della nostra comunità. Con i genitori abbiamo deciso di farlo dormire alcuni giorni a casa per vedere se si calmava. Di fatto è rimasto a dormire nella casa dei genitori a Porcari per un paio di giorni, esprimendo poi il desiderio di tornare da noi.

    Ho quindi parlato con lui dicendogli che era necessario che si cercasse un lavoro essendo ormai in età lavorativa. Nella zona di Orentano abbiamo diverse conoscenze e molte persone, che A. conosce bene, specie nel periodo estivo, sarebbero state contente di prenderlo a lavorare.

    D’ora in poi i fatti sono da me riportati, come esposti dai genitori di A. ed hanno quindi bisogno di una verifica.

    Verifica richiesta tramite denuncia ai carabinieri all'Autorità Giudiziaria.

    A., non avendo assolutamente voglia di lavorare, né di prendersi le sue responsabilità, ha deciso così di recarsi a Porcari dall’assistente sociale del comune, il quale lo ha portato dai nonni materni, che hanno già alle spalle una situazione molto difficile di tossicodipendenza in famiglia ed una di alcolismo attualmente in atto, quindi non rappresentano il luogo ideale per l’inserimento di A. che è già problematico di suo.

    Il padre di, appena saputo che il figlio era presso la casa dei suoceri, vi si è recato chiedendo ed ottenendo che A. non rimanesse da loro, ma che facesse ritorno presso la nostra struttura dove è affidato. Ma lui, appena andato via il padre, è ritornato dai nonni che lo hanno accolto, intimoriti dall’assistente sociale che aveva intimato loro di tenersi il nipote.

    Il giorno seguente i nonni hanno fatto però sapere all’assistente sociale di non essere disposti ad accogliere il nipote in casa. L’assiste sociale, allora, lo avrebbe autonomamente inserito in una comunità, probabilmente di prima accoglienza, situata a Lucca, senza interpellarci.

    Se così si sono svolti i fatti ravvedo una grave scorrettezza da parte dei servizi sociali di Porcari, che hanno raccolto la testimonianza di A., prendendola per reale (mi domando cosa possa aver loro raccontato, visto quante e quali bugie riesce a dire quotidianamente per mascherare i suoi comportamenti), senza preoccuparsi di interpellarci e contravvenendo al decreto di affidamento. Ciò è reso ancora più grave in quanto non conoscono A. e le sue problematiche per non essere quasi mai venuti a parlare con lui o con noi. Non credo che il servizio sociale possa, in un sol giorno, capire quale sia il bene di una persona basandosi su elementi soggettivi raccolti da un ragazzo probabilmente psicologicamente disturbato e sul quale è stata fatta una serie di indagini, non ancora conclusisi, dallo psicologo dell’ASL di Livorno, e della nostra psicologa.

    Tutto ciò vanifica un lavoro di quattro anni, concordato con le psicologhe delle quali abbiamo sempre seguito le indicazioni forniteci.

    Nostro intento è quello di far capire ad A. che per potersi inserire nella società, il trovarsi un lavoro o una qualche occupazione è l’unica strada percorribile. Vogliamo fargli capire che non può passare la vita ad escogitare espedienti su come imbrogliare e rubare e vivere alle spalle del prossimo.


    Purtroppo quando non c'è dialogo con i servizi sociali, le possibilità di aiutare un ragazzo diminuiscono sensibilmente.



    Risposta: Ultime Novità

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 03/08/01 7.51.19


    Abbiamo saputo che adesso A. è in una struttura dove accolgono ragazzi con problemi di alcolismo, furto, droga ... proprio la situazione ideale per poter aiutare A.

    Complimenti ai servizi sociali di Porcari.




    Risposta: Ultime Novità

    Inviato da: Antonio

    Data/ora: 03/08/01 18.56.15


    E perché non far intervenire la Magistratura? E' una vergogna che assistenti sociali (almeno alcune!) possano fare da loro il bello e cattivo tempo! Giorni or sono, sui quotidiani locali si stigmatizzava proprio questo comportamento di alcune Assistenti Sociali! Auguriamoci che chi di dovere intervenga, ed anche sollecitamente, e riporti le cose nel campo della logicità e non in quello del fare senza riflessione alcuna.




    Risposta: Ultime Novità

    Inviato da: ines

    Data/ora: 22/08/01 13.44.50


    salve a tutti.

    Mi sono imbattuta su questo articolo delle assistenti sociali e.....bha' diciamo che il loro lavoro e' molto vario ma sopratutto di origine umanitaria.

    Come ogni altra persona comune avevo una gran paura di loro, attribuendoli poteri al di sopra di un genitore.

    Ho avuto per fortuna internet che mi ha delucidato moltissimo i limiti del lavoro delle assistenti sociali, ci sono articoli e un comportamento etico che dovrebbero adottare per non incorrere in comitati disciplinari ed essere buttate fuori dall'albo nazionale delle assistenti sociali.

    Da qui' ho capito che una persona piu' in alto siede, piu' fa' la botta in terra se si muove male.

    Non abbiate paura di loro, anzi ricordateli che se vogliono fare il loro lavoro che lo facciano senza abusare dell'ignoranza delle persone.

    Il sito internet del Comitato Nazionale delle ass. soc. riporta nomi e num. telefonici di chi puo' prendere le vostre segnalazioni di cattivo comportamento etico o morale delle ass. sociali.

    Certe volte basta una buona parola invece di un lungo iter burocratico .




    Risposta: Purtroppo ... avevamo ragione

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 28/10/02 12.35.15


    A. adesso è ancora nella struttura dove è stato inserito un anno e mezzo fa. In questo periodo ha rubato, picchiato, imparato a fare i propri bisogni (per dispetto) sul pavimento delle varie stanze.

    La comunità, già da tempo, ha detto di non volere più questo ragazzo, anche se si era resa disponibile a tenerlo fino ai 21 anni di età (ne ha 19 adesso).

    Ultima notizia è che A. è stato picchiato molto duramente, tanto da dover ricorrere alle cure ospedaliere e l'educatore che era presente dice di non essere intervenuto, altrimenti sarebbe stato picchiato anche lui.

    La scelta dei servizi sociali di Porcari ha portato alla rovina un ragazzo che, sono sicuro, avremmo potuto aiutare.

    Adesso nessuno lo vuole e nessuno lo sa gestire.




    Risposta: Comunicato

    Inviato da: Riccardo Ripoli

    Data/ora: 30/04/02 17.12.47


    In data odierna, dopo 9 mesi, mi e' arrivata la risposta, molto laconica e non certmante motivata che il consiglio dell'ordine regionale degli assistenti sociali della Toscana,con atto numero x, ha assunto "le determinazioni relative al procedimento disciplinare da Lei richiesto contro la'ssistente sociale (...) e che il Consiglio aveva aperto con provvedimento n. y ed ha ritenuto non adottare alcun provvedimento disciplinare.