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Addì 19 luglio 2024
In quel tempo, Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano.
Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato».
Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni?
Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti?
O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa?
Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio.
Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.
Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Matteo 12,1-8
Misericordia io voglio e non sacrificio (19 luglio 2024)
Toc toc, posso entrare?
L'arrivo di un bambino, sia esso in affidamento, naturale o in adozione, comporta sempre un sacrificio. Cambia la vita, cambiano i ritmi e sicuramente non è facile per tutti coloro che ne sono coinvolti, ma quale alternativa avremmo? Possiamo rispondere "no" quando un bambino bussa alla nostra porta ed abbiamo posto per accoglierlo, abbiamo la possibilità di toglierlo da una brutta situazione, possiamo dargli una famiglia e quell'amore che da sempre gli è stato negato? Possiamo? Certo che possiamo, è molto semplice, basta dire "no". No all'affido dicendo che siamo pieni, no all'adozione dicendo che è troppo grande, no alla nascita semplicemente abortendo. Possiamo farlo, ci viene lasciata libertà di scelta, e sicuramente dire "no" comporta molti problemi in meno che si aggiungerebbero a quelli già in essere, ma per una nostra tranquillità siamo davvero disposti ad uccidere un bambino con l'aborto, a lasciare che un bimbo, mentre noi ce ne stiamo tranquilli in casa a guardare la tv, non mangia o viene preso a frustate dal padre, oppure abusato e venduto?
Forse non abbiamo una casa grande, forse non abbiamo le forze, forse non abbiamo abbastanza denaro, ma se abbiamo un cuore grande è lì che dobbiamo ospitare. Sono le porte del cuore che devono spalancarsi. I soldi, i problemi, l'organizzazione si superano ed in qualche modo ci si riorganizza, ma se un bambino bussa alle porte del nostro cuore, non possiamo, non dobbiamo dire "no". Se accogliamo con il cuore sarà misericordia e non sacrificio.
#bambini #amicidellazizzi #affido
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Altri bambini arriveranno da noi nei prossimi giorni
Aiutateci ad accoglierli
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Addì 20 luglio 2024
In quel tempo, i farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo.
Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, ordinando loro di non divulgarlo, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: "Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti.
Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce.
La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti".
Matteo 12,14-21
Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce (20 luglio 2024)
So una cosa sola: di non sapere niente
Quanto abbiamo da imparare! In ogni campo.
Certamente la diplomazia non è il nostro forte.
Specie quando ci sentiamo dalla parte della ragione urliamo, aggrediamo verbalmente, scriviamo post di fuoco.
Eppure il dialogo, la diplomazia, la pazienza, lo spiegarsi con calma, la progettazione di un'azione sappiamo benissimo che portano a risultati migliori e più duraturi, eppure ci ostiniamo a mandare avanti il nostro più caro amico: l'istinto.
E' un amico prezioso che ci evita di finire in qualche trappola, che ci impedisce di fare la scelta sbagliata, ma è anche un amico un po' birichino, talvolta scomodo ed ingombrante che ci porta a ingaggiare lotte fratricide, ad alzare le mani, a violentare ed uccidere.
La stragrande maggioranza di noi ha imparato a resistere ai suoi suggerimenti più forti: in pochi violentano, in pochi uccidono, in pochi picchiano
Ma quanti di noi urlano? Quanti si arrabbiano in macchina per una precedenza mancata? O quanti sbattono porte e se ne vanno? Tradiscono? Rubano?
Noi siamo fatti di mille parti ed ogni parte di noi ha altre mille sfaccettature: dobbiamo imparare pian piano a conoscerle tutte e a saperle gestire.
Il controllo della rabbia è certamente un aspetto importante, spesso sottovalutato, finanche a pensare che un'arrabbiatura sia persino positiva.
Forse per noi che ci sfoghiamo, ma quanto di positivo c'è in un urlo, in una litigata per colui contro il quale ci avventiamo?
#bambini #amicidellazizzi #nongridare
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Shhh: non gridare!
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Addì 21 luglio 2024
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.
Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare.
Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte.
Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero.
Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Marco 6,30-34
Vide molta folla e si commosse per loro (21 luglio 2024)
Stupiscimi
La mia mamma diceva "ogni età ha la sua bellezza" e con questo mi insegnava ad apprezzare le persone e a non avere rimpianti del tempo passato.
Di quando ero bambino rimpiango quella capacità che abbiamo da piccoli di stupirci di tutto ciò che accade. Ogni cosa è una scoperta, tutto ci meraviglia, siamo capaci di gioire per una bustina di figurine, per una passeggiata in campagna, per un uccellino che fa il bagno in una pozzanghera, per un vitellino che succhia il tuo pollice.
Quando a diciassette anni avevo la ragazza in Spagna imparai la sua lingua per amore, ma quando ero da lei era un po' come tornare ad essere piccolo. Le chiedevo in continuazione il significato delle parole scritte sui cartelloni pubblicitari o sulle riviste, domandavo il perché di certe frasi dette dai nostri amici, la interrogavo sui modi di dire che ascoltavo in televisione o al cinema. Era tutto uno scoprire ed un crescere.
Oggi purtroppo sono poche le cose capaci di stupirmi, poche le persone in grado di farmi una sorpresa, ma quando questo accade ritorno bambino, gioisco come un ragazzino dinanzi alla bicicletta nuova trovata sotto l'albero di Natale.
Stupirsi porta spesso alla commozione, alla gioia, all'ilarità. E' così bello e da tantissima carica.
Provate a stupire le persone della vostra vita e la loro gioia sarà la vostra più grande ricompensa.
Dio non finirà mai di stupirmi per le tante soddisfazioni che mi elargisce, per le battaglie vinte quando era umano pensare di aver perso, per i pericoli scampati, per le persone che ci da modo di incontrare.
#bambini #amicidellazizzi #stupirsi
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Venite a trovarci, vi stupirete della gioia che ne trarrete
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Addì 22 luglio 2024
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
Giovanni 20,1-2.11-18
Vide Gesù che stava lì in piedi, ma non sapeva che era Gesù (22 luglio 2024)
Un bicchier d'acqua
Ogni volta che vediamo un Bambino sporco e mal vestito, un ragazzo di colore emaciato che vende braccialetti e collanine, una prostituta ai margini della strada il nostro giudizio arriva fra i due ed i tre secondi netti. Perentorio, accusatore, sdegnato.
Eppure dietro ogni volto, dietro ogni persona c'è una storia.
Una storia spesso fatta di abusi, maltrattamenti, privazioni, angherie, soprusi.
Prima di giudicare domandiamoci:
Come saremmo noi se avessimo subito quello che hanno subito loro?
