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  1.  

    Addì 16 marzo 2024

    In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».
    Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
    Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».
    E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
    Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.
    Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?».
    Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!».
    Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?
    Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei?
    Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
    Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
    Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
    E tornarono ciascuno a casa sua.

    Giovanni 7,40-53

  2.  

    Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? (16 marzo 2024)

    Ogni giorno è una grande avventura

    Negli anni conosciamo tante persone, tante esperienze di vita: alcune sono un refolo di vento che ci accarezza, passa e vola via; altre restano inossidabili nel tempo dandoci refrigerio continuo; altre ancora restano sopite nel terreno e come ogni buon seme, prima o poi, germogliano dando buoni frutti.

    Martina era una ragazzina di sedici anni, condotta in un luogo a 300 km di distanza dai suoi capi scout. Ci conosce, interiorizza, fa la sua vita e noi la nostra senza incontrarsi per oltre vent'anni. Poi un giorno quel seme decide che è arrivato il momento di forare lo strato di duro terreno che divide le tenebre dalla luce, e Martina ripensa agli Amici della Zizzi quando deve organizzare un servizio per il clan di cui è capo scout.

    E' così che la piantina inizia il suo cammino, e nel gennaio 2023 una ventina di ragazzotti tra i sedici e i diciotto anni, con in testa la prode Martina, accompagnata da marito e figli, arriva nella nostra casa di Orentano.
    Le lacrime per la commozione di aver ritrovato vecchi amici iniziano ad irrorare il terreno e la piantina, sopita per tanti anni, fa una crescita esponenziale, uno di quei miracoli ai quali siamo abituati in natura, ma sempre un meraviglioso miracolo.
    Ed ecco che in tre giorni scarsi si crea una solidarietà, un'Amicizia, un affetto che hanno dell'incredibile. Martina trasmette a tutti il suo entusiasmo piantando tanti semi con i ragazzi, futuri capi scout.

    Martina torna a trovarci con la famiglia in estate, ormai è fatta: la piantina è diventata albero capace di donare tanti frutti buonissimi.

    Ed è così che sabato 9 marzo 2024 partivamo per una grande avventura iniziata nel lontano dicembre 1999, un filo meraviglioso che si dipana nel tempo.

    La cronaca di due giorni trascorsi a Villafranca di Verona non può rendere nemmeno l'idea, come ha scritto Martina guardando il video della minicavanza, dell'amore che si respira e che abbiamo gli uni per gli altri.

    Tanti amici si sono aggregati: vecchi scout del gruppo di Martina con i capi di allora Lindio e Susy, ed altri capi di Sommacampagna Silvano, Fiorenza e Maria Rosa, ragazzi scout conosciuti lo scorso anno, Michele e Roberta da Lecco, Laura da Como, Anna Maria e Matteo da Treviso, tutti con i figli per far loro respirare l'amore che da sempre attingono e donano nel bellissimo rapporto di tantissimi anni.

    Tanti i nuovi amici che hanno voluto conoscerci, incuriositi dai racconti e dall'entusiasmo di Martina, inesauribile seminatrice, gioiosa e infaticabile organizzatrice, capace di generare un turbinio di solidarietà: frutta e torte, sale parrocchiali per i pranzi, agriturismi per ospitalità e pranzo, guide per visitare Verona e accoglierci al Castello, Assessore per visita al Castello, e tanto altro ancora.

    Martina era uno dei tanti semi piantati da Lindio e Susy, oggi è essa stessa un albero generatore di decine di semi.

    Ogni giorno è un viaggio, ogni giorno è stanchezza fisica che ritempra lo spirito, ogni giorno scopriamo cose nuove, ogni giorno osserviano i nostri Bimbi crescere.
    Gioie e dolori, come in ogni avventura, ma ogni giorno arriviamo alla meta, ed ogni giorno ricominciamo a viaggiare e sognare dimenticando i dolori del giorno prima, forti delle gioie del tempo che passa.

    Qualche Kapò politico del nostro comune, Livorno, ci osteggia da sempre, e a chi parla bene di noi rispondono "Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? Forse gli ha creduto qualcuno fra i Kapi?"

    Noi rispondiamo con la nostra presenza costante a favore dei Bambini, rispondiamo con il sorriso e la gioia che trasmettiamo e riceviamo dai Bimbi. Testimoni indiscutibili della bontà della nostra missione sono loro, i nostri Cuccioli d'uomo, i volontari, gli amici.
    Lasciamo che i Kapi, preoccupati per le loro poltrone, parlino male di noi, ci osteggino e ci mettano in croce, noi, con il nostro amore, tutti insieme, siamo più forti di ogni dittatura politica, più forti delle invidie e delle gelosie, più forti di coloro che vorrebbero vederci nella polvere.

    #bambini #amicidellazizzi #avventura #scout #villafranca #verona #orentano #livorno
    ----------------------
    L'avventura di una vita

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  3.  

    Addì 17 marzo 2024

    Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci.
    Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
    Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
    Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo.
    In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
    Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
    Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà."
    Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
    Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!».
    La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
    Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.
    Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
    Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me».
    Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.

    Giovanni 12,20-33

  4.  

    Chi ama la sua vita la perde (17 marzo 2024)

    Questo ti fa (dis)onore

    Qualche giorno fa è venuto un signore nel magazzino dove raccogliamo le cose che la gente ci dona per rivenderle e sovvenzionare le attività con i Bambini.
    Era in cerca, come tanti, dell'occasione, dell'articolo di gran valore da pagare pochissimo.

    Ha fatto qualche foto da mandare a chi potesse essere interessato a questo o a quell'oggetto.

    Nel dialogare con me si vantava delle ricchezze che possedeva, di quanto poco spazio avesse nell'accumularle. Se gli mostravo qualcosa, rispondeva che quella che aveva lui era di gran lunga di maggior pregio.

    Si è iniziato a parlare di quadri, ed in quel contesto gli raccontavo della collezione di valore che aveva il mio nonno, dicendo che l'avevo tutta venduta.
    Risponde che lui di quadri ne aveva a iosa, ma di non averne venduto mai nessuno, ribadendomi di non avere più posto dove metterli, tanto da averne una buona parte impilati in una soffitta.

    Solitamente non mi faccio bello, ma quell'atteggiamento mi aveva proprio infastidito, ed alla fine della sua disquisizione aggiungo a quanto detto prima che tutti i quadri del mio nonno li avevo venduti donando tutto il ricavato all'Associazione.

    "Questo ti fa onore", ha replicato, continuando però ad elencare i suoi beni di alto valore, il suo accumulo, e tirando sul prezzo di alcuni oggetti cui poteva essere interessato qualcuno che conosceva.

    Ho riflettuto: se è vero che "questo ti fa onore", significa che fare il contrario "ti fa disonore".

    Non emetto giudizi sulle persone e non lo farò in questo contesto, ma le sue parole sono un giudizio su sé stesso: se vendere ciò che si ha e dare il ricavato ai poveri è una cosa che fa onore, una cosa buona, significa che accumulare tesori tenendo tutto per sé è una cosa che non fa onore, è una cosa cattiva.

    #bambini #amicidellazizzi #quadri #onore #disonore #accumulo #tesori #ricchezza
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    Accumulo ricchezze con disonore

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  5.  

    Addì 18 marzo 2024

    In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.
    Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
    Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
    Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
    Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
    E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
    E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
    Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
    Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
    Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».

    Giovanni 8,1-11

  6.  

    Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? (18 marzo 2024)

    Giudizio e condanna

    Se andiamo sott'acqua vediamo nei primi metri qualche avannotto, verso i dieci metri possiamo osservare boccacce e bolagi e piccoli saraghetti, a trenta e quaranta metri vediamo cernie e dentici di notevoli dimensioni, ma se ci immergiamo negli abissi scopriamo la vita delle balene, dei calamari giganti e di tanti altri pesci e mammiferi marini.