Come ci sentiremmo nel leggere nelle espressioni della gente un giudizio negativo su di noi senza neppure conoscerci?
Io che sono cattolico vedo Gesù nel volto sofferente di ogni persona, ed il mio sguardo è di compassione, dispiacere, dolore nel vedere tanta sofferenza.
Chi non è cattolico dovrebbe vedere in ogni uomo o donna o Bambino che soffre la sofferenza umana, e dovrebbe abbracciare, accogliere, amare, aiutare quella persona perché così facendo darebbe un bicchier d'acqua ad un'umanità assetata di amore
#bambini #amicidellazizzi #acqua #giudizio
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Donare un bicchier d'acqua toglie a noi la sete di amore per gli altri
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Addì 23 luglio 2024
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».
Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono.
E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani.
Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono.
In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!».
Matteo 13,10-17
Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono (23 luglio 2024)
Beata sofferenza
Una madre disse al figlio “Sei molto sensibile, soffrirai molto”
E così è stato.
Una vita di sofferenze, non per aver subito, ma per vedere e sentire come strazianti cose che lasciano altri indifferenti.
Questo ragazzo, oggi uomo, soffre ogni volta che vede un’ingiustizia, soffre come fosse stata fatta a lui, soffre per ogni Bambino non accudito con amore dalla propria famiglia, come se in quel momento quel Bambino fosse lui; la sofferenza si deposita nel suo cuore ogni volta che entra in ospedale perché ogni lamento di ciascun malato lo sente sulla propria pelle, ogni lacrima versata dai parenti al capezzale dell’infermo lo tocca nel cuore, ogni anziano abbandonato dalla famiglia nel letto del nosocomio è una coltellata che lacera l’anima.
C’è un film nel cui titolo vedevo una bestemmia, “Un giorno da Dio”, e per questo mi sono sempre rifiutato di vederlo. Un giorno mi capitò di accendere la tv e non rendermi conto che stavo vedendo proprio quel film. Mi appassionai, vidi il titolo ma compresi che c’era qualcosa di bello nel messaggio che voleva inviare e lo guardai con attenzione.
Noi sentiamo e vediamo tante cose.
Soffriamo, chi più e chi meno, per le sofferenze altrui.
Pensiamo per un attimo di essere Dio, di ascoltare con il massimo dell’empatia le sofferenze e le pene di ciascun abitante della terra, dal dolore per un brutto voto in un compito in classe, alla morte di un figlio sotto le macerie di una guerra senza senso; dal dispiacere di un bisticcio tra fidanzatini, all’annegamento di tutta la propria famiglia nel vano tentativo di raggiungere pace e serenità.
Penso che in molti decidano, pur se sensibili ed empatici, di non sentire e non vedere, di mettere la testa sotto la sabbia, di indossare uno scafandro per non soffrire.
Dobbiamo invece sentire e vedere, dobbiamo essere empatici, le sofferenze altrui DEVONO essere le nostre perché solo così potremo capire gli altri, solo così potremo anelare ad avere la pace, solo così potremo sperare di cambiare il mondo.
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Cambiare il mondo è possibile se impariamo ad ascoltare
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Addì 24 luglio 2024
In quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare.
Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare.
E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo.
Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò.
Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono.
Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.
Chi ha orecchi intenda».
Matteo 13,1-9
E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada (24 luglio 2024)
Eppure
Quando parliamo ai nostri figli lo facciamo con il cuore in mano.
Ogni giorno instancabilmente, con la costanza data dall'amore per un figlio, ripetiamo valori e principi, regole e doveri, limitazione ai propri diritti nel rispetto dei diritti altrui.
Perseveriamo nell'educare, tratteniamo le lacrime e la rabbia, cerchiamo di dar loro esempi positivi e quando non ci riusciamo facciamo vedere loro che il nostro comportamento non è giusto insegnando loro a comportarsi diversamente.
EPPURE
Viviamo sulla nostra pelle ed ascoltiamo le esperienze di altri di figli che si allontanano diametralmente dai valori che abbiamo loro insegnato.
Certamente tanti Bambini diventano ragazzi, e poi uomini e donne con pessimi comportamenti per aver vissuto in famiglie senza valori o in contesti pieni di delinquenza, ma sono anche tanti quei figli che pur avendo vissuto in buone famiglie o in buone situazioni sociali si comportano male nei confronti del prossimo, spacciano, rubano, picchiano e persino uccidono.
Non credo che sia colpa dei suoi genitori se Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin o dei genitori di Alessandro Impagniatello se questi ha ucciso Giulia Tramontano.
Non credo che i loro genitori, come quelli di tanti altri omicida, hanno insegnato loro ad uccidere la propria compagna.
EPPURE
queste cose accadono
Possiamo dare la colpa ai social, alla violenza che vediamo, alle cattive compagnie ed in parte anche ai genitori, ai fratelli e a tutto il contesto familiare, ma la verità è che, eccetto nel caso di pazzia, ognuno è in grado di ascoltare, elaborare e scegliere la propria strada.
I buoni ed i cattivi insegnamenti ci sono, ci sono sempre stati e sempre ci saranno, ma spetta a ciascuno decidere se comportarsi bene o male, e non solo nei casi più estremi tra l'uccidere ed il non uccidere, tra il picchiare ed il non picchiare, ma in ogni occasione della vita: rubare o non rubare, tradire o non tradire, imboscarsi nel lavoro o produrre con lena per il bene di tutti.
Il grande bivio della vita è pensare esclusivamente a sé stessi o dedicarsi agli altri.
Sono i due estremi, e ci sono mille sfumature nel mezzo, ma se accogliamo la tendenza ad aiutare il prossimo, mai ci sogneremo di fargli del male.
Dio, al pari dei nostri genitori, ci parla dalle pagine del Vangelo e sparge il buon seme irrorandolo con buoni principi e valori, ma questo seme talvolta cade sulla strada, altre volte tra i rovi e in parte va nella buona terra fruttando il trenta, il cinquanta o il cento per cento, e non è certo colpa di Dio se ci perdiamo.
Ascoltiamo tutti, ma usiamo cuore e cervello per scegliere la nostra strada
#bambini #amicidellazizzi #strada #principi #valori
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La scelta è solo nostra
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Addì 25 luglio 2024
In quel tempo si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».
Matteo 20,20-28
Non è venuto per essere servito, ma per servire (25 luglio 2024)
Servire per amore
Abbiamo un'abitudine a tavola: nessuno mangi fin tanto che tutti non abbiano il proprio piatto, e chi serve sia seduto come gli altri.
Non è giusto che la persona che distribuisce il cibo si metta a tavola quando gli altri abbiano già finito e vogliano il bis, o semplicemente abbiano già iniziato.