    Se ci immergiamo nella conoscenza delle persone ad una prima occhiata vediamo il trucco, i vestiti, la maschera che ognuno si dipinge in faccia per essere accettato dalla comunità.
    Andando a dialogare con la persona cominciamo a capire le sue idee, qualche principio,
    Andando oltre con la conoscenza intuiamo il suo percorso, le gioie e i dolori che hanno contrassegnato la sua vita e le motivazioni delle sue scelte.

    Ma è solo immergendosi nelle profondità più recondite dei sui abissi che possiamo capire chi sia veramente quella persona emettendo un giudizio su di essa, capire se è buona o cattiva, se eventuali brutte azioni le ha fatte in buona fede o con l'intento di fare del male o di procurarsi un vantaggio personale.

    Ora mi chiedo e vi chiedo: possiamo noi immergerci così in profondità?

    In mare è facile arrivare a cinque o dieci metri, non impossibile per alcuni arrivare a trenta o quaranta, in pochissimi arrivano a cento o duecento, ma nessuno può superare quella soglia e tantomeno raggiungere la profondità degli abissi.

    Ed è così nei rapporti umani: possiamo vedere le apparenze che gli altri ci mostrano, possiamo facilmente andare oltre le apparenze, ma per molti è già difficile arrivare a conoscere una persona nei suoi dieci metri di profondità, figuriamoci se possiamo scoprire ciò che essa nasconde a trenta o quaranta metri nel suo animo: è compito di pochi.

    Ma nessun essere umano sarà mai in grado di capire fin negli abissi dell'animo ciò che veramente c'è dietro ad ogni persona

    Ed allora come possiamo permetterci di giudicare o, peggio, condannare qualcuno se non possiamo andare oltre i nostri limiti?

    Possiamo dire se una persona ci piace per come si veste o si tiene.
    Possiamo dire se ci resta simpatica o antipatica.
    Possiamo arrivare a dire se ha idee e valori simili ai nostri.
    Possiamo persino arrivare a giudicare un atto da essa compiuto.

    Mai e poi mai potremo però giudicarla perché è per noi impossibile scendere negli abissi, solo Dio può fare questo, solo Dio ha una visione completa della nostra esistenza, solo Dio ha il potere di perdonarci e di condannarci.

    #bambini #amicidellazizzi #condanna #perdono #mare #immersione
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    Nei meandri dell'animo umano

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  7.  

    Addì 19 marzo 2024

    Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
    Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
    Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
    Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
    Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
    Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.

    Matteo 1,16.18-21.24a

  8.  

    Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore (19 marzo 2024)

    Il primo affidatario della storia

    Babbi (Papà per quelli del profondo nord) si nasce?
    No, lo si diventa.
    C'e' un corso per diventare "padri"
    Le mamme lo diventano giorno dopo giorno, in modo del tutto naturale, nei bellissimi nove mesi di attesa, mentre i "Babbi" devono prepararsi, allenarsi, studiare, ma tutto parte il giorno in cui i pulcini arrivano, siano essi biologici, in adozione o in affidamento.

    Io sono diventato Babbo per 58 volte e ogni volta è un'emozione grandissima.

    I migliori insegnanti sono loro: i cucciolotti di uomo e donna portati da una cicogna, da un assistente sociale o da un'infermiera.
    Ti prendono per mano e ti indicano la strada.
    Noi dobbiamo solo prestar loro attenzione, ascoltarli, chinarci al loro altissimo livello, buttarsi per terra se vogliono montare sopra di te e fare il cavallo, sprofondare nel divano con un libro di favole da condividere e commentare, ridere insieme alle battute puerili, passare giorni di vacanze, sere di cene, momenti magici insieme quanto più sia possibile.
    Barbara e Jaquie, le più piccole delle mie figlie, in questi giorni non stanno più nella pelle per il desiderio di darmi il regalo per la festa del papà; non fanno altro che ripetermelo aggiungendo che sono il miglior babbo del mondo.
    Ovviamente non è vero, ce ne sono tanti migliori di me, ma loro credono in me, mi vogliono bene e sono grate dell'amore che riverso nei loro cuori

    Ma non sanno che

    ... sono io ad essere grato a Dio per avermele inviate.
    ... sono io ad essere grato a loro per quell'amore di cui mi inondano ogni giorno, ogni minuto della loro vita.
    ... sono io ad essere grato a loro per i mille sorrisi, i milioni di abbracci, i miliardi di baci, le centinaia di disegni.
    Festa del Papà è ogni giorno che il buon Dio ci da la forza di amare questi cuccioli meravigliosi

    #bambini #amicidellazizzi #papà #babbo #festa #amore
    ----------------------
    Babbo per amore

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  9.  

    Addì 20 marzo 2024

    In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
    conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
    Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?».
    Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.
    Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
    So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.
    Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
    Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!
    Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.
    Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!».
    Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.

    Giovanni 8,31-42

  10.  

    La verità vi farà liberi (20 marzo 2024)

    Siamo schiavi o siamo liberi?

    Africani imprigionati e torturati nelle prigioni libiche.
    Palestinesi confinati un un fazzoletto di terra in attesa dell'attacco.
    Ucraini costretti a fuggire in terre lontane.
    Russi costretti a votare un dittatore sanguinario.
    Cinesi che non possono esprimere la propria opinione.

    Quanti schiavi ci sono al mondo.

    Eppure costoro sono molto più liberi di tanti di noi che viviamo nei paesi occidentali.
    Noi siamo schiavi dei cellulari
    Noi siamo schiavi della moda
    Noi siamo schiavi del taglio di capelli
    Noi siamo schiavi dei giochi appena usciti
    Noi siamo schiavi della tecnologia
    Noi siamo schiavi della sigaretta
    Noi siamo schiavi del nostro egoismo
    Noi siamo schiavi del peccato

    Pensiamo di essere liberi perché possiamo fare ciò che vogliamo, ma la vera libertà è fare la cosa giusta infischiandocene delle critiche e dell'ostracismo.

    #bambini #amicidellazizzi #schiavo #libero
    ----------------------
    Liberiamoci dal peccato e saremo liberi

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  11.  

    Addì 21 marzo 2024

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
    Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".
    Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?».
    Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!",
    e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola.
    Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
    Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
    Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

    Giovanni 8,51-59

  12.  

    Prima che Abramo fosse, Io Sono (21 marzo 2024)

    Ben tornata primavera

    Oggi è il primo giorno di primavera.
    Mi ha sempre fatto pensare come ogni anno tutto ritorna.
    Ci diamo tanto da fare per avere più soldi, per stare meglio in salute, per avere nuove amicizie.
    Qualcuno ruba ed uccide per ottenere quel pezzetto in più di fallace serenità.
    Ci sono guerre e sbarchi di immigrati.
    I politici litigano quando arrivano le elezioni per avere una poltrona.
    I tifosi si picchiano per le proprie squadre.

    Eppure, immancabilmente, la primavera, così come le altre stagioni, ritorna puntuale

    Il periodo primaverile
    , che sia il 21 marzo o altro giorno designato dall'uomo come inizio ufficiale, torna sempre qualsiasi cosa l'uomo faccia.

    La natura è più forte dell'uomo.
    La natura è "signora" e non è sfiorata dalle nostre vicissitudini umane.
    La natura porta in questo periodo tepore e calore anche se noi uomini non sappiamo più apprezzarla come si deve.
    Ogni Bambino è quel segno di primavera che porta tepore nelle nostre case, nei nostri paesi, nel nostro mondo.
    Per quanto ci siano persone cattive capaci di uccidere i Bambini, sia che questo avvenga con l'aborto, con le bombe o affamandoli, ci sarà sempre un Bambino che nasce ogni giorno.
    E' quella nascita che ci fa capire quanto il buon Dio sia ben più forte di tutti noi.

    #bambini #amicidellazizzi #primavera #natura #Dio
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    Un Bambino segno della primavera

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  13.  

    Addì 22 marzo 2024

    In quel tempo, i Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.
    Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?».
    Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?
    Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?
    Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre».
    Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò.
    Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero».
    E in quel luogo molti credettero in lui.

    Giovanni 10,31-42

  14.  

    Voi siete dei (22 marzo 2024)

    Carne e Spirito

    Cosa vediamo in un Bambino?
    L'incapacità a capire, la poca forza fisica, le papere che fa, le marachelle che combina?

    Cosa vediamo in un drogato?
    La sua debolezza, la sua pericolosità, il suo malessere?

    Cosa vediamo in una prostituta?
    La facilità a darsi, il cinismo, la vendita per denaro del proprio corpo?

    Cosa vediamo in un ladro?
    La delinquenza, l'invasione della nostra sfera più intima?

    Cosa vediamo negli altri?
    I difetti, le mancanze, la parte cattiva ed impulsiva?

    Ognuno di noi è per sua stessa natura carne e spirito, non si può negare.
    "Carne" è evidente, rispondiamo ad impulsi, sensazioni, necessità in modo umano;
    "Spirito" è la parte morale dentro noi, quella con la quale combattiamo ogni giorno, quella vocina che ci dice quale sia la cosa giusta da fare.
    "Non rubare" ci dice, e chi ruba sa benissimo che sta facendo un errore.
    "Non reagire male", e chi alza voci o mani sa benissimo che sta sbagliando.
    "Aiuta il prossimo", e chi non da tempo e denaro per chi ha bisogno sa di essere egoista.

    Il fatto di "sapere" ciò che è buono ci dice che noi siamo "perfetti", come perfetto è Dio, ma la nostra "perfezione teorica" viene meno quando non vogliamo ascoltare quella vocina "divina" che ci indica la strada per essere perfetti anche come uomini e donne.
    #bambini #amicidellazizzi #perfezione #Dio #spirito
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    Noi siamo perfetti

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  15.  

    Addì 23 marzo 2024

    In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
    Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
    Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
    Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione».
    Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».
    Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
    Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
    Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
    Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
    Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?».

    Giovanni 11,45-56

  16.  

    Alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui (23 marzo 2024)

    Debito d'onore

    Oggigiorno siamo così materialisti che se qualcuno ci fa un favore pensiamo quasi sempre che lo faccia per interesse, per avere un tornaconto e prima o poi dovremo sdebitarci in qualche modo.

    Vi domando: secondo voi una mamma e un babbo che ricevono un sorriso dal figlio appena nato, un bacio o un abbraccio, un disegno fatto a scuola, un aiuto in cucina o nel taglio dell'erba si sentono per questo obbligati a contraccambiare?

    No certamente, e questo perché non si fa la contabilità delle cose belle che si ricevono per dare un contraccambio in egual misura.

    Quando si ama c'è una gratitudine infinita, non certo un "do ut des".

    Dovrebbe essere sempre così, dovremmo essere sempre grati di ciò che possediamo.
    Anche il benessere non è merito nostro: se non fossimo nati un certo contesto, in una certa nazione, in una certa famiglia non avremmo avuto la cultura, la carriera, i soldi che abbiamo.
    E se la ricchezza in molti pensano di essersela sudata e conquistata, che mi dite della salute?
    Un tumore arriva come una valanga, qualunque attività sana possiamo fare.

    Ed allora perché non ringraziare per la salute?

    Ed allora perché non essere grati a Dio (se non credete dite pure alla "natura", ma il risultato non cambia) per tutto ciò che abbiamo ogni giorno?
    Possiamo forse contraccambiare per ogni respiro, per ogni battito di cuore?

    No, però possiamo vivere una vita dando agli altri ciò che da Dio (o dalla natura) abbiamo ricevuto.

    #bambini #amicidellazizzi #gratitudine #amare
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    Gratitudine infinita

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  17.  

    Addì 24 marzo 2024

    Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo.
    Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».
    Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo.
    Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato?
    Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
    Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre.
    Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura.
    In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».
    Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù.
    Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo.
    Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?».
    Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
    Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi».
    I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.
    Venuta la sera, egli giunse con i Dodici.
    Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà».
    Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?».
    Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto.
    Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!».
    Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo».
    Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.
    E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.
    In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».
    E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
    Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.
    Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».
    Allora Pietro gli disse: «Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò».
    Gesù gli disse: «In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte».
    Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.
    Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego».
    Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.
    Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».
    Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora.
    E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu».
    Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola?
    Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
    Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole.
    Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.
    Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori.
    Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
    E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.
    Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».
    Allora gli si accostò dicendo: «Rabbì» e lo baciò.
    Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono.
    Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio.
    Allora Gesù disse loro: «Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi.
    Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!».
    Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono.
    Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono.
    Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.
    Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi.
    Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco.
    Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano.
    Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi.
    Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: «Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo».
    Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde.
    Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».
    Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?».
    Gesù rispose: «Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo».
    Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?
    Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.
    Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: «Indovina». I servi intanto lo percuotevano.
    Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù».
    Ma egli negò: «Non so e non capisco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò.
    E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è di quelli».
    Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo».
    Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo che voi dite».
    Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte». E scoppiò in pianto.
    Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero e lo consegnarono a Pilato.
    Allora Pilato prese a interrogarlo: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici».
    I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse.
    Pilato lo interrogò di nuovo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!».
    Ma Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato.
    Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta.
    Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio.
    La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva.
    Allora Pilato rispose loro: «Volete che vi rilasci il re dei Giudei?».
    Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia.
    Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba.
    Pilato replicò: «Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?».
    Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!».
    Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!».
    E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
    Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte.
    Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo.
    Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!».
    E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.
    Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
    Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.
    Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio, e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
    Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.
    Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.
    E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei.
    Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.
    .
    I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!».
    Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano: «Ha salvato altri, non può salvare se stesso!
    Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
    Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.
    Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
    Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!».
    Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce».
    Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
    Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso.
    Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!».
    C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di ioses, e Salome, che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
    Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù.
    Pilato si meravigliò che fosse gia morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo.
    Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.
    Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.
    Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.

    Marco 14,1-72.15,1-47

  18.  

    Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò (24 marzo 2024)

    Manteniamo fede alle nostre promesse

    Vuoi tu Celeste prendere Ambrogio per amarlo, onorarlo, rispettarlo, sostenerlo e confortarlo per tutti i giorni della tua vita?
    Si lo voglio
    Vuoi tu Ambrogio prendere Celeste per amarla, onorarla, rispettarla, sostenerla e confortarla per tutti i giorni della tua vita?
    Si lo voglio

    Promesse solenni
    Giuramenti di assolutà fedeltà
    Per chi ha fede Promesse assolute davanti a Dio

    Eppure ci sono percentuali altissime di divorzi

    Non si deve dire poi che la nostra società è falsa, immatura, materialsta?
    Ci si deve fidare del mondo quando la stragrande maggiornaza di noi è pronta ad abiurare le prorpie scelte?

    Capisco un divorzio quando il coniuge picchia
    Capisco il divorzio per difendere i propri figli
    Capisco il divorzio in caso di follia

    Non sto puntando il dito contro nessuno, divorziati non sentitevi offesi, ma penso che in molti casi il divorzio sia solo un modo per non stare davanti al problema, per non affrontare le difficoltà della vita, per il desiderio di esplorare nuovi mondi

    Ma santa pazienza, è così difficile mantenere la parola?
    E' così difficile amare qualuno o qualcosa oltre ogni limite?