E' una forma di rispetto verso chi serve e si prodiga per gli altri.
Molte volte questo ruolo è svolto dai volontari che vengono a trovarci i quali si vogliono mettere a disposizione dei Bimbi in tutti i modi possibile.
Se qualche Bambino nuovo, che ancora non conosce bene le regole di casa nostra, inizia a mangiare mentre si stanno ancora portando i piatti in tavola, gli diciamo di attendere per rispetto a chi si sta prodigando per loro.
Spesso i volontari che servono esclamano "Poverino, lascialo mangiare", ma spieghiamo loro che il rispetto per il prossimo e il valorizzare il lavoro altrui lo devono imparare adesso che sono Bambini, ed il nostro ruolo è fondamentalmente questo: educare.
E' bello però vedere queste persone così votate per aiutare il prossimo da considerarsi loro servi, tanto da non pensare di meritarsi nemmeno un attenzione, come a dire "Sto facendo del bene, non c'è bisogno di un grazie perché faccio ciò che è giusto fare".
Dovremmo essere tutti così: dare al prossimo prima che a sé stessi, e non aspettarsi nulla in cambio, ed il mondo sarebbe migliore perché tutti farebbero il bene altrui ed il "contraccambio" verrebbe spontaneo insieme alla gratitudine.
#bambini #amicidellazizzi #volontari #servi #rispetto
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Volontari come servi
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Addì 26 luglio 2024
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli : «Voi dunque intendete la parabola del seminatore.
Tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.
Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato.
Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto.
Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».
Matteo 13,18-23
Questi dà frutto e produce (26 luglio 2024)
Se una mamma ce l'hai
Se la tua mamma è con te
Se hai una casa dignitosa
Se hai abbastanza soldi per vivere bene
Se hai la salute
Se hai un buon lavoro
Se hai parecchi e buoni amici
Se hai persone che ti vogliono bene
Se hai tutto questo, non sentirai la mancanza di una mamma, della casa, della salute e di tutto il resto, ma non appena qualcosa di questa lista venisse meno, sentiresti un vuoto ed una grande mancanza; saresti assalito dalla malinconia, dal dispiacere ed in certi casi dal terrore.
Io l'ho sperimentato sulla mia pelle.
A 21 anni avevo tutto: carriera davanti a me, una famiglia ottima, tantissimi amici, una salute di ferro. Ma un giorno, un brutto giorno, la mia mamma è morta ed io sono rimasto basito, non potevo crederci. Poi ho iniziato a realizzare, e la disperazione si è impossessata di me fino a farmi desiderare ogni giorno la morte.
Poi si cresce e tutto si assimila ed in qualche modo si va avanti, ma quando qualcosa di importante viene meno perdiamo il nostro equilibrio psichico.
Se però ci pensiamo per bene, anche la perdita di uno o due punti della nostra lista, ci fa considerare superfortunati per avere comunque tutto il resto.
Quando vedo tanti Bambini che non hanno una famiglia così buona e amorevole, quando vedo le loro infermità fisiche e psicologiche, quando è palese il loro stato di estrema povertà penso che loro non hanno mai avuto un millesimo di quello che ho avuto io, eppure sono felici, giocano e si divertono, costruiscono la loro vita mattoncino dopo mattoncino, incuranti delle loro situazioni non idilliache.
Mentre noi, io per primo, ci lamentiamo de non abbiamo TUTTO quello che riteniamo un nostro diritto avere.
Ecco la prima riflessione che feci una volta capita questa triste verità: dovevo fare qualcosa affinché si ricreasse un po' di equilibrio, non era giusto che io avessi quasi tutto e loro quasi niente.
Avete tanto da dare: amore, soldi, casa, lavoro, condividetelo con gli altri, condividetelo con i Bambini che dalla vita hanno ricevuto tanto dolore e privazioni. Venite a parlare con noi, venite ad offrire ai Bambini che accogliamo un poco di voi, siano esse cose materiali come soldi, eredità o donazioni o cose ben più importanti del denaro come l'amore nell'accoglienza o nel fare volontariato.
Siate buona terra dove il seme dei buoni principi possa attecchire e divenire un grande albero alla cui ombra possano trovare tranquillità tanti Bambini.
#bambini #amicidellazizzi #volontariato #donazioni #eredita
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Semi d'amore
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Addì 27 luglio 2024
In quel tempo, Gesù espose alla folla una parola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.
Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?
Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?
No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.
Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
Matteo 13,24-30
Venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò (27 luglio 2024)
Nu' piezzo e' cuorè
Come la pioggia scende dal cielo e bagna tutti, noi da sempre abbiamo dato il nostro amore, i valori ed i principi a tutti i nostri bimbi.
A Yuri, figlio di un rapinatore e già a dodici anni nella banda del padre a commettere furti.
A Giada e Guya, figlie di uno spacciatore e già "femmine di mafia" sin da piccole.
A Giovanni, che ha vissuto per la strada ed ha visto di tutto.
A Michela, con una mamma che faceva il mestiere più antico del mondo, e lei leggerina e svampita facile preda già a dieci anni
A Ileana e Marquerida, arrivate dalla Macedonia a cinque e sette anni con un passato di sfruttamento ed una mamma che faceva la vita in Italia.
A Jemal, fuggito da un paese dell'Africa dove un dittatore ti obbliga a fare servizio militare uccidendo i nemici dai sedici ai sessant'anni.
A Nala, sradicata dalla sua terra e finita in ospedale ad opera del padre e della madre convinti che picchiare a sangue sia educativo.
Ognuno di loro è un pezzetto della nostra storia, una cellula del nostro corpo, un ricordo indelebile nel nostro cuore.
A ognuno di loro abbiamo dato le stesse opportunità.
Ma non tutti si sono salvati.
Alcuni sono diventati grandi, hanno studiato, messo su famiglia, apprezzati sul lavoro per le loro doti umane.
Altri sono finiti in prigione, a spacciare, coinvolti in risse ogni sera, ubriachi o drogati sotto un ponte
Siamo uomini e donne, e come tali capaci di fare cose buone e cattive, e sicuramente abbiamo i nostri limiti e le nostre colpe, ma se un ragazzo che ha ricevuto tanto si perde è un po' colpa sua perché davanti ad un bivio ha scelto la strada sbagliata o quella del non fare.
Le nostre case sono un po' come un campo di grano, in mezzo al quale cresce anche la zizzania. I Bambini crescono e ascoltano voci buone e voci cattive per poi scegliere da quale parte stare.
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Zizzania da sradicare
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Addì 28 luglio 2024
in quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi.
Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare.
Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?».
Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero.
E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!».
Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
Giovanni 6,1-15
Ma che cos'è questo per tanta gente? (28 luglio 2024)
Smile
A tutti è noto il miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci, a prescindere che si creda sia stato un miracolo di Dio oppure una favoletta.