    Forse si visti i tanti divorzi, ma allora si può dire che la nostra società è ancora un adolescente incapace di prendere decisioni
    Ben fanno allora i politici a dirci bianco per poi imporci il nero, è così che meritiamo di essere trattati

    Maturiamo, rispettiamo le promesse fatte e gli impegni presi
    Non solo dinanzi al matrimonio, ma davanti ad ogni scelta che sia un indirizzo della propria vita, il volontariato piuttosto che una passione

    Quante volte ho visto ragazzi abbandonare la scuola, oppure una cosa che piaceva loro solo per delle difficoltà, solo perché "non riescono"
    E quanto ci hanno provato?
    Una volta, al massimo due, poi rinunciano
    E' vero, sono ragazzi, ma siamo noi adulti che, non rispettando le promesse fatte, non lottando per i nostri ideali, insegniamo loro a fuggire quando incontrano un problema

    Cresciamo come persone e come società e miglioreremo la nostra vita e quella degli altri

    #bambini #amicidellazizzi #promesse
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    Società adolescenziale

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  19.  

    Addì 25 marzo 2024

    Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
    E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
    Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
    Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».
    Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
    Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
    I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
    Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
    I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

    Giovanni 12,1-11

  20.  

    I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me (25 marzo 2024)

    Bomba nucleare

    Quando si seppe che la mia mamma aveva un tumore allo stadio terminale avevo venti anni, mille sogni e progetti, la ragazza, gli amici.
    Non avevo tempo per stare dietro a mia madre, e poi era donna talmente forte che ero certo avrebbe affrontato la malattia sconfiggendola.
    Persino quando entrò in coma andai con la ragazza e con gli amici a festeggiare l'ultimo dell'anno.

    E' un peso che mi porto dentro da quasi 40 anni

    Nella tragica notizia di una mamma che sta lottando contro un tumore, nel caso specifico della principessa del Galles, è stato bellissimo sentire che il marito, principe ereditiero con mille impegni istituzionali, metta la famiglia davanti a tutto.

    La morte della mia mamma è stata per me una bomba nucleare scoppiata nel cuore e nell'anima, ed avevo comunque 21 anni.
    Se Kate dovesse morire posso solo lontanamente immaginare quale strazio potrebbe essere per quei tre Bambini perdere la loro mamma in così tenera età.
    E' vero che avranno attorno mille persone, tremila opporunità, centomila donne desiderose di fare loro da madre e divenire un giorno regine, ma ....

    LA MAMMA E' SEMPRE LA MAMMA

    Catherine Elizabeth Middleton è solo una delle tante mamme che nel mondo rischiano di morire lasciando figli piccoli, ma è comunque un esempio che fa riflettere e pensare.

    Prego per lei, e per tutte le mamme che sono malate, affinché possa guarire e donare tanti anni di felicità ed insegnamenti positivi ai propri figli.

    #bambini #amicidellazizzi #mamma #Kate #galles
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    Una tempesta nel cuore

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  21.  

    Addì 26 marzo 2024

    In quel tempo, mentre Gesù era a mensa con i suoi discepoli, si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».
    I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse.
    Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.
    Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?».
    Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».
    Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.
    E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».
    Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.
    Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
    Quando Giuda fu uscito, Gesù disse : «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.
    Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
    Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
    Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».
    Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!».
    Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte».

    Giovanni 13,21-33.36-38

  22.  

    Uno di voi mi tradirà (26 marzo 2024)

    Scandalizzati, a favore oppure amorfi?

    Spero vi siate scandalizzati

    Vedere uomini che camminano con tranquillità uccidendo persone a sangue freddo
    è una cosa vergognosa

    Vedere uomini arrestati, torturati, picchiati, cavato un occhio, tagliato un orecchio, fatto mangiare lo stesso orecchio
    è una cosa vergognosa

    Vedere persone che pensano che il trattamento subito dagli arrestati sia giusto
    è una cosa vergognosa

    Primo: senza un giusto processo e senza prove chi mai potrà dire se gli arrestati sono veramente i terroristi?
    Secondo: vi stupireste se vi dicessero che siano state arrestate quattro persone a caso per far vedere la potenza della "grande" russia?
    Terzo: vi pare credibile che l'isis mandi quattro sciammanati "reclutati" per soldi a compiere un simile attentato? Tutti i commentatori hanno detto che i terroristi erano freddi assassini, militari addestrati, come è nella logica dell'isis da sempre.
    Quarto: se anche fossero loro i terroristi, animali feroci capaci di uccidere donne e Bambini senza alcuna pietà, vi pare giusto ridursi ad essere animali come loro? La violenza giustifica la violenza?
    Se così fosse, se vigesse la legge del taglione, "occhio per occhio e dente per dente", sarebbe un far west in tutto il mondo, e qualunque sbaglio o errore sarebbe punito con il sangue in una catena di violenze senza fine.

    Vedere terroristi che planano in mezzo a ragazzi che si stanno divertendo, uccidendoli e rapendoli senza pietà
    è una cosa vergognosa

    Vedere donne e Bambini violentati ed uccisi, portati via per i capelli
    è una cosa vergognosa

    Vedere soldati che uccidono a sangue freddo chiunque incontrano
    è una cosa vergognosa

    Vedere bombardamenti su gente inerme, ambulanze, ospedali, campi profughi
    è una cosa vergognosa

    Vedere che uno stato impedisca l'arrivo di aiuti umanitari per far morire di fame i civili
    è una cosa vergognosa

    Non siete scandalizzati da tutto questo?

    Io si, profondamente

    E' un mondo che sta precipitando nel baratro
    E' un mondo di egoismo ed opportunismo e finché la guerra non toccherà le nostre case e la nostra sicurezza, continueremo a fare la nostra bella vita comoda e agiata.

    Nel frattempo migliaia di Bambini muoiono di fame e di stenti, affogano nel tentativo di mettersi in salvo, esplodono sulle mine disseminate anche a forma di giocattolo.

    Non vi indigna tutto questo?

    Se non siete scandalizzati, se tutto questo vi sembra giusto, significa che nulla potrà mai scandilazzarvi

    Auguriamoci solo che la guerra entri nelle nostre case solo tramite la televisione e non con bombe, terroristi, soldati invasori; auguriamoci che stupri, violenze di massa, fosse comuni, pene capitali senza processo restino fuori confine.

    Ma se non provate pena per coloro che soffrono, siano essi gli israeliani che hanno perso un figlio a causa dei terroristi, siano essi i palestinesi che hanno perso un figlio a causa dei bombardamenti, siano essi i russi uccisi mentre erano al teatro, siano essi gli uomini torturati selvaggiamente, se non provate pena io provo pena anche per voi perché chi inneggia alla violenza, chi la sostiene, chi la trova giusta anche fosse solo in alcuni casi, non è un uomo o una donna, è una bestia selvaggia per la quale vige solo la legge della giungla, legge che un giorno potrebbe vedere voi, gente senza cuore, subire torture, violenze, stupri solo perché qualcuno decide che siete voi i più deboli, siete voi i colpevoli, siete voi l'ostacolo al potere di un dittatore schifoso ed assassino.

    #bambini #amicidellazizzi #terrorismo #russia #palestina #istraele #isisis
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    Uccidere: mai!!!

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  23.  

    Addì 27 marzo 2024

    In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
    Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
    Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».
    Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
    I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
    Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.
    Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».
    Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
    Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
    Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
    Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

    Matteo 26,14-25

  24.  

    Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua? (27 marzo 2024)

    Pasqua o Pasquetta nel Giardino dei Bimbi

    Qualcuno forse lo dimentica, ma la Pasqua è la festa più importante per il cattolicesimo: si celebra la resurrezione dai morti di Gesù, si celebra la speranza di una resurrezione a nuova vita in Paradiso dopo la morte terrena.