Quello che in molti forse non sanno è che questo evento si verifica ogni giorno.
Ogni giorno diamo una parola buona, un insegnamento, un sorriso al figlio, all'alunno, al dipendente o al datore di lavoro, oppure semplicemente al passante che incontriamo sul marciapiede.
Ecco, donando un pezzettino di noi facciamo in modo che quel gesto si trasformi in qualcosa di più perché noi avremo ancora da donare sorrisi, e parimenti chi li riceve sarà ben predisposto a donarne a sua volta.
Se passassimo la giornata a sorridere al nostro prossimo, alla sera avremmo una città che si sbellica dalla felicità.
Purtroppo è anche vero il contrario. Se restiamo dinanzi agli altri con il muso o con il nervoso, giustificato o meno, doniamo al nostro prossimo tristezza e inquietudine che purtroppo si propagheranno con grande velocità facendo intristire ed innervosire coloro che incontriamo.
Ed allora forza, sorridete in modo che ogni giorno si possa ripetere il miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci perché l'amore, il sorriso, l'altruismo, un buon insegnamento si propagano se li divideremo con gli altri
#bambini #amicidellazizzi #smile
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Un euro per te non è nulla, ma nelle nostre mani si moltiplicherà
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Addì 29 luglio 2024
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello.
Marta, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».
Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».
Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».
Giovanni 11,19-27
Chi crede in me, anche se muore, vivrà (29 luglio 2024)
Una livella oggi, evita una livella domani
Sui giornali impazzano gli avvistamenti.
Tutti a scrutare il mare con binocolo e vesselfinder, il sito che ti dice il nome dell'imbarcazione, dove sia diretta ed altro ancora.
E' stato visto il mega yacht di tizio, il grande catamarano di caio.
E diventa la notiza del giorno
Non quei poveracci che muoiono di fame nella terra sperduta dell'Africa più nera, ma Besos e compagni sono coloro che più attraggono la nostra attenzione.
Eppure, come diceva anche Totò, arriva la livella a pareggiare ricchi e poveri, perché davanti alla morte siamo tutti uguali, e tutti finiremo in un loculo di due metri per uno.
Allora quale è la differenza tra le persone?
Quello che lasceremo?
No, perché passerà di mano
L'amore che abbiamo dato ai nostri cari?
No, perché è cosa normale amare figli, compagni e genitori
La beneficenza del nostro cinque per mille?
Inezia che non ci sposta di una virgola il capitale guadaganato
Nasciamo già con l'idea di fare un percorso che ci porti più in alto possibile nella cultura finalizzato a trovare un lavoro migliore, magari da dirigente o imprenditore, e guadagnare più soldi possibile.
Anche il povero ha questa idea: guadagnare, guadagnare ed ancora guadagnare.
Non si pensa che il nostro futuro va al di là di quella livella, non si pensa che dopo la morte ci posssa essere un'altra vita.
Non ci si pensa perché dovremmo cambiare la nostra impostazione mentale: donare anziché azzuffarci per accaparrare una briciola in più, un euro in più, una commessa in più, una vendita in più, un cliente in più.
Non credere in Dio, non credere in una vita eterna non è certezza e non signifca che non vi sia più nulla dopo la morte.
Sono triste per coloro che hanno il cuore duro, per coloro che pensano a sé stessi e non al prossimo, per coloro che spendono milioni in cose voluttuarie senza pensare che potrebbero dare una vita dignitosa a milioni di persone.
Se la livella non la usiamo noi per condividere i beni in eccesso, Qualcuno la userà dopo la nostra morte per indicarci la strada verso l'inferno o verso il Paradiso.
Non ci credete? Liberissimi, ma potete avere certezza che non sarà così?
#bambini #amicidellazizzi #certezze #paradiso #inferno #morte #ricchi #poveri
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La certezza di non avere certezze
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Addì 30 luglio 2024
Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo.
Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.
Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità
e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti.
Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!».
Matteo 13,36-43
Gli angeli raccoglieranno tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti (30 luglio 2024)
Guerra mondiale
Se in una famiglia uno dei coniugi è sempre nervoso, arrabbiato, prevaricatore, in quella casa mancherà la serenità ed è facile che altri della famiglia prima o poi si ribellino, si innervosiscano, compiano azioni sconsiderate.
Questo sta avvenendo nel mondo
Quel delinquente di putin ha acceso le micce, hamas ha approfittato del momento di confusione per compiere un atto di inaudita scelleratezza, netanyau ha approfittato della confusione per dare forza alla sua guerra santa, gli altri come iran ed alleati, che stinchi di santi non sono, hanno pazientato per poi reagire in maniera errata. Adesso anche la turchia minaccia di invadere israele creando una confusione totale visto che fa parte dell’Europa, la quale è dichiaratamente a favore di israele.
Escalation inevitabile?
Probabilmente si.
Se ancora non è guerra totale credo dipenda dagli armamenti nucleari. Ogni forza in campo sa che se partisse un missile da una parte, la risposta sarebbe immediata e devastante da non lasciare sul terreno né vincitori né vinti.
Ed allora che fare?
Noi poveri uomini e donne del popolo possiamo ben poco, le decisioni vengono prese sopra le nostre teste.
La mia personale convinzione è che la preghiera possa alleviare le sofferenze delle persone, ma non eliminarle perché la zizzania è nel campo di grano, il cattivo cresce con il buono.
Avendo fede in Dio sono certo che alla fine della nostra vita i cattivi riceveranno la loro giusta punizione.
Chiunque sia operatore di iniquità e si considera più grande di Dio piangerà per l’eternità, così come ha fatto piangere miglia di persone per la sua sete di potere, per vendetta, per denaro
#bambini #amicidellazizzi #guerra #pace #russia #hamas #israele #turchia
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Chi semina vento raccoglie tempesta
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Addì 31 luglio 2024
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Matteo 13,44-46
Un mercante che va in cerca di perle preziose (31 luglio 2024)
I nostri bambini: perle preziose
In molti hanno grosse difficoltà a intraprendere il cammino dell'affido, e li capisco perfettamente perché la paura che un bambino al quale ti sei affezionato se ne vada è grandissima.
A nulla valgono le raccomandazioni che spesso faccio che se una famiglia non prende un bambino, quel bambino verrà picchiato, abusato, non amato. Purtroppo l'egoismo per la paura di soffrire prende il sopravvento.
Ma è importante sottolineare un'altra considerazione, che ogni bambino è una perla preziosa ed è bello avere in casa un valore anche se questo dovesse durare per poco tempo, cosa peraltro non detta perché ci sono degli affidamenti che durano moltissimi anni se non addirittura per sempre.