    I nostri Bimbi con noi sono resuscitati, in noi hanno trovato affetto, accudimento, regole, insegnamenti e tanto amore.

    Nel nostro piccolo Paradiso, nel "Giardino dei Bimbi" ad Orentano (PI) loro vi aspettano. Hanno preparato tutto per un'accoglienza fenomenale.

    Carmela e nonna Pina hanno fatto il giro di tanti vivai per chiedere piante e fiori.
    Dieci vivai hanno donato con il cuore più di duecento tra piante e fiori.
    Il salumificio di Orentano ha preparato tante gustose salsicce da donarci.
    La torta pasquale è in arrivo da un'azienda dolciaria.
    Roberta ha già cucinato il suo famoso ragù.
    Antonio ha tagliato l'erba in ogni angolo del giardino.

    E i Bimbi, felicissimi, hanno piantato decine di fiori e piantine da orto, entusiasti delle imminenti vacanze, speranzosi nella presenza di tanti amici che vengano a condividere con loro questi giorni così belli.

    I Bambini sono la nostra speranza ed il nostro futuro, vi aspettano, non deludeteli, venite a trovarli.

    Buona Pasqua a tutti voi

    https://youtu.be/aISNxT-9xzs

    #bambini #amicidellazizzi #pasqua #giardino #Paradiso
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    Il Giardino dei Bimbi

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  25.  

    Addì 28 marzo 2024

    Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
    Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.
    Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.
    Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
    Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
    Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
    Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
    Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».
    Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
    Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
    Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
    Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
    Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».

    Giovanni 13,1-15

  26.  

    Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi (28 marzo 2024)

    Io stupro, io uccido, io maltratto

    Winston Churchill diceva "La buona notizia deve ancora mettersi gli stivali, che la brutta notizia ha già fatto il giro del mondo"

    Siamo bravissimi a seguire l'esempio degli altri, peccato che seguiamo gli esempi negativi.

    Guardate questi rapper, spesso ragazzi arabi, che con le loro canzoni inneggiano alla violenza, allo stupro, importando la loro cultura per la quale la donna è solo un oggetto sessuale.
    Hanno migliaia di fan, sono seguitissimi dai giovani che cantano le loro canzoni.
    Cosa ne deriva? Che in molti ragazzi le parole della canzone diventano modi di vita, esempi da seguire, specie se vedono che questi cantanti fanno soldi e nessuno li ferma.

    E' facile vedere l'aumento di stupri, violenze, maltrattamenti ed omicidi.
    E' "normale" se in tv si vedono solo film di violenza e sesso.

    Vendetta, uso della forza, cattiveria sono all'ordine del giorno.
    Guardate che esempio sta dando israele: conquista territori togliendo la terra, come ha fatto in passato, ai palestinesi; usa un atto terroristico, deplorevole, per uccidere donne e Bambini e compiere un genocidio, affamare la popolazione e tutto in barba al mondo che gli dice "fermati!".

    Eppure di esempi positivi ne abbiamo tanti

    Quanti sono gli uomini che stuprano, uccidono, maltrattano?
    Poche migliaia di persone, ma sono loro ad essere su tutti i giornali ogni giorno, e non i milioni di uomini e donne "pulite", oneste, fedeli, con sani principi.
    Ma se ai nostri Bambini e Ragazzi mostriamo un mondo di ombre, non stupiamoci se crederanno che l'unica realtà possibile sia il mondo delle ombre.

    Qualche giorno fa la mamma di un Bambino di cinque anni è venuta a trovarci, portando in dono delle piccole uova pasquali per tutti i nostri Bimbi.
    Ha voluto fare questo gesto per darci una carezza, ma soprattutto per insegnare al figlio il valore della solidarietà, fargli toccare con mano una realtà diversa da quella della sua famiglia.

    Lo ha stimolato a pensare, a riflettere, a vedere il mondo da un'altra angolazione.

    Questo Bimbo, come tutti i Bambini oggi, sentirà parolacce, vedrà le violenze, toccherà con mano il bullismo, ma la sua mamma gli da ogni giorno un filtro, un impermeabile per proteggersi dai cattivi esempi.
    Seguire la strada buona o quella cattiva sarà una sua scelta, ovviamente, ma ricordiamoci che ogni insegnamento datoci dalle persone di cui ci fidiamo, che ci amano e che amiamo, valgono mille volte più degli insegamenti della strada.

    Anche io quando ero ragazzo ho visto violenza e cattiveria, ma non passava giorno che la mia mamma non mi desse buoni esempi di amore e solidarietà per il prossimo, non mi facesse ragionare sulle notizie del telegiornale o sugli episodi di vita, non inserisse tra le righe valori e principi.

    Quando lei è morta potevo drogarmi, rubare, violentare, picchiare, suicidarmi, ma ho fatto altro, e questo lo devo alla mia mamma, agli esempi positivi che mi ha dato, ai valori che mi ha trasmesso.

    Noi questo facciamo: togliamo i Bambini dala strada dove vedono cose brutte e cerchiamo di far loro vedere le cose belle della vita, la generosità delle persone, l'ottenimento di buoni risultati senza dover rubare, picchiare o stuprare.
    I nostri Bambini vedono cose brutte nei loro quartieri e spesso anche nelle loro case, ma noi speriamo che un giorno seguano gli esempi positivi da noi donati, un po' come dei semi che inseriamo nel loro fertile terreno in modo che un giorno possano germogliare e produrre il bene per sé e per gli altri.

    E' per questo che abbiamo bisogno di voi: per dare, anche solo con la vostra presenza, testimonianza di amore, solidarietà, rispetto.

    #bambini #amicidellazizzi #valori #esempio
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    Esempi buoni di vita quotidiana

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  27.  

    Addì 29 marzo 2024

    In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli.
    Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli.
    Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.
    Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».
    Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
    Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
    Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno».
    Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano».
    Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato».
    Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.
    Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?».
    Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
    Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».
    Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.
    E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono».
    Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
    Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
    Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto.
    Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».
    Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?».
    Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».
    Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.
    Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono».
    Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».
    Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
    Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
    Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?».
    Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato».
    Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno».
    Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
    Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?».
    Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?».
    Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».
    Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
    Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
    Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa.
    Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?».
    Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
    Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
    E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
    Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».
    Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
    Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa».
    Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
    All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta.
    Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».
    Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande».
    Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare».
    Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
    Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
    Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare».
    Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
    Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.
    Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
    Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
    I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
    Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».
    I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
    Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.
    Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
    Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
    Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
    Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete».
    Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
    E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
    Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
    Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
    Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
    Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
    Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
    E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
    Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
    Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
    Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.
    Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.
    Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.

    Giovanni 18,1-40.19,1-42

  28.  

    Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto (29 marzo 2024)

    Sentite gli altri, non noi

    Un seme
    Un piccolo seme all'apparenza insignificante
    Si schiude e la sua azione finisce lì, ma innesca un meccanismo che nemmeno lui sa dove potrà portare

    Ci sono semi di erba cattiva che fanno nascere la pianta che potrà seccarsi al sole, non darà frutto, verrà estirpata
    Ci sono semi buoni che non trovano terreno fertile, e le piante da essi generati cresceranno, ma non arriveranno a dare molti frutti
    Ci sono semi che, trovando terreno concimato, daranno grande frutto

    Una nostra amica ci propone alcuni oggetti da mettere in vendita per beneficenza
    Lei stessa definisce la cosa come "piccola ed insignificante, un piccolissimo aiuto per il nostro lavoro"
    Le rispondo che un aiuto non è mai troppo piccolo, e le faccio l'esempio del seme
    Ecco, quel seme ha trovato terreno fertile, ha germogliato, è divenuto una pianta, ha prodotto altri frutti, innescando una reazione a catena che nessuno si sarebbe mai aspettato
    E che frutti!!!