Se vi propongono di accogliere una perla non rifiutatevi per la paura di poterla un giorno perdere, anzi custoditela con cura e gioite per il solo fatto di essere voi lo scrigno che potrà apprezzarla per anni, e se poi un giorno dovesse migrare da casa vostra ad altra casa vorrà dire che andrà ad allietare altre persone, perché tutti i tesori di questa terra prima o poi passano sempre di mano, e così non possiamo legare a noi per sempre un bambino o una persona perché questa prima o poi, in un modo o nell'altro, si allontanerà da noi. La cosa importante non è il tempo del possesso, ma è l'intensità del rapporto che con essi creiamo.
#bambini #amicidellazizzi #perle #affido
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Ogni bambino è una perla preziosa, ma coloro che sono passati attraverso mille tribolazioni sono stati forgiati con una patina che rende necessario lucidarli con i prodotti dell'amore
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Addì 1 agosto 2024
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni
e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là
Matteo 13,47-53
Una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci (1 agosto 2024)
Quale amico posso mangiare?
Quando salpiamo la rete calata in mare la sera prima vi troviamo scorfani e orate, sassi e ricci, paguri e ragni.
Come possiamo sapere quali pesci entreranno nella rete? Qualcuno sarà buono, qualcuno da scartare, qualcuno nocivo.
Così è nella nostra vita: facciamo la nostra strada e nel cammino incontriamo ogni genere di persone. Con qualcuno intesseremo rapporti ottimi, con altri di buon vicinato, con qualcuno litigheremo, altri ancora sembreranno buoni pesci ma le loro spine possono essere insidiosamente piene di veleno.
Non getteremo le nostre reti per la paura di prendere pesci potenzialmente pericolosi?
Certamente no, altrimenti come potremmo saziare la nostra sete di conoscenza e il desiderio di relazioni?
A forza di pescare saremo in grado di capire già da lontano quale sia il pesce da accogliere in barca e sulla nostra tavola, quale invece quello da farlo tornare alle sue occupazioni in mare.
Nelle relazioni umane è tutto un po' più complicato perché ci sono amici, spesso dimostratisi tali, che per interessi superiori, magari anche perché in buona fede ritengono di essere nel giusto, si prestano a cattivi consigli.
Ma a forza di pescare si riconoscono anche loro e si va avanti
#bambini #amicidellazizzi #reti #cammino
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Mai smettere di pescare perché mangiare il pesce ci fa crescere
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Addì 2 agosto 2024
In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli?
Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?».
E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».
E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità
Matteo 13,54-58
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua (2 agosto 2024)
Ogni genitore è un profeta
I genitori spesso danno consigli sul futuro dei propri figli, e quasi avessero la sfera di cristallo spesso ci azzeccano.
Profeti?
No davvero, ma certamente persone che hanno già vissuto una buona parte di vita e sono in grado di riconoscere i segnali che giungono da ogni parte, così la scelta di un ragazzo è per lui una cosa nuova, un'idealizzazione nella quale buttarsi anima e corpo, ma per un papà o una mamma è solo una delle possibili opportunità da valutare, insieme ad altre, guardando ai lati positivi e a quelli negativi che essa offre.
Purtroppo i ragazzi hanno la presunzione di essere già in grado di decidere del loro futuro da soli senza dover ascoltare i consigli di nessuno, e così non è infrequente che dopo anni vengano a dirti, con le parole o con i fatti, di aver sbagliato tutto e che se potessero tornerebbero indietro per fare scelte diverse. Durante una mareggiata le onde continuano ad arrivare copiose verso terra e si infrangono sugli scogli, ma altre onde, più piccole, cercano di contrastarle. Le prime hanno l'impeto dei vent'anni e inevitabilmente si scontrano con una dura realtà non riuscendo ad andare oltre quel muro, quell'argine che è la terraferma; le seconde rappresentano invece la maturità di quelle che hanno visto molte mareggiate e con calma provano ad impedire alle prime di farsi male. Qualcuna si mischia alle onde di ritorno e fa retromarcia, ma la maggior parte va avanti nel suo cammino di distruzione di sé stessa, ma anch'esse dovranno tornare indietro ridimensionate nella potenza e nell'arroganza dei vent'anni.
Tanti ragazzi ho visto uscire da casa nostra con una valigia piena di sogni e di speranze, ma quasi tutti si sono accorti nell'aprirla che conteneva solo fumo restando con un pugno di niente in mano. Quante profezie, dettate dall'esperienza, doniamo ai nostri ragazzi, peccato che non ascoltino e si vogliano andare ad infrangere sulle barriere della vita.
#bambini #amicidellazizzi #onde #valigia
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Aiutateci
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Addì 3 agosto 2024
In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù.
Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui».
Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello.
Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!».
Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta.
Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode
che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato.
Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data
e mandò a decapitare Giovanni nel carcere.
La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre.
I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.
Matteo 14,1-12
Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista (3 agosto 2024)
Cosa siamo disposti a fare per essere accettati dalle persone?
Cosa siamo disposti a fare per essere accettati dalle persone, per essere ammirati, per prevalere, per coronare un sogno? Sono il primo ad insegnare ai ragazzi ad avere un obiettivo e a non curarsi degli ostacoli che si frappongono dinanzi, ma a tutto c'è un limite, quello della propria coscienza. La mia mamma mi diceva sempre "la sera quando vai a letto guardati nello specchio e dovrai sempre vedere l'immagine di un uomo onesto". Talvolta la vita ci offre momenti in cui si deve fare una scelta: seguire i propri sogni, mantenendo le promesse fatte a sé stessi o ad altri, oppure calpestare i valori e i principi con i quali siamo cresciuti incuranti di fare del male alle persone che ci amano. Ognuno è arbitro della propria vita e dovrà fare i conti, per ora, soltanto con la propria coscienza, con lo specchio che alla sera ciascuno di noi è costretto a guardare, ma il peso di un misfatto, di un'azione crudele, di un atto contrario al bene del prossimo sarà un pesante fardello che saremo costretti a portare sulle nostre spalle per il resto della nostra vita, peso che ci farà durare una grandissima fatica nel nostro cammino di uomini e donne.
#bambini #amicidellazizzi #valori #principi
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E' bello educare i bambini ad avere sani principi
Dateci una mano in questa missione
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Addì 4 agosto 2024
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.
Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»
Giovanni 6,24-35
Signore, dacci sempre questo pane (4 agosto 2024)
Inondiamo i nostri figli di beni materiali
Non passa giorno in cui un genitore non tenti di donare al proprio figlio il proprio amore. Molti ragazzi spesso fanno un po' di confusione e pensano che l'amore di un papà o di una mamma lo si misuri con il quantitativo di beni materiali che essi comprano per la propria prole. Quante volte ho sentito bambini e adolescenti criticare i propri genitori perché non comprano loro il vespino o il cellulare ultimo modello, oppure non fanno vedere loro certi programmi in tv o non li portano a eurodisney. Quanto più amore c'è spesso in un no piuttosto che in un si. Molti adulti però cascano nella trappola, cedono al ricatto "se non mi prendi questo vuol dire che non mi vuoi bene" e così mettono mano al portafogli e donano quanto richiesto, e solo allora vengono inondati da frasi come "sei mitico, sei il miglior papà del mondo, non c'è un papà o una mamma migliori di te". Ma quanto dura? Fino al prossimo no, fino al rifiuto di piegarsi alle richieste dei figli ed allora, in quel caso, siamo i mostri, quelli che non capiscono l'importanza di avere questo o l'altro oggetto. Ci si ritrova poi un giorno a guardarsi indietro e vedere i propri figli cresciuti, capaci di soddisfare da soli ai propri capricci, e lontani da noi. Qualcuno, dalle profondità della loro disperazione si rivolgerà a noi criticandoci per non aver detto abbastanza no.
Se però da un lato sono fermamente convinto di non dover inondare i nostri bimbi di beni strumentali, ritengo si debba donare loro quel pane che possa saziare cuore ed anima, il cibo che permetta loro di poter scegliere di crescere con sani principi, elargire valori, insegnamenti di vita, spiegazioni, complicità, perdono.
Le cose materiali prima o poi si sciupano o passano di moda o perdono di interesse, ma i valori resteranno nel sangue di chi li riceve e potranno, il giorno che vorranno, usarli per maturare e divenire uomini e donne responsabili, capaci di andare per le strade del mondo a testa alta, fieri di aver avuto qualcuno che li ha amati profondamente, anche al punto da proferire dei no e attirarsi le ire e le maledizioni di un figlio deluso per non aver ottenuto l'ultimo modello di telefonino
#bambini #amicidellazizzi #amore #figli
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Riempite il nulla dei vostri figli con valori e principi, sarà la più bella eredità che possiate lasciare loro
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Addì 5 agosto 2024
In quel tempo, quando udì della morte di Giovanni Battista, Gesù partì su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città.
Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare».
Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare».
Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!».
Ed egli disse: «Portatemeli qua».
E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla.
Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati.
Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Matteo 14,13-21
Quando udì della morte di Giovanni Battista, Gesù (...) si ritirò in disparte in un luogo deserto (...) vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati (5 agosto 2024)
Un sacco vuoto da riempire
Possono essere tante le reazioni alla morte di un amico, di un figlio, di un compagno, di un genitore.
Il primo bivio, il più importante, è quello che ti porta a reagire oppure a chiuderti in te stesso.
Nei primi momenti una chiusura è tanto naturale quanto immediata, e credo che un momento di stacco e di riflessione sia giusto ed importante che ci sia.
Da quell'osservatorio "esterno al mondo" si guardano fenomeni che prima non avevamo notato, forse perché si è in un momento di maggior sensibilità e valutazione di ciò che ci circonda. Si vedono così i mali del mondo, si vedono persone che soffrono di solitudine, Bambini maltrattati, donne sfruttate, malati abbandonati dalle famiglie.
E' quello il momento di decidere rispetto al bivio: aprirsi al mondo per alleviare le sofferenze di chi stia soffrendo più di noi, o andare avanti con la nostra chiusura agli altri; oppure proseguire per la nostra strada riempiendo il vuoto del nostro cuore con insaziabile egoismo.
La morte di una persona è come avere un sacco che in un istante si svuota.
Abbiamo la possibilità di inserirci concime e terriccio, sporcandoci le mani, oppure far venire una betoniera e riempirlo di cemento per costruirci solidi e sontuosi palazzi ove rifugiarci.
Nel primo caso si fa fatica perché l'odore è acre e le mani che si sporcano non piacciono a nessuno, ma è anche il modo per piantare tanti semi che un giorno daranno vita ad una rigogliosa foresta nel nostro cuore mettendoci al riparo da caldo e vento.
Nel secondo caso saremo al riparo, ma con la differenza che saremo soli o con pochissime persone da noi scelte, mentre nella foresta troveremo tanta brava gente, forse semplici, ma pieni di sentimenti, capaci di donarci buona parte di quello che ci è stato sottratto con la morte di una persona cara
#bambini #amicidellazizzi #morte #sacco
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Riempiamo il nostro sacco vuoto con l'amore di tanti Bambini
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Addì 6 agosto 2024
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.
Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».
Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.
Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti.
Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti.
Marco 9,2-10
Erano stati presi dallo spavento (6 agosto 2024)
Cambiare vita
Siamo talmente abituati alla nostra vita che spesso un qualsiasi cambiamento ci spaventa, e sovente per paura non compiamo un passo importante, specie quando questo significa lasciare agiatezze e tranquillità per abbracciare problemi e preoccupazioni. E se qualcuno è disposto a rischiare quando ha in testa un progetto, specie se lavorativo, quanti sarebbero disponibili a barattare la propria serenità affinché altri possano star bene? Chi è disposto a dire "Rinuncio a mangiare al ristorante per risparmiare denaro da donare ai poveri"? oppure "Accolgo in casa un bambino maltrattato, problematico e mi metto in gioco con i servizi sociali, il tribunale ed i genitori naturali"?.
Per l'adozione tutti sono disponibili purché si tratti di un bambino piccolo, carino, senza problemi fisici, magari di buona etnia italiana.
Per l'affidamento invece quante famiglie sono disposte ad aprire le porte di casa?
Ventisei milioni sono le famiglie italiane, ma in affidamento familiare ci sono soltanto tredicimila bimbi, vale a dire lo 0,05 per cento: una famiglia ogni duemila!
Non vuole essere il mio un giudizio oppure una condanna, ma una constatazione per capire il motivo di tanta diffidenza, alla cui base c'è sicuramente una serie di paure.
Ma per quanti timori possiamo avere dovremmo riflettere sul fatto che mentre noi proviamo l'angoscia di affrontare un percorso ed un cambiamento, migliaia di bambini soffrono nelle proprie case perché maltrattati, abusati, uccisi nella loro fanciullezza, costretti a divenire adulti alla svelta.
Dovremmo però riflettere anche sugli aspetti positivi di certi cambiamenti, anche su di noi e sulla nostra famiglia perché un bambino porta gioia, educare un bambino ci fa sentire importanti per qualcuno, dare la possibilità ad un bambino di vivere la propria infanzia serenamente comporta migliorare il mondo di domani rendendolo un adulto responsabile in grado di tutelare, amare e difendere i propri figli.