    Gesù è un seme buono che viene piantato in ognuno di noi
    Se trova terreno fertile le sue azioni si riproducono attraverso di noi
    Se trova aridità avremo perso l'occasione di essere testimoni del suo amore per l'umanità

    Diffondete ciò che facciamo e contagiate gli altri con il nostro amore per i Bambini

    #bambini #amicidellazizzi #seme #contagio
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    Il buon contagio

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  29.  

    Addì 30 marzo 2024

    Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.
    Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole.
    Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?».
    Ma, guardando, videro che il masso era gia stato rotolato via, benché fosse molto grande.
    Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura.
    Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto.
    Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto».

    Marco 16,1-7

  30.  

    Di buon mattino (30 marzo 2024)

    Pallina del flipper

    Carlo Carretto diceva che ognuno ha la sua fede: è gradito a Dio, in egual misura, sia chi faccia il missionario nelle foreste amazzoniche o in Africa, tanto quanto la donnina che pulisce la chiesa, sistema i fiori, lava e cuce gli abiti talari del sacerdote

    Premesso questo ...

    Conosco delle persone che sono dei bradipi: pantofolai, una vita di routine, casa, chiesa lavoro, invecchiano senza nemmeno rendersene conto. Se capita loro qualcosa di bello dicono "alé", se capita qualcosa di brutto dicono "acc"

    Io sono più una pallina del flipper: schizzo da un bumper ad un altro, caricandomi sempre più.
    Se accade una cosa bella urlo di gioia, la racconto a tutti, la condivido ove posso, fosse anche solo un piccolo risultato positivo
    L'adrenalina mi va a mille ogni volta che devo fare qualcosa che mi piace, e la notte dormo pochissimo perché non vedo l'ora di poterla iniziare

    Una vita tranquilla?
    Ogni tanto ci penso, ma poi mi domando "E cosa faccio tutto il giorno? Tutti i giorni?"

    Già per me mangiare e dormire sono una perdita di tempo e li riduco al minimo, se poi ci aggiungo che ogni giorno è uguale al precedente, senza scossoni, senza alti picchi da dove poter vedere il mondo all'orizzonte, seppur per un breve istante, mi dico "No grazie, non fa per me, preferisco una vita adrenalinica ad una vita in pantofole"

    Conosco persone che la notte prima del loro matrimonio hanno dormito benissimo e a lungo
    Conosco ragazzi che il giorno prima degli esami erano tranquillissimi
    Conosco amici la cui grande gioia è tornare a casa a portare fuori il cane

    Rispetto tutti, ognuno ha la sua vita, ma grazie no, non fa per me!

    Oh stamani cosa gli ha preso a questo qui? direte voi
    Avete ragione, ma leggendo il Vangelo di oggi ho visto che non sono l'unico ad essere entusiasta nel fare le cose

    Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole

    Eppure il morto non scappava, mica ci pensavano che sarebbe risorto, andarci all'alba oppure in tarda mattinata cosa avrebbe cambiato?
    Nulla per molti, per noi adrenalinici tutto ha un senso diverso se fatto prima di prima

    Siete bradipi o siete drogati di adrenalina?

    #bambini #amicidellazizzi #sceltedivita #adrenalina

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    Adrenalina pura

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  31.  

    Addì 31 marzo 2024

    Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
    Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
    Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
    Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
    Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
    Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
    Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
    Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

    Giovanni 20,1-9

  32.  

    Doveva risuscitare dai morti (31 marzo 2024)

    Buona Pasqua

    Cosa significa Pasqua per voi?

    Per qualcuno grandi mangiate
    Per qualcuno incontro con i parenti
    Per qualcuno scampagnate
    Per qualcuno vacanze di primavera
    Per qualcuno una giornata in barca
    Per qualcuno lavoro con maggior guadagno
    ----
    Ma per qualcuno significa una giornata in più di

    Solitudine
    Fame
    Miseria
    Abbandono

    Oggi, ma non solo oggi, siate solidali con il prossimo

    Andate a trovare i malati
    Accogliete i Bimbi maltrattati
    Date da mangiare alle famiglie in difficoltà
    Sostenete con il volontariato le associazioni che combattono sul campo le miserie umane
    Fate donazioni

    Ma non lasciate che questa Pasqua passi senza risorgere e far risorgere

    #bambini #amicidellazizzi #pasqua
    ----------------------
    Buona Pasqua

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  33.  

    Addì 1 aprile 2024

    In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
    Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.
    Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
    Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto.
    Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.
    E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia».
    Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.

    Matteo 28,8-15

  34.  

    Le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli (1 aprile 2024)

    Un pozzo senza fondo

    Orentano è la nostra meta nei fine settimana, nei giorni di festa e nel periodo estivo.
    Carichiamo i pulmini fino all'inverosimile e partiamo.
    A dire il vero non ho mai capito cosa ci sia nelle decine di scatoloni che Roberta carica nel bagagliaio dei vari mezzi, ma ho imparato a non chiedere per non ricevere risposte del tipo "Ma secondo te come possiamo fare senza questo o quello?" Come se casa nostra fosse un magazzino vuoto da riempire. Eppure, magicamente, ogni cosa che viene scaricata trova una sua pronta collocazione e sparisce, come fosse ingoiata dal nulla. Avete presente le biblioteche? La reception è una piccola stanzina, ma basta digitare il nome di un libro e questo appare, per poi scoprire che insieme ad esso ce ne sono milioni e milioni, impilati in altissimi scaffali chissà dove. Ecco questa è casa nostra: milioni di oggetti fagocitati nelle sue viscere, ma basta chiedere un po' di colla, un dado, un paio di forbici che una delle bibliotecarie, ops, padrone indiscusse di casa, si immerge per riapparire dopo pochi secondi di apnea con l'oggetto desiderato e richiesto. Quando arriviamo la prima a venirci incontro è Grotta, una gattina striata, auto adottatasi, poi è la volta dei cavalli che annusano il pane secco dono di tanti panifici di Livorno. Ogni stagione ha la sua bellezza ma la primavera è quella che tutti noi preferiamo perché è il risveglio della natura che ci regala il primo tepore dell'anno. Il pulmino è ancora in moto che gli sportelli si aprono rapidamente, e ne escono fuori una decina di bimbi più veloci di un pesce. Non facciamo a tempo a percorrere i cento metri del vialetto che ci separa dal parcheggio alla casa, che vediamo ognuno di loro con il pallone, oppure sullo skateboard o intento a raccogliere fiori nel prato.
    Un piccolo paradiso per i bimbi, una resurrezione personale, una liberazione da tante tribolazioni, un momento di spensieratezza.
    Per noi è gioia grande vederli così felici, ed è bello condividerlo con voi.
    La stessa gioia che hanno provato le donne ed i discepoli nel vedere Gesù risorto perché in ogni bimbo alloggia il Signore

    #bambini #amicidellazizzi #primavera #resurrezione
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  35.  

    Addì 2 aprile 2024

    In quel tempo, Maria stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
    Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
    Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
    Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
    Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
    Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
    Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

    Giovanni 20,11-18

  36.  

    Donna, perché piangi? (2 aprile 2024)

    Dimmi perché piangi?