Non abbiate paura di un cambiamento.
E se non ve la sentite di accogliere fisicamente un cucciolo d'uomo ferito e spaventato nella vostra casa, almeno accoglietelo nei vostri cuori stando vicino ai nostri bambini, venendoli a trovare, o magari preoccupandovi dei loro bisogni con un affidamento a distanza. Almeno è un inizio per comprendere meglio questo magico mondo dell'affido.
#bambini #amicidellazizzi #affido #cambiare
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La paura dei cambiamenti è normale, ma per crescere e migliorare come persone dobbiamo affrontare e superare le nostre paure
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Addì 7 agosto 2024
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne.
Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio».
Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro».
Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele».
Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!».
Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini».
«E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.
Matteo 15,21-28
E' vero, Signore, disse la donna (7 agosto 2024)
Sia fatta la tua volontà
Vorrei trovare lavoro, ma sia fatta la tua volontà, e se non lo trovo so che è questa la tua volontà.
Vorrei che la guerra finisse, ma se non finisce so che è questa la tua volontà.
Vorrei guarire da questa malattia che mi perseguita, ma se non dovessi guarire so che è questa la tua volontà.
Vorrei che la mia mamma non morisse, ma se dovesse morire so che è questa la tua volontà.
Non è facile accettare tutto ciò che ci accade, ma la vera fede è dire "Signore tu hai sempre ragione".
Non vuol dire accettare tutto passivamente con rassegnazione ogni cosa, ma combattere per ciò che riteniamo giusto. Davanti però all'ultimo atto di giudizio dobbiamo fermarci ed aver fede che quella sconfitta sia volere di Dio per qualcosa di più grande ed importante.
Il Signore mette alla prova la nostra fede anche così.
#bambini #amicidellazizzi #fede #prova #malattia #morte #guerra
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Tutto è un dono di Dio
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Addì 8 agosto 2024
In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.
Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai».
Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Matteo 16,13-23
Voi chi dite che io sia? (8 agosto 2024)
Cambiare si può, è fatica, ma si può
Vi siete mai posti l'interrogativo di chi veramente voi siate?
Non Giuseppe o Veronica, non il medico o la professoressa, non il padre o la madre, ma chi siete dentro di voi.
Siete egoisti? Siete vedicativi? Siete buoni con il prossimo? Siete buoni figli, buoni genitori, buoni educatori?
In fondo al cuore ognuno sa perfettamente quali siano i propri difetti.
Cambiare non è facile, ma lo vogliamo veramente?
Io pagherei per poter cambiare tanti aspetti del mio carattere, tanti modi di fare e rispondere dei quali mi pento subito dopo averli proferiti.
E' difficile cambiare e si rischia di adagiarsi sui nostri difetti accettandoli come un male necessario.
Ed invece no: dobbiamo combattere ogni giorno per tenerli a bada, per smussare gli angoli, per cambiare e diventare, come diceva Mahatma Gandhi "Il cambiamento che vogliamo vedere".
Facciamo così con i nostri figli sollecitandoli continuamente al cambiamento per trasformarli in bravi Bambini e Bambine secondo il nostro schema: vogliamo che cambino in ciò che noi vorremmo vedere in loro.
Se proponiamo questo cambiamento radicale agli altri, dobbiamo essere coerenti e provare anche noi a cambiare, ogni giorno, senza mai arrendersi.
#bambini #amicidellazizzi #cambiamento #gandhi
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Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere
(Mahatma Gandhi)
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Addì 9 agosto 2024
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora."
Matteo 25,1-13
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora (9 agosto 2024)
Investire nell'eternità
Oggi si rincorrono i soldi.
Le guerre si fanno dove conviene.
Si stanziano miliardi per le armi e niente per le popolazioni povere.
Si prendono lavori cercando di guadagnare il più possibile senza guardare in faccia a nessuno.
Soldi, soldi, sempre e solo soldi.
Ma cosa ve ne farete di avere tanti soldi se poi quando ve ne andate da questa terra dovrete lasciarli tutti qui?
Anche se non pensate di avere un futuro oltre la morte, non avete timore che possa esistere Dio che vi chieda contro del vostro operato?
Se siete così bravi con il denaro dovreste ben sapere che gli investimenti devono essere diverisifcati.
E' da idioti investire tutti i propri denari in una sola attività, perché se poi va male si rischia di perdere tutto.
Investire il vostro tempo, le vostre risorse personali ed economiche per aiutare il prossimo, questo è un buon investimento per l'eternità.
E non pensate che quel giorno sia tanto lontano, perché prima o poi arriva per tutti, ed accade in men che non si dica.
Oggi state bene, ma domani?
Potrebbero scoprirvi un tumore allo stadio terminale, potreste perire in un incidente, affogare per una congestione.
E che ne sarà di voi? Che ne sarà della vostra anima che avete regalato al dio denaro?
Aiutare il prossimo, investire nell'eternità non è fare ogni tanto una donazione, non è andare alla mensa dei poveri un paio di vote l'anno, non è fare una settimana di volontariato in qualche paese africano.
Investire nell'eternità significa fare qualcosa che faccia dolore, significa privarsi di una parte importante del proprio patrimonio, significa fare delle rinuncie, significa avere i calli alle mani per aver dissodato un terreno, significa sopportare il cattivo odore sulla pelle degli ultimi della terra, significa accogliere un Bambino nella propria casa, significa non mandare all'ospizio un proprio caro anziano ed accudirlo fino al suo ultimo respiro.
Se fate questo avete fatto un buon investimento, ma se non lo fate che Dio abbia pietà di voi.
#bambini #amicidellazizzi #investimento #eternita #Dio #denaro #soldi
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Differenziate gli investimenti facendovi del male
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Addì 10 agosto 2024
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà."
Giovanni 12,24-26
Se il chicco di grano caduto in terra muore produce molto frutto (10 agosto 2024)
Morire per amore
Oggi si vive per cercare la nostra gioia e la nostra felicità, al massimo quella dei figli laddove però vogliamo essere sempre presenti e fautori unici del loro bene.
Dovremmo imparare a morire per gli altri, perché solo così ci sarà pieno frutto.
Brave quelle mamme che sanno mettersi in disparte quando il figlio comincia a volare da solo.
Bravi quei papà che accolgono il figlio in azienda e lo lasciano fare in autonomia.
Bravi quei professori che capiscono di non poter insegnare tutto il loro scibile ai ragazzi e riescono ad eclissarsi quando questi imparano ad amare lo studio.
Bravi quegli allenatori che capiscono che devono perdere il loro pupillo a favore di squadre più forti affinché il ragazzo raggiunga vette inesplorate
Il sacrificio di una persona, così come il seme che muore nel terreno, significa vita per altri, per tanti altri.
Una mamma che non soffoca il figlio una volta sposato rende felice non solo lui, ma anche la moglie ed i figli; una mamma entrante e sempre presente è spesso causa di liti e separazioni tra i coniugi.
Mi è sempre piaciuto pensare che tra la mia mamma e Dio ci sia stato un accordo: la mia mamma, come ogni mamma, ha chiesto la felicità del proprio figlio, a qualunque costo.
Ed il Signore l'ha accontentata. E' un po' come se le avesse proposto "Zizzi, tuo figlio è egoista, opportunista, avviato verso una carriera di commercialista dove far soldi sarà la sua unica preoccupazione. C'è la possibilità di cambiarlo, ma ho bisogno di te"
E sono certo che la mia mamma avrebbe risposto "Certo, eccomi, dimmi cosa devo fare, qualunque cosa"
"Beh, Zizzi, devi fare come il seme: morire. Solo così tuo figlio potrà dare frutto e, se farà le scelte giuste, renderà felici tante altre persone"
E la mia mamma ha accettato questa proposta perché per amore si è disposti anche a morire, ed oggi il suo seme è un albero grande che si chiama "Amici della Zizzi" alla base del quale c'è quel grandissimo seme pieno di amore che era la mia mamma
#bambini #amicidellazizzi #morire
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Morite anche voi un po' per i tanti bimbi che soffrono
Donate una parte di voi
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Addì 11 agosto 2024
In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».
E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi.
Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Giovanni 6,41-51
Io sono il pane della vita (11 agosto 2024)
Un momento di sconforto
Tutti noi, prima o poi, attraversiamo un momento di sconforto, sentiamo il peso della solitudine, siamo attanagliati dai debiti, la moglie o il marito ci hanno lasciato, i figli ci han girato le spalle, siamo vessati da ogni parte, provati, amareggiati dalla vita ed è facile arrivare ad un certo punto e cedere le armi, sdraiarsi sotto un albero e lasciarsi morire di fame, lasciarsi andare al bere, alla droga lasciandosi morire se non fisicamente almeno dentro smettendo di lottare, di camminare vero la fine naturale della vita compiendo tutte le tappe che Dio, o il destino se preferite, vorrà proporci. Davanti a tanta desolazione non riesco a capire come facciano gli amici atei a ritrovare la forza per alzarsi, per camminare, per darsi coraggio dinanzi alle avversità quando tutto rema contro di loro, quando su questa terra non c’è più nessuno disposto a dar loro una mano. Non a caso è in questi momenti che anche coloro che non hanno fede alzano gli occhi al cielo, quasi in un grido muto di speranza, come fosse l’ultima spiaggia che per tutta la vita hanno rifiutato e spesso offeso prendendo in giro chi invece avesse avuto fede. Ma in questi momenti di grande difficoltà ogni uomo è accomunato agli altri perché chi sia in difficoltà lo è comunque e a qualunque credo appartenga, sia esso cattolico, musulmano, ebreo, ateo ed in questi momenti ciascun uomo può essere preso da un momento di dolore al punto da desiderare la morte più di ogni altra cosa, al punto da mettersi all’ombra di un sicomoro ed attendere che tutto si compia. Ma in questi casi il Signore è comunque presente ed anche se non è chiamato manda i suoi angeli a donarci quel cibo che è il pane della vita, quel nutrimento che ci possa dare la forza di rialzarci e ricominciare a lottare. Quando è morta la mia mamma il mio unico desiderio per i primi nove mesi era quello di morire, non reagivo alla tragedia che mi aveva colpito e, pur non essendo apatico ma cercando di impegnarmi in mille situazioni, non provavo né piacere né gioia in nessuna delle cose che facevo. Ero a terra e stavo morendo dentro, ma ecco che un giorno c’è stato l’incontro con un angelo mandato da Dio, nei panni di Don Luigi, un angelo che mi ha consegnato la pergamena con le istruzioni per uscire dalla crisi “ci sono qui tante persone da aiutare”. Una verità sotto gli occhi di tutti, ma una realtà a me sconosciuta e impensabile, un cibo che non mi ha fatto morire allora e da quel giorno mi alimenta e mi sostiene donandomi quella forza necessaria a camminare sulla strada di accoglienza a bambini e ragazzi.
Quando siete in crisi chiedete a Dio il pane della vita e state certi che vi manderà i suoi angeli a sostenervi ma, mi raccomando, non abbiate fretta, sarà il Signore a decidere quando sarete pronti per mangiare il cibo che vorrà inviarvi
#bambini #amicidellazizzi #sconforto #panedellavita
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Rispondete alle chiamate, ne trarrete grande gioia
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Addì 12 agosto 2024
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini
e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?».
Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?».
Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti.
Ma perché non si scandalizzino, và al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
Matteo 17,22-27
Aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento (12 agosto 2024)
Dobbiamo essere un po' tutti minatori
I minatori del Klondike avevano a che fare con montagne impervie, natura ostile, freddo e banditi, eppure dinanzi a tanta crudezza non si sgomentavano e, impavidi, attaccavano le rocce con i loro miseri picconi scavando, pian piano, dei tunnel dai quali portare via talvolta poche scaglie d'oro.
Dovremmo imparare da loro a rapportarsi con le persone.
Spesso nei matrimoni, con i figli, con gli alunni, con gli sportivi che alleniamo, con i bambini in affidamento, con gli amici ci troviamo in situazioni nelle quali è difficile andare avanti, scontri continui, rispostacce, tradimenti, e per quanto cerchiamo di dare amore, insegnamenti, battute scherzose riceviamo permalosia, sparate di orgoglio, musi lunghi: è la natura rude ed impervia di ogni uomo che quando si sente attaccato, a torto o a ragione, tira fuori gli artigli e diventa aggressivo e pericoloso. Arrendersi, lasciarsi andare, scappare via vuol dire non arrivare al cuore di quella montagna per trovare quelle pagliuzze, o pepite, che ogni uomo tiene dentro il cuore, spesso gelosamente nascoste.
Capita spesso con i ragazzi che non rispondano a nessuno degli insegnamenti che vengono dati loro, ma continuando a picconare prima o poi il tunnel lo si scava e, vi garantisco, una volta trovata la pagliuzza d'oro, il pregio o una risposta positiva, ogni fatica, ogni dolore che si è provato si scioglie come neve al sole, e tutto ciò che si riesce a portare alla luce diventa un tesoro non solo per noi ma per l'intera collettività.
#bambini #amicidellazizzi #minatori #insegnare #picconare
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Minatori non si nasce, lo si diventa temprandoci dinanzi alle difficoltà
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