    Un bambino piange. È il suo modo per chiedere aiuto. Bizza, dentini in arrivo, fame, bisogno di coccole. Non sa parlare ma si esprime con il pianto. Noi adulti a volte capiamo, altre volte no, ma il bimbo ci indica se abbiamo fatto la scelta giusta: continuerà a versare lacrime fino a quando non gli avremo dato ciò che vuole.
    L'adulto non piange, ma non sempre riesce ad esprimere con le parole il proprio dolore o i propri bisogni al prossimo, alle persone che gli vogliono bene, ma lo fa in mille altri modi: con il silenzio, il nervoso, l'iperattività, l'estrema spiritosaggine, l'isolamento.
    Dovremmo imparare a leggere questi segnali nelle persone che amiamo con lo stesso impegno che mettiamo verso i bambini più piccoli, perché una cosa non detta e non capita resta lì, sospesa in un rapporto, ed aggiunge dolore, ed aggiunge divario. Non ci sono colpe perché uno dovrebbe parlare e l'altro dovrebbe capire, ma il divario di crea comunque e venirsi incontro è necessario per un buon cammino insieme

    #bambini #amicidellazizzi #chiave #cuore #piangere
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    Trovare la chiave per entrare nel cuore di un bambino che abbia subito non è cosa facile, ma riuscirci significa salvargli la vita

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  37.  

    Addì 3 aprile 2024

    In quello stesso giorno, il primo della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
    Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
    Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
    Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
    Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
    Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
    Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
    Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
    Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
    Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
    E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
    Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
    Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
    Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
    Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
    Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
    E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
    Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

    Luca 24,13-35

  38.  

    Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino? (3 aprile 2024)

    Presi da troppe preoccupazioni

    Vuoi per la stanchezza, vuoi per situazioni che si ripetono troppo spesso, oppure per la mancanza di una persona può capitare che la tristezza prenda il sopravvento.
    Da Bambini cerchiamo l'ala che ci protegga, ma da adulti dobbiamo ingoiare, mascherare, fare finta di nulla per non apparire noiosi.
    Ed allora ci chiudiamo in noi stessi, pensiamo e chi crede prega.

    Ero in chiesa, in ginocchio, momento triste che non potevo e non volevo dare a vedere.
    Pregavo così in silenzio: Signore dammi una tua carezza, ne ho bisogno per sorridere ai miei Bimbi.

    Ed ecco che in quel momento Jaquie inizia ad accarezzarmi il viso.
    Una, due, tre e più carezze.

    Mi sono riempito di gioia ed ho ringraziato Dio per avermi dato una sua carezza così bella, per aver risposto alla mia preghiera: grazie, ma non sono degno delle tue carezze
    Ed in tutta risposta Jaquie, come se obbedisse a un ordine di Dio, mi ha dato un'altra carezza.

    Dio ci parla, Dio cammina con noi, ma noi siamo troppo presi da mille preoccupazioni per accorgerci di lui.

    #bambini #amicidellazizzi #camminare #Dio #carezza
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    Una carezza al momento giusto

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  39.  

    Addì 4 aprile 2024

    In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.
    Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
    Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
    Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
    Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
    Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
    Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
    Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
    Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
    Di questo voi siete testimoni.

    Luca 24,35-48

  40.  

    Pace a voi (4 aprile 2024)

    Genocidio, non c'è altro modo per chiamare la vendetta di israele

    Volontari che portavano cibo alle persone messe in ginocchio dalla cieca sete di vendetta da parte dei vertici di Israele.
    Nessun antisemitismo perché non sono gli ebrei a volere questa guerra, ma i maledetti sovrani di quel popolo, eletti democraticamente ma che non vogliono andarsene anche se la folla grida a gran voce di levarsi di torno.

    Chiedono scusa, un tragico errore lo definiscono, ma quale errore!!!
    Tutto è calcolato, tutto è ponderato.

    Viaggiavano nel corridoio umanitario, così come in passato missili sulle ambulanze, campi profughi bombardati, fucilazione di persone con la bandiera bianca in mano, Bambini sterminati, carneficina di gente che prendeva da mangiare.
    Una popolazione ridotta alla fame alla quale si impedisce di sfamarsi, anche uccidendo i volontari che portavano loro del cibo.

    E non si deve parlare di genocidio?
    E in quale altro modo volete chiamarlo?!

    Complici tutti coloro che forniscono appoggio, aiuto, armi ad Israele, tutti con le mani sporche di sangue ai quali Dio chiederà conto.

    Oggi, ne sono certo, il Signore è con i Palestinesi, è in mezzo a loro perché laddove c'è un Bambino che soffre, Dio è lì ad asciugare le sue lacrime e guai a chi quelle lacrime avrà provocato.

    #bambini #amicidellazizzi #pace #israele #palestina
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    Pace a voi

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  41.  

    Addì 5 aprile 2024

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
    Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
    Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.
    Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
    Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
    Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare.
    Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
    Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
    Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora».
    Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
    Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
    Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
    Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

    Giovanni 21,1-14

  42.  

    Quella notte non presero nulla (5 aprile 2024)

    La speranza non deve mai morire

    Pescatori
    Rientro a terra senza pesce
    Dopo aver lavorato tanto, delusi, stanchi, il desiderio di lavarsi e riposare, preoccupati perché non pescare significa non portare da mangiare alla famiglia
    Arriva uno sconosciuto che dice loro "gettate le reti".

    Entra in loro la speranza di cambiare le sorti di una notte infruttuosa.

    E così fanno, tirando a terra tantissimo pesce

    Capita spesso di lavorare tanto e non vedere i frutti del proprio lavoro.
    Ci sono persone che alla prima difficoltà abbandonano e fanno male.
    Altri che insistono, ma dopo aver rimbalzato contro un muro di gomma diverse volte, lasciano perdere.
    Altri che provano tutta la notte, fino allo sfinimento.

    La favola o il miracolo vorrebbe che alla fine di tanto lavoro, dopo che siamo stati più tenaci degli altri ci sia la ricompensa.

    Invece la vita non è sempre un film a lieto fine e capita spesso che dopo aver messo tutto il cuore, tutta la passione, tutta la nostra forza, tutto il nostro impegno, resti la delusione per un risultato che non arriva.

    Qui si vede il vero Uomo.

    In questi momenti è quasi scontato gettarsi nella disperazione, nello sconforto.
    Ma non è così che deve essere.

    Quando umanamente non ci sono più strade da percorrere, l'unica via d'uscita è la speranza.

    La speranza nel miracolo, la speranza nelle cose impossibili.

    Mi piace ripetere da sempre che le cose impossibili non esistono, e che l'unica differenza tra il possibile e l'impossibile è il provarci.
    Non abbandonare la lotta significa avere speranza.
    Non sapere più dove sbattere la testa ma restare davanti al problema in attesa di Qualcuno che ci dica cosa fare significa avere Fede.

    In questo estremo caso la differenza tra possibile ed impossibile è data dalla preghiera.

    Ma allora, santi uomini, perché non lubrificare le nostre azioni prima di arrivare al lumicino? Perché non pregare il Signore che ci dica dove buttare le reti?
    Accogliamo i consigli, intraprendiamo una strada anche se ci sembra stupida: se un suggerimento arriva, vuol dire che Qualcuno voleva farcelo arrivare.

    Ed ascoltiamolo!

    #bambini #amicidellazizzi #miracolo #pesca #reti
    ----------------------
    La differenza tra il possibile e l'impossibile è il provarci con fede

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  43.  

    Addì 6 aprile 2024

    Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni.
    Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto.
    Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.
    Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna.
    Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
    Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
    Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»

    Marco 16,9-15

  44.  

    Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura (6 aprile 2024)

    Atei e credenti uniti per portare buoni valori nel mondo

    Cosa significa al giorno d'oggi andare in tutto il mondo e cosa vuol dire "predicare"?

    Andare in tutto il mondo non è solo viaggiare, recarsi in Africa o in Cina a fare il missionario. Certamente è anche questo, ma sopratutto significa visitare ogni tipo di luogo anche all'interno della nostra città, dal ghetto all'associazione industriali, dall'ospedale al circolo del bridge, dall'ospizio alla sala da te.

    Predicare non vuol dire fare comizi o fermare la gente per la strada e assalirla con i propri valori, bensì condividere con altri il dolore di un figlio morto per un incidente, la solitudine di una camera d'ospedale, la paura di una morte imminente, la tristezza per un errore fatto o subito, un brutto voto a scuola.

    Ovunque ci sia bisogno di una parola, di un sostegno, è come se ci fosse un buco e noi (non solo chi crede, ma anche chi non crede) abbiamo il dovere morale di riempirlo. Dobbiamo cementare negli altri due parti che si sono divise e ricongiungerle, dobbiamo colmare quel vuoto di buoni valori e non lasciare che si infetti con quei virus che tendono a insidiarsi laddove trovano spazio, come la droga, la violenza, l'egoismo, l'opportunismo.

    Predicare significa prospettare a chi è in fase di ascolto per le vicende della vita una valida alternativa a ciò che ira ed impulso gli suggerirebbe di fare.
    Predicare è anche carpire l'attenzione, non è infatti scontato che chi soffre voglia ascoltare, così come non è scontato che chi è malato dia retta al medico e prenda quelle medicine. Noi, medici dell'anima, dobbiamo convincere chi sta male nel proprio intimo a curarsi ascoltando una buona parola.

    Il Vangelo lo può predicare anche chi non crede.

    Vi sembra tanto assurdo che si possa insegnare qualcosa che non si conosce?
    Eppure è così.
    Interrogatevi su quelli che sono i vostri valori delle brave persone e poi mettetevi a confronto con chi ha letto qualche volta la vita di Gesù. Certi valori non sono appannaggio della Chiesa, ci sono tante brave persone che portano avanti tali principi meglio di tanti cattolici.
    Altruismo, Carità, Famiglia, Perseveranza, Perdono, Onestà non sono forse bei principi che ognuno di noi vorrebbe avere e seguire?
    E cosa ci dice il Vangelo?
    Ci parla di questo, ci fa esempi, ci mostra i vantaggi di una vita vissuta per gli altri piuttosto che per sé stessi.
    Ecco cosa è il Vangelo oggi: è raccontare la vita da un'angolazione che non sia quella comune, è andare controcorrente predicando dei valori che oggi in molti non conoscono o considerano d'altri tempi; è far capire alle persone che si può vivere come duemila anni fa con la modernità di oggi, e ciò che veniva raccontato ieri vale anche oggi e varrà anche domani perché certi modi di essere e di fare sono buoni sempre a prescindere dai tempi e da chi li narra.

    #bambini #amicidellazizzi #medici #guarire #curare #ascoltare
    ----------------------
    Medici dell'anima

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  45.  

    Addì 7 aprile 2024

    La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
    Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
    Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
    Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
    Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
    Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
    Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
    Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
    Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
    Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

    Giovanni 20,19-31

  46.  

    Perché mi hai visto hai creduto (7 aprile 2024)

    Il vento, l’aria, l’amore

    Avete mai visto il vento?
    No, semmai avete osservato i suoi effetti

    Riuscite a toccare l’aria che respirate?
    No, ma vivete grazie ad essa

    E l’amore? L’amore è qualcosa che potete fotografare?
    Ovviamente no, ma beneficiate di esso quando vi viene donato

    Crediamo in tantissime cose non già perché le possiamo osservare, ma perché possiamo assaporarne gli effetti, nel bene come nel male

    Però abbiamo difficoltà a credere in Dio

    Non è forse come il vento, che spazza la polvere dalle nostre vite?
    Non è forse ossigeno, presente in noi dal primo alito di vita?
    Non è forse amore, quell’amore che si riceve e che si dona?

    E’ molto più del vento.
    E’ molto più dell’aria.
    E’ molto più dell’amore.

    Dio lo possiamo toccare, abbracciare, vedere, baciare perché Dio è nel nostro prossimo
    E’ in colui che salviamo dalle acque impetuose ed in quel figlio che prendiamo tra le braccia appena nato.
    E’ nel povero cui diamo una moneta o un tozzo di pane, così come nell’amico che ci dona una carezza quando siamo a terra.
    E’ in ogni bambino che incrociamo per la strada, sia esso un nomade con la mano tesa o vestito con abiti firmati nella piazza antistante casa nostra

    Dio lo vedete, solo che troppo spesso non sapete che sia lui

    Ma non è colpa vostra, magari nessuno ve lo ha mai presentato

    Oggi però non avete più scuse, adesso sapete chi è, adesso lo vedete: guardate i segni sulla sua pelle, le ferite inferte mentre lo torturavano, le ossa sporgenti per il digiuno cui lo hanno sottoposto

    Oggi lo vedete, non potete più non credere in lui

    #bambini #amicidellazizzi #lavoro #credere #evidenza
    ----------------------
    Gli effetti del nostro lavoro sono sotto gli occhi di tutti

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  47.  

    Addì 8 aprile 2024

    In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
    Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
    A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
    L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
    Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
    Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
    Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
    Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
    Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
    Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
    E l'angelo partì da lei.

    Luca 1,26-38

  48.  

    Avvenga di me quello che hai detto (8 aprile 2024)

    Lasciamoci cadere all'indietro

    C'è un esercizio che si fa nei lavori di gruppo: lasciarsi cadere all'indietro, certi che il nostro compagno alle nostre spalle ci prenderà evitandoci l'impatto con il terreno.

    Abbandonarsi completamente significa avere piena fiducia nell'altro

    Purtroppo non mi fido molto del mio prossimo, troppe le fregature prese o tentate per potermi fidare ciecamente di chi incontro, eppure, nonostante il mio carattere guardingo da sempre mi sono fidato di Dio. Ciecamente!

    Dubbi? Mai avuti.

    Tante volte mi hanno chiesto se tornando indietro rifarei la stessa strada nel dedicare la mia vita ai Bambini e all'Associazione, nonostante le denunce, i tentativi di manipolazione, la cattiveria, gli abusi ed i soprusi.

    Si! Cento miliardi di volte SI!

    Nulla nella vita è facile, e certamente il mio percorso è stato, ed è, pieno di ostacoli ed insidie, ma è la strada che mi ha indicato Dio quasi 40 anni fa, ed è la mia strada, quella che Lui ha scelto e voluto per me.

    Dio ne conosce il motivo, io devo solo dire "avvenga di me quello che hai detto".

    #bambini #amicidellazizzi #Dio #scelte
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    Avvenga di me quello che hai detto

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  49.  

    Addì 9 aprile 2024

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «In verità ti dico: dovete rinascere dall'alto.
    Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».
    Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?».
    Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?
    In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza.
    Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?
    Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
    E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna»

    Giovanni 3,7b-15

  50.  

    Dovete rinascere dall'alto (9 aprile 2024)

    Sono morto tanti anni fa

    Un pulcino, seppur protetto dal guscio dell'uovo, viene depositato per terra, e dalla terra inizia il suo cammino.
    La sua vera vita inizierà solo quando sarà capace di librarsi in volo, quando dall'alto dominerà il cielo.
    Non sarà certamente più preda di animali a quattro zampe, ma anche tra le nubi non mancheranno pericoli ed insidie, ma la sua forza sarà data dalle ali capaci di aprirsi per volare, per abbracciare, per amare e andare sempre più in alto.

    Con la morte della mia mamma sono morto anche io, ma pur non essendo degno del Paradiso, ho ricevuto un paio di ali che ogni anno si sono allargate per abbracciare i tanti Bambini che il buon Dio mi faceva trovare sui sentieri che dall'alto dominavo.

    Nella vita dobbiamo tutti rinascere
    , tutti noi dobbiamo staccarci dalle cose materiali per trovare la vera essenza di quell'amore con il quale siamo stati creati.

    Non capisco chi possa vivere la propria esistenza camminando sulla terra quando avrebbe la possibilità di librarsi in volo con ali proprie.

    #bambini #amicidellazizzi #ali #volo #spirito
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    Un paio di ali per amare

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